Paolo Meo - MioDottore.it

Chiara Talone

Cuba – 07 – Malaria: situazione e prevenzione

Quale è la situazione della malaria a Cuba?

Cuba è ufficialmente libera da malaria dal 1973, grazie a campagne di eradicazione aggressive. L’ultimo caso autoctono risale al 1967, mentre sporadici episodi importati sono stati registrati nel 2021 tra migranti haitiani. Non è necessaria profilassi antimalarica, ma rimane cruciale proteggersi dalle punture di zanzare per prevenire altre arbovirosi.
Il rischio di infezione malarica a Cuba è praticamente inesistente. Non sono stati più descritti casi di malaria da lungo tempo, ed anche i luoghi dove è presente l’Anopheles sono esenti dalla malattia. Le zanzare non sono portatrici del parassita e non possono trasmettere la malattia.

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Alzheimer, una scoperta sensazionale

Un gruppo di scienziati dell’Università di Pittsburgh  ha compiuto un straordinario passo avanti  nella lotta contro l’Alzheimer,cell, neurons, lights, fire, energy, fractals, brain, art, textures, lightning, pattern, science, space, night, motion, star, nature, flash, sky, night sky, fireworks, wallpaper, cell, neurons, neurons, neurons, neurons, neurons, brain, brain sviluppando un test rivoluzionario capace di  rivelare la malattia anni prima  della comparsa dei sintomi. Questa scoperta  senza precedenti  segna una svolta fondamentale nella medicina preventiva, aprendo la strada a interventi tempestivi per contrastare o persino prevenire  la progressione della patologia. Il test, basato sull’analisi di biomarcatori nel sangue (proteina Tau), permette di individuare precocemente i segni dell’Alzheimer in modo  semplice e non invasivo. Questa innovazione offre speranza concreta a milioni di persone, consentendo trattamenti mirati e personalizzati che potrebbero preservare le capacità cognitive per anni. Il progresso è  entusiasmante : finalmente, una diagnosi precoce e accessibile su larga scala diventa realtà, migliorando radicalmente la qualità della vita dei pazienti e aprendo nuove possibilità per la ricerca e la terapia.

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Dengue: due tipi di viaggiatori, due diverse risposte al vaccino

Per saperne di più su una questione molto discussa ma poco compresa.

Chi ha già avuto la dengue o ha viaggiato spesso in zone a rischio ha bisogno dello stesso vaccino di un viaggiatore che non ha mai avuto un contatto con il virus?
E perché è comunque fondamentale proteggersi, anche se non si è mai stati esposti al virus?

 

Viaggiatori con esposizione pregressa
Chi ha avuto la dengue o è stato esposto in maniera ripetuta al virus possiede una immunità preesistente………………

Viaggiatori Naive (senza esposizione pregressa)
Per chi non ha mai incontrato il virus, il sistema immunitario è impreparato, rendendo la prima esposizione al virus potenzialmente più pericolosa. I viaggiatori naive sono maggiormente a rischio di ………….

Leggi tutto l’articolo per sapere ciò che serve per proteggersi se viaggi in zone a rischio.

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Cuba – 10 – Tradizioni, cibi, bevande locali

Quali sono alcune curiosità e quali le tradizioni maggiori a Cuba ?

A Cuba, ci sono diverse curiosità e tradizioni che caratterizzano la sua cultura unica. Una delle tradizioni più famose è la storia della Giraldilla, una piccola scultura in bronzo che rappresenta una bandiera e che è diventata un simbolo della città dell’Avana[1].

 GIRALDILLA E LA STORIA D’AMORE La Giraldilla è il nome attribuito ad una bandiera segnavento che si trova sulla torre campanara del castello de la Real Fuerza di Avana, piccola scultura in bronzo diventata simbolo della città di l’Avana. La storia delle sue origini si perde nella leggenda di una storia d’amore.   Si dice che la bellissima Doña Isabel di Bobadilla, sposata a Hernando de Soto nominato Capitano generale di Cuba dal re di Spagna Carlos I, era solita aspettare il marito trascorrendo molte ore nella torre di sorveglianza del Castello de la Real Fuerza in attesa di avvistare le navi che avrebbero riportato a casa il marito da un lungo viaggio esplorativo nel continente americano (l’attuale Georgia, Alabama e Florida). Purtroppo Hernando de Soto morì in quelle terre a causa di una febbre incontrollabile (probabile malaria), si narra che la moglie morì d’amore quando conobbe il destino del marito.
Alcuni anni dopo, l’artista Gerónimo Martin Chaffinch (1607-1649), si ispirò a Doña Isabel di Bobadilla prendendola come riferimento e simbolo del matrimonio scolpendo una figura nella sua memoria.
Il governatore della città a quel tempo, Don Juan Bitrián Viamonte, fece fondere la scultura in ottone trasformandola in una banderuola segnavento in bronzo per poi farla fissare in cima alla torre più alta del castello di recente costruzione. Il governatore Bitrán battezzò questo segnavento con il nome di Giraldilla, dopo la Giralda della sua città natale, Siviglia. La statuetta originale è conservata nel Museo della città, sul punto più alto del castello è collocata una copia.

La camicia Guayabera, originariamente creata per gli agricoltori a Sancti Spiritus, è ora un’abbigliamento popolare, fresco ed elegante con quattro grandi tasche sul davanti, due pieghe sul petto e tre sul retro. GUAYABERA, TIPICA CAMICIA CUBANA
Si racconta che un contadino nella provincia di Sancti Spiritus, abbia chiesto alla moglie di fare una camicia comoda per lavorare nei campi. La moglie confezionò una nuova camicia che fosse comoda e pratica ma non poteva immaginare che il suo design originale la renderà, successivamente, così popolare, prima tra i residenti della zona e poi in tutto il mondo.
Il nome di questa camicia era yayabera , perché nata nella regione vicino al fiume Yayabo. Si racconta anche che gli agricoltori di quell’area durante la raccolta dei guavas (frutto locale) lasciavano alcuni frutti nelle tasche della yayabera e per questo motivo il nome si trasformò ben presto in guayabera. Generalmente in tessuto di colore bianco, è un vestito fresco, confortevole ed elegante e può avere maniche lunghe o corte. Di solito ha quattro ampie tasche sul davanti, due righe di pieghe al petto e tre nella parte posteriore che termina in due bottoni.
Un’altra ipotesi sull’origine del guayabera è attribuita ad un immigrato spagnolo diventato sarto nel villaggio di Sancti Spiritus nel XVIII secolo. Costui confezionava e vendeva grandi camicie con comode tasche per contenere i sigari, in altre parole, un indumento simile all’attuale guayabera.

Sia che le origini siano da attribuire alle mani della moglie del contadino o al sarto spagnolo, il guayabera, è diventato molto popolare, tanto che nel 1880 il municipio di Sancti Spiritus ne autorizzò la sua utilizzazione in eventi ufficiali. Nella seconda metà del XX secolo i politici cubani hanno cominciato a indossarlo nei loro tour elettorali attraverso l’isola, con la speranza di essere così più graditi alla popolazione contadina.

Negli anni ’50, è stata introdotta una modifica all’indumento aggiungendo un pizzo al collo per dare un carattere più formale al guayabera tanto da essere introdotto nei grandi salotti e persino nelle riunioni ufficiali del governo. Quando Ramón Grau San Martin assunse la prima magistratura nel 1944, l’elevò al rango di costume dei tribunali.

CAPODANNO A LAS CHARANGAS DE BEJUCAL Chi decidesse di andare a Cuba per festeggiare la fine dell’anno all’insegna di sole e mare, si troverà in mezzo a uno dei festival più antichi dell’Avana, Las Charangas de Bejucal.  Durante la festa, la città viene divisa in due parti, una blu e una rossa, che ripropone una rivalità del passato tra creoli e spagnoli da una parte e africani dall’altra, a suon di musica.

Le performance dei Los Tambores de Bejucal (una tipica banda di percussioni cubane di alto prestigio internazionale) accendono la rivalità tradizionale tra due gruppi di conga. I Ceibistas (membri del gruppo Ceiba de Plata, caratterizzati dal colore blu e uno scorpione come loro simbolo) competono con gli Espinistas (membri dell’Espina de Oro, che indossano il rosso e hanno un gallo come simbolo), per vedere chi riesce a suonare i tamburi con il suono più alto e più impressionante. Il cibo tipico al Charangas include pan con lechón (sandwich di maiale), popcorn, churros (strisce di pasta dolce fritta) e caramelle di cotone.L’origine dei Charangas è molto simile a quella della Parrandas de Remedios e risale a partire dal 1830. All’inizio la festa aveva un carattere prettamente religioso e secondo la tradizione si svolgeva il 24 dicembre, data nella quale gli schiavi furono liberati per unirsi poi ai neri liberi e ai Creoli. Nel corso della festa, gli africani neri si dedicarono ad adorare le Orishas (le divinità africane), suonando i loro tamburi, dicendo preghiere e ballando lungo le strade principali di Bejucal. I loro riti avevano caratteristiche particolari in funzione del gruppo etnico di provenienza, il Congo , Carabalíes , Ararás , Mandigas e Lucimíes che, inevitabilmente, avevano tradizioni spirituali diverse e formavano i propri cabildos. Le rivalità sono nate tra i cabildos per mostrare il loro orgoglio culturale alla vigilia di Natale, creando così la festa.

Gli spagnoli e creoli che vivevano a Bejucal, permisero la festa, battezzarono un gruppo di persone nere e miste con il nome di Musicanga (che significava disgustosa e povera musica) mentre un’altro gruppo di persone di colore prese il nome di Malayos (che significava galli-rossi). I Musicangai adottarono il colore blu e uno scorpione come animale rappresentativo mentre i Malayos scelsero il colore rosso e il gallo come loro animale preferito. Grazie alla fusione di culture che caratterizzano l’identità cubana, le differenze razziali e di classe sono state perdute nel tempo. All’inizio del XX secolo, i gruppi rivali si rinominarano: la Musicanga fu chiamata Ceiba de Plata (l’argento di seta-cotone) e i Malayos presero il nome di Espina de Oro (la spina dorata).

Il Carnevale di Santiago de Cuba è il più grande e famoso a Cuba, in cui si mescolano diverse culture evidenti nella ricchezza della musica e della danza[1]. Le comparse, gruppi di artisti in costume che eseguono musica e danze, sono una delle principali attrazioni del carnevale[1].La musica a Cuba è un’importante espressione artistica e parte della vita quotidiana, spesso accompagnata da balli ritmati e vitali come mambo, salsa e cha-cha-cha[2]. Stili di danza come la Rumba, il Son e la Salsa sono il risultato dell’influenza africana e spagnola[2].

Infine, alcune tradizioni legate al cibo e alle bevande includono il Mojito, il Cuba-libre e il Daiquiri, oltre al famoso rum cubano[3]. I sigari cubani sono anche una parte importante della cultura e dell’identità del paese[3].Il Carnevale di Santiago de Cuba è una celebrazione iconica e tradizionale che risale almeno al XVII secolo[2]. Questo evento annuale si svolge dal 21 al 28 luglio, attirando migliaia di persone da tutto il paese e da tutto il mondo[3]. Le festività includono processioni notturne, feste e concerti di strada, oltre a spettacoli diurni che coinvolgono musica, danza e canto[3].

