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Chiara Talone

Argentina, dichiarata emergenza sanitaria per la Dengue

27 Dicembre 2023- In Argentina nell’anno 2023 sono stati 135.676 i contagi ufficiali diagnosticati clinicamente e confermati con i test di laboratorio; 68 i morti causati dal virus della Dengue; questi i dati al 31 Novembre; ed i casi continuano a crescere nel mese di dicembre. Questi sono i numeri ufficiali forniti dal Ministero della Salute argentino per una epidemia che si è diffusa nella maggior parte delle provincie del paese. Per questo motivo e con questi numeri è stata decretata l’emergenza sanitaria per attuare nei tempi più rapidi tutte le misure necessarie per proteggere popolazione ed ambienti, intervenire con metodi efficaci e rapidi, per evitare la diffusione del virus. Tra Novembre e dicembre 2023 i casi sono in ulteriore aumento.

Fino a metà dell’anno 2023 (maggio/giugno) il virus della dengue circolava soprattutto in 4 regioni argentine, in particolare nella Regione Centrale (Buenos Aires, Città Autonoma di Buenos Aires, Córdoba, Entre Ríos, Santa Fe); nella Regione di Cuyo (San Luis); nella Regione NEA (Corrientes, Formosa, Chaco); e nella Regione NOA (Catamarca,Jujuy, La Rioja, Salta, Santiago del Estero, Tucumán). Nello stesso periodo il Ministero della Salute argentino ha segnalato oltre 1500 casi di Chikungunya, in particolare nelle città di Buenos Aires; CABA; Chaco; Cordova; Correnti; Formosa, Santa Fé e Salta. Da allora l’epidemia di dengue si è estesa alla quasi totalità del territorio del paese. Alcuni casi sono stati registrati anche in Patagonia. Gli studi hanno evidenziato che il 93% dei casi è autoctono, ossia si è manifestato in persone che non avevano viaggiato in paesi endemici. I rapporti si sono modificati in meno di 2 anni. La malattia, causata da uno dei 4 tipi di virus, il più pericoloso il tipo 3, viene trasmessa attraverso dalla puntura della zanzara Aedes aegypti. Il sintomo dominante, insieme alla febbre molto alta, i dolori muscolari e articolari.
Dal 2022 ma in particolare in questo ultimo anno le infezioni ed i casi di dengue si sono manifestati e si sono trasmessi durante tutto l’anno, senza interruzioni durante i mesi più freddi. E questo è l’indice che sia la zanzara che anche il virus al suo interno rimangono attivi ed in grado di diffondere in tutti i mesi dell’anno. Segno di un cambiamento del clima, delle stagioni e dello stesso ambiente. L’Argentina, come i paesi europei, in particolare quelli del Mediterraneo. manifestano il cambiamento del clima e delle stagioni, che favorisce la diffusione di insetti vettori e di malattie a questi collegati.

Oltre all’attenzione alla puntura delle zanzare, in Argentina sta diventando importante l’utilizzo del vaccino contro la dengue che copre sia coloro che hanno avuto la malattia che chi non la ha avuta. (Qdenga vaccino della Takeda)

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Videoconsulenza medica prima del viaggio

Gentile viaggiatore se desideri avere informazioni prima del tuo viaggio, sciogliere dubbi, approfondire le questioni sulla prevenzione della malaria o della dengue, sapere quali vaccinazioni effettuare,  chiedi una videoconsulenza personalizzata  con il medico specialista. Puoi anche chiedere un consulto durante il viaggio o al tuo rientro in caso di necessità, malesseri o malattia conclamata.
Da oltre 40 anni il dr. Paolo Meo, direttore del Cesmet Clinica del Viaggiatore, segue le problematiche legate ai viaggi ed in particolare le malattie tripicali. Dall’inizio degli anni ’80 ha operato in Africa, quindi in India ed in alcuni paesi asiatici per poi conoscere le caratteristiche della malattia in America Latina. E’ specialista in medicina tropicale, conoscitore delle malattie, in particolare per la sua esperienza africana. Il dr. Paolo Meo è a tua disposizione per rispondere alle domande e sciogliere i tuoi dubbi.

Se chiami prima di partire o durante il viaggio,  la consulenza personalizza le informazioni e le adegua al tuo stato di salute.
Se poi hai problemi di salute in corso di viaggio o vuoi un consiglio durante la tua malattia puoi prenotare una videoconsulenza ed affrontare il problema per risolverlo ed essere seguito.

Puoi informarti e preparare il tuo viaggio senza muoverti, da dove ti fa più comodo- casa, ufficio, albergo, ecc…- e da qualsiasi parte del mondo chiami.

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Bassado, Normix, Bimixin, Imodium: farmaci per la diarrea del viaggiatore

Diarrea del viaggiatore, mettiamo a confronto i farmaci più utilizzati.
Tra i diversi farmaci Bassado, Normix, Bimixin e Imodium – il Bassado ed il Normix costituiscono una accoppiata vincente.

CONSULENZE IN VIAGGIO
CONSULENZE IN VIAGGIO

 

Come posso informarmi sui problemi e sulle soluzioni riguardanti la diarrea e la diarrea del viaggiatore, prima di affrontare un viaggio?

Per approfondire ulteriormente il concetto della diarrea del viaggiatore e l’utilizzo dei servizi di Telemedicina per affrontare questa problematica, possiamo considerare i seguenti punti:

Diarrea del viaggiatore, l’impatto sull’esperienza di viaggio in paesi bellissimi ma a rischio

La diarrea del viaggiatore, un fastidioso inconveniente che affligge migliaia di turisti ogni anno, rappresenta uno degli ostacoli principali per chi desidera esplorare paesi affascinanti ma con scarse infrastrutture sanitarie e scarsa igiene. Si tratta di una condizione che può compromettere seriamente l’esperienza di viaggio, trasformando quella che avrebbe dovuto essere un’avventura memorabile in una spiacevole situazione fisica ed emotiva. la questione va affrontata seriamente.

Diarrea del viaggiatore: una minaccia silenziosa

La diarrea del viaggiatore è definita come un “disturbo gastrointestinale” che colpisce soprattutto chi si reca in regioni del mondo con standard igienico-sanitari diversi da quelli a cui si è abituati. Ma possiamo essere affetti ovunque, anche nei paesi delle nostre latitudini. I paesi in via di sviluppo o quelli con carenze nel trattamento dell’acqua e nella gestione degli alimenti sono considerati le destinazioni a più alto rischio. Tra le aree più frequentemente menzionate troviamo il Sud-est asiatico, l’Africa, l’America Latina e alcune regioni del Medio Oriente.

Le cause principali della diarrea del viaggiatore sono batteri, virus o parassiti presenti nell’acqua contaminata, nel ghiaccio, negli alimenti o trasmessi attraverso il contatto diretto con superfici infette. Escherichia coli, Salmonella, Campylobacter, e Shigella sono i batteri più comunemente associati a questa condizione, mentre il virus Norovirus e il parassita Giardia lamblia rappresentano altrettante minacce da non sottovalutare.

Fattori di rischio legati alla destinazione

Paesi dal fascino esotico come l’India, il Vietnam, il Perù o il Marocco e molti altri paesi sono mete molto amate dai viaggiatori avventurosi e dagli appassionati di culture lontane. Tuttavia, l’esotismo di questi luoghi è spesso accompagnato da un rischio maggiore di infezioni gastrointestinali. In particolare, il consumo di “cibo di strada”, “acqua non potabile” o “prodotti lattiero-caseari non pastorizzati” può facilmente diventare la causa scatenante di una spiacevole diarrea, talvolta irrefrenabile.

La mancanza di adeguati sistemi di refrigerazione o condizioni igieniche inadeguate durante la preparazione del cibo sono spesso le cause principali della contaminazione degli alimenti. Molti turisti, attratti dall’idea di immergersi completamente nella cultura locale, possono sottovalutare l’importanza di prestare attenzione a cosa e dove mangiano, ignorando precauzioni fondamentali.

Sintomi e impatto fisico

I sintomi della diarrea del viaggiatore si manifestano solitamente entro i primi giorni di soggiorno, con un tempo di incubazione variabile tra le 6 ore e i 10 giorni dopo l’esposizione a un agente patogeno. Tra i sintomi più comuni troviamo:

  • Crampi addominali
  • Scariche di diarrea liquide o semiliquide
  • Nausea e vomito
  • Febbre lieve
  • Sensazione di malessere generale

In alcuni casi più gravi, possono verificarsi anche disidratazione per grave perdita di liquidi,, vertigini e affaticamento estremo. La disidratazione è uno dei pericoli più gravi associati alla diarrea del viaggiatore, specialmente quando ci si trova in paesi caldi e umidi dove la perdita di liquidi può essere rapida e severa. Senza un intervento tempestivo e corretto, la disidratazione può causare complicazioni potenzialmente letali, soprattutto per anziani, bambini e persone con patologie preesistenti.

L’impatto sull’esperienza di viaggio

Dal punto di vista emotivo e psicologico, la diarrea del viaggiatore può avere un impatto profondo sull’esperienza complessiva del viaggio. Quando si visita un paese lontano, il desiderio di esplorare paesaggi mozzafiato, partecipare a eventi culturali e provare la cucina locale rappresenta una parte centrale dell’avventura. Tuttavia, la comparsa improvvisa dei sintomi della diarrea può ridurre significativamente la mobilità del viaggiatore, obbligandolo a rimanere confinato in hotel o a limitare drasticamente le attività.

Visitare siti storici, fare escursioni in montagna o semplicemente godersi una passeggiata in una città affollata diventa un compito arduo quando si devono fare continue soste per trovare servizi igienici. Inoltre, il disagio fisico e la preoccupazione per la propria salute possono generare ansia e frustrazione, facendo perdere gran parte del piacere del viaggio. Nei casi più severi, i sintomi possono essere così debilitanti da costringere il viaggiatore a interrompere prematuramente il soggiorno e tornare a casa.

La paura di essere colpiti dalla diarrea del viaggiatore può anche spingere le persone a evitare certe destinazioni, privandosi di esperienze culturali e paesaggistiche uniche. Viaggiare è spesso visto come un’occasione per ampliare i propri orizzonti, ma l’idea di dover affrontare problemi di salute può far desistere anche i turisti più intraprendenti.

Prevenzione: una chiave fondamentale

Per fortuna, esistono numerose precauzioni che i viaggiatori possono prendere per ridurre al minimo il rischio di contrarre la diarrea. La prevenzione inizia con una pianificazione accurata del viaggio e un’attenzione particolare all’igiene personale e alimentare.

  1. Igiene delle mani: Lavarsi le mani frequentemente con acqua e sapone,senza esagerare, soprattutto prima di mangiare o dopo essere stati in luoghi pubblici, è una delle misure più efficaci per prevenire la trasmissione di agenti patogeni. Se l’acqua e il sapone non sono disponibili, l’uso di disinfettanti a base di alcol è un’alternativa pratica e ugualmente efficace.
  2. Acqua potabile: Bere solo acqua in bottiglia o acqua che è stata trattata adeguatamente (bollita o disinfettata con compresse di cloro o iodio). Evitare di bere bevande con ghiaccio, poiché il ghiaccio potrebbe essere stato preparato con acqua contaminata.
  3. Alimenti sicuri: Mangiare solo cibi ben cotti e serviti caldi. Evitare frutta e verdura crude, a meno che non siano state sbucciate personalmente o trattate in modo adeguato. Prestare particolare attenzione al consumo di pesce e frutti di mare, poiché possono facilmente deteriorarsi in climi caldi e diventare fonti di infezioni.
  4. Vaccinazioni e farmaci preventivi: In alcune aree del mondo, i viaggiatori potrebbero essere esposti a malattie prevenibili con vaccini specifici e con l’aiuto dell’assunzione di farmaci in prevenzione o in cura. . Il tema verrà affrontato nel corso di questo artico. Continua a leggere.
  5. Cibo di strada: Sebbene il cibo di strada possa essere uno degli aspetti più interessanti di un viaggio in un paese esotico, è anche una delle principali cause di infezioni gastrointestinali. Mangiare solo da venditori che seguono evidenti pratiche igieniche o che sono stati raccomandati da fonti affidabili può ridurre significativamente i rischi.

Trattamento della diarrea del viaggiatore

Nonostante le misure preventive, è possibile che i viaggiatori possano comunque contrarre la diarrea. In questo caso, è essenziale sapere come gestire i sintomi per evitare complicazioni più gravi.

  1. Reidratazione: La priorità assoluta è mantenere il corpo idratato. Le soluzioni reidratanti orali, disponibili in farmacia, sono formulate per reintegrare rapidamente i liquidi e gli elettroliti persi a causa della diarrea. Bere frequentemente piccole quantità di acqua può anche essere utile.
  2. Riposo: Il riposo è fondamentale per permettere al corpo di recuperare le energie. Ridurre l’attività fisica e cercare di evitare l’esposizione al sole e al caldo può prevenire l’aggravarsi della disidratazione.
  3. Antibiotici e antidiarroici: sia in prevenzione che in cura vengono indicati farmaci utili per prevenire o curare questa patologia frequente e fastidiosa. L’argomento è affrontato di seguito.
  4. Cercare assistenza medica: Se i sintomi peggiorano o non migliorano dopo pochi giorni, o se si verificano segni di disidratazione grave (secchezza delle fauci, urine scure, debolezza), è importante cercare immediatamente assistenza medica utilizzando anche il sistema delle consulenze online a distanza.

Ruolo della Telemedicina
La Telemedicina offre un’opportunità innovativa per accedere a consulenze mediche specializzate da remoto, consentendo ai viaggiatori di ricevere assistenza e consigli personalizzati prima e durante il viaggio. Questo approccio permette una gestione preventiva e proattiva della salute intestinale, riducendo il rischio di contrarre la diarrea del viaggiatore e fornendo indicazioni specifiche per affrontare eventuali problemi durante il viaggio.

Benefici della consulenza specialistica
Richiedere una consulenza con uno specialista prima di partire per un viaggio può fornire informazioni cruciali sulla prevenzione della diarrea del viaggiatore. Attraverso una valutazione personalizzata, è possibile identificare i fattori di rischio individuali e adottare misure preventive mirate, come consigli dietetici, farmaci profilattici o indicazioni sull’igiene alimentare e dell’acqua.

Approccio integrato alla salute durante i viaggi

Integrare la consulenza specialistica con le pratiche di igiene corrette, la scelta oculata degli alimenti e delle bevande consumati e l’uso di integratori specifici può contribuire in modo significativo a ridurre l’incidenza della diarrea del viaggiatore e garantire un viaggio più sicuro e piacevole.

Conclusioni

In conclusione, la diarrea del viaggiatore rappresenta una sfida comune per i viaggiatori, soprattutto per coloro con problemi intestinali preesistenti. Sfruttare i servizi di Telemedicina e consultare uno specialista prima e durante il viaggio può essere fondamentale per prevenire e gestire efficacemente questa condizione, consentendo di godere appieno dell’esperienza di viaggio in modo sicuro e confortevole.

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– Consulenze online prima dei viaggi:  per prepararti e prevenire la diarrea, soprattutto se hai un intestino debole ;
– Consulenze su problemi di diarree infettive:
se soffri di problemi intestinali come prevenirle, come curarle, come comportarsi;

Ci sono altre consulenze da poter richiedere online riguardanti altri argomenti utili per i viaggi?

ALTRE CONSULENZE ONLINE UTILI PER I VIAGGI
– sulla Chemioprofilassi per la MALARIA
– sull’utilizzo del vaccino contro la DENGUE
– sui VACCINI da fare prima di affrontare un viaggio
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Esistono diversi tipi di diarrea? Se si come sono classificati?

