Il clima della Gran Bretagna è molto influenzato dall’Oceano Atlantico. E’ relativamente mite e le precipitazioni sono abbastanza contenute. Umido, con sbalzi di temperatura relativamente contenuti tra l’inverno e l’estate. Il tempo è variabile, con frequenti cambiamenti da un giorno all’altro o anche nell’arco della stessa giornata.
Le temperature medie in pianura sono sempre superiori allo zero anche in gennaio, quando oscillano intorno ai 4/5 ºC nelle città principali, e arrivano a 6 gradi nella punta sudoccidentale del Paese; in luglio oscillano tra i 12 gradi del nord della Scozia e i 18,5 °C nella regione di Londra. Le precipitazioni sono ovunque frequenti, ma sono particolarmente frequenti e abbondanti al nord e sui versanti occidentali. In Scozia occidentale si raggiungono i 1.500 millimetri, con circa 200 giorni all’anno di pioggia (più di un giorno su due!), mentre a Manchester, nell’Inghilterra occidentale, cadono 800 mm di pioggia in 141 giorni; a Plymouth, sulla costa sudoccidentale, cadono 1.000 mm di pioggia in 142 giorni.
Il sud-est è meno piovoso: a Londra cadono appena 600 mm di pioggia l’anno, distribuiti comunque in 109 giorni.
I mesi più inospitali per i turisti sono quelli invernali, da novembre a febbraio, quando fa freddo e le giornate sono corte. Marzo e ottobre sono mesi intermedi, durante i quali le giornate sono più lunghe, ma le temperature possono essere rigide. I mesi primaverili ed estivi, da aprile a settembre, sono indubbiamente i migliori e i più sfruttati dai visitatori.
Il periodo migliore per visitare la Gran Bretagna è quindi l’estate, da giugno ad agosto: è una stagione molto fresca in Scozia, e progressivamente più calda man mano che si procede verso sud; è ovunque abbastanza piovosa ma anche relativamente soleggiata.
Nella Scozia settentrionale e occidentale (v. le isole e Glasgow), in luglio e agosto si registra un aumento delle precipitazioni e una diminuzione del soleggiamento: qui il mese più soleggiato è giugno, che però è anche più fresco rispetto ai due mesi centrali dell’estate.
In tutta la Gran Bretagna giugno è un ottimo mese: le giornate sono molto lunghe, il paese è in fiore, le piogge e le nubi non mancano, ma esse si alternano al sole. Anche maggio (che però al nord e in Scozia è molto fresco, e a volte persino freddo), offre spesso un tempo discreto.
L’estate piena (luglio-agosto) al centro-sud è piacevolmente calda, e tra un rovescio e l’altro può anche spuntare il sole.
Il mare è freddo anche in estate: la temperatura dell’Atlantico raggiunge appena i 12 gradi nelle Shetland, i 13/14 °C in Scozia, i 17 °C nella Manica e in Cornovaglia.
Non essendo il clima della Gran Bretagna caratterizzato da estremi climatici, non esiste una stagione da evitare assolutamente, anche se va detto che da novembre a gennaio le giornate sono molto corte e il cielo è spesso grigio o nuvoloso, inoltre, in inverno, da dicembre a febbraio, ma a volte anche a novembre e marzo, ci possono essere periodi freddi, con nevicate e gelate.
In valigia – cosa portare
In inverno:vestiti caldi, maglione, cappotto, impermeabile. Per la Scozia e per le highlands, e per i periodi più freddi: guanti, berretto, sciarpa. In estate:vestiti di mezza stagione, giacca e felpa, impermeabile o ombrello. Nella zona di Londra è più facile che in alcune giornate ci si possa vestire leggeri, con t-shirt e pantaloncini.
Nell’estate 2021 incendi, ghiacciai sciolti, tempeste. Calore estremo tra i 40 e i 50’C dal Nord America all’Europa. Clima tropicale ovunque. Morti, distruzione, fuoco e tempeste di pioggia. Una situazione così bizzarra, sicuramente grave non l’avevamo mai vista. L’intero globo brucia o si allaga.
Incendi, tempeste, ghiacciai sconvolti. Mentre il mondo brucia di caldo e di fuoco, per effetto della crisi climatica, a 500 miglia a nord, sopra il Circolo Polare Artico, piove per la prima volta, a ricordo d’uomo. La vetta della calotta glaciale della Groenlandia è andata diversi gradi sopra lo 0°C termico, e per diverse ore sul ghiaccio è scesa pioggia.
La Groenlandia è formata da una calotta di ghiaccio spessa oltre 3 Km. Il rialzo termico negli ultimi decenni ha sciolto più di 300 miliardi di tonnellate di ghiaccio l’anno. Ripeto 300 miliardi di tonnellate di ghiaccio che si sono riversate in mare. Questa estate 2021 il rialzo termico è stato ben sopra lo zero termico e la pioggia battente è caduta per diverse ore su una delle aree più fredde della terra. Questa situazione che si è creata è sconcertante e costituisce il segnale evidente e preoccupante del cambiamento climatico. Non ci si aspettava questo fenomeno. I cambiamenti climatici accelerano più del previsto. E soprattutto tutti i ghiacciai della terra sono in stato di grande sofferenza.
Le conseguenze di tutto questo: erosioni di spiagge, stabilimenti e agglomerati urbani in difficoltà. Le nostre città rivierasche cominciano a soffrire di questo rialzo delle marre. Ma anche luoghi a noi lontani e meno conosciuti. Molte isole nell’oceano Pacifico sono in serie difficoltà.
L’allarme del club di Roma, Era l’aprile del 1968, 50 anni fa, quando nacque il “Club di Roma”, così chiamato perché i suoi fondatori, scienziati, economisti e industriali europei, si riunirono a Roma all’Accademia dei Lincei alla Villa Farnesina per discutere di problemi globali, in particolare climatici. il rapporto Brant degli anni ottanta, presentato all’ONU. Le tante altre conferenze internazionali e nazionali hanno fatto ben poco. La situazione peggiora di giorno in giorno. Gli adulti stanno a guardare attoniti. Le vecchie generazioni sembrano paralizzate nei confronti degli eventi. I giovani o per lo meno una parte di giovani sembra aver capito che questa situazione si rivolterà contro di loro. Movimenti di giovani in tutto il mondo si mobilitano. Ma finché il cambiamento di vita, di economie, di risorse energetiche, non diventerà business, le decisioni dei governi non diventeranno incisive.
I cambiamenti del clima cambiano gli ambienti e cambiano la presenza di flora e fauna. In particolare si modifica la presenza di insetti che trovano condizioni idonee per il loro proliferare e per prolungare il periodo di presenza nel corso dell’anno.
Molti virus, ma anche batteri sono trasmessi da tipi di zanzare un tempo relegate nelle savane o foreste tropicali ed ora comuni nelle nostre città non solo mediterranee ma anche del nord Europa. I cambiamenti climatici condizionano l’insorgere di malattie, un tempo sconosciute ed ora quasi comuni alle nostre latitudini.
Il rischio della comparsa di nuove pandemie o dell’arrivavo di malattie infettive, un tempo relegate ad ambienti equatoriali o tropicali è già in atto.
Ma tutti noi concretamente cosa possiamo fare? Come possiamo contribuire, nel nostro piccolo a frenare la distruzione totale del nostro ambiente?
Una piccola indicazione. Alberi, alberi, alberi. Dobbiamo piantare alberi direttamente o finanziare qualche progetto di riforestazione.
Se abbiamo un terreno, anche piccolo proviamo a piantare il nostro albero personale. Il prossimo autunno siamo tutti impegnati a piantare il nostro albero. Meglio se lo facciamo con un gruppo di amici. Titti insieme, ognuno il suo albero. Ed eventualmente partecipiamo ad un progetto di riforestazione. Sempre con l’impegno di piantare per lo meno un albero.
Esiste un provider dedicato alla riforestazione. www.ecosia.org . ogni 45 ricerche che fai contribuisci alla riforestazione mondiale piantando un albero, ogni ricerca aiuta ad eliminare 1 Kg di CO2. Vai a vedere come funziona e se non ti cambia molto passa a questo provider per le tue ricerche.
Allora mi raccomando come uomo, padre, medico, parte del cosmo e di questa terra, pianta il tuo albero e partecipa con convinzione ai progetti di riforestazione.
Clima: Situato in una zona dove predomina un vento proveniente generalmente da nord-est e che aumenta d’intensità fino al mese di luglio, Capo Verde usufruisce di condizioni climatiche più favorevoli rispetto a quelle dei paesi del vicino continente situati alla stessa latitudine. La stagione delle piogge si estende durante i mesi di agosto, settembre e ottobre con piovosità incerta di anno in anno, da isola a isola e persino da luogo a luogo ma ciò non impedisce che a Capo Verde sia estate tutto l’anno. I famosi venti caldi dell’est provenienti dal continente africano arrivano, di solito, a gennaio e febbraio. Il clima é tropicale secco. La temperatura media annua oscilla intorno ai 25° e le escursioni termiche non superano i 10° dovuto all’influenza dell’oceano. In mare la temperatura oscilla intorno ai 21° (febbraio e marzo) e ai 25° (settembre e ottobre).
Prevenzione e profilassi
Vaccinazioni obbligatorie
FEBBRE GIALLA se…
La vaccinazione è obbligatoria per coloro che provengono da un paese a rischio di trasmissione ed hanno più di 1 anno di età e per i viaggiatori che sono stati in transito per più di 12 ore in un aeroporto situato in un paese a rischio di trasmissione.
– La vaccinazione non è obbligatoria, ma va presa in considerazione a seconda del tipo di viaggio e di permanenza, ma soprattutto in base alla situazione epidemiologica del paese al momento del viaggio. La nuova formulazione “orale” delvaccino anticolera protegge ora anche dalle infezioni intestinali provocate da molti agenti enterotossici che provocano la “diarrea del viaggiatore”. Il vaccino è quindi consigliato per i viaggi in molti paesi del mondo.
