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A proposito di GREEN PASS. La certificazione medica specialistica ha un valore medico legale.

Presso il CESMET Clinica del viaggiatore, centro di malattie infettive e tropicali, il medico infettivologo ti rilascia i seguenti certificati medici, che in questo momento di confusione e di attesa, hanno il loro valore medico legale e sono utilizzabili secondo le indicazioni stabilite dalla legge:

 

a. Certificato medico “COVID-19 Cesmet PLUS – Covid-19 FREE”, da utilizzare per viaggi internazionali e al rientro nella attività lavorativa o sociale in sicurezza.
Il medico infettivologo certifica: l’avvenuta vaccinazione; o la malattia pregressa; il referto sierologico (anticorpi totali IgM-IgG, neutralizzanti l’antigene Spike virale; ed il                     referto del tampone molecolare RT-PCR negativo effettuato non oltre 48 ore dalla data della certificazione; lo stato di buona salute ed esenzione da sintomi specifici della malattia       Covid-19     (PRENOTA da ROMA e da tutta ITALIA)

b. Certificato medico “tampone antigenico” (tampone naso-faringeo rapido)

Il medico infettivologo certifica lo stato di salute al momento del test ed il referto del tampone con traduzione in Inglese; da presentare per viaggi internazionali e secondo richieste di         legge      (PRENOTA da ROMA e da tutta ITALIA)

c. Certificato medico “Tampone Molecolare” (RT-PCR per SARS-CoV-2 Covid-19 Free);
Il medico infettivologo certifica lo stato di salute; l’ assenza di sintomi di malattia Covid-19; ed il referto del tampone con traduzione in inglese
(PRENOTA da ROMA e da tutta ITALIA)

d. “Certificato medico “vaccinale” di avvenuta vaccinazione o ciclo vaccinale anti Covid-19 (semplice);
Il medico infettivologo verifica le attestazioni dei vaccini e certifica in video consulenza lo stato vaccinale e l’avvenuta profilassi anti COVID-19.
(PRENOTA da ROMA e da tutta ITALIA)

d. “Certificato medico vaccinale COVID-19 Cesmet” di avvenuta vaccinazione o ciclo vaccinale anti Covid-19 con certificazione del referto sierologico (anticorpi totali                 IgM / IgG, neutralizzanti antigene Spike virale indotti (certificazione di resistenza al virus)
(PRENOTA da ROMA e da tutta ITALIA)

e. “Certificato medico di malattia COVID-19 Cesmet” che certifica la malattia Covid-19 pregressa con certificazione del referto sierologico (anticorpi totali IgM – IgG,          naturali neutralizzanti l’antigene Spike virale,
(PRENOTA da ROMA e da tutta ITALIA)

Il “certificato medico”
– è l’unico documento che ha un valore medico legale di fronte alla legge.
– è redatto da un medico abilitato e iscritto all’Ordine Professionale.
– fornisce attestazione scritta veritiera di un fatto di natura sanitaria, dello stato di salute e di attestazione di refertazioni o documenti diagnostici.
– ha valore medico-legale che lo rende utilizzabile secondo le indicazioni di legge.
– accerta e certifica un atto che fa fede fino a querela di falso.

Per ottenere i diversi certificati medici infettivologici presso il CESMET  occorre:
(1) prenotarsi presso la segreteria CESMET lasciando il proprio nome e cognome, numero di telefono e mail, e motivo di richiesta del certificato;
(2) ricevere dalla segreteria il documento di autocertificazione medica;
(3) prenotare se necessario il tampone antigenico rapido o il tampone molecolare RT-PCR
(3) effettuare il pagamento via PayPal o bonifico e inviare la ricevuta alla segreteria;
(4) compilare l’autocertificazione epidemiologica e dello stato di salute;
(2) allegare documentazione dei tamponi, test sierologici; eventuali vaccinazioni eseguite;
(3) effettuare consulto con l’infettivologicoo per una valutazione ed una conferma dello stato sanitario nei confronti del SARS-CoV-2.

 Riceverai dopo la consulenza medica infettivologica il certificato medico richiesto

A proposito di GREEN PASS. La certificazione medica specialistica ha un valore medico legale. Leggi tutto »

Certificato Medico Covid-19 Free. Un Green Pass o una attestazione vaccinale rilasciata da un medico Cesmet

A proposito Green Pass Covid-19. Attestati di avvenuta vaccinazione; Passaporto Vaccinale; referto per anticorpi IgG anti proteina Spike. Tutte espressioni il cui significato riporta ad un documento, legalmente valido che dimostri, in modo veritiero, la posizione della persona nei confronti del SARS-CoV-2.

 

CERTIFICATO COVID-19 FREE
CERTIFICATO COVID-19 FREE

L’unico documento che ha un valore medico legale di fronte alla legge è il “certificato medico”. Questo è un documento con valore legale redatto da un medico abilitato e iscritto all’Ordine Professionale. Tale certificato fornisce attestazione scritta veritiera di un fatto di natura sanitaria, dello stato di salute e di attestazione di refertazioni o documenti diagnostici. Il valore medico-legale lo rende utilizzabile secondo le indicazioni di legge. Accerta e certifica un atto che fa fede fino a querela di falso.

Presso il Cesmet Clinica del Viaggiatore vengono rilasciati certificati medici Covid-19 Free, assimilabili al Green Pass o alle attestazioni vaccinali dopo verifica della situazione medica, dei test virologici e della ricerca degli anticorpi, e dello studio delle attestazioni di avvenuta vaccinazione. Un colloquio, in ambulatorio o in video consulenza  con il medico specialista conclude la pratica di verifica dello stato della persona.
Per INFO e PRENOTAZIONI scrivi la tua mail oppure scrivi un whatsapp al numero 3466000899

Dall’inizio della Pandemia presso il centro infettivologico Cesmet i referti dei tamponi, molecolari o antigenici, ed i test sierologici, sono stati accompagnati da certificazione medica con valutazione dello stato sanitario della persona.
In vista delle riaperture In Italia e dei viaggi in territori, regioni o paesi dove verrà richiesta attestazione di guarigione dal Covid-19 o di avvenuta vaccinazione è possibile richiedere un certificato medico Covid-19. Non ci sono ancora indicazioni precise, si parla di Green PASS, di PASS nazionali, ma la certificazione, dopo verifica del professionista è sempre la migliore garanzia per tutti.
Per ottenere il CERTIFICATO COVID-19 CESMET è necessario fornire la documentazione corretta, compilando una autocertificazione con l’assunzione di responsabilità di quanto scritto, e parlando con lo specialista infettivologo. E fofrnire anche i referti e i documenti necessari.

