Mappa di Chikungunya nel mondo
Casi mondiali di infezione da Chikungunya virus nel periodo Maggio-Luglio 2025
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Il Vietnam, con i suoi 331.212 km², è un mosaico geografico che spazia dalle montagne del Nord alle pianure alluvionali del Mekong. Il paese offre un mix unico di paesaggi: dalle terrazze di riso di Sapa alle spiagge incontaminate di Phú Quốc, passando per i siti UNESCO come la Baia di Ha Long e la Città Imperiale di Huế.
E’ un paese che incanta con la sua straordinaria varietà di paesaggi, cultura millenaria e tradizioni culinarie. Dalle risaie terrazzate del nord alle spiagge tropicali del sud, passando per città storiche e grotte spettacolari, il Vietnam promette un’avventura indimenticabile. Tuttavia, per godere appieno del viaggio, è essenziale essere preparati e attenti alla salute e alla sicurezza personale.
Alcuni dei luoghi imperdibili durante il tuo viaggio in Vietnam:
– Hanoi: La capitale culturale del Vietnam offre un mix di antiche architetture, templi storici e vivaci mercati. Non perdere il Quartiere Vecchio e il Mausoleo di Ho Chi Minh.
– Hoi An: Questa città patrimonio UNESCO è famosa per le sue lanterne colorate, i mercati notturni e le case tradizionali lungo il fiume Hoai.
– Baia di Ha Long: Uno spettacolo naturale unico al mondo, con migliaia di isole calcaree che emergono dalle acque smeraldine.
– Hue: L’antica capitale imperiale conserva la Cittadella e le tombe dei sovrani Nguyen lungo il Fiume dei Profumi.
– Phong Nha-Ke Bang: Un paradiso per gli amanti dell’avventura, con alcune delle grotte più grandi al mondo come Hang Son Doong.
– Delta del Mekong: Un intrico di canali, mercati galleggianti e villaggi rurali immersi nella natura tropicale.
In Vietnam ogni regione ha una sua identità unica.
Il nord regala montagne maestose e una cultura etnica unica;
il centro offre una storia millenaria e le migliori spiagge;
il sud vibra con energia moderna e paesaggi fluviali incantevoli.
Ma per godere del tuo viaggio è importante informarsi, chiedere ad un esperto una valutazione dei rischi ed attenersi ai consigli per la sicurezza e per conservare la tua salute.
Durante il tuo viaggio puoi imbatterti in aree o città con presenza di malattie anche importanti quali la dengue ed anche la malaria, con presenza diffusa ma soprattutto stagionale. La dengue è endemica in molte aree urbane e rurali, con picchi di malattia soprattutto durante la stagione delle piogge, da maggio ad ottobre. La malaria è limitata alle zone rurali montuose del centro-nord.
Per prevenire questa malattia, altre virosi ed anche la malaria usa repellenti naturali a base di NEEM oppure i chimici a base di DEET; indossa abiti lunghi al tramonto e dormi sotto zanzariere trattate con insetticida. Stai attento alle malattie trasmesse da acqua o cibo contaminati.
Vaccinati contro le malattie trasmesse da acqua e cibi e preparati prima della partenza. Per prevenire infezioni da acqua contaminata consuma solo acqua in bottiglia sigillata ed evita ghiaccio e cibi crudi o poco cotti.
Una delle malattie presenti in diverse aree è l’Encefalite giapponese presente nelle aree rurali durante la stagione delle piogge. Vaccinazione raccomandata per soggiorni e attività all’aperto. Per evitare problemi sanitari durante il tuo viaggio bevi solo acqua imbottigliata o trattata. Evita ghiaccio e frutta non sbucciata nei mercati locali. Scegli ristoranti affollati dai locali per garantire freschezza e qualità del cibo. I piatti tipici come il phở devono essere serviti bollenti.
Durante il soggiorno il clima tropicale può causare colpi di calore e colpi di sole. Indossa cappelli a tesa larga, usa creme solari ad alta protezione UV e bevi frequentemente acqua (almeno 2-3 litri al giorno). Con questi accorgimenti, potrai esplorare il Vietnam in tutta sicurezza, immergendoti nella sua cultura vibrante e nei suoi paesaggi mozzafiato!
Dall’inizio del 2025, il Vietnam ha registrato la presenza di diverse malattie infettive, con alcune epidemie che hanno colpito in modo particolare specifiche regioni del paese.
DENGUE: si conferma la malattia più diffusa nel 2025, con oltre 224.000 casi e 92 decessi segnalati a livello nazionale. L’epidemia ha colpito soprattutto le grandi aree urbane e periurbane del sud, come Ho Chi Minh City, che da sola ha registrato più di 62.000 casi e 25 decessi. Anche le province degli Altopiani Centrali, tra cui Gia Lai, Dak Lak, Dak Nong e Kon Tum, hanno riportato un numero significativo di infezioni, rappresentando circa il 15% dei casi totali nazionali. La trasmissione della dengue è favorita dal clima caldo-umido e dalle piogge abbondanti che caratterizzano il periodo tra maggio e ottobre, creando condizioni ideali per la proliferazione delle zanzare Aedes aegypti. Consigliata la vaccinazione prima del viaggio.
MORBILLO: un’altra malattia che ha visto un incremento importante. Secondo i dati del Ministero della Salute vietnamita, sono stati registrati circa 40.000 casi sospetti, con cinque decessi correlati. Il morbillo si è diffuso soprattutto nelle regioni meridionali (57% dei casi), seguito dal centro (19,2%), dal nord (15,1%) e dagli Altopiani Centrali (8,7%). Le aree più colpite sono quelle con bassa copertura vaccinale e accesso limitato ai servizi sanitari, in particolare le province montuose e le comunità di minoranze etniche. Le autorità hanno avviato campagne di vaccinazione straordinarie per contenere l’epidemia. E’ opportuno che ogni viaggiatore valuti la sua situazione vaccinale passata ed eventualmente richieda una vaccinazione, soprattutto per chi si reca per lunghi periodi.
MALARIA: continua a rappresentare un rischio nelle zone rurali, montuose e di confine, sebbene il numero totale di casi sia molto ridotto rispetto al passato.
Nel 2024 erano stati segnalati 448 casi ufficiali, con la maggior parte dei focolai localizzati nelle province centrali e degli Altopiani Centrali come Khanh Hoa, Binh Phuoc, Dak Lak, Dak Nong, Gia Lai e Kon Tum.
Nel 2025, il rischio di trasmissione persiste soprattutto nelle aree remote e forestali, mentre le grandi città (Hanoi, Ho Chi Minh City, Da Nang, Nha Trang, Qui Nhon e Haiphong) e le regioni del Delta del Mekong e del Fiume Rosso sono considerate a basso rischio o prive di casi. Opportuno valutare la profilassi per la malattia.
Rimangono inoltre casi sporadici di ENCEFALITE GIAPPONESE soprattutto nelle aree rurali e agricole con coltivazioni di riso e allevamenti di maiali, in particolare nel nord tra maggio e ottobre e nel sud durante tutto l’anno. Nel 2024 sono stati segnalati casi nelle province di Hanoi (Phuc Tho) e Dak Lak, con un rischio maggiore nelle zone rurali e nei periodi di pioggia. Si ricorda l’importanza della vaccinazione
Infine, si segnala la presenza di chikungunya e virus Zika, con un rischio contenuto ma costante, soprattutto durante la stagione delle piogge e nelle aree urbane e periurbane, dove la presenza di zanzare Aedes albopictus mantiene attivo il potenziale di trasmissione.
AGGIORNAMENTO ENCEFALITE GIAPPONESE LUGLIO 2025
L’encefalite giapponese è una malattia virale trasmessa dalle zanzare del genere Culex, presente in vaste aree del Sud-est asiatico.
Situazione attuale (Luglio 2025):
• Laos (Vientiane): Non sono stati segnalati ufficialmente casi specifici a Vientiane per il 2024-2025. Tuttavia, la malattia è endemica e il periodo attuale (luglio) rientra nella stagione di picco della trasmissione (giugno-settembre). Il rischio esiste, specialmente nelle aree rurali.
• Vietnam (percorso da nord a sud):
o Hanoi: A luglio 2025 è stato confermato un caso recente. La presenza di allevamenti di suini nelle periferie aumenta il rischio.
o Baia di Ha Long (Provincia di Quảng Ninh): A luglio 2025 sono stati segnalati due casi recenti in bambini nella provincia.
o Hue: L’area presenta un rischio significativo a causa della diffusa presenza di risaie e allevamenti di suini.
o Da Nang: Situazione molto positiva. Il Centro per il Controllo delle Malattie locale ha dichiarato che non si registrano nuovi casi dal 2017 all’inizio del 2024.
o Da Lat: Il rischio è considerato più basso rispetto ad altre zone rurali, data la minore presenza di risaie e allevamenti intensivi di suini.
o Ho Chi Minh City: A luglio 2025 un ospedale locale ha in cura diversi pazienti adulti, confermando la trasmissione locale del virus.
Vaccinazione e Previsioni:
La vaccinazione è raccomandata per soggiorni lunghi (un mese o più) o per viaggi più brevi con significativa esposizione rurale e all’aperto, specialmente durante l’attuale stagione di picco. Il rischio di trasmissione rimarrà elevato nei prossimi mesi (agosto-ottobre), per poi diminuire con l’arrivo della stagione secca.
3 – Clima, meteo e salute
Clima, stagioni e impatti sulla salute in Vietnam
Il Vietnam, paese stretto tra il Mar Cinese Meridionale e le catene montuose dell’Indocina, presenta un clima molto complesso, diverso nelle varie latitudini, modellato da monsoni, tifoni e una geografia variegata. Le sue tre macro-regioni:
– Nord,
– Centro
– Sud
offrono condizioni climatiche distinte, con implicazioni dirette sulla salute dei viaggiatori e delle comunità locali.
Caratteristiche climatiche e stagionali
Nord (Hanoi, Sapa, Baia di Ha Long) – sono ancora presenti le 4 stagioni marcate. In particolare:
– Inverno (dicembre-febbraio): clima fresco (10-15°C); nebbie frequenti; pioggerelle sparse.
– Estate (maggio-settembre): clima umido e caldo (30-35°C); con un picco di piogge a luglio-agosto (1.800 mm/anno). I rischi di questa stagione sono caratterizzati da “Inondazioni durante i tifoni da “maggio a dicembre, frequenti le infezioni respiratorie in inverno.
Centro (Hue, Da Nang, Hoi An)
– Stagione Monsonica: caratterizzata da piogge intense da settembre a dicembre, con picchi di 500 mm/mese.
– Le temperature sono miti (25-30°C) durante tutto l’anno, ma umidità è superiore all’80% in estate.
– Fenomeni estremi: Recentemente i tifoni come “Yagi e Trami” (2024) hanno causato oltre 400 morti e 50.000 sfollati
Sud (Ho Chi Minh, Delta del Mekong, Phu Quoc)
– Il clima è tropicale: caratterizzato da 2 stagioni:
– Secca (novembre-aprile): con temperature tra 30-35°C e punte di 40°C a marzo-maggio.
– Umida (maggio-ottobre): Piogge brevi ma intense, rischio alluvioni.
– Stress idrico: Il Delta del Mekong perde 500 ettari/anno per salinizzazione e subsidenza.
Cambiamenti climatici recenti
Negli ultimi cinque anni (2020-2025), il Vietnam si è trovato al centro di una trasformazione climatica che ha cambiato radicalmente il volto del Paese.
Le temperature medie sono cresciute di circa 1,5°C rispetto all’epoca preindustriale, e il caldo torrido non è più un’eccezione: nel maggio 2024, il termometro ha raggiunto i 45°C, segnando un record storico e mettendo a dura prova sia le persone che le infrastrutture.
Ma il calore non è l’unico protagonista di questa nuova stagione climatica.
I tifoni, sempre più frequenti e violenti, hanno lasciato cicatrici profonde sul territorio. Solo nel 2024, le tempeste tropicali hanno devastato intere province, causando danni infrastrutturali per oltre tre miliardi di dollari e costringendo migliaia di famiglie a ricostruire da zero.
Il Delta del Mekong, cuore pulsante dell’agricoltura vietnamita, sta vivendo una crisi silenziosa ma devastante. Qui, il livello del mare cresce ogni anno di quasi quattro millimetri. Le proiezioni sono allarmanti: entro la fine del secolo, l’acqua potrebbe salire di un metro, sommergendo villaggi, campi e mettendo a rischio la sicurezza alimentare di milioni di persone. Già oggi, il 40% della produzione di riso del Delta è minacciato dalla salinizzazione dei suoli, con perdite economiche che potrebbero toccare i venti miliardi di dollari entro il 2050.
Le conseguenze sulla salute pubblica sono altrettanto evidenti.
Il clima caldo-umido e le piogge abbondanti della stagione umida, da maggio a ottobre, creano un habitat ideale per la proliferazione delle zanzare Aedes aegypti, responsabili della trasmissione della dengue. Nel 2024, i casi di questa malattia hanno superato quota 138.000, mentre la chikungunya ha colpito oltre 350.000 persone.
La malaria, seppur contenuta rispetto al passato, resta una minaccia costante negli altopiani centrali, soprattutto tra aprile e novembre.
Non mancano nemmeno i focolai di colera, che si riaccendono puntualmente nelle province centrali dopo le inondazioni, come avvenuto a Quang Tri con oltre mille casi segnalati.
Le malattie seguono il ritmo delle stagioni:
la dengue e l’encefalite giapponese si intensificano durante i mesi piovosi,
mentre le infezioni respiratorie aumentano nei rigidi inverni del nord, aggravate dall’inquinamento atmosferico e dalle condizioni di vita precarie.
L’innalzamento dell’umidità sopra l’80% e le temperature tra i 25 e i 30°C fanno letteralmente esplodere la popolazione di zanzare, con un incremento dei casi di dengue del 350% durante i periodi di El Niño rispetto agli anni precedenti.
A fronte di questi cambiamenti, il Vietnam si è mosso con decisione, adottando un Piano Nazionale di Adattamento Climatico che guarda al 2030.
Sono stati installati sistemi di allerta precoce per tifoni e inondazioni,
rafforzate le strutture sanitarie – con la costruzione di 200 cliniche anti-dengue solo nel 2024 nelle province meridionali –
avviati massicci programmi di riforestazione, come la piantumazione di 50.000 ettari di mangrovie nel Delta del Mekong per proteggere le coste dall’erosione.
Nonostante queste iniziative, le sfide restano enormi. Le previsioni parlano di un possibile aumento del 50% dei casi di malaria entro il 2030 nelle aree di confine con Laos e Cambogia, complice la migrazione delle zanzare Anopheles in cerca di nuovi habitat. Nel frattempo, oltre un milione di persone ha già abbandonato le zone costiere più vulnerabili, diventando migranti climatici in cerca di una nuova stabilità.