Assicurati di aver effettuato tutte le vaccinazioni previste dal Sistema Sanitario Nazionale. Queste prevedono: tetano, difterite, polio, pertosse, haemophilus B, epatite B, morbillo, parotite, rosolia, varicella.
Approfondimenti sulla malaria
CHE COSA E’
La Malaria è una malattia infettiva, acuta, presente nel paese, molto legata agli’ ambienti umidi, piovosi, alle stagioni ed alle condizioni meteorologiche. Controlla prima di partire l’itinerario del tuo viaggio e le condizioni meteo delle aree dei tuoi soggiorni. Ricorda che la Malaria è una malattia potenzialmente grave ed anche fatale. Non sottovalutarla. E’ possibile prevenirla con una attenzione al vestiario che ti copra le parti scoperte al tramonto e la notte, all’utilizzo di repellenti e all’ utilizzo di adeguati farmaci per la profilassi, nelle stagioni di maggior rischio. Per approfondire leggi la scheda sulla malaria
NELLE ISOLE DI CAPO VERDE
Da diversi anni Capo Verde è esente da casi autoctoni di malaria (sia Falciparum che Malariae) e ha ricevuto la “certificazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per l’eliminazione della malaria dal territorio del paese”. Capo Verde è “Malaria-free”. (12 Gennaio 2024)
Negli ultimi 30 anni i casi sono progressivamente diminuiti e dal 2018 il paese non ha riportato casi autoctoni.
La “certificazione dell’eliminazione della malaria da un paese” è il riconoscimento ufficiale da parte dell’OMS dello “status di paese libero di trasmissione malarica. L’OMS concede questa certificazione quando un paese può dimostrare che la catena di trasmissione locale di tutti i parassiti della malaria umana è stata interrotta nel paese da almeno tre anni consecutivi. Il sistema di sorveglianza sia della malattia, che della presenza di zanzare anopheles infette, e che la risposta del controllo ambientale sia pienamente funzionante per prevenire qualsiasi rischio di ristabilimento della trasmissione autoctona.
Definitivamente certificata l’assenza di casi e di presenza di parassiti nell’isola, per la terza volta Cabo Verde è statocertificato come paese malaria Free. La prima volta risale al 1968, la seconda evidenza di esenzione da casi di malaria nel 1983.Quindi il ritorno della anopheles negli anni ’90 ha portato a nuovi casi e ad una recrudescenza della malattia. Questo per diminuiti controlli ambientali nel controllo dei vettori che hanno portato a un ritorno della malattia.
Nel 2015, il paese aveva ridotto la trasmissione della malaria autoctona a soli sette casi. Ma a causa di casi importati si è generato un focolaio di 423 casi ufficiali di malaria autoctona, in persone che non avevano viaggiato, in particolare nella capitale Praia.
Da allora il sistema sanitario di Cabo Verde si è concentrato sulla sorveglianza dei casi si di malaria, in particolare sull’individuazione e la diagnosi di casi sospetti nelle unità sanitarie; sulla sorveglianza dei casi importati; e soprattutto sul controllo prolungato dei vettori, in particolare attraverso tecniche di ‘irrorazione interna dei residui chimici.
Per arginare e prevenire l’ondata di casi importati dall’Africa continentale dal 2009 è stato messo in essere un piano di cure e diagnosi fornite gratuitamente a viaggiatori e migranti internazionali. Uno sforzo che per anni ha contribuito ad abbattere la presenza di malaria.
La maggior parte dei casi di malaria viene rilevata presso le strutture sanitarie del paese. I casi confermati vengono segnalati entro 24 ore, ospedalizzati e trattati. Dopo la dimissione, i pazienti guariti vengono monitorati una volta alla settimana per 28 giorni, per evitare episodi di recrudescenza della malattia e innesco di nuovi focolai infettivi.
Le principali misure preventive sono state caratterizzate da due campagne annuali di irrorazione residua indoor; controllo regolare delle larve dei vettori anopheles; controllo di casi di malaria, anche sospetti, ai punti di ingresso (aeroporti e porti) e attenzione all’igiene ambientale.
Nonostante la pandemia di COVID-19 abbia bloccato ogni attenzione verso altri problemi, il Ministero della Salute di Capo Verde ha cercato di mantenere un impegno concreto nel programma di controllo ed eliminazione della malaria.
PROFILASSI
Per la situazione epidemiologica ed il rischio malarico molto basso, non è consigliata alcuna profilassi, ma si raccomanda, in ogni caso, particolare attenzione ad evitare le punture degli insetti (V. zanzare &co: come proteggersi)
Per la situazione epidemiologica ed il rischio malarico molto basso, non è consigliata alcuna profilassi, ma si raccomanda, in ogni caso, particolare attenzione ad evitare le punture degli insetti (V. zanzare &co: come proteggersi)
In ogni caso consigliamo sempre di portare una confezione di DOXICICLINA 100 mg, da assumere in caso di forte diarrea, puntura di zecche degli animali, per la protezione e cura del tifo esantematico, con possibilità, in ogni caso di prevenzione dalla malaria nei territori dove ancora ci può essere il sospetto della trasmissione. DOXICICLINA 100 mg è da considerare, da parte dei viaggiatori, un farmaco multiuso per infezioni cutanee, intestinali, per le infezioni da Rickettsie, Borrellia ed altre infezioni batteriche a trasmissione vettoriale.
AL RIENTRO
In caso di febbre, di diarrea o comunque di malessere, è indispensabile consultare senza indugio (in caso di febbre, possibilmente entro 24 ore, per la possibilità di aver contratto la malaria, se si è di ritorno da una zona a rischio) un Medico Specialista o esperto in Malattie Tropicali.
Pillole di salute
Come evitare di ammalarsi
Dai tempo al tuo organismo di ambientarsi al nuovo clima ed al nuovo ambiente. Prima del viaggio, se possibile, dedica alcune ore alla attività fisica, e abitua il tuo organismo ai nuovi ritmi durante il viaggio…leggi tutto
Chi deve vaccinarsi per la febbre gialla
La vaccinazione contro la Febbre Gialla o Vaccino Antiamarillico, malattia virale acuta, che si trasmette tramite puntura di zanzara, è l’unica pratica preventiva che può essere richiesta obbligatoriamente dalle autorità sanitarie di un Paese per poter entrare attraverso i valichi di frontiera….
E’ una malattia infettiva, acuta, spesso ma non sempre febbrile, talvolta caratterizzata da pochi sintomi ma sempre con presenza di grande stanchezza, può essere fortemente debilitante, provocando anemia talvolta grave e molto spesso alterazioni metaboliche ed organiche. Appena entrati nell’organismo i parassiti colonizzano le cellule del fegato che poi vengono via via distrutte creando zone di necrosi (morte cellulare) e di fibrosi puntiforme. Alla lunga il parassita malarico crea lesioni permanenti a livello epatico. (altro che medicine contro la malaria che fanno male al fegato!).
Ricorda che la protezione dei farmaci utilizzati per la profilassi (prevenzione) è efficace e sicura. Gli eventuali effetti collaterali, raramente presenti, sono sicuramente meno dannosi, sul tuo organismo, rispetto alle conseguenze derivanti dalla malattia stessa. Tali effetti collaterali, sempre temporanei, possono dipendere da dosaggi non corretti o da intolleranze individuali. Devi temere l’azione distruttiva del parassita sul tuo organismo piuttosto che gli effetti collaterali,generalmente non pericolosi dei farmaci antimalarici.
Febbre, brividi, sudorazione, cefalea nucale, stanchezza ingravescente sono i sintomi più frequenti e caratteristici. Ma non sempre la malaria si presenta in modo così eclatante. Basta un malessere al rientro dal viaggio a far scattare l’attenzione.
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• le zanzare che trasmettono malattie diverse dalla malaria sono attive durante il giorno ed ovunque vi sia una raccolta di acqua dolce: indossare abiti di colore chiaro, lunghi e con maniche larghe, pantaloni lunghi e larghi, di colore chiaro, magliette o camicie con maniche lunghe e larghe e di colore chiaro da infilare nella cintura dei pantaloni….
Per prevenire l’eventuale trasmissione di malattie infettive, è opportuno nuotare esclusivamente in piscine con acqua clorata. L’acqua del mare è sicura.
Fare il bagno in acque contaminate può essere pericoloso per la pelle, gli occhi, le orecchie, le mucose della bocca, specialmente se…
Montagna o mare, safari e avventura o vacanza di tutto riposo, caldo o freddo: devi preparare il tuo bagaglio con cura, attenzione, senza esagerare e soprattutto prevedendo ……l’imprevedibile. Abbigliamento appropriato al clima e non dimenticando mai una piccola farmacia da viaggio.
Al rientro a casa
Quando rientri da un viaggio ricorda di prenderti una pausa di un tempo sufficiente per riadattare il tuo organismo al tuo ambiente ed ai tuoi ritmi di vita. Stanchezza, malessere, senso di vuoto, scarsa capacità alla concentrazione….