Presso il CESMET Clinica del viaggiatore, centri di malattie infettive e tropicali, il medico infettivologo ti rilascia i seguenti certificati medici, che in questo momento di confusione e di attesa, hanno il loro valore medico legale e sono utilizzabili secondo le indicazioni stabilite dalla legge:

a. Certificato medico “COVID-19 Cesmet PLUS – Covid-19 FREE”, da utilizzare per viaggi internazionali e al rientro nella attività lavorativa o sociale in sicurezza.
Il medico infettivologo certifica: l’avvenuta vaccinazione; o la malattia pregressa; il referto sierologico (anticorpi totali IgM-IgG, neutralizzanti l’antigene Spike virale; ed il referto del tampone molecolare RT-PCR negativo effettuato non oltre 48 ore dalla data della certificazione; lo stato di buona salute ed esenzione da sintomi specifici della malattia Covid-19, con traduzione in Inglese (PRENOTA da ROMA e da tutta ITALIA)

b. Certificato medico “tampone antigenico” (tampone naso-faringeo rapido) (INFO)
Il medico infettivologo certifica lo stato di salute al momento del test ed il referto del tampone con traduzione in Inglese;
da presentare per viaggi internazionali e secondo richieste di legge (PRENOTA da ROMA e da tutta ITALIA)

c. Certificato medico “Tampone Molecolare” (RT-PCR per SARS-CoV-2 Covid-19 Free); (INFO)
Il medico infettivologo certifica lo stato di salute; l’ assenza di sintomi di malattia Covid-19; ed il referto del tampone con traduzione in inglese (PRENOTA da ROMA e da tutta ITALIA)

d. “Certificato medico “vaccinale” di avvenuta vaccinazione o ciclo vaccinale anti Covid-19 (semplice); (INFO) Il medico infettivologo verifica le attestazioni dei vaccini e certifica in video consulenza lo stato vaccinale e l’avvenuta profilassi anti COVID-19. (PRENOTA da ROMA e da tutta ITALIA)

e. “Certificato medico vaccinale COVID-19 Cesmet” di avvenuta vaccinazione o ciclo vaccinale anti Covid-19 con certificazione del referto sierologico (anticorpi totali igM / IgG, neutralizzanti antigene Spike virale indotti (INFO) (certificazione di resistenza al virus) (PRENOTA da ROMA e da tutta ITALIA)

f. “Certificato medico di malattia COVID-19 Cesmet” che certifica la malattia Covid-19 pregressa con certificazione del referto sierologico (anticorpi totali IgM – IgG, naturali neutralizzanti l’antigene Spike virale, (PRENOTA da ROMA e da tutta ITALIA)

Il Certificato medico COVID-19 Cesmet – Covid-19 Free può essere utilizzato per il rientro alle attività lavorative o sociali in Italia.

Per ottenere i diversi certificati medici infettivologico occorre:
(1) prenotarsi presso la segreteria CESMET  lasciando il proprio nome e cognome, numero di telefono e mail, e motivo di richiesta del certificato;
(2) ricevere dalla segreteria il documento di autocertificazione medica;
(3) prenotare se necessario il tampone antigenico rapido o il tampone molecolare RT-PCR
(3) effettuare il pagamento via PayPal o bonifico e inviare la ricevuta alla segreteria;
(4) compilare l’autocertificazione epidemiologica e dello stato di salute;
(2) allegare documentazione dei tamponi, test sierologici; eventuali vaccinazioni eseguite;
(3) effettuare consulto con l’infettivologo per una valutazione ed una conferma dello stato sanitario nei confronti del SARS-CoV-2.

Riceverai dopo la consulenza medica infettivologica il certificato medico richiesto

 

Richiedi informazioni o prenota  il “Certificato medico infettivologico Covid-19 Free – Green Pass Cesmet Internazionale  “ o del “Certificato vaccinale” 

 

 

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Certificato medico Covid-19 di avvenuta vaccinazione con presenza di IgG neutralizzanti antigeni Spike.

vaccini per SARS-CoV-2
                vaccini per SARS-CoV-2

Il medico certifica l’ avvenuta vaccinazione o il ciclo vaccinale anti Covid-19 con i diversi tipi di vaccini utilizzati e attesta la presenza quantitativa di anticorpi IgG, neutralizzanti l’ antigene Spike virale;
(certificazione di resistenza al virus con valutazione dei livelli anticorpali indotti)

Questo certificato medico attesta che la persona:
ha effettuato una vaccinazione, con qualsiasi vaccino utilizzato per SARS-CoV-2 o l’intero ciclo vaccinale presso un centro sanitario autorizzato da certificare;
– ha effettuato un test sierologico quantitativo per la ricerca degli anticorpi IgM-IgG neutralizzanti la proteina Spike, non oltre 10 giorni prima la certificazione (attestazione di resistenza immunologica nei confronti della proteina Spike per SARS-CoV-2), anche per facilitare i viaggi internazionali ;
– che può utilizzare il certificato medico per l’uso richiesto dalla legge;

Per ottenere il certificato medico occorre spedire a seg.cesmet@gmail.com
     – l’autocertificazione medica ed epidemiologica;
l’attestato di avvenuta vaccinazione o ciclo vaccinale con evidente il luogo di effettuazione dei vaccini, la data; il tipo di vaccino effettuato, il numero di lotto;
– il referto del test sierologico per anticorpi IgM ed IgG per Covid-19;
l’attestato di avvenuto pagamento

Il certificato medico di effettuazione delle vaccinazioni per COVID-19:

– viene rilasciato dopo video consulenza con il medico specialista

–  con allegato l’attestato di avvenuta vaccinazione;

–  ed il referto di laboratorio degli anticorpi IgM-IgG;
ha il costo di:
€60 la certificazione medica di stato di salute per il viaggio; di attestato vaccinale, e del referto sierologico IgM-IgG;
€15 la traduzione del certificato in lingua inglese con indicazione del referto prodotto;

Certificato medico Covid-19 di avvenuta vaccinazione con presenza di IgG neutralizzanti antigeni Spike. Leggi tutto »

Certificato medico COVID-19 di avvenuta vaccinazione o ciclo vaccinale (certificato semplice);

Questo certificato medico viene redatto dal medico infettivologo del Cesmet e attesta che la persona:
– ha effettuato una vaccinazione, con qualsiasi tipo di vaccino utilizzato per SARS-CoV-2,  o ha effettuato l’intero ciclo vaccinale presso un centro sanitario autorizzato che deve essere certificato;
– che può utilizzare il certificato medico per l’uso richiesto dalla legge;

vaccinazioni COVID-19
vaccinazioni COVID-19

Per ottenere il certificato medico occorre spedire a seg.cesmet@gmail.com
l’autocertificazione medica ed epidemiologica;
l’attestato di avvenuta vaccinazione o ciclo vaccinale con evidenza del luogo di effettuazione dei vaccini, la data; il tipo di vaccino effettuato, il numero di lotto;
l’attestato di avvenuto pagamento

Il certificato medico di effettuazione delle vaccinazioni per COVID-19:
– viene rilasciato dopo video consulenza con il medico specialista con allegato l’attestato di avvenuta vaccinazione;
ha il costo di:
€ 50 per la certificazione medica di stato di salute e attestato di avvenuta vaccinazione;
€ 15 la traduzione del certificato in lingua inglese;

Certificato medico COVID-19 di avvenuta vaccinazione o ciclo vaccinale (certificato semplice); Leggi tutto »

Certificato medico Covid 19 di refertazione di tampone antigenico per viaggi internazionali

Certificato medico Covid 19 di refertazione di tampone antigenico effettuato presso un qualsiasi  laboratorio o centro sanitario, non Cesmet. (test tampone naso-faringeo antigenico rapido) Con attestazione dello stato di salute al momento del test, valido per viaggi internazionali.