Esistono diversi tipi di diarrea, sia cronici che non sono legati al viaggio, che possono peggiorare in corso di viaggio, sia acuti ed improvvisi che si manifestano durante i viaggi. Tra le forme più rilevanti si includono diverse tipologie di diarrea:
– Diarrea cronica: una condizione persistente nel tempo con origini organiche, funzionali e microbiche. Pur non essendo direttamente legata ai viaggi, può essere influenzata negativamente durante un viaggio, sottolineando l’importanza di interventi preventivi tempestivi.
– Diarrea del Viaggiatore: una forma di diarrea, generalmente acuta, che si manifesta durante un viaggio, spesso di origine microbica. È consigliabile prevenirla poiché una volta insorta durante il viaggio può essere difficile da gestire. Le persone con problemi intestinali preesistenti possono sperimentare un peggioramento improvviso e talvolta grave.
Dissenteria: una forma grave di diarrea caratterizzata dalla presenza di muco e sangue, indicativa di un’irritazione, infiammazione e lesione della mucosa intestinale. Non va confusa con una diarrea comune, poiché rappresenta una condizione complicata e più seria.

Differenze tra le forme intestinali

Le diverse forme di diarrea si distinguono per le loro origini, caratteristiche e livello di pericolosità. È fondamentale riconoscere le differenze tra diarrea cronica, diarrea del viaggiatore e dissenteria per adottare approcci di gestione adeguati e mirati a ciascuna condizione.
Interventi preventivi e gestione:
Per affrontare efficacemente queste forme di diarrea, è essenziale adottare misure preventive adeguate, come l’igiene alimentare, l’assunzione di acqua potabile sicura, l’utilizzo di fermenti lattici o di farmaci preventivi e, quando necessario, consultare uno specialista per una valutazione personalizzata e consigli specifici. La prevenzione gioca un ruolo chiave nel mantenere la salute intestinale durante i viaggi e nel gestire eventuali complicazioni in modo tempestivo.

Conclusioni
Riconoscere le diverse forme di diarrea e comprendere le loro caratteristiche distintive è cruciale per adottare un approccio preventivo e curativo mirato. Con una corretta informazione e consulenza specialistica, è possibile affrontare in modo efficace le problematiche legate alla salute intestinale durante i viaggi, garantendo un’esperienza più sicura e piacevole.

Cosa devo fare quando iniziano i primi sintomi di diarrea?
Ai primi sintomi di malessere intestinale, gonfiore, amaro in bocca è meglio non lasciare proseguire il peggioramento della situazione intestinale ma è opportuno intervenire con farmaci utili contro gli attacchi batterici. Bassado 100 mg (doxiciclina) e Normix 200 (rifaximina) costituiscono le molecole principali da utilizzare. Dal classico mal di pancia con tanta aria dentro, fino alle coliche insopportabili con febbre altissima non lasciare evolvere l’infezione intestinale che può anche provocare danni gravi. Questi farmaci antibatterici sono da considerare di prima scelta anche in prevenzione delle forme infettive.
Il Bimixin è un farmaco oramai di seconda scelta perché poco attivo.
L’Imodium è un puro sintomatico che blocca l’emissione di diarrea, costituisce una sorta di tappo, crea un ristagno interno ricco di batteri con conseguenze anche pericolose. Bisogna fare attenzione al suo utilizzo. Mai da solo ma sempre accompagnato da un antibatterico.

Cosa è la diarrea del viaggiatore?

Diarrea del viaggiatore: più del 60% del totale dei viaggiatori in tutto il mondo è affetto da questo problema. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ci fornisce dati e descrizioni precise di quanto accade in tutto il mondo. I paesi maggiormente colpiti; gli ambienti e le condizioni favorevoli; i comportamenti a rischio.  La diarrea del viaggiatore può colpire ognuno di noi, ovunque, in qualsiasi città o paese. Dobbiamo prima di tutto pensare a prevenire ed eventualmente a stroncare i sintomi fin dall’inizio.
Il Bassado 100 mg può essere utilizzato in prevenzione (1 compressa) o come trattamento (2 compresse); Il normix 200 può essere aggiunto in caso di sintomi per rafforzare l’azione antimicrobica. Il Bimixin è utilizzato sempre meno per la sua efficacia ridotta. L’Imodium, se utilizzato mai da solo ma sempre con un antibiotico. Per ciascun farmaco abbiamo messo i bugiardini. Ma la realtà si sperimenta sul campo e l’utilizzo dei farmaci nasce da anni di esperienza.

La DIARREA secondo OMS

Quali sono le regole da osservare prima del viaggio a tutela della nostra salute?

  • Pensa ad una informazione giusta e corretta. Conosci i rischi delle malattie intestinali; le caratteristiche dell’ambiente dove viaggi; la situazione meteorologica, la stagione in corso e l’insorgere di malattie ad essi correlate; il comportamento da adottare riguardo a cibi, bevande, utilizzo di acqua per lavarti, tutti fattori di rischio intestinale, per mantenere un buono stato di salute. Puoi richiedere una consulenza specializzata e diretta che risponda ai tuoi dubbi e quesiti, per prevenire malesseri di intestino.
  • Recati presso un centro di vaccinazione internazionale e richiedi, e richiedi le 3 vaccinazioni di base per proteggere il tuo intestino da infezioni anche gravi:
    Vaccinati per l’Epatite A, virus ubiquitario e aggressivo per il fegato e la tua salute;
    Vaccinati per la Febbre Tifoide, ossia per la Salmonellosi, batterio onnipresente, pericoloso e particolarmente resistente alle medicine;
    Vaccinati contro la diarrea del viaggiatore, ossia contro quei batteri nemici del nostro intestino: dal Vibrione del Colera all’ Escherichia Coli patogeno, ossia il (Dukoral), vaccino orale, particolarmente efficace ed utile a tutte le età, dai 2 anni in avanti.
  • Prepara la tua “Farmacia da Viaggio” inserendo alcuni “farmaci per prevenire o per curare” la diarrea, ed il suo peggioramento fino alla presenza di sangue e muco (dissenteria) con febbri e sintomi particolarmente graviQuali sono i farmaci di elezione per la prevenzione e la cura della diarrea?
    •  La Doxiciclina 100 mg, una vecchia tetraciclica, molto utilizzata nella prevenzione e nella cura di molte forme di origine batterica per la cute, l’intestino, le malattie ginecolegiche, le punture di zecca, ed altre forme. In particolare puoi prevenire e curare le aggressioni intestinali da enterobatteri; Il farmaco viene anche utilizzato nella cura di forme particolarmente aggressive, utilizzato anche per curare il Colera.  Lo trovi in farmacia con il nome commerciale Bassado 200 mg o Miraclin
    • Il Normix 200 mg, è un farmaco fortemente antisettico a livello intestinale e quindi utilizzato come antidiarroico. Lo puoi utilizzare per una prevenzione dagli attacchi batterici, ed anche come cura della diarrea lieve. Meglio se in unione con la Doxiciclina. Lo trovi in farmacia con il nome commerciale Normix; La Rifaximina possiede un ampio spettro d’azione su specie gram-positive e gram-negative sia aerobie che anaerobie. E’ scarsamente assorbito nell’organismo e quindi svolge l’attività battericida esclusivamente a carico del canale intestinale, evitando problematiche tossiche nell’organismo, derivanti dall’assorbimento.
      Ritengo che la Doxiciclina sia da preferire a Rifaximina, durante i viaggi, per le sue molteplici coperture; dall’efficacia sulle infezione cutanee, alla prevenzione e cura per le infezioni da punture di zecca e molte altre infezioni. Tra i farmaci più efficaci come chemioprofilassi per la malaria.
    • La Neomicina e Bacitracina, antibiotici in associazione, il Bimixin, è divenuto desueto da quando i batteri intestinali non rispondono più all’azione della Neomicina; è ancora molto richiesto e prescritto, ma è realmente divenuto poco efficace, secondo la quotidiana esperienza clinica; in passato il farmaco aveva un ampio spettro d’azione, attualmente molto diminuito.
    • La Loperamide, è il principio attivo del famoso Imodium, farmaco presente nella maggior parte delle valigie dei viaggiatori. Viene frequentemente utilizzato alla prima scarica diarroica. Nulla di più negativo e rischioso. Imodium non va assunto mai da solo, ma sempre in combinazione con farmaci antibatterici, ossia antibiotici. Diminuisce la motilità della muscolatura liscia intestinale. Quindi rallenta il transito di cibi e di acqua e liquidi, facilita l’assorbimento a livello dei villi e diminuisce la frequenza delle scariche. Diminuisce anche i movimenti del colon riducendo il riflesso gastrocolico e quindi lo stimolo ad evacuare. Ma tutto questo facilita il ristagno dei liquidi e quindi dei batteri che si riproducono e aumentano in quantità, fino a peggiorare l’infezione. Il rischio di enteriti ed enterocoliti a distanza di qualche giorno è elevato.

Cosa faccio quando viaggio?

Quando viaggi, ovunque sia in Italia che in qualsiasi paese del mondo, evita di trovarti sguarnito di farmaci per la diarrea e porta nella tua “piccola farmacia da viaggio” una confezione di Doxiciclina 100 mg, farmaco utile per molte forme infettive, ma utilizzabile in corso di viaggio sia in prevenzione che in cura della diarrea. Integra l’efficacia di questo farmaco con Normix (Rifaximina) molecola utile ad aumentare l’efficacia nella cura della diarrea. Prima del viaggio puoi pensare di rafforzare la presenza batterica mediante l’assunzione di flora batterica, che potrai portare anche durante il viaggio.
Il Bimixin non lo consiglio più per la sua ridotta efficacia. Consiglio di non utilizzare mai l’Imodium da solo, per trattare le diarree di tipo infettivo poiché può avere l’effetto indesiderato di rafforzare i batteri enteropatogeni causando un peggioramento della già delicata situazione intestinale. Se è proprio necessario, e la cosa è rara, aggiungilo a Doxiciclina o Rifaximina.

redazione dr. Paolo Meo
tropicalista e infettivologo

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Bassado, Normix, Bimixin, Imodium: farmaci per la diarrea del viaggiatore Leggi tutto »

Scheda malattia Dengue

Dove e quanto si è diffusa la febbre emorragica da Virus Dengue?

La “Febbre da virus Dengue” negli ultimi decenni si è diffusa a macchia d’olio e si è imposta come emergenza di sanità pubblica nella maggior parte dei paesi tropicali. In Africa si è diffusa in modo particolare negli ultimi venti anni, in Asia ed in particolare in America Centrale e Meridionale è una malattia endemica con epidemie diffuse. (OMS 2021 CLICCA)
Il “vettore primario” per questa malattia è una zanzara, la Aedes, che  è diffusa nella maggior parte dei paesi equatoriali e tropicali, e si sviluppa in particolare nelle zone urbane dove gli abitanti sono molto suscettibili all’infezione. Il processo di urbanizzazione  selvaggia degli ultimi trenta anni ha lasciato, in molti paesi depressi, la popolazione con sistemi fognari a cielo aperto, con discariche inserite nel tessuto urbano, con sistemi per la raccolta delle  acque non controllati e con dispersioni di acqua in altissime percentuali. Acquitrini e paludi all’interno e nelle periferie delle città costituiscono un polmone per la presenza delle zanzare.   Tutto questo ha consentito la formazione di ambienti favorevoli all’insediamento ed alla crescita del vettore, velocizzando in questo modo la diffusione dell’infezione.

 

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Come si manifesta la febbre emorragica da virus Dengue?
La “febbre da virus dengue” può manifestarsi in diversi modi. Da una “infezione asintomatica” ad una “malattia lieve” fino a “forme gravi e mortali” . Studi epidemiologici in diversi continenti stimano che una  su quattro  infezioni manifestino sintomi. Oltre il 70% delle persone punte da zanzare con il virus si infetta in modo asintomatico. Un 30/35 % delle persone infettate manifesta la malattia e i sintomi si manifestano in modo acuto da lievi a moderati e generalmente aspecifici.

Quanti sono i tipi del virus della Dengue

 I 4 TIPI DELLA DENGUE
    I 4 TIPI DELLA DENGUE

Quattro sono i tipi di virus della Dengue. Ogni tipo induce una immunità specifica verso il proprio ceppo, di lunga durata, ma che non copre gli altri tipi. Quindi le persone possono essere infettate dal virus della dengue fino a quattro volte.
Le forme gravi e talvolta mortali di malattia incorrono in circa 1 paziente su 20.La seconda infezione da DENV è un fattore di rischio per la dengue grave.

 

 

Come viene classificata la DENGUE secondo OMS 

La febbre da virus dengue è classificata in (1) dengue o (2) dengue grave;

(1) DENGUE è definita, in una persona febbrile che ha viaggiato o vive in un’area endemica, da una combinazione di 2 o più dei seguenti segni o sintomi. Tra i sintomi: la nausea, il vomito, eruzioni cutanee, dolori, un test del laccio emostatico positivo, la leucopenia. Tra i segni: dolore o dolorabilità addominale, il vomito persistente, l’accumulo di liquidi, il sanguinamento della mucosa, la letargia, l’irrequietezza e epato e splenomegalia.

(2) DENGUE GRAVE è definita con uno qualsiasi dei seguenti sintomi: una grave perdita di sangue che porta a shock, l’accumulo di liquidi con distress respiratorio; un grave sanguinamento; una grave insufficienza epatica con transaminasi ad oltre ≥1.000 UI/L, alterazione della coscienza, una insufficienza cardiaca.
Questa classificazione sostituisce la precedente in uso dal 1975 al 2009 classificate come (1) febbre da dengue; (2) febbre emorragica dengue (DHF);

(3) sindrome da shock dengue – la forma più grave di DHF.

 

Come viene classificato l’agente infettivo della Dengue e quale è il suo ciclo vitale?

CARATTERISTICHE DEL VIRUS DELLA DENGUE
Il virus della “febbre da Dengue” appartiene alla famiglia dei Flaviviridae ed ha quattro principali sierotipi simili tra loro:
DEN-1, DEN-2, DEN-3, and DEN-4.    Questi sierotipi del virus hanno un genoma ad RNA.

Quali altri virus  oltre quelli della DENGUE fanno parte della famiglia dei “FLAVIVIRUS” ?

Fanno parte della “famiglia dei Flavivirus” altri virus causa di febbri emorragiche presenti prevalentemente in aree tropicali  quali: la febbre gialla; l’encefalite di Saint-Louis (america del nord); l’encefalite giapponese; West Nile virus; .
Tutte queste malattie sono trasmesse da artropodi, soprattutto da diversi tipi zanzare e da zecche degli animali, e questi virus causa di queste malattie sono anche denominati Arbovirus ossia “arthropod borne virus” – virus trasmesso da artropodi.

I Flavivirus sono virus con genoma ad RNA a singolo filamento positivo appartenenti alla famiglia Flaviviridae. La struttura di questi virus è formata da alcune molecole proteiche più esterne che formano il “pericapside”; molecole proteiche più interne che formano il ”capside”; ed una sola molecola ad RNA, con un senso di lettura 3′ – 5′.

I “VIRIONI” della DENGUE sono di forma sferica, dotati di un “PERICAPSIDE” della dimensione di 50 nm. Questo  ricopre un “NUCLEOCAPSIDE” della dimensione di 30 nm di diametro.
[A] “capside virale”: composto da tre proteine strutturali: (1) proteine di rivestimento esterno (E); (2) proteine del capside (C);          (3) proteine di membrana interna (M);
Le glicoproteine E, envelope esterno, svolgono un ruolo centrale nella biologia delle infezioni. Costituiscono il legame del virus con la superficie cellulare e favoriscono la penetrazione nella cellula bersaglio. Questa proteina esterna (E) è il “bersaglio” della risposta immunitaria dell’organismo ospite. La proteina E è costituita da 500 aminoacidi con tre “domini antigenici”.