Il Vietnam di oggi è un laboratorio vivente dove la resilienza si misura ogni giorno tra tradizione e innovazione, in una lotta continua per adattarsi a un ambiente in rapida e spesso imprevedibile trasformazione. Per chi viaggia, conoscere queste dinamiche non è solo una questione di prudenza, ma un’occasione per comprendere da vicino le sfide globali del nostro tempo e vivere il Paese con consapevolezza e rispetto.
In Vietnam, le malattie infettive rappresentano una sfida sanitaria significativa, influenzata da fattori ambientali, climatici e socioeconomici.
Tra le patologie di origine virale, la dengue continua a essere la principale preoccupazione, soprattutto nelle stagioni calde e umide che favoriscono la proliferazione delle zanzare Aedes aegypti e Aedes albopictus.
Nel 2024 e nei primi mesi del 2025, il paese ha registrato un numero elevato di casi di dengue, con oltre 138.000 infezioni e decine di decessi, concentrati soprattutto nelle aree urbane e periurbane del sud, come Ho Chi Minh City, e nelle province degli Altopiani Centrali.
Parallelamente, il virus chikungunya ha mantenuto una presenza significativa, con migliaia di casi segnalati soprattutto nelle regioni settentrionali e centrali, mentre il virus Zika, pur presente, ha mostrato un’incidenza più contenuta e senza focolai rilevanti.
L’encefalite giapponese, anch’essa trasmessa da zanzare, è endemica in tutto il territorio vietnamita, con una maggiore incidenza nelle zone rurali e agricole caratterizzate da coltivazioni di riso e allevamenti di maiali. La sua trasmissione segue un andamento stagionale, concentrandosi nel nord tra maggio e ottobre, mentre nel sud può manifestarsi durante tutto l’anno. Nel 2024 sono stati confermati casi nelle province di Hanoi e Dak Lak, con programmi di vaccinazione che mirano a contenere la diffusione della malattia.
La malaria, malattia parassitaria trasmessa dalle zanzare Anopheles, ha visto una drastica riduzione dei casi negli ultimi anni grazie alle campagne di controllo e prevenzione, ma rimane presente in alcune aree rurali e montuose, soprattutto negli Altopiani Centrali e nelle province di confine con Laos e Cambogia. Le zone a rischio includono Khanh Hoa, Dak Lak, Gia Lai, Kon Tum e Binh Phuoc, mentre le grandi città e le pianure costiere, come il Delta del Mekong e il Delta del Fiume Rosso, sono considerate a basso rischio o prive di trasmissione. La stagione delle piogge, da aprile a novembre, rappresenta il periodo di maggior pericolo per la trasmissione della malaria, con picchi nei mesi di maggio-giugno e ottobre-novembre.
Tra le malattie batteriche, il colera si manifesta soprattutto dopo eventi di inondazione e in condizioni igienico-sanitarie precarie, con focolai segnalati in passato in province centrali come Quang Nam e Da Nang. La trasmissione avviene principalmente attraverso l’acqua contaminata da Vibrio cholerae, e la prevenzione si basa su pratiche igieniche rigorose, consumo di acqua potabile sicura e, in alcune aree, vaccinazioni mirate. Anche altre infezioni gastrointestinali, come la diarrea del viaggiatore causata da Escherichia coli enterotossigeno (ETEC), sono frequenti, soprattutto in contesti con scarsa sicurezza alimentare.
Per quanto riguarda le infezioni micotiche, il Vietnam presenta un carico significativo, soprattutto nelle popolazioni vulnerabili come pazienti immunocompromessi, affetti da HIV/AIDS, leucemia o sottoposti a trapianti. I funghi patogeni più rilevanti includono specie di Candida (come C. albicans, C. tropicalis e C. glabrata), Aspergillus fumigatus, Cryptococcus neoformans e Talaromyces marneffei. Questi miceti possono causare infezioni invasive e sistemiche, con manifestazioni che vanno dalla polmonite e meningite fino a infezioni cutanee e osteomieliti. L’ambiente tropicale umido e la presenza di funghi resistenti agli antifungini, come dimostrato da studi ambientali nel sud del paese, complicano la gestione clinica di queste infezioni. La mucormicosi, nota anche come “fungo nero”, è una rara ma grave infezione che colpisce principalmente soggetti con diabete o immunodepressi, ed è causata da muffe presenti nel terreno, nella vegetazione e nella polvere.
Le malattie trasmesse da acque stagnanti e fiumi contaminati rappresentano un ulteriore rischio sanitario in Vietnam, aggravato dall’inquinamento diffuso e dalla rapida urbanizzazione senza adeguati sistemi di trattamento delle acque reflue. Il colera è l’esempio più noto, ma altre infezioni come la schistosomiasi, causata dal parassita Schistosoma japonicum, sono endemiche in alcune aree del Delta del Mekong. L’utilizzo di acqua non trattata per bere, cucinare o lavarsi è una delle principali cause di infezioni gastrointestinali e di malattie trasmesse da acqua contaminata. La prevenzione si basa sul miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie, sull’accesso ad acqua potabile sicura (bollita o in bottiglia sigillata), sull’igiene personale e alimentare e, dove possibile, sulla vaccinazione contro il colera.
In sintesi, il panorama delle malattie infettive in Vietnam è complesso e influenzato da molteplici fattori ambientali e sociali. Le malattie virali trasmesse da zanzare, come dengue, chikungunya, Zika ed encefalite giapponese, rappresentano un rischio stagionale importante, mentre la malaria persiste in aree rurali e montuose. Le infezioni batteriche, soprattutto quelle legate all’acqua contaminata come il colera, richiedono attenzione particolare nelle stagioni delle piogge e nelle zone rurali. Le infezioni micotiche invasive, seppur meno frequenti, costituiscono una minaccia rilevante per le popolazioni immunodepresse. La prevenzione efficace passa attraverso una combinazione di misure individuali, come l’uso di repellenti, zanzariere e acqua sicura, e interventi di sanità pubblica volti a migliorare le infrastrutture igienico-sanitarie e la sorveglianza epidemiologica.
Aggiornamento COVID-19
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Non ci sono vaccinazioni obbligatorie
VACCINAZIONI PER MALATTIE TRASMESSE DA PUNTURA DA INSETTI
• DENGUE -la malattia
E’ consigliata la vaccinazione contro la DENGUE per entrare nel paese?
Vista la presenza di focolai diffusi nel paese, in aumento continuo aumento, in particolare durante la stagione delle piogge, ma presente in modo endemico durante tutto l’anno, è consigliato effettuare il vaccino per la DENGUE del tipo QDENGA.
La prima prevenzione consiste nella attenzione alla puntura degli insetti ed alla protezione con repellenti. Noi consigliamo NOZETA – olio di NEEM, molto efficace e con caratteristiche repellenti e lenitive.
Importante valutare l’inoculazione del nuovo vaccino per la Dengue, denominato QDENGA
Il sito web dedicato alla dengue ed alla sua prevenzione (CLICCA QUI)
Per informazioni e prenotazioni del vaccino della DENGUE (CLICCA QUI)
VACCINAZIONI CONTRO MALATTIE PORTATE DA CIBI E BEVANDE CONTAMINATE
VACCINAZIONI CONTRO MALATTIE TRASMESSE DA SANGUE CONTAMINATO.
VACCINAZIONI CONTRO MALATTIE A TRASMISSIONE AEREA
Per saperne di più … sulla vaccinazione
VACCINAZIONI CONTRO MALATTIE DA MORSO DI ANIMALI
Assicurati di aver effettuato tutte le vaccinazioni previste dal Sistema Sanitario Nazionale. Queste prevedono: tetano, difterite, polio, pertosse, haemophilus B, epatite B, morbillo, parotite, rosolia, varicella.
L’Encefalite Giapponese è una malattia virale veicolata dalle zanzare del genere Culex, endemica in una vasta area dell’Asia, dalla Cina all’Australia, dal Pakistan al Giappone e Filippine.
Generalmente la trasmissione è predominante nelle zone agricole e rurali, spesso associata alla produzione del riso,
ma sempre più casi si riscontrano anche nei grandi agglomerati urbani.
La Malaria è una malattia infettiva, (Tutto sulla malaria – CESMET – Clinica del Viaggiatore), acuta, causata da un parassita, il Plasmodio, che entrato nell’organismo attraverso la puntura della zanzara Anopheles, attacca immediatamente le cellule epatiche, creando danni al fegato, e poi parassitando i globuli rossi, con anemia anche grave. Presente nel paese, è una malattia molto legata agli ambienti umidi, alle stagioni piovose ed alle condizioni meteorologiche ed ambientali favorevoli alla riproduzione della zanzara. Il consiglio che ti posso dare è quello di controllare prima di partire l’itinerario del tuo viaggio, le condizioni meteo attuali delle aree dei tuoi soggiorni. Non ti fidare “ del sentito dire – non c’è malaria! ” la malaria è presente dove non te lo aspetti e con i cambiamenti climatici la zanzara Anopheles è arrivata a colonizzare anche territori in alta quota, prima non ospitali per l’insetto.
Ricorda che la Malaria è una malattia potenzialmente grave ed anche fatale. Non sottovalutarla!
E’ possibile prevenirla utilizzando, come prima linea difensiva, repellenti efficaci (VEDI NOZETA – OLIO DI NEEM
– utile anche l’utilizzo degli zampironi da portare sempre con se;
– come seconda linea di difesa essenziale l’utilizzo di adeguati farmaci per la chemio profilassi, sicuri ed efficaci, da assumere in particolare nelle stagioni di maggior rischio e nelle aree con rischi elevati di incontro con la zanzara Anopheles;
– una terza linea difensiva consiste nel porre attenzione ad un vestiario idoneo che ti copra le parti scoperte al tramonto e la notte, difesa efficace ma spesso difficile a certe latitudini e a certi climi. Anche se dobbiamo ricordarci che più ci si copre meno si soffre il caldo, e meno si bevono bevande ghiacciate e meno si ha sete.
Per approfondire leggi la scheda sulla malaria
Situazione nel 2024 Il Vietnam ha fatto progressi significativi nella riduzione dei casi di malaria negli ultimi anni.
– Il numero totale di casi di malaria è sceso a 448, con un calo del 97,3% rispetto al 2011.
– 46 province su 63 sono state dichiarate libere dalla malaria.
– Circa 7 milioni di persone vivono ancora in aree a rischio malaria, principalmente in zone montuose, remote e di confine.
Principali focolai nel 2024
I focolai più significativi si sono concentrati in:
– Provincia di Khanh Hoa: 94 casi, pari al 66,7% del totale.
– Provincia di Nghe An: 8 casi.
– Provincia di Ha Tinh: 7 casi.
– Altre province del Centro e degli Altopiani Centrali, come Binh Phuoc, Dak Lak, Dak Nong, Gia Lai e Kon Tum.
Questi i dati ufficiali di coloro che si sono recati nelle strutture pubbliche principali. La maggior parte si rivolge ai medici ed alla medicina tradizionale e i casi non vengono denunciati.
Sulla base delle informazioni più recenti, le aree a maggior rischio di malaria in Vietnam nel 2024 sono:
Regioni ad alto rischio
– Province centrali: Dak Lak, Dak Nong, Gia Lai e Kon Tum
– Provincia di Binh Phuoc
– Parti occidentali delle province costiere di:
– Quang Tri
– Quang Nam
– Ninh Thuan
– Khanh Hoa
Altre aree a rischio
– Zone rurali e forestali in tutto il paese, specialmente sotto i 1.500 m di altitudine e al di sotto del 18° parallelo nord
– Provincia di Khanh Hoa: Un focolaio significativo di Plasmodium malariae è stato riportato nel distretto di Khanh Vinh nel 2023-2024
– Province meridionali di Tay Ninh e Lam Dong
– Aree montuose del nord come Sapa, Lao Cai, Son La e Dien Bien Phu
– Isola di Phu Quoc
Aree a basso rischio o senza rischio
– Delta del Fiume Rosso
– Delta del Mekong
– Grandi centri urbani come Hanoi, Ho Chi Minh City, Da Nang, Nha Trang, Qui Nhon e Haiphong
È importante notare che il rischio di malaria può variare stagionalmente, con picchi durante la stagione delle piogge (aprile-novembre).
I viaggiatori è bene che consultino un centro medico specializzato in medicina dei viaggi prima della partenza per ricevere consigli personalizzati sulla eventuale profilassi antimalarica e sulle misure preventive da adottare.
Previsioni per il 2025
Periodo di maggior rischio per la trasmissione della malaria in Vietnam è:
– Durante la stagione delle piogge, da aprile a novembre.
– Con picchi di trasmissione in maggio-giugno e ottobre-novembre.
Zone a maggior rischio
– Zone forestali e montagnose delle province centrali e meridionali.
– Regioni di confine con Laos e Cambogia.
– Altopiani Centrali, in particolare le province di Dak Lak, Dak Nong, Gia Lai, Kon Tum e Binh Phuoc.
– Parti occidentali delle province costiere di Khanh Hoa, Ninh Thuan, Quang Nam e Quang Tri.
In conclusione, mentre il Vietnam ha fatto progressi significativi verso l’eliminazione della malaria, alcune aree rimangono a rischio, richiedendo sforzi continui di prevenzione e controllo, soprattutto durante la stagione delle piogge e nelle regioni forestali e montagnose del centro e del sud del paese.
PROFILASSI
Doxiciclina 100 mg (BASSADO – MIRACLIN senza lattosio), è un ottimo farmaco, che personalmente considero di prima scelta per soggiorni in aree turistiche sicure che in viaggi avventurosi, durante trekking e in caso di utilizzo di tende o residenze poco controllate. Farmaco per soggiorni in residenze protette o aree di lieve rischio, ma anche per soggiorni in aree a rischio elevato. Devi sapere che la “doxiciclina 100 mg” è un farmaco di prima scelta non solo per la “prevenzione della infezione malarica” ma anche per la “prevenzione e la cura delle infezioni batteriche intestinali e cutanee” e verso le “infezioni causate da punture di zecca – il temibile tifo esantematico”.
Per le sue caratteristiche il farmaco è molto versatile, può essere infatti assunto per soggiorni brevissimi o brevi, alcuni giorni o settimane, ma anche nel lungo periodo, cioè per molti mesi. Ti ricordo a questo proposito che farmaci a base di tetracicline, compresa la doxiciclina, vengono assunti per mesi e mesi, anche oltre un anno, dai ragazzi affetti da acne, cioè infezioni sul volto o tronco. Un farmaco sicuro, efficace, privo o con scarsi effetti collaterali. Ricordiamo che alle dosi di profilassi, 100 mg al giorno, gli effetti di sensibilizzazione ai raggi solari, sono praticamente ridotti al minimo. L’effetto è ponderale ossia direttamente legato al quantitativo di sostanza presente nel farmaco. In ogni caso ricorda sempre l’uso di creme solari protettive. Il farmaco è a basso costo e non è utilizzabile al di sotto dei 10 anni. In gravidanza l’assunzione di doxiciclina 100 mg è possibile nelle primissime settimane di gravidanza, prima della 16ª settimana, difatti da studi e pratica clinica non sembra comportare rischi per il feto. Resta valida la regola che è importante consultare il proprio medico prima di assumere qualsiasi farmaco durante la gravidanza per valutare i potenziali rischi e benefici.