Questo certificato medico attesta che la persona:

– ha effettuato un tampone naso-faringeo antigenico rapido con risposta negativa per la presenza di antigeni di superficie di SARS-CoV-2, presso un qualsiasi altro centro sanitario, autorizzato, che non sia il Cesmet.  Il tampone viene verificato e certificato dal medico infettivologo con video consulto;
– è in buono stato di salute e non presenta sintomi specifici di Covid-19;
– che può utilizzare il certificato medico per l’uso richiesto dalla legge, in particolare nei viaggi internazionali;

Per ottenere questo certificato medico occorre spedire a seg.cesmet@gmail.com
–  l’autocertificazione sanitaria ed epidemiologica;
il referto del tampone antigenico con evidenza del luogo di effettuazione del test e la data. Il referto non deve essere stato eseguito oltre 5 giorni dalla data della certificazione;
l’attestato di avvenuto pagamento;

certificato medico per tampone antigenico
certificato medico per tampone antigenico

Il certificato medico di effettuazione di tampone antigenico, secondo standard internazionali:

– viene rilasciato dopo video consulenza con il medico specialista
– con allegato il referto del tampone antigenico per SARS-CoV-2;
ha il costo di:
€ 60 che comprendono: certificato medico di stato di salute per il viaggio; video consulto con il medico specialista; validazione del tampone antigenico;
€15  del certificato in lingua inglese con indicazione del referto prodotto;

Certificato medico Covid 19 di refertazione di tampone antigenico per viaggi internazionali Leggi tutto »

Certificato medico COVID-19 di effettuazione di tampone antigenico per SARS-CoV-2 e stato di buona salute per viaggi internazionali.

E’ un “certificato medico” che attesta l’effettuazione di un tampone antigenico, secondo caratteristiche standard internazionali, presso il centro medico Cesmet (test del tampone naso-faringeo per la ricerca dell’antigene SARS-CoV-2, rapido) con attestazione dello stato di salute della persona al momento del test, valido per viaggio internazionale;

tampone antigenico presso Cesmet
   tampone antigenico presso Cesmet

 

Questo certificato medico attesta che la persona richiedente:
ha effettuato presso il Cesmet Clinica del Viaggiatore il tampone antigenico rapido con risposta negativa per presenza di SARS-CoV-2 (refertato entro 15 minuti dall’effettuazione del test)
è in buona salute e non presenta sintomi specifici di Covid-19
– che può utilizzare il certificato medico per l’uso richiesto dalla legge;

 

Per ottenere il certificato occorre venire presso l’ambulatorio Cesmet con:

– il documento di “autocertificazione sanitaria ed epidemiologica”;

Il “certificato medico di effettuazione di tampone antigenico”, secondo standard internazionali:
– viene rilasciato a vista con allegato il referto del tampone antigenico per SARS-CoV-2

ha il costo di:
€ 60: certificato medico di stato salute per viaggi internazionale + referto del tampone antigenico comprensiva di certificazione medica di buono stato di salute per il viaggio e traduzione in lingua inglese del certificato e del referto;

Certificato medico COVID-19 di effettuazione di tampone antigenico per SARS-CoV-2 e stato di buona salute per viaggi internazionali. Leggi tutto »

Viaggi in USA: dal prossimo 26 Gennaio obbligo di test SARS-COV2 negativo

Per un ordinanza del CDC di Atlanta del 12 gennaio, dal 26 Gennaio diventa obbligatorio, per entrare negli USA, esibire il risultato di un test SARS-COV2 negativo.

Allo stato attuale il test può essere un Tampone molecolare RT-PCR o un Tampone antigenico rapido, effettuati nei 3 giorni precedenti la partenza.
In caso di infezione contratta e superata, viene richiesto un certificato attestante la guarigione e la negatività al momento della partenza.

Il certificato, in lingua inglese e in formato cartaceo o elettronico,  è richiesto a tutti i viaggiatori dai 2 anni di età in su. (CDC)

Prenota qui oppure chiama lo 06 39030481

 

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Test antigenico rapido CORONAVIRUS con certificazione di negatività in inglese per viaggi in Germania e altri paesi

Test antigenico rapido CORONAVIRUS con certificazione di negatività in inglese viene ultimamente richiesto per viaggi in Germania e altri paesi.

 

Il test è prenotabile chiamando lo 06 39030481 o scrivendo una mail a  seg.cesmet@gmail.com .
Il risultato, con certificazione in lingua inglese, si può ritirare dopo una breve attesa, o ricevere via email ed è sempre valutato dal medico infettivologo, sulla base di anamnesi di dati epidemiologici e clinici del viaggiatore.
Per informazioni sul Test Antigenico rapido, e sugli altri test disponibili presso il nostro Centro, leggi l’articolo dedicato.

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Vaccini, vaccinazioni e vaccini covid-19: facciamo chiarezza

Il dr. Salvatore Squarcione, Igienista, già direttore Malattie Infettive del Ministero della Salute e già Direttore Sanitario ospedale Spallanzani e Direttore Generale ASL RM4, attuale consulente del centro di malattie infettive, Cesmet- Clinica del Viaggiatore, interviene sull’argomento vaccinazioni fornendoci una chiara spiegazione di cosa sono i vaccini, come sono costituiti e introducendo la questione dei vaccini del COVID-19, ponendo anche domande a cui solo il tempo e l’esperienza consentiranno di rispondere.

Presso il Centro di vaccinazioni internazionali del Cesmet Clinica del viaggiatore si effettuano vaccini per influenza e pneumococco, ancora disponibili. Si effettuano tamponi molecolari RT-PCR e Tamponi antigenici.   (info e prenotazioni clicca qui)
Non si effettua il vaccino per COVID-19 

La popolazione generale, quando parla di vaccini, quasi mai sa che la parola “vaccino” comprende prodotti tra loro molto differenti.
Facciamo, dunque, una disamina “scolastica” dei vari tipi di vaccino attualmente utilizzati e di quelli che potranno presto essere impiegati, in particolare per proteggerci dall’infezione da SARS-CoV-2 che provoca la sindrome CoViD-19.

Una anticipazione del confronto tra i diversi vaccini per il Covid-19.

commenti e spiegazioni nella sezione dedicata ai vaccini anticovid

 

Tipologie di vaccini
In sintesi abbiamo:
1. Vaccini contenenti l’intero microrganismo in forma attenuata.
Sono per lo più vaccini già impiegati da molto tempo come ad esempio MPR (anti morbillo-orecchioni-rosolia), anti varicella, anti herpes zoster, anti febbre gialla, anti rotavirus.
Questi vaccini vengono “costruiti” manipolando in laboratorio il relativo virus per renderlo meno aggressivo. Il vantaggio nel loro impiego è che sono particolarmente efficaci perché riproducono l’immunità da infezione naturale innescando una risposta immunitaria forte e duratura tant’è che dopo 1 o 2 dosi, di fatto, non richiedono più richiami. Di converso, però, non devono essere somministrati (a parte qualche eccezione) a persone il cui sistema immunitario è indebolito da alcune malattie o trattamenti farmacologici.