Clima: La Spagna non ha un clima uniforme. Infatti il territorio spagnolo si può suddividere in almeno sei regioni climatiche principali: • La costa mediterranea, con predominanza dei caratteri propri di questo mare, con temperature medie invernali miti (in gennaio, il mese più freddo, sono generalmente comprese fra i 7 °C e i 14 °C, a seconda della latitudine) ed estive elevate, ma non torride (in luglio e agosto, i mesi più caldi, sono comprese fra i 22 °C e i 28 °C). Per quanto riguarda le precipitazioni sono concentrate generalmente nei mesi autunnali e in inverno. Si avranno pertanto estati secche ed inverni umidi. Anche le coste atlantiche del sud e la pianura del Guadalquivir hanno un clima assimilabile a quello mediterraneo, pur se influenzato dalla vicinanza dell’Oceano, con temperature miti e precipitazioni abbondanti lun go la costa ed estati più calde e precoci (non sono rare massime di 30 °C o 35 °C a fine Maggio). • La meseta e le regioni interne, con un clima in molte zone di tipo mediterraneo subcontinentale e in altre continentale. Questo clima caratterizza la maggior parte della Penisola iberica. Nelle regioni da esso interessate le temperature invernali sono piuttosto basse, ma non rigide (generalmente comprese, in gennaio, fra i 4 °C e i 7 °C per il mediterraneo-subcontinentale e sensibilmente inferiori per quello continentale), mentre quelle estive sono elevate e le precipitazioni sono irregolari. In generale, le comunità occidentali fruiscono di maggiori precipitazioni rispetto a quelle orientali. • La Galizia e le regioni cantabriche che si affacciano sull’Atlantico (Asturia, Cantabria e Paese Basco) con un clima mite di tipo oceanico, caratterizzato dall’abbondanza di piogge durante tutto l’anno (specialmente d’inverno) e da temperature sia invernali che estive molto gradevoli (8 °C o 9 °C in gennaio e circa 20 °C in luglio ed agosto) • Le zone elevate delle cordigliere interne (Cordigliera Cantabrica, Sistema Iberico, Cordigliera Betica, ecc.), dei Pirenei e delle quote più alte delle Canarie, contraddistinte da inverni rigidi (generalmente al di sotto dei 0 °C) e da estati molto fresche (inferiori per lo più ai 15 °C). Le precipitazioni sono in tali zone abbondanti e rivestono spesso un carattere nevoso. Dune di Maspalomas, nell’isola di Gran Canaria • Le subregioni desertiche presenti soprattutto nel sud-est peninsulare e nella Valle del Ebro, caratterizzate da climi aridi o addirittura desertici (con precipitazioni inferiori ai 300 mm). Fra queste: Il Desierto de Tabernas oltre ad estese zone della Provincia di Almería, (come il Cabo de Gata, dove si registrano meno di 200 mm annui), di Granada (Guadix), di Murcia ed Alicante. Nel nord peninsulare si estende il Desierto de los Monegros nella valle dell’Ebro (Aragona) in cui l'”effetto foehn” è la causa principale di precipitazioni scarsissime. • Le Canarie infine, hanno invece un clima decisamente tropicale, con temperature calde lungo tutto l’arco dell’anno e precipitazioni scarse (più abbondanti nelle isole occidentali) o scarsissime (deserto delle Dune di Maspalomas, nell’isola di Gran Canaria). Va a tale proposito sottolineato che le coste meridionali della penisola (fra Tarifa ed Almería), caratterizzate da temperature invernali subtropicali (in gennaio a Marbella si registra una temperatura media di circa 14 °C), fanno da transizione tra il clima mediterraneo e quello tropicale. Le precipitazioni in tali zone sono però più abbondanti rispetto a quelle delle Canarie.
Prevenzione e profilassi
Vaccinazioni obbligatorie
NESSUNA
Non ci sono vaccinazioni obbligatorie per entrare nel paese.
Assicurati di aver effettuato tutte le vaccinazioni previste dal Sistema Sanitario Nazionale. Queste prevedono: tetano, difterite, polio, pertosse, haemophilus B, epatite B, morbillo, parotite, rosolia, varicella.
Alert sanitari
Dengue
Annualmente vengono denunciati, in particolare nella regione autonoma di Catalogna, ma anche in altre aree della Spagna alcuni casi autoctoni in soggetti che non hanno viaggiato all’estero, a differenza dei casi finora denunciati come importati (oltre 500, solo in Catalogna, dal 2014 ad oggi). Sono in atto, nel paese, misure di controllo dell’attività del virus e di prevenzione della diffusione della zanzara Aedes albopictus ed altre responsabili della trasmissione. Un buon repellente può essere di grande aiuto.
Malattie prevalenti sul territorio
Endemie
SALMONELLA ED ENTERITI: rischio considerato endemico. Presenza di casi diffusi in locali ed esercizi dell’area del porto con poca igiene.
EPATITE B
EPATITE A
HIV
RABBIA: segnalati casi di rabbia animale, soprattutto nei pipistrelli. Rari i casi di rabbia canina. Vaccinazione consigliata nel post esposizione
Pillole di salute
Come evitare di ammalarsi
Dai tempo al tuo organismo di ambientarsi al nuovo clima ed al nuovo ambiente. Prima del viaggio, se possibile, dedica alcune ore alla attività fisica, e abitua il tuo organismo ai nuovi ritmi durante il viaggio…leggi tutto
Zanzare & co. – Come proteggersi
• le zanzare che trasmettono malattie diverse dalla malaria sono attive durante il giorno ed ovunque vi sia una raccolta di acqua dolce: indossare abiti di colore chiaro, lunghi e con maniche larghe, pantaloni lunghi e larghi, di colore chiaro, magliette o camicie con maniche lunghe e larghe e di colore chiaro da infilare nella cintura dei pantaloni….
Montagna o mare, safari e avventura o vacanza di tutto riposo, caldo o freddo: devi preparare il tuo bagaglio con cura, attenzione, senza esagerare e soprattutto prevedendo ……l’imprevedibile. Abbigliamento appropriato al clima e non dimenticando mai una piccola farmacia da viaggio.
Al rientro a casa
Quando rientri da un viaggio ricorda di prenderti una pausa di un tempo sufficiente per riadattare il tuo organismo al tuo ambiente ed ai tuoi ritmi di vita. Stanchezza, malessere, senso di vuoto, scarsa capacità alla concentrazione….
Clima: Questo proverbio islandese sintetizza la caratteristica più evidente del clima dell’isola: l’estrema variabilità. L’Islanda si trova in una zona di forti contrasti termici sia atmosferici (tra i tiepidi venti sudoccidentali e quelli freddissimi che scendono dalla Groenlandia) che marini (tra la calda Corrente del Golfo e quella fredda proveniente dal continente nordamericano, Groenlandia compresa). Tale situazione di contrasto genera intorno all’isola una zona di bassa pressione quasi permanente, che è stata battezzata “Depressione d’Islanda”. Essa influenza il clima dell’isola più di ogni altro fattore, determinando un’estrema variabilità della forza dei venti, della loro direzione e dell’umidità delle masse d’aria. Di conseguenza, in Islanda, repentini passaggi dalla pioggia al bel tempo e di nuovo al maltempo sono la regola anziché l’eccezione. Non sono inoltre rare violente tempeste, dovute a passaggi di depressioni con valori barici anche inferiori ai 950 hPa[senza fonte].Relativamente alla latitudine (63-66° N) e nonostante le sue propaggini settentrionali sfiorino il circolo polare artico, l’inverno dell’Islanda è relativamente mite, soprattutto per l’influenza (come detto) di parte della Corrente del Golfo, che sfiora l’isola sui suoi versanti meridionale e sudoccidentale. L’estate invece è molto breve e fresca (massime di luglio a Reykjavík sui 13° e minime sui 7°). Il record caldo della capitale è 24,8°[1], mentre quello assoluto islandese è 30,5°[2] (piuttosto alto, ma si deve tener conto del calore cittadino che, anche in centri abitati spaziosi come quelli dell’isola, mantiene le temperature almeno sui 2-3° al di sopra delle aree extraurbane). In genere nei giorni più caldi (a luglio) si superano di poco i 20°[2], ed è considerata già una notevole ondata di caldo, mentre durante la notte è rarissimo non scendere sotto i 10°[senza fonte]. All’interno (per via dell’altitudine) e a nordovest (a causa di una maggiore influenza della corrente fredda proveniente dalla Groenlandia) il clima è quindi molto più rigido e manca una vera e propria estate. I ghiacciai occupano l’11% dell’isola e si trovano anche ad altitudini collinari (lingue si spingono quasi fino al mare, anche a 50 m s.l.m.), e in zone ombrose gelo e neve rimangono tutto l’anno. Le piogge, dipendenti in massima parte dalla direzione del vento, ammontano a circa 1000-1600 mm annui lungo le coste meridionali e orientali, a 700-1000 mm all’interno dell’isola, a 800 mm a Reykjavík e ghiacciaio Vatnajökull dove esse sono inferiori a 400 mm. Le nevicate possono accadere anche a inizio giugno e fine agosto nell’entroterra.In inverno, come detto, le temperature sono miti e non scendono di molto sotto lo zero: nei giorni più freddi (in gennaio) nelle regioni costiere meridionali si hanno temperature attorno ai 0°, negli altopiani centrali attorno ai -10° e nelle zone settentrionali tra -25° e -30°. Nonostante ciò, le gelate sono molto frequenti e sono rare giornate molto al di sopra dello zero. Ci possono essere anche escursioni termiche giornaliere molto marcate, ma esse sono strettamente legate alla direzione di provenienza del vento (anziché all’alternanza di luce ed oscurità). L’arcipelago di Vestmannaeyjar, che si trova al largo della costa meridionale, è la zona con il clima più oceanico: in inverno la temperatura minima media è di -1° ma la massima media non sale oltre i +2° Qui sono molto a 400-600 mm a nord e nordest]. La parte con precipitazioni più basse dell’isola si trova a nord dell’enorme frequenti le giornate di forte vento con nevischio: la neve cade spesso, ma generalmente non ci sono grandi accumuli (non oltre i 15-20 cm). L’estate è invece estremamente piovosa e fresca.In sintesi, il clima islandese è inadatto all’agricoltura (che pure potrebbe trovare condizioni favorevoli nei terreni vulcanici così fertili).
Prevenzione e profilassi
Vaccinazioni obbligatorie
NESSUNA
Non ci sono vaccinazioni obbligatorie per entrare nel paese.
Assicurati di aver effettuato tutte le vaccinazioni previste dal Sistema Sanitario Nazionale. Queste prevedono: tetano, difterite, polio, pertosse, haemophilus B, epatite B, morbillo, parotite, rosolia, varicella.