Le comparsas sono un elemento fondamentale del carnevale, con gruppi di musicisti e ballerini che si esibiscono per le strade, indossando costumi tradizionali e vivaci[1]. Questi gruppi di artisti contribuiscono a creare un’atmosfera elettrizzante e coinvolgente durante le celebrazioni.

Durante il Carnevale di Santiago de Cuba, la musica è onnipresente e svolge un ruolo cruciale nella creazione dell’atmosfera festosa[3]. Gli stili musicali tipici del carnevale includono il son, il cha-cha-cha, il mambo e la rumba cubana, tutti influenzati dalle tradizioni africane, europee e indigene.

Il Carnevale coincide con la Festa Nazionale di Cuba e l’anniversario dell’Attacco alla Caserma Moncada, che cade il 26 luglio[3]. Questa data storica è un momento importante per la nazione e aggiunge un ulteriore livello di significato alle celebrazioni del carnevale.

Se desideri visitare Santiago de Cuba durante il Carnevale, è consigliabile pianificare in anticipo, poiché i trasporti e l’alloggio possono essere difficili da trovare a causa dell’alto afflusso di persone[3]. Essere parte di questa celebrazione culturale è un’esperienza unica e memorabile che ti permetterà di immergerti nelle tradizioni e nella storia cubana.

Danze e musica: i trascinanti ritmi cubani

Cuba è la patria dei ritmi caraibici: le note di mambo, rumba, salsa e cha-cha-cha (che qui è nato) saranno la colonna sonora del tuo viaggio sull’isola. Imperdibili anche le big band di jazz afrolatino, portate alla ribalta negli ultimi anni dai Buena Vista Social Club.

A Cuba la musica non è soltanto espressione artistica, ma compagna di vita quotidiana, spesso accompagnata da balli ritmati e vitali. I balli cubani rappresentano l’amore per la vita che caratterizza il popolo di Cuba, qui ogni ballo ha la sua musica, e la musica non esiste senza la danza! La musica cubana si è sviluppata dalle influenze degli schiavi africani, deportati sull’isola, e dalle influenze degli immigrati spagnoli.

Gli stili originari erano tre: il son, di matrice spagnola e africana, il danzon, che attinge alla tradizione francese e dai ritmi più pacati, il terzo filone, totalmente derivante dalla cultura africana. I tre stili si sono poi mescolati fra loro e hanno dato vita a diversi filoni come la Rumba, il Son, la Salsa, il Reggaeton, la Bachata e ovviamente il Cha Cha Cha.

A Cuba, troverai una vasta gamma di generi musicali che riflettono la ricca diversità culturale dell’isola. Alcuni dei principali generi musicali cubani includono la Rumba, il Danzon, il Son, il Danzon-mambo e il Cha cha cha [1]. La Rumba, ad esempio, è un genere di musica e danza afro-cubana che combina percussioni, canto e movimenti di danza energici. Il Son, invece, è uno stile musicale caratterizzato dalla fusione di elementi africani e spagnoli, spesso considerato il cuore della musica cubana.

Santiago de Cuba, in particolare, è stata la culla di molti generi musicali cubani ed è il centro della cultura afro-cubana del paese [2]. L’influenza della musica cubana si è anche diffusa oltre i confini dell’isola, come dimostra il genere Salsa, nato a New York City e fortemente influenzato dalla musica cubana [1]. Tito Puente, noto come il Re della Salsa e il Re del Latin Jazz, è stato un’icona della musica latina che ha contribuito a diffondere questi generi in tutto il mondo [1].

Oltre ai tradizionali generi musicali, a Cuba si possono trovare anche stili più moderni e internazionali, come il Rap e l’Hip-Hop [3]

Quali cibi tradizionali trovo a Cuba?

Cuba, crocevia di influenze spagnole, africane e caraibiche, offre una gastronomia ricca di sapori intensi e piatti iconici. Di seguito, un approfondimento sulle principali specialità, con ingredienti e preparazioni autentiche
1. Ropa Vieja
Descrizione: Piatto nazionale cubano, la “vestiti vecchi” deve il nome alla carne sfilacciata che ricorda stracci.
Ingredienti:
• 800 g di manzo (petto o fianco)
• 2 cipolle, 3 spicchi d’aglio, 1 peperone rosso e 1 verde
• 400 ml di passata di pomodoro
• 1 cucchiaino di cumino, origano, paprika
• 100 ml di vino bianco, olive verdi, alloro
Preparazione:
Cuocere la carne in acqua salata fino a tenera, poi sfilacciarla. Soffriggere cipolla, aglio e peperoni. Aggiungere la carne, il pomodoro, le spezie e il vino. Cuocere a fuoco lento per 1 ora, unire le olive prima di servire con riso bianco.

2. Moros y Cristianos
Descrizione: Riso e fagioli neri, simbolo della convivenza tra culture.
Ingredienti:
• 300 g riso, 200 g fagioli neri cotti
• 1 cipolla, 2 spicchi d’aglio, 100 g pancetta
• 1 cucchiaino di cumino, origano, aceto
Preparazione:
Soffriggere pancetta, cipolla e aglio. Unire fagioli, spezie e aceto. Mescolare con riso cotto separatamente. Servire come contorno.

3. Tostones
Descrizione: Fette di platano verde fritte due volte, croccanti e salate.
Ingredienti:
• 2 platani verdi, olio per friggere, sale
Preparazione:
Tagliare il platano a rondelle spesse 3 cm. Friggere 5 minuti, schiacciare con un batticarne e friggere nuovamente fino a doratura. Salare.

4. Ajiaco
Descrizione: Zuppa robusta con carne, tuberi e mais.
Ingredienti:
• 500 g di pollo, 200 g di manzo
• 2 patate, 1 patata dolce, 1 tazza di mais
• 1 avocado, coriandolo, lime
Preparazione:
Lessare le carni con patate, patata dolce e mais. Servire con avocado a fette, coriandolo e lime.

5. Picadillo
Descrizione: Carne macinata speziata con olive e uvetta.
Ingredienti:
• 500 g carne macinata (manzo/maiale)
• 1 cipolla, 2 spicchi d’aglio, 50 g olive verdi
• 50 g uvetta, 2 cucchiai di salsa di pomodoro
• Cumino, origano, peperoncino
Preparazione:
Soffriggere cipolla e aglio, aggiungere la carne. Unire salsa di pomodoro, spezie, olive e uvetta. Cuocere 20 minuti.

6. Arroz con Pollo
Descrizione: Riso con pollo, verdure e zafferano.
Ingredienti:
• 4 cosce di pollo, 300 g riso
• 1 peperone rosso, 1 carota, 100 g piselli
• 1 bustina di zafferano, brodo di pollo
Preparazione:
Rosolare il pollo, aggiungere verdure e riso. Coprire con brodo e zafferano. Cuocere a fuoco basso.

7. Fufù
Descrizione: Purè di platano con pancetta croccante.
Ingredienti:
• 2 platani verdi, 100 g pancetta
• 2 spicchi d’aglio, olio, lime
Preparazione:
Bollire i platani, schiacciarli. Rosolare pancetta e aglio, unire al purè. Servire come contorno.

8. Casabe
Descrizione: Pane croccante di manioca, senza glutine.
Ingredienti:
• 500 g farina di manioca, acqua, sale
Preparazione:
Impastare farina con acqua e sale. Formare dischi sottili, cuocere su piastra calda fino a doratura.

9. Mojito
Descrizione: Cocktail simbolo cubano a base di rum e menta.
Ingredienti:
• 50 ml rum bianco, 1 lime, 10 foglie di menta
• 2 cucchiaini di zucchero di canna, soda, ghiaccio
Preparazione:
Schiacciare menta e zucchero nel bicchiere. Aggiungere lime, rum e ghiaccio. Completare con soda.

10. Cuba Libre
Descrizione: Mix di rum, cola e lime, nato durante l’indipendenza.
Ingredienti:
• 50 ml rum scuro, 120 ml cola, 10 ml succo di lime
• Ghiaccio
Preparazione:
Versare rum e lime in un bicchiere con ghiaccio. Aggiungere cola e mescolare162022.
Questi piatti e bevande riflettono l’essenza della cultura cubana, dove ingredienti semplici si trasformano in esperienze culinarie memorabili. Ogni ricetta è un viaggio attraverso secoli di storia e scambi culturali[1-47].

Sintesi dei I 10 piatti tradizionali più ricercati a Cuba:

Arroz con Pollo (pollo e riso) 

Moros y Cristianos (riso e fagioli neri)

Ropa Vieja (stufato di manzo sfilacciato)

Masitas de Puerco Fritas (maiale fritto) 

Ajiaco Criollo (stufato di carne e verdure)

Cuban Sandwich (panino con maiale arrosto, prosciutto, formaggio e senape)

Fufù (purè di platano) 

Picadillo a la Habanera (carne macinata con cipolle, peperoni e spezie)

Tamales (impasto di mais con carne e verdure)

Casabe (pane piatto a base di farina di manioca) 

Questi piatti riflettono la cucina cubana, con influenze spagnole e africane, e l’uso di spezie, carni come maiale e pollo e verdure come peperoni, cetrioli, cipolle e patate.

Quali sono le 10 bevande tradizionali che posso testare durante il soggiorno a Cuba?

Quello che si beve sicuramente a Cuba è il rum. Di altissima qualità ed economico. Le bevande cubane tradizionali di solito contengono ancora rum cubano e molto spesso Havana Club. Cuba Libre, la bevanda alcoolica caratteristica senza Coca-Cola. Non esiste la coca come prodotto americano a Cuba. Quindi la bevanda tradizionale Cuba Libre viene servita con una bevanda a base di cola, ma non con Coca-Cola e succo di lime. Altre bevande includono Piña Colada, Daiquiri, Mojito, Havana Loco, birre cubane come Crystal e Buchanero e, naturalmente, succo di cocco fresco

 Cuba, crocevia di influenze culturali e climatiche tropicali, vanta un patrimonio enogastronomico unico, dove rum, caffè e ingredienti locali danno vita a preparazioni iconiche. Di seguito, un’analisi delle bevande più rappresentative, con dettagli su ingredienti, preparazione e contesto storico-culturale.
1. Mojito
Tipo: Cocktail
Ingredienti: Rum bianco (50 ml), succo di lime fresco (20 ml), foglie di menta (6-8), zucchero di canna (2 cucchiaini), soda, ghiaccio.
Preparazione: Pestare leggermente menta e zucchero in un bicchiere highball. Aggiungere lime, rum e ghiaccio. Mescolare, completare con soda e decorare con una fetta di lime e un rametto di menta26.
Origine: Derivato dal Draque (bevanda medicinale del XIX secolo), il Mojito moderno nacque alla Bodeguita del Medio de L’Avana, frequentata da Ernest Hemingway. La versione attuale fu codificata negli anni ’.

2. Daiquiri
Tipo: Cocktail
Ingredienti: Rum bianco (60 ml), succo di lime (20 ml), zucchero (10 g), ghiaccio tritato.
Preparazione: Shakerare gli ingredienti con ghiaccio, filtrare in una coppa da cocktail. Versione Hemingway Special: doppio rum e metà zucchero12.
Origine: Creato nel 1896 da Jennings Cox, ingegnere minerario statunitense a Daiquirí. Reso celebre dal bar El Floridita, dove Hemingway lo consumava ghiacciato.