2. Vaccini contenenti l’intero microrganismo in forma inattivata.
Anche questi sono vaccini impiegati generalmente da molto tempo, come quelli contro . Vengono prodotti uccidendo il rispettivo microrganismo che, quindi, è totalmente incapace di moltiplicarsi e non può provocare né infezione nè malattia. I vaccini di questo tipo sono in generale meno efficaci dei vaccini vivi attenuati e spesso richiedono dosi multiple o dosi di richiamo. Il loro maggior vantaggio è che generano pochissimi effetti collaterali e possono essere somministrati anche a persone con un sistema immunitario indebolito.

3. Vaccini purificati contenenti solo uno o più frammenti del microrganismo come, ad esempio, quelli contro difterite, tetano, pertosse, epatite B, HPV, influe

nza. Questi vaccini contengono solo quelle parti del microrganismo che sono necessarie al sistema immunitario per riconoscerlo e per attivare una buona protezione ed hanno il vantaggio di stimolare il sistema immunitario in modo molto mirato. La loro tolleranza è quindi eccellente, ma spesso sono necessari dei richiami.

4. Vaccini coniugati, come quelli contro Hib, pneumococchi, meningococchi. Questi vaccini contengono, in pratica, unicamente i polisaccaridi della capsula del microrganismo adesi ad una proteina di trasporto per essere meglio riconosciuti dal sistema immunitario. Per ottenere un’immunità occorrono diverse iniezioni e l’immunità dura talvolta solo alcuni anni.

5. Vaccini «con vettore». Sono vaccini prodotti prelevando un antigene del microrganismo ed inserendolo in un virus o un batterio che non provocano delle malattie nell’essere umano. Questi “vettori” sono scelti in modo che la loro moltiplicazione sia limitata nel corpo umano, senza causare infezioni, ma capaci comunque di stimolare una risposta immunitaria. Sono vaccini prodotti con una tecnica molto recente, che ha consentito di sviluppare utilmente la vaccinazione contro Ebola e contro alcuni tumori. E’ sulla base di tali risultati che con questa tecnica si sta allestendo uno dei vaccini contro SARS-CoV-2.

vaccini ad mRNA
                    vaccini ad mRNA

 

6. Vaccini “ad RNA”. E’ la tecnica più recente, comunque nota da circa un decennio, però mai utilizzata sino ad ora per l’allestimento di vaccini umani. La necessità di allestire con grande rapidità un vaccino per combattere l’attuale pandemia ha generato l’allocazione di quegli investimenti che su questa metodica erano mancati in precedenza. Infatti, in questo momento tale metodica viene utilizzata per l’allestimento di un vaccino contro SARS-CoV-2. La vaccinazione consiste nell’iniettare un frammento di RNA del patogeno adeso su una nanoparticella costituita da più lipidi.

 

 

Ma quando si parla di “sperimentazione dei vaccini”, a cosa ci riferiamo?
Anche in questo caso la parola “sperimentazione” comprende più momenti, più fasi e ogni fase deve essere favorevolmente superata per poter passare a quella successiva.
Semplificando, e riassumendo scolasticamente, parliamo di test preclinici e di studi clinici.

I test preclinici vengono effettuati su modelli animali (solitamente roditori e poi primati) al fine di evitare di somministrare all’uomo vaccini inefficaci o troppo reattogeni. I risultati di questi test su modelli animali danno buone indicazioni, ma non è detto che siano necessariamente sovrapponibili all’impiego nell’uomo.

Gli studi clinici coinvolgono persone volontarie e sono condotti in quattro fasi:
Gli studi di Fase I che di solito coinvolgono qualche dozzina di volontari. Sono progettati per osservare possibili effetti collaterali molto comuni (rispetto a un placebo o a un vaccino noto) ed aiutano a determinare la migliore dose somministrabile misurando gli anticorpi prodotti dai volontari.
Gli studi di Fase II includono diverse centinaia o migliaia di volontari in diversi centri clinici, monitorati per diversi mesi al fine di seguire l’evolversi del loro movimento anticorpale. Grazie a questo livello sperimentale, oltre a studiare i dettagli della risposta immunitaria, si definisce il numero e le dosi da somministrare e si identificano gli effetti collaterali più frequenti.
Gli studi di Fase III sono studi su larga scala, essendo condotti su diverse decine, o centinaia, di migliaia di volontari, e non solo consentono di verificare se il vaccino protegge dalla malattia e per quanto tempo e su che tipo di popolazione, ma sono gli unici in grado di far rilevare eventuali rari effetti collaterali.
Gli studi di Fase IV sono condotti dopo la commercializzazione di un vaccino per confermarne l’efficacia anche su tutta la popolazione che potrebbe non essere stata inclusa negli studi di fase II e III, ma soprattutto per verificare l’eventuale comparsa di eventi avversi particolarmente rari, ma gravi.

Insomma, come per ogni qualunque altro farmaco, i vaccini vengono sorvegliati e studiati dal momento del loro concepimento per tutta la durata del loro impiego!

VACCINI ANTI COVID-19
I primi vaccini contro SARS-CoV-2 che stanno per ricevere l’autorizzazione all’impiego umano, e che presto verranno resi disponibili e commercializzati, sono di due tipi diversi:

1. Con meccanismo di funzionamento a mRNA: Pfizer-Biontech e Moderna.
Ambedue funzionano col medesimo meccanismo di azione poiché si somministrano le informazioni genetiche sotto forma di RNA messaggero, cosicchè i ribosomi delle nostre cellule produrranno la proteina spike di SARS-CoV-2, proprio quella proteina attraverso cui il virus si aggancia alle cellule bersaglio e che, una volta in circolo, ci farà produrre anticorpi neutralizzanti e cellule T, proprio come se fossimo stati infettati dal vero virus.
Ambedue i vaccini richiedono una doppia somministrazione: dopo 21 giorni quello Pfizer-Biontech e 28 quello Moderna.
Per il suo stoccaggio, il vaccino Pfizer-Biontech ha bisogno di temperature basse dell’ordine dei -75°C e solo negli ultimi giorni prima dell’iniezione può essere portato ad una temperatura di 4°C, resistendovi per 5 giorni.
Il vaccino di Moderna, invece, può essere conservato a -20°C per un massimo di 6 mesi di stoccaggio e conservato per la somministrazione tra i 2°C e gli 8°C fino a un massimo di 30 giorni (a temperatura ambiente per una ulteriore mezza giornata).
Sul piano della sicurezza, per ambedue i vaccini sono stati segnalati solo blandi effetti collaterali come astenia, dolori, eritema nell’area dell’iniezione, cefalea e altri sintomi minori. Si discute se questi vaccini proteggano solo dallo sviluppo della sindrome Covid-19 o se impediscano l’infezione da SARS-CoV-2, così come si discute se gli anticorpi sviluppati siano permanenti, di lunga o di breve durata.

NOTE AIFA SU VACCINO COMIRNATY “Pfizer-Bionthec”

2. Vaccini a tecnologia proteica “a vettori”: AstraZeneca/Oxford, Sinovac, Janssen, Cansino, Butantan, Novavax ed Elea Phoenix.
Il vaccino sperimentato da Astra- Zeneca/Oxford è quello che appare essere il più “vicino” tra quelli di questa tipologia. Questo vaccino è molto diverso da quello mRNA di Moderna e Pfizer-Biontech basandosi su vettori virali da adenovirus degli scimpanzè, microrganismo innocuo per gli esseri umani e che, una volta iniettato, funziona da «cavallo di Troia» in cui viene inserita la sequenza genetica della proteina spike che il coronavirus utilizza per legarsi alle cellule e replicarsi. La proteina spike viene riconosciuta dal nostro sistema immunitario senza la presenza di tutto il virus e stimola il sistema immunitario. In questo modo, il sistema immunitario si attiva e neutralizza l’infezione da SARS-CoV-2. Anche per questo vaccino si discute intorno alla durata dell’immunità conferita ed alla effettiva copertura: se protegge solo dalla sindrome CoViD-19 o anche dall’infezione stessa.