Pillole di salute
Come evitare di ammalarsi
Dai tempo al tuo organismo di ambientarsi al nuovo clima ed al nuovo ambiente. Prima del viaggio, se possibile, dedica alcune ore alla attività fisica, e abitua il tuo organismo ai nuovi ritmi durante il viaggio…leggi tutto
In valigia
Montagna o mare, safari e avventura o vacanza di tutto riposo, caldo o freddo: devi preparare il tuo bagaglio con cura, attenzione, senza esagerare e soprattutto prevedendo ……l’imprevedibile. Abbigliamento appropriato al clima e non dimenticando mai una piccola farmacia da viaggio.
Al rientro a casa
Quando rientri da un viaggio ricorda di prenderti una pausa di un tempo sufficiente per riadattare il tuo organismo al tuo ambiente ed ai tuoi ritmi di vita. Stanchezza, malessere, senso di vuoto, scarsa capacità alla concentrazione….
Clima: il clima tedesco è variabile qualunque sia il periodo dell’anno.In ogni caso il periodo con il clima più affidabile è quello compreso tra maggio e ottobre, il quale ovviamente coincide con la normale stagione turistica. Non esiste qui una stagione delle piogge.Buona parte del territorio della Germania subisce l’influsso del clima temperato, con predominanti venti umidi da ovest. Il clima è moderato dalla corrente nord atlantica, estensione settentrionale della Corrente del Golfo. Le acque più calde mitigano parzialmente le regioni affacciate sul Mare del Nord, tra cui la penisola dello Jutland e le regioni situate lungo il Reno. Di conseguenza, nel nord-ovest e nel nord, il clima è oceanico; le precipitazioni si susseguono durante tutto l’arco dell’anno con un massimo durante l’estate. Gli inverni sono miti e le estati tendono ad essere fresche e ventilate, anche se a volte le temperature superano i 30° C per periodi di tempo prolungati. Nella parte orientale, il clima è più continentale; possono registrarsi inverni molto freddi e, per contro, estati anche molto calde, con lunghi periodi di siccità. La Germania centrale e meridionale è una regione di transizione che varia dal clima moderatamente oceanico al continentale. In queste regioni (soprattutto nelle pianure del Reno e del Danubio) è del tutto normale che le temperature massime superino i 30 °C durante l’estate.
Prevenzione e profilassi
Vaccinazioni obbligatorie
NESSUNA
Non ci sono vaccinazioni obbligatorie per entrare nel paese.
Vaccinazioni consigliate
ENCEFALITE DA ZECCHE (TBE)
TBE- ENCEFALITE DA ZECCHE Negli stati meridionali di Baden-Wurttemberg e di Bayern si registra il più alto tasso di incidenza di TBE. Nel 2010 sono stati compresi tra le aree a rischio di trasmissione anche gli stati di Hessen, Thuringen e Rheinland-Pfalz.
Assicurati di aver effettuato tutte le vaccinazioni previste dal Sistema Sanitario Nazionale. Queste prevedono: tetano, difterite, polio, pertosse, haemophilus B, epatite B, morbillo, parotite, rosolia, varicella.
Malattie prevalenti sul territorio
Endemie
ENCEFALITE DA ZECCA e da BORRELIA:
EPATITE B
HIV SALMONELLA
Enteriti ed Enterocoliti da BATTERI GRAM –
Pillole di salute
Come evitare di ammalarsi
Dai tempo al tuo organismo di ambientarsi al nuovo clima ed al nuovo ambiente. Prima del viaggio, se possibile, dedica alcune ore alla attività fisica, e abitua il tuo organismo ai nuovi ritmi durante il viaggio…leggi tutto
Zanzare & co. – Come proteggersi
• le zanzare che trasmettono malattie diverse dalla malaria sono attive durante il giorno ed ovunque vi sia una raccolta di acqua dolce: indossare abiti di colore chiaro, lunghi e con maniche larghe, pantaloni lunghi e larghi, di colore chiaro, magliette o camicie con maniche lunghe e larghe e di colore chiaro da infilare nella cintura dei pantaloni….
Montagna o mare, safari e avventura o vacanza di tutto riposo, caldo o freddo: devi preparare il tuo bagaglio con cura, attenzione, senza esagerare e soprattutto prevedendo ……l’imprevedibile. Abbigliamento appropriato al clima e non dimenticando mai una piccola farmacia da viaggio.
Al rientro a casa
Quando rientri da un viaggio ricorda di prenderti una pausa di un tempo sufficiente per riadattare il tuo organismo al tuo ambiente ed ai tuoi ritmi di vita. Stanchezza, malessere, senso di vuoto, scarsa capacità alla concentrazione….
Clima: Maggio e giugno sono i mesi migliori per visitare la Romania, seguiti da settembre e i primi giorni di ottobre. In questi periodi potete meglio apprezzare i monasteri della Bucovina meridionale, con i loro splendidi dipinti, senza dover sopportare le orde di turisti. La primavera e l’autunno sono anche le stagioni migliori per il birdwatching nel Delta del Danubio. In Romania l’inverno è molto duro; in questa stagione il turismo si concentra nelle stazioni sciistiche, quali Poiana Brasov e Sinaia. La neve persiste fino a metà maggio, e la stagione per le escursioni non inizia davvero fino a giugno. Gli stabilimenti balneari sul Mar Nero iniziano a riempirsi verso la fine di giugno e sono affollati fino a metà agosto.
Se si prevedono escursioni in zone extraurbane, dove può essere più facile il contatto con animali selvatici; in ocasione di safari o battute di caccia, nonché per motivi professionali (veterinari, agronomi, ecc…).
– La vaccinazione non è obbligatoria, ma va presa in considerazione a seconda del tipo di viaggio e di permanenza, ma soprattutto in base alla situazione epidemiologica del paese al momento del viaggio. La nuova formulazione “orale” delvaccino anticolera protegge ora anche dalle infezioni intestinali provocate da molti agenti enterotossici che provocano la “diarrea del viaggiatore”. Il vaccino è quindi consigliato per i viaggi in molti paesi del mondo.
Dai tempo al tuo organismo di ambientarsi al nuovo clima ed al nuovo ambiente. Prima del viaggio, se possibile, dedica alcune ore alla attività fisica, e abitua il tuo organismo ai nuovi ritmi durante il viaggio…leggi tutto
Zanzare & co. – Come proteggersi
• le zanzare che trasmettono malattie diverse dalla malaria sono attive durante il giorno ed ovunque vi sia una raccolta di acqua dolce: indossare abiti di colore chiaro, lunghi e con maniche larghe, pantaloni lunghi e larghi, di colore chiaro, magliette o camicie con maniche lunghe e larghe e di colore chiaro da infilare nella cintura dei pantaloni….
Montagna o mare, safari e avventura o vacanza di tutto riposo, caldo o freddo: devi preparare il tuo bagaglio con cura, attenzione, senza esagerare e soprattutto prevedendo ……l’imprevedibile. Abbigliamento appropriato al clima e non dimenticando mai una piccola farmacia da viaggio.
Al rientro a casa
Quando rientri da un viaggio ricorda di prenderti una pausa di un tempo sufficiente per riadattare il tuo organismo al tuo ambiente ed ai tuoi ritmi di vita. Stanchezza, malessere, senso di vuoto, scarsa capacità alla concentrazione….
COVID-19, patentino di immunità o certificato vaccinale o Green Pass. tutto si riassume nel certificato medico.
PER INFORMAZIONI ” COVID-19 TUTELE E CONTROLLI SANITARIO“Per viaggiare e per il rientro NELLE AZIENDEFAI LE TUE DOMANDE
Stai organizzando un viaggio all’estero o in Italia? Devi dimostrare di aver già avuto il Covid-19 o di aver effettuato la vaccinazione? Ti richiedono l’effettuazione del tampone con la certificazione medica COVID FREE? Presso la clinica del viaggiatore presentando l’autocertificazione sanitaria e dopo un colloquio o videoconsulenza con un medio ti verrà rilasciato un certificato medicospecialistico. Se hai necessità potrei richiedere di effettuare un TAMPONE antigenico o molecolare per COVID-19
Per i tuoi viaggi Richiedi di effettuare il PROTOCOLLO SANITARIO CESMET che prevede la compilazione di una autocertificazione sanitaria e di eventuale malattia Covid-19 o avvenuta vaccinazione. Dopo verifica, insieme ai referti dei tamponi sulla presenza del virus e certificazione di stato di salute ed immunologico riceverai la il certificato medico che attesta il tuo stato nei confronti di SARS-CoV-2
Ricorda che tutti i test, sia i tampponi molecolari o antigenici sia i test sierologici che quantificano la presenza di anticorpi, sono la risposta di laboratorio, lasciati alla tecnica, alla interpretazione, alla metodica. Non sono una certificazione medica. Il certificato medico è documento medico legale, una assunzione di responsabilità nei confronti dei richiedenti, è la vera valutazione dello stato di salute effettuata dal medico specialista.
INFORMAZIONI e CONSULENZE prima del viaggio. Se prima della pandemia COVID-19 informarsi presso esperti di viaggi internazionali era un optional , oggi è un dovere verso se stessi e verso gli altri. Il rischio di COINFEZIONE tra SARS-CoV-2 ed altri virus, batteri o parassiti è reale e può essere pericoloso. Chiedi quindi ad esperti tropicalisti o infettivologi quali sono i comportamenti preventivi per mantenere un buono stato di salute. Oggi più di prima informati su quali vaccini sono consigliati non solo per i “paesi tropicali” ma per Europa ed USA o Canada. Una attenzione maggiore per garantire la tua salute. Il CESMET Clinica del Viaggiatore è a tua disposizione.