3. Cuba Libre
Tipo: Cocktail
Ingredienti: Rum scuro (50 ml), Coca-Cola (120 ml), succo di lime (10 ml), ghiaccio.
Preparazione: Versare rum e lime in un tumbler con ghiaccio, aggiungere cola e decorare con lime.
Origine: Nacque nel 1898 durante la guerra d’indipendenza cubana. Il nome (“Cuba Libera”) celebrava la fine del dominio spagnolo. Un soldato americano brindò con questa miscela simbolo dell’alleanza USA-Cuba.

4. Canchánchara
Tipo: Cocktail storico
Ingredienti: Aguardiente di canna (60 ml), miele (15 ml), succo di lime (15 ml), acqua.
Preparazione: Sciogliere miele e lime in acqua, aggiungere aguardiente e ghiaccio. Servire in tazze di terracotta26.
Origine: Bevanda dei rivoluzionari durante le guerre d’indipendenza (XIX secolo). Oggi simbolo della resistenza cubana, sopravvive nelle zone rurali orientali.

5. Café Cubano
Tipo: Bevanda calda
Ingredienti: Caffè tostato scuro, zucchero di canna, acqua.
Preparazione: Preparare un espresso denso, zuccherato con espuma (schiuma di zucchero caramellato)35.
Origine: Introdotto dai coloni spagnoli nel XVIII secolo. Tradizionalmente servito in tacitas (tazzine piccole) come gesto di accoglienza.

6. Guarapo
Tipo: Succo non alcolico
Ingredienti: Canna da zucchero fresca.
Preparazione: Spremere la canna con un tornio manuale, servire con ghiaccio.
Contesto: Venduto nelle guaraperías ambulanti. Fonte di energia per lavoratori agricoli, oggi simbolo di autenticità rurale.

7. Prú Oriental
Tipo: Bevanda fermentata
Ingredienti: Tuberi (igname, malanga), erbe locali, acqua, zucchero.
Preparazione: Fermentare gli ingredienti per 3-5 giorni in contenitori di legno7.
Origine: Tipica della provincia di Oriente, legata a rituali afrocubani. Consumata durante festività come la Fiesta del Fuego.

8. El Presidente
Tipo: Cocktail
Ingredienti: Rum bianco (60 ml), vermouth dry (30 ml), curaçao all’arancia (5 ml), sciroppo di granatina (5 ml).
Preparazione: Mescolare gli ingredienti con ghiaccio, servire in coppa con scorza d’arancia26.
Storia: Creato negli anni ’20 per Gerardo Machado, presidente cubano. Simbolo dell’élite pre-rivoluzionaria.

9. Guayabita del Pinar
Tipo: Liquore
Ingredienti: Rum, guayaba (piccole prugne selvatiche), spezie.
Preparazione: Macerare la frutta nel rum per 6 mesi, aggiungere miele35.
Origine: Prodotto artigianalmente a Pinar del Río dal 1892. Presidio Slow Food per la lavorazione tradizionale.

10. Malta
Tipo: Bevanda analcolica
Ingredienti: Orzo tostato, acqua, zucchero, luppolo.
Preparazione: Fermentazione parziale, senza alcol.
Contesto: Alternativa alla birra per bambini e non bevitori. Prodotta dalla Cervecería Bucanero, ricorda una birra scura ma dolce.
Altri Eccellenti
• Cuba Bella: Cocktail moderno con rum, mango e peperoncino6.
• Aliñao: Fermentato di frutta e miele, usato nei rituali di santería7.
• Cerveza Cristal: Birra chiara leggera (4,9% vol), ideale per il clima tropicale35.
Analisi Storico-Culturale
Le bevande cubane riflettono sincretismi culturali: il Mojito unisce menta (ereditata dai coloni spagnoli) e rum (prodotto dagli schiavi africani). Il Café Cubano, invece, simboleggia l’ospitalità, radicata nel tessuto sociale35. Durante il Proibizionismo statunitense (1920-1933), Cuba divenne meta di turismo alcolico, favorendo l’evoluzione di cocktail come il Daiquiri in versioni raffinate26.

Tra le bevande più conosciute:

Mojito: un cocktail rinfrescante a base di rum, menta, zucchero, succo di lime e acqua frizzante.

Cuba Libre: un cocktail classico a base di rum, Coca-Cola e succo di lime.

Daiquiri: un cocktail a base di rum, succo di lime e sciroppo di zucchero.

Piña Colada: un cocktail cremoso a base di rum, succo d’ananas e latte di cocco.

Canchánchara: un cocktail storico a base di rum, miele, succo di lime e acqua calda.

El Presidente: un cocktail elegante a base di rum, vermouth, curaçao e granatina.

Saoco: un cocktail rinfrescante a base di rum, acqua di cocco e succo di lime.

Guarapo: una bevanda analcolica a base di succo di canna da zucchero fresco.

Malojillo: una bevanda analcolica a base di limonata e foglie di malojillo, una pianta simile alla citronella.

Café Cubano: un caffè espresso forte e dolce, spesso servito in piccole tazzine.

Cerveza: la birra locale, con marchi popolari come Cristal e Bucanero.

Ron Collins: un cocktail simile al Tom Collins, ma con rum al posto del gin.

Batido: una bevanda frullata a base di frutta fresca, latte e zucchero.

Crema de Vie: un liquore dolce simile al liquore irlandese, a base di latte, zucchero, uova, rum e spezie.

Jugo de Tamarindo: una bevanda analcolica a base di succo di tamarindo e zucchero


 

 

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Mauritius – Scheda Paese – Alert, epidemie, malattie

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Malattie prevalenti sul territorio

 Situazione Sanitaria a Mauritius: Analisi delle Malattie Infettive e Rischi per i Turisti

Mauritius, nonostante il suo status di destinazione turistica tropicale, mantiene un profilo sanitario relativamente controllato grazie a programmi di sorveglianza attiva e interventi di sanità pubblica.
Tuttavia, la presenza di vettori come le zanzare *Aedes* e *Culex*, unita alla connettività globale, espone l’arcipelago a rischi infettivi che richiedono attenzione.

Malaria: Assenza di Trasmissione Locale e Casi Importati
La malaria è stata eliminata da Mauritius nel 1998, con nessun caso indigeno registrato da oltre due decenni. Tuttavia, il Paese segnala annualmente tra 12 e 54 casi importati, principalmente da viaggiatori provenienti da aree endemiche africane o asiatiche. Il vettore storico *Anopheles arabiensis* è ancora presente, ma le campagne di controllo, inclusa la distribuzione di zanzariere trattate con insetticidi e il monitoraggio dei focolai larvali, hanno prevenuto la riattivazione della trasmissione locale. I turisti devono adottare precauzioni standard (repellenti, abiti lunghi) solo in contesti rurali, sebbene il rischio sia classificato come “molto basso”.

Dengue: Focolai Ricorrenti e Strategie di Contenimento
La dengue rappresenta una delle principali sfide sanitarie, con un’impennata di casi nel 2024: 3.311 infezioni a Mauritius e 1.363 a Rodrigues, inclusi quattro decessi. L’epidemia, favorita da condizioni climatiche umide, ha coinvolto il sierotipo DENV-2, lo stesso responsabile della riemersione del 2009 dopo 30 anni di assenza. Il vettore principale è *Aedes albopictus*, poiché *Ae. aegypti* fu eradicato negli anni ’50 durante le campagne antimalariche. Le autorità hanno intensificato la disinfestazione con larvicidi (es. *Bacillus thuringiensis*), nebulizzazioni di piretroidi e l’eliminazione di siti di riproduzione come pneumatici e contenitori d’acqua stagnante. I turisti sono esposti a rischio moderato, soprattutto durante la stagione delle piogge (novembre-aprile), con raccomandazioni a utilizzare repellenti a base di DEET e indossare abiti protettivi.

Altre Arbovirosi: Chikungunya e Rischio Zika
Il virus Chikungunya ha colpito Mauritius nel 2005-2006, causando migliaia di casi caratterizzati da febbre alta, artralgie debilitanti ed eruzioni cutanee. La trasmissione, mediata da *Ae. albopictus*, ha evidenziato la vulnerabilità dell’isola alle infezioni importate, come dimostrato da casi italiani contratti durante soggiorni nel 2006].
Per lo Zika, nonostante l’assenza di casi autoctoni, esiste un piano nazionale di preparazione che integra sorveglianza attiva ai punti d’ingresso, controllo vettoriale e monitoraggio di complicanze neurologiche e microcefalia.
La prossimità a Réunion e Madagascar, dove lo Zika è endemico, mantiene alto il rischio di introduzione.

 Encefalite Giapponese: Rischio Teorico e Assenza di Casi Locali
Non sono stati segnalati casi di encefalite giapponese (JE) a Mauritius. Il virus, trasmesso da zanzare *Culex* (specie *Cx. tritaeniorhynchus*), richiede serbatoi animali come suini e uccelli acquatici, assenti o non endemici nell’arcipelago. Tuttavia, la presenza di *Culex quinquefasciatus* e i voli diretti dall’Asia pongono un rischio teorico, sebbene remoto. L’OMS non raccomanda la vaccinazione JE per i viaggiatori diretti a Mauritius, a meno di prolungati soggiorni rurali in aree risicole.

 Malattie a Trasmissione Alimentare e Idrica
Le infezioni gastrointestinali dominano i rischi non vector-borne, con la “diarrea del viaggiatore” che colpisce fino al 30% dei visitatori.
Agenti eziologici comuni includono *Escherichia coli*, *Salmonella* spp., *Giardia lamblia* ed epatite A. Focolai di colera sono rari, ma il consumo di frutti di mare crudi o poco cotti, come le ostriche di Flic-en-Flac, può esporre a *Vibrio cholerae*.
Le raccomandazioni chiave includono:
–   evitare acqua non imbottigliata,
–   gelati artigianali,
–   verdure crude
–    pesce marinato.
Gli hotel a 5 stelle aderiscono a protocolli HACCP, riducendo il rischio per i turisti[4].

Rischi Sanitari per i Turisti: Prevenzione e Accesso alle Cure
I rischi principali si concentrano su dengue e gastroenteriti.

Le strutture sanitarie, come il Sir Seewoosagur Ramgoolam National Hospital a Pamplemousses, offrono standard occidentali, con costi contenuti per visite mediche (50-80 EUR) e analisi di base.
Le farmacie dispongono di farmaci antipiretici e reidratanti, ma è consigliabile portare scorte personali di medicinali specifici.
Le assicurazioni viaggio con copertura sanitaria sono indispensabili per evitare spese impreviste[5].

Conclusioni e Raccomandazioni Strategiche
Mauritius mantiene un equilibrio precario tra sviluppo turistico e controllo sanitario.

L’adozione di un approccio One Health, integrato con partenariati regionali (es. Commissione dell’Oceano Indiano), è cruciale per mitigare l’introduzione di vettori invasivi come *Anopheles stephensi*.

I turisti devono privilegiare vaccinazioni come
–   epatite A
–   anti typhoid,
–   colera (orale),
–  
VACCINAZIONE PER LA DENGUE
oltre a misure anti-zanzare, mentre le autorità dovrebbero potenziare la diagnostica molecolare per arbovirus emergenti. La sostenibilità di questo modello dipenderà dalla capacità di bilanciare vigilanza epidemiologica e promozione turistica.

