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Il nuovo libro sul Coronavirus

Una biblioteca tutta da leggere
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Il nuovo libro sul Coronavirus

 

Online, nella nostra Biblioteca, il nuovo libro sul Coronavirus, con articoli, immagini e video che riportano le informazioni più importanti sul nuovo Virus SARS-COV2 e sulla malattia, COVID-19, che sta colpendo, come pandemia, praticamente tutti i paesi del mondo.
Dalle domande più frequenti- le cosiddette FAQ– alle caratteristiche del virus e della malattia provocata, ai test di laboratorio utilizzati per la diagnosi.
Una sezione riporterà anche alcuni lavori sulle relazioni tra ambiente, inquinamento e diffusione dei virus, in genere, ed il SARS-COV2 in particolare.

Ancora, non mancheranno Decreti e Circolari emessi dalle istituzioni, per regolamentare questo difficile periodo.
Il tutto citando sempre le fonti, tra le più autorevoli, così da facilitare l’approfondimento e la circolazione delle informazioni, dei quale siamo sempre stati fautori, e che in questo momento ci sembrano ancoro più importanti.

Cercheremo, quindi, per quanto possibile, di aggiornare le informazioni, dando ampio risalto a ciò che riguarda il nostro paese e alle decisioni che ci coinvolgono.

La nostra Biblioteca, che vi invitiamo a scoprire, offre spunti di informazione anche su altre patologie, in particolare quelle infettive e tropicali, veicolate da insetti, quali la Malaria, la Dengue, Chikunguya e l’infezione da Zika virus.

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Anticorpi IgM IgG per COVID19. Commenti alla circolare del Ministero della Salute sul loro utilizzo.

Anticorpi IgM IgG per COVID19. Alcuni commenti sulla circolare ministeriale n. 0011715-03/04/2020-DGPRE-DGPRE-P del 4 aprile 2020 riguardante l’utilizzo dei test per gli anticorpi IgM-IgG per COVID19

 

(nota per i lettori: fare attenzione alle interpretazioni giornalistiche e dei media con titoli degli articoli o dei servizi sensazionalistici e con errate interpretazioni del significato scientifico)

Premessa: fin dall’inizio il protocollo sanitario proposto dal Cesmet Clinica del Viaggiatore ed eseguito dal dr. Paolo Meo, alle persone sane o con pochi sintomi, ha previsto il consulto medico infettivologico, accompagnato da test clinici e da test degli anticorpi IgM-IgG, come condizione necessaria per avere una risposta sul possibile contatto e contagio avvenuto con il virus; sullo stato della eventuale infezione ormai avanzata; sulla avvenuta guarigione provocata dalla produzione di anticorpi neutralizzanti il virus; sulla presenza di anticorpi protettivi da successive infezioni; o sul grado di suscettibilità ancora esistente in caso di risposta negativa ( non evidenza di contatto con il virus).
Il consulto medico è accompagnato da un approfondito esame sulla storia dei contatti e dei sintomi presentati negli ultimi 3 mesi, nell’ultima settimana e nel giorno stesso della visita. Ai dati raccolti dalla descrizione del paziente sono stati aggiunti alcuni test sulla funzionalità degli alveoli polmonari (luogo di scambio dell’ossigeno dall’esterno all’interno); test della microcircolazione capillare, che risente della alterazione del circolo a livello sistemico (cioè a partenza anche polmonare); e test pressori e del ritmo cardiaco. L’insieme di tutti i parametri clinici permette al medico specialista infettivologo di effettuare una valutazione clinica che suffragata dai test immunologici per la ricerca degli anticorpi IgM-IgG per COVID19 può consentire una buona valutazione generale della storia della eventuale infezione da SARS-COv2 (nuovo coronavirus).
Dopo uno screening telefonico:
(1) le persone asintomatiche vengono fatte venire presso la struttura per il consulto ed i test e per ricevere il referto con spiegazione dello stato immunitario e del comportamento da adottare.
(2) le persone paucisintomatiche o lievemente sintomatiche vengono gestite da casa mediante questionario clinico ed eventuale visita domiciliare.

Ministero della Salute
Direzione generale della prevenzione sanitaria
Circolare N. 0011715-03/04/2020-DGPRE-DGPRE-P

Ministero: “gli approcci diagnostici al momento tecnicamente più vantaggiosi, attendibili e disponibili rimangono quelli basati sul rilevamento del virus in secrezioni respiratorie attraverso metodi di RT-PCR per amplificazione di geni virali espressi durante l’infezione da SARS-CoV-2”

spiegazione Cesmet: per l’obiettivo di identificare, isolare, e sottoporre ad eventuale trattamento farmacologico il paziente sintomatico, il test che identifica direttamente il virus, test eseguito con il tampone, è l’unico esame di laboratorio attualmente valido ed assolutamente necessario. Non può essere sostituito da qualsivoglia altro test.