Le domande ancora senza risposta
Anche quando si passerà alla somministrazione su larga scala di qualunque vaccino contro SARS-CoV-2 alcune domande rimarranno ancora senza risposta per lungo tempo:
Per quanto il vaccino garantirà la protezione contro l’infezione da coronavirus?
Saranno necessarie delle dosi di richiamo oppure bisognerà vaccinarsi ogni anno?
La risposta immunitaria nelle persone anziane vaccinate sarà la stessa dei pazienti giovani?
Ci saranno effetti collaterali sul lungo termine?

siti per aggiornamento sugli argomenti:

 

Salvatore Squarcione
Igienista. Già Direttore Generale ASL RM 4 e Direttore Sanitario INMI Spallanzani.
Già Direttore Malattie Infettive Ministero Salute
 www.salvatoresquarcione.it 

Questa interessante disamina di cosa sono i vaccini è stato pubblicato su ” Moondo -mondo salute.it”

Vaccini, vaccinazioni e vaccini covid-19: facciamo chiarezza Leggi tutto »

Risposte diverse al virus Sars-CoV-2: Contatto, infezione, malattia. quando fare tamponi e sierologici

In natura non esistono leggi e regole assolute ma tutto è relativo. Quanto riportato in questo articolo fornisce alcune spiegazioni alla relatività delle risposte dei test di laboratorio per la ricerca del virus (tamponi molecolari ed antigenici) e dei test anticorpali (sierologici). Le risposte vanno sempre interpretate dal medico alla luce della valutazione della persona

 

E' il medico che interpreta i risultati dei test dei tamponi o sierologici spiegandone il significato.
E’ il medico che interpreta i risultati dei test dei tamponi o sierologici spiegandone il significato.

Presso il CESMET – Clinica del Viaggiatore, centro di malattie infettive riconosciuto dalla Regione Lazio, puoi effettuare sia i diversi tipi di tamponi, molecolare che antigenico, che i test sierologici.
Essendo il CESMET  un centro specialistico di malattie infettive e medicina tropicale, e non un semplice laboratorio il rilascio delle risposte dei test per COVID  è sempre subordinato alla valutazione della autocertificazione sanitaria perché le risposte del nostro organismo al virus non si possono valutare con i soli test. ( CLICCA QUI per info e prenotazioni)

La relatività della risposta del nostro organismo all’attacco dei virus.

complessità di una risposta al virus
               complessità di una risposta al virus

In Natura e quindi anche nel nostro organismo i sistemi biologici, le loro interazioni e le loro variabili sono così complesse e poco conosciute che non esiste il nero e il bianco, ossia non esistono definizioni e modelli validi al 100%.     Esistono centinaia di sfumature di grigio. Questo vuol dire che le affermazioni e le spiegazioni riguardo i rapporti tra sistemi biologici e il nostro organismo non sono mai assolute e vere al 100%, ma hanno margini di variabilità ed interpretazione molto ampi.
Accanto la complessità dell’ambiente biologico dove avviene la storia tra virus e organismo.

 

In particolare, riferendosi alla attuale pandemia, la grande confusione nasce dalle informazioni sul COVID-19 fornite dai media come assolute e reali, su cui si basano risposte e modelli date come validi per tutti, informazioni che poggiano su dati incerti e spesso con poco fondamento scientifico.
Infatti per quanto sia necessario basarsi su regole e modelli assoluti che coinvolgano milioni di persone, bisogna sempre ricordarsi che ogni organismo agisce e risponde secondo le sue caratteristiche biologiche nei confronti del virus, con reazioni e manifestazioni differenti da tutti gli altri individui. Non esiste quindi una regola assoluta. E la storia di questa pandemia e delle sue ondate così poco prevedibili ne è un segno evidente.

 

cellule T contro i virus
            Rapporti tra virus ed umani

Virus e organismo: una storia lunga e complessa.
Il rapporto tra SARS-CoV-2 e il nostro organismo è regolato da leggi naturali che si sono consolidate nel corso di centinaia di migliaia di anni. La vita dei virus e vecchia di qualche miliardo di anni, e noi ci siamo ritrovati a fronteggiare esseri viventi adattati da sempre a convivere con i sistemi biologici. La loro capacità di adattamento nel nostro organismo è frutto di esperienze millenarie. Il rapporto del virus con il nostro sistema difensivo – immunitario, percorre una lunga strada per arrivare al termine della contesa tra le due parti. Ossia trovare il modo di convivere e di riprodursi da parte dei virus, e per le cellule del nostro organismo, di difendersi. Una strada molto lunga e tortuosa. Le risposte degli organismi non sono univoche ma gli organismi sesso rispondono in modo diverso gli uni dagli altri,

 

 

La produzione degli anticorpi IgM e IgG contro Sars-CoV-2 è da considerare la fase finale di un processo che inizia dal contatto esterno tra il virus e la pelle o le mucose respiratorie e prosegue con una botta e risposta tra il microbo e i nostri sistemi difensivi. Molte volte la risposta dell’organismo nei confronti dell’attacco del virus si ferma alla attivazione di alcune cellule, tra le quali spiccano per importanza strategica alcuni tipi di linfociti T ed anche altre cellule molto attive e intelligenti, cioè le prime cellule difensive. Le difese successive, più specifiche, generate dai linfociti B (plasmacellule) che sono le cellule che producono prima gli anticorpi M (immunoglobuline M) e poi gli anticorpi G (immunoglobuline G) spesso non vengono attivate. La battaglia ed i suoi esiti si è conclusa prima di produrre gli anticorpi. Il virus è vinto e la persona non se ne è accorta. Questo fenomeno avviene nella maggior parte dei casi di contatto con i virus. Altre volte la reazione è diversa e l’organismo manifesta sintomi lievi, un tentativo di difesa per creare un ambiente ostile al virus. Altre volte il malato si aggrava perché i sistemi di difesa sono eccessivi e si rivolgono contro l’organismo. Se questi sistemi difensivi, ossia l’immunità, non funzionano o sono deboli, cosa che avviene in età avanzata, il virus ha campo libero, si riproduce senza sosta, e l’organismo reagisce in modo violento aggredendo anche sé stesso e arrivando all’exitus. (morte)

