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AMBULATORIO COVID-19

Fin dall’inizio presso il Cesmet il dr. Paolo Meo si è occupato di diagnostica e di cura ambulatoriale e domiciliare dei casi di lieve e media entità di Covid-19. Presso il Cesmet potrai prenotare una visita in caso di necessità per valutare la tua situazione ed impostare una terapia personalizzata rispetto al tuo stato di salute ed alla tua situazione clinica. Puoi anche richiedere una consulenza per saperne di più sulla malattia, sulla prevenzione e le eventuali vaccinazioni periodiche per affrontare il prossimo futuro.

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Il Vaiolo delle scimmie, cosa c’è da sapere

Il vaiolo umano, una malattia che per millenni ha condizionato la storia dell’umanità

Il “Vaiolo” è stata una delle malattie acute virali più pericolose (clicca), ad alta mortalità, oltre il 30% di letalità, che per alcuni millenni ha segnato la storia dell’umanità, causando milioni di morti in tutto il mondo. Causato dal “Variola virus”

il virus del vaiolo delle scimmie
il virus del vaiolo delle scimmie

appartenente al genere degli Orthopoxvirus della famiglia dei Poxviridae. Da sempre sono state classificate due forme cliniche: Variola maior e Variola minor. L’uomo, nel corso dei millenni è stato infettato, ed ha anche convissuto con quattro tipi di “orthopoxvirus”. Il Variola virus, maior e minor, il virus del vaiolo bovino e molto recentemente, da circa 60 anni, dal “virus del vaiolo delle scimmie”.

 

 

Le FAQ sul vaiolo delle scimmie. Per capire meglio clicca qui

 

 

mummia con segni di vaiolo
  mummia con segni di vaiolo

La prima testimonianza di “vaiolo nell’uomo” risale alla presenza di un “rush  pustoloso” rilevato sulla 

“mummia del Faraone Ramses V”.
Le grandi pandemie di vaiolo hanno decimato la popolazione europea e degli altri continenti per millenni. Di tutte le persone infettate moriva tra il 20 ed il 60% degli adulti ed oltre il 70% della popolazione infantile. Un vero e proprio flagello dell’umanità.

 

 

Grazie ad una imponente campagna di vaccinazione portata avanti da tutti i paesi del mondo il vaiolo è stato eradicato nel 1977.

Nel 1967 l’OMS confermava oltre quindici milioni, numeri ufficiali, di persone colpite dal vaiolo nel mondo, e con oltre due milioni di morti. Da allora fu organizzata la più massiccia campagna di vaccinazione, coordinata da OMS, e condotta con un imponente sforzo congiunto di tutti i paesi. Questo sforzo consentì di eradicare una delle peggiori malattie virali presenti nel mondo.

Nel 1979 fu dichiarata la “malattia eradicata”. L’ultimo caso certo di vaiolo contratto in natura, da “Variola minor”, fu diagnosticato in Somalia il “26 ottobre 1977”. La quasi totalità della popolazione nel mondo, fino al 1977 aveva ricevuto il vaccino per il vaiolo, e ne porta tuttora il segno sul muscolo deltoide del braccio. Da allora la vaccinazione è stata sospesa. Per i nati prima del 1977  la copertura per il vaiolo, nelle due forme, ma anche e soprattutto per il tipo “vaiolo delle scimmie”, un tipo di virus individuato molto recentemente, è stata garantita da questa grande campagna vaccinale che ha coperto gran parte della popolazione globale. Il primo caso della malattia causata dal nuovo virus, e successivamente la diffusione endemica in Africa, ha sempre colpito, prevalentemente la popolazione nata dopo l’anno ’80. Ossia giovani e giovani adulti, che non opponevano la forza immunologica creata dal vaccino, nei confronti di questo nuovo virus.

Vaiolo delle scimmie, una malattia virale animale trasmessa all’uomo e diffusasi tra i non vaccinati

Il Poxvirus è un virus del gruppo Orthopoxvirus che causa una malattia infettiva contagiosa per i primati (scimmie) e per alcuni mammiferi. Ossia è una zoonosi virale, correlata al virus del vaiolo umano, che provoca nell’uomo una malattia simile ma di solito più lieve e meno aggressiva di quella del Vaiolo. Sintomi simili a quelli osservati in passato, nei pazienti affetti da vaiolo umano, ma clinicamente meno gravi, spesso sfumati.

Nel 1958 comparvero due focolai di una malattia “simile al vaiolo” in colonie di scimmie sulle quali si “sperimentava la trasmissione del virus e nuovi vaccini”. Fu dato il nome di “vaiolo delle scimmie”. Una zoonosi che in seguito si trasmise all’uomo. Il primo caso umano di vaiolo delle scimmie fu registrato nel 1970 nella Repubblica Democratica del Congo, durante un periodo di intensificazione degli sforzi per eliminare il vaiolo tramite vaccinazione. Da allora il vaiolo delle scimmie è stato segnalato nell’uomo in altri Paesi dell’Africa centrale e occidentale, prevalentemente in soggetti giovani non vaccinati.
L’eradicazione del vaiolo è dovuta alla intensa campagna di vaccinazioni in tutto il mondo; la comparsa e la diffusione della nuova forma del “Vaiolo delle scimmie” è dovuta alla successiva cessazione della vaccinazione, che ha fatto emergere la nuova forma comparsa 20 anni prima in un gruppo di scimmie. I casi di questa zoonosi, principalmente nell’Africa Centrale e Occidentale, molto spesso manifestatisi in villaggi dispersi nella foresta dei grandi bacini fluviali per contatti stretti con animali, sono comparsi sempre più spesso anche nelle aree urbane dei paesi africani, per contagio interumano ravvicinato. Serbatoi animali che includono roditori e primati (scimmie), hanno contribuito al diffondersi di questa malattia. La nuova malattia del “vaiolo delle scimmie” è rimasta sotto controllo con la vaccinazione del vaiolo umano, nella popolazione vaccinata. Tutti gli adulti e le persone di età avanzata hanno mostrato resistenza al virus in questione, i giovani non vaccinati per il vaiolo, hanno mostrato suscettibilità al virus. I casi sono comparsi prima in villaggi, poi in grandi città e si sono diffusi nei soggetti non vaccinati per il Vaiolo umano. Nel 2003 è arrivata negli Stati Uniti manifestando alcuni casi non gravi e con contagio per rapporti stretti.

La mia esperienza in Africa con casi sospetti del vaiolo delle scimmie.
Tra il 1998 ed il 2002, durante ripetute mie missioni nell’area dei campi profughi di Kinshasa, di MPASA I, enorme villaggio – campo di profughi, oltre 500.000 persone in pochi anni, giunti dal nord est del paese, di fronte all’aeroporto internazionale, mi ritrovai ad operare in un ambulatorio – health center, a cui facevano capo migliaia di profughi dalle aree interne, ed in particolare luogo di  arrivo di “truppe rivoluzionarie” composte prevalentemente da giovani e giovanissimi leve di un esercito irregolare, proveniente dalle aree più interne delle regioni del nord, soprattutto Mutiene e Kugankat. Durante l’attività clinica era frequente osservare, nel nostro piccolo ospedale periferico, giovani soldati che giungevano dalle aree interne del Congo con febbre e malessere generale, accompagnati da sintomi simil vaiolosi, vescicole e piccole pustole, in particolare alle estremità degli arti superiori, sul volto e sui genitali. A queste manifestazioni cutanee si accompagnava la presenza di linfonodi gonfi e dolenti. Queste forme erano fortemente debilitanti e si manifestavano per contatti stretti e diretti tra persone. L’ambiente militare favoriva molto il diffondersi di queste forme. La cosa particolare, che ci colpiva, era che erano esenti da queste forme tutti coloro che erano stati vaccinati per il vaiolo, e la malattia diffondeva soprattutto nei giovani e giovanissimi. La diagnosi era nella maggior parte dei casi misconosciuta. Era recente l’eradicazione del vaiolo.
La trasmissione era evidente che non era solo per rapporto sessuale, ma prevalente la diffusione per contatto con le pustole presenti sulla pelle di varie zone del corpo.
Avevo avuto modo di osservare queste forme, sporadiche ma presenti, anni prima, in alcuni villaggi sperduti in Sierra Leone a nord di Makeni, nelle aree di costruzione della grande diga di Bumbuna. Tra il 1994 e il 1996 diversi casi in giovani provenienti dai villaggi del nord, al confine con la Guinea, arrivavano alla nostra attenzione. Caratteristica la febbricola, le pustole, i linfonodi dolorosi ed una grande stanchezza che durava a lungo. La trasmissione in questi casi era diretta con gli animali infetti. L’abitudine di mangiare scimmi crude e soprattutto il cervello delle steese scimmie, favorì molto il diffondersi di questa malattia.
Tutte queste forme erano comunque lievi ed autolimitantesi. La caratteristica era sempre la forte debilitazione fisica della persona in presenza di pustole e linfonodi gonfi e dolenti.