Ministero: I test sierologici sono molto importanti nella ricerca e nella valutazione epidemiologica della circolazione virale. Diversamente, come attualmente anche l’OMS2 raccomanda, per il loro uso nell’attività diagnostica d’infezione in atto da SARS-CoV-2, necessitano di ulteriori evidenze sulle loro performance e utilità operativa. In particolare, i test rapidi basati sull’identificazione di anticorpi IgM e IgG specifici per la diagnosi di infezione da SARS-CoV-2, secondo il parere espresso dal CTS, non possono, allo stato attuale dell’evoluzione tecnologica, sostituire il test molecolare basato sull’identificazione di RNA virale dai tamponi nasofaringei secondo i protocolli indicati dall’OMS.

spiegazione Cesmet: come il “test del tampone” con la ricerca diretta del virus è l’unico esame che può evidenziare la presenza del virus nell’organismo, così il “test di identificazione degli anticorpi” (IgM ed IgG – test rapido) è l’unico esame in grado di stabilire la storia naturale dell’infezione, ossia se una persona non ha mai contatto il virus, se invece è stata infettata; e se si è infettata con il virus come ha sviluppato le sue difese. Cioè come il suo sistema immunitario ha risposto con le sue difese immunitarie al contatto ed al contagio con il virus.
Note di spiegazione della storia dell’infezione nel nostro organismo:
Venuti a contatto con le goccioline di saliva di una persona infetta, i virus aderiscono alle cellule della mucosa respiratoria e poi entrano dentro le cellule stesse dove trovano il sistema di riprodursi e moltiplicarsi. Passano di cellula in cellula e si prendono alcuni giorni di tempo per moltiplicarsi a milioni di esemplari. (periodo incubazione asintomatica – 3/7 giorni);
• una volta fuoriusciti dalle cellule, nei tessuti e nel sangue, i nuovi virus inducono le risposte di difesa dell’organismo (febbre, tosse, infiammazione) che diventano sempre più forti con il passare dei giorni, (fase sintomatica iniziale e progressiva). Questi sintomi, che noi chiamiamo malattia, rappresentano tutti sintomi difensivi per frenare l’invasione dei virus, ma che ci fanno sentire sempre più male;
• dopo questa reazione che dura qualche giorno (dai 4 ai 7 giorni), e che può andare avanti a lungo in mancanza di difese immunitarie, iniziano ad essere prodotti i primi anticorpi difensivi (IgM – fanteria leggera), e generalmente dopo circa una settimana la seconda categoria di anticorpi di difesa (IgG – carri armati e fanteria motorizzata). (periodo idoneo per l’effettuazione del test per anticorpi).

• In questo periodo di formazione di anticorpi e di schieramento dei sistemi difensivi dell’organismo, i virus iniziano ad essere abbattuti, ossia ad essere distrutti, con meccanismi complessi, ed alla fine, quando gli schieramenti difensivi del sistema immunitario sono completati distrutti definitivamente. L’organismo ha superato la fase infettiva e la malattia.
I pazienti che si aggravano dopo 7/10 giorni dall’inizio dei sintomi, e proseguono con il peggioramento fino a morire ( in bassa percentuale) sono quelle persone che hanno il sistema difensivo immunitario inefficiente. Questo sistema immunitario deficitario non risponde alle sollecitazioni dei virus e la risposta degli altri sintomi quali infiammazione e febbre è tale che si rivolta contro l’organismo stesso.
Tenendo conto quanto esposto sopra:
• I test virali, con il tampone, ci forniscono dati precisi del momento in cui la persona è infettiva e diffonde il virus, fino a quando la produzione degli anticorpi non neutralizza il virus; quindi è l’unico test per identificare, isolare, e sottoporre ad eventuale trattamento farmacologico il paziente sintomatico;
• I test per gli anticorpi IgM IgG per COVID19 (test rapidi) ci dicono se la persona ha avuto il contatto con il virus; se ha una infezione recente, ed ancora in corso; oppure se ha superato la malattia ed è immune; quindi è l’esame che, inserito nella consulenza medica con valutazione specialistica, è in grado di rispondere alla domanda riguardante il contatto (SI/NO) con il virus o se si è in una fase ancora infettiva. A questo punto occorre l’isolamento immediato e possibilmente effettuare il tampone.

Ministero: Il risultato qualitativo ottenuto su un singolo campione di siero non è sufficientemente attendibile per una valutazione diagnostica, in quanto la rilevazione della presenza degli anticorpi mediante l’utilizzo dei test rapidi non è comunque indicativo di un’infezione acuta in atto, e quindi della presenza di virus nel paziente e rischio associato a una sua diffusione nella comunità.
Inoltre, per ragioni di possibile cross-reattività con altri patogeni affini come altri coronavirus umani, il rilevamento degli anticorpi potrebbe non essere specifico della infezione da SARS-CoV2. Infine, l’assenza di rilevamento di anticorpi (non ancora presenti nel sangue di un individuo per il ritardo che fisiologicamente connota una risposta umorale rispetto all’infezione virale) non esclude la possibilità di un’infezione in atto in fase precoce o asintomatica e relativo rischio di contagiosità dell’individuo

spiegazione Cesmet: come precedentemente spiegato l’esecuzione del tampone con la ricerca diretta del virus, diffuso attivamente dalla persona, è l’unico test che identifica il paziente positivo nella prima fase della infezione. I test per gli anticorpi IgM IgG per COVID19 invece sono necessari per capire se una persona non ha mai avuto contatti e non ha sviluppato anticorpi, e quindi è ancora a rischio infezione. Oppure se è stata infettata, a che punto è dell’infezione e se ha sviluppato le difese che impediscono una nuova reinfezione. Questi dati del test anticorpale rapido, sono utilissimi comunque per stabilire i comportamenti da adottare da parte della persona. Studi preliminari hanno dimostrato una elevata specificità, testato su molti virus; ed una elevata sensibilità. I test di validazione, già fatti in diverse parti del mondo ed anche in alcune regioni italiane, sono ancora in corso e per questo motivo devono per il momento integrare la valutazione del medico specialista.