Il farmaco è da evitare in caso di allergia o intolleranza alle tetracicline. In profilassi per la malaria si assume tutti i giorni, durante il pranzo con un grosso bicchiere di acqua, dal momento della entrata in area a rischio, durante il soggiorno e per una settimana dalla uscita dall’area di rischio malarico. (anche se l’emivita del è breve l’evidenza ci indica in una settimana il mantenimento della assunzione del farmaco).
Atovaquone-Proguanile (MALARONE), farmaco sul mercato da oltre 20 anni. Farmaco fino a qualche anno fa di prima scelta sia in profilassi che in terapia, è stato abbandonato nella pratica clinica, perché sempre meno efficace. In terapia oramai da anni è sostituito dai composti a base di Artemisia Annua. Come non funziona più per la cura della malaria il farmaco è sempre meno efficace anche nella profilassi. Difatti negli ultimi anni è sempre più diminuita l’efficacia nei confronti della malaria, seguendo in parte la sorte delle forme resistenti alla clorochina. Sono state descritte da diversi anni forme di resistenza a cominciare dall’oriente, dai paesi del triangolo d’oro (Thailandia, Laos Myanmar) e poi diffusasi in Africa ed anche nelle Americhe. Il farmaco è ancora utile ed efficace nell’ utilizzo pediatrico. Era utilizzato per periodi non superiori ai 30 giorni, ma utilizzabile fino a 60 giorni. Si assume una compressa tutti i giorni da 2/3 giorni prima di partire ad 1 settimana al rientro. Non è farmaco più da consigliare in queste aree se non nell’età pediatrica.
Meflochina (LARIAM 250), farmaco utilizzato da oltre 40 anni, un tempo efficace in terapia e profilassi, attualmente ha una efficacia molto bassa in profilassi e nulla in terapia. Non è più da utilizzare sia negli adulti che anche in età pediatrica. Anche per il LARIAM vale il ragionamento fatto per il MALARONE. La Meflochina è stata sospesa nella terapia per la malaria perché non più efficace. La forte resistenza è iniziata in estremo oriente per poi estendersi in tutto l’Oriente, il Medio Oriente, l’Africa ed in fine le Americhe. E’ stata dimostrata fin dall’inizio la sicurezza del farmaco nelle donne in gravidanza con le quali eventualmente può ancora essere utilizzato, per quella ancora scarsa efficacia, ma pur sempre presente.
Il farmaco era utilizzato in soggetti in buone condizioni di salute. Non era dautilizzare nei cardiopatici, soggetti aritmici, neuro e psicopatici, in chi soffre di insonnia. Riferiti sintomi da irritabilità del sistema nervoso periferico e centrale. Da evitare in modo assoluto in chi effettua immersioni, soggiorni in alta quota, voli aerei ripetuti e prolungati. Molto favorevole la modalità di assunzione che prevede una dose settimanale da una settimana prima di partire a 3/4 settimane al rientro. Ma l’esperienza pluriennale ci dice che il farmaco è fortemente inefficace vista l’elevata resistenza dei plasmodi, sviluppata da anni.
Dr. Paolo Meo – medico tropicalista – direttore Cesmet
In caso di febbre, di diarrea o comunque di malessere, è indispensabile consultare senza indugio (in caso di febbre, possibilmente entro 24 ore, per la possibilità di aver contratto la malaria, se si è di ritorno da una zona a rischio) un Medico Specialista o esperto in Malattie Tropicali.
Malaria – Il rischio di malaria da Plasmodium falciparum, da P. vivax e da P. knowlesi esiste in tutte le aree rurali fatta eccezione per il delta del fiume Rosso, la pianura costiera a nord di Nha Trang e il delta del fiume Mekong. Il rischio maggiore esiste nelle due province più meridionali, Ca Mau e Bac Lieu.
Dengue – Focolai di febbre dengue si verificano periodicamente nel Paese, in particolare nella parte meridionale (ad esempio nella città di Ho Chi Minh), nel delta del fiume Mekong, ma anche nella capitale e in altre zone situate a nord.
Chikungunya – Il maggior numero di casi viene segnalato dalla provincia meridionale di Songkhla, seguita da Narathiwat, Pattani, Yala e Phuket.
Encefalite giapponese – Focolai recenti sono stati segnalati dalla provincia settentrionale di Son La.
MMPB – Casi di malattia mani piedi bocca si verificano regolarmente nel Paese.
Diarrea del viaggiatore_ – daceppi ETEC (Enterotoxigenic E. coli).
Colera – Recenti focolai di colera sono stati riportati dalla capitale e dalle province di Ha Nam, Hai Duong, Hai Phong e Bac Ninh.
Schistosomosi – Focolaio di Schistosoma japonicum nel delta del fiume Mekong.
Dai tempo al tuo organismo di ambientarsi al nuovo clima ed al nuovo ambiente. Prima del viaggio, se possibile, dedica alcune ore alla attività fisica, e abitua il tuo organismo ai nuovi ritmi durante il viaggio…leggi tutto
La vaccinazione contro la Febbre Gialla o Vaccino Antiamarillico, malattia virale acuta, che si trasmette tramite puntura di zanzara, è l’unica pratica preventiva che può essere richiesta obbligatoriamente dalle autorità sanitarie di un Paese per poter entrare attraverso i valichi di frontiera….
E’ una malattia infettiva, acuta, spesso ma non sempre febbrile, talvolta caratterizzata da pochi sintomi ma sempre con presenza di grande stanchezza, può essere fortemente debilitante, provocando anemia talvolta grave e molto spesso alterazioni metaboliche ed organiche. Appena entrati nell’organismo i parassiti colonizzano le cellule del fegato che poi vengono via via distrutte creando zone di necrosi (morte cellulare) e di fibrosi puntiforme. Alla lunga il parassita malarico crea lesioni permanenti a livello epatico. (altro che medicine contro la malaria che fanno male al fegato!).
Ricorda che la protezione dei farmaci utilizzati per la profilassi (prevenzione) è efficace e sicura. Gli eventuali effetti collaterali, raramente presenti, sono sicuramente meno dannosi, sul tuo organismo, rispetto alle conseguenze derivanti dalla malattia stessa. Tali effetti collaterali, sempre temporanei, possono dipendere da dosaggi non corretti o da intolleranze individuali. Devi temere l’azione distruttiva del parassita sul tuo organismo piuttosto che gli effetti collaterali,generalmente non pericolosi dei farmaci antimalarici.
Febbre, brividi, sudorazione, cefalea nucale, stanchezza ingravescente sono i sintomi più frequenti e caratteristici. Ma non sempre la malaria si presenta in modo così eclatante. Basta un malessere al rientro dal viaggio a far scattare l’attenzione.
FAI SUBITO GLI ESAMI DI LABORATORIO PRESSO UN CENTRO SPECIALIZZATO. TI ASPETTIAMO AL CESMET PER ESCLUDERE CON UNA VISITA E CON ESAMI MIRATI CHE I TUOI SINTOMI PROVENGANO DA UN ATTACCO MALARICO.
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• le zanzare che trasmettono malattie diverse dalla malaria sono attive durante il giorno ed ovunque vi sia una raccolta di acqua dolce: indossare abiti di colore chiaro, lunghi e con maniche larghe, pantaloni lunghi e larghi, di colore chiaro, magliette o camicie con maniche lunghe e larghe e di colore chiaro da infilare nella cintura dei pantaloni….
Per prevenire l’eventuale trasmissione di malattie infettive, è opportuno nuotare esclusivamente in piscine con acqua clorata. L’acqua del mare è sicura.
Fare il bagno in acque contaminate può essere pericoloso per la pelle, gli occhi, le orecchie, le mucose della bocca, specialmente se…
Montagna o mare, safari e avventura o vacanza di tutto riposo, caldo o freddo: devi preparare il tuo bagaglio con cura, attenzione, senza esagerare e soprattutto prevedendo ……l’imprevedibile. Abbigliamento appropriato al clima e non dimenticando mai una piccola farmacia da viaggio.
Quando rientri da un viaggio ricorda di prenderti una pausa di un tempo sufficiente per riadattare il tuo organismo al tuo ambiente ed ai tuoi ritmi di vita. Stanchezza, malessere, senso di vuoto, scarsa capacità alla concentrazione….
Capitale: Hanoi
Lingua: Vietnamese (official), English (increasingly favored as a second language), some French, Chinese, and Khmer; mountain area languages (Mon-Khmer and Malayo-Polynesian)
Moneta: dong
Fuso orario: GMT+7
Storia,Economia,Cultura: CIA, /www.britannica.com ;
Sicurezza: www.viaggiaresicuri.it www.dovesiamonelmondo.it
Vietnam – Scheda Paese Leggi tutto »
Visita la scheda paese completa
Negli ultimi 6 mesi la Repubblica Dominicana ha registrato oltre 200 casi di colera, secondo fonti locali e sanitarie. Molti di questi casi non sono ufficiali, ma la tendenza è in aumento, soprattutto a causa del peggioramento delle condizioni climatiche e dei flussi migratori da Haiti. I focolai sono diffusi a macchia di leopardo sul territorio, con particolare incidenza nelle aree urbane più vulnerabili e durante la stagione delle piogge. Al momento, non si segnalano decessi recenti legati al colera nel paese.
Nel 2025, la situazione della dengue è migliorata rispetto all’anno precedente: fino a maggio sono stati segnalati 83 casi ufficiali, un drastico calo rispetto agli 818 casi nello stesso periodo del 2024. Ma attenzione ai tanti casi nella popolazione locale non segnalati e denunciati. Il miglioramento è attribuito a una campagna intensiva di prevenzione e controllo dei vettori da parte delle autorità sanitarie dominicane. Nel 2024, invece, i casi erano stati circa 35.000, con tutti e quattro i sierotipi virali in circolazione e numerosi casi gravi.
Oltre a colera e dengue, la Repubblica Dominicana registra ufficialmente i seguenti focolai di epidemia:
Malaria: Nel 2025 sono stati segnalati 184 casi, in netto calo rispetto all’anno precedente. Le zone più a rischio restano quelle di confine con Haiti e alcune province interne.
Leptospirosi: sempre presente ma a livelli minimi nel 2025. L’uso di doxiciclina in prevenzione per malaria e forme diarroiche previene e cura anche forme di leptospirosi
Altre virosi: Endemiche Zika e Chikungunya, ma senza segnalazioni di focolai rilevanti nel 2025.
Malattie prevenibili da vaccino (come polio, morbillo, rosolia, varicella): rimangono a livelli molto bassi grazie alle campagne vaccinali.
La situazione sanitaria mostra un miglioramento per dengue e malaria dovuto alla maggiore attenzione per l’ambiente e per le zanzare, e ad una modifica climatica. Rimane comunque l’attenzione per il viaggiatore internazionale. Il colera resta una minaccia soprattutto nelle aree più povere e durante la stagione delle piogge. Una prevenzione efficace, oltre al controllo degli alimenti e delle bevande è costituita dall’uso del vacciono orale per il colera (VAXCHORA o DUKORAL) da effettuare prima del viaggio. Il vaccino orale è molto utile anche e soprattutto per il controllo della diarrea da Escherichia Coli ed altri enterobatteri. PER INFO CLICCA QUI
PRATICHE PREVENTIVE
È importante ed opportuno per i viaggiatori internazionali adottare precauzioni nei confronti delle punture di zanzare.
Le zanzare del tipo Aedes sono presenti nell’ambiente tutto il giorno, ma la loro attività si accentua soprattutto all’alba e al tramonto. E’ molto importante:
(1) utilizzare vestiario che, quanto possibile, copra braccia e gambe;
(2) utilizzare zanzariere trattate sopra il prorpio letto e dormire in locali forniti di zanzariere o di aria condizionata;
(3) fare uso di repellenti per insetti, vettori dei virus in questione.
Tra i diversi repellenti sfficaci, molti di tipo chimico, OLIO DI NEEM -NOZETA, per esperienza diretta personale e di tanti viaggiatori, è particolarmente efficace come repellente, ma è anche molto efficace, dopo le punture, come lenitivo della infiammazione e irritazione provocata dalla puntura di zanzara. Un altra azione spiccata del NOZETA (NEEM) consiste nel proteggere da parassiti quali scabbia, pidocchi ed altri, ed anche dalle zecche che non amano questa essenza. (PER APPROFONDIRE CLICCA QUI)
VACCINAZIONE CONTRO LA DENGUE
Da oltre due anni è stato approvato in Europa ed in Italia il vaccino contro la DENGUE (QDENGA di TAKEDA) e dal mese di aprile 2023 in Italia, presso il Cesmet viene effettuato questo vaccino che ha dimostrato in tutte le classi di età somministrato una buona efficacia ed anche una sicurezza. Il vaccino, realizzato con i 4 tipi del virus dengue, vivo attenuato, realizza una ottima copertura immunologica fin dalla sua prima somministrazione. Dopo 3 mesi è prevista la seconda dose che aumenta l’efficacia e prolunga la copertura immunitaria a 3 anni, probabilmene fino a 5, e la cosa è ancora sotto studio. (PER APPROFONDIRE SUL VACCINO CLICCA QUI)
Repubblica Dominicana – Scheda Paese – Alert, epidemie, malattie Leggi tutto »
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Situazione della malaria in Botswana (aggiornamento maggio 2025)
Quadro generale
Negli ultimi anni abbiamo assistito alla diminuzione dei rischi malaria nelle aree del nord del paese ed assenza al centro/sud, in particolare durante la stagione asciutta.
Nel 2025 si è registrato un significativo aumento dei casi di malaria in Botswana, in particolare a seguito di forti piogge che hanno favorito la proliferazione delle zanzare vettori della malattia. L’epidemia, partita dalla regione dell’Okavango, si è rapidamente estesa ad altri distretti e, in modo preoccupante, anche ad aree che storicamente erano considerate a basso rischio o non endemiche.
Stagionalità
• Settembre–maggio: rischio elevato di malaria, soprattutto nel nord e nelle zone centrali.
• Giugno–agosto: rischio moderato,
ma nel 2025 la situazione è peggiorata anche in questi mesi a causa delle piogge eccezionali.