Le 90 glicoproteine dimeriche (E) sono coinvolte nell’attacco e nella penetrazione nella cellula. Sono disposte parallelamente alla superficie del virione, formando una struttura “a spina di pesce” a simmetria icosaedrica. Questa struttura è stata sudiata nel VIRUS della DENGUE  tipo 2, nell’ WNVirus nel virus dell’encefalite trasmessa da zecche. La conferma di questa struttura è arrivata dalle immagini ottenute con la microscopia crioelettronica.

La proteina interna del capside ( C ) è una proteina strutturale ed ha la funzione di assemblare insieme le parti del virione.
I virioni del virus DENGUE si assemblano nel citoplasma cellulare, via via che vengono prodotte le proteine dai ribosomi delle cellule ospiti e, migrando verso la periferia della cellula, vengono liberati all’esterno per un processo di “gemmazione” della membrana cellulare.

Il genoma del virus della Dengue contiene 11.000 paia di basi e la sua funzione è quella di passare l’informazione per codificare (realizzare) 3 proteine strutturali esterne e 7 proteine non strutturali ma funzionali per la replicazione virale: (a) tre proteine che costituiscono la struttura esterna del virus, il virione, ossia il “cappotto / corpo del virus”,
Le proteine sono denominate(C; prM; E);  (B) sette diverse proteine che vengono prodotte e rilasciate nella cellula ospite (umana) e consentono la replicazione e la moltiplicazione dei virus (figli) (NS1, NS2a, NS2b, NS3, NS4a, NS4b, NS5)

I cinque sierotipi della famiglia della DENGUE

Il virus DENGUE esiste in cinque diversi sierotipi, denominati DENV-1, DENV-2, DENV-3, DENV-4 e DENV-5.
Ognuno dei diversi tipi di virus dengue può causare la malattia febbrile con sintomi acuti, causati da una risposta infiammatoria dell’organismo, spesso abnorme ed anche pericolosa per l’organismo stesso.

Come avviene la trasmissione della DENGUE?

Il “virus della febbre da virus dengue” è caratterizzato da due trasmissioni con differenti caratteristiche:
[A] La “trasmissione / diffusione silvestre”, ossia in ambiente rupestre, di savana e di foresta, utilizzando vettori, in questo caso zanzare denominate AEDES, che succhiano sangue di “primati”, in questo caso di scimmie. Si ritrovano nelle foreste del Sud-est asiatico, dell’Africa e della America Latina. Nelle aree rurali delle aree tropicali la trasmissione avviene solitamente tramite puntura da parte di Aedes aegypti e altri tipi tra i quali Aedes albopictus denominata anche zanzara tigre dalle caratteristiche zampe a strisce di tigre. “Aedes albopictus” è la zanzara che si è anche diffusa in Europa, ed in particolare nel bacino del mediterraneo.
[B] La “trasmissione cittadina” avviene tramite Aedes aegypti. Il ciclo vitale del vettore nelle aree urbane è caratterizzato da trasmissione “interumana”. L’ospite è l’uomo, che viene punto dalla zanzara, che trasmette il virus ad un altro individuo. La crescita incontrollata delle città, con ambienti favorevoli alla riproduzione delle zanzare, nelle aree endemiche per la dengue ha portato a un aumento esponenziale delle epidemie e della quantità di virus circolante. I cambiamenti climatici, con l’innalzamento delle temperature e dell’umidità, e il diffondersi di aree acquitrinose, hanno permesso la diffusione anche in zone originariamente risparmiate, in particolare nelle aree rivierasche dei paesi mediterranei, ma sempre più anche nelle aree interne e continentali. Queste condizioni hanno permesso ormai la diffusione di Aedes in molte zone d’Europa, con l’insorgenza di piccoli focolai, anche autoctoni di febbre da Flavivirus, ed in particolare casi di Dengue. e potrebbe, in futuro, rappresentare una minaccia per l’Europa.

L’infezione di un sierotipo causa una malattia simile agli altri, ma conferisce una immunità specifica per il sierotipo, a vita, ma non protegge dall’attacco degli altri sierotipi, che possono indurre una malattia simile, e indurranno un ulteriore immunità specifica solo per il sierotipo in questione. Per questo meccanismo di protezione immunitaria sierospecifica, ci si può infettare di DENGUE solamente 4 volte. Ma le reinfezioni possono essere pericolose per reazione immune ed infiammatoria abnorme.
E’ noto che la forma severa, pericolosa e particolarmente acuta, dovuta ad una risposta immune abnorme avviene in caso di infezione secondaria in individui che prima hanno avuto infezione da DENV-1 e che in seguito vengono infettati da DENV-2 o DENV-3. Una altra reazione particolarmente grave può avvenire in persone infettate prima da DENV-3 e poi reinfettate con DENV-2.

Le zanzare trasmettono con la loro puntura il virus agli esseri umani dopo che hanno punto una persona infetta, infettandosi. La trasmissione non è quindi diretta uomo – uomo, ma sempre attraverso la puntura di un vettore.

Il virus entra nel circolo, depositato dalla zanzara, che lo inocula nel microcircolo del sottocutaneo.  Circola per 2-7 giorni ed è in questo periodo che un’altra zanzara, pungendo l’uomo infetto, può prelevarlo e trasmetterlo ad altri soggetti. Il “virione con genoma a RNA” entra nel microcircolo viene assorbito e va a legarsi alle membrane delle cellule endoteliali dell’ospite stesso. Sebbene il recettore al quale si legano dia luogo ad endocitosi, il virione comunque rimane momentaneamente bloccato nella cellula ospite all’interno di una vescicola.

Le membrane della cellula ospite sono associate a glicoproteine che contengono una regione che media la fusione fra la membrana cellulare e l’involucro esterno del virione. Questa fusione avviene in ambiente acido. Una volta avvenuta la fusione il virus perde il rivestimento esterno e comincia la traduzione del suo genoma. Si ha quindi la produzione di proteine virali fra il reticolo endoplasmatico e l’apparato del Golgi dove eventualmente le membrane cominciano a riavvolgere il genoma virale dando luogo alla moltiplicazione virale. I virioni si accumulano quindi nelle cellule dell’ospite. Lo step finale del ciclo vitale si ha con la fusione delle vescicole contenenti i virioni con le membrane delle cellule plasmatiche. A questo punto le particelle sono rilasciate e libere di infettare altre cellule.

 

Come avviene la trasmissione della malattia e quali sono le caratteristiche dell’incubazione?

I Flavivirus in genere, ed il virus della Dengue in particolare, vengono trasmessi attraverso la puntura di diversi tipi di zanzare. Il vettore principale per la Dengue è la zanzara del genere Aedes aegypti. Anche A. albopictus, che si è diffusa in Europa negli ultimi decenni, può trasmettere il virus.  Questo tipo di zanzara si nutre di sangue umano prevalentemente di giorno, ma questa non è una regola fissa. Troviamo zanzare del genere Aedes attive anche durante il crepuscolo e la notte. Aedes, durante il pasto, punge individui, alcuni dei quali possono essere infetti del virus in questione. La zanzara, quindi, si infetta, e può rimanere infetta tutta la vita, diventando la causa di molteplici infezioni. Ogni esemplare vive dalle 2 alle 4 settimane, pungendo ed ovideponendo numerose volte. La zanzara può infettare un individuo per ogni puntura.  E’ oramai accertato che le zanzare femmine possono trasmettere l’infezione alle generazioni successive. Difatti può passare il genoma virale alle larve amplificando il numero di zanzare adulte infette.
L’uomo diventa quindi l’ospite con cui infettarsi o da infettare. L’uomo funge quindi da ospite amplificatore della diffusione del virus. Anche alcuni tipi di scimmie possono essere infettate dalla puntura della zanzara Aedes e a sua volta infettare scimmie e uomini.

La zanzara del genere Aedes è uno dei pochi vettori che utilizza non solamente le raccolte di acqua per la crescita delle larve, ma anche un ambiente umido e questa caratteristica moltiplica in modo esponenziale la crescita e la diffusione di questo tipo di zanzare.

Porta di ingresso del virus e attività nelle cellule interne del sistema istio – linfocitario

La porta di ingresso dei Flavivirus, ed in particolare dei virus della Dengue è la CUTE. Il virus penetra insieme alla saliva dell’insetto. Nel sottocute e nel derma circostante all’inoculo i leucociti accorsi per difendere l’organismo da un nemico esterno, vengono attaccati. Il virus aderisce alla loro parete e penetra al loro interno, riproducendosi velocemente. In particolare il virus dengue aderisce allele cellule di Langerhans, cellule dendritiche, dalla forma a stella, che sono abbondanti nella cute, sotto cute e derma ed anche in alcune mucose. Hanno la funzione di attivare ed amplificare il sistema difensivo chiamando altri tipi di globuli bianchi con i loro segnali chimici. I Flavivirus (Dengue) entrano in questi tipi di globuli bianche attraverso il processo di endocitosi mediato dal contatto e interazione tra proteine virali e proteine specifiche presenti nella membrana cellullare. Queste proteine sono la lectina DC-SIGN, la CLEC5A ed il complesso proteico che forma il recettore per il mannosio. Questa interazione tra proteine virali e proteine della cellula di Langerhans o di altri GB quali monociti e macrofagi,  consente l’entrata nella cellula stessa. Il virus comincia a replicare all’interno della cellula all’interno di microvescicole adese al sistema reticolo endoplasmatico.  Qui il genoma virale ad RNA viene copiato attraverso l’attivazione dei ribosomi, e comincia la produzione delle che verranno assemblate nell’apparato di Golgi cellulare dove avviene la maturazione e la costituzione dei nuovi virioni che escono dalla cellula mediante il processo di esocitosi. Questi leucociti infetti si spostano verso i linfonodi più vicini.

Le membrane della cellula ospite sono associate a glicoproteine che contengono una regione che media la fusione fra la membrana cellulare e l’involucro esterno del virione. Questa fusione avviene in ambiente acido. Una volta avvenuta la fusione il virus perde il rivestimento esterno e comincia la traduzione del suo genoma. Si ha quindi la produzione di proteine virali fra il reticolo endoplasmatico e l’apparato del Golgi dove eventualmente le membrane cominciano a riavvolgere il genoma virale dando luogo alla moltiplicazione virale. I virioni si accumulano quindi nelle cellule dell’ospite. Lo step finale del ciclo vitale si ha con la fusione delle vescicole contenenti i virioni con le membrane delle cellule plasmatiche. A questo punto le particelle sono rilasciate e libere di infettare altre cellule.

I leucociti infetti producono interferone e altri fattori e molecole scatenanti diversi processi che inducono aumento della temperatura (febbre), dolore, brividi e sudorazione ed altri sintomi simil-influenzali.
Il sistema immunitario produce tra le diverse molecole gli interferoni molecole particolarmente attive nella difesa da infezioni virali. I sierotipi di dengue virus hanno la capacità di diminuire o neutralizzare l’efficacia dell’interferone. Sempre gli interferoni attivano i linfociti T contro i virus, ed anche i linfociti B che inducono la produzione di anticorpi contro gli antigeni virali. Alcuni tipi di virus Dengue riescono ad eludere questi meccanismi di attacco delle cellule difensive. I virus vengono trasportati lontano dai lisosomi del fagocita, evitano la distruzione e continuano a replicare.

Infezioni particolarmente gravi e con elevata presenza di virus coinvolgono anche il fegato il midollo osseo, causando lesione delle cellule del parenchima ma anche dell’endotelio dei vasi capillari. La replicazione del virus nelle cellule del midollo osseo altera i processi di emopoiesi. A causa di una alterazione del processo di maturazione delle cellule ematiche, diminuiscono in quantità e funzionalità le piastrine, causando piastrinopenia, più o meno accentuata, responsabile delle emorragie tipiche della dengue.

Sempre per effetto di alcuni meccanismi che esitano in lesioni cellulari da parte dei virus, in particolare a livello dell’endotelio vascolare, con aumento della permeabilità vascolare, passato il rapido periodo febbrile tipico dei primi giorni, si può verificare un versamento pleurico (accumulo di liquidi nel torace) o la presenza di ascite nell’addome. L’esito è una diminuzione dei liquidi intravascolari con ipovolemia e scarsa perfusione degli organi vitali.

Le manifestazioni di Dengue Grave, con shock o febbre emorragica si presentano in meno del 5% dei pazienti ed in particolare in coloro che sono infettati una seconda volta da un diverso sierotipo del dengue virus.

Incubazione

L’incubazione della malattia varia da 2 a 15 giorni con un esordio che generalmente è improvviso, acuto o iperacuto.

 

Distribuzione geografica

Agg. Del maggio 2023

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità la “Febbre da virus Dengue” causa oltre 100 milioni di casi ogni anno in tutto il mondo. La Dengue è diffusa in tutto il Sud – Est Asiatico, nell’Asia sud – Occidentale, in Oceania ed in Estremo Oriente. E ‘presente anche nel continente africano.
Si stima che oltre il 50% della popolazione mondiale sia a rischio di questa malattia.
Attualmente oltre 4 miliardi di persone vivono in 125 Paesi a rischio Dengue.
La diffusione della dengue continua ad aumentare ed in molte regioni tropicali nel post pandemia del Covid-19 ha avuto un aumento anche del 500/700%. Numeri impressionanti, anche per l’incuria a cui è stato abbandonato l’ambiente dove si riproducono gli insetti.
L’Europa ed in particolare i paesi del bacino del mediterraneo, a causa dei cambiamenti climatici, per aumento di calore, umidità e piogge, ma anche per l’aumento di spostamento di merci e persone sono diventati paesi a rischio Dengue, dove già si presentano sporadici focolai autoctoni della malattia.

Quasi la metà della popolazione mondiale, circa 4 miliardi di persone, vive in aree a rischio dengue, e i numeri sono in aumento. La “febbre virale da Dengue” è diventata una delle principali cause di malattia nelle aree a rischio . Nell’Unione Europea la febbre dengue si verifica in modo sporadico, soprattutto nell’Europa continentale dove non esistono le condizioni per una diffusione della malattia con casi autoctoni. I paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo, per le loro caratteristiche climatiche, sono diventati sede di focolai che si sviluppano indipendentemente dall’importazione dei casi dal tropico.

DISTRIBUZIONE AEDES IN EUROPA
DISTRIBUZIONE AEDES IN EUROPA

I casi in Europa derivano da viaggiatori che tornano dopo essersi infettati dal tropico. Dal 1999, il Network europeo per la sorveglianza delle malattie infettive da importazione (TropNetEurop) ha riportato oltre 2000 casi di dengue fra i viaggiatori europei. Nella maggior parte dei casi, le infezioni sono state contratte, nell’ordine, in India, in Thailandia, in Indonesia, in Messico e in Brasile. Secondo il documento dell’Ecdc “Dengue Ferver: Short epidemiological update, 2009”, tra gennaio e giugno 2009 sono stati riportati nelle Americhe un totale di 480.909 casi di dengue, compresi 7.547 casi di febbre emorragica da dengue, con 189 decessi; il 91% di questi casi è stato segnalato in Argentina, Bolivia, Brasile e Colombia.