Ministero: Si ritiene, inoltre, utile far presente che tali test, qualora non marcati CE ai sensi del D. Lgs. 332/00 come dispositivi per test autodiagnostici, non possono essere usati da chi non abbia qualificazione/competenza nel merito e, pertanto, l’eventuale fornitura al pubblico generale sarebbe incoerente con la loro destinazione d’uso.

spiegazione Cesmet: Tutti i test utilizzati devono e sono marcati CE ai sensi del D. Lgs. 332/00, anche quelli utilizzati dal personale sanitario. Il Cesmet utilizza non solo test CE ma anche quelli già indicati e sperimentati da alcuni ospedali specializzati, in particolari del Nord Italia.

CONCLUSIONI:
• I test anticorpali IgM-IgG (test rapidi) prima di essere stati messi sul mercato e di ottenere alcuni primi livelli di autorizzazione, tipo il marchio CE, sono stati testati per sensibilità e specificità che superano per entrambi il dato del 90%. Sono in corso studi per confermare e validare questi test. Per questo motivo sono da considerare complementari al controllo specialistico infettivologico. Sono da considerare un supporto per il medico per esprimere il suo parere e le sue indicazioni;

I test anticorpali IgM-IgG (test rapidi) completano la consulenza medica specialistica eseguita con alcuni test funzionali, e consentono al medico di poter fornire risposte sullo stato immunologico della persona e sulla sua protezione eventualmente acquisita;

Il test per la ricerca del virus, eseguito con il tampone è l’unico test in grado di evidenziare lo stato infetto e di diffusione del virus nell’ambiente, e corrisponde alla fase dell’inizio e della crescita dei sintomi;

L’esecuzione del test immunologico (test rapido per il coronavirus) è in grado di stabilire l’avvenuto contatto con il virus, o l’assenza del contagio. Quindi il grado di suscettibilità all’infezione o la resistenza ad un eventuale contatto futuro;

• La valutazione congiunta, espressa dal medico, di tutti i test e dati acquisiti, è importante per le formulare le corrette indicazioni comportamentali; per evidenziare il rischio ancora presente di infettarsi o la conoscenza della propria resistenza alle infezioni.

Anticorpi IgM IgG per COVID19. Commenti alla circolare del Ministero della Salute sul loro utilizzo. Leggi tutto »

Anticorpi IgM IgG per COVID-19. Commenti alla circolare del Ministero della Salute sul loro utilizzo.

Anticorpi IgM IgG per COVID-19. Alcuni commenti sulla circolare ministeriale n. 0011715-03/04/2020-DGPRE-DGPRE-P del 4 aprile 2020 riguardante l’utilizzo dei test per gli anticorpi IgM-IgG per COVID-19

 

(nota per i lettori: fare attenzione alle interpretazioni giornalistiche e dei media con titoli degli articoli o dei servizi sensazionalistici e con errate interpretazioni del significato scientifico)

Premessa: fin dall’inizio il protocollo sanitario proposto dal Cesmet Clinica del Viaggiatore ed eseguito dal dr. Paolo Meo, alle persone sane o con pochi sintomi, ha previsto il consulto medico infettivologico, accompagnato da test clinici e da test degli anticorpi IgM-IgG, come condizione necessaria per avere una risposta sul possibile contatto e contagio avvenuto con il virus; sullo stato della eventuale infezione ormai avanzata; sulla avvenuta guarigione provocata dalla produzione di anticorpi neutralizzanti il virus; sulla presenza di anticorpi protettivi da successive infezioni; o sul grado di suscettibilità ancora esistente in caso di risposta negativa ( non evidenza di contatto con il virus).
Il consulto medico è accompagnato da un approfondito esame sulla storia dei contatti e dei sintomi presentati negli ultimi 3 mesi, nell’ultima settimana e nel giorno stesso della visita. Ai dati raccolti dalla descrizione del paziente sono stati aggiunti alcuni test sulla funzionalità degli alveoli polmonari (luogo di scambio dell’ossigeno dall’esterno all’interno); test della microcircolazione capillare, che risente della alterazione del circolo a livello sistemico (cioè a partenza anche polmonare); e test pressori e del ritmo cardiaco. L’insieme di tutti i parametri clinici permette al medico specialista infettivologo di effettuare una valutazione clinica che suffragata dai test immunologici per la ricerca degli anticorpi IgM-IgG per COVID-19 può consentire una buona valutazione generale della storia della eventuale infezione da SARS-COv2 (nuovo coronavirus).
Dopo uno screening telefonico:
(1) le persone asintomatiche vengono fatte venire presso la struttura per il consulto ed i test e per ricevere il referto con spiegazione dello stato immunitario e del comportamento da adottare.
(2) le persone paucisintomatiche o lievemente sintomatiche vengono gestite da casa mediante questionario clinico ed eventuale visita domiciliare.