In Sintesi
Nel 2025 la malaria in Botswana ha conosciuto una recrudescenza significativa, con casi diffusi anche in territori e città storicamente a basso rischio. Il nord (Okavango, Chobe) e le aree centrali rimangono le più colpite, ma la situazione attuale impone cautela e prevenzione in tutto il paese, incluse le principali città come Gaborone e Francistown.
Vaccinazione obbligatoria per coloro che provengono da un paese a rischio di trasmissione ed hanno più di 1 anno di età e per i viaggiatori che sono stati in transito in un aeroporto situato in un paese a rischio di trasmissione.
Questo paese considera il certificato di vaccinazione per la Febbre Gialla valido per la vita (emendamento OMS 11.07.2016). Consigliamo comunque la verifica diretta prima di partire, considerando i continui cambiamenti nei regolamenti dei singoli paesi.
Se si prevedono escursioni in zone extraurbane, dove può essere più facile il contatto con animali selvatici; in occasione di safari o battute di caccia, nonché per motivi professionali (veterinari, agronomi, ecc…).
– La vaccinazione non è obbligatoria, ma va presa in considerazione a seconda del tipo di viaggio e di permanenza, ma soprattutto in base alla situazione epidemiologica del paese al momento del viaggio. La nuova formulazione “orale” del vaccino anticolera protegge ora anche dalle infezioni intestinali provocate da molti agenti enterotossici che provocano la “diarrea del viaggiatore”. Il vaccino è quindi consigliato per i viaggi in molti paesi del mondo.
Assicurati di aver effettuato tutte le vaccinazioni previste dal Sistema Sanitario Nazionale. Queste prevedono: tetano, difterite, polio, pertosse, haemophilus B, epatite B, morbillo, parotite, rosolia, varicella.
La Malaria è una malattia infettiva, acuta, presente nel paese, molto legata agli’ ambienti umidi, piovosi, alle stagioni ed alle condizioni meteorologiche. Controlla prima di partire l’itinerario del tuo viaggio e le condizioni meteo delle aree dei tuoi soggiorni. Ricorda che la Malaria è una malattia potenzialmente grave ed anche fatale. Non sottovalutarla. E’ possibile prevenirla con una attenzione al vestiario che ti copra le parti scoperte al tramonto e la notte, all’utilizzo di repellenti e all’utilizzo di adeguati farmaci per la profilassi, nelle stagioni di maggior rischio. Per approfondire leggi la scheda sulla malaria
Situazione della malaria in Botswana (aggiornamento maggio 2025)
Quadro generale
Negli ultimi anni diminuzione rischi malaria al nord e assenza al centro/sud, in particolare nella stagione asciutta. Nel 2025 si è registrato un significativo aumento dei casi di malaria in Botswana, in particolare a seguito di forti piogge che hanno favorito la proliferazione delle zanzare vettori della malattia. L’epidemia, partita dalla regione dell’Okavango, si è rapidamente estesa ad altri distretti e, in modo preoccupante, anche ad aree che storicamente erano considerate a basso rischio o non endemiche.
Distribuzione geografica e rischio per territori
Area/Distretti | Situazione malaria (2025) | Rischio stagionale |
Nord (Okavango, Chobe, Ngamiland) | Focolai attivi, rischio elevato tutto l’anno, accentuato dopo la stagione delle piogge. Coinvolte anche le cascate Vittoria e i parchi nazionali Chobe e Sibuyu | Tutto l’anno, massimo da settembre/maggio |
Centrali (Boteti, Tutume, Ghanzi, Moremi, Makgadikgadi, Nxai Pan, Maun, Pits, Bobonong, Serowe Palapye, Mahalapye, Northeast/Francistown) | Rischio elevato da novembre a maggio/giugno. Nel 2025 segnalati numerosi casi anche qui, con estensione dell’epidemia. | Da novembre a maggio/giugno |
Sud (Kgalagadi Nord, Keneng Ovest/Sud, Kgatleng, Kweneng West, Southern, Tsabong, Gaborone) | Rischio generalmente basso o assente, ma nel 2025 sono stati segnalati casi anche a Gaborone, Mahalapye e Serowe, città solitamente considerate a basso rischio o malaria-free. | Rischio basso tutto l’anno, ma attenzione per il 2025 |
Zone e città specifiche coinvolte (2025)
Stagionalità
Profilassi e raccomandazioni
Sintesi
Nel 2025 la malaria in Botswana ha conosciuto una recrudescenza significativa, con casi diffusi anche in territori e città storicamente a basso rischio. Il nord (Okavango, Chobe) e le aree centrali rimangono le più colpite, ma la situazione attuale impone cautela e prevenzione in tutto il paese, incluse le principali città come Gaborone e Francistown.
CDC – Yellow Book
Doxiciclina, è un ottimo farmaco di scelta per i soggiorni sia in aree turistiche che in viaggi avventurosi, durante trekking e in caso di utilizzo di tende o residenze poco controllate. Farmaco per i soggiorni in residenze protette o aree di lieve rischio, sia per soggiorni a rischio elevato. Devi sapere che la “doxiciclina 100 mg”è un farmaco di scelta non solo per la prevenzione della infezione malarica ma anche per la prevenzione delle infezioni batteriche intestinali e cutanee e verso le infezioni causate da punture di zecca. Per le sue caratteristiche il farmaco è molto versatile, può essere infatti assunto per soggiorni brevissimi o brevi, alcuni giorni o settimane, ma anche nel lungo periodo,cioè per molti mesi. Ti ricordiamo che farmaci a base di tetracicline, compresa la doxiciclina, vengono assunti per oltre 1 anno da ragazzi che manifestano l’acne, cioè infezioni sul volto o tronco. Un farmaco sicuro, efficace, privo o con scarsi effetti collaterali. Ricordiamo che alle dosi di profilassi, 100 mg al giorno, gli effetti di sensibilizzazioni ai raggi solari, sono praticamente assenti. In ogni caso ricordiamo l’uso di creme solari. Farmaco di basso costo. Non è utilizzabile al di sotto dei 12 anni o in gravidanza, o in caso di allergia o intolleranza alle tetracicline. Si assume tutti i giorni, durante il pranzo, dalla entrata in area a rischio, per una settimana dalla uscita dall’area di rischio malarico.
Atovaquone-Proguanile, farmaco sul mercato da quasi 20 anni possiede ancora una buona copertura antimalarica per le forme resistenti alla clorochina, anche se sono state descritte da diversi anni forme di resistenza e di scarsa efficacia. Utile per l’utilizzo pediatrico, Utilizzato per periodi non superiori ai 30 giorni, ma utilizzabile fino a 60 giorni. Si assume una compressa tutti i giorni da 2/3 giorni prima di partire ad 1 settimana al rientro.
Meflochina, farmaco utilizzato da oltre 30 anni, Efficace in profilassi e in terapia. Efficace sia negli adulti che anche in età pediatrica. Efficacia e sicurezza dimostrata anche nelle donne in gravidanza. Utilizzabile in soggetti in buone condizioni di salute. Da non utilizzare nei cardiopatici, soggetti aritmici, neuro e psicopatici, in chi soffre di insonnia. Riferiti sintomi da irritabilità del sistema nervoso periferico e centrale. Da evitare in chi effettua immersioni, soggiorni in alta quota, voli aerei ripetuti e prolungati. Favorevole la modalità di assunzione che prevede una dose settimanale da una settimana prima di partire a 3/4 settimane al rientro.
In caso di febbre, di diarrea o comunque di malessere, è indispensabile consultare senza indugio (in caso di febbre, possibilmente entro 24 ore, per la possibilità di aver contratto la malaria, se si è di ritorno da una zona a rischio) un Medico Specialista o esperto in Malattie Tropicali.
Dai tempo al tuo organismo di ambientarsi al nuovo clima ed al nuovo ambiente. Prima del viaggio, se possibile, dedica alcune ore alla attività fisica, e abitua il tuo organismo ai nuovi ritmi durante il viaggio…leggi tutto
La vaccinazione contro la Febbre Gialla o Vaccino Antiamarillico, malattia virale acuta, che si trasmette tramite puntura di zanzara, è l’unica pratica preventiva che può essere richiesta obbligatoriamente dalle autorità sanitarie di un Paese per poter entrare attraverso i valichi di frontiera….
La malaria, attenzione…!
E’ una malattia infettiva, acuta, spesso ma non sempre febbrile, talvolta caratterizzata da pochi sintomi ma sempre con presenza di grande stanchezza, può essere fortemente debilitante, provocando anemia talvolta grave e molto spesso alterazioni metaboliche ed organiche. Appena entrati nell’organismo i parassiti colonizzano le cellule del fegato che poi vengono via via distrutte creando zone di necrosi (morte cellulale) e di fibrosi puntiforme. Alla lunga il parassita malarico crea lesioni permanenti a livello epatico. (altro che medicine contro la malaria che fanno male al fegato!).
Ricorda che la protezione dei farmaci utilizzati per la profilassi (prevenzione) è efficace e sicura. Gli eventuali effetti collaterali, raramente presenti, sono sicuramente meno dannosi, sul tuo organismo, rispetto alle conseguenze derivanti dalla malattia stessa. Tali effetti collaterali, sempre temporanei, possono dipendere da dosaggi non corretti o da intolleranze individuali. Devi temere l’azione distruttiva del parassita sul tuo organismo piuttosto che gli effetti collaterali,generalmente non pericolosi dei farmaci antimalarici.
Febbre, brividi, sudorazione, cefalea nucale, stanchezza ingravescente sono i sintomi più frequenti e caratteristici. Ma non sempre la malaria si presenta in modo così eclatante. Basta un malessere al rientro dal viaggio a far scattare l’attenzione.
FAI SUBITO GLI ESAMI DI LABORATORIO PRESSO UN CENTRO SPECIALIZZATO. TI ASPETTIAMO AL CESMET PER ESCLUDERE CON UNA VISITA E CON ESAMI MIRATI CHE I TUOI SINTOMI PROVENGANO DA UN ATTACCO MALARICO.
CHIAMA IL CENTRO CLINICO E DIAGNOSTICO TROPICALE La malaria: scheda tecnica
• le zanzare che trasmettono malattie diverse dalla malaria sono attive durante il giorno ed ovunque vi sia una raccolta di acqua dolce: indossare abiti di colore chiaro, lunghi e con maniche larghe, pantaloni lunghi e larghi, di colore chiaro, magliette o camicie con maniche lunghe e larghe e di colore chiaro da infilare nella cintura dei pantaloni….
Per prevenire l’eventuale trasmissione di malattie infettive, è opportuno nuotare esclusivamente in piscine con acqua clorata. L’acqua del mare è sicura.
Fare il bagno in acque contaminate può essere pericoloso per la pelle, gli occhi, le orecchie, le mucose della bocca, specialmente se…
Montagna o mare, safari e avventura o vacanza di tutto riposo, caldo o freddo: devi preparare il tuo bagaglio con cura, attenzione, senza esagerare e soprattutto prevedendo ……l’imprevedibile. Abbigliamento appropriato al clima e non dimenticando mai una piccola farmacia da viaggio.
Quando rientri da un viaggio ricorda di prenderti una pausa di un tempo sufficiente per riadattare il tuo organismo al tuo ambiente ed ai tuoi ritmi di vita. Stanchezza, malessere, senso di vuoto, scarsa capacità alla concentrazione….
Capitale: Gaborone
Lingua:inglese (lingua ufficiale), tswana
Moneta: Pula Fuso orario: GMT+2
Storia,Economia,Cultura: http://www.britannica.com https://www.cia.gov
Sicurezza: www.viaggiaresicuri.it www.dovesiamonelmondo.it
Botswana – Scheda Paese Leggi tutto »
Per viaggiare in modo sicuro e tranquillo, segui alcune procedure e consigli. Tutto ciò è importante per la tua salute e la tua serenità. Qui ci sono alcuni passaggi su cui riflettere:
1. Richiedi sempre una consulenza prima di partire e parla e domanda ad un esperto che conosca bene la realtà locale; CLICCA PER RICHIEDERE UNA CONSULENZA ONLINE
Una consulenza medica pre-viaggio con un esperto, come il Dr. Paolo Meo, che ha lavorato in tanti paesi per molti anni, è fondamentale per valutare i rischi e prevenire malattie potenzialmente pericolose. Parla con lui per ricevere informazioni su vaccinazioni, profilassi e prevenzione di malattie tropicali. Ma anche per capire come vivere in pieno il tuo viaggio;
2. Scegli ed acquista la tua Assicurazione Sanitaria viaggio
L’assicurazione sanitaria di viaggio è essenziale per proteggere la tua salute e il tuo budget in caso di necessità medica durante il viaggio. Scegli una copertura adeguata alle tue esigenze e al tuo itinerario;
3. Prepara una “piccola farmacia da viaggio”
Crea un kit di emergenza personalizzato, con farmaci, medicine e materiali necessari e indispensabili per affrontare piccoli problemi di salute, senza esagerare. Il Dr. Paolo Meo ti aiuterà a scegliere le medicine e i materiali giusti per il tuo viaggio.
4. Scegli qualche “integratore” o prodotto naturale utile per mantenerti in salute ed energia
mantenere una buona salute e un buon livello di energia durante il viaggio è importante. Il Dr. Paolo Meo potrà consigliarti su integratori o prodotti naturali utili per mantenere la tua forma fisica e la tua salute durante il viaggio.
5. Verificare se effettuare qualche vaccino o qualche prevenzione
Alcune malattie possono essere prevenute con la somministrazione di vaccini o di farmaci specifici. Il Dr. Paolo Meo valuterà la necessità di vaccinazioni e prevenzioni in base alla tua destinazione e al tuo stato di salute.
6. Prepara i documenti giusti
Per viaggiare in tranquillità, assicurazioni di disposizione di tutti i documenti necessari, come il passaporto, la carta d’identità e l’assicurazione sanitaria. Verifica le cadenze e la validità dei documenti prima del tuo viaggio.
7. Parti rilassato
Una volta seguiti tutti questi passaggi, potrai partire per il tuo viaggio con serenità e goderti l’esperienza senza preoccupazioni. Il Dr. Paolo Meo sarà a tua disposizione per qualsiasi domanda o consulenza.