I focolai del vaiolo delle scimmie fuori dall’Africa

Nel 2003 è stato descritto un primo caso, prima sospetto poi accertato, di “vaiolo delle scimmie” fuori dall’Africa Equatoriale, in USA, collegato al contatto della persona con i cani della prateria infetti. Questi animali domestici, che funzionavano da serbatoio, erano stati a contatto con ratti marsupi e ghiri gambiani che erano stati importati nel paese dal Ghana. Questo focolaio portò in poco tempo ad oltre 70 casi di vaiolo delle scimmie negli Usa. Da allora i casi si sono diffusi in modo sporadico ed in piccoli focolai.
Il vaiolo delle scimmie è stato segnalato in viaggiatori dalla Nigeria in Israele a settembre 2018; nel Regno Unito a settembre 2018, dicembre 2019, maggio 2021 e maggio 2022; a Singapore a maggio 2019, e negli Stati Uniti d’America a luglio e novembre 2021.
Dal mese di aprile 2022 diverse decine di casi si stanno diffondendo in diversi paesi europei. Sono stati i due i focolai in Europa, uno a Madrid e l’altro a Gran Canaria, ad avere amplificato la diffusione del vaiolo delle scimmie. La rapidità della diffusione è spiegata perché entrambe le località sono frequentate da turisti di tutto il continente, appartenente alla fascia di età che non ha fatto il vaccino per il vaiolo.

Per esperienza anche diretta possiamo dire che la diffusione di questo virus è sicuramente favorita da contatti stretti tra persone, e passaggio di droplets e saliva, ma non è, al momento, da considerare una malattia a trasmissione tipicamente sessuale, anche se i rapporti possono favorire il passaggio del virus. L’esperienza fatta anche nei paesi dell’area equatoriale ci dice che l’infezione avviene per contatto con le pustole, stretto contatto con secrezioni respiratorie, contatto con le mucose interne. La trasmissione attraverso saliva e particelle respiratorie richiede un contatto faccia a faccia prolungato». Le attuali informazioni provenienti da ECDC (agenzia dei centri di malattie infettive dell’Unione Europea), sui circa ottanta casi registrati fino ad oggi (tutti uomini, una sola donna), evidenzia una predisposizione nei rapporti omosessuali, ma non è da considerare malattia sessualmente trasmessa. Una spiegazione può essere data da un cluster generato da pochi individui che si sono infettati e poi è iniziata una diffusione, che potrebbe essere limitata, anche se le previsioni sono di una amplificazione esponenziale della diffusione.

Non è la prima volta che si registrano focolai in Europa di vaiolo delle scimmie, in passato molto più contenuti, e nella stragrande maggioranza dei casi autolimitantesi nel giro di due o tre settimane.

dr. Paolo Meo medico infettivologo tropicalista. direttore Cesmet

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Congo – Scheda Paese

Bandiera CongoMappa Congo

 

 

Aggiornamento COVID-19

 

Leggi qui tutte le info necessarie per viaggiare

 

Clima, meteo e salute

  • Previsioni Meteo
  • Clima: La stagione secca, da metà giugno a metà settembre, è il miglior periodo per viaggiare in questo paese, per due terzi ricoperto di una densa foresta equatoriale. Stagione delle piogge da metà settembre a metà giugno (tasso di umidità elevato).

Prevenzione e profilassi

Vaccinazioni obbligatorie

  • FEBBRE GIALLA se…

    Il certificato di vaccinazione per la Febbre Gialla è richiesto a tutti i viaggiatori con più di 9 mesi di età, da qualunque paese provengano.

    Questo paese considera il certificato di vaccinazione per la Febbre Gialla valido per la vita (emendamento OMS 11.07.2016).  Consigliamo comunque la verifica diretta prima di partire, considerando i continui cambiamenti nei regolamenti dei singoli paesi.

     

Vaccinazioni consigliate

  • La vaccinazione è raccomandata ai viaggiatori al di sopra dei 9 mesi di vita, indipendentemente dalla normativa internazionale o locale in vigore per l’ingresso nel paese, in special modo a coloro che sono diretti in aree a sud del Sahara. Prima della partenza informarsi presso centri specializzati sulle aree del paese a maggior rischio.
  • EPATITE A

  • EPATITE B

  • FEBBRE TIFOIDE

  • RABBIA

    Se si prevedono escursioni in zone extraurbane, dove può essere più facile il contatto con animali selvatici; in ocasione di safari o battute di caccia, nonché per motivi professionali (veterinari, agronomi, ecc…).

    Vedi scheda vaccinazione

  • SINDROMI DIARROICHE E COLERIFORMI

    – La vaccinazione non è obbligatoria, ma va presa in considerazione a seconda del tipo di viaggio e di permanenza, ma soprattutto in base alla situazione epidemiologica del paese al momento del viaggio.  La nuova formulazione “orale” del vaccino anticolera protegge ora anche dalle infezioni intestinali provocate da molti agenti enterotossici che provocano la “diarrea del viaggiatore”. Il vaccino è quindi consigliato per i viaggi in molti paesi del mondo.

  • TETANO

  • VACCINAZIONI DI ROUTINE

    Assicurati di aver effettuato tutte le vaccinazioni previste dal Sistema Sanitario Nazionale. Queste prevedono: tetano, difterite, polio, pertosse, haemophilus B, epatite B, morbillo, parotite, rosolia, varicella.

Approfondimenti sulla malaria

  • CHE COSA E’

    La Malaria è una malattia infettiva, acuta, presente nel paese, molto legata agli’ ambienti umidi, piovosi, alle stagioni ed alle condizioni meteorologiche. Controlla prima di partire l’itinerario del tuo viaggio e le condizioni meteo delle aree dei tuoi soggiorni. Ricorda che la Malaria è una malattia potenzialmente grave ed anche fatale. Non sottovalutarla. E’ possibile prevenirla con una attenzione al vestiario che ti copra le parti scoperte al tramonto e la notte, all’utilizzo di repellenti e all’ utilizzo di adeguati farmaci per la profilassi, nelle stagioni di maggior rischio.  Per approfondire leggi la scheda sulla malaria

  • NEL PAESE

    Il rischio di infezione malarica, principalmente da Plasmodium falciparum, ma anche da vivax ed altre forme, possibili infezioni da forme miste (prevalenza falciparum e vivax), esiste tutto l’anno in tutto il Paese.

    In particolare esiste un maggiore rischio durante la stagione piovosa e umida e nelle aree del paese dove acquitrini, paludi, fiumi e laghi favoriscono la presenza di zanzare anopheles, attive al tramonto e durante la notte.
    Le aree di savana secca, le aree scarsamente abitate ed i periodi di ridotta presenza di insetti ed in particolare di zanzare costituiscono motivo di riduzione di rischio.
    Le cittadine e le grandi città presentano un rischio di infezione talvolta uguale se non maggiore alle zone periferiche e selvagge.
    Notificata resistenza alla clorochina ma anche alla meflochina ed in parte ad atovaquone. Ridotta resistenza a Doxiciclina.

     

  • PROFILASSI

    Doxiciclina, è un ottimo farmaco di scelta per i soggiorni sia in aree turistiche che in viaggi avventurosi, durante trekking e in caso di utilizzo di tende o residenze poco controllate. Farmaco per i soggiorni in residenze protette o aree di lieve rischio, sia per soggiorni a rischio elevato. Devi sapere che la “doxiciclina 100 mg”è un farmaco di scelta non solo per la prevenzione della infezione malarica ma anche per la prevenzione delle infezioni batteriche intestinali e cutanee e verso le infezioni causate da punture di zecca. Per le sue caratteristiche il farmaco è molto versatile, può essere infatti assunto per soggiorni brevissimi o brevi, alcuni giorni o settimane, ma anche nel lungo periodo,cioè per molti mesi. Ti ricordiamo che farmaci a base di tetracicline, compresa la doxiciclina, vengono assunti per oltre 1 anno da ragazzi che manifestano l’acne, cioè infezioni sul volto o tronco. Un farmaco sicuro, efficace, privo o con scarsi effetti collaterali. Ricordiamo che alle dosi di profilassi, 100 mg al giorno, gli effetti di sensibilizzazioni ai raggi solari, sono praticamente assenti. In ogni caso ricordiamo l’uso di creme solari. Farmaco di basso costo.  Non è utilizzabile al di sotto dei 12 anni o in gravidanza, o in caso di allergia o intolleranza alle tetracicline. Si assume tutti i giorni, durante il pranzo, dalla entrata in area a rischio, per una settimana dalla uscita dall’area di rischio malarico.