Ministero della Salute
Direzione generale della prevenzione sanitaria
Circolare N. 0011715-03/04/2020-DGPRE-DGPRE-P

Ministero: “gli approcci diagnostici al momento tecnicamente più vantaggiosi, attendibili e disponibili rimangono quelli basati sul rilevamento del virus in secrezioni respiratorie attraverso metodi di RT-PCR per amplificazione di geni virali espressi durante l’infezione da SARS-CoV-2”

spiegazione Cesmet: per l’obiettivo di identificare, isolare, e sottoporre ad eventuale trattamento farmacologico il paziente sintomatico, il test che identifica direttamente il virus, test eseguito con il tampone, è l’unico esame di laboratorio attualmente valido ed assolutamente necessario. Non può essere sostituito da qualsivoglia altro test.

Ministero: I test sierologici sono molto importanti nella ricerca e nella valutazione epidemiologica della circolazione virale. Diversamente, come attualmente anche l’OMS2 raccomanda, per il loro uso nell’attività diagnostica d’infezione in atto da SARS-CoV-2, necessitano di ulteriori evidenze sulle loro performance e utilità operativa. In particolare, i test rapidi basati sull’identificazione di anticorpi IgM e IgG specifici per la diagnosi di infezione da SARS-CoV-2, secondo il parere espresso dal CTS, non possono, allo stato attuale dell’evoluzione tecnologica, sostituire il test molecolare basato sull’identificazione di RNA virale dai tamponi nasofaringei secondo i protocolli indicati dall’OMS.

spiegazione Cesmet: come il “test del tampone” con la ricerca diretta del virus è l’unico esame che può evidenziare la presenza del virus nell’organismo, così il “test di identificazione degli anticorpi” (IgM ed IgG – test rapido) è l’unico esame in grado di stabilire la storia naturale dell’infezione, ossia se una persona non ha mai contatto il virus, se invece è stata infettata; e se si è infettata con il virus come ha sviluppato le sue difese. Cioè come il suo sistema immunitario ha risposto con le sue difese immunitarie al contatto ed al contagio con il virus.
Note di spiegazione della storia dell’infezione nel nostro organismo:
Venuti a contatto con le goccioline di saliva di una persona infetta, i virus aderiscono alle cellule della mucosa respiratoria e poi entrano dentro le cellule stesse dove trovano il sistema di riprodursi e moltiplicarsi. Passano di cellula in cellula e si prendono alcuni giorni di tempo per moltiplicarsi a milioni di esemplari. (periodo incubazione asintomatica – 3/7 giorni);
• una volta fuoriusciti dalle cellule, nei tessuti e nel sangue, i nuovi virus inducono le risposte di difesa dell’organismo (febbre, tosse, infiammazione) che diventano sempre più forti con il passare dei giorni, (fase sintomatica iniziale e progressiva). Questi sintomi, che noi chiamiamo malattia, rappresentano tutti sintomi difensivi per frenare l’invasione dei virus, ma che ci fanno sentire sempre più male;
• dopo questa reazione che dura qualche giorno (dai 4 ai 7 giorni), e che può andare avanti a lungo in mancanza di difese immunitarie, iniziano ad essere prodotti i primi anticorpi difensivi (IgM – fanteria leggera), e generalmente dopo circa una settimana la seconda categoria di anticorpi di difesa (IgG – carri armati e fanteria motorizzata). (periodo idoneo per l’effettuazione del test per anticorpi).

• In questo periodo di formazione di anticorpi e di schieramento dei sistemi difensivi dell’organismo, i virus iniziano ad essere abbattuti, ossia ad essere distrutti, con meccanismi complessi, ed alla fine, quando gli schieramenti difensivi del sistema immunitario sono completati distrutti definitivamente. L’organismo ha superato la fase infettiva e la malattia.
I pazienti che si aggravano dopo 7/10 giorni dall’inizio dei sintomi, e proseguono con il peggioramento fino a morire ( in bassa percentuale) sono quelle persone che hanno il sistema difensivo immunitario inefficiente. Questo sistema immunitario deficitario non risponde alle sollecitazioni dei virus e la risposta degli altri sintomi quali infiammazione e febbre è tale che si rivolta contro l’organismo stesso.
Tenendo conto quanto esposto sopra:
• I test virali, con il tampone, ci forniscono dati precisi del momento in cui la persona è infettiva e diffonde il virus, fino a quando la produzione degli anticorpi non neutralizza il virus; quindi è l’unico test per identificare, isolare, e sottoporre ad eventuale trattamento farmacologico il paziente sintomatico;
• I test per gli anticorpi IgM IgG per COVID-19 (test rapidi) ci dicono se la persona ha avuto il contatto con il virus; se ha una infezione recente, ed ancora in corso; oppure se ha superato la malattia ed è immune; quindi è l’esame che, inserito nella consulenza medica con valutazione specialistica, è in grado di rispondere alla domanda riguardante il contatto (SI/NO) con il virus o se si è in una fase ancora infettiva. A questo punto occorre l’isolamento immediato e possibilmente effettuare il tampone.