Il Dr. Paolo Meo, specialista in Malattie infettive e tropicali, ti offre una consulenza completa e personalizzata, prendendo in considerazione le tue esigenze specifiche e la tua destinazione di viaggio. Ecco alcuni aspetti che verranno affrontati durante la consulenza:
Valutazione dei rischi
o Il Dr. Paolo Meo valuterà i rischi sanitari legati al tuo viaggio, tenendo conto della destinazione, della durata e delle condizioni igieniche locali. Questa analisi dettagliata ti consentirà di prendere decisioni consapevoli e prevenire eventuali problemi di salute.
o Vaccinazioni e prevenzioni
ti consiglierà sulle vaccinazioni necessarie per la tua destinazione di viaggio, verificando anche se sei già vaccinato o meno. Inoltre, ti prescriverà farmaci profilattici per la prevenzione di malattie tropicali, come la malaria, il colera o la febbre gialla.
o Igiene e sicurezza alimentare
Ti fornisce indicazioni per mantenere una buona igiene personale e per evitare malattie trasmesse da cibo e acqua. Consiglierà su come scegliere cibi sicuri e su come pulire e disinfettare alimenti e oggetti.
o Kit di emergenza
Ti aiuterà a creare un kit di emergenza personalizzato, contenente farmaci, medicinali e materiali utili per affrontare piccoli problemi di salute. Questo kit sarà essenziale durante il tuo viaggio e ti darà la tranquillità di poter affrontare piccole situazioni di emergenza.
la consulenza di viaggio con il Dr. Paolo Meo offre un servizio completo e personalizzato per i viaggiatori internazionali, garantendo un’esperienza di viaggio più serena e sicura. Non aspettare, richiedi la tua consulenza ora e goditi il tuo viaggio con tranquillità.
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Il Gabon, nazione dell’Africa Centrale, si confronta con un significativo carico di malattie, sia trasmissibili che non trasmissibili. Le malattie infettive, in particolare quelle trasmesse da vettori come la malaria e la dengue, rimangono sfide importanti per la salute pubblica, specialmente nei centri urbani come la capitale Libreville, dove risiede una grande percentuale della popolazione.
Il paese è considerato iperendemico per la malaria ed è vulnerabile alle malattie infettive emergenti e riemergenti (EID), molte delle quali sono zoonotiche, derivanti cioè da animali. Questa vulnerabilità è accentuata dalla vicinanza delle foreste pluviali e dalle interazioni uomo-fauna selvatica.
La persistenza di alti tassi di malattie infettive (incidenza della malaria 228,9/1000 nel 2021 , mortalità per TB in aumento , NTD endemiche ) continua anche nei primi mesi del 2025.
La dengue è riconosciuta come una minaccia in Gabon, con la presenza confermata dei vettori del genere Aedes. Il paese ha sperimentato epidemie in passato, in particolare una significativa nel 2007 che ha colpito Libreville e altre città del nord-ovest. Questa epidemia è stata causata dal sierotipo DENV-2, potenzialmente introdotto dall’Asia. Durante questo periodo, anche il virus Chikungunya (CHIKV) co-circolava, complicando il quadro clinico.
Un’altra epidemia che ha coinvolto sia Dengue che Chikungunya si è verificata nel 2010 nel sud-est del Gabon (Franceville e dintorni).
Studi di sorveglianza più recenti forniscono ulteriori dettagli:
Uno studio condotto a Lambaréné (un’area semi-urbana con un bacino di utenza di 70.000 residenti, pubblicato nel 2021) ha rilevato che il 17,4% (119 su 682) dei pazienti febbrili non malarici testati erano positivi alla dengue (casi confermati o probabili). L’analisi PCR su un sottogruppo ha identificato i sierotipi DENV-2 e DENV-3. È significativo notare che quasi l’80% dei casi positivi aveva meno di 15 anni. Questi risultati suggeriscono una trasmissione significativa in un’area non tradizionalmente considerata endemica per la dengue.
Uno studio del 2022 ha rilevato il CHIKV in un paziente proveniente dal Gabon che presentava febbre a Kyé-ossi, una città di confine in Camerun, suggerendo una possibile circolazione continua del virus nella regione.
Il contesto globale e regionale è preoccupante. La dengue è in aumento a livello mondiale, specialmente nelle Americhe , aumentando il rischio di casi importati associati ai viaggi e la possibilità di trasmissione locale nelle aree con vettori competenti. Tutti e quattro i sierotipi circolano globalmente, con una recente riemergenza del DENV-3 e un aumento del DENV-4 tra i viaggiatori. L’Africa sperimenta epidemie sporadiche, con DENV-1 e DENV-2 storicamente dominanti. Recenti grandi epidemie si sono verificate in Africa Occidentale, come in Burkina Faso.
Il carico della malattia in Gabon è difficile da quantificare a causa della scarsità di dati specifici. Tuttavia, le stime globali parlano di 50-100 milioni di casi sintomatici all’anno , fino a 390 milioni di infezioni totali , con morbilità e mortalità significative. Lo studio di Lambaréné indica che la dengue è una causa rilevante di febbre non malarica a livello locale. La possibile diagnosi errata come malaria rappresenta un ulteriore problema, che potrebbe mascherare il vero impatto della dengue.
Una prevalenza significativa in un’area semi-urbana come Lambaréné e epidemie documentate a Libreville contrastano con i risultati di bassa circolazione nelle aree rurali. Ciò suggerisce che la Dengue in Gabon potrebbe essere caratterizzata da una trasmissione focale, potenzialmente concentrata in contesti urbani e semi-urbani con habitat idonei per i vettori, piuttosto che da un’endemicità diffusa. L’epidemia di Libreville del 2007 è stata collegata a un ceppo asiatico di DENV-2 , implicando che le introduzioni potrebbero guidare eventi urbani importanti piuttosto che una circolazione endemica di lunga data. La scoperta di DENV-2 e DENV-3 a Lambaréné mostra che più sierotipi possono circolare. Ciò indica la necessità di una sorveglianza geograficamente mirata, concentrata sulle aree urbane e peri-urbane come Libreville, per comprendere il vero rischio locale e le dinamiche, piuttosto che fare affidamento su dati rurali potenzialmente non rappresentativi o assumere omogeneità in tutto il paese.
Ecologia dei Vettori e Fattori di Trasmissione Urbana a Libreville
I principali vettori della dengue sono le zanzare del genere Aedes. In Gabon, Aedes albopictus è stato confermato come vettore responsabile di passate epidemie di Dengue e Chikungunya ed è presente a Libreville. Studi recenti hanno dimostrato che Ae. albopictus domina le comunità di zanzare in alcuni contesti urbani di Libreville, comprese le interfacce tra aree edificate e zone forestali. Sebbene Aedes aegypti sia il vettore primario a livello globale e probabilmente presente, è meno enfatizzato negli specifici studi di Libreville analizzati qui. Entrambe le specie pungono prevalentemente durante le ore diurne.
L’ambiente urbano di Libreville favorisce la proliferazione di questi vettori.
La gestione inadeguata dei rifiuti e l’approvvigionamento idrico insufficiente portano all’accumulo di numerosi siti di riproduzione artificiali, come grondaie intasate, pneumatici usati, bottiglie di plastica e altri contenitori d’acqua. Questi siti sono stati trovati abbondanti sia all’interno che nelle vicinanze delle aree forestali urbane a Libreville. La proliferazione di contenitori artificiali dovuta a una gestione inadeguata dei rifiuti crea quindi habitat ideali per Ae. albopictus, il vettore documentato delle passate epidemie. Questo fattore ambientale, guidato dai modelli di urbanizzazione , è probabilmente un fattore chiave che sostiene il rischio di trasmissione della Dengue (e Chikungunya) nella città. Ciò implica che il controllo vettoriale per la Dengue a Libreville deve includere la gestione ambientale e il miglioramento dei servizi igienico-sanitari accanto ai metodi basati sugli insetticidi.
Le aree verdi urbane e le zone forestali all’interno della città possono svolgere un ruolo ambivalente. Studi a Libreville suggeriscono che le aree forestali urbane, specialmente quelle soggette a scarsa igiene (abbandono di rifiuti), possono fungere da importanti habitat o rifugi per i vettori Aedes. Questi possono aumentare le densità locali di zanzare e agire come fonti di infestazione per le aree abitate circostanti. Ciò sottolinea l’importanza della pianificazione urbana e della gestione ambientale nel mitigare i rischi vettoriali.
Infine, i fattori climatici influenzano la dinamica della trasmissione.
Il cambiamento climatico, con l’aumento delle temperature e l’alterazione dei regimi pluviometrici, può espandere l’areale geografico dei vettori e prolungare le stagioni di trasmissione a livello globale e in Africa , potenzialmente aumentando il rischio futuro in Gabon. Le piogge creano siti di riproduzione, mentre la temperatura influisce sulla velocità di sviluppo delle zanzare e sulla replicazione virale al loro interno.
La dengue rappresenta un rischio tangibile in Gabon, concentrato principalmente nelle aree urbane e semi-urbane come Libreville e Lambaréné, come dimostrato dalle epidemie passate e dai dati di sorveglianza recenti. Il rischio effettivo potrebbe essere sottostimato a causa di una sorveglianza limitata e di possibili diagnosi errate come malaria. Sulla base di dati più datati, il rischio nelle aree rurali sembra essere inferiore.
I picchi di trasmissione spesso coincidono con le stagioni delle piogge , sebbene i vettori siano presenti tutto l’anno. La prevenzione si basa fortemente sull’evitare le punture di zanzara durante il giorno, utilizzando repellenti, indossando abiti protettivi e installando zanzariere alle finestre.
IV. Profilo di Altre Malattie Infettive Rilevanti (Anni Recenti e Prospettive 2025)
Oltre a malaria e dengue, il Gabon affronta una serie di altre sfide legate alle malattie infettive.
Malattie Trasmesse da Vettori
Febbre Gialla: Il rischio è elevato in quanto la malattia è endemica in Gabon.
La vaccinazione è obbligatoria per l’ingresso nel paese per tutti i viaggiatori di età superiore a 9 mesi o 1 anno (a seconda della fonte). Il virus è trasmesso dalle zanzare Aedes, lo stesso genere che trasmette dengue e Zika.
Il rischio è presente in tutto il paese. L’obbligo vaccinale per l’ingresso ha un duplice scopo:
— proteggere il viaggiatore da una malattia ad alto rischio endemica
— prevenire la diffusione internazionale del virus dal Gabon da parte di viaggiatori potenzialmente infetti e non vaccinati al loro ritorno o proseguimento del viaggio. Questo adempie agli obblighi del Gabon secondo i Regolamenti Sanitari Internazionali (RSI) per prevenire l’esportazione della malattia, evidenziando l’interconnessione tra politica sanitaria nazionale e sicurezza sanitaria globale.
Chikungunya: È confermata la presenza del virus e si sono verificate epidemie in passato, spesso in concomitanza con la dengue. È trasmessa dalle zanzare Aedes. Evidenze recenti suggeriscono una possibile circolazione continua (un paziente gabonese diagnosticato in Camerun nel 2022 ). La prevenzione si basa sull’evitare le punture di zanzara.
Virus Zika: La sua presenza potenziale è suggerita da dati di sieropositività del 1975. È trasmesso dalle zanzare Aedes. Sebbene la trasmissione globale persista a bassi livelli dopo l’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale (PHEIC) del 2016 , non ci sono segnalazioni recenti di casi o livelli di rischio specifici per il Gabon nei dati analizzati. Tuttavia, la presenza del vettore implica una potenziale suscettibilità se il virus venisse introdotto. La prevenzione consiste nell’evitare le punture di zanzara.
Tripanosomiasi Africana (Malattia del Sonno): È una NTD endemica in Gabon (forma gambiense). È trasmessa dalle mosche tse-tse. La prevenzione comporta l’evitare le punture della mosca (indumenti protettivi, repellenti, evitare habitat specifici). Altrove è stata notata una stagionalità (incidenza maggiore gennaio-marzo).
Febbre da Morso di Zecca Africana: Il rischio è presente a causa della presenza di zecche nell’Africa sub-sahariana. Le misure preventive includono indumenti protettivi, repellenti e controllo delle zecche sul corpo.
B. Febbri Emorragiche Virali (VHF)
Ebola/Marburg: Il Gabon ha avuto epidemie di Ebola in passato (1994, 1996, 2001, 2002), spesso collegate alla manipolazione di fauna selvatica infetta (scimpanzé, gorilla). Sebbene non siano stati segnalati casi umani di Marburg, la sieroprevalenza nei pipistrelli indica un potenziale rischio zoonotico. Il Gabon ospita un laboratorio di riferimento regionale per le VHF. Le sindromi da febbre emorragica in generale sono elencate tra le malattie prioritarie per la sorveglianza. Recenti focolai di Marburg si sono verificati altrove in Africa (Tanzania nel 2023 ), evidenziando la continua minaccia regionale. La storia delle epidemie di Ebola legate al contatto con la fauna selvatica e il ruolo significativo del consumo di carne di selvaggina a livello nazionale creano un rischio latente persistente per l’emergenza di VHF zoonotiche, anche in assenza di recenti casi umani segnalati. Ciò crea numerose opportunità di interfaccia uomo-fauna selvatica dove i patogeni possono potenzialmente passare all’uomo. Questo sottolinea l’importanza di un approccio “One Health” che integri la sorveglianza umana, animale e ambientale per la rilevazione precoce di potenziali minacce VHF.
Febbre della Rift Valley (RVF): Menzionata come endemica o potenzialmente endemica, con anticorpi rilevati in esseri umani e bestiame.
Febbre di Lassa / Febbre Emorragica Crimea-Congo (CCHF): Elencate come malattie prioritarie per la sorveglianza , endemiche in altre parti dell’Africa , rappresentano un rischio potenziale data la loro natura zoonotica.
C. Preoccupazioni Emergenti: Aggiornamento Mpox (2024/2025)
Il contesto globale ha visto importanti focolai di Mpox (precedentemente nota come vaiolo delle scimmie), in particolare del Clade I (sottoclade Ib), svilupparsi in Africa Centrale e Orientale a partire dalla fine del 2023 e nel 2024. La diffusione è avvenuta attraverso molteplici vie, tra cui contatto sessuale e contatto domestico, colpendo significativamente anche i bambini nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) e portando alla dichiarazione di una PHEIC da parte dell’OMS nell’agosto 2024.
Per quanto riguarda il Gabon, il paese ha segnalato il suo primo caso confermato di Mpox nell’agosto 2024. Si trattava di un residente di ritorno da un viaggio in Uganda, un altro paese colpito dall’epidemia. È stato avviato il tracciamento dei contatti. Tuttavia, gli aggiornamenti successivi indicano che questa introduzione iniziale non ha portato a una trasmissione locale sostenuta. Infatti, alla fine di gennaio 2025, il Gabon era elencato tra i paesi nella fase di controllo dell’epidemia, non avendo segnalato nuovi casi confermati per oltre 90 giorni.
D. Altre Malattie Tropicali presenti
— Oncocercosi (Cecità Fluviale): È una NTD endemica in Gabon. È causata dal verme filariale Onchocerca volvulus, trasmesso dalle punture ripetute di mosche nere del genere Simulium che si riproducono vicino a fiumi a corso rapido. Provoca prurito intenso, malattie della pelle deturpanti e compromissione della vista, fino alla cecità permanente.Carico/Prevalenza: A livello globale, milioni di persone sono infette o a rischio, principalmente in Africa. I dati specifici sul carico in Gabon sono limitati, ma gli studi mostrano una prevalenza variabile, con alcuni dipartimenti che superano il 20% di prevalenza e villaggi “hotspot” che raggiungono il 60%. La mappatura suggerisce l’esistenza di aree meso- e iperendemiche, potenzialmente sottostimate dai metodi di valutazione più vecchi.