    Atovaquone-Proguanile, farmaco sul mercato da quasi 20 anni possiede ancora una buona copertura antimalarica per le forme resistenti alla clorochina, anche se sono state descritte da diversi anni forme di resistenza e di scarsa efficacia. Utile per l’utilizzo pediatrico, Utilizzato per periodi non superiori ai 30 giorni, ma utilizzabile fino a 60 giorni. Si assume una compressa tutti i giorni da 2/3 giorni prima di partire ad 1 settimana al rientro.

    Meflochina, farmaco utilizzato da oltre 30 anni, Efficace in profilassi e in terapia. Efficace sia negli adulti che anche in età pediatrica. Efficacia e sicurezza dimostrata anche nelle donne in gravidanza. Utilizzabile in soggetti in buone condizioni di salute. Da non utilizzare nei cardiopatici, soggetti aritmici, neuro e psicopatici, in chi soffre di insonnia. Riferiti sintomi da irritabilità del sistema nervoso periferico e centrale. Da evitare in chi effettua immersioni, soggiorni in alta quota, voli aerei ripetuti e prolungati. Favorevole la modalità di assunzione che prevede una dose settimanale da una settimana prima di partire a 3/4 settimane al rientro.

  • AL RIENTRO

    In caso di febbre, di diarrea o comunque di malessere, è indispensabile consultare senza indugio (in caso di febbre, possibilmente entro 24 ore, per la possibilità di aver contratto la malaria, se si è di ritorno da una zona a rischio) un Medico Specialista o esperto in Malattie Tropicali.

Pillole di salute

  • Come evitare di ammalarsi

    Dai tempo al tuo organismo di ambientarsi al nuovo clima ed al nuovo ambiente. Prima del viaggio, se possibile, dedica alcune ore alla attività fisica, e abitua il tuo organismo ai nuovi ritmi durante il viaggio…leggi tutto

  • Chi deve vaccinarsi per la febbre gialla

    La vaccinazione contro la Febbre Gialla o Vaccino Antiamarillico, malattia virale acuta, che si trasmette tramite puntura di zanzara, è l’unica pratica preventiva che può essere richiesta obbligatoriamente dalle autorità sanitarie di un Paese per poter entrare attraverso i valichi di frontiera….

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  • La malaria, attenzione….!

    E’ una malattia infettiva, acuta, spesso ma non sempre febbrile, talvolta caratterizzata da pochi sintomi ma sempre con presenza di grande stanchezza, può essere fortemente debilitante, provocando anemia talvolta grave e molto spesso alterazioni metaboliche ed organiche. Appena entrati nell’organismo i parassiti colonizzano le cellule del fegato che poi vengono via via distrutte creando zone di necrosi (morte cellulale) e di fibrosi puntiforme. Alla lunga il parassita malarico crea lesioni permanenti a livello epatico. (altro che medicine contro la malaria che fanno male al fegato!).
    Ricorda che la protezione dei farmaci utilizzati per la profilassi (prevenzione) è efficace e sicura. Gli eventuali effetti collaterali, raramente presenti, sono sicuramente meno dannosi, sul tuo organismo, rispetto alle conseguenze derivanti dalla malattia stessa. Tali effetti collaterali, sempre temporanei, possono dipendere da dosaggi non corretti o da intolleranze individuali. Devi temere l’azione distruttiva del parassita sul tuo organismo piuttosto che gli effetti collaterali,generalmente non pericolosi dei farmaci antimalarici.
    Febbre, brividi, sudorazione, cefalea nucale, stanchezza ingravescente sono i sintomi più frequenti e caratteristici. Ma non sempre la malaria si presenta in modo così eclatante.  Basta un malessere al rientro dal viaggio a far scattare l’attenzione.
    FAI SUBITO GLI ESAMI DI LABORATORIO PRESSO UN CENTRO SPECIALIZZATO. TI ASPETTIAMO AL CESMET PER  ESCLUDERE CON UNA VISITA E CON ESAMI MIRATI CHE I TUOI SINTOMI PROVENGANO DA UN ATTACCO MALARICO.

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  • Zanzare & co. – Come proteggersi

    • le  zanzare che trasmettono malattie diverse dalla malaria sono attive durante il giorno ed ovunque vi sia una raccolta di acqua dolce: indossare abiti di colore chiaro, lunghi e con maniche larghe, pantaloni lunghi e larghi, di colore chiaro, magliette o camicie con maniche lunghe e larghe e di colore chiaro da infilare nella cintura dei pantaloni….

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  • Nuotare con precauzione

    Per prevenire l’eventuale trasmissione di malattie infettive, è opportuno nuotare esclusivamente in piscine con acqua clorata. L’acqua del mare è sicura.
    Fare il bagno in acque contaminate può essere pericoloso per la pelle, gli occhi, le orecchie, le mucose della bocca, specialmente se…

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  • In valigia

    Montagna o mare, safari e avventura o vacanza di tutto riposo, caldo o freddo: devi preparare il tuo bagaglio  con cura, attenzione, senza esagerare e soprattutto prevedendo ……l’imprevedibile. Abbigliamento appropriato al clima   e non dimenticando mai una piccola farmacia da viaggio.

  • Al rientro a casa

    Quando rientri da un viaggio ricorda di prenderti una pausa di un tempo sufficiente per riadattare il tuo organismo al tuo ambiente ed ai tuoi ritmi di vita. Stanchezza, malessere, senso di vuoto, scarsa capacità alla concentrazione….

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Informazioni generali

Capitale: Brazzaville

Lingua: francese (lingua ufficiale). Lingala e Monokutuba (di origine francese), altre lingue locali e dialetti dei quali il Kikongo è il più usato

Moneta: Franco CFA

Fuso orario: GMT +1   AMBASCIATE – CONSOLATI   USA ambasciata: 310 Avenue des Aviateurs, Kinshasa, Repubblica Democratica del Congo  tel.: [243] (88) 43608 note: l’ambasciata ha sede temporanea presso L’Ambasciata Americana della Repubblica Democratica del Congo   CANADA ambasciata: 17, Pumbu Avenue, Commune de Gombe, Kinshasa,Repubblica Democratica del Congo P.O. Box 8341, Kinshasa 1, Democratic Republic of Congotel.: 243 89-895-0310/0311/0312 note: L’ambasciata rappresenta il Canada sia nella Repubblica del Congo che nella  Repubblica Democratica del Congo

Storia,Economia,Cultura: https://www.cia.gov https://www.cia.gov

Sicurezza: www.viaggiaresicuri.it  ; www.dovesiamonelmondo.it

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Morbillo, aumento di casi in tutto il mondo all’inizio del 2022

27 aprile 2022- Una notizia che dovrebbe far riflettere. L’ Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) denuncia un aumento del 79% dei casi di morbillo a livello globale durante i primi due mesi del 2022, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Oltre 17.000 casi di morbillo sono stati segnalati in tutto il mondo a gennaio e febbraio 2022, rispetto ai 9.600 casi denunciati nei primi due mesi del 2021. Anche questa malattia infettiva, acuta, soprattutto pediatrica è in crescita esponenziale. Il morbillo è una malattia molto contagiosa e per questo motivo quando i livelli di vaccinazione diminuiscono i nuovi casi si manifestano rapidamente.
L’OMS e l’UNICEF lanciano un allarme per questa situazione.

Questo segnale è molto preoccupante in quanto l’ aumento della diffusione di una serie di malattie prevenibili con le vaccinazioni potrebbe moltiplicare i focolai, in particolare quelli del morbillo. Nel 2022/ 2023, se non si procederà immediatamente con campagne vaccinali mirate, milioni di bambini potranno essere colpiti da una malattia che comunque può creare gravi danni ed una mortalità elevata.
Nella settimana mondiale delle vaccinazioni rilanciamo il messaggio di vaccinare bambini e adulti.

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GIORNATA MONDIALE PER LA MALARIA 25 aprile 2022

GIORNATA MONDIALE CONTRO LA MALARIA
        GIORNATA MONDIALE CONTRO LA MALARIA


Giornata mondiale della malaria 2022:
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha proposto per questa giornata di sensibilizzazione ad una delle malattie più insidiose e pericolose presenti in oltre 80 paesi del mondo il seguente tema:

“Sfruttare l’innovazione tecnologica e delle conoscenze scientifiche per ridurre l’incidenza della malaria e salvare più vite umane possibile”.
Il 25 aprile di ogni anno si celebra il “World Malaria Day” per creare una consapevolezza globale nei confronti della malaria nelle coscienze di tutti gli uomini.