Come diffonde il virus
La diffusione del virus è descritta nell’informazione comune della stampa o media come regolata da eventi ben precisi e definiti. La distanza da considerare è di 1 o 2 metri; i contatti a rischio sono quelli stretti tra persone; il trasporto del virus avviene attraverso i droplet, ossia le gocce di saliva più grandicelle, e non dall’ aerosol del respiro. Queste sono affermazioni assolute che vengono fornite ma che non corrispondono alla realtà.
Per prima cosa il virus diffonde nell’ambiente da una persona infetta in quantità variabile, cioè proporzionalmente alla carica virale, ossia la quantità di virus presente nell’organismo. Un individuo infettato può avere pochissimi virus, che non arrivano ad avere la forza di infettare. Invece un altro individuo può produrre una quantità (carica) di virus talmente elevata diffonde alte cariche virali che in altri organismi le difese esterne sono da questi sopraffatti. Come accennato e come è noto la diffu

la diffusione di SARS-CoV-2 nell'ambiente
la diffusione di SARS-CoV-2

sione avviene con le goccioline della saliva, la maggior parte delle quali non supera il metro o due dalla bocca o dal naso. Ma quante variabili nella produzione e nel percorso delle goccioline. Dai grossi droplet, all’invisibile aerosol. Una spolverata di microscopiche gocce in grado di percorrere distanze molto lunghe, anche decine e centinaia di metri e più. Che influenza hanno in questo meccanismo le correnti d’aria? I venti che si rafforzano in vere e proprie tempeste? I flussi d’aria che trasportano pulviscolo, residui microscopici e aerosol derivato dalle vie aree umane anche per chilometri?  Il    virus circola quindi anche a distanze ben oltre il metro. Il virus diffonde a suo modo ed è invisibile.

Come si comporta l’organismo quando viene contattato dal virus
Una volta fuoriuscito dall’organismo, con uno sternuto, un colpo di tosse, con il parlare forte, i virus non possono resistere fuori dall’ambiente cellulare più di tanto. Per sopravvivere e riprodursi hanno bisogno dell’ambiente cellulare di un organismo. Quindi una volta nell’ambiente esterno per sopravvivere devono trovare prima possibile un nuovo ospite. Come il polline di pianta in pianta, il virus di uomo in uomo. Ma la strada è lunga e tortuosa e non semplice per questi microbi.
Sars-CoV-2, come la maggior parte dei microrganismi, entra in contatto con il corpo umano. Ma 70 persone su 100 (ossia circa il 70% degli individui) contattate dal virus, si oppongono alla sua entrata con la forza dei sistemi di difesa esterna. 70 persone su 100 in tutto il mondo uccidono il virus prima che questo riesca ad entrare all’interno del corpo e li infetti. La pelle, le mucose nasali ed aeree; i liquidi organici, micidiali per i microbi quali la saliva, la ptialina, le lacrime; per non parlare della acidità prodotta dallo stomaco e la insuperabile barriera batterica che colonizza e protegge le nostre mucose, tutto questo ed altro ci protegge e ci salva dagli attacchi di nemici invisibili.
Sars-Cov-2 ci attacca e noi di regola lo respingiamo. Infatti, una percentuale altissima della popolazione globale, attaccata da infiniti virus, batteri, funghi respinge ogni forma invisibile di vita.
Rimangono circa 30 individui sui 100 che sono stati attaccati da SARS-CoV-2 che si infettano, ossia non riescono a difendersi e cedono il passo all’entrata del virus all’interno del proprio organismo. In effetti questi individui sono una minoranza sul totale della popolazione globale. Un numero relativamente piccolo sulla totalità delle persone.
In questi individui (mediamente il 30%) i virus penetrano sconfiggendo le prime difese esterne e magari un po’ malconci dopo questa prima battaglia, dopo 12/24 ore entrano e colonizzano le prime cellule della mucosa nasale e del sistema respiratorio più interno cominciando a riprodursi. SARS-CoV-2, utilizzando una sorta di chiave (spike), penetra all’interno della cellula attraverso dei canali che si sono aperti e comincia a riprodursi e a generare migliaia, anzi milioni di altri virus fratelli. Le cellule si trovano spiazzate e mettono a disposizione del virus dei piccoli organuli interni che servono a riprodurre parti dello stesso. Questo meccanismo di utilizzo e sfruttamento dei sistemi cellulari da parte dei virus per riprodurre sé stessi (parassitismo o commensalismo) può anche avere talvolta una reciproca utilità, ma la maggior parte delle volte sfocia in un disastro. La produzione di milioni di nuovi virus che colonizzano e distruggono le stesse cellule che hanno fatto da incubatrice.

Intervengono i sistemi difesivi
Piano piano gli organismi vengono invasi da questi microscopici esserini, i virus. E negli organismi con sistemi difensivi assenti o deboli, vedi gli anziani, il virus irrompe e attacca causando danni ingenti. Al contrario, nei soggetti sani, diversi tipi di cellule, con diverse funzioni, ma tutte rivolte alla difesa, presenti tra la cute, il derma, il sottocutaneo e la sottomucosa, nei piccoli vasi della rete capillare, nelle cellule endoteliali, cominciano ad allarmarsi ed a segnalare questa anomalia, ossia la presenza di entità estranee microscopiche (i virus) in forte riproduzione ed aumento all’interno dell’organismo. Le prime difese meccaniche sono vere e proprie trincee, i sistemi cellulari sono veri e propri battaglioni di fanteria, pronti a scatenare una guerra di sfiancamento nei confronti dei virus.

Se i virus sono entrati nell’organismo, da qualche pertugio o con qualche furberia, in quantità ridotta (bassa carica) e sono scoperti e evidenziati dalle nostre difese nella fase iniziale della loro riproduzione, vengono neutralizzati e uccisi definitivamente. Questo fenomeno avviene nella maggior parte dei soggetti infetti.
Se invece i virus sono trasmessi in grande quantità, ad alta carica, i nostri sistemi difensivi vengono sopraffatti, le cellule vengono invase ed anche distrutte. L’infezione e la malattia avanzano. Tutto questo avviene all’interno del nostro organismo, a nostra insaputa senza che noi ce ne accorgiamo.

I sintomi di malattia da sistemi difensivi a meccanismi pericolosi
Dalla assenza di sintomi, situazione che avviene nella maggior parte dei casi di attacco o di infezione virale, si passa all’insorgere di qualche colpo di tosse, qualche linea di febbre, stanchezza, un po’ di mal di testa. Sistemi di difesa messi in essere dall’organismo per creare un ambiente sfavorevole alla crescita e riproduzione del virus. Ma possiamo assistere anche ad una salita repentina della febbre con tosse forte e profonda, malessere, difficoltà di respirazione. Non ci sono regole evidenti che regolano questi fenomeni. Ogni persona risponde secondo una sua organizzazione interna e la capacità del proprio sistema immunitario e di rilascio di sostanze interne prodotte da alcune cellule. Possiamo solo dire che le persone in buona salute superano l’attacco e la malattia senza neanche accorgersene. Chi non ha i sistemi in equilibrio paga lo scotto del suo disequilibrio interno e soffre.