Sfide del Controllo: Il Gabon ha incontrato difficoltà nello stabilire programmi nazionali di controllo efficaci basati sul trattamento comunitario con ivermectina (CDTI), a differenza di altri paesi endemici. La ricerca è stata limitata e geograficamente concentrata (principalmente nell’area di Lastourville ). Una sfida fondamentale è la co-endemicità con la Loiasi (causata dal verme Loa loa). Il trattamento con ivermectina può causare eventi avversi gravi (SAE), potenzialmente fatali, in individui con alte cariche microfilariemiche di Loa loa. Questa co-endemicità è un ostacolo primario all’implementazione del controllo standard dell’oncocercosi (MDA con ivermectina) in parti del Gabon. La paura dei SAE ha storicamente ostacolato l’implementazione della MDA o ridotto la copertura nelle aree co-endemiche a livello globale. Ciò necessita di strategie su misura che vadano oltre la semplice MDA, come approcci “test-and-(not)-treat” (testare per Loa loa e trattare solo se sicuro) o farmaci più sicuri. Sono in corso studi di mappatura per definire le aree a rischio e guidare strategie di trattamento sicure.
Filariosi Linfatica, la Schistosomiasi, le Elmintiasi Trasmesse dal Suolo (STH) e potenzialmente il Tracoma (sebbene nel 2020 non sia stata riportata alcuna somministrazione di farmaci per queste NTD che richiedono chemioprofilassi preventiva – PC-NTDs). Sono endemiche anche la Tripanosomiasi Africana Umana (HAT), le micosi profonde, la Teniasi/Cisticercosi, la Lebbra e la Rabbia. La co-infezione con STH come Ascaris è documentata nelle aree endemiche per l’oncocercosi.
Malattie ad Alta endemia (TB, HIV, Epatite B)
Tubercolosi (TB): Il Gabon è un paese ad alto carico di TB. L’incidenza nel 2021 era di 513 casi per 100.000 abitanti. Un dato preoccupante è l’aumento del tasso di mortalità per TB (escludendo la co-infezione HIV) tra il 2015 e il 2021, passato da 67 a 94 decessi per 100.000 abitanti. Sono stati identificati sia Mycobacterium tuberculosis che M. africanum. La resistenza ai farmaci (isoniazide, streptomicina) e la TB multi-resistente (MDR-TB) rappresentano sfide significative. I tassi di successo del trattamento sono stati riportati come bassi (53%) in uno studio. Questo trend negativo e grave suggerisce potenziali debolezze nel programma di controllo della TB, ritardi diagnostici, problemi di aderenza/efficacia del trattamento (inclusa la resistenza ai farmaci ), o sfide più ampie del sistema sanitario che impattano sulla cura della TB. Potrebbe essere multifattoriale: 1) Aumento della resistenza ai farmaci. 2) Sfide nel programma HIV (obiettivi 95-95-95 subottimali ) che influenzano direttamente gli esiti della TB. 3) Bassi tassi di successo terapeutico e alto tasso di abbandono del trattamento. 4) Possibili ritardi diagnostici. 5) Debolezze generali del sistema sanitario. Questo trend richiede un’indagine urgente da parte delle autorità sanitarie.
HIV/AIDS: La prevalenza è significativa, variando dal 2% al 13% a seconda del gruppo e della regione. Il Gabon è stato incluso nella lista dei 30 paesi ad alto carico di TB/HIV. Nel 2021, si stimava che il 73% delle persone che vivono con HIV (PLHIV) conoscesse il proprio stato, il 74% di queste fosse in trattamento, ma i dati sulla soppressione virale erano limitati. Circa 25.375 persone erano in terapia antiretrovirale (ART) nel 2021.
Epatite B: Il paese è considerato a prevalenza intermedia o alta. La vaccinazione è raccomandata per i viaggiatori. È elencata come malattia prioritaria per la sorveglianza.
Co-infezioni e Interazioni
Le interazioni tra diverse malattie infettive sono comuni in Gabon e complicano la diagnosi, il trattamento e il controllo.
A. Co-infezione Malaria e Dengue
La co-infezione tra malaria e dengue è un problema riconosciuto, facilitato dalla sovrapposizione geografica dei vettori e dalla somiglianza dei sintomi febbrili iniziali, che spesso porta a diagnosi errate. Una meta-analisi ha stimato che la prevalenza aggregata di questa co-infezione in Africa sia del 4,0%, con tassi più alti in Africa Centrale (5,8%). Bambini sotto i 18 anni e donne sembrano essere leggermente più colpiti. Gli agenti principali coinvolti sono P. falciparum e i sierotipi DENV-2 e DENV-3. Uno studio condotto in Nigeria ha rilevato un’alta esposizione ad arbovirus (inclusa la Dengue) tra pazienti inizialmente sospettati solo di malaria o tifo, con numerose co-infezioni.
La significativa prevalenza della co-infezione Malaria-Dengue (stimata al 5,8% in Africa Centrale ) e l’alto tasso di infezioni da arbovirus tra pazienti inizialmente sospettati solo di malaria/tifo suggeriscono fortemente che la gestione sindromica della febbre basata esclusivamente sul sospetto di malaria sia inadeguata e potenzialmente pericolosa in Gabon. Affidarsi solo alla diagnosi di malaria (es. tramite test rapidi RDT) nei pazienti febbrili mancherà le infezioni da Dengue e le co-infezioni. Ciò porta a trattamenti ritardati o errati per la Dengue, che richiede cure di supporto e monitoraggio dei segni di allarme, diversi dal trattamento della malaria (ACT). La diagnosi errata può peggiorare gli esiti, specialmente se la Dengue progredisce verso forme gravi, e ostacola la rilevazione di focolai di Dengue. Questo evidenzia una necessità critica di protocolli integrati per la gestione della febbre nelle strutture sanitarie, che incorporino capacità diagnostiche sia per la malaria che per la Dengue (e potenzialmente altre cause comuni di febbre), in particolare nelle aree urbane come Libreville dove entrambe le malattie circolano.
La Triade: HIV, TB e Malaria
Esiste una significativa sovrapposizione e interazione tra HIV, TB e malaria in Gabon. L’infezione da HIV aumenta il rischio e la gravità della malaria, specialmente in presenza di immunosoppressione (conta CD4 < 200 cellule/mm³). A sua volta, gli episodi di malaria possono peggiorare la progressione dell’HIV, inducendo un aumento temporaneo della carica virale.
L’HIV è un fattore trainante principale dell’epidemia di TB. La co-infezione è comune e associata a un’elevata mortalità. Come già menzionato, la mortalità per TB tra le persone HIV-positive in Gabon è aumentata significativamente tra il 2015 e il 2021.
Uno studio condotto in Gabon ha rilevato che la prevalenza della malaria asintomatica era significativamente inferiore nelle persone che vivono con HIV (PLHIV) che assumevano la profilassi con cotrimossazolo rispetto agli individui non infetti da HIV (7,1% vs 33,8%). Questo beneficio non intenzionale della profilassi con cotrimossazolo, comunemente somministrata alle PLHIV, ha implicazioni nell’interpretazione dei dati sulla prevalenza della malaria in questa popolazione e per le strategie di cura integrate. Il cotrimossazolo ha una nota attività antimalarica. Ciò significa che la prevalenza della malaria misurata nelle coorti di PLHIV che ricevono la profilassi potrebbe non riflettere il vero rischio di trasmissione sottostante a cui sarebbero esposti se non protetti. Evidenzia anche un potenziale effetto collaterale positivo dei programmi di cura dell’HIV sul controllo della malaria all’interno di quella specifica popolazione. Tuttavia, nonostante questa protezione, lo stesso studio ha rilevato un elevato carico di anemia (42,1%) tra le PLHIV, associato alla malaria (probabilmente infezioni subcliniche o passate), a una bassa conta di CD4 e alla mancanza di ART , dimostrando che l’impatto della malaria e dell’HIV stesso contribuisce ancora significativamente alla morbilità e richiede attenzione continua. La prevalenza della malaria tra le donne incinte HIV-positive può essere elevata (range 31-61% citato in generale ).
Cambiamento Climatico e Dinamiche delle Malattie Trasmesse da Vettori
Il cambiamento climatico, con l’aumento delle temperature e l’alterazione dei regimi pluviometrici, è riconosciuto come un importante fattore che influenza le malattie trasmesse da vettori (VBD) a livello globale e in Africa. Gli impatti includono l’espansione degli areali geografici dei vettori (in latitudine e altitudine), l’estensione delle stagioni di trasmissione e l’alterazione del comportamento dei vettori (es. tassi di puntura, velocità di sviluppo).
Per il Gabon, ciò potrebbe tradursi in una maggiore idoneità ambientale per i vettori Aedes (Dengue, Chikungunya, Zika, Febbre Gialla) e Anopheles (Malaria), esacerbando potenzialmente i problemi esistenti o introducendo rischi in nuove aree. I pattern di pioggia influenzano direttamente i siti di riproduzione per entrambi i generi. A livello globale, si prevede che miliardi di persone in più saranno a rischio di Dengue e Malaria entro il 2070 a causa del cambiamento climatico.
Il cambiamento climatico agisce quindi come un moltiplicatore di minacce per le malattie trasmesse da vettori in Gabon, minando potenzialmente gli sforzi di controllo esistenti alterando gli habitat dei vettori, l’intensità della trasmissione e l’areale geografico in modi che le strategie attuali potrebbero non essere in grado di gestire. Ad esempio, temperature più calde potrebbero permettere ai vettori della malaria di persistere più efficacemente durante i periodi secchi o espandersi in aree di maggiore altitudine precedentemente meno idonee. Piogge alterate potrebbero creare pattern di riproduzione più imprevedibili sia per Anopheles che per Aedes. Ciò implica che la futura pianificazione del controllo delle malattie in Gabon deve incorporare proiezioni climatiche e sviluppare strategie adattive, come una sorveglianza potenziata in nuove aree potenzialmente a rischio o l’aggiustamento della tempistica degli interventi come l’IRS o il larviciding in base alla stagionalità mutevole. Fare affidamento esclusivamente sui pattern storici potrebbe diventare sempre più inefficace.
Urbanizzazione, Ambiente e Determinanti Socio-economici
La rapida urbanizzazione del Gabon (circa l’85% della popolazione vive in aree urbane ), in particolare la crescita di Libreville , crea condizioni favorevoli alla trasmissione delle VBD. I fattori includono: gestione inadeguata dei rifiuti che porta alla creazione di siti di riproduzione per Aedes ; mantenimento di pratiche rurali (es. agricoltura urbana) che creano habitat per Anopheles ; abitazioni inadeguate e alta densità di popolazione.
Le variazioni intra-urbane dello status socio-economico, delle condizioni abitative e delle infrastrutture influenzano fortemente il rischio locale di malaria a Libreville, più della semplice localizzazione geografica all’interno della città. Le aree più povere possono affrontare una maggiore esposizione e un accesso ridotto alla prevenzione e alle cure. L’interazione tra urbanizzazione, degrado ambientale (specificamente la gestione dei rifiuti ) e disparità socio-economiche crea nicchie micro-epidemiologiche distinte all’interno di Libreville, guidando pattern di rischio eterogenei sia per la malaria che per la dengue/chikungunya. La trasmissione di Anopheles (malaria) è maggiore nei quartieri di Libreville con status socio-economico inferiore, indipendentemente dalla centralità , probabilmente a causa di abitazioni più povere, servizi igienici inadeguati e vicinanza ai siti di riproduzione. Allo stesso tempo, la cattiva gestione dei rifiuti in tutta la città, anche all’interno e intorno agli spazi verdi , fornisce siti di riproduzione per Aedes (dengue/chikungunya). Ciò significa che diversi quartieri possono affrontare diverse minacce vettoriali primarie, o co-esposizione, in base alle loro specifiche caratteristiche ambientali e socio-economiche. Un controllo vettoriale efficace e una comunicazione sanitaria pubblica non possono essere uniformi per Libreville; richiedono una valutazione a livello di distretto e interventi su misura che affrontino i fattori trainanti locali specifici (es. miglioramento delle abitazioni/drenaggio per la malaria in alcune aree, gestione dei rifiuti/pulizia dei contenitori per la dengue in altre).
Inoltre, le incursioni umane nelle foreste (disboscamento, caccia) aumentano il rischio di malattie zoonotiche come l’Ebola e potenzialmente altre.
Prevenzione Primaria:Assicurarsi di avere la vaccinazione contro la Febbre Gialla, obbligatoria per l’ingresso.
Consultare un medico o un centro di medicina dei viaggi per la profilassi antimalarica appropriata e utilizzare costantemente le zanzariere trattate con insetticida (ITN/LLIN) durante la notte.
Praticare una rigorosa prevenzione delle punture di zanzara durante il giorno e la notte (repellenti contenenti DEET, Picaridina o IR3535; indossare abiti protettivi di colore chiaro; utilizzare zanzariere a porte e finestre) per proteggersi da Malaria, Dengue, Chikungunya, Zika e Febbre Gialla.
Adottare misure per evitare le punture di mosche tse-tse (Tripanosomiasi) e zecche (Febbre da morso di zecca).
Assicurarsi che le vaccinazioni di routine siano aggiornate (Morbillo-Parotite-Rosolia, Tetano-Difterite-Pertosse, Polio, Epatite A, Epatite B, Tifoide).
Ricerca di Cure Mediche:Consultare immediatamente un medico in caso di febbre o qualsiasi sintomo di malattia durante o dopo il soggiorno/viaggio in Gabon, informando il personale sanitario della propria storia di viaggio.
Sottolineare l’importanza di una diagnosi corretta per distinguere tra malaria, dengue e altre possibili cause di febbre.
Sicurezza Alimentare e Idrica:Seguire le precauzioni standard per prevenire malattie diarroiche, tifo ed epatite A (bere acqua in bottiglia o trattata, mangiare cibo ben cotto, lavarsi le mani frequentemente)
Il certificato di vaccinazione per la Febbre Gialla è richiesto a tutti i viaggiatori con più di 1 anno di età, da qualunque paese provengano
La vaccinazione è raccomandata ai viaggiatori al di sopra dei 9 mesi di vita, indipendentemente dalla normativa internazionale o locale in vigore per l’ingresso nel paese. Prima della partenza informarsi presso centri specializzati sulle aree del paese a maggior rischio.