Ministero: Il risultato qualitativo ottenuto su un singolo campione di siero non è sufficientemente attendibile per una valutazione diagnostica, in quanto la rilevazione della presenza degli anticorpi mediante l’utilizzo dei test rapidi non è comunque indicativo di un’infezione acuta in atto, e quindi della presenza di virus nel paziente e rischio associato a una sua diffusione nella comunità.
Inoltre, per ragioni di possibile cross-reattività con altri patogeni affini come altri coronavirus umani, il rilevamento degli anticorpi potrebbe non essere specifico della infezione da SARS-CoV2. Infine, l’assenza di rilevamento di anticorpi (non ancora presenti nel sangue di un individuo per il ritardo che fisiologicamente connota una risposta umorale rispetto all’infezione virale) non esclude la possibilità di un’infezione in atto in fase precoce o asintomatica e relativo rischio di contagiosità dell’individuo

spiegazione Cesmet: come precedentemente spiegato l’esecuzione del tampone con la ricerca diretta del virus, diffuso attivamente dalla persona, è l’unico test che identifica il paziente positivo nella prima fase della infezione. I test per gli anticorpi IgM IgG per COVID-19 invece sono necessari per capire se una persona non ha mai avuto contatti e non ha sviluppato anticorpi, e quindi è ancora a rischio infezione. Oppure se è stata infettata, a che punto è dell’infezione e se ha sviluppato le difese che impediscono una nuova reinfezione. Questi dati del test anticorpale rapido, sono utilissimi comunque per stabilire i comportamenti da adottare da parte della persona. Studi preliminari hanno dimostrato una elevata specificità, testato su molti virus; ed una elevata sensibilità. I test di validazione, già fatti in diverse parti del mondo ed anche in alcune regioni italiane, sono ancora in corso e per questo motivo devono per il momento integrare la valutazione del medico specialista.

Ministero: Si ritiene, inoltre, utile far presente che tali test, qualora non marcati CE ai sensi del D. Lgs. 332/00 come dispositivi per test autodiagnostici, non possono essere usati da chi non abbia qualificazione/competenza nel merito e, pertanto, l’eventuale fornitura al pubblico generale sarebbe incoerente con la loro destinazione d’uso.

spiegazione Cesmet: Tutti i test utilizzati devono e sono marcati CE ai sensi del D. Lgs. 332/00, anche quelli utilizzati dal personale sanitario. Il Cesmet utilizza non solo test CE ma anche quelli già indicati e sperimentati da alcuni ospedali specializzati, in particolari del Nord Italia.

CONCLUSIONI:
• I test anticorpali IgM-IgG (test rapidi) prima di essere stati messi sul mercato e di ottenere alcuni primi livelli di autorizzazione, tipo il marchio CE, sono stati testati per sensibilità e specificità che superano per entrambi il dato del 90%. Sono in corso studi per confermare e validare questi test. Per questo motivo sono da considerare complementari al controllo specialistico infettivologico. Sono da considerare un supporto per il medico per esprimere il suo parere e le sue indicazioni;

I test anticorpali IgM-IgG (test rapidi) completano la consulenza medica specialistica eseguita con alcuni test funzionali, e consentono al medico di poter fornire risposte sullo stato immunologico della persona e sulla sua protezione eventualmente acquisita;

Il test per la ricerca del virus, eseguito con il tampone è l’unico test in grado di evidenziare lo stato infetto e di diffusione del virus nell’ambiente, e corrisponde alla fase dell’inizio e della crescita dei sintomi;

L’esecuzione del test immunologico (test rapido per il coronavirus) è in grado di stabilire l’avvenuto contatto con il virus, o l’assenza del contagio. Quindi il grado di suscettibilità all’infezione o la resistenza ad un eventuale contatto futuro;

• La valutazione congiunta, espressa dal medico, di tutti i test e dati acquisiti, è importante per le formulare le corrette indicazioni comportamentali; per evidenziare il rischio ancora presente di infettarsi o la conoscenza della propria resistenza alle infezioni.

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Link Istituzionali

 

Link istituzionali

 

  • Ministero della Salute                                                                          salute.gov.it
  • Istituto Superiore di Sanità                                                                 iss.it
  • Istituto Naz. Malattie Infettive INMI-SPALLANZANI                  inmi.it
  • Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS_WHO)                   who.int
  • European Center for Disease Prevention and Control- ECDC    ecdc.europa.eu/en
  • Centers for Diseases Control and Prevention- CDC                       cdc.gov

 

 

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Bibliografia scientifica

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La Pandemia

La Pandemia

 

  • Definizione  Epidemia con tendenza a diffondersi ovunque, cioè a invadere rapidamente vastissimi territori e continenti.Secondo una definizione OMS      “La pandemia. può dirsi realizzata in presenza di queste tre condizioni: comparsa di un nuovo agente patogeno, mancanza di immunizzazione specifica nell’uomo e possibilità di trasmissione da uomo a uomo”.