 

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Mauritius – Scheda Paese – Clima, meteo e salute

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Clima: Equilibrio Precario tra Cicloni e Siccità

Stagioni Estreme nell’Era del Riscaldamento Globale

Il clima mauriziano oscilla tra due estremi:
      l’estate umida (novembre-aprile)
con picchi di 30°C e il rischio cicloni (11-13 formazioni annue previste),
      l’inverno secco (maggio-ottobre) dove le temperature notturne scendono fino a 16°C10.
      I mesi di transizione maggio e ottobre, con precipitazioni medie di 50 mm, sono ideali per il trekking nell’altopiano centrale.

La Mappa Termica che Cambia

I dati del servizio meteorologico locale rivelano un aumento termico di 1.2°C rispetto al 1961-907, con punte di +2.5°C nelle aree urbane. Le proiezioni indicano stress idrico entro il 2025, mentre le piantagioni di canna da zucchero devono affrontare stagioni monsoniche sempre più imprevedibili.

Cambiamenti Climatici: Emergenza a 360 Gradi

Costa Sotto Assedio

Il 45% delle spiagge storiche è già scomparso, sostituito da frangiflutti artificiali. A Le Morne Brabant, sito UNESCO, l’innalzamento marino minaccia le incisioni rupestri dei fuggiaschi schiavi del XVIII secolo. I resort di lusso stanno sperimentando barriere coralline 3D stampate in calcestruzzo per proteggere le infrastrutture costiere

Agricoltura in Trincea

Le coltivazioni di vaniglia di Chamarel, fiore all’occhiello dell’agroalimentare locale, subiscono perdite del 20% annuo per le piogge irregolari. I produttori stanno convertendo il 30% dei terreni a colture resistenti alla salinità, come la patata dolce marina.

Guida all’Esplorazione Consapevole

Quando Partire

  • Avventura Subacquea: Settembre-Novembre, con visibilità fino a 40 metri
  • Trekking Montano: Giugno-Agosto, temperature miti sui 22°C
  • Osservazione Uccelli: Gennaio-Marzo, periodo di nidificazione
    Evitare gennaio-febbraio, mesi a maggior rischio cicloni.

Come Contribuire alla Conservazione

  • Scegliere operatori con certificazione “Green Key”
  • Partecipare ai coral planting workshop (costo medio 50€)
  • Evitare creme solari non biodegradabili nelle aree marine protette

Mauritius si rivela così laboratorio a cielo aperto della resilienza climatica.
Ogni visita diventa atto di scoperta e responsabilità, in un ecosistema che lotta per sopravvivere alla doppia pressione umana e ambientale.
La sfida? Trasformare il turismo da minaccia a motore di rigenerazione, prima che le sette terre colorate di Chamarel diventino solo un ricordo nei libri di geografia.

 

                       AMBIENTE E BELLEZZE NATURALI

Mauritius: Avventura tra Foreste Millenarie e Barriere Coralline in Pericolo

L’arcipelago di Mauritius, gioiello dell’Oceano Indiano, offre un caleidoscopio di ecosistemi dove l’avventura si fonde con la fragilità ambientale. Dalle fitte foreste pluviali alle barriere coralline che cingono l’80% delle coste, ogni angolo racconta una storia di resistenza naturale alle pressioni climatiche.

Il Cuore Verde: Parchi Nazionali e Biodiversità Unica
Black River Gorges: L’Ultimo Baluardo delle Foreste Primarie
Con i suoi 67 km² di territorio1, il Black River Gorges National Park custodisce l’ultimo 5% delle foreste originarie dell’isola. I sentieri escursionistici si inerpicano tra 311 specie vegetali endemiche, mentre il richiamo del Falco di Mauritius (Falco punctatus) riecheggia tra le gole scavate dal fiume Nero. 

Le cascate di Tamarind Falls, con i loro sette salti mozzafiato, offrono scenari per il canyoning estremo5, dove l’acqua cristallina scava pozze naturali nella roccia vulcanica.

Bras d’Eau: Il Santuario Segreto degli Uccelli
Nel parco di Bras d’Eau, la Mare Sarcelle ospita il raro flycatcher di Mauritius, uccello endemico di cui restano meno di 300 esemplari1. Le radici aeree delle mangrovie Rhizophora mucronata creano labirinti acquatici ideali per il kayak notturno, mentre i tronchi di ebano nero – alcuni vecchi di 400 anni – testimoniano l’antica foresta costiera quasi scomparsa altrove.

L’Oceano in Trasformazione: Tra Meraviglie e Minacce
La Barriera Corallina: Un Patrimonio che Sfuma
Le 700 specie di coralli stanno perdendo il 60% della loro copertura originale a causa del riscaldamento oceanico (+0.5°C dal 1990). Nella riserva di Blue Bay, le escursioni in sottomarino rivelano ancora banchi di pesci pappagallo e tartarughe embricate, ma i fenomeni di sbiancamento sono visibili già a 10 metri di profondità. I progetti di riforestazione delle mangrovie, con 45.000 piantine messe a dimora nel 202, tentano di arginare l’erosione costiera che avanza al ritmo di 8 mm/anno.
L’Isola dei Cervi: Avventura tra Atolli e Relitti
L’escursione all’Île aux Cerfs combina snorkeling tra le stelle marine con l’esplorazione di relitti coloniali. Il veliero Sirius, affondato nel 1810, è ora un reef artificiale popolato da murene e cernie giganti12. Ma la trasparenza delle acque, un tempo proverbiale, viene spesso compromessa dai sedimenti causati dall’erosione accelerata.

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Mauritius – Scheda Paese – Informazioni Generali

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Capitale: Port Louis
Lingua: inglese (lingua ufficiale), creolo-francese, hindi
Moneta: rupia
Fuso orario: GMT+4
Storia,Economia,Cultura: http://www.britannica.com https://www.cia.gov
Sicurezza: www.viaggiaresicuri.it www.dovesiamonelmondo.it

Mauritius: Analisi Completa di un’Arcipelago in Evoluzione

Mauritius, un arcipelago situato nell’Oceano Indiano a est del Madagascar, rappresenta un caso emblematico di trasformazione economica e sociale. Con una popolazione di 1,285 milioni di abitanti (dati 2025) e un PIL pro capite tra i più elevati dell’Africa subsahariana, il Paese ha saputo diversificare la propria economia passando da una dipendenza quasi esclusiva dalla canna da zucchero a settori avanzati come il turismo, i servizi finanziari e l’outsourcing.
La recente transizione politica del 2024, che ha visto la vittoria schiacciante dell’Alleanza per il Cambiamento, e la risoluzione della controversia sulle Isole Chagos con il Regno Unito segnano una nuova fase nella storia mauriziana.

Storia e Sviluppo Socio-Politico

Dalle Origini Coloniali all’Indipendenza

Le prime tracce di insediamenti umani risalgono al X secolo con navigatori malesi, africani e arabi, ma fu solo nel 1598 che gli olandesi stabilirono una colonia permanente, battezzando l’isola in onore del principe Maurizio di Nassau.
Il periodo olandese (1598-1710) coincise con l’estinzione del dodo, simbolo della vulnerabilità ecologica ante litteram.
Con l’arrivo dei francesi nel 1715, Mauritius divenne un hub per la produzione zuccheriera basata sul lavoro schiavistico, sotto il dominio britannico (1810-1968) si assistette all’importazione di manodopera indiana, i cui discendenti costituiscono oggi la maggioranza della popolazione.

La Questione delle Chagos e la Sovranità Ritrovata

Uno spartiacque storico è rappresentato dalla separazione delle Isole Chagos nel 1965, evento che portò allo sfollamento forzato di 1,500-2,000 abitanti per permettere la costruzione della base militare statunitense Diego Garcia.
Dopo decenni di dispute legali, nel 2024 il Regno Unito ha formalmente riconosciuto la sovranità mauriziana
sull’arcipelago, pur mantenendo un accordo di locazione per la base fino al 2123. Questo compromesso, criticato dal nuovo governo Ramgoolam per gli squilibri finanziari, riflette le tensioni geopolitiche nell’Indo-Pacifico, con gli Stati Uniti preoccupati dalle crescenti relazioni tra Mauritius e Cina.

Transizione Politica del 2024
Le elezioni parlamentari del novembre 2024 hanno registrato una vittoria storica dell’opposizione (61.38% dei voti), determinata da fattori come:
–  Gestione inefficiente del disastro ambientale Wakashio (2020), che ha danneggiato ecosistemi marini e attività turistiche
–  Aumento della sorveglianza statale e restrizioni alla libertà di stampa
Fattori demografici, con il 23% dell’elettorato over 60 influenzato dagli aumenti delle pensioni7.
Il nuovo esecutivo guidato da Navin Ramgoolam punta a rinegoziare gli accordi sulle Chagos, chiedendo un adeguamento inflazionistico dei compensi britannici e maggiori tutele ambientali.

 

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Madagascar – 07 – Malaria: situazione e prevenzione

  • CHE COSA E’

    La Malaria è una malattia infettiva, (Tutto sulla malaria – CESMET – Clinica del Viaggiatore), acuta, causata da un parassita, il Plasmodio, che entrato nell’organismo attraverso la puntura della zanzara Anopheles, attacca immediatamente le cellule epatiche, creando danni al fegato, e poi parassitando i globuli rossi, con anemia anche grave. Presente nel paese, è una malattia molto legata agli ambienti umidi, alle stagioni piovose ed alle condizioni meteorologiche ed ambientali favorevoli alla riproduzione della zanzara. Il consiglio che ti posso dare è quello di controllare prima di partire l’itinerario del tuo viaggio, le condizioni meteo attuali delle aree dei tuoi soggiorni. Non ti fidare “del sentito dire – non c’è malaria! ” la malaria è presente dove non te lo aspetti e con i cambiamenti climatici la zanzara Anopheles è arrivata a colonizzare anche territori in alta quota, prima non ospitali per l’insetto.
    Ricorda che la Malaria è una malattia potenzialmente grave ed anche fatale. Non sottovalutarla! E’ possibile prevenirla utilizzando, come prima linea difensiva, repellenti efficaci (VEDI NOZETA – OLIO DI NEEM);

    utile anche l’utilizzo degli zampironi da portare sempre con sé;

    come seconda linea di difesa essenziale l’utilizzo di adeguati farmaci per la chemio profilassi, sicuri ed efficaci, da assumere in particolare nelle stagioni di maggior rischio e nelle aree con rischi elevati di incontro con la zanzara Anopheles;

    una terza linea difensiva consiste nel porre attenzione ad un vestiario idoneo che ti copra le parti scoperte al tramonto e la notte, difesa efficace ma spesso difficile a certe latitudini e a certi climi. Anche se dobbiamo ricordarci che più ci si copre meno si soffre il caldo, e meno si bevono bevande ghiacciate e meno si ha sete.  Per approfondire leggi la scheda sulla malaria.

 

  • NEL PAESE
    Situazione della Malaria in Madagascar: Analisi Epidemiologica e Prospettive per il 2024-2025

    Il Madagascar continua a confrontarsi con una complessa situazione epidemiologica legata alla malaria, malattia che rappresenta una delle principali cause di morbilità e mortalità nel paese. Nonostante gli sforzi di controllo, fattori ambientali, socioeconomici e biologici contribuiscono a mantenere elevata la trasmissione, con significative variazioni geografiche e temporali.