DENGUE la vaccinazione è consigliata a chi si reca nel paese per l’aumento esponenziale dei casi negli ultimi anni
– La vaccinazione non è obbligatoria, ma va presa in considerazione a seconda del tipo di viaggio e di permanenza, ma soprattutto in base alla situazione epidemiologica del paese al momento del viaggio. La nuova formulazione “orale” del vaccino anticolera protegge ora anche dalle infezioni intestinali provocate da molti agenti enterotossici che provocano la “diarrea del viaggiatore”. Il vaccino è quindi consigliato per i viaggi in molti paesi del mondo.
Assicurati di aver effettuato tutte le vaccinazioni previste dal Sistema Sanitario Nazionale. Queste prevedono: tetano, difterite, polio, pertosse, haemophilus B, epatite B, morbillo, parotite, rosolia, varicella.
La Malaria è una malattia infettiva, acuta, presente nel paese, molto legata agli’ ambienti umidi, piovosi, alle stagioni ed alle condizioni meteorologiche. Controlla prima di partire l’itinerario del tuo viaggio e le condizioni meteo delle aree dei tuoi soggiorni. Ricorda che la Malaria è una malattia potenzialmente grave ed anche fatale. Non sottovalutarla. E’ possibile prevenirla con una attenzione al vestiario che ti copra le parti scoperte al tramonto e la notte, all’utilizzo di repellenti e all’ utilizzo di adeguati farmaci per la profilassi, nelle stagioni di maggior rischio. Per approfondire leggi la scheda sulla malaria
Il rischio di infezione malarica, principalmente da Plasmodium falciparum, ma anche da vivax ed altre forme, possibili infezioni da forme miste (prevalenza falciparum e vivax), esiste tutto l’anno in tutto il Paese.
Situazione della Malaria in Gabon e a Libreville
Il Gabon è classificato come un paese iperendemico per la malaria, con trasmissione perenne favorita dal clima equatoriale che supporta la proliferazione delle zanzare vettore durante tutto l’anno.
A Libreville, la capitale, la trasmissione della malaria è anch’essa perenne e iperendemica, sebbene presenti leggere fluttuazioni stagionali.
Il clima è caratterizzato da una lunga stagione delle piogge da ottobre a maggio, interrotta da una breve stagione secca tra gennaio e febbraio, seguita da una lunga stagione secca da giugno a settembre. La trasmissione avviene tutto l’anno ma si intensifica durante i periodi piovosi. Il principale vettore identificato a Libreville è Anopheles gambiae s.s., con la forma molecolare S predominante (99,5%), seguito da piccole percentuali di Anopheles melas (0,3%) e An. gambiae s.s. forma M (0,2%).
Per quanto riguarda le specie di Plasmodium presenti, P. falciparum è la specie predominante, responsabile del 94-99% delle infezioni e della quasi totalità dei casi gravi. Seguono P. malariae (0,5-5%) e P. ovale (0,5-2,4%). La presenza di P. vivax è considerata rara a causa della bassa prevalenza del recettore Duffy nella popolazione locale, necessario per l’invasione dei globuli rossi da parte di questa specie, sebbene casi in individui Duffy-negativi siano stati descritti altrove in Africa.
A livello nazionale, il Programma Nazionale di Controllo della Malaria (PNCM) del Gabon stima una prevalenza media della malaria del 22,3%. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha stimato per il 2021 circa 535.939 casi (tasso di incidenza di 228,9 casi per 1.000 abitanti) e 384 decessi nel paese. È importante notare che il tasso di incidenza della malaria è rimasto sostanzialmente stabile dal 2015, indicando che il Gabon non è in linea con gli obiettivi stabiliti dalla Strategia Tecnica Globale per la Malaria (GTS). Dati dell’Institute for Health Metrics and Evaluation (IHME) suggeriscono che i decessi per malaria in Gabon siano inferiori a quelli causati da diverse altre patologie, come diabete, malattie renali o disturbi materni e neonatali.
Prevalenze elevate sono state riportate in aree rurali e semi-urbane. Ad esempio, a Oyem la prevalenza superava il 35% nel 2011. Studi nel sud del Gabon hanno trovato prevalenze molto alte in bambini febbrili a Lastourville (79,5%), Fougamou (53,6%) e Koula-Moutou (36,1%). Nella provincia di Nyanga (rurale), la prevalenza media nel 2020 era del 13,9%, ma con notevoli variazioni tra le diverse località. Al contrario, Port-Gentil ha mostrato costantemente una prevalenza più bassa (<10%).
La pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto negativo sulla lotta alla malaria. L’interruzione dei servizi sanitari di routine ha portato a un aumento dei casi e dei decessi a livello globale e questo è stato specificamente osservato a Franceville, in Gabon, dove la prevalenza ha raggiunto il picco nel 2020.
Storicamente, i gruppi più vulnerabili alla malaria sono stati i bambini sotto i cinque anni e le donne incinte. Tuttavia, recenti tendenze indicano un cambiamento in questo quadro epidemiologico.
La recrudescenza della prevalenza della malaria in centri urbani come Libreville e il picco osservato durante la pandemia di COVID-19 a Franceville , dopo i cali iniziali, suggeriscono che i progressi nel controllo della malaria sono fragili.
Il calo iniziale della prevalenza dopo il 2005 dimostra l’impatto potenziale delle misure di controllo (introduzione di ACT, ITN, IPTp ). Tuttavia, l’aumento successivo entro il 2011 a Libreville e i tassi molto elevati a Franceville durante la pandemia indicano che il mantenimento del controllo richiede uno sforzo continuo e robusto. Il picco durante la pandemia collega esplicitamente l’interruzione dei servizi sanitari all’aumento della malaria. La recrudescenza del 2011 a Libreville potrebbe suggerire sfide emergenti come la bassa copertura delle ITN (<30% menzionato in ), la resistenza agli insetticidi o cambiamenti nel comportamento dei vettori/umani. Questa fragilità implica che finanziamenti sostenuti, strategie adattive (affrontare la resistenza, le lacune nella copertura) e sistemi sanitari resilienti sono cruciali per prevenire inversioni nei progressi.
Le donne incinte rimangono un gruppo ad alto rischio, particolarmente vulnerabili in aree a bassa trasmissione dove l’immunità acquisita è limitata. Lo studio del 2019 a Libreville ha confermato questo rischio, trovando un’alta prevalenza (31,8%) tra le donne incinte febbrili, associata a un uso infrequente delle misure preventive.
I fattori comportamentali sono cruciali. Il basso utilizzo di misure preventive come le ITN (copertura nazionale inferiore al 30% citata in ) e il trattamento preventivo intermittente in gravidanza (IPTp) contribuisce al rischio. La mancanza di risorse finanziarie per acquistare farmaci antimalarici è stata notata come un problema durante la pandemia di COVID-19. Al contrario, una buona conoscenza di base della malaria ha mostrato un effetto protettivo in uno studio.
Notificata resistenza alla clorochina ma anche alla meflochina ed in parte ad atovaquone. Ridotta resistenza a Doxiciclina.
Doxiciclina, è un ottimo farmaco di scelta per i soggiorni sia in aree turistiche che in viaggi avventurosi, durante trekking e in caso di utilizzo di tende o residenze poco controllate. Farmaco per i soggiorni in residenze protette o aree di lieve rischio, sia per soggiorni a rischio elevato. Devi sapere che la “doxiciclina 100 mg”è un farmaco di scelta non solo per la prevenzione della infezione malarica ma anche per la prevenzione delle infezioni batteriche intestinali e cutanee e verso le infezioni causate da punture di zecca. Per le sue caratteristiche il farmaco è molto versatile, può essere infatti assunto per soggiorni brevissimi o brevi, alcuni giorni o settimane, ma anche nel lungo periodo,cioè per molti mesi. Ti ricordiamo che farmaci a base di tetracicline, compresa la doxiciclina, vengono assunti per oltre 1 anno da ragazzi che manifestano l’acne, cioè infezioni sul volto o tronco. Un farmaco sicuro, efficace, privo o con scarsi effetti collaterali. Ricordiamo che alle dosi di profilassi, 100 mg al giorno, gli effetti di sensibilizzazioni ai raggi solari, sono praticamente assenti. In ogni caso ricordiamo l’uso di creme solari. Farmaco di basso costo. Non è utilizzabile al di sotto dei 12 anni o in gravidanza, o in caso di allergia o intolleranza alle tetracicline. Si assume tutti i giorni, durante il pranzo, dalla entrata in area a rischio, per una settimana dalla uscita dall’area di rischio malarico.
Atovaquone-Proguanile, farmaco sul mercato da quasi 20 anni possiede ancora una buona copertura antimalarica per le forme resistenti alla clorochina, anche se sono state descritte da diversi anni forme di resistenza e di scarsa efficacia. Utile per l’utilizzo pediatrico, Utilizzato per periodi non superiori ai 30 giorni, ma utilizzabile fino a 60 giorni. Si assume una compressa tutti i giorni da 2/3 giorni prima di partire ad 1 settimana al rientro.
Meflochina, farmaco utilizzato da oltre 30 anni, Efficace in profilassi e in terapia. Efficace sia negli adulti che anche in età pediatrica. Efficacia e sicurezza dimostrata anche nelle donne in gravidanza. Utilizzabile in soggetti in buone condizioni di salute. Da non utilizzare nei cardiopatici, soggetti aritmici, neuro e psicopatici, in chi soffre di insonnia. Riferiti sintomi da irritabilità del sistema nervoso periferico e centrale. Da evitare in chi effettua immersioni, soggiorni in alta quota, voli aerei ripetuti e prolungati. Favorevole la modalità di assunzione che prevede una dose settimanale da una settimana prima di partire a 3/4 settimane al rientro.
In caso di febbre, di diarrea o comunque di malessere, è indispensabile consultare senza indugio (in caso di febbre, possibilmente entro 24 ore, per la possibilità di aver contratto la malaria, se si è di ritorno da una zona a rischio) un Medico Specialista o esperto in Malattie Tropicali.
Dai tempo al tuo organismo di ambientarsi al nuovo clima ed al nuovo ambiente. Prima del viaggio, se possibile, dedica alcune ore alla attività fisica, e abitua il tuo organismo ai nuovi ritmi durante il viaggio…leggi tutto
La vaccinazione contro la Febbre Gialla o Vaccino Antiamarillico, malattia virale acuta, che si trasmette tramite puntura di zanzara, è l’unica pratica preventiva che può essere richiesta obbligatoriamente dalle autorità sanitarie di un Paese per poter entrare attraverso i valichi di frontiera….
E’ una malattia infettiva, acuta, spesso ma non sempre febbrile, talvolta caratterizzata da pochi sintomi ma sempre con presenza di grande stanchezza, può essere fortemente debilitante, provocando anemia talvolta grave e molto spesso alterazioni metaboliche ed organiche. Appena entrati nell’organismo i parassiti colonizzano le cellule del fegato che poi vengono via via distrutte creando zone di necrosi (morte cellulale) e di fibrosi puntiforme. Alla lunga il parassita malarico crea lesioni permanenti a livello epatico. (altro che medicine contro la malaria che fanno male al fegato!).
Ricorda che la protezione dei farmaci utilizzati per la profilassi (prevenzione) è efficace e sicura. Gli eventuali effetti collaterali, raramente presenti, sono sicuramente meno dannosi, sul tuo organismo, rispetto alle conseguenze derivanti dalla malattia stessa. Tali effetti collaterali, sempre temporanei, possono dipendere da dosaggi non corretti o da intolleranze individuali. Devi temere l’azione distruttiva del parassita sul tuo organismo piuttosto che gli effetti collaterali,generalmente non pericolosi dei farmaci antimalarici.
Febbre, brividi, sudorazione, cefalea nucale, stanchezza ingravescente sono i sintomi più frequenti e caratteristici. Ma non sempre la malaria si presenta in modo così eclatante. Basta un malessere al rientro dal viaggio a far scattare l’attenzione.
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• le zanzare che trasmettono malattie diverse dalla malaria sono attive durante il giorno ed ovunque vi sia una raccolta di acqua dolce: indossare abiti di colore chiaro, lunghi e con maniche larghe, pantaloni lunghi e larghi, di colore chiaro, magliette o camicie con maniche lunghe e larghe e di colore chiaro da infilare nella cintura dei pantaloni….
Per prevenire l’eventuale trasmissione di malattie infettive, è opportuno nuotare esclusivamente in piscine con acqua clorata. L’acqua del mare è sicura.
Fare il bagno in acque contaminate può essere pericoloso per la pelle, gli occhi, le orecchie, le mucose della bocca, specialmente se…
Montagna o mare, safari e avventura o vacanza di tutto riposo, caldo o freddo: devi preparare il tuo bagaglio con cura, attenzione, senza esagerare e soprattutto prevedendo ……l’imprevedibile. Abbigliamento appropriato al clima e non dimenticando mai una piccola farmacia da viaggio.
Quando rientri da un viaggio ricorda di prenderti una pausa di un tempo sufficiente per riadattare il tuo organismo al tuo ambiente ed ai tuoi ritmi di vita. Stanchezza, malessere, senso di vuoto, scarsa capacità alla concentrazione….
Capitale: Libreville
Lingua: La lingua ufficiale del Gabon è il francese, da tutti correntemente parlato
Moneta: Franco CFA
Fuso orario: GMT+1
Storia,Economia,Cultura: https://www.cia.gov http://www.britannica.com
Sicurezza: www.viaggiaresicuri.it www.dovesiamonelmondo.it
Gabon – Scheda Paese Leggi tutto »
In Ecuador, sia la malaria che la febbre virale da dengue, ma anche la febbre gialla rappresentano rischi sanitari significativi nelle aree tropicali e amazzoniche. Mentre la malaria è concentrata principalmente sotto i 1.500 metri di altitudine, la dengue ha una diffusione più ampia ed è influenzato dalle condizioni climatiche stagionali. Per chi viaggia o vive in queste zone, sono fondamentali le misure preventive contro le punture di zanzara e l’utilizzo di farmaci appropriati per la malaria e della vaccinazione per la dengue.
Situazione Malaria in Ecuador
La malaria è presente in Ecuador principalmente nelle regioni tropicali della costa e dell’Amazzonia, con una distribuzione geografica e stagionale ben definita:
Zone a rischio:
– La malaria è endemica sotto i 1.500 metri di altitudine, con rischio moderato nelle province costiere e rischio elevato nelle regioni amazzoniche come
Morona-Santiago,
Pastaza,
Orellana
Sucumbíos.
Situazione Dengue in Ecuador
La dengue continua ad essere il maggior problema sanitario in Ecuador, con epidemie ricorrenti che colpiscono diverse regioni del paese.
Zone a rischio:
– Il rischio di trasmissione è presente tutto l’anno in tutto il paese, incluse le isole Galápagos. La trasmissione raggiunge il picco durante la stagione delle piogge (da gennaio a settembre).
Le province più colpite nel 2025 includono
Napo (899 casi),
Orellana (626),
Manabí (296)
Zamora-Chinchipe (271).