Dall’infezione all’incubazione alle manifestazioni di malattia.
Nella fase di INCUBAZIONE, dall’entrata alle prime manifestazioni di malattia, i test eseguiti con i tamponi sia molecolari che antigenici sono per definizione NEGATIVI. Gli anticorpi evidenziati dai test sierologici ancora non esistono.
I virus, particolarmente attivi, continuano dalle prime ore di infezione la loro corsa a moltiplicarsi ed a colonizzare riproducendosi dentro le cellule. Non verranno evidenziati fino al 4°- 7° giorno per poi fuoriuscire dalle cellule indisturbati. Ora si manifestano in modo evidente, iniziano a diffondere ed i tamponi si positivizzano.
In questa fase si attivano la maggior parte dei tipi delle cellule immunitarie, e i gruppi cellulari, come tanti battaglioni a formare un regimento, si portano in gran numero dove sono presenti i virus. Contemporaneamente inizia la produzione di sostanze velenose per i virus, ossia molti tipi di sostanze infiammatorie.
In questa fase di INFEZIONE i tamponi molecolari risultano POSITIVI anche a basse cariche. Basta la presenza di un virus o di parte di questo per essere rilevato. Anche il tampone antigenico risulta POSITIVO, se la diffusione del virus è medio elevata, e questo vuol dire che il soggetto è infettante.

(situazione 1) Negli organismi in cui i sistemi difensivi, durante l’infezione, in fase iniziale contengono la riproduzione del virus all’interno delle cellule, questa si arresta in pochi giorni e la malattia non prosegue. Questa fase può durare 4/7 giorni senza manifestare sintomi e la battaglia è vinta. Alcuni linfociti, del gruppo dei globuli bianchi, le nostre cellule difensive, hanno ricevuto l’informazione della presenza del virus e ne manterranno il ricordo nel tempo.
(situazione 2) Negli organismi in cui il virus ha il sopravvento sui primi sistemi difensivi il soggetto infettato chiama a raccolta altri tipi di cellule che iniziano a produrre sostanze irritanti e mortali per i virus ma aggressive anche per sé stesso. Queste sono le molecole dell’infiammazione, molecole di molti tipi, alcune pericolose come le citochine. Questa è la fase dell’inizio di sintomi, dalla febbre, alla tosse, al catarro. Sintomi che si possono arrestare in pochi giorni, o possono evolvere in problemi respiratori, anche gravi. La febbre può crescere e la persona stare male. Il soggetto diventa SINTOMATICO. I virus sono al massimo della loro crescita, ma tra attacchi dei linfociti ed altri tipi di cellule, di sostanze infiammatorie ed altre proteine inizia una battaglia fortissima. I virus cominciano a soccombere, ritirarsi e sparire. I sintomi della malattia hanno quindi una funzione difensiva. I sintomi possono durare dai 2 ai 10 giorni, e l’obiettivo è quello di sconfiggere il virus. I tamponi molecolari ed antigenici sono positivi in questa fase. Gli anticorpi ancora non sono prodotti.
La battaglia è in corso, e se il virus viene eliminato si conclude la battaglia senza formazione di anticorpi M, prima e G in seguito. Quindi possiamo assistere alla fine della malattia senza la formazione evidente di anticorpi.
Altrimenti se il virus continua a guerreggiare e a mantenersi attivo si attivano i linfociti B con la formazione delle immunoglobuline, ossia degli anticorpi. Questi sono i sistemi difensivi più potenti che intervengono dove la fanteria (cellulare) non ha avuto successo.

Questo vuol dire che non è vero che tutti coloro che sono stati infettati dal virus, e sono risultati positivi ad un tampone antigenico o molecolare, producono matematicamente anticorpi. Anzi i soggetti con immunità ben equilibrata e funzionante molto spesso non arrivano alla produzione di anticorpi.
La produzione di anticorpi dipende anche dalla carica infettante, ossia quanto virus ha aggredito l’organismo. Cariche elevate, ossia presenza di molto virus arriva quasi certamente a far produrre i sistemi difensivi anticorpali. Ma basse cariche di virus vengono bloccate dai sistemi difensivi innati e cellulari senza far produrre anticorpi.
Da queste considerazioni si capisce anche perché gli anziani ed i soggetti portatori di altre malattie, che hanno difese immunitarie insufficienti o quasi assenti si trovano nella impossibilità di rispondere con le cellule delle difese e con le immunoglobuline agli attacchi del virus. In questo caso l’unica difesa consiste nel produrre molecole infiammatorie, che crescono in modo esponenziale, generando il famoso tsunami delle citochine, mettendo a rischio la vita delle persone. “Muoiono i più deboli” vuol dire proprio che soccombono coloro che hanno un sistema immunitario poco efficiente.

Consigli di prevenzione per il sistema immune
Una sana alimentazione con molta frutta e verdura, in particolare aranci e limoni, kiwi ed altri cibi ricchi in vitamine e coenzimi. Estratti vegetali, olio di oliva (nell’ambiente mediterraneo), estratti di foglie di olivo, zenzero ed altre essenze sono fortissimi antiossidanti ed energetici dei sistemi cellulari protettivi. Una vita condotta in modo sano e sportivo, con movimento anche leggero ma costante, serve a mantenere un buono stato di salute, vuol dire tenere il nostro sistema immunitario attivo ed efficace.

Con questo racconto ho voluto spiegare come i sistemi sono diversi e più complessi da come vengono spiegati. Ho voluto fornire risposte a tanti quesiti tra cui perché in coloro che sono risultati positivi al test molecolare o antigenico, a distanza di tempo non si sono sviluppati gli anticorpi. Oppure per quale motivo nonostante le distannze e le tante precauzioni il virus continua a circolare. Grande parte nella spiegazione dei fenomeni della circolazioni del virus risiede nell’influenza stagionale dei nostri sistemi di difesa.

Risposte diverse al virus Sars-CoV-2: Contatto, infezione, malattia. quando fare tamponi e sierologici Leggi tutto »

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Il SARS-CoV-2 diffonde, la Covid-19 riempie gli ospedali, l’Italia chiude nuovamente.

Fine ottobre 2020: la Covid -19 riprende la sua forza infettante e la sua corsa diffusiva, ma segue le regole di tutti i virus.

mutazioni del genoma
                        mutazioni del genoma

Per il virus SARS-CoV-2 riprendere la forza        infettante e una diffusione sempre più ampia significa che il microrganismo non si è mai assopito né si è mai indebolito. Tale era e tale è rimasto. I virus, come tutti i microbi, seguono regole e comportamenti ben precisi e non mutano certo da un momento all’altro casualmente. Poche mutazioni puntiformi, come è accaduto e come è stato  documentato da centinaia di centri di ricerca in tutto il mondo, non stravolgono il comportamento di una forma di vita semplice ma di esperienza di milioni di anni come i virus. In questi giorni di fine ottobre 2020 e di inizio autunno sta aumentando in modo esponenziale il numero delle persone infette, cioè di coloro nei quali il virus si riproduce senza manifestarsi. La microscopica forma di vita (virus Sars-CoV-2) è confinata all’interno degli individui che ha contattato e combatte o trova una sorta di convivenza con gli organismi senza dare a vedersi. (approfondisci)
Contemporaneamente aumentando gli infetti, esponenzi
almente aumenta anche il numero dei malati, ossia di coloro che non riuscendo a controllare e ad arrestare il virus con le loro prime difese aspecifiche esterne, dopo aver incubato il virus, in forte riproduzione, per 5/7 giorni, manifestano sintomi di lieve o media entità. I malati, ossia i sintomatici, sono in proporzione numeri contenuti e ridotti rispetto alle decine o centinaia di migliaia di infetti, ossia chi ha il virus in corpo, che possono essere contagiosi oppure non diffondere virus. La malattia costituisce quindi una seconda linea di difesa che l’organismo mette in campo per combattere ed uccidere il virus, considerato un nemico che ha superato le prime linee di difesa. Se questa risposta difensiva, ossia i sintomi della malattia,  diventa eccessiva, non controllata e le risposte infiammatorie, cellulari, molecolari diventano troppo forti, rivoltandosi e attaccando l’organismo, la persona si aggrava, i parametri vitali si alterano e deve ricorrere a cure importanti fino alla terapia intensiva. Relativamente poche persone, con scarsa energia difensiva, con malattie croniche importanti e debilitanti, con presenza di altri batteri o virus,le co-infezioni, generalmente anziani, non sopportano questa situazione, non reggono questo tsunami interno 

che gli si rivolta contro e muoiono. 