Presso il CESMET il medico infettivologo ti rilascia i seguenti certificati medici, che in questo momento di confusione e di attesa, hanno il loro valore medico legale e sono utilizzabili secondo le indicazioni stabilite dalla legge (clicca qui per approfondire sui certificati medici)
a. Certificato medico “COVID-19 Cesmet PLUS – Covid-19 FREE”, da utilizzare per viaggi internazionali e al rientro nella attività lavorativa o sociale in sicurezza. b. Certificato medico “tampone antigenico” (tampone naso-faringeo rapido) c. Certificato medico “Tampone Molecolare” (RT-PCR per SARS-CoV-2 Covid-19 Free); d. “Certificato medico “vaccinale” di avvenuta vaccinazione o ciclo vaccinale anti Covid-19 (semplice); e. “Certificato medico vaccinale COVID-19 Cesmet” con certificazione del referto sierologico (anticorpi totali IgM / IgG)
f. “Certificato medico di malattia COVID-19 Cesmet” con certificazione del referto sierologico (anticorpi totali IgM – IgG.
Il “certificato medico”
– è l’unico documento che ha un valore medico legale di fronte alla legge.
– è redatto da un medico abilitato e iscritto all’Ordine Professionale.
– fornisce attestazione scritta veritiera di un fatto di natura sanitaria, dello stato di salute e di attestazione di refertazioni o documenti diagnostici.
– ha valore medico-legale che lo rende utilizzabile secondo le indicazioni di legge.
– accerta e certifica un atto che fa fede fino a querela di falso.
Per ottenere i diversi certificati medici infettivologici presso il CESMET INFORMATI QUI’ oppure lascia un messaggia al whatsApp Cesmet 3466000899
#ProntiARipartire. PER AZIENDE è il protocollo specialistico che fornisce alle aziende che hanno deciso di aderire all’accordo per “la VACCINAZIONE AL PERSONALE AZIENDALE” tutto il supporto per infomarsi, comprendere, attivare il programma di vaccinazione e certificarlo, seguendo il personale nelle settimane post vaccinazione.
La NUOVA FASE di ripartenza aziendale e per il mantenimento della attività in sicurezza in questa particolare e delicata fase della pandemia covid-19. prevede la possibilità di organizzare presso l’azienda o presso i centri vaccinali autorizzati, la campagna aziendale di VACCINAZIONI al proprio personale.
In azienda è il momento non solo di continuare a tenere sotto controllo l’ambiente di lavoro ed i comportamenti, ma soprattutto garantire lo stato di salute e la resistenza del personale al virus SARS-CoV-2 dopo oltre un anno di pandemia e circolazione del CORONAVIRUS.
PUOI SCEGLIERE DI FARE RIENTRARE AL LAVORO O DI CONTINUARE A FAR LAVORARE IL PERSONALE AZIENDALE “IN SICUREZZA” SEGUENDO NON SOLO CRITERI DI SICUREZZA AMBIENTALI MA CRITERI DI CONTROLLO DELLA SALUTE per evitare il riaccendersi del contagio.
FACILITA LA VACCINAZIONE DEL TUO PERSONALE
Il medico infettivologo del Cesmet con il suo team, affiancando il medico competente aziendale, se presente, o incaricato direttamente dalle aziende sprovviste di medico del lavoro,
– prepara la ducumentazione informativa sul significato dele vaccinazioni e sulle differenze tra i vaccini;
– informa il personale aziendale sul significato ed i rischi reali delle vaccinazioni;
– predispone i piani per l’effettuazione dei vaccini in azienda o presso Cesmet;
– se richiesto aiuta il datore di lavoro a richiedere le dosi di vaccino presso le ASL di competenza;
– ricevute le dosi effettua la somministrazione dei vaccini a coloro che volontariamente hanno aderito alla campagna vaccinale;
– effettua le pratiche vaccinali sulla piattaforma regionale di registrazione;;
Il personale aziendale dopo aver ricevuto la prima dose di vaccino verrà seguito nei giorni successivi anche con video consulenza a distanza. Al termine del ciclo vaccinale verrà eseguita valutazione sierologica con la ricerca degli anticorpi IgG, neutralizzanti, per verificare il grado di resistenza della personaal virus. Il primo certificato, viene seguito dopo la prima dose di vaccino, successivamente viene rilasciato certificato definitivo di avvenuta vaccinazione e presenza di anticorpi.
INTRODUZIONE
COVID-19 è una malattia respiratoria, virale acuta, diffusasi rapidamente in tutto il mondo e attualmente in fase di nuova espansione a causa di varianti che hanno reso il virus più diffusivo di quello originari. L’unico freno possibile al dilagare del SARS-CoV-2, e quindi la soluzione unica da applicare è proprio l’adesione alle campagne di vaccinazioni che, nei paesi dove le somministrazioni procedono celermente, stanno dimostrando la loro efficacia.
In questa fase è comunque indispensabile continuare a mantenere un comportamento di ciascuno idoneo,le distanze e le regole stabilite negli ambienti di lavoro, il controllo periodico dello stato di salute e della presenza degli anticorpi IgM – IgG nel tempo, l’effettuazione periodica di Tamponi, per il controllo della circolazione del virus.
Questo virus continua ad infettare e spesso a non manifestarsi, a rimanere silente e quindi a colpire altri soggetti. Le persone diventano contagiose per un certo periodo, e possono arrivare a mostrare sintomi non solo respiratori ma colpire la maggior parte degli organi. Dopo oltre un anno di esperienza clinica si è visto che la maggior parte degli organi posso essere colpiti e la malattia può cronicizzare.
In questa situazione può importante che ogni dipendente conosca il proprio stato di salute dopo mesi di circolazione del virus e la sua situazione di immunità nei suoi confronti; e che l’azienda conosca la sicurezza del proprio personale, in particolare il livello di resistenza o sensibilità al SARS-CoV-2.
Dall’inizio il protocollo #ProntiARipartire
Distanze di sicurezza, l’uso de mascherine negli ambienti di lavoro chiusi ed affollati, l’attenzione ai contatti a casa o nell’ambiente di lavoro sono comportamenti essenziali da seguire nei prossimi mesi, anche quelli estivi. Durante l’estate non allentare l’attenzione.
Il PROTOCOLLO #ProntiARipartire
Il CESMET Clinica del Viaggiatore, centro medico specializzato in malattie infettive, propone alle aziende, nella fase di riattivazione del lavoro, un protocollo sanitario che permetta un rientro del personale aziendale secondo criteri di sicurezza, e che preveda fasi di controllo del personale, nei mesi di rischio contagio, con aggiornamento della prima certificazione medica.
Il protocollo prevede: certificazione medica secondo criteri epidemiologici, clinici e diagnostici per ciascun dipendente. Obiettivo: fornire una certificazione medica infettivologica che attesti lo stato si salute del dipendente, il livello di resistenza o sensibilità al coronavirus; fornisca le indicazioni comportamentali legate allo stato sanitario del singolo individuo; indichi le pratiche preventive da adottare nell’ambiente di lavoro; fornisca indicazioni chiare, a chi ne ha bisogno, per entrare in stato di quarantena o isolamento e seguire i protocolli necessari; indichi le scadenze dei controlli periodici nel semestre successivo con l’aggiornamento del certificato medico.
ADEMPIMENTI AI DECRETI GOVERNATIVI ED INAIL
Il PROTOCOLLO #ProntiARipartire, nella sua completezza e nel rigore scientifico offre al datore del lavoro ed alla azienda uno strumento per adempiere in modo completo ed esaustivo alle indicazioni del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 26 aprile 2020, che segna l’avvio della FASE 2 per la gestione dell’emergenza sanitaria da SARS-CoV-2. Il PROTOCOLLO propone un metodo di controllo clinico del personale, al fine di coniugare la ripresa delle attività lavorative nelle diverse sedi con la salvaguardia della sicurezza per la salute dei lavoratori, e quindi il loro controllo secondo il protocollo proposto.
Il Protocollo proposto è conforme alle indicazioni degli organi di Governo, istituzioni, enti ed in particolare, alle prescrizioni del “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” del 24 aprile 2020 e del “Protocollo condiviso di regolamentazione per il contenimento della diffusione del COVID-19 nei cantieri” del 24 aprile 2020, e prende spunto dal documento tecnico INAIL online con le misure di contenimento e prevenzione nei luoghi di lavoro( clicca qui )
(Pubblicazione, approvata dal Comitato Tecnico Scientifico istituito presso la Protezione Civile)
I TEST LABORATORIO UTILIZZATI (SPIEGAZIONE) Il test sierologico, rapido, qualitativo, in immunocromatografia, realizzato in modo a sé stante non ha alcun significato sul risultato dello stato immunologico della persona. Il test RT-PCR, ossia la ricerca del virus con il tampone, eseguito solo a livello ospedaliero in strutture autorizzate, e per categorie ben definite, mostra solamente la “fase infettiva” della persona. Questi sono test che mostrano solamente alcune fasi del contagio del virus e della sua storia naturale all’interno dell’organismo. Fotografano di fatti “fasi della storia naturale dell’infezione singole e separate rispetto all’intera storia naturale della risposta dell’individuo al contatto con il coronavirus.
Il test in immunocromatografia utilizzato da CESMET è commercializzato su territorio nazionale ed europeo, è provvisto di conformità CE e FDA (USA), registrato presso il Ministero della Salute (n°: W0105040619 – il 09/04/2020) . Ha mostrato caratteristiche tecniche di sensibilità e specificità che lo rendono idoneo a screening preventivi quali quelli già effettuati con i medesimi test in alcuni ospedali italiani.
L’ottimo livello di percentuale di sensibilità (95.1) e soprattutto l’elevata % di specificità (99.2) rendono questo test paragonabile ai test in ELISA per le indagini di screening sulle persone sane (non sui malati) su cui occorre determinare la presenza o meno di anticorpi.
Questa figura rappresenta la “storia naturale dell’infezione” in un individuo che ha avuto il contagio con il nuovo coronavirus (SARS-CoV-19. La fase della malattia può essere sintomatica, anche in modo aggressivo, o subclinica – senza o con pochi sintomi.