    Epidemiologia della Malaria nel 2024
    Nel 2024, il Madagascar ha registrato 2,8 milioni di casi di malaria, con 400 decessi, secondo i dati del Ministero della Salute Pubblica. Questo rappresenta un aumento del 64,7% rispetto al 2022, quando i casi erano 1,7 milioni. L’impennata è attribuibile a molteplici fattori, tra cui eventi climatici estremi, come le inondazioni di febbraio 2024, che hanno danneggiato le infrastrutture sanitarie e aumentato la proliferazione delle zanzare Anopheles.
    Il distretto di **Ikongo**, nel sud-est, è emblematico della crisi: qui, 2.205 bambini sono stati trattati per comorbilità di malaria e malnutrizione tra il 2022 e il marzo 2024,

    La stagionalità rimane un fattore critico: il periodo di massima trasmissione coincide con l’estate australe (**ottobre-marzo**), caratterizzata da temperature elevate e precipitazioni intense.
    Tuttavia, i cambiamenti climatici hanno alterato i pattern tradizionali, con segnalazioni di casi in altopiani oltre i 2.000 metri, aree storicamente a basso rischio.

    Proiezioni per il 2025
    Le previsioni per il 2025 delineano uno scenario preoccupante. L’UNICEF stima che 4,7 milioni di persone necessiteranno di assistenza umanitaria a causa di siccità prolungate, cicloni e epidemie.
    Nelle regioni meridionali e sudorientali, dove la **sicurezza alimentare** è critica (il 36,3% dei bambini sotto i 5 anni soffre di malnutrizione cronica), la sinergia tra denutrizione e malaria amplifica il rischio di mortalità infantile.
    Nelle sei regioni più colpite (Androy, Anosy, Atsimo Andrefana, Atsimo Atsinanana, Fitovinany e Vatovavy), sono attesi 1,2 milioni di casi** nel 2025, con un carico significativo sui servizi sanitari già fragili.

    Modelli climatici prevedono un aumento delle temperature medie e alterazioni nelle precipitazioni, favorendo la riproduzione delle zanzare. Inoltre, la **resistenza agli insetticidi** da parte di *Anopheles gambiae* e *An. arabiensis*, documentata in cinque distretti, minaccia l’efficacia delle zanzariere trattate (ITN),

    Distribuzione Geografica e Aree Critiche
    La malaria è endemica in **tutto il Madagascar**, ma con gradienti di intensità.
    –  Le **aree costiere** – particolarmente quelle orientali e occidentali – registrano la maggiore prevalenza, con tassi superiori al **15%** in villaggi rurali.
    Le città, inclusi centri urbani come **Antananarivo** e **Toamasina**, non sono immuni: il rischio nelle zone periurbane è paragonabile a quello delle foreste.

    Zone ad Alto Rischio
    1. **Costa Orientale**: Il distretto di **Ikongo** e la regione di **Atsinanana** sono tra le più colpite, con elevata umidità e densità di *An. funestus*.
    2. **Costa Occidentale**: Aree come **Menabe** e **Melaky** presentano focolai persistenti, favoriti da paludi e fiumi a flusso lento.
    3. **Sud e Sud-Est**: Le regioni di **Androy** e **Anosy** combinano povertà, insicurezza alimentare e accesso limitato alle cure, con tassi di mortalità infantile del **10-15%**.

    Aree a Rischio Emergente
    Gli **altopiani centrali**, tradizionalmente a bassa endemia, hanno riportato focolai di *P. vivax* in villaggi sopra i **1.500 metri**, legati a cambiamenti nelle temperature.
    L’isola di **Nosy Be**, meta turistica, pur essendo classificata a basso rischio, ha segnalato casi nel 2024.

    Specie di Plasmodium e Caratteristiche Biologiche
    In Madagascar circolano principalmente **due specie** di *Plasmodium*:

    1. *Plasmodium falciparum*
    Responsabile del **95%** delle infezioni, *P. falciparum* domina il panorama malarico. Caratterizzato da **elevata virulenza** e resistenza multifarmacologica, questo parassita mostra:
    **Resistenza alla clorochina e alla sulfadossina-pirimetamina**, documentata in studi farmacologici.
    **Sensibilità all’artemisinina**, che ne fa il cardine delle terapie combinate (ACT)[4].

    2*Plasmodium vivax*
    Pur rappresentando una minoranza dei casi (circa **5%**), *P. vivax* presenta peculiarità uniche:
    – Infezione in individui Duffy-negativi: Il 40% della popolazione malgascia è Duffy-negativa (assenza del recettore DARC), ma studi genetici hanno identificato ceppi di *P. vivax* capaci di invadere eritrociti Duffy-negativi, sfidando il paradigma tradizionale.
    – **Elevata proporzione di infezioni submicroscopiche**: Il **98,5%** delle infezioni da *P. vivax* non è rilevabile tramite microscopia ottica, richiedendo diagnostica molecolare.

    Co-infezioni e Implicazioni Cliniche
    Le **co-infezioni** *P. falciparum/P. vivax* sono frequenti, complicando la gestione terapeutica. Inoltre, la **comorbilità con malnutrizione** riduce l’efficacia dei farmaci antimalarici e aumenta il rischio di forme severe.

    Fattori di Rischio e Determinanti Sociali
    Cambiamenti Climatici
    L’aumento della temperatura media (**+1,5°C** negli ultimi decenni) e la maggiore frequenza di **cicloni** (es. **Batsirai** nel 2022) hanno creato habitat ideali per le zanzare, estendendo le stagioni di trasmissione. Nelle zone umide, il ciclo di vita di *Anopheles* si è accorciato da **14 a 10 giorni**, incrementando il tasso di riproduzione.

    Resistenza agli Insetticidi
    Le zanzare *An. gambiae* e *An. funestus* hanno sviluppato resistenza a **piretroidi** e **DDT** in **11 distretti**, riducendo l’efficacia delle ITN e dello spraying intradomiciliare.

    Prevenzione
    – **Zanzariere trattate (ITN)**: Distribuite a **85%** delle famiglie nel 2024, ma la rapida degradazione degli insetticidi ne limita la durata[16].
    – **Chemioprevenzione stagionale (SMC)**: Somministrazione di **sulfadossina-pirimetamina + amodiachina** a bambini sotto i 5 anni nelle regioni endemiche , nella popolazione locale.

    PROFILASSI

    Doxiciclina 100 mg (BASSADO – MIRACLIN senza lattosio),

    è un ottimo farmaco, che personalmente considero di prima scelta per soggiorni in aree turistiche sicure che in viaggi avventurosi, durante trekking e in caso di utilizzo di tende o residenze poco controllate. Farmaco per soggiorni in residenze protette o aree di lieve rischio, ma anche per soggiorni in aree a rischio elevato. Devi sapere che la “doxiciclina 100 mg” è un farmaco di prima scelta non solo per la “prevenzione della infezione malarica” ma anche per la “prevenzione e la cura delle infezioni batteriche intestinali e cutanee” e verso le “infezioni causate da punture di zecca – il temibile tifo esantematico”.
    Per le sue caratteristiche il farmaco è molto versatile, può essere infatti assunto per soggiorni brevissimi o brevi, alcuni giorni o settimane, ma anche nel lungo periodo, cioè per molti mesi. Ti ricordo a questo proposito che farmaci a base di tetracicline, compresa la doxiciclina, vengono assunti per mesi e mesi, anche oltre un anno, dai ragazzi affetti da acne, cioè infezioni sul volto o tronco. Un farmaco sicuro, efficace, privo o con scarsi effetti collaterali. Ricordiamo che alle dosi di profilassi, 100 mg al giorno, gli effetti di sensibilizzazione ai raggi solari, sono praticamente ridotti al minimo. L’effetto è ponderale ossia direttamente legato al quantitativo di sostanza presente nel farmaco. In ogni caso ricorda sempre l’uso di creme solari protettive. Il farmaco è a basso costo e non è utilizzabile al di sotto dei 10 anni. In gravidanza l’assunzione di doxiciclina 100 mg è possibile nelle primissime settimane di gravidanza, prima della 16ª settimana, difatti da studi e pratica clinica non sembra comportare rischi per il feto. Resta valida la regola che è importante consultare il proprio medico prima di assumere qualsiasi farmaco durante la gravidanza per valutare i potenziali rischi e benefici.

    Il farmaco è da evitare in caso di allergia o intolleranza alle tetracicline. In profilassi per la malaria si assume tutti i giorni, durante il pranzo con un grosso bicchiere di acqua, dal momento della entrata in area a rischio, durante il soggiorno e per una settimana dalla uscita dall’area di rischio malarico. (anche se l’emivita del è breve l’evidenza ci indica in una settimana il mantenimento della assunzione del farmaco).

    Atovaquone-Proguanile (MALARONE)

    Farmaco sul mercato da oltre 20 anni. Farmaco fino a qualche anno fa di prima scelta sia in profilassi che in terapia, è stato abbandonato nella pratica clinica, perché sempre meno efficace. In terapia oramai da anni è sostituito dai F a base di Artemisia Annua. Come non funziona più per la cura della malaria il farmaco è sempre meno efficace anche nella profilassi. Difatti negli ultimi anni è sempre più diminuita l’efficacia nei confronti della malaria, seguendo in parte la sorte delle forme resistenti alla clorochina. Sono state descritte da diversi anni forme di resistenza a cominciare dall’oriente, dai paesi del triangolo d’oro (Thailandia, Laos Myanmar) e poi diffusasi in Africa ed anche nelle Americhe. Il farmaco è ancora utile ed efficace nell’ utilizzo pediatrico. Era utilizzato per periodi non superiori ai 30 giorni, ma utilizzabile fino a 60 giorni. Si assume una compressa tutti i giorni da 2/3 giorni prima di partire ad 1 settimana al rientro. Non è farmaco più da consigliare in queste aree se non nell’età pediatrica.

    Meflochina (LARIAM 250)

    Farmaco utilizzato da oltre 40 anni, un tempo efficace in terapia e profilassi, attualmente ha una efficacia molto bassa in profilassi e nulla in terapia. Non è più da utilizzare sia negli adulti che anche in età pediatrica. Anche per il LARIAM vale il ragionamento fatto per il MALARONE. La Meflochina è stata sospesa nella terapia per la malaria perché non più efficace. La forte resistenza è iniziata in estremo oriente per poi estendersi in tutto l’Oriente, il Medio Oriente, l’Africa ed in fine le Americhe. E’ stata dimostrata fin dall’inizio la sicurezza del farmaco nelle donne in gravidanza con le quali eventualmente può ancora essere utilizzato, per quella ancora scarsa efficacia, ma pur sempre presente.
    Il farmaco era utilizzato in soggetti in buone condizioni di salute. Non era da utilizzare nei cardiopatici, soggetti aritmici, neuro e psicopatici, in chi soffre di insonnia. Riferiti sintomi da irritabilità del sistema nervoso periferico e centrale. Da evitare in modo assoluto in chi effettua immersioni, soggiorni in alta quota, voli aerei ripetuti e prolungati. Molto favorevole la modalità di assunzione che prevede una dose settimanale da una settimana prima di partire a 3/4 settimane al rientro. Ma l’esperienza pluriennale ci dice che il farmaco è fortemente inefficace vista l’elevata resistenza dei plasmodi, sviluppata da anni.  Dr. Paolo Meo – medico tropicalista – direttore Cesmet

     

  • AL RIENTRO

    In caso di febbre, di diarrea o comunque di malessere, è indispensabile consultare senza indugio (in caso di febbre, possibilmente entro 24 ore, per la possibilità di aver contratto la malaria, se si è di ritorno da una zona a rischio) un Medico Specialista o esperto in Malattie Tropicali.