I casi riportati sono quelli ufficiali. I casi non denunciati rappresentano la maggioranza del fenomeno.
Epidemia attuale:
Nel 2025 sono stati registrati oltre 6.607 casi ufficiali e 6 decessi fino a febbraio. La dengue di tipo 2 è predominante nel paese, rappresentando il 99,65% dei casi segnalati.
L’epidemia è comunque concentrata nelle province di confine, dove la mobilità umana e i flussi migratori contribuiscono alla diffusione del virus.
Prevenzione:
Il virus della dengue è trasmesso dalle zanzare *Aedes aegypti*, che prosperano in aree con acqua stagnante. È essenziale prevenire le punture di zanzara attraverso l’uso di repellenti, zanzariere e la gestione delle fonti d’acqua stagnante.
Non esiste un trattamento antivirale specifico per il dengue; la gestione si basa sul trattamento sintomatico.
Un confronto epidemiologico:
A livello regionale nelle Americhe, il numero totale di casi sospetti nel primo trimestre del 2025 ha superato il milione (1.054.336), con una diminuzione rispetto al 2024 ma un aumento rispetto alla media degli ultimi cinque anni.
Ecuador – 02 – Alert sanitari Leggi tutto »
In Ecuador, la distribuzione delle malattie infettive è strettamente legata alle caratteristiche geografiche e climatiche del paese. Di seguito un’analisi dettagliata delle malattie suddivise per categoria ed indicazione geografica:
Malattie Batteriche
1. Leptospirosi
– Zone colpite:
Province costiere (Guayas, Manabí, Esmeraldas) e aree rurali con attività agricola;
– Agente: Leptospira interrogans
– Fattori di rischio: Contatto con acqua contaminata da urina di roditori, specialmente durante inondazioni.
2. Infezioni da Escherichia coli e Pseudomonas
– Zone colpite: Fiumi urbani (Esmeraldas, Chone, Machángara, Guayllabamba, Napo, Zamora)
– Rischio: Consumo di acqua non trattata o cibi contaminati, con presenza di ceppi patogeni come EIEC ed EPEC
3. Tubercolosi
– Zone colpite: Aree urbane sovraffollate (Quito, Guayaquil) e comunità indigene amazzoniche
– Dati: 4.500-5.000 nuovi casi/anno, con tasso di mortalità del 3.5%
Malattie Virali
1. Dengue
– Zone colpite: Tutto il paese, picco nelle province di Napo, Orellana, Manabí e Zamora Chinchipe
– Situazione 2025: 6.607 casi e 6 decessi registrati, predominio del sierotipo DENV-2
2. Chikungunya e Zika
– Zone colpite: Regioni costiere tropicali (Guayas, El Oro) e amazzoniche
– Trasmissione: Zanzara Aedes aegypti, con focolai sporadici
3. Febbre Gialla
– Zone endemiche: Province sotto i 2.300 metri (Morona-Santiago, Napo, Orellana)
– Vaccinazione: Obbligatoria per chi visita le aree amazzoniche
4. HIV/AIDS
– Prevalenza: 37.000 casi stimati, con complicanze fungine (istoplasmosi, meningite da criptococco) in pazienti immunodepressi
Malattie Parassitarie
1. Malattia di Chagas
– Zone endemiche: 19/24 province, focolai in Manabí, El Oro, Loja e Amazonia
– Vettore: Cimici triatomine (Rhodnius ecuadoriensis, Triatoma dimidiata)
– Dati: 118 ospedalizzazioni e 69.4% mortalità nel periodo 2011-2021
2. Leishmaniosi
– Zone colpite: 21/24 province, hotspot in Pichincha, Santo Domingo, Esmeraldas
– Specie: Leishmania (V.) guyanensis e L. (V.) braziliensis nelle aree subtropicali
3. Parassitosi Intestinali
– Zone a rischio: Comunità andine (prevalenza 95.6% in alcune aree)
– Agenti: Blastocystis sp. (91.3%), Giardia duodenalis (15.2%), Hymenolepis nana (2.1%), Entamoeba Hystolitica (10,2%)
Malattie Fungine
1. Istoplasmosi
– Zone colpite: Amazzonia e regioni costiere umide
– Rischio: Escrementi di pipistrelli in grotte e miniere abbandonate
2. Coccidioidomicosi
– Zone endemiche: Aree semiaride della costa meridionale (Loja, El Oro)
– Agente: Coccidioides immitis in terreni aridi
3. Micetoma
– Zone colpite: Costa centrale (Guayas, Manabí)
– Dati: 35 casi documentati (1955-2021), 77% actinomicetomi da Nocardia brasiliensis
4. Aspergillosi invasiva
– Popolazione a rischio: Pazienti oncologici e trapiantati (5.5 casi/100.000 abitanti)
Mappa Geografica del Rischio
– Costa: Dengue, leptospirosi, micetomi
– Ande: Parassitosi intestinali, malattia di Chagas ad alta quota
– Amazzonia: Leishmaniosi, istoplasmosi, malaria, febbre gialla, dengue.
– Isole Galápagos: Rischio minimo, eccetto dengue sporadico
Per i viaggiatori, si raccomanda profilassi specifica, vaccinazioni aggiornate e misure di protezione contro gli insetti vettori, specialmente nelle aree endemiche.
Ecuador – 05 – Quali sono le malattie presenti nel paese ? Quali sono i rischi Leggi tutto »
Preparare il proprio bagaglio con attenzione è un passo fondamentale per garantire un viaggio sereno e senza intoppi.
Prenditi il tempo necessario per riflettere sulle tue esigenze personali e su quelle della tua destinazione. Ricorda che ogni oggetto che decidi di portare con te può influenzare la qualità della tua esperienza.
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Ecuador – 13 – In valigia Leggi tutto »
L’Ecuador, paese incastonato tra Colombia e Perù, sorprende per la sua incredibile varietà di paesaggi e di culture.
Dalle vette innevate delle Ande ai colori vivaci dei mercati di Otavalo, dalla foresta amazzonica – una delle più ricche di biodiversità al mondo – alle spiagge dorate della costa e all’arcipelago delle Galápagos, ogni angolo dell’Ecuador regala emozioni uniche.
La capitale Quito, patrimonio UNESCO, incanta con la sua architettura coloniale e la vivacità dei suoi quartieri storici. Cuenca e Baños offrono atmosfere rilassate e panorami mozzafiato, mentre la “Via dei Vulcani” attraversa paesaggi spettacolari dominati dal Cotopaxi e dal Chimborazo. L’Amazzonia, accessibile da El Coca, è un paradiso per chi ama la natura selvaggia e desidera incontrare comunità indigene e animali rari come giaguari, scimmie e delfini rosa.
In Ecuador la cultura e le diverse popolazioni costituiscono un mosaico con caratteristiche differenti: qui convivono popolazioni indigene, discendenti di spagnoli e afro-ecuadoregni, ognuno con le proprie tradizioni, danze, feste e una cucina che riflette la ricchezza del territorio. La gente è accogliente, curiosa e orgogliosa delle proprie radici, pronta a condividere con i viaggiatori storie e sapori autentici.
Sulla situazione sanitaria in Ecuador è importante avere alcune importanti informazioni prima di partire. Nel paese esistono situazioni sanitarie tipiche dei paesi tropicali, ma con le giuste precauzioni il viaggio può essere affrontato in sicurezza e serenità. Tra i maggiori rischi le malattie trasmesse da zanzare come la febbre virale Dengue, la malaria, la chikungunya ed il virus Zika; queste malattie sono presenti soprattutto nelle regioni costiere e amazzoniche. Il rischio è più elevato durante la stagione delle piogge e nelle aree rurali. Casi di Febbre gialla si sono presentati nelle aree amazzoniche e in alcune zone sotto i 2.300 metri di altitudine. La vaccinazione è raccomandata per chi si reca in queste aree.
Frequenti le malattie intestinali trasmesse da alimenti e bevande. Il Colera è presente in piccoli focolai diffusi in alcune aree del paese, amebiasi, epatite A e tifo sono caratteristiche di alcuni territori, specie fuori dalle grandi città, a causa della qualità dell’acqua e del cibo.
E’ sempre bene fare attenzione alle punture di insetti e utilizzare repellenti, indossare abiti chiari, dormendo sotto le zanzariera, se possibile, nelle aree a rischio, evitando ristagni d’acqua. Sono opportune alcune vaccinazioni tra cui la febbre gialla , per alcune aree e vaccinazioni alimentari. e coprenti. La vaccinazione per la dengue è oramai considerata indispensabile per il mantenimento dello stato di buona salute.
Tra le precauzioni alimentari bevi solo acqua in bottiglia sigillata, evita ghiaccio e cibi crudi di dubbia provenienza, scegli ristoranti che rispettano le norme igieniche.
Prima di partire è fondamentale stipulare un’assicurazione che copra spese mediche e rimpatrio, poiché le strutture pubbliche sono spesso inadeguate fuori dalle grandi città. In caso di febbre alta, dolori muscolari, mal di testa, disturbi gastrointestinali, rivolgiti subito a una struttura sanitaria privata nelle principali città di Quito, Guayaquil, Cuenca.
Tra i consigli pratici per viaggiare ricorda che l’Ecuador ha microclimi molto diversi e quindi è opportuno utilizzare un abbigliamento a strati e impermeabile.
Per la tua sicurezza evita di girare per zone isolate di notte e segui le indicazioni delle autorità locali.
Per i trasporti i collegamenti interni sono buoni ma le distanze possono essere lunghe; prenota in anticipo i trasferimenti per le Galápagos. E’ importante rispettare le tradizioni locali e partecipare a una delle tante feste popolari per vivere la vera anima del paese.
L’Ecuador è una terra che conquista con la sua natura spettacolare, la sua cultura viva e la cordialità della sua gente.
Con le giuste precauzioni sanitarie e un po’ di spirito d’avventura, il viaggio sarà non solo sicuro ma anche indimenticabile.
Ecuador – 01 – Consigli brevi per chi viaggia nel paese Leggi tutto »
Danza delle stagioni: un equilibrio spezzato
Il Ritmo Originario delle stagioni:
Estate
Inverno Equatoriale
Nelle pianure costiere, il respiro climatico si articola in due fasi distinte:
l'”inverno” umido (da dicembre a maggio)
l'”estate” secca (giugno-novembre).
Durante i mesi piovosi, Guayaquil registra picchi di 3.000 mm, mentre l’aria satura di umidità trasforma le strade di Esmeraldas in fiumi temporanei.
Al contrario, la stagione secca porta l’alito fresco della corrente di Humboldt, abbassando le temperature marine e creando le condizioni per l’avvistamento delle balene megattere al largo di Puerto López.
Nella Sierra andina, a 2.800 metri d’altitudine,
Quito vive un’eterna primavera con medie di 15°C, ma la vera protagonista è la variabilità: in un solo giorno si possono sperimentare raggi solari intensi, acquazzoni tropicali e nebbie montane che avvolgono il Cotopaxi. Questo microclima, un tempo stabile, ora mostra crepe evidenti: le precipitazioni concentrate generano smottamenti lungo la Panamericana, mentre i periodi secchi favoriscono incendi boschivi nella riserva di El Ángel.
Amazzonia: l’orologio climatico alterato
Nell’Oriente ecuadoriano, dove il Rio Napo serpeggia tra foreste pluviali, il ciclo delle piogge sta accelerando. Le comunità Kichwa segnalano “inviernos più corti ma violenti”, con esondazioni che compromettono i raccolti di yuca. Parallelamente, le emissioni da gas flaring nelle province petrolifere di Sucumbíos e Orellana creano un doppio danno: contribuiscono al riscaldamento globale e formano isole di calore locali, alterando i modelli di precipitazione.
Cambiamento climatico: la firma antropica
Vulcani Termometri del Pianeta
Il progetto binazionale Ecuador-Svizzera sul vulcano Antisana ha rivelato dati allarmanti: tra il 1994 e il 2025, il ghiacciaio ha perso il 38% della massa. Le telecamere termiche installate a 5.700 metri mostrano come il permafrost si stia ritirando a ritmi senza precedenti, esponendo nuove aree alla colonizzazione di specie invasive. Questo scioglimento non è solo un indicatore termico: modifica la disponibilità idrica per Quito, dove il 30% dell’acqua potabile proviene dai ghiacciai andini.
Costa sotto Assedio
A Manta, i pescatori artigianali misurano il cambiamento in gradi Celsius e acidità: il pH oceanico è sceso da 8.1 a 7.9 negli ultimi decenni, minacciando le colture di ostriche. L’aumento delle temperature superficiali del Pacifico (0.8°C dal 1980) sta spingendo specie tropicali verso sud: avvistamenti di pesci pappagallo a Puerto Ayora, alle Galápagos, segnalano un’alterazione degli ecosistemi marini.
Malattie climato-sensibili: L’altro volto della crisi
Zanzare sulla Offensiva
La dengue, una volta confinata alle aree costiere, ora colonizza le valli andine. Nel 2025, la provincia di Napo ha registrato 899 casi, un incremento del 70% rispetto al 2020. Il vettore *Aedes aegypti* sfrutta i microhabitat creati dai temporali intensi: ogni pozza stagionale nelle grondaie di Cuenca diventa un focolaio potenziale. Durante la stagione secca, invece, le cisterne domestiche non protette alimentano la proliferazione larvale.
La malaria mostra dinamiche contrastanti: mentre *Plasmodium vivax* resiste nelle zone umide amazzoniche, *P. falciparum* arretra davanti agli sforzi di controllo. Tuttavia, le inondazioni ricorrenti nel bacino del Guayas hanno creato nuove nicchie ecologiche per le zanzare *Anopheles*, con focolai segnalati a 1.200 metri di quota – altitudine prima considerata sicura.
Malattie emergenti e climate-driven
Nelle comunità Shuar della provincia di Morona-Santiago, i casi di leishmaniosi cutanea sono triplicati dal 2020. I ricercatori attribuiscono questo picco all’espansione degli habitat delle mosche sandfly, favorite dall’aumento delle temperature notturne. Parallelamente, le ondate di calore urbano a Guayaquil stanno trasformando i quartieri popolari in incubatori per malattie respiratorie: nel 2024, le polmoniti batteriche hanno superato la media stagionale del 40%.
Adattarsi alla nuova normalità
I viaggiatori, in questa situazione climatica e di nuova presenza di malattie, si trovano di fronte ad una nuova mappa di rischi: le zanzariere non sono più sufficienti a 2.000 metri; la profilassi antimalarica deve essere rivalutata alla luce delle mutate distribuzioni geografiche. In un paese dove il clima scrive la storia, noi viaggiatori , turisti o lavoratori dobbiamo rivedere i nostri comportamenti e la nostra preparazione al viaggio.
Ecuador – 03 -Clima, meteo e salute Leggi tutto »