“word malaria day 2022 by OMS”

Più fondi, più ricerca, più cooperazione, più formazione nella guerra dichiarata ad un microscopico nemico globale diffuso in Africa, Asia, America Latina, Oceania, il “Plasmodio della malaria”. Circa un terzo della popolazione mondiale è a rischio contagio e malattia. Il mondo ha dichiarato guerra a questo parassita.
Il Plasmodio, il parassita causa della malaria, è aumentato nel 2020 rispetto agli anni precedenti. Infatti, dai quasi 400.000 decessi del ’18 siamo passati ai circa 700.000 morti, ufficialmente denunciati, che vuol dire alcuni milioni di morti reali, non denunciati, la maggior parti piccoli bambini sotto i 5 anni di età nel 2020. Ringraziamo per questo il Covid-19 che ha distolto le attenzioni nei confronti delle altre malattie.

MALARIA IN TROPICO
                                 MALARIA IN TROPICO

E siamo passati ai circa 250 milioni di casi ufficiali denunciati nel mondo, con una stima non ufficiale di circa un miliardo di nuovi casi nel 2020.

 

I “casi ufficiali” forniti dai singoli Stati, raccolti e diffusi da OMS, sono una cosa, altra cosa  sono le “situazioni reali” di malatie e morti, nei territori dove nessuno denuncia le malattie e le morti, dove ci si ammala o si muore senza alcuna assistenza, senza alcuna registrazione.
Le realtà dei dati ufficiali diffusi sono sempre molto diverse dalle realtà vissute nei villaggi dispersi in territori immensi nei continenti delle aree tropicali, nelle regioni e nazioni dove i controlli sanitari sono spesso approssimativi. Ma queste situazioni non sono solo presenti in remoti paesi africani ma … , come “Covid docet”, esistono anche nelle realtà dei paesi occidentali, nel “primo mondo” dove, ad esempio, i dati della pandemia Covid-19 sono stati spesso una funambolica roulette di numeri forniti in modo casuale, che “talvolta” non ha tenuto conto delle sensibilità basse dei test, delle incapacità degli operatori ad eseguire gli stessi, delle denunce falsate dal nascondere i dati reali da parte delle persone.

“Sfruttare l’innovazione tecnologica e delle conoscenze scientifiche per ridurre l’incidenza della malaria e salvare più vite umane possibile”. Un gran bel programma dell’OMS. Una richiesta lanciata dall’ente sanitario dell’UN, cioè dall’ente che raduna le stesse Nazioni e gli stessi governi, in particolare i governi occidentali, ossia i paesi e le potenze economiche che, se vogliono, possono scegliere di finanziare “guerre e riarmi”, oppure “programmi di ricerca ed attività sul campo”. queste ricerche riguardano (1) nuovi prodotti chimici per la lotta alle zanzare; (2) studi sulle modifiche genomiche di zanzare Anopheles, per modificare la loro capacità infettante; (3) nuovi farmaci preventivi e curativi, che sostituiscano gli attuali prodotti poco efficaci; (ed altre attività che riguardano la lotta alla malaria.

La “giornata mondiale della malaria 2022” rappresenta una dichiarazione di guerra contro il nemico invisibile, uno dei nemici più diffusi e pericolosi. Una richiesta a finanziare una guerra “mondiale” contro un nemico sanguinario, nel momento in cui la maggior parte dei nostri governanti sono impegnati ad aumentare i “bilanci della difesa”, cioè delle armi e della loro gestione. Mettiamola come vogliamo, senza nulla togliere alle atrocità di questa guerra voluta e provocata dalla Russia contro l’Ucraina, ma tutto questo ha generato una corsa al riarmo degli Stati e delle Istituzioni Internazionali impegnate in una guerra dell’assurdo. Ed il bello è che questa corsa al riarmo ha contagiato la maggior parte dei paesi del mondo, compresi molti paesi poveri. L’invasione Russa dell’Ucraina, paese indipendente e democratico, ha scatenato una corsa al riarmo che non si vedeva dai tempi della Seconda guerra mondiale. E chi si pone in una posizione contraria o critica è fuori dal corretto pensiero. La “difesa” di ciascun stato è sacra, quindi il riarmo e l’aumento delle spese per la “difesa” sono sacre. La corsa all’invio di armi in Europa è divenuta una guerra santa, giusta e corretta, ma che distoglie fondi e supporti a tutto quello che il buon senso dei popoli stava costruendo. E questo avviene a scapito di tutte le altri guerre, a cominciare dalle guerre contro le malattie, prima fra tutti la guerra e la lotta alla malaria. La coperta è stretta e se i finanziamenti sono indirizzati in armamenti non possono andare altrove. La salute, il sociale, l’attenzione dei più deboli, la cooperazione, tutto passa in secondo piano.
“Sfruttare l’innovazione tecnologica e delle conoscenze scientifiche per ridurre l’incidenza della malaria e salvare più vite umane possibile” è una chiara ed apprezzabile dichiarazione di guerra e, come in tutte le guerre, richiede immensi capitali, impegno, schiere di ricercatori, schiere di operatori, combattenti sul campo. Ma gli “immensi utili” (economici) che provengono dalla “azienda delle armi”, mediante la corsa al riarmo di armi leggere, pesanti, mezzi terrestri, aerei e navali, missili di tutti i tipi, non vengono certo realizzati attraverso i finanziamenti della ricerca di nuovi farmaci antimalarici, necessari a combattere una battaglia contro una malattia presente nelle aree povere del mondo. La ricerca su nuove formulazioni di insetticidi, o ancora di più nella lotta biologica mediante modifiche nel genoma delle zanzare, vettrici del parassita, porta scarsi utili. Il PIL dei paesi più poveri del mondo è influenzato dalla presenza della malaria, ma questo genera scarso interesse strategico ed economico nei potentati economici e nelle economie dei pochi stati potenti.

Siamo tutti, e non può essere diversamente, contro le aggressioni, le invasioni, le azioni contro i diritti dei popoli. Siamo ancora di più contro i morti, gli stupri, le deportazioni, i genocidi di cui avevamo sentito parlare nei libri di storia, e poi vissuto, in modo relativo nei paesi della ex Jugoslavia, circa 30 anni fa. Allora l’informazione e le notizie arrivavano da lontano e in modo meno puntuale rispetto ai giorni nostri. Siamo anche pronti a giustificare le politiche di riarmo, senza pensare gli interessi economici stratosferici degli stati, aziende ed anche istituzioni produttori di armamenti di ogni tipo.

E allora cosa rimane alla “guerra alla malaria”. Come mai riusciremo a finanziare “le innovazioni tecnologiche”, i “programmi scientifici” che servono ad armarci allo scopo di ridurre l’incidenza della malaria e salvare più vite umane possibili? Eppure, 700.000 morti in un anno, i dati ufficiali, e milioni di morti nel 2020, soprattutto bambini tra 0 e i 5 anni, dati ufficiosi, sono da considerare numeri da guerra mondiale. Lo scenario di questa guerra si combatte in ben 4 continenti ed in oltre 80 paesi. Quale è la differenza tra questa guerra contro la malaria e quella combattuta tra le nazioni dal 24 febbraio 2022? Ma per quale motivo noi umani siamo così ipocriti da giustificare guerre provocate e guerreggiate tra di noi e quasi non ci interessiamo di quelle di origine naturale, a cui siamo assuefatti? E per quali motivo noi occidentali giustifichiamo guerre in casa nostra, anche combattute per nobili motivi, e ne giustifichiamo i morti, i feriti e gli invalidi da queste provocate e rimaniamo quasi indifferenti a quelle provocate da altri esseri, anche microscopici, quali la malaria, ma che avvengono in aree del mondo a noi lontane e strategicamente poco importanti. Situazioni presenti in natura, che non ci interessano direttamente. Come possiamo rispondere a queste domande.
O forse qui è l’errore. Quando le malattie, come la pandemia Covid, mettono in ginocchio il nostro mondo occidentale, ricco e le economie più forti soffrono, la corsa a trovare vaccini, medicine, soluzioni diventa prioritaria, e i finanziamenti messi a disposizione dagli stati sono immensi. Quando a soffrire di malattie gravi e mortali, sono popoli a basso e bassissimo reddito, l’interesse, anche dei media, dei giornali, dei talk show è praticamente assente. Quanto si parla nei nostri talk show di malattie lontane come la malaria. Eppure, ogni due minuti muore un bambino per questa malattia in tutto il mondo.

E queste “giornate mondiali”, sacrosante, proposte per la malaria, la tubercolosi, la polio, le virosi, e chi più ne ha più ne metta, sono eventi da celebrare ufficialmente, in qualche parlamento, nei ministeri della salute, negli enti internazionali, con dichiarazioni e belle parole che poco toccano gli interessi dei potentati economici, strategici e, come oggi si usa molto, la geo-politica degli stati.