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Comore-Mayotte, Isole – Scheda Paese

Bandiera Comore-Mayotte, IsoleMappa Comore-Mayotte, Isole

SITUAZIONE SANITARIA AL FEBBRAIO 2025

La situazione sanitaria a Comore e Mayotte è caratterizzata da una complessa interazione tra fattori ambientali, socioeconomici e epidemici. L’arcipelago, diviso tra la Repubblica delle Comore e il dipartimento francese d’oltremare di Mayotte, affronta sfide significative legate alla diffusione di malattie infettive, con un’impennata della dengue, una persistente minaccia di malaria e focolai emergenti di colera e chikungunya.
L’impatto del ciclone Chido nel dicembre 2024 ha esacerbato le vulnerabilità infrastrutturali, rendendo urgente un’analisi approfondita delle dinamiche sanitarie in atto.**

 

Impatto del ciclone Chido sulle infrastrutture sanitarie

 Danni strutturali e crisi umanitaria
Il ciclone Chido, che ha colpito Mayotte a metà dicembre 2024 con venti superiori a 220 km/h, ha provocato danni catastrofici, distruggendo abitazioni, strade e sistemi idrici. Le operazioni di soccorso hanno coinvolto 1.600 agenti di polizia e gendarmeria, oltre a squadre di vigili del fuoco e soccorritori inviati dalla Francia metropolitana e da La Réunion. Tuttavia, la carenza cronica di infrastrutture sanitarie a Mayotte – dove il 77% della popolazione vive sotto la soglia di povertà – ha reso la risposta inefficace. L’ospedale principale ha registrato 246 feriti e 9 casi critici, ma la mancanza di elettricità e la distruzione delle baraccopoli hanno limitato l’accesso alle cure.

Rischio di epidemie post-ciclone con ripercussioni nel 2025
Le inondazioni e l’accumulo di acque stagnanti hanno creato condizioni ideali per la proliferazione di zanzare del genere *Aedes* e *Anopheles*, vettori di dengue e malaria. Inoltre, l’interruzione della fornitura idrica ha costretto la popolazione a utilizzare fonti contaminate, aumentando il rischio di colera. François-Xavier Bieuville, prefetto di Mayotte, ha stimato migliaia di vittime nascoste sotto i detriti, suggerendo un sottostima ufficiale dei decessi.

L’espansione della dengue: dinamiche regionali e fattori climatici
Trend epidemiologici nelle Comore e a Mayotte

A Mayotte, casi autoctoni sono stati registrati durante l’estate 2024, sebbene nessun nuovo caso sia stato segnalato dopo settembre.
Nelle Comore, invece, la dengue rimane endemica, con focolai legati alla scarsa copertura delle misure di controllo dei vettori. L’aumento delle temperature medie (+1,5°C rispetto all’era preindustriale) e gli eventi meteorologici estremi hanno ampliato l’habitat delle zanzare *Aedes aegypti*, favorendo la trasmissione virale.

 Impatto del ciclone sulla diffusione della dengue
Il ciclone Chido ha peggiorato la situazione a Mayotte, dove i detriti e le acque stagnanti hanno moltiplicato i siti di riproduzione delle zanzare. Studi genetici su *Aedes gambiae* nell’arcipelago hanno evidenziato una correlazione tra migrazioni umane e introduzione di ceppi virali dalla Tanzania e dal Madagascar. La mancanza di programmi di disinfestazione efficaci, unita alla povertà strutturale, rende l’area un hotspot per future epidemie.

Malaria: tra eliminazione e rischio di reintroduzione

 Successi e vulnerabilità a Mayotte
Mayotte ha raggiunto un traguardo storico nel 2021, con zero casi autoctoni di malaria, grazie a un programma di eliminazione avviato nel 2001 che includeva diagnosi rapida, terapie combinate e campagne di sensibilizzazione. Tuttavia, la persistenza di casi importati dalle Comore (85,8% dei casi) e dal Madagascar mantiene alto il rischio di reintroduzione. L’analisi genotipica di *Plasmodium falciparum* ha dimostrato che i rari casi autoctoni registrati tra il 2017 e il 2020 erano legati a ceppi importati.

Situazione critica nelle Comore
Nelle Comore, la malaria rimane endemica, con *P. falciparum* resistente alla clorochina presente nell’85% dei casi. Il conflitto tra le isole e la carenza di risorse hanno limitato l’accesso a zanzariere trattate con insetticida e terapie antimalariche. Nel 2022, l’OMS ha registrato un aumento del 56,95% dei casi nell’arcipelago, attribuito al collasso dei sistemi sanitari locali.

Altre malattie infettive: colera, chikungunya e mpox

 Epidemia di colera e crisi idrica
A partire da marzo 2024, Mayotte ha affrontato un’epidemia di colera originata dalle Comore, dove 2.584 casi e 61 decessi erano già stati segnalati. La trasmissione è stata favorita dalle rotte migratorie illegali e dalla mancanza di accesso all’acqua potabile per il 33% della popolazione mahorase. Le unità di trattamento del colera a Koungou e Dzoumogné hanno raggiunto la capienza massima, costringendo le autorità a implementare controlli sanitari ai confini e una campagna di vaccinazione con 5.000 dosi.

 Chikungunya e zoonosi emergenti
Il virus chikungunya, trasmesso da *Aedes albopictus*, è endemico nell’Oceano Indiano, con focolai storici legati a condizioni igieniche precarie. A maggio 2024, un nuovo ceppo di mpox (clade Ib) è emerso nella Repubblica Democratica del Congo, diffondendosi in Burundi, Uganda e Kenya, con un aumento del 990% dei casi globali. Sebbene non ancora segnalato a Mayotte, il rischio di introduzione attraverso viaggiatori è elevato.

 

  • Previsioni Meteo
  • Clima: Il clima è di tipo tropicale, con una stagione calda e umida da novembre ad aprile e una stagione secca da maggio a ottobre. Per buona parte dell’anno vi è una temperatura quasi perfetta di 25°C.

Prevenzione e profilassi

Vaccinazioni obbligatorie

 

 

Approfondimenti sulla malaria

  • CHE COSA E’

    La Malaria è una malattia infettiva, acuta, presente nel paese, molto legata agli’ ambienti umidi, piovosi, alle stagioni ed alle condizioni meteorologiche. Controlla prima di partire l’itinerario del tuo viaggio e le condizioni meteo delle aree dei tuoi soggiorni. Ricorda che la Malaria è una malattia potenzialmente grave ed anche fatale. Non sottovalutarla. E’ possibile prevenirla con una attenzione al vestiario che ti copra le parti scoperte al tramonto e la notte, all’utilizzo di repellenti e all’ utilizzo di adeguati farmaci per la profilassi, nelle stagioni di maggior rischio. Per approfondire leggi la scheda sulla malaria

  • NEL PAESE

    Successi e vulnerabilità a Mayotte
    Mayotte ha raggiunto un traguardo storico nel 2021, con zero casi autoctoni di malaria, grazie a un programma di eliminazione avviato nel 2001 che includeva diagnosi rapida, terapie combinate e campagne di sensibilizzazione. Tuttavia, la persistenza di casi importati dalle Comore (85,8% dei casi) e dal Madagascar mantiene alto il rischio di reintroduzione. L’analisi genotipica di Plasmodium falciparum ha dimostrato che i rari casi autoctoni registrati tra il 2017 e il 2020 erano legati a ceppi importati.

    Situazione critica nelle Comore
    Nelle Comore, la malaria rimane endemica, con P. falciparum resistente alla clorochina presente nell’85% dei casi. Il conflitto tra le isole e la carenza di risorse hanno limitato l’accesso a zanzariere trattate con insetticida e terapie antimalariche. Nel 2022, l’OMS ha registrato un aumento del 56,95% dei casi nell’arcipelago, attribuito al collasso dei sistemi sanitari locali.
    Il rischio di infezione malarica, principalmente da Plasmodium falciparum, ma anche da vivax ed altre forme, possibili infezioni da forme miste (prevalenza falciparum e vivax), esiste tutto l’anno in tutto il Paese.

    In particolare esiste un maggiore rischio durante la stagione piovosa e umida e nelle aree del paese dove acquitrini, paludi, fiumi e laghi favoriscono la presenza di zanzare Anopheles, attive al tramonto e durante la notte.
    Le aree di savana secca, le aree scarsamente abitate ed i periodi di ridotta presenza di insetti ed in particolare di zanzare costituiscono motivo di riduzione di rischio.
    Le cittadine e le grandi città presentano un rischio di infezione talvolta uguale se non maggiore alle zone periferiche e selvagge.
    Notificata resistenza alla clorochina ma anche alla meflochina ed in parte ad atovaquone. Ridotta resistenza a Doxiciclina.

     

  • PROFILASSI

    Doxiciclina, è un ottimo farmaco di scelta per i soggiorni sia in aree turistiche che in viaggi avventurosi, durante trekking e in caso di utilizzo di tende o residenze poco controllate. Farmaco per i soggiorni in residenze protette o aree di lieve rischio, sia per soggiorni a rischio elevato. Devi sapere che la “doxiciclina 100 mg”è un farmaco di scelta non solo per la prevenzione della infezione malarica ma anche per la prevenzione delle infezioni batteriche intestinali e cutanee e verso le infezioni causate da punture di zecca. Per le sue caratteristiche il farmaco è molto versatile, può essere infatti assunto per soggiorni brevissimi o brevi, alcuni giorni o settimane, ma anche nel lungo periodo,cioè per molti mesi. Ti ricordiamo che farmaci a base di tetracicline, compresa la doxiciclina, vengono assunti per oltre 1 anno da ragazzi che manifestano l’acne, cioè infezioni sul volto o tronco. Un farmaco sicuro, efficace, privo o con scarsi effetti collaterali. Ricordiamo che alle dosi di profilassi, 100 mg al giorno, gli effetti di sensibilizzazioni ai raggi solari, sono praticamente assenti. In ogni caso ricordiamo l’uso di creme solari. Farmaco di basso costo. Non è utilizzabile al di sotto dei 12 anni o in gravidanza, o in caso di allergia o intolleranza alle tetracicline. Si assume tutti i giorni, durante il pranzo, dalla entrata in area a rischio, per una settimana dalla uscita dall’area di rischio malarico.

    Atovaquone-Proguanile, farmaco sul mercato da quasi 20 anni possiede ancora una buona copertura antimalarica per le forme resistenti alla clorochina, anche se sono state descritte da diversi anni forme di resistenza e di scarsa efficacia. Utile per l’utilizzo pediatrico, Utilizzato per periodi non superiori ai 30 giorni, ma utilizzabile fino a 60 giorni. Si assume una compressa tutti i giorni da 2/3 giorni prima di partire ad 1 settimana al rientro.