La dengue è emersa come un problema globale a partire dagli anni ’60. La malattia è comune in molte destinazioni turistiche popolari nei Caraibi (incluso Puerto Rico), nell’America centrale e meridionale, nel sud-est asiatico e nelle isole del Pacifico. Negli Stati Uniti, casi locali e una limitata diffusione della dengue si verificano periodicamente in alcuni stati con climi caldi e umidi e zanzare Aedes.

Chiunque viva o viaggi in un’area a rischio dengue è a rischio di infezione.

 

Quali sono i sintomi ed i segni della malattia?

Fase febbrile acuta iniziale

La “febbre da Dengue” si presenta con una sintomatologia acuta, generalmente violenta, dalle caratteristiche simil-influenzali. La malattia nei bambini si può manifestare con caratteristiche simili ad una influenza forte con presenza di roseole e reazioni cutanee. Gli adolescenti e gli adulti, rispetto ai bambini, presentano sintomi più leggeri con febbre più contenuta. La malattia si manifesta con sintomi caratteristici quali rialzo di temperatura elevato, mal di testa, dolore agli occhi, dolore anche importante alle articolazioni e ai muscoli. Talvolta manifestazioni eritematose esantematiche cutanee.

Febbre emorragica da Dengue DHF

La persona che si infetta con un sierotipo, per la prima volta, si immunizza verso questo sierotipo e difficilmente ammala una seconda volta. Ma se la stessa persona contrae una infezione con un sierotipo differente, è elevata la possibilità di una manifestazione di “febbre emorragica da Dengue (DHF)”. Questa forma morbosa, causata dall’infezione di un secondo tipo di dengue, differente dal primo, può portare manifestazioni particolarmente acute e talvolta fatali.

La DHF è caratterizzata da febbre acuta ed elevata; dolori generalizzati particolarmente violenti; manifestazioni cutanee caratterizzate da fenomeni emorragici petecchie, ecchimosi, porpora, epistassi, sanguinamento delle gengive, ematuria o risultato positivo del test del laccio emostatico.
Tra gli altri sintomi è frequente l’ingrossamento del fegato e della milza (epato-splenomegalia); collasso del sistema circolatorio.
Caratteristica della malattia la presenza di una febbre in rapida crescita; brividi squassanti e talvolta sudorazione; eritema facciale è l’inizio degli episodi anche di piccole emorragie puntiformi, dovute al crollo delle piastrine. La febbre con picchi fino a 41°C può durare generalmente dai 2 ai 5 giorni. Spesso, soprattutto nei bambini piccoli è accompagnata da convulsioni squassanti.

Senza un adeguato trattamento sintomatico, per il controllo dello stato di shock, il collasso cardio – circolatorio, la diminuzione drastica di piastrine, il paziente può morire in 12-24 ore.
Il tasso di letalità della “febbre emorragica da dengue” a una incidenza talvolta superiore al 30%;
I decessi sono prevalenti nei neonati < 1 anno.

Quali sono i segnali di avvertimento di aggravamento verso una DHF ?

Sono da considerare “segnali premonitori” di un peggioramento della febbre da dengue verso una forma grave o da DHF, quei sintomi che si manifestano al termine della fase febbrile (tardiva), durante il periodo della defervescenza della febbre (verso il 5° giorno di sintomi). Il manifestarsi di  vomito persistente, dolore addominale importante, spesso crampiforme, edema diffuso per accumulo di liquidi; sanguinamento delle mucose e una ingravescente difficoltà respiratoria. Tutti questi sintomi in fase tardiva accompagnati talvolta da letargia o irrequietezza, tendenza all shock, ingrossamento rapido del fegato con dolenzia in ipocondrio destro e segni di emoconcentrazione, ossia aumento dell’ematocrito costituiscono elementi di aggravamento e segnali di avvertimento di evoluzione verso gravi forme da DHF.

Fase critica

  • La fase critica della dengue inizia durante la defervescenza della febbre con una durata tra le 24-48 ore.
  • I pazienti al termine della fase febbrile manifestano un miglioramento clinico, ma diversi soggetti, circa il 30%, a causa del un marcato aumento della permeabilità vascolare, a causa di una notevole perdita di plasma, entro poche ore, sviluppare una dengue grave, in evoluzione verso la dengue emorragica.
  • I pazienti con aumento della permeabilità vascolare, e perdita di plasma nelle cavità organiche possono presentare versamenti pleurici, ascite, ipoproteinemia e emoconcentrazione.
  • I pazienti, superata la fase iniziale sembrano manifestare un buono stato di salute, ma compaiono i primi segni di shock. Con l’ipotensione da perdita dei liquidi dal distretto vascolare, l’alta pressione diminuisce rapidamente e può comparire shock irreversibile e morte improvvisa.
  • Un altro evento grave e talvolta mortale Ia comparsa di gravi manifestazioni emorragiche, tra cui sangue nelle feci (ematemesi), feci sanguinolente o menorragia. Peggioramenti dello stato generale possono includere epatite, miocardite, pancreatite ed encefalite da virus Dengue.

Fase di convalescenza

  • La convalescenza inizia con la diminuzione della permeabilità capillare e vascolare. I liquidi intracavitari iniziano ad essere riassorbiti. Diminuisce l’edema sottocutanea, i versamenti pleurici e addominali.
  • Durante la fase di convalescenza si stabilizza lo stato cardio circolatorio, anche se si manifesta spesso una bradicardia reattiva. L’ematocrito del paziente, cresciuto in modo grave in precedenza, si stabilizza e diminuisce per effetto della diluizione del siero dovuta al riassorbimento dei liquidi. I leucociti aumentano nuovamente e le piastrine riequilibrano.
  • L’eruzione cutanea può desquamare ed essere particolarmente pruriginosa.

Come si effettua la diagnosi della Dengue e quale è il trattamento ?

La prima diagnosi o sospetto diagnostico è sempre clinico. I sintomi possono essere confusi con quelli del tifo esantematico da zecche (Rickettsie); della febbre da zecche del Colorado, della febbre gialla e con altre febbri emorragiche.

Il sospetto clinico per malattia da Dengue virus va considerato in tutti coloro che denunciano sintomi clinicamente compatibili e che vivono o hanno viaggiato nelle 2 settimane prima dell’esordio dei sintomi in aree endemiche per la malattia.

In chi presenta in modo acuto febbre, mal di testa, dolori muscolari e talvolta eruzioni cutanee al rientro da paesi endemici dell’area tropicale e subtropicale, va posto il sospetto diagnostico e prescritti esami per confermare la diagnosi.

Quali sono i “Test diagnostici” da fare per una corretta diagnosi di Dengue


Test RT-PCR per DENGUE VIRUS o test di amplificazione degli acidi nucleici (NAAT)

Anche per Dengue virus, come per molti altri virus, il test PCR o di “amplificazione degli acidi nucleici” risulta essere il “gold standard per la diagnosi di laboratorio”.

Il siero su cui eseguire la PCR deve essere raccolto nell’individuo dal momento dell’insorgenza dei sintomi fino al 7° giorno dopo l’esordio della malattia.

La conferma della presenza del virus può essere effettuata da un singolo campione di siero rilevando:

  • Le “sequenze genomiche virali” con la metodica RT-PCR
  • L’ ”antigene virale  della proteina 1 (NS1) non strutturale della capsula esterna del virus con test immunologico.

La positività del test eseguito con le due metodiche è la conferma di laboratorio della malattia da dengue nei pazienti con una storia clinica o di viaggi effettuati in aree endemiche. La positività è presente nei primi 7 giorni di malattia ma può perdurare, soprattutto per la NS1, fino a due settimane.

Test sierologici

 

I test sierologici (o da studio del siero) identificano la presenza di

  • anticorpi del tipo M (IgM) che sono presenti nella prima fase della malattia, dopo 4 / 5 giorni dalla comparsa dei sintomi.
  • Anticorpi del tipo G (IgG), presenti nelle fasi di convalescenza dalla seconda settimana in avanti, non utile per la diagnosi della fase acuta della malattia in quanto rimangono rilevabili per tutta la vita dopo un’infezione da virus dengue.

Quindi in caso di sintomi sospetti e provenienza da zone endemiche il paziente deve essere sottoposto a test molecolare o antigenico (RT-PCR o NS1) e a test sierologico per la ricerca degli anticorpi (IgM).

Tuttavia, per il fenomeno della reattività crociata con altri flavivirus come Zika, l’interpretazione dei risultati e l’identificazione del virus, causa della malattia, può essere difficile.

La positività delle IgM in un campione di siero dimostra e conferma una recente infezione da virus della dengue per le persone che si sono infettate in luoghi in cui altri flavivirus potenzialmente cross-reattivi (come Zika, West Nile, febbre gialla e virus dell’encefalite giapponese) non sono presenti.

 

Flavivirus cross-reattivi

Nelle persone provenienti o residenti in aree dove sono presenti diversi flavivirus come Zika, West Nile, febbre gialla e virus dell’encefalite giapponese è probabile che i risultati siano falsificati per il fenomeno della cross-reattività. Per questo motivo devono essere eseguiti test diagnostici sia molecolari che sierologici per la dengue per identificare il virus, causa della malattia.

E’ possibile che persone vaccinate contro altri flavivirus (come la febbre gialla o l’encefalite giapponese) possono produrre anticorpi contro il flavivirus con reattività crociata, dando risultati falsi positivi ai test diagnostici, in particolare alla presenza di IgG.

Disponibilità di test di dengue

Presso il Cesmet Clinica del viaggiatore sono disponibili i test diagnostici per la dengue (molecolari e sierologici). Per informazioni scrivi cliccando qui e lasciando i dati richiesti. Oppure telefona al numero +390639030481

Test diagnostici per dengue e campioni

Test diagnostici per dengue e campioni

Test diagnostico ≤ 7 giorni dopo l’esordio dei sintomi >7 giorni dopo l’esordio dei sintomi Tipi di campioni
Test Molecolari Siero, plasma, sangue intero, liquido cerebrospinale*
Rilevamento dell’antigene del virus dengue (NS1) Siero
Test sierologici Siero, liquido cerebrospinale*
Test sui tessuti Tessuto fisso

* Il test del liquido cerebrospinale è raccomandato nei pazienti sospetti con manifestazioni cliniche del sistema nervoso centrale come encefalopatia e meningite asettica.

Fase acuta: Iniziale 1-7 giorni dopo l’esordio dei sintomi

La fase acuta della malattia da virus dengue si sviluppa nei primi 1-7 giorni dopo l’esordio dei sintomi.

Durante questo periodo, il virus della dengue è presente nel sangue o nei fluidi derivati ​​dal sangue come siero o plasma.  L’RNA virale della dengue può essere rilevato con test molecolari. La proteina non strutturale NS1 è una proteina del virus della dengue che può essere rilevata con i test immunocromatografici e in immunofluorescenza.

Un risultato negativo di un test molecolare o NS1 non è definitivo nella diagnosi del virus. Per i pazienti sintomatici durante i primi 1-7 giorni di malattia, qualsiasi campione di siero deve essere testato mediante un test RT-PCR o NS1 e un test degli anticorpi IgM. L’esecuzione di test per anticorpi molecolari e IgM (o anticorpi NS1 e IgM) può rilevare più casi rispetto all’esecuzione di un solo test durante questo periodo di tempo e di solito consente la diagnosi con un singolo campione.

Fase di convalescenza: >7 giorni dopo l’esordio dei sintomi

Il periodo oltre i 7 giorni dopo l’insorgenza dei sintomi è indicato come la fase di convalescenza della dengue. I pazienti con risultati negativi del test PCR o NS1 e test anticorpali IgM negativi dai primi 7 giorni di malattia devono sottoporsi a un test convalescente per il test degli anticorpi IgM.

Durante la fase di convalescenza, gli anticorpi IgM sono solitamente presenti e possono essere rilevati in modo affidabile da un test degli anticorpi IgM. Gli anticorpi IgM contro il virus della dengue possono rimanere rilevabili per 3 mesi o più dopo l’infezione.

I pazienti che hanno anticorpi IgM contro il virus della dengue rilevati nel loro campione di siero con un test per gli anticorpi IgM e che: 1) hanno un risultato NAAT o NS1 negativo nel campione della fase acuta, o 2) senza un campione della fase acuta, sono classificati come aventi un presunta, recente infezione da virus dengue.

Test per differenziare la dengue da altri flavivirus

Considerazioni speciali:

  • Reattività incrociata: La reattività crociata è una limitazione dei test sierologici per la dengue. I test sierologici per rilevare gli anticorpi contro altri flavivirus come l’encefalite giapponese, l’encefalite di St. Louis, il Nilo occidentale, la febbre gialla e i virus Zika possono reagire in modo incrociato con i virus dengue. Questa limitazione deve essere considerata per i pazienti che vivono o hanno viaggiato in aree in cui co-circolano altri flavivirus. Pertanto, un paziente con altre infezioni da flavivirus recenti o pregresse può essere positivo quando testato per rilevare gli anticorpi IgM contro il virus della dengue. Per determinare con maggiore precisione la causa dell’infezione nei pazienti IgM positivi, i campioni IgM positivi possono essere testati per anticorpi neutralizzanti specifici mediante test di neutralizzazione della riduzione della placca (PRNT) (contro i quattro sierotipi del virus dengue e altri flavivirus; tuttavia,
  • Aree con flavivirus in co-circolazione: per le persone che vivono o viaggiano in un’area con dengue, Zika e altri flavivirus endemici o in circolazione contemporaneamente, i medici dovranno ordinare test appropriati per differenziare al meglio il virus dengue da altri flavivirus e possono consultare lo stato o laboratori di sanità pubblica locale o CDC per l’orientamento.
  • Donne in gravidanza: se la paziente è incinta e sintomatica e vive o ha viaggiato in un’area a rischio di Zikatestare Zika utilizzando NAAT oltre alla dengue.

Interpretazione dei risultati dei test

  • Se un test NAAT o NS1 è positivo per la dengue, viene confermata una diagnosi di dengue in corso.
  • Se il risultato NAAT è negativo e il test per gli anticorpi IgM è positivo, la diagnosi di laboratorio è presunta infezione da virus della dengue.

TRATTAMENTO

Non c’è un trattamento specifico per la febbre da Dengue. Solo una terapia sintomatica e una sorveglianza medica attenta può risolvere i problemi e salvare la vita a molti pazienti.

 

La terapia della “febbre da dengue”:

  • Sintomatica, ovvero attraverso l’utilizzo di farmaci che agiscono sui sintomi prevalenti, e non prevede farmaci eziologici ossia causali (antivirali).
    Il riposo assoluto a letto è essenziale nella fase febbrile per evitare aggravamenti nella fase di defervescenza dai sintomi. Vengono utilizzati antipiretici ed antidolorifici. Importante la somministrazione di liquidi in via infusiva per prevenire i problemi di ipovolemia e shock ed il reintegro degli elettroliti persi. In caso di persistenza febbrile e comunque per evitare l’insorgenza di infezioni batteriche secondarie, in particolare nelle aree di accumulo dei liquidi, può essere opportuno l’utilizzo di antibiotici ad ampio spettro.
  • In caso di crollo della concentrazione di piastrine, si discute da sempre sulla efficacia dei concentrati piastrinici. Anche l’utilizzo di terapia cortisonica che per alcuni può aiutare la ripresa della parte corpuscolata mancante non trova conferme nella pratica clinica. .
    Il superamento della malattia, dopo la prima fase febbrile di 5 giorni, avviene generalmente in due settimane.
  • La sorveglianza medica è essenziale per identificare prematuramente i segni che possono indirizzare alla diagnosi di DHF.
  • Non esistono farmaci antivirali specifici per la cura del virus della dengue.