 

  • 11-03.2020  L’OMS dichiara la Pandemia del Coronavirus “…………..Nei giorni e nelle settimane a venire, prevediamo che il numero di casi, il numero di decessi e il numero di paesi colpiti aumenteranno ancora di più. L’OMS ha valutato questo focolaio 24 ore su 24 e siamo profondamente preoccupati sia dai livelli allarmanti di diffusione e gravità, sia dai livelli allarmanti di inazione. Abbiamo quindi valutato che COVID-19 può essere caratterizzato come una pandemia. Pandemia non è una parola da usare con leggerezza o disattenzione……..” leggi qui il testo della conferenza stampa del direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus.

 

  • Le fasi di una pandemia

 

Le fasi di una pandemia
Le fasi di una pandemia

Le fasi della pandemia,  come da ultima guida dell’OMS “Guida alla gestione del rischio di influenza pandemica” del 2017

 

 

  • Le mappe

Coronavirus COVID-19 Casi Totali – Elaborazione del Center for Systems Science and Engineering (CSSE) – Johns Hopkins University (JHU)

 

Covidvisualizer Numero casi attivi, decessi e guariti nel mondo  aggiornati in tempo reale da Worldometers

 

 

 

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Come prenotare test anticorpi Coronavirus Covid-19

Per prenotare il Test per gli anticorpi contro il Coronavirus COVID-19

Premesso che il test per la ricerca diretta del Coronavirus effettuato con il tampone rino (naso) – faringeo rimane l’esame “gold standard”. Ma per il momento fattibile solo da malati con sintomi importanti;
se desideri effettuare il test e sapere se hai contratto l’infezione del virus SARS-CoV2, producendo anticorpi IgM; oppure se ti sei immunizzato naturalmente producendo  anticorpi IgG, è importante che esegui questo esame inserito in un consulto infettivologico, accompagnato anche da alcuni test funzionali, per valutare insieme il tuo stato di salute.
La “CONSULENZA SPECIALISTICA INFETTIVOLOGICA” accompagnata da:
(1) Test di valutazione della aerazione dei polmoni;
·  raccolta dati sanitari (stato di salute generale);
·  ppO2 (quantitativo di O2 sciolto nel sangue);
·  onda pletismografica (circolazione capillare);
·  pressione arteriosa, e frequenza cardiaca;

(2) Test anticorpi per il Coronavirus
·  Test anticorpi IgG- IgM per COVID-19
Il Test sierologico rileva l’assenza o la presenza dei due tipi di anticorpi (IGm e IgG) che evidenziano l’avvenuto contagio e lo stato dell’infezione.

Per approfondire in cosa consiste la consulenza specialistica leggi qui

Il medico specialista infettivologo valuta la scheda sanitaria anamnestica, la storia clinica degli ultimi tre mesi, i test fisici, il test immunologico per gli anticorpi per COVID-19 e rilascia referto scritto entro le 24 ore, con la spiegazione dello stato immunitario, rapportato alla situazione di ciascuno.
Tutti coloro che eseguono il consulto infettivologico verranno monitorati on line, ogni 3 giorni, nel corso delle due settimane successive, per tenere sotto controllo eventuali sintomi successivi al controllo.

In seguito alla risposta si potrà richiedere una eventuale visita specialistica infettivologica.

Previste tariffe per nuclei familiari (da 2 persone in su).

Per ulteriori informazioni inviare questo  modulo o chiamare 06 39030481 (9,00-13,00; 14,30-17,00).

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COVID-19, la malattia

COVID-19: la malattia

 

MALATTIA e SINTOMI

COVID-19: “CO” corona; “VI” virus; “D” disease (= malattia); “19” anno di manifestazione. Il virus infetta l’uomo e dopo alcuni giorni possono comparire sintomi lievi quali febbre, stanchezza e tosse secca, spesso indolenzimento e dolori muscolari, congestione nasale, naso che cola, talvolta diarrea. Frequente l’assenza temporanea del gusto e dell’olfatto. Nei soggetti deboli e già malati, l’infezione può evolvere in polmonite, e poi in una sindrome respiratoria acuta grave (5%), insufficienza renale fino al decesso (dal 2%al oltre il 10% dei casi gravi).

Molte persone si infettano e non sviluppano sintomi. I bambini ed i giovani adulti, pur infettandosi, generalmente non sviluppano sintomi.

DIAGNOSI

RT-PCR per SARS-CoV2 (ricerca dell’acido nucleico RNA con tecnica di biologia molecolare)  è l’esame di laboratorio, considerato “gold standard” per eseguire la diagnosi di COVID19, ossia identificare la presenza del virus al momento del test. Tale test si esegue con un tampone naso – faringeo. Il test andrebbe eseguito a tappeto sulla popolazione sintomatica, anche lieve, e su tutti i contatti dei soggetti sintomatici positivi. Gli attuali grandi numeri di popolazione da testare, e la carenza dei reagenti, ha reso il tampone uno strumento di difficile diffusione.

Anticorpi IgM IgG per SARS-CoV2 è il test rapido in immunocromatografia, che ci dà la presenza di anticorpi, ma non li quantifica. Questi anticorpi derivano dalla risposta dell’organismo all’attacco del virus. Questo vuol dire che quando iniziano a comparire il virus diminuisce fino a sparire. I primi anticorpi ad essere prodotti, quando il virus è ancora presente, sono le IgM; in un secondo momento cominciano ad essere prodotti gli anticorpi difensivi e neutralizzanti, cioè le IgG. Questo tipo di esame, visto le finestre di presenza di virus attivo, la possibilità di basse percentuali di errori, e la stretta correlazione con sintomi e stato della malattia, devono essere sempre eseguiti e valutati da un medico, possibilmente infettivologo.