    Meflochina, farmaco utilizzato da oltre 30 anni, Efficace in profilassi e in terapia. Efficace sia negli adulti che anche in età pediatrica. Efficacia e sicurezza dimostrata anche nelle donne in gravidanza. Utilizzabile in soggetti in buone condizioni di salute. Da non utilizzare nei cardiopatici, soggetti aritmici, neuro e psicopatici, in chi soffre di insonnia. Riferiti sintomi da irritabilità del sistema nervoso periferico e centrale. Da evitare in chi effettua immersioni, soggiorni in alta quota, voli aerei ripetuti e prolungati. Favorevole la modalità di assunzione che prevede una dose settimanale da una settimana prima di partire a 3/4 settimane al rientro.

  • AL RIENTRO

    In caso di febbre, di diarrea o comunque di malessere, è indispensabile consultare senza indugio (in caso di febbre, possibilmente entro 24 ore, per la possibilità di aver contratto la malaria, se si è di ritorno da una zona a rischio) un Medico Specialista o esperto in Malattie Tropicali.

Pillole di salute

  • Come evitare di ammalarsi

    Dai tempo al tuo organismo di ambientarsi al nuovo clima ed al nuovo ambiente. Prima del viaggio, se possibile, dedica alcune ore alla attività fisica, e abitua il tuo organismo ai nuovi ritmi durante il viaggio…leggi tutto

  • Chi deve vaccinarsi per la febbre gialla

    La vaccinazione contro la Febbre Gialla o Vaccino Antiamarillico, malattia virale acuta, che si trasmette tramite puntura di zanzara, è l’unica pratica preventiva che può essere richiesta obbligatoriamente dalle autorità sanitarie di un Paese per poter entrare attraverso i valichi di frontiera….

    leggi tutto

  • La malaria, attenzione….!

    E’ una malattia infettiva, acuta, spesso ma non sempre febbrile, talvolta caratterizzata da pochi sintomi ma sempre con presenza di grande stanchezza, può essere fortemente debilitante, provocando anemia talvolta grave e molto spesso alterazioni metaboliche ed organiche. Appena entrati nell’organismo i parassiti colonizzano le cellule del fegato che poi vengono via via distrutte creando zone di necrosi (morte cellulale) e di fibrosi puntiforme. Alla lunga il parassita malarico crea lesioni permanenti a livello epatico. (altro che medicine contro la malaria che fanno male al fegato!).
    Ricorda che la protezione dei farmaci utilizzati per la profilassi (prevenzione) è efficace e sicura. Gli eventuali effetti collaterali, raramente presenti, sono sicuramente meno dannosi, sul tuo organismo, rispetto alle conseguenze derivanti dalla malattia stessa. Tali effetti collaterali, sempre temporanei, possono dipendere da dosaggi non corretti o da intolleranze individuali. Devi temere l’azione distruttiva del parassita sul tuo organismo piuttosto che gli effetti collaterali,generalmente non pericolosi dei farmaci antimalarici.
    Febbre, brividi, sudorazione, cefalea nucale, stanchezza ingravescente sono i sintomi più frequenti e caratteristici. Ma non sempre la malaria si presenta in modo così eclatante. Basta un malessere al rientro dal viaggio a far scattare l’attenzione.
    FAI SUBITO GLI ESAMI DI LABORATORIO PRESSO UN CENTRO SPECIALIZZATO. TI ASPETTIAMO AL CESMET PER ESCLUDERE CON UNA VISITA E CON ESAMI MIRATI CHE I TUOI SINTOMI PROVENGANO DA UN ATTACCO MALARICO.

    CHIAMA IL CENTRO CLINICO E DIAGNOSTICO TROPICALE La malaria: scheda tecnica

  • Zanzare & co. – Come proteggersi

    • le zanzare che trasmettono malattie diverse dalla malaria sono attive durante il giorno ed ovunque vi sia una raccolta di acqua dolce: indossare abiti di colore chiaro, lunghi e con maniche larghe, pantaloni lunghi e larghi, di colore chiaro, magliette o camicie con maniche lunghe e larghe e di colore chiaro da infilare nella cintura dei pantaloni….

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  • Nuotare con precauzione

    Per prevenire l’eventuale trasmissione di malattie infettive, è opportuno nuotare esclusivamente in piscine con acqua clorata. L’acqua del mare è sicura.
    Fare il bagno in acque contaminate può essere pericoloso per la pelle, gli occhi, le orecchie, le mucose della bocca, specialmente se…

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  • Il mal di montagna

    E’ un insieme di sintomi che si può manifestare quando l’organismo umano, superati i 2500 metri di altitudine, non si è ancora adeguato alla nuova situazione ambientale.
    Possiamo definire l’alta quota come segue…

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  • In valigia

    Montagna o mare, safari e avventura o vacanza di tutto riposo, caldo o freddo: devi preparare il tuo bagaglio con cura, attenzione, senza esagerare e soprattutto prevedendo ……l’imprevedibile. Abbigliamento appropriato al clima e non dimenticando mai una piccola farmacia da viaggio.

  • Al rientro a casa

    Quando rientri da un viaggio ricorda di prenderti una pausa di un tempo sufficiente per riadattare il tuo organismo al tuo ambiente ed ai tuoi ritmi di vita. Stanchezza, malessere, senso di vuoto, scarsa capacità alla concentrazione….

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Informazioni generali

Capitale: Moroni (delle Comore, 60.200 abitanti) e Mamoudzou (di Mayotte, 45.700 abitanti)

Lingua: Comore: arabo (lingua ufficiale), francese (lingua ufficiale), shikomoro (un misto fra swahili e arabo) e mahori (un dialetto swahili) – Mayotte: mahoriano (un dialetto swahili), francese (lingua ufficiale, parlata dal 75% della popolazione)

Moneta: Comore: franco comoriano. Mayotte: euro

Fuso orario: GMT+3

Storia,Economia,Cultura:https://www.cia.gov http://www.britannica.com

Sicurezza: www.viaggiaresicuri.it ; www.dovesiamonelmondo.it

Comore-Mayotte, Isole – Scheda Paese Leggi tutto »

Cuba – 01 – Consigli brevi per chi viaggia nel paese  

Cosa devo fare quando vado a Cuba?

Cuba, situata nel cuore dei Caraibi, rappresenta una destinazione unica per il suo patrimonio culturale, le bellezze naturali e le dinamiche socio-sanitarie. Nonostante le sfide infrastrutturali e le restrizioni economiche, il Paese mantiene un’offerta turistica variegata, caratterizzata da città coloniali, spiagge paradisiache ed ecosistemi diversificati. Tuttavia, i viaggiatori devono confrontarsi con specifiche precauzioni sanitarie, normative d’ingresso rigorose e un contesto ambientale in evoluzione, influenzato dai cambiamenti climatici.

Cuba, con la sua fusione di cultura caraibica e influenze coloniali, attira viaggiatori alla ricerca di autenticità e paesaggi incontaminati. Prima della partenza, è essenziale verificare la validità del passaporto (almeno 6 mesi residui) e ottenere il visto turistico (Tarjeta del Turista), obbligatorio per gli italiani. Si raccomanda di stipulare un’assicurazione medica che copra le spese sanitarie e il rimpatrio d’emergenza, requisito obbligatorio dal 2010. Durante il soggiorno, è consigliabile evitare l’acqua corrente non imbottigliata e adottare misure anti-zanzare, data la presenza di malattie virali come dengue e Zika.

Se sei alla ricerca di una destinazione con una cultura unica, una bellezza naturale mozzafiato, una storia interessante e persone cordiali, allora Cuba è la destinazione giusta. Una cultura vibrante e unica, con influenze spagnole, africane e caraibiche che si riflettono nella musica, nella danza, nell’architettura e nella cucina dell’isola. Bellezze naturali incredibili, con spiagge di sabbia bianca e acque cristalline, foreste tropicali lussureggianti e maestose montagne. La Valle de Viñales, ad esempio, è un’area di straordinaria bellezza naturale, patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, con campi di tabacco e montagne calcaree che si stagliano nel cielo. E pochi sanno che Cuba, in piena area caraibica, è uno stato insulare dell’ America Centrale che comprende l’ isola omonima (circa 105.007 km quadrati e la Isla de la Juventud (circa 2500 km quadrati) e circa 1600 isole e isolotti immersi in una natura fantastica ed incontaminata. Tra queste migliaia di isole l’arcipelago di Camagüey e quello dei Canarreos costituiscono un’insieme di isole da scoprire e da visitare.

A Cuba, per chi viaggia, il problema principale è caratterizzato dalle forme di diarrea del viaggiatore, diffuse attraverso assunzione di cibi e di bevande contaminate.  E’ importante proteggerti dalle punture delle zanzare e di insetti. Queste portano malattie, prima tra tutte le Febbre virale da Dengue ed anche altre Arbovirosi. Utilizza repellenti efficaci, anche naturali.(Nozeta – Neem è un prodotto efficace e consigliabile) . Cuba è considerata “malaria free”, ossia non è segnalata presenza del parassita malarico nell’isole principale nè nelle altre migliaia di piccole isole dell’arcipelago.

Non esiste presenza del virus della febbre gialla “Yellow Fever free” e quindi non occorre effettuare vaccinazione contro la malattia. Ma se vieni da paesi endemici o infetti (Africa ed America Latina) è obbligatorio vaccinarti.

Il colera ufficialmente non è presente nell’isole, ma nei caraibi, anche via trasporto marittimo, il vibrione del colera circola un pò ovunque. Da anni si alimenta con una circolazione che si è sviluppata da Haiti e da qui diffonde in molte isole e paesi caraibici e del Centro America. Consigliato il vaccino orale che copre anche per le forme di enterobatteri, in particolare E. Coli. Attenzione alle punture di zecca con possibilità di sviluppare una malattia denominata Tifo esantematico.
Una corretta informazione, una buona preparazione preventiva prima del viaggio, un comportamento accorto ci consentono di godere a pieno di questo viaggio.

Come faccio ad avere una informazione sanitaria corretta per andare a Cuba?

Chiedi pure una consulenza per conoscere bene problemi e soluzioni  – dr. Paolo Meo, medico tropicalista infettivologo

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Cuba – 02 – Alert sanitari

Quali sono le epidemie attuali a Cuba?

COVID-19  Segui la situazione giornaliera dei casi nel paese (clicca qui)

FEBBRAIO 2025 – EMERGENZA OROPOUCHE E COMPLICAZIONI NEUROLOGICHE
L’epidemia di virus Oropouche, iniziata nel 2024, ha raggiunto dimensioni critiche con 23.639 casi sospetti e 626 confermati a livello nazionale, interessando tutte le province cubane. Il Ministero della Salute Pubblica (MINSAP) ha segnalato 76 casi di sindrome di Guillain-Barré, 25 encefaliti e 15 meningoencefaliti direttamente correlati all’infezione. La trasmissione, principalmente attraverso punture di moscerini (Culicoides paraensis) e zanzare Culex, è favorita dalle condizioni climatiche umide e dalle carenze nel controllo vettoriale. I sintomi iniziali (febbre alta, cefalea, mialgie) sono spesso confusi con dengue o chikungunya, ritardando la diagnosi differenziale.
Particolarmente preoccupanti sono i primi casi di trasmissione verticale segnalati nell’ottobre 2024, con esiti ancora sotto indagine. Si raccomanda ai viaggiatori di utilizzare repellenti a base di icaridina (≥20%) o DEET (≥30%), efficaci contro entrambi i vettori, e di evitare aree rurali nelle ore crepuscolari. Consigliato anche utilizzo di OLIO DI NEEM.