Scusatemi. Molti di voi saranno infastiditi da un articolo così critico e poco celebrativo. Mi dispiace, ma dopo tanti anni vissuti in questi paesi, avendo vissuto le difficoltà di combattere la guerra alla malaria con armi spuntate e spesso inefficaci, anche se tanto si è fatto in questi anni; avendo visto trattare malattie a noi vicine, come il Covid, dai media, giornali, TV, fino allo sfinimento e visti i finanziamenti per la lotta al SARS-CoV-2, non mi illudo più. Il taglio dei bilanci per la salute, a favore dei per la difesa, la guerra dichiarata al Plasmodio sarà molto dura da combattere. Ed i malati ed i morti per malaria saranno in ulteriore aumento.
Spero proprio di essere smentito di queste opinioni così pessimistiche.

Ma allora il tema: “Sfruttare l’innovazione tecnologica e delle conoscenze scientifiche per ridurre l’incidenza della malaria e salvare più vite umane possibile”  ha realmente motivo di essere, ed ha motivo di essere diffuso con forza. Forse è l’obiettivo che ci riporta la speranza che in un mondo così ingiusto lottare e combattere contro una malattia presente nei paesi poveri, ne vale ancora la pena. E allora ricordiamo che il 25 Aprile 2022 diventa una chiamata alle armi per una “guerra giusta”, con soldi da spendere per un riarmo giusto.

GIORNATA MONDIALE PER LA MALARIA 25 aprile 2022 Leggi tutto »

Australia – Scheda Paese

Bandiera AustraliaMappa Australia

 

Aggiornamento COVID-19

 

Leggi qui tutte le info necessarie per viaggiare

Clima, meteo e salute

  • Previsioni Meteo
    Clima: In Australia le stagioni si susseguono in ordine inverso rispetto all’Europa: l’estate comincia a dicembre, l’autunno a marzo, l’inverno a giugno e la primavera a settembre. Le variazioni stagionali non sono estreme ed è raro che la temperatura scenda al di sotto dello zero, se non in montagna. Man mano che si procede verso nord, le variazioni stagionali si fanno ancora più lievi. Darwin, all’estremo nord, si trova nella fascia monsonica, dove le stagioni sono soltanto due: calda umida e calda secca. Gli stati del sud sono apprezzati durante i mesi estivi, ma il periodo migliore per venire in Australia è probabilmente nelle stagioni intermedie, primavera o autunno, quando a sud il clima è mite, nel Queensland fa ancora caldo, a nord l’umidità è sopportabile.

Prevenzione e profilassi

Vaccinazioni obbligatorie

  • FEBBRE GIALLA se…..

    Vaccinazione obbligatoria per coloro che provengono da un paese a rischio di trasmissione ed hanno più di 1 anno di età, o hanno transitato per più di 12 ore in un aeroorto di un paese considerato a rischio ( ad eccezione delle Isole Galápagos in Ecuador).

Vaccinazioni consigliate

 Per il viaggio nel paese, tenendo conto delle caratteristiche e della situazione sanitaria personale del viaggiatore, per cui è sempre opportuno effettuare una consulenza informativa ed una valutazione reale dei rischi paese, ti consigliamo le seguenti vaccinazioni, suddivise per causa di trasmissione:

  • Encefalite Giapponese fortemente consigliata vista l’attuale stato di epidemia in particolare al sud del paese. (vedi alert e focolai epidemici

    L’Encefalite Giapponese è una malattia virale veicolata dalle zanzare del genere Culex, endemica in una vasta area dell’Asia, dalla Cina all’Australia, dal Pakistan al Giappone e Filippine. In Australia ultimo focolaio evidenziato nel marzo 2022.
    Generalmente la trasmissione è predominante nelle zone agricole e rurali, spesso associata alla produzione del riso, ma sempre più casi si riscontrano anche nei grandi agglomerati urbani. Richiedi e prenota qui questa vaccinazione. CLICCA QUI 

  • Protezione dalle infezioni “alimentari” ossia trasmesse da “cibi e bevande contaminate”; “mani sporche”; stoviglie, piatti, bicchieri contaminati. Vaccinazione base per proteggere la propria salute ed il viaggio :
  • Febbre tifoide ( vaccino orale – vaccino iniettivo per le aree a rischio antigene Vi di virulenza)
  • Anticolerica / diarrea del viaggiatore  (orale)
  • Protezione da infezioni trasmesse da micro-particelle fecali presenti nel terreno, contatti ed ingestione:
  • Tetano (anche in forma coniugata con Difterite / Poliomielite, Difterite e Pertosse / Difterite e Polio);
  • Poliomielite (anche in forma coniugata con Tetano, Difterite e Pertosse / Tetano e Difterite);
  • Protezione da contatto con sangue infetto da ferri medicazione, siringhe in strutture sanitarie con scarsa igiene; trasmissione sessuale rapporti sessuali non protetti; altri contatti con sangue:
  • Epatite B (adulti, bambini);
  • Protezione da infezioni trasmesse per via sessuale:
  • (oltre ad Epatite B)
  • Papilloma Virus ( 2-4-9 tipi oncogeni);
  • Protezione da infezioni trasmesse da goccioline della saliva, respirazione e tosse, attraverso l’aria, in aeroplano, luoghi affollati, bus e treni, uffici e scuole, ambienti poco areati;
  • Meningite ceppo A,C,W125,Y (tetravalente);
  • Meningite ceppo B;
  • Meningite ceppo C;
  • Pneumococco, (polmoniti e meningiti);
  • Morbillo, Parotite, Rosolia e Varicella;
  • Influenza;
  • Protezione da infezioni trasmesse da morso di animale:
  • Antirabbica; (pre-esposizione [3 dosi] – post esposizione [5 dosi]
  • Protezione da infezioni trasmesse da insetti vettore (zanzare e zecche) :
  • Febbre Gialla ( 1 dose; validità 10 anni)
  • Encefalite Giapponese (due dosi; n richiamo dopo 2 anni)
  • Encefalite da zecche (tre dosi ogni 2 mesi o diverso protocollo anche accorciato)

 

Alert Epidemie ed endemie prevalenti sul territorio

 

ENCEFALITE GIAPPONESE
Un focolaio di Encefalite Giapponese è stato confermato dalle autorità sanitarie. 
Il 1° marzo 2022, il Dipartimento della Salute dell’Australia ha denunciato la presenza di un focolaio di encefalite giapponese [JE] nelle porcilaie degli stati del Nuovo Galles del Sud, del Queensland e negli di Victoria.
Il 16 marzo 2022 sono  stati confermati 18 casi umani stati del: Nuovo Galles del Sud; Queensland; South Australia; e Victoria. Sono stati denunciati 2 casi mortali  nel Nuovo Galles del Sud e a Victoria;

L’encefalite giapponese è un’infezione virale acuta del cervello e delle meniningi. E’ trasmessa all’uomo dalle zanzare Culex da animali infetti, in particolare suini, ed uccelli selvaggi. E’ diffusa in molte zone dell’Asia e del Sud Est Asiatico e in diverse isole del Pacifico. La diffusione non è diretta da animale infetto a uomo; oppure da uomo infetto ad uomo, ma avviene sempre dalla puntura di una zanzara infetta.  I primi casi umani di JE furono diagnosticati in Australia già nel 1995 nelle isole dello Stretto di Torres in Australia. Il virus si trova lì nei maiali, e la stagione di trasmissione in quest’area è considerata tutto l’anno. Tuttavia questo è il primo focoloaio così diffuso in diversi stati.  

Consigli per i viaggiatori

Il rischio per i viaggiatori è piuttosto basso, specie per chi si reca nelle grandi città. Il rischio aumenta dove le persone convivono con gli animeli, quindi nei sobborghi e nelle arre rurali. Il periodo di soggorno incide poco, quello che importa è trovarsi in un’area di presenza animale o di passo di uccelli selvatici.
Il rischio varia in base a: (1) destinazione e (2) durata del viaggio; stagione e attività svolta durante il viaggio. E’ elevata per le persone che intendono vivere o viaggiare in aree a rischio, e in aree con presenza importante di animali. Alcune attività svolte in corso di viaggio come esposizione rurale, all’aperto o notturna, per esempio lavoro sul campo o campeggio, o stretto contatto con i maiali, possono aumentare il rischio del viaggiatore.