Leggi di più:  Il test rapido IgG e IgM non basta da solo a dare risposte

Coronavirus:protocolli consulto medico e test rapido sierologico

Il nuovo test per il dosaggio degli anticorpi IgG e IgM contro il coronavirus

 

 

MODALITA’ DI TRASMISSIONE

SARS-CoV2 è stato trasmesso da un mammifero, pipistrello, all’uomo mediante un fenomeno chiamato spill over o salto di specie.

Carica virale e intensità dell'infezione
Carica virale e intensità dell’infezione

Questo virus si trasmette molto rapidamente da persona a persona, dopo un contatto stretto con persona infetta, attraverso le goccioline del respiro, la saliva, tossendo e starnutendo, contatti diretti personali, le mani non lavate, toccando bocca, naso o occhi. Il virus può diffondere anche attraverso contaminazione fecale. Gli alimenti non trasmettono il virus per via digestiva, ma manipolati con mani infette possono trasportare il virus a contatto con le mucose della bocca.

 

  • Il grado di infezione e la sua sintomatologia dipendono dall’entità della trasmissione

Trasmissione scarsa       Trasmissione elevata

I soggetti sintomatici, in particolare nella fase iniziale, hanno dimostrato avere un quantitativo di virus elevato, che diminuisce con l’avanzata della malattia, e si può mantenere nei casi avanzati e gravi. E’ dimostrato che anche i soggetti asintomatici possono diffondere il virus, ma con quantitativi inferiori. L’unico sistema per eviatre il contagio è il distanziamento fisico. Cioè mantenere quella distanza minima di 1,5/2 metri, che consente il decadimento del virus.

È importante perciò che le persone ammalate applichino misure di igiene quali starnutire o tossire in un fazzoletto o con il gomito flesso e gettare i fazzoletti utilizzati in un cestino chiuso immediatamente dopo l’uso e lavare le mani frequentemente con acqua e sapone o usando soluzioni alcoliche.

PREVENZIONE

SARS-CoV2 è un virus nuovo, per il quale l’organismo umano si è trovato sprovisto di qualsiasi difesa, e quindi nella impossibilità di porre qualsiasi freno alla diffusione. Lo sviluppo delle difese immunitarie è il sistema naturale con cui gli organismi si difendono. Ammala nel tempo una gran parte di popolazione, la maggior parte sopravvive ma i più deboli e defedati soccombono. ( il concetto spartano di sopra e sotto lo scudo.) Occorre quindi porre un freno al virus attraverso la produzione di vaccini e di farmaci.

Ci sono oltre 50 diversi studi di nuovi vaccini nel mondo, ed alcuni sono piuttosto avanzati, ma il tempo per arrivare alla produzione ed alla distribuzione è ancora lungo.

Molti farmaci mirati sono allo studio ma intanto alcune combinazioni antivirali, alcuni antiparassitari e addirittura alcuni farmaci antidiabetici, già esistenti e diffusi in tutto il mondo sono allo studio.

Per il momento l’unica prevenzione possibile e l’unico freno al diffondere del virus è il distanziamento sociale, cioè rimanere a casa ed evitare i contatti con gli altri.

 

Dieci comportamenti da seguire
Dieci comportamenti da seguire

 

 

 

  • LE 10 REGOLE PER DIFENDERSI DAL CORONAVIRUS (MIN.SALUTE)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Il virus SARS-COV2

Il virus SARS-COV2

 

Chi è

SARS-CoV-2 è il nome del virus che causa in tutto il mondo l’attuale pandemia di coronavirus, ossia il virus della “Sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2”. Un virus, con genoma ad RNA, che causa sintomi respiratori inizialmente lievi e che possono evolvere fino alla “polmonite bilaterale interstiziale” con grave insufficienza respiratoria. Identificato agli inizi di gennaio in Cina, già presente da mesi nell’area di Wuhan, Cina Centrale, con la sua capacità rapidissima di diffusione, ha dilagato prima in Cina, poi con alcuni casi in diversi paesi orientali. In Europa, già presente in modo silente da fine 2019, a febbraio è esploso in Nord Italia, e poi a macchia d’olio, si è diffuso in Europa e nel mondo. Fratello del virus della Sars (SARS-CoV2), nel 2004, a partenza sempre dalla Cina, e la MERS nel 2013 in Medio Oriente. Partito da mammiferi, ed in particolare dal pipistrello, in breve tempo ha infettato l’uomo (salto di specie) che ha trovato assolutamente privo di difese immunitarie.

    • Cosa sono i Coronavirus: breve descrizione di una famiglia di virus respiratori, comuni in molte specie animali (come cammelli e pipistrelli) e, in alcuni casi, in grado di infettare l’uomo, compiendo il “salto di specie” .

Come appare agli studiosi

 

 Immagine del nuovo Coronavirus SARS-COV2
Immagine del nuovo Coronavirus SARS-COV2

• Questa illustrazione, opera del CDC, rivela la morfologia ultrastrutturale dei coronavirus. Da notare i picchi  sulla superficie esterna del virus che conferiscono l’aspetto di una corona che circonda il virione, se osservato al microscopio elettronico.