Questo diagramma mostra le fasi di presenza del virus e lo sviluppo dei due tipi di anticorpi (IgM-IgG) e come si vede è la spiegazione dei tempi di presenza di virus e di formazione delle immunoglobuline. Il diagramma è da rapportare alla storia dell’infezione sopra riportata.
Il PROTOCOLLO #ProntiARipartire proposto alla azienda studia nel suo complesso, per ciascun dipendente, l’eventuale infezione con lo studio delle fasi di risposta dell’organismo e la formazione degli anticorpi. Con l’insieme dei dati il medico infettivologo può certificare i livelli di resistenza o sensibilità ad una nuova infezione e fornire i giusti consigli comportamentali. La certificazione dovrà essere aggiornata nei mesi a venire secondo un calendario stabilito.
PROTOCOLLO #ProntiARipartire, PROPOSTO ALLA AZIENDA
METODO
Nel corso del CONSULTO INFETTIVOLOGICO vengono valutati luoghi, contatti con persone a rischio, comportamenti, rischi al lavoro. Vengono studiati sintomi e risposte dell’organismo dal gennaio 2020.
Viene fatta attenzione ad alcuni parametri che si alterano in presenza del virus (ossigeno, circolazione, cuore). Il test studia la presenza degli anticorpi, che spesso non si formano o non si manifestano.
Questo vuol dire che il test da solo non ha significato, ma ha la sua importanza inserito in un contesto clinico. Il certificato medico fornisce una risposta sullo stato di salute, sulla probabile resistenza o sensibilità al virus, sul comportamento da adottare. Sui vaccini essenziali da utilizzare per evitare danni da co-infezioni in attesa del vaccino specifico.
AGGIORNAMENTO DELLA CERTIFICAZIONE PER 6 MESI SUCCESSIVI.
Per seguire le indicazioni ufficiali riguardanti l’apertura delle aziende della Fase2 e Fase 3 e seguire le norme di sicurezza nell’ambiente di lavoro durante tutto il periodo di emergenza della pandemia COVID-19 è necessario un aggiornamento della certificazione medica mensile per un periodo di 6 mesi.
Il certificato viene aggiornato sulla base di una raccolta dati a distanza autocertificata. Per coloro che manifesteranno sintomi o malattie sospette percovid-19 verrà effettuato un nuovo test sierologico (in ELISA – qualitativo e quantitativo) per la conferma di presenza degli anticorpi, e la possibile contagiosità della persona.
Clima: Il clima è generalmente temperato. Tuttavia, per gli influssi continentali, oceanici e mediterranei, la Francia offre una grande diversità di sfumature climatiche. CORSICA: Mite di tipo mediterraneo lungo le coste, all’interno il clima varia con l’aumentare dell’altitudine, fino a microclimi di tipo alpino in montagna, dove si registrano frequenti precipitazioni e l’inverno la neve è persistente al di sopra dei 1.200-1.500 m. La Corsica è soggetta a venti forti e particolare prudenza è richiesta ai velisti
Prevenzione e profilassi
Vaccinazioni obbligatorie
NESSUNA
Non ci sono vaccinazioni obbligatorie per entrare nel paese.
Assicurati di aver effettuato tutte le vaccinazioni previste dal Sistema Sanitario Nazionale. Queste prevedono: tetano, difterite, polio, pertosse, haemophilus B, epatite B, morbillo, parotite, rosolia, varicella.
Pillole di salute
Come evitare di ammalarsi
Dai tempo al tuo organismo di ambientarsi al nuovo clima ed al nuovo ambiente. Prima del viaggio, se possibile, dedica alcune ore alla attività fisica, e abitua il tuo organismo ai nuovi ritmi durante il viaggio…leggi tutto
In valigia
Montagna o mare, safari e avventura o vacanza di tutto riposo, caldo o freddo: devi preparare il tuo bagaglio con cura, attenzione, senza esagerare e soprattutto prevedendo ……l’imprevedibile. Abbigliamento appropriato al clima e non dimenticando mai una piccola farmacia da viaggio.
Al rientro a casa
Quando rientri da un viaggio ricorda di prenderti una pausa di un tempo sufficiente per riadattare il tuo organismo al tuo ambiente ed ai tuoi ritmi di vita. Stanchezza, malessere, senso di vuoto, scarsa capacità alla concentrazione….
Medici e strutture ambulatoriali membri ISTM (International Society of Travel Medicine) Pichard, EricService des Maladies Infectieuses et TropicalesChu D’angers, 4 rue Larrey, 49100 Angers Tel.: [+33] (2) 41 35 39 30; Fax: [+33] (2) 41 35 34 45 Ozenne, FlorentCentre Medical International des MarinsCentre Medical Francois Premier, 1 rue Voltaire, 76600 Le Havre Tel.: [+33] (2) 35-22-42-75; Fax: [+33] (2) 35-22-73-75 Bouchaud, OlivierHopital Bichat Claude Bernard, 46 rue Henri Huchard, 75018 Paris Ile de FranceTel.: [+33] (1) 40257883; Fax: [+33] (1) 40256774 Thevenot, JacquesCentre Medical Des EntreprisesTravaillant a l Exterieur, 10 Rue Du Colonel Driant, 75001 Paris Leroy, Jean PhilippeSante Voyages RouenCentre Hospitalier Universitaire Charles Nicolle, 1 rue de Germont, 76000 RouenTel.: [+33] (2) 32888448; Fax: [+33] (2) 32888128 Fisch, Alain, M.D.Centre Vaccination International et Urgences Medecine TropicaleCentre hospitalier, 40 allee de la Source, 94195 Villeneuve Saint GeorgesTel.: [+33] (1) 43-86-20-00; Fax: [+33] (1) 43-86-22-39 AMBASCIATE – CONSOLATI USA Ambasciata: 2 Avenue Gabriel, 75382 Parigi, Cedex 08 PSC 116, APO AE 09777 tel.: [33] (1) 43-12-22-22 CANADA Ambasciata: 35, avenue Montagne, 75008 Parigi tel.: [33] (1)44.43.29.00
Note
La vaccinazione contro la TBE è indicata ai viaggiatori diretti nelle aree boschive e campestri di Alsazia, Reno, Baden
Vaccini Covid-19 ” Pfizer – Moderna – Astra Zeneca”, altri vaccini in giro per il mondo … ma poi vaccini pediatrici … e vaccini per i viaggi internazionali.
Per richiedere i tuoi tamponi molecolari o antigenici in caso di viaggio clicca qui
Vaccini Pfizer, Moderna, Astra Zeneca e Sputnik; campagne di vaccinazioni per Covid-19; in tutto il mondo da qualche mese non si parla d’altro. E per frenare il virus SARS-CoV-2 non potrebbe essere
altrimenti. In ogni notiziario, talk show televisivo e radiofonico, intervista, articoli di apertura di giornali e di riviste di ogni tipo, non si fa che parlare di vaccini, di politiche vaccinali, di strategie e addirittura di guerre di vaccinazioni tra stati. Ovunque ci troviamo, per strada, al bar o al ristorane, le poche volte che li troviamo aperti per mangiare un boccone, in ogni tavolo, o per bere un caffè le persone che ci stanno vicine, con la loro mascherina, non fanno che parlare di vaccini, e sanno tutto, e sanno molto di più di noi poveri tecnici, che spesso sappiamo di saperne molto poco. Poco si conosce realmente del “Piano Vaccini antiCovid del ministero della salute”
Tutto questo potrebbe essere un’ottima cosa. Una occasione per rilanciare il concetto e la sensibilità delle persone nei confronti delle vaccinazioni in genere. Non è mai accaduto che si parlasse tanto di prevenzione vaccinale, ma … Da decenni lavoro con le vaccinazioni e da decenni aspetto un momento come questo. Un avvenimento più unico che raro, diffondere la cultura della vaccinazione. Ed in effetti questa è la strada giusta per arginare la diffusione inarrestabile del SARS- CoV-2.
Tutto seguirebbe una incredibile strada promozionale e di sensibilizzazione nei confronti della questione vaccinazioni se non si parlasse solo di vaccini anti Covid, e molto spesso a sproposito. Siamo tutti coscienti che vaccinare è l’unica strada per frenare, ripeto frenare la diffusione di SARS-CoV-2 ma questo sta diventando un argomento a senso unico.
Si parla di “Vaccini” … “vaccini Covid”, di Pfizer e di Moderna, poi c’è Astra Zeneca … ed ora prende quota il russo Sputnik e poi quelli cinesi, a noi tanto lontani. Si parla di “Pratiche vaccinali”, di “organizzazione di campagne nazionali contro il Covid .. di politiche vaccinali. Si parla … si parla … E tutto diventa quasi un mantra affidato ai media. Siamo in guerra contro “il virus della Covid-19” e la guerra va combattuta fino in fondo.
D’altra parte assistiamo alle solite polemiche, ascoltiamo le solite leggende metropolitane, e tutti, giornalisti, opinionisti, gente comuni, pochi addetti ai lavori, si sforzano di dire la loro; tutti sono diventati esperti di medicina preventiva e di profilassi vaccinale. Ma … ripeto in questo clima di massima attenzione “al vaccino”, mai come ora nel mondo, sta venendo meno l’attenzione a tutti gli altri vaccini che ci proteggono dalle altre malattie.
Sembra un paradosso ma il Covid ci ha allontanato anche dalle normali e comuni pratiche vaccinali. In Italia le Regioni e le Asl gli ospedali, non tutte per fortuna, ma nella stragrande maggioranza, sono prese in modo esclusivo dalla chiamata alle armi contro il Covid. E in questa situazione lo spazio dedicato ai comuni vaccini contro tante malattie anche gravi, quali ad esempio il “morbillo, la parotite e la rosolia -MMR”, o alle meningiti “B o tetravalenti”, o ad altri vaccini, è sempre più ridotto.Avete più sentito parlare di vaccinazioni per il meningococco, per l’ HPV, per le epatiti?