Il rischio di contrarre la JE è ridotto evitando le punture di insetti, in particolare tra il tramonto e l’alba, quando le zanzare Culex sono più attive.
Le zanzare Culex spp. si infettano pungendo animali infetti da JE (in particolare i maiali) o uccelli e sono prolifiche nelle aree rurali dove le risaie allagate e le paludi forniscono terreno fertile. Tuttavia, si trovano anche nelle città e nei luoghi urbani.
Un ottimo repellente da poter utilizzare “NOZETA” a base di Neem oil ed essenze aromatiche potenziante l’effetto repellente. (PER INFO CLICCA QUI)

 Per chi si reca nel sud dell’Australia, nelle regioni indicate è opportuna la vaccinazione per contro Encefalite Giapponese.

 

Consigli per gli operatori sanitari

Le zanzare Culex spp. si infettano pungendo animali infetti da JE (in particolare i maiali) o uccelli e sono prolifiche nelle aree rurali dove le risaie allagate e le paludi forniscono terreno fertile. Tuttavia, si trovano anche nelle città e nei luoghi urbani.

 I viaggiatori devono essere informati sull’importanza di osservare le misure per evitare i morsi e deve essere offerta loro la vaccinazione [5] se viaggiano in regioni colpite per lunghi periodi di tempo o se le loro attività li mettono a maggior rischio.

 La maggior parte delle infezioni umane con il virus JE non presenta sintomi o sintomi lievi e di breve durata. Quando i sintomi si presentano, includono febbre, mal di testa e confusione. Il trattamento prevede un’assistenza di supporto mentre il corpo combatte l’infezione. Nei casi sintomatici che richiedono l’ospedalizzazione, i tassi di mortalità sono alti e le complicazioni neurologiche sono comuni.

Pillole di salute

  • Come evitare di ammalarsi

    Dai tempo al tuo organismo di ambientarsi al nuovo clima ed al nuovo ambiente. Prima del viaggio, se possibile, dedica alcune ore alla attività fisica, e abitua il tuo organismo ai nuovi ritmi durante il viaggio…leggi tutto

  • In valigia

    Montagna o mare, safari e avventura o vacanza di tutto riposo, caldo o freddo: devi preparare il tuo bagaglio con cura, attenzione, senza esagerare e soprattutto prevedendo ……l’imprevedibile. Abbigliamento appropriato al clima e non dimenticando mai una piccola farmacia da viaggio.

    Al rientro a casa

    Quando rientri da un viaggio ricorda di prenderti una pausa di un tempo sufficiente per riadattare il tuo organismo al tuo ambiente ed ai tuoi ritmi di vita. Stanchezza, malessere, senso di vuoto, scarsa capacità alla concentrazione….

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Informazioni generali

Capitale: Canberra

Lingua: inglese, lingue aborigene (oltre a italiano, greco e numerose altre lingue europee e asiatiche)

Moneta: dollaro australiano

Fuso orario: GMT+9, 5

Medici e strutture ambulatoriali membri ISTM (International Society of Travel Medicine) Sono molte in questo paese le strutture mediche che si occupano di medicina de viaggi, qui di seguito ne elenchiamo solo alcune diversificate per territorio • The Travel Doctor CanberraLevel 5, Jacobs House 8-10 Hobart PlaceCANBERRA ACT 2601, Australia Tel: +61 02 6257 7156 • McDade, John, MBBS FRACGPThe Travel Doctor – TMVC 75a Astor TerraceSpring Hill QLD 4000, Australia Tel: +61 07 3815 6900 • Hart, DianaVale Medical Clinic509 Pittwater RdBrookvale NSW 2100, Australia Tel.: +61 2 9938 4433 • Lum, Gary, AMPathology DepartmentRoyal Darwin HospitalRocklands DriveTiwi NT 0810, Australia Tel.: +61 4 38899036 • Kass, Robert B.Globe Medical21 Hindmarsh SquareAdelaide SA 5000, Australia Tel.: +61 8 8232 7372 • Travel Medicine Alliance, HobartThe Traveldoctor270 Sandy Bay RoadSandy Bay TAS 7005, Australia Tel.: +61 61 3 6223 7577 • O’Toole, CarmelBoroondara Health and Wellness Centre17 Cookson StreetCamberwell VIC 3124, Australia Tel.:+61 03 9882-8219 • Beilin, RaphaelTravel Doctor TMVC Fremantle235 High StFremantle WA 6160, Australia Tel.: +61 08 933 66630

AMBASCIATE – CONSOLATI USA ambasciata: Moonah Place, Yarralumla, Canberra, ACT 2600 APO AP 96549 tel.: [61] 0262145600 consolati generali: Melbourne, Perth, Sydney CANADAambasciata: Commonwealth Avenue, Canberra ACT 2600tel: (02) 6270 4000

 

Storia,Economia,Cultura: http://www.britannica.com https://www.cia.gov

Sicurezza: www.viaggiaresicuri.it www.dovesiamonelmondo.it

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Aiutiamo la vita! Mamme e bimbi in fuga dalla guerra: insieme possiamo fare molto per loro.

UcrainaLa Fondazione Cesmet – Centro Studi Medicina Tropicale, appoggia l’opera di assistenza dei Camilliani ai rifugiati Ucraini che scappano a milioni dalla guerra in Ucraina. Perché vogliano aiutare e supportare, in questo momento, in questa fase della guerra, un progetto in Polonia. Perché in questo momento la Polonia è in una situazione di gravissima emergenza. Più di un milione e mezzo di persone, ad oggi, si sono rifugiate in questo paese. E i numeri sono in continuo aumento. La Polonia ha dimostrato una grande sensibilità e disponibilità nei confronti di questi fratelli pieni di bisogno e di terrore. Dopo due settimane di distruzione, morte, lontananza dalla loro casa e dai loro affetti.

Fratel Miroslaw Szwajnoch, dell’ordine dei Padri Camiliani, oltre ad essere il responsabile ed il referente del “progetto di assistenza alle mamme e bambini in fuga dall’Ucraina” che verrà realizzato a łomianki, cittadina a poco più di venti chilometri da Varsavia, è anche direttore dell’ospedale camilliano di Tarnowskie Gory che fin dall’inizio della pandemia è stato destinato ai pazienti con il covid-19. Persona impegnata su più fronti, da molti anni gestore ed amministratore di ospedali e strutture impegnative. La sua presenza è senza dubbio la garanzia per tutti noi e per tutti coloro che decideranno di aiutare l’opera di assistenza dei Camilliani nei confronti dei rifugiati in Polonia, ed in particolare mamme e bambini, ed anche bambini soli, senza più nessuno.
Ci dice Fratel Miroslaw in una lettera inviata al gruppo che dall’Italia segue il progetto, di cui la Fondazione Cesmet fa parte, e a tutti coloro che leggono questo articolo. “Accetteremo con gratitudine qualsiasi aiuto. Inoltre, è molto importante sentire che non siamo soli nelle nostre azioni. Ancora una volta, aiuteremo i rifugiati anche se non c’è aiuto finanziario dall’esterno”.
Non possiamo far sentire solo Fratel Miroslaw ed i suoi confratelli, perché non possiamo far sentire sole queste mamme che hanno lasciato i loro uomini e papà in Ucraina a combattere, e forse a morire. E non possiamo lasciare soli questi bambini, a cominciare dai tanti orfani che hanno perso tutti i loro cari. E’ compito di ciascuno di noi far sentire loro il sostegno e la vicinanza. Qualcuno è partito. Penso ai tanti giornalisti e volontari, in prima linea per aiutare sul posto dove c’è la guerra rischiando la propria vita. La maggior parte di noi nelle retrovie abbiamo il dovere di sostenere questa umanità sofferente. E aiutare loro vuol dire aiutare realmente l’umanità intera così piegata da anni di pandemia ed ora da una guerra che coinvolge tutti.
Il progetto dei Camilliani nella casa religiosa di łomianki, vicino a Varsavia prevede la riabilitazione del vecchio seminario per creare un “rifugio temporaneo” per ospitare mamme e bambini, anche orfani, in fuga dalla guerra in Ucraina.
Il progetto è suddiviso in tre parti distinte con budget differenti da finanziare con le donazioni di tutti.

La prima parte del progetto prevede opere di riabilitazione e sistemazione della struttura per consentire una vita dignitosa a 50/60 persone. Occorre adattare la casa, prima abitazione di studenti, ad hospis per rifugiati.
Nel progetto l’adeguamento e l’ampliamento dei locali caldaia, per fornire riscaldamento ed acqua calda per lavarsi. L’aumento della attuale potenza elettrica con modifiche dei potenziali, la sistemazione delle camere da letto e dei bagni a disposizione dei rifugiati. L’adeguamento di internet e sistemi di comunicazioni per consentire alle famiglie di mantenere i collegamenti con i propri cari.