Questa ondata inarrestabile di infezioni, ossia di casi infetti, tende ad aumentare nei numeri e negli effetti non perché facciamo più tamponi, ( anzi ricordo che se devi fare un tampone naso faringeo antigenico rapido, inserito in una valutazione clinica infettivologica puoi cliccare qui) ma perché la diffusione del virus segue regole, modi, situazioni che si ripetono per tutti i virus. Caratteristiche del virus, comportamenti, stagionalità, aumento di altri virus e batteri nell’ambiente e quindi stagionalità ne sono le cause e la sua presenza è indipendente da quanti tamponi facciamo.

Sempre più velocemente siamo lanciati verso il blocco delle attività prima di settore e poi globali. Dalla ristorazione alle attività culturali e sportive, e i blocchi non finiscono qui. Motivo di queste imposizioni è la necessità di frenare la corsa del virus, che a mio parere difficilmente si farà imbavagliare. E la ripresa della attività infettante e della diffusione del virus segue una curva esponenziale. Ciò che non riesco a capire è perché ci meravigliamo di un fenomeno che poteva e doveva sempre previsto? Nel sito web della Clinica del Viaggiatore Cesmet, centro medico specializzato in malattie tropicali e infettive, che da sempre si è occupato di problemi clinici e diagnostici riguardanti le malattie infettive, in particolare legate ai viaggi, abbiamo sempre sostenuto come la flessione dei casi di Covid-19 seguisse la flessione della presenza di tutte le malattie infettive stagionali invernali, in particolare respiratorie che si presentano l’inverno e tendono quasi a scomparire in primavera estate. Flessione di casi di malattie legata al comportamento umano che si tiene in primavera ed in estate; alla rimodulazione stagionale delle risposte immunitarie del nostro organismo; alle difficoltà incontrate dai microbi, ed in particolare dai virus nel corso della stagione estiva. Difficoltà di sopravvivenza nell’ambiente. Per non parlare del fenomeno deleterio delle co-infezioni, cioè della azione contemporanea di diversi virus e batteri che si ritrovano a banchettare insieme dentro di noi. Questo fenomeno delle co-infezioni è tipico autunnale ed invernale e diminuisce notevolmente nella stagione estiva.
I medici che hanno pratica con le malattie infettive e che operano e curano i malati, cioè i clinici, non hanno mai dubitato della ripresa della malattia Covid-19. Tranne pochi colleghi, spesso confusi, nessuno degli addetti ai lavori ha mai pensato che il virus era morto o indebolito. Poche modifiche del genoma virale non potevano modificare la sua capacità di diffondere tra le persone in modo così imponente, o di aggredire l’organismo in modo così profondo.
Siamo oramai in autunno e l’inverno si avvicina. Le malattie causate da virus e batteri sono in aumento. Già diversi focolai di infezioni intestinali con diarrea, nausea e mal di pancia si presentano diffusamente in particolare negli ambienti scolasti dei più piccolini. Raffreddori, febbri da primi virus respiratori cominciano a presentarsi e a diffondersi. E sono gli stessi sintomi del Covid ma non è Covid. Crescerà anche il Covid nel prossimo futuro ma cresceranno tutti gli altri malanni di stagione. Dobbiamo cominciare a entrare nella mentalità che questo virus convive con noi e con gli altri germi. Nella maggior parte dei casi infetterà gli organismi ma rimarrà nascosto, ed i numeri saranno in costante aumento. In una parte di popolazione, anche se ridotta, il virus si manifesterà con sintomi soprattutto delle alte vie respiratorie, accompagnando gli altri virus della stagione. In poche persone si presenterà in modo violento e addirittura letale. Gli anziani, i malati cronici sono i soggetti più esposti. (Approfondisci)
Il vero problema non è costituito dalla diffusione della infezione da SARS-CoV-2 nella popolazione giovane e adulta fino ai 55/60 anni, ma dal proporzionale aumento dei casi clinici e tra questi l’insorgenza di peggioramenti  che portano ad un utilizzo delle strutture sanitarie, dei pronto soccorsi e del sistema sanitario da parte di una larga fetta di popolazione,spesso non bisognosa di cure ospedaliere.
Basta una febbre o un mal di gola che si corre in pronto soccorso. Non c’è nulla di più sbagliato ed anche pericoloso.
Lasciamo le strutture sanitarie a chi ne ha veramente bisogno. In caso di malessere rimaniamo a casa e chiediamo consigli ai medici di famiglia o agli specialisti in infettivologia sul comportamento da adottare e su come curarsi. Le strutture sanitarie, i reparti ed i pronto soccorsi lasciamoli a coloro che hanno necessità. Non c’è solo la malattia Covid-19 ma ci sono anche tutte le altre malattie, anche gravi e rischiose, che devono continuare ad essere trattate e seguite dai medici.
L’isteria, la paura, la non conoscenza del problema non aiutano, anzi…
Ognuno di noi adotti la regola numero uno del distanziamento e utilizzi in modo serio le mascherine. Ed eviteremo che ristoranti, bar, gelaterie, pasticcerie, palestre, piscine e tanto altro vengano chiusi. Quante migliaia di persone stanno perdendo il posto di lavoro. Quanti disastri economici per migliaia di imprese familiari ed i loro dipendenti o lavoratori giornalieri. Cominciamo a prenderci le nostre responsabilità. Ognuno di noi ha avuto la sua responsabilità per queste chiusure. Ora possiamo rimediare pensando che il nostro comportamento influenza il lavoro anche degli altri. Palestre e piscine potevano essere risparmiate se sportivi e atleti avessero adottato comportamenti più attenti.
Anche se il virus diffonde ugualmente in presenza di comportamenti quali  distanziamento, mascherine, e lavaggio delle mani, nonostante tutto la loro applicazione frena sicuramente il contagio, soprattutto delle persone anziane.
I vaccini, se si riuscisse a trovarli, hanno il compito di evitare le co-infezioni tra malattie aggressive. Antinfluenzale, antipneumococco, e antimeningite sono le migliori protezioni anche per rafforzare il nostro sistema difensivo.
Quindi grande attenzione, prudenza per proteggere soprattutto chi, per la sua debolezza può anche soccombere, ma non ci consideriamo tutti malati. Il virus può contattarci ma noi, nella maggior parte dei casi possiamo superarlo e distruggerlo. E se ci infetta, può convivere connoi senza che ce ne accorgiamo.
D’altra parte più casi, più malati, più coinvolgimento del sistema e delle strutture sanitarie.

 

 

 

 

 

 

 

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