La terapia di supporto prevede l’utilizzo di farmaci antifebbrili, quale il paracetamolo e antidolorifici, scelti tra i FANS privi di proprietà anticoagulanti. Assolutamente da evitare l’aspirina (acido acetilsalicilico) e tutti i farmaci contenenti acetilati a causa delle loro proprietà anticoagulanti
I pazienti infettati dal virus, febbrili nella fase acuta, dovrebbero adottare criteri preventivi per evitare le punture di zanzare Aedes, che con questo pasto ematico si infettano ed amplificano ad altri individui, l’infezione.

 La Febbre da virus Dengue durante la gravidanza

I dati della bibliografia tengono conto degli esiti sanitari della dengue in gravidanza e degli effetti dell’infezione materna sul feto nei mesi di gestazioni.

  • E’ possibile il verificarsi di una infezione perinatale e l’infezione trasmessa dalle zanzare alla mamma “peripartum” può aumentare la probabilità di “infezione sintomatica” nel neonato.
  • Dei casi di “trasmissione perinatale” descritti in letteratura internazionale “tutti hanno sviluppato trombocitopenia”.  La maggior parte dei neonati aveva evidenziato “ascite o versamenti pleurici” e la febbre è stata una costante. Quasi il 40% dei piccoli manifestava emorragia e 1 su 4 aveva ipotensione.
  • I neonati con infezione perinatale in genere si ammalano durante la prima settimana di vita.
  • Il passaggio placentare di “IgG materne contro il virus della dengue” (da una precedente infezione materna) può aumentare il rischio di “dengue grave tra i bambini infettati a 6-12 mesi di età”, quando l’effetto protettivo di questi anticorpi diminuisce.

 

 

 

Prevenzione e vaccinazione

 

PREVENZIONE
Prevenzione della febbre da virus della Dengue. Un modo efficace, ad oggi, per controllare la Dengue e la DHF è la lotta al vettore, ed in particolare combattere la presenza della zanzara Aedes nell’ambiente cittadino e silvestre.

Questo controllo avviene attraverso l’utilizzo di insetticidi chimici ambientali; e ancora ripulendo gli ambienti dove il vettore vive e si moltiplica sensibilizzando anche la popolazione che vive nei territori coinvolti. Attenzione particolare va posta alle raccolte di acqua, in particolare nelle gomme di automobili, bottiglie, lattine e altri oggetti luogo di ristagno di acqua, rendendo l’ambiente favorevole alla deposizione e schiusa delle uova di zanzara. Le larve sono trattate mediante l’utilizzo di insetticidi.

Ci sono state nel recente passato molte campagne in questo senso che hanno sensibilizzato la popolazione a ripulire l’ambiente circostante e le proprie case da gomme di automobili, bottiglie, lattine e altri oggetti nei quali l’acqua può ristagnare formando un habitat adatto per la zanzara. Le larve derivate dalla schiusa delle uova deposte dalle femmine di Aedes sono trattate mediante l’utilizzo di insetticidi. Dato che le zanzare sono più attive nelle prime ore del mattino, è particolarmente importante utilizzare le protezioni in questa parte della giornata.

 

 

UTILIZZO DI REPELLENTI  CONTRO LE ZANZARE AD USO PERSONALE.

AEDES AL PASTO EMATICO
AEDES AL PASTO EMATICO

Zanzare: come e di cosa si cibano
  Le zanzare Aedes non si nutrono solo di sangue. Le femmine lo utilizzano, pungendo i mammiferi, quando hanno bisogno di energie per produrre le uova.  Altre forme di nutrimento sono il nettare e la linfa che trovano nelle piante. Dopo la puntura compare un prurito molto fastidioso che è causato dalla saliva che la zanzara inietta nella pelle per evitare che il sangue coaguli e che la microscopica ferita cicatrizzi impedendole di succhiare la sua piccola dose di sangue.

 

REPELLENTI NATURALI

OLIO NOZETA: ESTRATTO DI NEEM con aggiunta di ESSENZE AROMATICHE POTENZIANTI

Un prodotto considerato tra i “migliori REPELLENTI” naturali. Multiuso, sicuro, efficace, estratto dal frutto dell’albero di NEEM, utilizzabile anche sui neonati, nei bambini e in coloro che desiderano evitare prodotti chimici, ha mostrato grande efficacia come repellente dalle punture degli insetti in generale, ed in modo particolare nei confronti delle punture delle zanzare. Questo prodotto è efficace anche nei confronti delle zecche.

Nella formulazione per i viaggiatori questo olio, con l’aggiunta di “essenze” quali Corymbia citrodora, che ne potenzia l’efficacia e che ne migliora la fragranza e l’odore, possiede un utilizzo “multiplo”, nei confronti di parassiti e microbi, ed anche nelle ustioni.

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REPELLENTI CHIMICI

DEET  dietiltoluamide: lo spray DEET costituisce un metodo efficace per tenere le zanzare lontane applicando un repellente sulla pelle e anche sui vestiti. La dietiltoluamide (DEET), è una sostanza chimica sviluppata dall’esercito statunitense durante la Seconda guerra mondiale e derivata dall’agricoltura, usata per tenere lontani i parassiti. Non va confusa con il DDT.
La DEET ha il problema che viene assorbita dalla pelle causando alla lunga problemi cutanei. Quindi in elevate concentrazioni non è raccomandata per i bambini (e in particolare non va mai usata sui bambini minori di due anni), e con pelli delicate. Consigliamo i repellenti Naturali a base di NEEM con aggiunta di essenze orientali.

ICARIDINA: L’icaridina (anche chiamata KBR 3023 o picaridina) è un prodotto sintetico sviluppato negli anni Ottanta e commercializzato dalle stesse aziende che vendono gli spray DEET. Alle giuste concentrazioni è efficace quanto la DEET, ma siccome rimane quasi completamente sulla pelle senza essere assorbita è più indicata anche per i bambini tra i due e i dodici anni.

VACCINAZIONE

Il primo vaccino per la dengue è stato realizzato già da diversi anni per i residenti nelle aree di rischio DENGUE e per i viaggiatori, tra i9 ed i 45 anni anni, che già avevano avuto la malattia in modo dimostrabile, attraverso la presenza di anticorpi IgG, ancora presenti: DENGVAXIA è il primo vaccino in commercio da diversi anni e approvato da FDA (americano) ed EMA (Europea). Utilizzato per la protezione delle popolazioni che vivono in paesi considerati ad alto rischio Dengue di età compresa tra i 9 ed i 45 anni di età.

Dal Dicembre 2022 in Europa Ema, ed in seguito dal febbraio 2023 in Italia è stato approvato il nuovo vaccino QDENGA della azienda TAKEDA. Questo nuovo vaccino è destinato alla popolazione, dai 4 anni in avanti sia che non ha avuto la malattia, sia da proteggere dagli aggravamenti nelle infezioni secondarie.
PER INFORMAZIONI SUL NUOVO VACCINO QDENGA CLICCA QUI

– TAK-003: vaccino ancora in via di studio, ma in dirittura d’arrivo. Attualmente in Fase 3.

 

Notizie e bibliografia

Stato della ricerca

zanzara geneticamente modificata
zanzara geneticamente modificata

Si sta cercando di ottenere una zanzara del genere Aedes modificata, in grado di essere resistente all’infezione virale in questione. Gli scienziati dell’Università della California di Irvine e i colleghi britannici di Oxford hanno messo a punto un nuovo ceppo di zanzare, in cui le femmine non possono volare, finendo così con il morire rapidamente allo stato selvatico. I maschi del ceppo possono volare, ma non mordono, dunque non trasmettono le malattie.

Quando le zanzare geneticamente modificate di sesso maschile si accoppiano con le femmine selvatiche e trasmettono i loro geni, le femmine della prossima generazione non saranno in grado di volare. Gli scienziati stimano che, se rilasciata la nuova razza potrebbe reprimere la popolazione della zanzara in sei – nove mesi. Inoltre, questo approccio potrebbe essere adattato anche per altre specie di zanzare, come Anopheles ossia quelle che propagano malattie come la malaria e Culex  Encefalite Giapponese.
Anche l’Italia farà parte del progetto di sperimentazione durante il prossimo inverno. Si stanno facendo degli studi sulla patogenesi nell’infezione da Dengue dell’ospite, facendo degli studi anche sulla storia dell’individuo e la delineazione dei caratteri dei gruppi più ad alto rischio. Ancora si stanno facendo ricerche sulle dinamiche di trasmissione e sulla genetica delle popolazioni colpite.

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Tutto sulla Dengue

FEBBRE VIRALE DA DENGUE  Per approfondire l’argomento leggi la scheda tecnica.

Il nuovo Vaccino QDENGA. Una protezione efficace per la malattia.    Richiedi di effettuare il vaccino prima possibile, per una copertura salvavita in corso di viaggio.

Se vuoi richiedere ulteriori informazioni, prenotare una visita o prendere un appuntamento per una vaccinazione, contattaci oppure scrivi a seg.cesmet@gmail.com; o lascia un messaggio al numero whatsapp 3466000899

Dove si trova il virus della Dengue?

Negli ultimi decenni la Dengue si è imposta come emergenza di sanità pubblica in una buona parte del globo. Attualmente è diffusa in tutto il Sud – Est Asiatico, nell’Asia sud – Occidentale, in Oceania ed in Estremo Oriente. E’ presente anche nell’Africa Sub – Sahariana, nell’America centrale ed in quella Sub – Tropicale, nei Caraibi. Si stima che oltre il 50% della popolazione mondiale sia a rischio di questa malattia. Attualmente oltre 4 miliardi di persone vivono in 125 Paesi a rischio Dengue.
La diffusione della Dengue continua ad aumentare ed in molte regioni tropicali nel post pandemia del Covid-19 ha avuto un aumento anche del 500/700%. Numeri impressionanti, anche per l’incuria a cui è stato abbandonato l’ambiente dove si riproducono gli insetti.
L’Europa ed in particolare i paesi del bacino del mediterraneo, a causa dei cambiamenti climatici, per aumento di calore, umidità e piogge, ma anche per l’aumento di spostamento di merci e persone sono diventati paesi a rischio Dengue, dove già si presentano sporadici focolai autoctoni della malattia.

Tasso di notifica dei casi di malattia da virus dengue a tre mesi per 100.000 abitanti, agosto - ottobre 2023

Come diffonde la dengue?

Il vettore primario per questa malattia è una zanzara, l’Aedes albopictus ed aegypti, che si è diffusa in tutti i tropici e in zone urbane dove gli abitanti sono molto suscettibili all’infezione. Anche in Europa e nel Nord America, la zanzara di tipo Aedes si è diffusa nel territorio.  Il processo di urbanizzazione, che ha lasciato molta gente senza acqua, fognature e sistemi di recupero dei rifiuti, ha favorito la formazione di nuovi siti dove il vettore può insediarsi, velocizzando in questo modo l’espandersi dell’infezione. Anche il controllo costante e meccanico dell’epidemia non ha aiutato a fermare la sua avanzata. La porta di ingresso nell’organismo è la cute mediante la puntura delle zanzare.

Quali sono i sintomi?

La febbre da Dengue si presenta come una influenza con varie caratteristiche. Molto spesso i bambini la manifestano come una influenza con semplici reazioni cutanee. Gli adolescenti e gli adulti possono avere febbre più leggera, ma frequentemente la malattia si presenta con febbre alta, mal di testa, dolore agli occhi, dolore alle articolazioni e ai muscoli con reazioni cutanee.

La febbre persiste per 2-7 giorni e può raggiungere i 41° C seguita da  convulsioni febbrili e fenomeni emorragici. Se il paziente viene ricoverato, si può avere una diminuzione dei sintomi, ma se la malattia non viene curata, il paziente può subire uno shock (DSS) con pulsazioni rapide e lente, seguite da segni di collasso circolatorio che si presentano con pelle fredda ed ecchimosi.

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New pediatric malaria vaccine presented by WHO. Fighting malaria increasingly effective.

R21/Matrix-M. It is the new pediatric malaria vaccine unveiled on Oct. 2, 2023, by the World Health Organization (WHO) and licensed for malaria control in children aged 6 months/5 years.

Malaria is on the rise everywhere in the tropic in the post Covid years. Cases are increasing but child mortality from malaria is also increasing again, particularly in the Sub Sahel area of Africa. About 20 years ago, awareness began in many African countries of the use of permethrin-treated mosquito nets to prevent mosquitoes from biting children and adults at night, during sleep. And the effectiveness of this simple tool was not long in manifesting itself with an excellent decrease in cases.

Today, in the era of new vaccines, the prospects of fighting the disease are changing, although there is still a long way to go.

Two years ago a first malaria vaccine, the RTS-S (Mosquirix) vaccine was approved and put on the market starting in Ghana. In two years, this new vaccine, which should be considered a true lifesaver, has demonstrated more than 75 percent efficacy. Early data on the vaccine’s use show that the long-standing fight against malaria has taken a big step forward. It is noteworthy that the vaccine is made and marketed for the pediatric population between the ages of 6 months and 5 years. A vaccine designed to significantly affect infant mortality.

This pediatric vaccine has been produced by GlaxoSmithKline Biologicals since 2021, the year of commercialization, and has been used specifically in Burkina Faso, Gabon, Ghana, Kenya, Malawi, Mozambique, and Tanzania. By 2025, the pharmaceutical company plans to produce and deliver 18 million doses destined for 12 African countries.

The sentence spoken by WHO Director-General Tedros Adhanom Ghebreyesus highlights the level of achievement in prevention that we have reached: “As a malaria researcher, I dreamed of the day when we would have a safe and effective vaccine against malaria. Now we have two.”

It should be noted that since the first RTS-S vaccine was put on the market, requests to obtain vaccine doses have far exceeded the supply of the manufacturer. The advent of a second vaccine is intended to cover the undoubtedly huge demand coming from most countries in the tropical region.

The R21/Matrix-M will be produced by the Indian pharmaceutical company “Serum Institute of India,” which is the largest vaccine producer in the world. The production capacity of the new vaccine will be 100 million doses per year, which in the next two years apparently will be increased to 200 million doses per year.

The two recent malaria vaccines both target the pediatric population and have demonstrated the safety and efficacy necessary for widespread vaccination practice.

The new R21/Matrix-M vaccine has been shown in tests to be more than 75 percent effective, when administered just before the wet and rainy season. Three doses are to be administered to achieve maximum coverage and reduction in infant mortality. The price set for the R21 /Matrix-M vaccine is between two and four U.S. dollars per dose.

 

OMS mappa malaria nel mondo

Map of malaria in the world (Courtesy WHO-WHO)

These are the numbers of malaria in the world before Covid-19.

In the post-Covid era these numbers have undergone a major increase:

– 229 million estimated malaria cases globally;
– 87 countries where the disease is endemic;
– Over 400,000 deaths from malaria;
– 274,000 children under the age of 5 who died from malaria 67 percent of the total;
– 215 million (94 percent) children affected by malaria on a global basis;
– 95% of deaths occurred in 29 African countries.
– 6 African states had more than 50 percent of malaria deaths.
– Nigeria 23%;
– Congo-K (DRC) 11 percent;
– Tanzania 5%;
– Mozambique 4%;
– Niger 4%;
– Burkina Faso 4%.

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Flu, and not only

The summer heat in our country continues. This long summer just doesn’t seem to want to give way to autumn. But the arrival of respiratory viruses, including the famous “flu paramyxovirus,” will not be delayed by this weather.

The first cases of influenza have already been reported in northern Italy, and even in Europe the virus has been arriving for a few weeks, still manifesting itself in sporadic cases. Once again this year, respiratory diseases will characterize the autumn-winter period. Indeed, it is better to identify the period at risk of virosis between the months of October 2023 and April 2024, since talking about seasons is increasingly relative, alas!