Da attento osservatore, attraverso il centro di vaccinazioni internazionali – Cesmet, guardando l’adesione delle famiglie ai vaccini per bambini, in particolare gli stranieri, avendo noi del Cesmet molti utenti di paesi da tutto il mondo, sto assistendo alla diminuzione costante della richiesta di vaccini per i piccoli bambini. Dove è finita per esempio l’attenzione anche nella popolazione pediatrica nei confronti del pneumococco. Quanti bambini lo hanno saltato. Ma come? Proprio in questo periodo di attenzione e voglia di vaccinarsi?
E l’adesione delle donne in gravidanza al vaccino per la “pertosse”? Un altro crollo di richieste. Tetano difterite “pertosse”, il vaccino trivalente principe per le donne all’ottavo mese. La protezione fondamentale per i neonati da una delle maggiori cause di morte perinatale, e dei primi due mesi di vita. Prima del Covid di richieste ce n’erano tante. Le donne giungevano al nostro centro, i ginecologi chiedevano informazioni, poi cosa è successo? Ora tutto tace. Ma durante la Pandemia non dovrebbe aumentare l’attenzione alla protezione delle altre malattie? Non abbiamo più volte affermato che le co-infezioni possono essere rischiose? Non ci si muove. Non ci si pensa ..
Proprio mentre scrivo la televisione continua a parlare di vaccinazioni Covid, di crisi di vaccinazioni, di persone che vogliono vaccinarsi. e di “No Vax” da condannare, cosa giusta e sacrosanta!! Ma contemporaneamente non sarebbe giusto, non potrebbero i nostri giornalisti ricordare che sono sempre meno le ragazze, anche adulte che chiedono il vaccino per il papilloma. Prima del “Corona” ci si informava, si chiedeva e e si prenotava il vaccino HPV. Le richieste aumentavano esponenzialmente anche per i ragazzi. Ed ora? tutto tace.
Non parliamo dei “viaggiatori internazionali”. Il nostro centro medico di malattie infettive rilascia “certificati medici Covid Free”, in inglese, eseguendo tamponi molecolari e anche antigenici. Tutti i viaggiatori che vanno all’estero chiedono di riceverli prima possibile. La preoccupazione per chi viaggia è quella di fare il tampone. Nessuno si informa più delle profilassi vaccinali da effettuare per il viaggio?, ricevere una risposta, e partire. Nessuno si chiede se durante il viaggio si può incorrere in problemi verso altre malattie, magari aumentati dalla presenza del SARS-CoV-2v
Tutti ci chiedono se facciamo il vaccino per il Covid-19. Tutti ci chiedono se è vero che con il vaccino anti Covid si può viaggiare. Queste sono le domande. Nessuno chiede più come proteggersi per il viaggio. La giusta attenzione per la prevenzione per viaggi, in particolare in aree disagiate o rischiose, dove è finita? Le grande testate giornalistiche o televisive, esperienza personale, mandano inviati in ogni parte del mondo per approfondimenti sulla pandemia, senza minimamente preoccuparsi se il personale va protetto da altre malattie, in alcuni casi particolarmente aggressive. Ma allora di cosa parlano televisioni e giornali, che messaggio vogliono fornire alla pubblica opinione??
Nessun viaggiatore riflette o pensa più ai rischi legati alle co-infezioni SARS-CoV-2 con altri virus o batteri; non si pensa più che in epoca di Covid sono aumentate e di molto le incidenze di alcune malattie, in particolare quelle portate dagli insetti. Sono aumentate anche le malattie da alimenti e bevande in alcune parti del mondo. Non ci si vaccina più per le epatiti, o il tifo, o per tetano difterite polio, non parliamo per meningiti o polmonite batterica. Sono aumentati i focolai di colera in molti paesi dell’area tropicale; l’Encefalite giapponese continua ad essere denunciata in molti paesi asiatici; casi di Febbre Gialla diffondono in Africa ed in America Latina ed aumentano le scimmiette portatrici di questo virus. Ma tutto questo è sempre più sfumato nella mente dei viaggiatori, anzi non viene più considerato. Di malaria non se ne parla quasi più. E se parli di profilassi antimalarica, di protezione dalle punture delle zanzare, di vaccini per infezioni alimentari presenti ed aggressive nei paesi meta dei viaggi, i pochi viaggiatori che si muovono in questo periodo ti dimostrano un senso di fastidio e di resistenza. Molto più di prima.
Dobbiamo modificare il messaggio, dobbiamo avvicinare nuovamente le persone al concetto che vaccinarsi, non solo per il Covid-19, fa bene e protegge da malattie ancora presenti ovunque. Dobbiamo cercare di non allontanare le persone dalle vaccinazioni. Non creiamo polemiche superflue nei messaggi televisivi e dei media in generale. Una informazione errata e confusa e polemica.
Diminuiamo i messaggi e parliamone poco. L’eccesiva informazione è deleteria e crea una reazione contraria nella mente della gente. I risultati negativi di una informazione polemica ed eccessiva li cominciamo a vedere nei nostri centri di vaccinazione. E cosa succederà al termine di tutto? Sfruttiamo il momento e spieghiamo che, in senso generale, vaccinarsi vuol dire aumentare la nostra capacità difensiva. Ma i messaggi vanno dosati e pesati. Vacciniamoci contro il Covid-19 ma pensiamo che esiste anche il resto che non va trascurato.
Iniziamo questo 2021scambiandoci i migliori auguri per un ritorno alla normalità e con un proposito fondamentale, quello di vivere questa pandemia senza ansie o paure. Da sempre abbiamo scritto, dalle pagine di questo sito, che il virus SARS-CoV-2 avrebbe circolato seguendo “regole e leggi naturali” scandite da rapporti millenari tra microrganismi e mondo vegetale o animale, compreso il genere umano.
ONDATE E PERSISTENZA DEL VIRUS
Era prevedibile lo sviluppo della prima ondata di diffusione del virus fin dall’aumento esponenziale dei casi in Cina; era certo l’arrivo della seconda ondata in una umanità priva di difese immunitarie dopo la stagione estiva, da sempre priva di eccessi di malattie infettive respiratorie; è prevedibile e calcolabile l’avvento della terza ondata di un nuovo virus che circola da poco più di un anno e si trova in pieno periodo invernale a contatto con l’uomo “al minimo della sua capacità difensiva immunitaria”. Come è sicuro il declino della presenza del virus dalla primavera inoltrata, nel nostro emisfero, e l’adeguamento in altre parti del mondo legato al periodico ciclo stagionale di rafforzamento dei sistemi difensivi cellulari immunitari. E’ certo il permanere del virus negli anni futuri tra di noi. Tutto questo avviene ed avverrà nonostante la giusta e corretta azione preventiva e protettiva delle mascherine, della debita distanza, della modifica dei i nostri comportamenti e soprattutto dell’avvento dei vaccini contro sars-CoV-2.
STORIA DEL RAPPORTO VIRUS-UOMO La storia millenaria, e soprattutto la storia degli ultimi 50 anni ci ha insegnato che l’umanità, per quanto voglia frenare l’attacco dei microbi, e voglia proteggersi con sistemi preventivi e di profilassi vaccinale, ha comunque bisogno dei tempi giusti, dettati dall’adeguamento dei sistemi biologici, per imparare a difendersi e convivere con nuovi germi improvvisamente mutati e capaci di aggredire i sistemi cellulari della specie umana. Non sono quindi i tempi dei governi, dei commissari straordinari o di una stampa sempre attenta alle notizie sensazionalistiche. Sono i lunghi tempi della natura che ha stabilito azioni e reazioni, attacchi e difese, guerre e fasi diplomatiche tra microbi e cellule degli organismi.
Possiamo frenare il contatto con il virus (distanziamento), diminuirne la quantità (mascherine), velocizzare le risposte del nostro organismo (vaccinazioni), attraverso questi comportamenti virtuosi. L’utilizzo dei vaccini fornisce al nostro corpo strumenti difensivi e soprattutto insegna ai sistemi cellulari (globuli bianchi e non solo) l’arte dell’aggredire e uccidere virus e batteri, aiutando i nostri sistemi immuni a produrre anticorpi, e ad articolare l’azione congiunta delle cellule.
Ma quanti decenni ci sono voluti per controllare malattie pericolose in corso di campagne vaccinali. Ci siamo riusciti dando il tempo necessario ed aspettando gli adeguamenti della natura. Parlando di vaccinazione anticovid non pensiamo solo all’organizzazione dell’Italia, della Francia, della Germania o dell’ Europa intera. Non pensiamo solo ai risultati dei paesi tecnologicamente avanzati. La sconfitta del Sars-CoV-2 avverrà con il coinvolgimento globale di tutti i paesi del mondo, anche quelli privi da sempre di una organizzazione sanitaria adeguata. E questo sistema richiederà anni di attenzione, campagne vaccinali, applicazione di regole di igiene e prevenzione. Il virus per essere sconfitto dovrà trovare in tutto il mondo organismi in grado di combatterlo e sconfiggerlo. VACCINAZIONE ANTICOVIDsubito, a tutti, in tutto il mondo, ma non aspettandoci tempi di risoluzione immediata. Impariamo a convivere con il virus e a non temerlo in modo isterico.
COVID E INFORMAZIONE L’anno 2021 deve essere l’anno del ritorno ad una informazione corretta.
Il primo invito è rivolto a miei colleghi medici. Forniamo ai mezzi di informazione poche notizie, ragionate e certe. Numeri e casistiche ponderate e fornite con intervalli ragionevoli. Basta valanghe di numeri quotidiani che salgono e scendono come montagne russe. Le persone sono confuse e non comprendono. I NUMERI e le STATISTICHE si danno ad intervalli che consentano di fornire SINTESI CERTE E COERENTI CON LE SITUAZIONI REALI. L’impressione generale è che l’informazione è forzata e non coerente e scientifica. E’ inutile fornire ora dopo ora, giorno dopo giorno numeri ballerini che sappiamo relativi e privi di senso assoluto.