La seconda parte del progetto prevede l’acquisto di materiali ed equipaggiamenti. (daremo i dettagli in un altro articolo). Tutto quello che serve per la pulizia dei locali, la pulizia personale delle mamme e bambini. Gli equipaggiamenti per le cucine, e per i locali comuni. Coperte e vestiario. Tutto quello che serve per la vita a “tempo determinato” e si spera breve per queste famiglie. Circa 60 tra mamme e bambini.

La previsione di costo per queste due prime parti di progetto è di circa 90.000€ da trovare in pochi giorni.

La terza parte del progetto prevede i costi di gestione delle persone (mamme e bambini) e quindi delle famiglie presenti nel seminario, divenuto “rifugio temporaneo”. Il costo giornaliero e mensile per le persone per la gestione dell’alloggio, le spese correnti, gli alimenti, lo smaltimento dei rifiuti, le utenze di elettricità ed acqua. E poi il costo del personale di servizio e di supporto.
Le spese previste e budgettate arrivano a circa 1000€ al giorno; una media di circa 30.000€ al mese. Tutto questo serve ad accogliere e a far vivere in modo dignitoso e familiare circa 50/60 persone che sono scappate dalla guerra in condizioni disperate, tra sofferenze che noi riusciamo a mala pena a comprendere. Ucraina

Queste persone sono arrivate al confine tra Ucraina e Polonia e sono state raccolte nei centri organizzati dallo stato polacco e dalle organizzazioni di volontariato. Da questi centri di raccolta a migliaia sono stati e continuano ad essere trasferiti nelle strutture messe a disposizione sia dallo stato che dai privati in tutta la Polonia. La casa dei camilliani di łomianki è una di queste strutture.

L’obiettivo di Fratel Miroslaw Szwajnoch è quello di cominciare ad ospitare le mamme ed i bambini nella struttura dal 20 di marzo, ossia tra meno di 10 giorni. Uno sforzo immane. L’appello è rivolto a tutti noi che leggiamo questo articolo. Ed io rivolgo un appello a tutti. Doniamo secondo le possibilità di ciascuno. Da pochi euro a quanto potete e decidete. In questo modo cerchiamo di sostenere la realizzazione di questo progetto.

Potete versare una cifra base per la realizzazione e l’arredamento della struttura.

Effettuando il vostro bonifico a:
“ASSISTENZA ALLE FAMIGLIE UCRAINE – mamme e bambini ed orfani, profughi che fuggono dalla guerra”.

Per Donare Subito :
CAUSALE: da Fondazione Cesmet per progetto CADIS “assistenza alle famiglie ucraine”;
INTESTAZIONE:  Fondazione Camillian Disaster Service Internazionale;
IBAN: IT13T0310403202000000840270;
BIC: DEUTITM1582

Oppure

CAUSALE: a Fondazione Cesmet per progetto CADIS “assistenza alle famiglie ucraine”;
INTESTAZIONE:  Fondazione Cesmet Centro Studi Medicina Tropicale;
IBAN: IT12W0103003271000061266647;
BIC: PASCITM1A37

Potete anche prendere l’impegno di adottare un bambino, una mamma o una famiglia con un versamento mensile di 20€ oppure 50€ oppure 100€ o altra cifra che potrete decidere. Preciseremo in altro articolo come fare questa adozione effettuando un versamento per un impegno di 6 mesi eventualmente da rinnovare per altri sei mesi.

 

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Ucraina – Scheda Paese – Alert, epidemie, endemie

Leggi la Scheda completa

 

La Fondazione CESMET e la Cclinica del Viaggiatore appoggiano e partecipano alla realizzazione del progetto:
“ASSISTENZA ALLE FAMIGLIE UCRAINE – mamme e bambini ed orfani, profughi
 che fuggono dalla guerra”.

  •       Per Donare Subito :
    CAUSALE da Fondazione Cesmet per progetto CADIS “assistenza alle famiglie ucraine”;
    INTESTAZIONE:  Fondazione Camillian Disaster Service Internazionale; IBAN: IT13T0310403202000000840270;
    BIC: DEUTITM1582

Il Cesmet Clinica del Viaggiatore e la sua Fondazione Cesmet – medicina tropicale sono impegnati a sostenere economicamente il


Progetto di “ASSISTENZA ALLE FAMIGLIE UCRAINE – mamme e bambini ed orfani, profughi che fuggono dalla guerra”.
Il progetto è realizzato dalla Fondazione CADIS (Camillian Disaster Service International) dei Padri Camilliani, ordine religioso ospedaliero, ed in particolare dalla “Provincia Camilliana in Polonia” nella Località di  Buraków, Łomianki, in Polonia, nei pressi della Capitale Varsavia.

 

Leggi ed approfondisci qui sulla drammatica situazione sanitaria durante la guerra.

 

 

Morbillo – Tubercolosi, 6 Marzo 2022

In aumento i casi di Morbillo già prima dello scoppio della guerra. Attualmente dopo circa 10 giorni dallo scoppio della guerra non si possono definire i numeri della epidemia ma le condizioni di sovraffollamento nei rifugi antiaerei, sotto le metropolitane e nei treni che portano migliaia di persona in fuga, hanno favorito il diffondersi della malattia.
In particolare nelle regioni orientali dell’Ucraina, gli  oltre 6 anni di guerra e guerriglia avevano favorito un riapparire di casi di tubercolosi multiresistenti. La guerra sta favorendo un riaccendersi dell’epidemia ed un diffondersi dei focolai di tubercolosi. OMS lancia un allarme anche nei paesi vicini che stanno accogliendo sul loro territorio centinaia di migliaia di profughi.

Poliomielite: casi in aumento, 6 Marzo 2022
Dal 2021 sono apparsi i primi casi di poliomielite dovuti al crollo di vaccinazioni manifestatosi dal 2014 nella regione del Donbass e in tutta l’area orientale del paese. I casi erano aumentati nel corso dell’anno, e si cercava di correre ai ripari con campagne di vaccinazioni mirate. Ora con la guerra le condizioni drammatiche di assenza di misure di igiene, sovraffollamento nelle stazioni, treni, metropolitane, utilizzate come rifugi e nei rifugi aerei favoriscono la diffusione del virus, attraverso i residui e le micro particelle fecali. OMS lanci una emergenza Poliomielite in Europa, ed in particolare nei paesi di confine dove i livelli di copertura vaccinale continuano ad essere bassi.

 

Malattie prevalenti sul territorio nel periodo iniziale della guerra

 

Sono in aumento costante le malattie del sistema respiratorio, con casi importanti di bronchiti e di broncopolmoniti batteriche e virali.

COVID-19 aveva raggiunto un picco di casi nel dicembre 2021. In gennaio ed inizio febbraio del 2022 il virus continuava a galoppare e a diffondere in una popolazione con una copertura vaccinale del 34%. Una delle più basse del continente europeo. Le condizioni determinate dalla guerra, il sovraffollamento nei rifugi, nei sotterranei delle metropolitane, nei mezzi di trasporto utilizzati per scappare, costituiscono un sistema di diffusione unico. L’assenza di utilizzo di mascherine, e di altri comportamenti favorisce il diffondere del virus. Le condizioni climatiche con temperature che la notte scendono sotto i – 20°C, senza riscaldamenti, spesso in rifugi di fortuna, favoriscono l’insorgere di malattie respiratorie e polmonari, e SARS-CoV-2 trova un organismo debole, anche per scarso apporto di cibo, e la possibilità di produrre forme cliniche particolarmente gravi.

Sono in aumento le forme di enteriti ed enterocoliti, con disagi e malesseri sempre più diffusi nella popolazione.

In aumento i casi di Poliomielite (dal 2021 i primi casi), ed i casi di Tubercolosi.

La guerra, con i feroci bombardamenti sulle città ucraine, sta mettendo a dura prova tutto il sistema sanitario. Molti ospedali, cliniche e ambulatori sono stati bombardati, alcuni distrutti. Difficili i rifornimenti di medicine ed equipaggiamenti. Le scorte di ossigeno, secondo fonti OMS, sono quasi esaurite.

 

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Drammatica situazione sanitaria durante la guerra in Ucraina

La drammatica situazione sanitaria attuale in Ucraina e nei paesi limitrofi durante la prima settimana di guerra.
L’
impatto sulla salute della popolazione.

UN  APPELLO DI EMERGENZA
La Fondazione CESMET e la Clinica del Viaggiatore per
l’ “ASSISTENZA ALLE FAMIGLIE UCRAINE – mamme e bambini ed orfani, profughi
 che fuggono dalla guerra”.