A bad climate situation that also undermines our responsiveness to infection. We need to be aware that these climatic alterations will increasingly affect our state of response to disease. And we have already seen the first signs of this all over the world.

With seasonal flu, virologists have identified the arrival of 262 different types of respiratory viruses. And let’s not forget Covid-19, always present and also on the rise. Covid which, however, with its variants, has learned to live with our bodies and defenses, thanks to past vaccination campaigns.

There are issues related to co-infections with other viruses. The issue of vaccinations becomes a priority in order to control the development of the disease.; who should and how to do them; and again all the issues related to respiratory syndromes, with an ever watchful eye on the Covid-19 situation.

National and international reports confirm that we are in the presence of an increasing circulation of Covid-19 worldwide, with its newer and also newer variants. These cases have also spread to Italy and have increased with the start of post-summer production and commercial activities and the opening of schools.

The attention of all of us, insiders, is also caught by an early onset of cases of the new flu, which will grow between October and November and then peak between December and February 2024. During this period, the real problem will be cases of co-infection between the two viruses in older, weaker individuals with debilitating diseases.

Since the Sars-CoV-2 virus appeared, we have realized how aggressively influenza/Covid co-infections occur and put the previously mentioned population groups at risk. Influenza illness becomes more severe with the presence of a Covid that becomes even more aggressive. These population groups should follow the advice to have both vaccinations. We will discuss this in detail in another article, but in the meantime we can say that in the same session it is possible to get the flu vaccine and the Covid vaccine inoculated. And now let us begin to delve into the topic regarding influenza in its characterizing aspects.

Influenza is a respiratory, infectious, acute disease caused by a virus of the Orthomyxovirus family (influenza viruses) that infects the superficial cells of the mucosa of the upper airways of our body, i.e., the nose, pharynx, and larynx (throat) causing a major inflammatory reaction that is often painful.

The infection can involve the mucosa of the trachea even going so far as to infect the mucosa of the lower airways involving the bronchi, and even the cells of the pulmonary alveoli (a story known to all by Covid).

This virus aggression triggers a reaction of local immune cells, under the superficial mucosa of the respiratory tract, which triggers the activation of the inflammatory system. This process aims to defend the respiratory mucous membranes and the whole organism from virus attack.

The result is an increasing inflammation, fever elevation, dilation of local vessels with edema and swelling. This reaction of our body aims to defend ourselves but the result is the appearance of symptoms that grow by the hour. We are in the midst of flu symptoms. But also of other less aggressive viruses.

By now we know this defensive (but also offensive) mechanism that also characterizes the response to Coronavirus, see responses to Covid-19, and many other microorganisms. Typical flu symptoms thus result from the body’s inflammatory response to the virus, and this causes the malaise and the great state of prostration. Many viruses and bacteria generate this type of response, which is labeled “flu,” but which, in most cases does not stem from the “flu virus sensu strictu.”

More than 200 flu-like viruses have been surveyed that attack our respiratory system and beyond and manifest themselves with more limited symptoms creating reduced health problems compared to those caused by the “real flu virus.”

From this we can understand why almost always those who have taken the flu vaccine still get sick.With the flu vaccine we protect ourselves from the more aggressive seasonal virus. So-called winter “flu” is in most cases caused by all the other viruses with which, in winter, we come in contact.

We protect ourselves against the most aggressive virus, the Orthomyxovirus seasonal flu virus.In fact, when the influenza virus circulates, many other viruses and bacteria that cause symptoms quite similar to those caused by influenza, but less severe and less widespread, circulate simultaneously in Italy during the autumn-winter period. Among the most frequent viruses are Adenoviruses, Rhinoviruses, Coronaviruses and also the respiratory syncytial virus, which is particularly aggressive in children.

Influenza disease is caused by 3 types of viruses in the Orthomyxoviridae family :
type 1 ” Influenzavirus A.”
type 2 ” Influenzavirus B”;
type 3 ” Influenzavirus C”.

Influenza A and C viruses have the characteristic of infecting different animal species, including humans, and can be transmitted between species.
Influenza B viruses infect humans practically exclusively.

Influenza viruses of types A and B have 2 molecules (glycoproteins) in their surface that characterize them and mutate continuously (the famous annual mutations for which the vaccine constantly changes).

These are the glycoproteins present in the outer part of the virus:

– Hemagglutinin molecule labeled H and constitutes the viral portion that binds to respiratory mucosal cells.
– Neuraminidase molecule marked with the letter N and has the function of facilitating the escape of the virus from cells once it has replicated.

Hemagglutinins (H) and neuraminidases (N) are glycoproteins with antigenic characteristics, i.e., molecules recognized by the cells of the immune system that activate the body’s defense functions. Influenza viruses are recognized by our defense system through these molecules present on the surface of influenza viruses.

Hemagglutinin, which is found in the outer capsule of the virus, acts as a key to enter respiratory cells.In fact, the virus’ hemagglutinin binds to the surface of the respiratory mucosal cell and allows viral DNA to enter the cell itself.Within the respiratory cell, the virus reproduces in millions of copies (daughter viruses).

Neuraminidase, on the other hand, comes into play when the influenza virus, which has reproduced thousands and thousands of times, has to leave the infected cell to infect new ones and begin a new reproductive cycle. And the infection spreads into the respiratory mucosa. The neuraminidase is a molecule that is responsible for releasing the virus from the surface of the cell itself, to which it is attached, so that it can be released and get it out of the cell, infect other respiratory cells, and allow the virus to reproduce, which grows exponentially. In this way, the symptoms also grow exponentially.This is the mechanism, expressed in a simplified way, of how the virus acts inside us.

Influenza is a disease characterized by a series of symptoms resulting from the body’s response to the invasion and reproduction of the virus within our respiratory cells.The reaction of the immune defense system causes the sudden onset of fever, even high fever, accompanied by coughing, muscle aches.A particularly uncomfortable headache also characterizes the growth of symptoms.These are accompanied by chills, poor appetite, great feeling of fatigue, and inflammation and soreness of the upper airway.

Nausea, vomiting, and diarrhea also characterize the flu particularly in children.Symptoms generally wear off within a week, or ten days, the response time for the immune system to neutralize the virus and its reproduction.But in the over-65s, young children, particularly under one year of age, and those with chronic illnesses, symptoms can be more severe, persistent, with greater risk of more serious complications or worsening of the underlying condition.

Influenza is transmitted by air, through the droplets of our saliva. So in outdoor environments, even more so those that are closed and poorly ventilated. It can be direct transmission through coughing, sneezing, or very close contacts of people who have the virus. Or indirect transmission by contaminating oneself with the virus present on objects or surfaces contaminated with it.

To decrease the risk of infection, it is best to (1) avoid crowded and unventilated places; (2) wash hands with soap and water to avoid contamination by virus spread on surfaces of all kinds, better soap than disinfectants such as alcohol-based cleaners or disinfectant wipes that ruin the defensive bacterial flora on our skin; (3) do not touch your eyes, nose and mouth with your own contaminated hands; if you cough or sneeze, cover your nose or mouth with a paper towel; (4) it is most important to keep rooms ventilated and sunny if possible.

If you want to avoid spreading the virus to other people, and especially to the elderly and frail, use a face mask in case of flu symptoms.

The incubation period of seasonal flu is usually 4 to 5 days. Generally, adult people begin to spread viruses from one two days before the onset of symptoms, and this spreading ability remains until 5 days after the onset of symptoms. In children and people who are more frail and have underactive immune systems, the infection may last longer, up to 8 to 10 days.

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20 Agosto, World Mosquito Day

La zanzara è uno degli animali più piccoli, ma rappresenta una grande minaccia per gli esseri umani, causando , quando trasmette malattie, centinaia di migliaia di vittime ogni anno. Il 20 agosto viene celebrato il World Mosquito Day come iniziativa delle istituzioni e delle ONG contro la malaria. La data commemora Sir Ronald Ross, il quale il 20 agosto del 1897 ha scoperto che è la zanzara femmina a trasmettere la malaria. È stato notato che durante una serata d’estate all’aperto, gli esseri umani si divertono in tranquillità finché una puntura di zanzara cambia completamente la situazione, colpendo alcune vittime e risparmiandone altre. Principalmente, la scelta della zanzara dipende dall’odore corporeo, dalla temperatura e dalla struttura della pelle, dai microrganismi cutanei, dall’anidride carbonica esalata dall’essere umano, dall’alcol e dal tipo di dieta. Inoltre, le zanzare sono particolarmente attratte dalle donne in gravidanza e dalle persone in sovrappeso. Secondo un’indagine condotta dalla New Mexico State University, esistono oltre 3.500 specie di zanzare, ma solo alcune sono in grado di pungere, e solo le femmine lo fanno perché necessitano del sangue per le loro uova. In molti paesi, la puntura di zanzara rappresenta meno un fastidio e più un problema; le zanzare, infatti, sono responsabili di molte gravi malattie, dalla malaria alla febbre gialla e alla dengue. Diversi studi hanno dimostrato che le zanzare vengono attirate dall’acido lattico, una sostanza chimica che produrremo durante l’allenamento e che può essere lavata con il sapone subito dopo l’allenamento. Inoltre, un microbiota cutaneo più diversificato è meno attraente per le zanzare, ma anche i prodotti utilizzati per la pulizia possono avere effetti simili, pertanto si consiglia di evitare i saponi antibatterici. Infine, il gruppo sanguigno può influire sulla scelta della zanzara, con le persone del gruppo O che sono meno appetibili rispetto a quelle del gruppo A. In generale, è bene indossare abiti chiari, usare repellenti per insetti sulla pelle e, se si vuole, evitare di bere birra, poiché uno studio ha dimostrato che fa diventare gli esseri umani più appetibili per le zanzare. In giardino, invece, le piante aromatiche come basilico, lavanda, timo e limone possono avere un buon odore per gli esseri umani, ma respingeranno le zanzare.  Se poi siamo i procinto di partire per paesi tropicali, prendiamo le nostre giuste precauzioni per evitare di contrarre malattie , spesso molto gravi, portate da zanzare infete: la malaria, la dengue o l’encefalite giapponese sono solo alcune di queste ma, rivolgendosi ad esperti e attuando una adeguata forma di prevenzione, potremo viaggiare senza rischi.

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Indonesia, country profile

Brief advice for travelers in the country  

What should I do when I go to Indonesia?

Indonesia is the land of fantasy and adventures. The only nation in the world with approximately 17,500 islands , of which more than 15,000 are uninhabited. The islands of this immense archipelago are a treasure chest of wonders, of nature, of animals and plants, of stories of pirates and conquerors. Adventures to be experienced during your trip. Enjoy your stay until the end while protecting your health. Follow the advice, prepare your trip and travel with peace of mind.

            

In Indonesia, infectious diseases caused by viruses, bacteria and parasites are mainly transmitted by the bites of mosquitoes and small insects. Dengue virus disease, malaria, other diseases increase during the rainy season. Even small outbreaks of Japanese encephalitis virus increase during periods of high humidity. The use of effective, natural repellents is essential as the first level of protection. (Nozeta/Neem is a great product). Many tour planners or do-it-yourself tourists and travelers, with the habit of adventure, are convinced that Indonesia is free from any form of ailment. It is not so! Intestinal forms, with even severe diarrhea, malaria and other diseases are present in many islands;both in inland villages and towns and in forested territories; marshy and humid areas are the most dangerous. Arboviruses (Dengue, Chikungunja, Zika) are transmitted from human to human through the bite of tiger (Ades) mosquitoes. In many islands, even the main ones, especially during the rainy season, ancient outbreaks of cholera also resurface in the suburbs of large cities. Correct information, good preventive preparation before the trip, and shrewd behavior allow us to fully enjoy this trip.
Feel free to ask for advice to get to know problems and solutions well

– Dr. Paolo Meo, tropical infectious disease doctor

Health alerts


FEBRUARY 2023: MEASLES spreads in many regions

During the year 2022, the number of measles cases in much of Indonesia has grown exponentially. More than 3,341 widespread cases were reported in 223 regencies/cities in 31 provinces. And the trend in the first quarter of 2023 is growing. Compared to 2021 there was a significant increase of about 32 times. The reason is that for 2 consecutive years Indonesia has not been able to meet the target for routine immunization services. So many children have not been regularly immunized due to COVID-19.
The situation in Indonesia in the last 2 to almost 3 years since the impact of the COVID-19 pandemic has had negative consequences for vaccination coverage. In recent months, the government has been stepping up surveillance on measles and rubella.
The
Measles is an acute infectious disease whose complications can usually be serious. If measles affects a malnourished child, this child can be immediately accompanied by complications such as severe diarrhea, pneumonia, inflammation of the brain, infection of the lining of the eye which can lead to blindness. Measles is caused by the measles virus and is transmitted by droplets, splashes of saliva when coughing, sneezing, speaking or through nasal secretions. And measles is a very contagious disease.
Before traveling to the islands of the country, travelers should check their immunity situation and in the uncertainty think about carrying out a dose of the vaccine.

 

MARCH 2023: EST JAVA cases of leptospirosis on the rise

East Java Governor Khofifah Indar Parawansa said that an outbreak of leptospirosis, or a disease caused by rat urine, has been detected in several areas of East Java. For this reason, Khofifah asked residents to increase vigilance and continue to improve their clean and healthy lifestyle during the rainy season, trying not to urinate outdoors.

Based on data from the East Java Provincial Health Office, there were 606 cases of leptospirosis in 2022. This year, as of March 5, 2023, 249 cases with 9 deaths have been recorded. Of the 249 total cases, the majority occurred in Pacitan, i.e. 204 cases with 6 deaths. Furthermore, 3 cases and 2 deaths occurred in Probolinggo Regency, 3 cases in Gresik, 8 cases in Lumajang, 5 cases and 1 death in Probolinggo City, 22 cases in Sampang and 4 cases in Tulungagung.
Leptospirosis is caused by the bacteria Leptospira hicterohaemorragica.

The disease spreads through the urine of animals infected with leptospira bacteria and contaminates the environment, especially in environments where there is standing water and contact with injured skin can cause contamination. “Animals infected with this bacterium do not die, but in humans it can cause death,” explained the governor. The disease also spreads through water or soil that has been contaminated with the urine of infected animals. Animals that carry the _Leptospira_ bacteria include rats, cows, pigs, and other animals, but rats are the primary source.

MARCH 2023: CHIKUNGUNYA

Cases of chikungunya virus haemorrhagic fever, a particularly acute disease due to an often abnormal inflammatory reaction, were reported as early as February 2022 in various islands, but in particular in Sumatra, the southern archipelago and the island of Bali. Epidemic outbreaks flared up in many of the Indonesian islands after the last rainy season of 2023. Primary prevention consists of protection from mosquito bites.

FEBRUARY 2023: MALARIA

Rising temperatures and humidity lead to an increase in the spread of different types of mosquitoes (Aedes and Anopheles), with the spread of viral and parasitic diseases. This is what has occurred in an anomalous way, with the increase in cases of malaria, even fatal ones, in areas of the country at an altitude of over 1800 metres. In the internal areas of the islands of Sumatra, Java, part of Borneo and in territories of Western Guinea the presence of anopheles mosquitoes increased during the rainy season and cases were recorded in the areas described and also in many of the islands of the archipelago . This confirms the need for correct and updated information on the real epidemiological situations in the country, in order to implement the best preventive protocol and the most adequate prophylaxis.

Protection from mosquito bites is necessary and it is important to consider the use of pharmacological prophylaxis.