Il secondo invito è rivolto ai media della carta stampata, radiofonici, televisivi ed informatici. Non buttatevi sulle notizie sensazionalistiche e pilotate politicamente. Pochi numeri, coerenti e con tempistiche corrette. Non illudete o terrorizzate le persone con notizie che forniscono speranze infondate o dubbi eccessivi. Cominciamo a parlare meno del problema virus e più delle notizie quotidiane. I tempi saranno lunghi, non illudiamoci troppo ma anche non esasperiamoci.
questo virus, come tutti gli altri segue i suoi tempi e le sue strade. Noi tecnici conosciamo bene la situazione e le previsioni. Siamo entrati nella fase vaccinale, ma ricordiamo che tutti si devono vaccinare, ma che i tempi di risposta sono lunghi e dipendono anche dalla adesione altrui.
Il 2021 deve essere quindi l’anno della ripresa per una normalità ritrovata e indicata da una informazione corretta. Auguri e buon lavoro a tutti ed in particolare a coloro che continuano a lavorare per arginare la diffusione ed assistere coloro che hanno bisogno.
Il Coronavirus SARS-CoV-2 continua ad avanzare come un’onda e non si arresta.
Siamo quasi al nuovo e drammatico lockdown nazionale. Blocchi di aree, territori o addirittura di regioni; chiusure mirate o generalizzate di negozi, attività, produzioni; controlli sempre più stretti. Dalla fine dell’estate 2020 ognuno di noi, tranne eccezioni prima diffuse, poi rare, ha cercato di adottare misure, comportamenti, freni, utilizzando le mascherine, ha cercato di applicare le giuste regole del distanziamento. Tutto questo con risultati assai scarsi, anzi con nessun risultato. Nonostante le attenzioni crescenti di tutti noi la presenza del virus è in crescita costante. Tamponi antigenici, tamponi molecolari, test sierologici per lo studio degli anticorpi, con questi test studiamo la crescita del virus tra di noi.
Ma perché si è creata questa situazione? Cosa sta succedendo? Di chi è stata e di chi è la colpa di non aver previsto tutto questo?
Francamente sono sicuro che la colpa non è di nessuno! Ci siamo semplicemente dimenticati che esistono da sempre leggi biologiche che governano i rapporti tra organismi (uomini) e microrganismi (virus e batteri) e queste leggi, da sempre, seguono e si adeguano ai ritmi delle stagioni e all’influenza dei diversi ambienti. Da sempre l’autunno e l’inverno sono stati considerati il periodo della crescita delle ondate delle malattie infettive. La patologia respiratoria prima di tutto, ed anche quella intestinale, crescono senza sosta fino alla primavera e poi durante l’estate tutto sembra sparire. E ancora più tutto questo era vero quando c’erano le stagioni classiche. Scopriamo di cosa si tratta.
In questi giorni tutti si scagliano gli uni contro gli altri. La ricerca del capro espiatorio è diventato lo sport nazionale. Tutti lanciati alla ricerca del colpevole della avanzata del virus SARS-CoV-2, in una situazione di tracollo sanitario globale. Molti di noi rimangono sbalorditi di quanto succede, ma tutto questo era prevedibile. Il virus, cresciuto e diffusosi durante l’autunno ‘19 e l’inverno scorso, ha avuto una flessione generalizzata nelle sue manifestazioni in molte aree del mondo, ma non è scomparso, non è mutato né è diventato meno virulento. Ha soltanto trovato nei nostri organismi una situazione sfavorevole di crescita e riproduzione. Questo alle nostre latitudini europee. La situazione è stata diversa in altri continenti. Poi da settembre il virus ha ripreso la sua corsa ed è cresciuto seguendo le sue regole. Ora cresce, diffonde, si riproduce e contagia, trovando, al contrario dell’estate, un ambiente favorevole alla riproduzione ed alla diffusione intracellulare. E crescerà ancora seguendo le sue regole. Ora la situazione è grave perché i numeri dei soggetti infetti crescono in senso assoluto e al crescere delle infezioni crescono proporzionalmente i malati, e ahimé, i morti. Ci troviamo quindi nella situazione di ricerca di soluzioni e non di colpevoli. E questo è anche un invito a chi fa informazione. Non buttate benzina sul fuoco. A tutta l’informazione la preghiera di fornire le giuste spiegazioni che chiariscano a tutti il perché di tanta emergenza. Critiche, sospetti, creazione di situazioni di incertezza. Cerchiamo di esaminare la situazione di questi giorni di novembre ’20 obiettivamente.
Il vero problema attuale è l’impennata dei contagi. Questa situazione è tipica di questo periodo, per un virus nuovo e molto diffusivo, che non trova freni inibitori alla sua crescita. Gli infetti crescono a migliaia e oltre agli infetti asintomatici aumentano i malati, ossia coloro che presentano sintomi. E tra questi molti respirano con affanno ed entrano nel panico del Covid-19. E’ chiaro che in questo contesto andiamo velocemente verso il collasso delle strutture e della organizzazione sanitaria nazionale e globale. Le onde della pandemia Covid-19 si succedono senza sosta. Gli accessi ai Pronto Soccorsi ed agli Ospedali non si arrestano. Crescono costantemente coloro che stanno male ed anche coloro che non ce la fanno. (oggi 11 Novembre 20 oltre 600 nuovi decessi).
La chiamata al distanziamento sociale anche tra conviventi stretti, la battaglia all’evitare di far circolare il virus, sempre più pressante, i comportamenti di noi singoli individui (distanza-mascherina-lavaggi), richiesta invero da sempre, non ha ottenuto il successo sperato di contenere il virus, ma comunque continua ad essere l’unico freno reale all’avanzata del virus, che però noi sappiamo continuerà ad avanzare e ad allettare migliaia di persone. Non è questione di tarda applicazione delle regole date, ma di inevitabile inadeguatezza dei comportamenti alla avanzata del virus.
Molti virus e batteri si rafforzano e ci aggrediscono prevalentemente in autunno ed in inverno. E questa regola va tenuta ben presente ed in buon conto. Non abbiamo considerato una legge fondamentale del rapporto biologico tra esseri viventi. La maggior parte delle malattie infettive, soprattutto quelle respiratorie ed intestinali, crescono e si sviluppano durante l’autunno, trovando il loro picco nella stagione invernale (fredda, con poca irradiazione luminosa, secca, con elevata presenza di particolato ed inquinamento in crescita in questo periodo, e molti altri fattori) che nella loro globalità influenzano e deprimono le nostre risposte difensive di primo livello, cutaneo o delle mucose respiratorie, e deprimono anche le risposte cellulari del nostro sistema immune. Siamo nella stagione in cui è in aumento esponenziale la presenza di virus e batteri, a ondate, con caratteristiche, le più diverse, ma tutti caratterizzati da facilità di attecchimento e diffusione intracellulare. L’organismo sempre meno si oppone alla avanzata dei virus ed è pronto a rispondere ai loro attacchi. E’ la caratteristica di questo periodo. Caratteristica che ci accompagnerà per tutto l’inverno. Caratteristica del virus SARS-CoV-2
Nell’ambiente infettivologico è sempre stata chiara l’immagine, descritta in questo sito web della “prateria infinita”, ossia l’umanità, dove il virus fin dall’inizio ha avuto modo di galoppare e di diffondere sé stesso senza sosta. Galoppare in una prateria senza ostacoli vuol dire infettare, infettare, infettare. Una prateria (l’umanità – gli organismi) dove questo esserino microscopico, formato da una anima di genoma ad RNA, obbligato a riprodursi nelle cellule di ciascuno di noi, ha trovato il modo di diffondere nonostante le pallide ed iniziali resistenze alla diffusione, attuate dagli organismi, via vi che venivano infettati. Una immunità approssimativa, incerta, nei confronti di un virus che per la prima volta veniva a suo contatto.
Come ho già avuto modo di commentare diverse volte, le curve di decrescita della presenza del virus hanno corrisposto in molte aree quasi alla completa scomparsa, con tassi di infettività tendenti allo 0. Quindi, da settembre una nuova crescita della presenza del virus e soprattutto un aumento della sua aggressività nei confronti delle cellule. Questi andamenti sono stati presenti in molti paesi ed hanno seguito stagioni ed ambienti, che da sempre influenzano l’aggressione del virus.
Quindi chiariamo un fatto evidente. Questo virus non è mutato in modo così evidente, è rimasto sempre lo stesso, con la sua capacità di diffondere, infettare ed attaccare diverse parti dell’organismo. Questo virus non è né scomparso né è morto. Ha solo trovato gli organismi più forti durante l’estate e via via sempre meno resistenti alla sua diffusione dal mese di ottobre. Soggetti anche a situazioni di co-infezioni, o di comorbilità, cioè presenza di altri microbi o altre malattie, in organismi con sistemi immunitari deficitari e poco rispondenti.
Uno sguardo all’Italia, In piena onda epidemica tra gennaio e aprile 2020. Situazione di co-morbilità con la maggior parte delle patologie del tratto respiratorio, a cominciare l’influenza. Le co-infezioni sono state tra le cause maggiori di morbilità e mortalità del Covid-19. Non da solo, quindi, ma sempre in compagnia di altri microrganismi. Siamo andati avanti per mesi con curve stabili di infezioni, anche durante il lockdown, poi l’avanzata della primavera e soprattutto il periodo estivo, che per definizione sono periodi di scomparsa della maggior parte delle malattie infettive, hanno fatto giustizia, di un nemico assai pericoloso.
Ma il virus era veramente finito? Cambiato? Diventato più addomesticato? Assolutamente no. Attenzione massima ed anche capacità di cura e di sostegno del nostro stato di buona salute che costituisce la prima difesa.