  •            Per Donare Subito :
    CAUSALE da Fondazione Cesmet per progetto CADIS “assistenza alle famiglie ucraine”;
    INTESTAZIONE:  Fondazione Camillian Disaster Service Internazionale; IBAN: IT13T0310403202000000840270;
    BIC: DEUTITM1582

Ucraina: Situazione sul campo

Migliaia sono le vittime segnalate in aumento costante. Migliaia sono i feriti per i combattimenti terrestri e per i bombardamenti delle città e cittadine in tutto il paese.
Servizi Medici di Emergenza (EMS), Reparti Chirurgici Unità di Terapia Intensiva sono paralizzati sia da pazienti traumatizzati per le ferite riportate durante i combattimenti, sia dai danneggiamenti o addirittura dalle distruzioni causate dai combattimenti.
I Servizi Sanitari Essenziali sono interrotti ed al collasso. Una grande emergenza è dovuta al blocco dei trattamenti delle “malattie croniche/non trasmissibili” (NCD): “diabete, neoplasie e malattie cardiovascolari”.
Azzerato l’accesso ai “servizi di salute mentale” e di “sostegno psicosociale”, l’assistenza sanitaria sessuale, riproduttiva e materna, le cure prenatali. Non è più praticabile alcun tipo di assistenza alle persone con disabilità.

Grave è la situazione determinata dal difficile, se non impossibile accesso alle strutture sanitarie di base, ai medici di famiglia, ai servizi sociali. Tutto questo a causa della mobilità di persone e mezzi limitata e per i problemi di sicurezza.

L’organizzazione sanitaria in buona parte del paese, ed in particolare nelle grandi città sotto assedio e bombardate è inaccessibile alla popolazione.
Una situazione particolarmente grave è determinata dal blocco dell’accesso ai programmi statali di rimborso dei “farmaci economici” e “dell’insulina gratuita” per i pazienti diabetici. Tutto questo è un dramma poco conosciuto che sta piegando la resistenza di una popolazione già indebolita nella sua salute fisica e mentale dalla guerra.

Molte infrastrutture sanitarie (ospedali, ambulatori, centri specialistici, centri materno infantili) sono danneggiate e l’accesso agli ospedali di riferimento ed anche alle farmacie è molto limitato. Non arrivano scorte di farmaci ed equipaggiamenti. Il personale sanitario in parte è occupato nel conflitto, in parte non riesce più a gestire i servizi. Molti hanno lasciato le aree colpite dal conflitto. Il sistema sanitario è sulla via della paralisi. La questione non viene riportata e non viene dato il giusto peso alla drammaticità della situazione.

 

SITUAZIONE SANITARIA
La paralisi dei servizi sanitari rendono la popolazione, in particolare i bambini, le categorie più deboli, le donne in gravidanza, più sensibili alla aggressione delle malattie infettive trasmissibili, quali COVID-19, poliomielite e morbillo. Scarsa è la copertura vaccinale e questo aumenta il rischio di epidemie, in particolare tra i bambini;
La pandemia di COVID-19 è stata particolarmente aggressiva. Circa 5.000.000 di casi con oltre 100.000 morti dall’inizio della pandemia. E una copertura vaccinale della popolazione del 34%, percentuale bassissima che rende la popolazione ancora aggredibile dal SARS-CoV2 (var. Omicron) che in questi giorni non trova più freni nella sua diffusione.
I recenti casi di polio denunciati nella nella parte occidentale del paese aggravano il rischio di diffusione incontrollata della malattia, in una popolazione con copertura vaccinale limitata. Il morbillo rialza la testa ed i casi sono in aumento.
E’ chiaro che le condizioni di confinamento nei rifugi, lo spostamento della popolazione e i danni alle infrastrutture, tutto determinato dalla guerra in corso, di cui non si vede la fine, non fanno che aumentare i rischi di diffusione di Covid-19, polio, morbillo e di malattie respiratorie e diarroiche. Tutte queste condizioni, se non arginate potrebbero rapidamente avere un grande impatto sulla salute della popolazione.

PAESI VICINI

Al 01 marzo, 874.026 (dati ufficiali UNHCR) potrebbero essere già fuggite dalla violenza in Ucraina. Ufficiosamente si parla di oltre 1 milione di persone che hanno passato i confini.
La sola Polonia ha già accolto oltre 600.000 rifugiati, la Repubblica Moldova 90.000, l’Ungheria 150.000, la Slovacchia 70.000, la Romania 60.000 e altri paesi europei 80.000.
L’UNHCR stima che oltre 5 milioni di persone potrebbero fuggire dall’Ucraina e cercare protezione e sostegno in tutta la regione europea.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), con UNHCR, CRI (international),altre agenzie internazionali e gruppi di volontariato mirano ad assistere questi milioni di rifugiati e richiedenti asilo nei paesi vicini. Le “priorità sanitarie immediate” riguardano per prima cosa “l’accesso ai servizi di pronto soccorso e chirurgici” per i traumi da guerra e da fuga, da freddo e da sotto alimentazione. Segue l’accesso ai servizi sanitari essenziali “ospedalieri ed ambulatoriali” e provvedere alle scorte di farmaci di tutti i tipi, ma in particolare garantire i farmaci per i malati cronici (diabetici, cardiaci polmonari). Necessari farmaci e servizi per le mamme ed i bambini, i malati di HIV e di tubercolosi in trattamento.

In tutti i paesi meta dei rifugiati ucraini, occorrerà affrontare il problema della diffusione di COVID-19, anche favorendo campagne di vaccinazioni a tappeto, controllo delle infezioni respiratorie stagionali. Grande attenzione al rischio di focolai di morbillo e di polio.

L’OMS sta creando ed organizzando in questi giorni un “centro logistico ed operativo di emergenza” in Polonia per distribuire forniture mediche essenziali di emergenza, kit di traumatologia e per chirurgia; farmaci salvavita e di urgenza; forniture di laboratorio; per poi effettuare distribuzioni di materiali e farmaci in Ucraina ma anche nei paesi vicini che assistono i profughi.

La risposta alla situazione di grave emergenza causata dalla guerra consiste nel realizzare servizi per la cura dei traumi da guerra, ma soprattutto per garantire la continuità delle cure per tutte le categorie di pazienti cronici e che necessitano di farmaci e cure salvavita.
Fondamentale ricordarsi che le condizioni di sovraffollamento dei profughi possono peggiorare la situazione del COVID-19 e delle epidemie di polio e morbillo. E’ fondamentale da parte di tutti i soggetti che partecipano a vari livelli alla assistenza della popolazione Ucraina sostenere gli sforzi di risposta al COVID e alla sua diffusione assicurando che tutte le risposte rimangano attive e che continui la distribuzione di dispositivi di protezione personale (DPI), di forniture di test Covid, e soprattutto di vaccini e di terapie necessarie per i casi particolarmente aggressivi.

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Scheda vaccinazione Colera- Come funziona

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Gli studi di immunogenicità hanno dimostrato bassa efficacia del vaccino nel produrre anticorpi neutralizzanti e in ogni caso una scarsa risposta dei linfociti di tipo B nei confronti del colera dopo vaccinazione per via orale. La risposta anticorpale vibrocida è scarsa. L’immunità protettiva risulta essere mediata dagli anticorpi secretori IgA prodotti localmente a livello intestinale. L’immunità risulta essere prevalentemente da contatto.
Il vaccino induce risposte contro le tossine intestinali da parte delle IgA nel 70-100% dei soggetti vaccinati. Mentre invece il vaccino produce anticorpi vibrocidi nel 35-55% dei soggetti vaccinati e anticorpi anti tossine 78-87% dei soggetti vaccinati. Le risposte delle dosi di richiamo inducono una buona risposta anamnestica. Negli adulti la memoria immunitaria dura almeno 2 anni.

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Scheda vaccinazione Colera- Introduzione all’argomento

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Il vaccino anticolerico è un farmaco per la profilassi vaccinale contro il Vibrione del colera. I primi vaccini tradizionali erano iniettivi, costituiti da cellule intere di batteri uccisi col fenolo. Da oltre un decennio non è più raccomandato dall’OMS per la loro scarsa efficacia, circa il 30- 50% dei vaccinati; per la breve durata dell’immunità (3-6 mesi); per il senso di sicurezza delle persone vaccinate, con basso livello di copertura.
Per tutti questi motivi è stato studiato e messo in commercio dal 2004 un vaccino, orale, con le seguenti caratteristiche: costituito da (1) cellule intere di batteri, uccisi col calore e la formalina; (2) subunità B non tossica della tossina del colera. Viene ottenuta con tecniche di ingegneria genetica. Questa tossina stimola una risposta anticorpale più forte e migliore dei precedenti vaccini. Sempre la tossina induce una immunità crociata nei confronti di ETEC (Escherichia coli Enterotossigena, enterotossina termolabile, e della diarrea causata da questo batterio. Diarrea del viaggiatore.

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