 

Climate, weather, health and environment

Current weather situation

Click here for the weather situation and the forecast soon:       Meteo Forecast 

What are the different seasons in the country and how are they characterized and how does the climate influence the spread of diseases?

Located on the equator, Indonesia has a warm humid climate with average temperatures of around 28°C all year round. There are two distinct seasons:
the 
dry season which runs from April to October
and the 
monsoon season which runs from November to March with rains prevailing in January and February. The different altitudes and the enormous extension of the archipelago greatly influence the characteristics of the climate: above 1000 m the temperature is never very high and it is cold at night. In general, the climate tends to be hotter and more humid during the day and more temperate at night.

weather and seasonal characteristics in Bali

Bali has a tropical climate with temperatures that remain high and constant throughout the year, with an average temperature of 30°C in July and August, and 34°C in March and April [3]. Bali experiences a rainy season from November to March, with occasional rain during the dry season from April to October [1]. Bali’s seas are warm and suitable for swimming all year round, with average temperatures ranging from 27 to 29 degrees Celsius [1]. Bali receives an average of 1,700mm of rainfall annually, with the southern region being the least rainy and the inland and northern regions most prone to heavy rainfall [1]. The best time to visit Bali is during the dry season from April to September, with July and August being the driest months [2]. Visitors should bring light, natural fiber clothing, a hat, a light jacket,

References: [1] Bali climate: temperature, rainfall, when to go [2] Bali, when to go: the best time to visit the … [3] The best time for a trip to Bali

weather and seasonal features in jakarta

Jakarta has a tropical monsoon climate with two distinct seasons based on rainfall patterns [1][3]. The dry season runs from June to September and is ideal for outdoor activities with mostly sunny days and moderate humidity [1]. On the other hand, the rainy season runs from January to April and can cause inconvenience with heavy rains and high humidity [1][3]. January is the wettest month with 300 mm of rainfall, while August is the driest with only 43 mm [3]. The best time to visit Jakarta is during the dry season when temperatures remain high but with lower humidity and no significant rainfall [1]. October to December also offers milder weather with occasional light rain. However, December to March should be avoided due to heavy rains [3]. Visitors should pay attention to temperature fluctuations between indoor and outdoor locations, especially during the dry season [1]. Average temperatures range from a minimum of 22°C to a maximum of 31°C [1].

References: [1] When to go to Jakarta: climate, temperatures and seasons [2] Indonesia climate: temperatures, rainfall, sunshine [3] Jakarta climate: when to go to Jakarta (Jakarta)

What consequences does climate change have on the seasons and the climate?

Some examples:
There would be at least 115 small islands in the large Indonesian archipelago that will probably be under water in the future, or nearly so. It is the rise in sea level that causes the phenomenon, a rise caused by ongoing climate change.

Northern coast of the island of Java at risk
Several institutes, including the National Agency for Research and Innovation (BRIN) of Indonesia, calculate that a rise of one meter in sea level will be enough to cause permanent flooding of the northern coast of the island of Java. We are talking about one of the places with the highest population density in the world.
Already today, the rising sea has caused the sinking of several parts of small islands. Scientists believe that as the sea rises, there will be bigger waves that will only “reshape” the coasts. The terrestrial sediments of the same coasts will then fall into the sea causing floods in other areas.

Indonesian islands seeing the fastest sea level rise:
– Rondo Island, located in the Strait of Malacca, lost 1856 m² of land every year from 1993 to 2009. The rate of sea level rise in this area of the sea has been 1.3 mm per year in recent years.
– In the island of Berhala , in the central part of the same Strait of Malacca, a rate of rise of 3.46 mm per year has been recorded;
– On Nipah Island, near Singapore, there was a rate of rise of 3.48 mm per year.
These two islands lost respectively 3178 m² and 3409 m² of coastline per year from 1993 to 2009.

Taking into consideration just five small remote islands of Indonesia, the scientists calculate that, in just 10 years, there has been a reduction of the land area of ​​0.005 square kilometers to 0.09 square kilometers, an area comparable to that of 13 football fields . These are calculations also made using satellite images. Scientists explain that the damage to the climate is now irreversible and that sea level will in any case rise by a range that should go from 0.6m to 1.1m by 2100.
This does not mean that we should keep our hands on it. hand: mitigation efforts can be made. For example, various trees, including maritime pine, can be planted on islands with sandy structures, to reduce erosion and improve soil compaction.

What are the characteristics of the environment of the destination areas of your trip?

Read and learn more about the different environments and choose how to organize your stay according to your interests:

Indonesia is an archipelago located off the coast of Southeast Asia, extending 5100 km from east to west and 1800 km from north to south, with approximately 17,500 islands , of which over 15,000 are uninhabited [1]. The major islands are characterized by volcanic mountains covered with dense forests , sloping down to coastal plains covered with marshy marshes which, in turn, give way to shallow seas and coral reefs. The country borders Malaysia in northern Borneo and Papua New Guinea in central New Guinea. The country is prone to natural disasters due to its location at the intersection of the Pacific and Eurasian tectonic plates [2]. Indonesia has a tropical or equatorial climate, characterized by a wet season (October to April) followed by a dry season (May to September). The humidity rate can reach 80% in some periods and the temperature fluctuates between 26 and 30 degrees Celsius throughout the year [2]. Indonesia has an uneven population distribution: some areas are overpopulated, such as Java and Bali, while others are virtually uninhabited due to environmental factors such as malaria [3].

List of the most important islands with their characteristics   Sumatra: the island of gold and silver mines present in the territory in large quantities. Famous for earthy food and coffee.      Java: The main rice-exporting island of the archipelago.      Jakarta.      Borneo Famous for over 360 cultivated spices. Rich in flora, fauna and the wildest animals!      Sulawesi Known for the art of building boats of centuries-old tradition; famous for its seafaring life;      Western New Guinea The island of beautiful scenery, adventurous activities like caving and cliff jumping
   

What diseases can I find in Indonesia? What are the real risks

What diseases are present and what are the preventive practices and vaccinations to do?

JAVA

In Indonesia, travelers may risk catching various infectious diseases such as dengue fever, typhoid fever, hepatitis A and B, Japanese encephalitis and rabies, which are endemic to the country [2]. Malaria is also present in some areas throughout the year, with the highest risk in Sumba and Papua [2]. In addition, Indonesia is prone to fecal-orally transmitted diseases, such as traveler’s diarrhea, cholera, amoebiasis, and shigellosis [1]. Travelers are also advised to take precautions against viral bleeding diseases [1]. Travelers are recommended to consult their healthcare professionals or travel medicine clinics for advice on vaccinations and malaria prophylaxis [2].

BALI

Bali is known to have a high risk of dengue fever, which is a mosquito-borne flu-like illness [2][3]. Malaria is also present in some areas of Indonesia, including Bali, but the risk is low and prophylaxis is recommended [2]. Typhoid fever and hepatitis A are also prevalent and travelers are advised to get vaccinated before traveling to Bali [2]. Mosquito-borne diseases such as chikungunya and Zika virus are also present in Bali, according to [3]. Additionally, travelers can experience gastrointestinal illnesses such as traveler’s diarrhea and dysentery due to contaminated food and water [3]. Visitors are encouraged to take precautions to avoid mosquito bites and practice safe food and water habits to prevent disease.

SUMATRA

According to information provided by the CDC and WHO, travelers to Sumatra should take precautions against various infectious diseases, including dengue fever, malaria, typhoid, and rabies [2]. The risk of malaria in Sumatra is considered moderate to high and malaria prophylaxis is recommended [1]. Additionally, visitors to Sumatra may encounter other mosquito-borne diseases such as chikungunya and Zika virus [3]. Travelers are advised to consult their healthcare professionals or travel medicine clinics for advice on vaccinations and malaria prophylaxis before traveling to Sumatra. Safe food and water habits and insect bite precautions should also be practiced to prevent disease.

Both the WHO “World Health Organization” and the American CDC “Centers for Disease Control and Prevention” constantly monitor and report the various diseases present in Indonesia. Our direct experience in different areas of the country confirms the presence of a series of endemic diseases in most of the territory, including large cities.

Malaria : (click here)

Malaria, a disease caused by Plasmodium, is transmitted by Anopheles mosquitoes and is a major public health problem in many of Indonesia’s islands.

Traveler’s diarrhea : (click here)

Traveller’s diarrhea is among the most common diseases during stays in About 60% of travelers in the country suffer from these annoying intestinal infectious forms. It can be caused by various pathogens, including bacteria, viruses and parasites. It may be appropriate to use some drugs in prevention.

Cholera : (click here)

Cholera is an acute infectious disease, present with several outbreaks in many Indonesian islands. Developed for some time also in the large islands, it has spread to Jakarta, Sumatra, Java, Borneo, Selayari, and other parts of the country. It was developed by being transmitted through contaminated water and food. It is important to take the oral cholera vaccine / traveler’s diarrhea before travelling.

HIV/AIDS :

HIV/AIDS is a public health problem in the country. According to the CDC, the HIV prevalence rate in several Indonesian islands is 3.5%. It is important to be careful in sexual intercourse with several random partners and the protection and use of condoms is recommended.

Dengue and arbovirus : (click here)

several outbreaks of dengue haemorrhagic fever are present in most of the islands. Particularly in densely populated islands and towns and villages. The presence also increases in the internal areas of the islands. Dengue is a viral disease transmitted by the bite of Aedes mosquitoes. The disease is widespread in urban areas. Prevention consists in paying attention to insect bites and protection with repellents. We recommend NOZETA – NEEM oil, very effective and with repellent and soothing characteristics.

chikungunya :

Epidemic outbreaks of this dengue-like arbovirus disease occur sporadically on many islands in the archipelago.

Tuberculosis (TB) :

TB is another disease present in some islands of the Indonesian archipelagoS developed especially in the villages and suburbs of the big city. It has a high mortality rate.

Anger : (click here)

present widespread cases in the country especially in wild animals. Watch out for monkeys and bats. It is appropriate to evaluate the risks for any vaccination practice.

Neglected Tropical Diseases (NTD) : (click here)

NTDs are a group of neglected diseases affecting people living in poverty and rural areas. In Indonesia, NTDs include lymphatic filariasis, onchocerciasis, and schistosomiasis.

 

Vaccinations

Which vaccination is mandatory for Indonesia and what should I do?

YELLOW FEVER if…..

  • the YELLOW FEVER vaccine
    – it is not mandatory for all those who come from Europe, North America and Australia and have not passed through Africa or Central and South America in the last 6 months.
    – it is obligatory for every person (with the exception of children under six months), arriving by air or sea; 
    without the vaccinationcertificate the person is isolated for a maximum of 6 days
    (i) if he left an 
    area where there is a risk of disease transmission less than 6 days before his arrival, or
    (ii) if he passed in transit in one of those areas, with the exception of those passengers and crew members who, for the duration of their transit through an airport located in a
    area where there is a risk of disease transmission, are staying in the airport buildings, provided the airport doctor allows this derogation, or
    (iii) if they arrived on a vessel which left or called a port located in an area where there is risk of disease transmission less than 30 days prior to its arrival in India, unless this vessel has been disinfected in accordance with the procedure established by WHO.
    (iv) if you have arrived in an aircraft which, having been in an 
    area where there is a risk of transmission of disease, has not been disinfected in accordance with the provisions of the Air Navigation (Public Health) Regulations of India, 1954 or to the provisions recommended by the WHO.The following countries and areas are considered to be at risk of transmission:
  • – Africa : Angola, Benin, Burkina Faso, Burundi, Cameroon, Chad, Congo, Ivory Coast, Ethiopia, Gabon, Gambia, Ghana, Guinea, Guinea Bissau, Equatorial Guinea, Kenya, Liberia, Mali, Mauritania, Niger, Nigeria , Central African Republic, Democratic Republic of Congo, Rwanda, Senegal, Sierra Leone, Sudan, South Sudan, Togo, Uganda.
  • – America : Argentina, Bolivia, Brazil, Colombia, Ecuador, Guyana, French Guiana, Panama, Paraguay, Peru, Suriname, Trinidad and Tobago, Venezuela. Note: When a case of yellow fever is reported in a country other than those mentioned above, that country is considered by the Government of India as an area where there is a risk ofdisease transmission and is added to this list.
    This country considers the Yellow Fever vaccination certificate valid for life (amendment 0MS 11.07.2016). However, we recommend direct verification before leaving, considering the continuous changes in the regulations of the individual countries. 
    (Updated March 2023)

 What vaccinations are recommended for INDONESIA, and what should be done?

Recommended vaccinations:

I have to get YELLOW FEVER vaccination to go to Indonesia  (click here)

Vaccination is neither required nor recommended for any traveler from Italy, Europe, North America, Australia as the virus is not present in Asia and there is no risk of contagion.

DENGUE vaccination  (click here)

Vaccination is recommended for all travelers over 9 years of age, for entry to the various islands of the country. Dengue is particularly prevalent during and after the rainy season. It is essential to request the vaccine for prolonged stays in areas at risk of arbovirus.  WHERE IS IT CARRIED OUT? Click here

Other recommended vaccinations:

HEPATITIS A – read more….
TYPHOID FEVER – read more….
Vaccines essential for the protection against “food” infections, i.e. transmitted by “contaminated food and drink”; “dirty hands”; contaminated crockery, dishes, glasses: (valid everywhere, in Italy and in most countries of the world)
DIARRHOIC AND COLERIFORM SYNDROMES
essential vaccination for effective protection from “Colera Vibrio” and other intestinal pathogenic bacteria, even aggressive ones, cause of “diarrhea of the traveler”. It should always be regarded as protective of the intestine. It can be taken into consideration depending on the type of trip and stay. The “oral” formulation of the
 cholera vaccineit also protects against intestinal infections caused by many enterotoxic agents. The vaccine is therefore recommended for travel to many countries around the world.
HEPATITIS B  read more….
Protection from contact with infected blood: in the event of medication due to an accident during the trip (in clinics or local EDs) for infections due to medication irons; syringes in health care facilities with poor hygiene; sexual transmission unprotected sex; other contacts with blood; (valid everywhere, in Italy and in most countries of the world)
MENINGOCOCCAL MENINGITIS to find out more…
Protection from infections transmitted by saliva droplets, breathing and coughing, through the air, in airplanes, crowded places, buses and trains, offices and schools, poorly ventilated environments; (For your personal protection and for the protection of the people close to you (family – work) – possibility of becoming a healthy carrier of the meningitis bacterium.) (valid everywhere, in Italy and in most countries of the world)
TETANUS    for learn more…
POLIOMYELITIS
Following the latest epidemiological data and related recommendations issued by the WHO, travelers are recommended a vaccine booster (IPV-injection) best done together with (tetanus-diphtheria-pertussis-quadrivalent vaccine) to be boosted every 10 years. The effectiveness of the vaccine, being a reminder of vaccinations made in the past, is immediate.
Protection from infections transmitted by faecal micro-particles present in the soil, contact and ingestion; (valid everywhere, in Italy and in most countries of the world)
ROUTINE VACCINATIONS
Make sure you have carried out all the vaccinations required by the 
National Health System . These include: tetanus, diphtheria, polio, pertussis, haemophilus B, hepatitis B, measles, mumps, rubella, chicken pox.

Malaria: situation and prevention

Is there malaria in the country and what needs to be done in order not to get sick?