DENGUE: PICCO IN CORSO CON PREVALENZA DI DENV-3
Nonostante una lieve riduzione rispetto ai mesi precedenti, Cuba registra oltre 2.700 ricoveri attivi per dengue, nei primi 2 mesi del 2025 con un paziente in condizioni critiche10. Il sierotipo dominante DENV-3, associato a maggior rischio di forme emorragiche, rappresenta il 68% delle infezioni, seguito da DENV-2 (27%).
Le province più colpite includono L’Avana, Santiago de Cuba e Matanzas, dove l’indice di infestazione da Aedes aegypti supera il 6% (soglia di sicurezza: <1%)10. La carenza cronica di insetticidi e le interruzioni elettriche hanno compromesso le campagne di fumigazione, aggravando il rischio. Il vaccino QDENGA non è disponibile sull’isola; si consiglia pertanto una valutazione pre-partenza con un medico tropicalista.

COVID-19: ASSENZA DI RESTRIZIONI MA MANTENIMENTO DELLA VIGILANZA Dal marzo 2024, Cuba ha rimosso tutte le limitazioni legate al COVID-19, inclusi i requisiti vaccinali e i tamponi pre-partenza. Tuttavia, rimane obbligatorio compilare il modulo D’Viajeros digitale entro 72 ore dall’arrivo, integrato nel sistema di tracciamento sanitario nazionale. Il tasso di vaccinazione locale rimane elevato (92% con ciclo primario), ma si raccomanda ai viaggiatori di completare eventuali richiami raccomandati dall’OMS.

CRISI ENERGETICA E IMPATTO SULL’ASSISTENZA SANITARIA I ripetuti blackout nazionali, culminati nella sospensione delle attività non essenziali il 14-15 febbraio 2025, hanno paralizzato il 40% delle strutture ospedaliere, con interruzioni nelle sale operatorie e nei reparti di dialisi. Ospedali di riferimento come il Calixto García (L’Avana) e il Clínico de 26 hanno segnalato malfunzionamenti dei generatori di emergenza, costringendo a rinvii di interventi non urgenti. Si consiglia ai viaggiatori con patologie croniche di portare scorte di farmaci essenziali e dispositivi medici autonomi (es. glucometri)56.

RACCOMANDAZIONI INTEGRATE PER I VIAGGIATORI . Protezione vettoriale: Utilizzare zanzariere impregnate di permetrina e indossare abiti trattati con permetrina al 0,5%38. . Monitoraggio sintomi: In caso di febbre >38,5°C con rash cutaneo o sintomi neurologici (parestesie, debolezza muscolare), recarsi immediamente al Centro Internazionale de Salud La Pradera (L’Avana).
3. Preparazione farmacologica: Includere nel kit viaggio paracetamolo (evitare FANS per rischio emorragico) e soluzioni reidratanti orali910.
Questi alert riflettono un contesto sanitario in rapida evoluzione, dove le malattie infettive si intrecciano a criticità infrastrutturali, richiedendo un approccio preventivo rigoroso

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Rabbia – Scheda Vaccinazione

LA VACCINAZIONE CONTRO LA RABBIA viene effettuata nei seguenti casi:
(1) “PRE ESPOSIZIONE” per prevenire la malattia, prima dell’evento accidentale, che può essere: un morso o un graffio di un animale affetto o portatore di virus delle rabbia;
(2) ” POST ESPOSIZIONE” per evitare l’insorgenza della malattia, dopo l’esposizione accidentale al virus, ossia dopo un morso o graffio di un animale che può essere a rischio di contaggio del virus della rabbia.
Questi sono protocolli differenti

PRESSO IL POLO VIAGGI CESMET – ARTEMISIALAB  il dr. Paolo Meo effettua la valutazione di rischio rabbia paese / territorio nel pre esposizione; ed effettua la valutazione dell’evento e l’indicazione alla vaccinazione nel “post esposizione”.
Richiedi una consulenza prima di partire per sapere di più sul vaccino della Rabbia ed il consiglio di effettuarlo per rendere il tuo ciaggio sicuro.

CLICCA QUI PER LA CONSULENZA sulla Rabbia e la Vaccinazione 

E’ possibile richiedere la vaccinazione per la rabbia presso il POLO VIAGGI, anche in situazioni di URGENZA.

Per informazioni o prenotazioni clicca qui

Cosa è la rabbia?

PER APPROFONDIMENTI SULLA MALATTIA CLICCA QUI

 

Viaggiatori internazionali:

Tutti coloro che si recano in aree dove è possibile la presenza di animali rabidi o addirittura organizzano safari o battute di caccia, è opportuno che effettuino il ciclo vaccinale. In caso di evento è opportuno utilizzare il protocollo curativo, da utilizzare un caso di sospetto contagio, formato da una dose di immunoglobuline umane (1500 U.I. per un peso di 75 Kg.) e tre dosi di vaccino post-esposizione.

Vaccinazione Antirabbica: Protocolli Storici, Attuali e Linee Gu

Panoramica Storica ed Evoluzione dei Vaccini
Dai Tessuti Nervosi alle Colture Cellulari

La storia della vaccinazione antirabbica inizia nel 1885 con Louis Pasteur, che sviluppò il primo vaccino utilizzando midollo spinale essiccato di conigli infetti. Questo approccio, sebbene rivoluzionario, presentava gravi effetti collaterali neurologici, tra cui encefaliti e polineuriti, a causa della presenza di mielina nel preparato. Negli anni ’60, l’introduzione di vaccini su colture cellulari (CCV) ha segnato una svolta:
• HDCV (Human Diploid Cell Vaccine): sviluppato su fibroblasti umani, garantisce un’elevata immunogenicità e sicurezza.
• PCECV (Purified Chick Embryo Cell Vaccine): prodotto in embrioni di pollo, riduce i rischi di reazioni avverse.
L’OMS ha ufficialmente sconsigliato i vaccini derivati da tessuto nervoso (NTV) nel 2007, promuovendo l’adozione globale dei CCV.

Modalità di somministrazione:

Il vaccino rabbico può essere somministrato in via intramuscolare profonda, preferibilmente sul deltoide o sul quadricipite della coscia. evitare la somministrazione intraglutea o sottocutanea, in quanto l’induzione di una risposta immunitaria adeguata può essere meno affidabile. L’involontaria iniezione intravascolare può portare a reazioni sistemiche, incluso lo shock. Quindi il vaccino non deve essere iniettato per via intravascolare.

 

Protocolli Vaccinali Attuali


Profilassi Pre-Esposizione (PrEP)

Indicata per gruppi ad alto rischio (veterinari, viaggiatori in aree endemiche), prevede:

• Schema convenzionale: 3 dosi intramuscolari (IM) ai giorni 0, 7, 21/28.
• Schema accelerato: 3 dosi IM ai giorni 0, 3, 7 per adulti con necessità di protezione rapida.
• Via intradermica (ID): 0,1 ml in due siti (giorni 0, 7, 28), riducendo i costi del 60-80%. (non eseguita al POLO VIAGGI)

I titoli anticorpali ≥0,5 UI/ml, verificabili con test FAVN o RFFIT, conferiscono protezione per 2-5 anni, richiedendo richiami in base all’esposizione residua.

Profilassi Post-Esposizione (PEP)

Intervento d’emergenza dopo morsi/graffi, articolato in:
1. Lavaggio immediato della ferita: 15 minuti con acqua e sapone o soluzioni virucide (es. iodopovidone), riducendo il rischio del 40%.
2. Immunizzazione attiva:
o Soggetti non vaccinati: 4 dosi IM (giorni 0, 3, 7, 14) o 5 dosi IM (giorni 0, 3, 7, 14, 28).
Via ID: 0,1 ml in 4 siti (giorno 0), 2 siti (giorni 3, 7, 28) per risparmiare dosi.
3. Immunizzazione passiva:
o Immunoglobuline antirabbiche (RIG): 20 UI/kg, infiltrando il 50% nella ferita e il resto IM.
Da somministrare entro 7 giorni dall’inizio della PEP.

 

 

Linee Guida OMS e Strategie Globali

Raccomandazioni Chiave
• Eliminazione della rabbia canina: Vaccinazione del 70% dei cani per interrompere la trasmissione zoonotica.
• Transizione ai CCV: Abbandono globale degli NTV entro il 202513.
• Integrazione con PEP: Accesso universale alle RIG e ai vaccini, specialmente in Asia e Africa13.

Categorie di Esposizione e Intervento

• Categoria I (contatto indiretto):                                            Nessuna PEP.
• Categoria II (graffi/minori morsi):                                Solo vaccino.
• Categoria III (morsi multipli/contatto mucose):     Vaccino + RIG.

 

Gestione Clinica dell’Esposizione

Valutazione del Rischio
• Animali domestici: Osservazione per 10 giorni; se sintomi, eutanasia e test PCR.
• Fauna selvatica: Considerare infetti fino a prova contraria, avviando PEP immediata.

Protocolli per Paesi a Risorse Limitate
• Strategia 2-1-1: 2 dosi IM al giorno 0, 1 al giorno 7, 1 al giorno 21, senza RIG.
• Uso di sieri equini: Alternative alle RIG umane, con dosaggio di 40 UI/kg.

 

Considerazioni Speciali

Popolazioni Vulnerabili
• Bambini: Dosaggio IM uguale agli adulti, somministrato nella coscia anterolaterale.
Donne in gravidanza/allattamento: Nessuna controindicazione; la rabbia ha mortalità del 100%.
• Immunocompromessi: Raddoppiare le dosi e monitorare i titoli anticorpali17.

 

Reazioni Avverse

• Comuni: Reazioni locali (35-45%), febbre, mialgie.
• Gravi: Anafilassi (1:10.000), sindrome di Guillain-Barré (rara).

Sfide Future e Direzioni della Ricerca

Obiettivo “Zero decessi entro il 2030”
L’OMS stima necessari 6 miliardi USD/anno per:
Vaccinazioni di massa canine in 67 paesi endemici.
Piattaforme di produzione locale di CCV in Africa.
Innovazioni in Sperimentazione
• Vaccini a mRNA: Maggiore stabilità termica per aree remote.
• Anticorpi monoclonali: Sostituire le RIG (es. RAB1-MAB).

Abbiamo sintetizzato le raccomandazioni internazionali, integrando dati clinici e strategie di sanità pubblica per contrastare una delle zoonosi più letali. L’aderenza ai protocolli e l’accesso equo agli strumenti preventivi rimangono pilastri fondamentali per l’eradicazione globale.

 edito da  dr. Paolo Meo

AGGIORNAMENTI AI PROTOCOLLI ADOTTATI FINO AL 2018

 

segui gli aggiornamenti al

Protocollo a Due Dosi per la Profilassi Pre-Esposizione (PrEP) della Rabbia: Evidenze e Linee Guida CLICCA QUI

 

 

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