What is it

Malaria is an infectious disease, (All about Malaria – CESMET – Traveller’s Clinic), acute, caused by a parasite, Plasmodium, which enters the body through the bite of the Anopheles mosquito, immediately attacks the liver cells, creating liver damage, and then parasitising the red blood cells, with even severe anaemia. Present in the country, it is a disease very much linked to wet environments, rainy seasons, and weather and environmental conditions favourable to mosquito breeding. The advice I can give you is to check before you leave the itinerary of your trip, the current weather conditions in the areas where you are staying. Do not trust ‘hearsay – there is no malaria! ” Malaria is present where you don’t expect it, and with climate change the Anopheles mosquito has come to colonise even high altitude territories, previously not hospitable for the insect.
Remember that Malaria is a potentially serious and even fatal disease. Do not underestimate it! It can be prevented by using, as a first line of defence, effective repellents (SEE NOZETA – NEEM OIL ); It is also useful to use the fangs to carry with you at all times;
as a second line of defence it is essential to use appropriate chemo prophylaxis drugs, which are safe and effective, to be taken particularly in the seasons of higher risk and in areas with a high risk of encountering the Anopheles mosquito;
a third line of defence is to pay attention to suitable clothing that covers your uncovered parts at dusk and at night, a defence that is effective but often difficult in certain latitudes and climates. Although we must remember that the more you cover yourself the less you suffer from the heat, and the less you drink ice-cold drinks and the less thirsty you are.  For more information, read the fact sheet on malaria

In the country

  • The risk of malaria exists throughout the year in all areas of East Indonesia (Maluku, North Maluku Utara, East Nusa Tenggara, Papua and West Papua provinces), including the city of Labuan Bajo and the Komodo islands in the region of Nusa Tenggara. Rural areas of Kalimantan (Borneo), West Nusa Tenggara (including the island of Lombok), Sulawesi and Sumatra. Low transmission in rural areas of Java including Pangandaran, Sukalumi and Ujung Kulong. None in the cities of Jakarta and Ubud, the resort areas of Bali and Java, and the Gili Islands and Thousand Islands (Pulau Seribu).
    Resistance to chloroquine and sulfadoxine-pyrimethamine reported. Resistance of P. vivax to chloroquine reported. 
    (Updated January 2023)

 

Prophylaxis

Doxycycline 100 mg (BASSADO – MIRACLIN lactose-free), https://www.clinicadelviaggiatore.com/il-bassado-un-vecchio-antibiotico-per-una-ottima-prevenzione-della-malaria/
is an excellent drug, which I personally consider to be the first choice for stays in safe tourist areas than for adventurous trips, during trekking and when using tents or poorly controlled residences. Medication for stays in protected residences or mild risk areas, but also for stays in high risk areas. You should know that ‘doxycycline 100 mg’ is a first-choice drug not only for the ‘prevention of malaria infection’ but also for the ‘prevention and treatment of intestinal and skin bacterial infections’ and towards ‘infections caused by tick bites – the dreaded typhus exanthematica’.
Because of its characteristics, the drug is very versatile; it can be taken for very short or short stays, a few days or weeks, but also in the long term, i.e. for many months. I would remind you in this regard that tetracycline-based drugs, including doxycycline, are taken for months and months, even over a year, by young people suffering from acne, i.e. infections on the face or trunk. A safe, effective drug with no or few side effects. Remember that at prophylactic doses of 100 mg a day, the effects of sensitisation to the sun’s rays are practically minimal. The effect is weighted, i.e. directly related to the amount of substance present in the drug. In any case, always remember to use protective sun creams. The drug is cheap and cannot be used under the age of 10. In pregnancy, taking doxycycline 100 mg is possible in the very first weeks of pregnancy, before the 16th week, as studies and clinical practice have shown that it poses no risk to the foetus. The rule remains that it is important to consult your doctor before taking any medication during pregnancy to assess the potential risks and benefits.
The drug should be avoided in case of allergy or intolerance to tetracyclines. In malaria prophylaxis it is taken daily, during lunch with a large glass of water, from the time of entry into the risk area, during the stay and for one week after leaving the malaria risk area. (although the half-life of the is short the evidence points to one week of continued intake of the drug).
Atovaquone-Proguanil (MALARONE drug on the market for over 20 years. Until a few years ago a drug of first choice in both prophylaxis and therapy, it was abandoned in clinical practice because it was becoming less and less effective. It has been replaced in therapy for years now by compounds based on Artemisia Annua. Just as it no longer works for the treatment of malaria, the drug is also increasingly less effective in prophylaxis. In fact, its efficacy against malaria has been declining in recent years, partly following the fate of the chloroquine-resistant forms. For several years, forms of resistance have been described starting in the East, in the Golden Triangle countries (Thailand, Laos Myanmar) and then spreading to Africa and even the Americas. The drug is still useful and effective in paediatric use. It was used for periods of no more than 30 days, but can be used for up to 60 days. One tablet is taken every day from 2/3 days before leaving to 1 week on return. It is no longer a drug to be recommended in these areas except in paediatric age.
Mefloquine (LARIAM 250),
a drug that has been used for over 40 years, once effective in therapy and prophylaxis, currently has very low efficacy in prophylaxis and zero efficacy in therapy. It is no longer to be used in adults and also in paediatrics. The same reasoning as for MALARONE also applies to LARIAM. Mefloquine has been discontinued in malaria therapy because it is no longer effective. Strong resistance started in the Far East and then spread throughout the East, the Middle East, Africa and finally the Americas. The safety of the drug in pregnant women, with whom it could possibly still be used, was demonstrated from the outset because of its still low efficacy.
The drug was used in subjects in good health. It was not to be used in heart patients, arrhythmic, neuro and psychopathic subjects, and in those suffering from insomnia. Reported symptoms of irritability of the peripheral nervous system and central. Absolutely to be avoided in those who dive, stay at high altitude, and take repeated and prolonged flights. The mode of intake is very favourable, with a weekly dose from one week before leaving to three to four weeks on return. But many years’ experience tells us that the drug is highly ineffective given the high resistance of plasmodia, which have been developed over many years. Dr. Paolo Meo – tropical doctor – Cesmet director

 

Local traditions, foods, drinks

What are some curiosities and what are the major traditions of the country?
Indonesia is a country full of unique traditions and curiosities. [1] An interesting tradition is that of 
large kites flying in the sky in the Sanur region of Bali, which are considered to be of great religious importance to the Balinese. Another tradition is the cultivation of a seaweed in Lembongan , near Bali, which is rich in carrageenan and used to make ice cream and other products. Indonesian cuisine is also a very important aspect of local culture , with rice as the staple foodand the widely used spices. The Galungan festival is an important celebration in Bali where all the gods are believed to descend to earth. [2] In addition, Subak, a traditional irrigation system, is essential for rice cultivation in Indonesia. [3] Finally, in Indonesia the civet is bred, an animal similar to the cat. A very valuable product is the coffee grown in many Indonesian islands.

What are the 10 most interesting traditional foods?

Ten of Indonesia’s most famous traditional foods:

There are many traditional dishes in Indonesia that are worth trying. Some of the more popular ones are listed below:

  • Rendang beef
  • Indonesian satay
  • Bakso
  • Nasi Goreng
  • Mie Goreng
  • Gudeg
  • Gado Gado

These are traditional dishes typical of the archipelago. In addition to these dishes, there are many others worth trying. Indonesian cuisine is known for the use of fresh herbs and spices, which make the food delicious and unique .
Some popular dishes worth trying are sate ayam/kambing, sate padang, and ayam bakar taliwang. Sate ayam/kambing is grilled with kecap manis sweet soy sauce over hot charcoal fire, 
sate padang is originally from Padang, Sumatra and is known for its spice mix, while ayam bakar taliwang is a dish of Spicy grilled chicken originally from Lombok.

 

What are the traditional drinks that we can try and taste during our stay?

Indonesia’s many delicious dishes are gaining popularity in Asian countries and globally. But we often forget the equally refreshing and culturally significant local drinks that have accompanied local life for decades, if not centuries. Discover the local drinks that all Indonesians love (and you will too!)

Bajigur
Bajigur is a traditional hot drink of the Sundanese people of West Java, Indonesia. The drink is made from coconut milk, Aren sugar, ginger, a little salt, and sometimes pandan leaves or coffee. This traditional drink is particularly popular in the highlands of West Java, where the temperature is often freezing, as the drink’s ingredients have a natural warming effect. Bajigur is also consumed as a medicinal drink, known to help reduce the pain of arthritis, improve blood circulation and treat digestive problems.

Fresh Bajigur Jamu
This traditional herbal drink originates from the ancient civilizations of Java and has a wide variety of recipes. Its effectiveness in treating various diseases has stood the test of time, making this drink widely consumed by the local population. Jamu can be formulated with combinations of natural ingredients, from seeds, roots, flowers, fruits and leaves, depending on the expected benefits. Today Jamu can still be bought in some traditional markets. Some extracts are produced in powder form and can be prepared comfortably at home. Many Indonesian modern medicines are also based on the ingredients and concept of Jamu.

Temulawak
Long before American sodas entered the Indonesian archipelago, the nation already appreciated its own traditional carbonated drink in the early 1980s. Carbonated temulawak is obtained from the Java ginger plant (Curcuma xanthorrhiza), a rhizome known for its anti-inflammatory and diuretic properties. This sweet-tasting drink is still found in traditional restaurants, usually served over ice for a cooling effect.

Arak Bali
Arak is the traditional brandy of Bali fermented from white rice. This alcoholic beverage was originally used for traditional rituals and ceremonies, before being widely consumed and brewed modernly. Today, this drink is a popular souvenir among international tourists to take home, due to its unique taste and cultural significance. More than a recreational alcoholic beverage, Bali arak is also consumed to warm the body during cold weather and to relieve nausea.

Brem
A traditional alcoholic beverage loved for its sweet taste, Brem is originally an offering used for ceremonies in Balinese temples, sometimes as a substitute for blood. The drink is formulated using fermented black and/or white ketan (glutinous rice). Brem is also eaten as a solid snack in some areas of Java. It has an alcohol content ranging from 10 to 25%, lower than that of its counterpart arak Bali.

uwak coffee Es Cendol o Dawet
This refreshing cold drink is not only a favorite in Indonesia but also in other Southeast Asian countries. The drink features worm-like green jellies made of rice flour and pandan leaves. To prepare the drink, the jellies are dipped in coconut milk mixed with palm sugar and ice. The cold drink can be served as a dessert or a snack, preferably at noon when the temperature is high.

Wedang Ronde
Wedang ronde is a traditional hot dessert suitable for cold nights or rainy days. It contains glutinous rice balls stuffed with peanuts and soaked in ginger and lemongrass juices mixed with sugar. Some studies suggest that this drink originated from an ancient Chinese dynasty before being brought to the archipelago and modified to taste by the locals. wedang ronde hot

Es Kelapa Muda
Es Kelapa Muda (young coconut ice) is a popular beach drink in many tropical countries, but the Indonesian coconut drink has unique characteristics. Coconut ice is often served with palm sugar or white sugar, orange juice, lemon, or sweet condensed milk. Young coconut also has thick flesh that you can scrape off the inside of the coconut.

Young coconut ice on Es Doger beach

This colorful dessert consists of red tapioca pearls, avocado, fermented cassava, black glutinous rice, jackfruit, pink syrup, and cubed bread. The main liquid is refreshing ice made from coconut milk. Customers can choose which ingredients to include or opt for all. This dessert is found in many Indonesian cities, sold in vendor carts or even in restaurants.

 

What are the cultural and tourist destinations of greatest interest in the destination country of my trip?

What general info is useful to me during the trip?

Capital: Jakarta

Weather http://it.weather.yahoo.com/asia/Indonesia/ http://www.tv5.org http://www.ssec.wisc.edu

Language : Bahasa Indonesia (official), Javanese, English

Currency: Indonesian rupiah

Time zone: GMT +6 +7 +8

History, Economy, Culture: https://www.cia.gov http://www.britannica.com

Security : www.viaggiaresicuri.it www.dovesiamonelmondo.it

 

Some useful health information to keep you healthy on the go

What are the main rules and how should I prepare for the trip?

Give your body time to adjust to the new climate and new environment. Before the trip, if possible, dedicate a few hours to physical activity, and get your body used to the new rhythms during the trip …read more

How should I protect myself from the bites of mosquitoes and other insects?

 

Mosquitoes & co. – How to protect yourself: mosquitoes that transmit diseases other than malaria are active during the day and wherever there is a collection of fresh water: wear light-coloured, long clothes with wide sleeves, long and wide, light-coloured trousers, T-shirts or shirts with long and wide sleeves and light color to be tucked into the belt of the trousers ……read more

But is it really dangerous to swim in some lakes or rivers in tropical countries? And why?

To prevent the possible transmission of infectious diseases, it is advisable to swim only in pools with chlorinated water. The sea water is safe.
Bathing in contaminated water can be dangerous for the skin, eyes, ears, mucous membranes of the mouth, especially if  
… read more

How can I avoid altitude sickness?

It is a set of symptoms that can occur when the human organism, having exceeded 2500 meters of altitude, has not yet adapted to the new environmental situation. We can define high altitude as follows … read more

How to travel safely? Who should I notify before leaving on a trip, especially to distant, unsafe countries?

Safety: www.viaggiaresicuri.it www.dovesiamonelmondo.it

In the suitcase

Mountain or sea, safari and adventure or relaxing holiday, hot or cold: you must prepare your luggage with care, attention, without exaggeration and above all by foreseeing the unpredictable. Clothing appropriate to the climate and never forgetting a small travel pharmacy.

 

 

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Colombia – 09 – Popolazione e cultura

La popolazione della Colombia è caratterizzata da una notevole diversità etnica e culturale.
La Colombia, con una popolazione di circa 52 milioni di abitanti a settembre 2024, è un paese vibrante e ricco di diversità culturale. La maggioranza della popolazione è composta da MESTIZI, che rappresentano circa il 58% del totale. Questi individui sono il frutto della miscela di popolazioni indigene e coloni spagnoli, creando un’identità culturale unica e affascinante.
Accanto ai mestizi, c’è una significativa presenza di colombiani di origine europea, principalmente spagnola, che costituiscono circa il 20% della popolazione. Gli afrocolombiani, con una popolazione di circa il 10%, sono concentrati principalmente lungo le coste pacifica e atlantica, e hanno contribuito in modo notevole alla cultura e alla musica del paese.
Non meno importante è la presenza delle popolazioni indigene, che rappresentano circa il 4% della popolazione totale. Questi gruppi vivono principalmente nelle regioni più remote e montuose del paese, conservando lingue e tradizioni antiche come il Wayuu e il Nasa Yuwe.

Le principali città della Colombia, come Bogotá, Medellín, Cali e Barranquilla, ospitano una parte significativa della popolazione, riflettendo l’alta urbanizzazione del paese. Infatti, oltre il 70% dei colombiani vive in aree urbane, dove la vita è frenetica e ricca di opportunità.
Tuttavia, circa il 25% della popolazione vive ancora in aree rurali, anche se la tendenza generale è verso l’urbanizzazione, con molti colombiani che si trasferiscono nelle città in cerca di migliori opportunità economiche e sociali.
La lingua ufficiale della Colombia è lo spagnolo, parlato praticamente da tutti. Tuttavia, tra le comunità indigene e in alcune regioni, si parlano anche lingue native, mantenendo viva una parte importante del patrimonio culturale del paese.
Dal punto di vista religioso, la maggioranza dei colombiani è cattolica, ma c’è una crescente diversità religiosa con una presenza significativa di protestanti e piccole comunità di altre fedi.
In sintesi, la Colombia è una nazione caratterizzata da una ricca mescolanza di culture, lingue e tradizioni. Questa diversità arricchisce il tessuto sociale del paese e contribuisce alla sua unicità nell’ambito latinoamericano.

 

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