 

 

 

Il virus SARS-COV2 al microscopio elettronico
Il virus SARS-COV2 al microscopio elettronico

 

 

Il virus SARS-COV2 al microscopio elettronico (The National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID, USA)

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Le tue domande sul SARS-COV2 (FAQ Coronavirus e COVID-19 )

Le tue domande sul Coronavirus (FAQ)

 

COVID-19: “CO” corona; “VI” virus; “D” disease (=malattia); “19” anno di manifestazione. Il virus infetta l’uomo dopo alcuni giorni possono comparire sintomi lievi quali febbre, stanchezza e tosse secca, spesso indolenzimento e dolori muscolari, congestione nasale, naso che cola, talvolta diarrea. Frequente l’assenza temporanea del gusto e dell’olfatto. Nei soggetti deboli e già malati, l’infezione può evolvere in polmonite, e poi in una sindrome respiratoria acuta grave (5%), insufficienza renale fino al decesso (dal 2% a oltre il 10% dei casi gravi). Molte persone si infettano e non sviluppano sintomi. I bambini ed i giovani adulti, pur infettandosi, generalmente non sviluppano sintomi.

IL VIRUS SARS-CoV-2 è il nome del virus che causa in tutto il mondo l’attuale pandemia di coronavirus, ossia il virus della “Sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2”. Un virus, con genoma ad RNA, che causa sintomi respiratori inizialmente lievi e che possono evolvere fino alla “polmonite bilaterale interstiziale” con grave insufficienza respiratoria. Identificato agli inizi di gennaio in Cina, già presente da mesi nell’area di Wuhan, Cina Centrale, con la sua capacità rapidissima di diffusione, ha dilagato prima in Cina, poi con alcuni casi in diversi paesi orientali. In Europa, già presente in modo silente da fine 2019, a febbraio è esploso in Nord Italia, e poi a macchia d’olio, si è diffuso in Europa e nel mondo. Fratello del virus della Sars (SARS-CoV2), nel 2004, a partenza sempre dalla Cina, e la MERS nel 2013 in Medio Oriente. Partito da mammiferi, ed in particolare dal pipistrello, in breve tempo ha infettato l’uomo (salto di specie) che ha trovato assolutamente privo di difese immunitarie.
MALATTIA E SINTOMI COVID-19: “CO” corona; “VI” virus; “D” disease (=malattia); “19” anno di manifestazione. Il virus infetta l’uomo dopo alcuni giorni possono comparire sintomi lievi quali febbre, stanchezza e tosse secca, spesso indolenzimento e dolori muscolari, congestione nasale, naso che cola, talvolta diarrea. Frequente l’assenza temporanea del gusto e dell’olfatto. Nei soggetti deboli e già malati, l’infezione può evolvere in polmonite, e poi in una sindrome respiratoria acuta grave (5%), insufficienza renale fino al decesso (dal 2%al oltre il 10% dei casi gravi).

Molte persone si infettano e non sviluppano sintomi. I bambini ed i giovani adulti, pur infettandosi, generalmente non sviluppano sintomi.

DIAGNOSI

 

RT-PCR per SARS-CoV2 è l’esame di laboratorio, considerato “gold standard” per eseguire la diagnosi di COVID-19, ossia identificare la presenza del virus al momento del test. Tale test si esegue con un tampone naso – faringeo. Il test andrebbe eseguito a tappeto sulla popolazione sintomatica, anche lieve, e su tutti i contatti dei soggetti sintomatici positivi. Gli attuali grandi numeri di popolazione da testare, e la carenza dei reagenti, ha reso il tampone uno strumento di difficile diffusione.

Anticorpi IgM IgG per SARS-CoV2 è il test di immunocromatografia (rapido), che ci da la presenza di anticorpi, ma non li quantifica. Questi anticorpi derivano dalla risposta dell’organismo all’attacco del virus. Questo vuol dire che quando iniziano a comparire il virus diminuisce fino a sparire. I primi anticorpi ad essere prodotti, quando il virus è ancora presente sono le IgM, in un secondo momento cominciano ad essere prodotti gli anticorpi difensivi e neutralizzanti che sono le IgG. Questo tipo di esame, visto le finestre di presenza di virus attivo, la possibilità di basse percentuali di errori, e la stretta correlazione con sintomi e stato della malattia, devono essere sempre eseguiti e valutati da un medico, possibilmente infettivologo.

MODALITA’
DI TRASMISSIONE
SARS-CoV2 è stato trasmesso da un mammifero, pipistrello, all’uomo mediante un fenomeno chiamato spill over o salto di specie.

Questo virus si trasmette molto rapidamente da persona a persona, dopo un contatto stretto con persona infetta, attraverso le goccioline del respiro, la saliva, tossendo e starnutendo, contatti diretti personali, le mani non lavate, toccando bocca, naso o occhi. Il virus può diffondere anche attraverso contaminazione fecale. Gli alimenti non trasmettono il virus per via digestiva, ma manipolati con mani infette possono trasportare il virus a contatto con le mucose della bocca.

I soggetti sintomatici, in particolare nella fase iniziale, hanno dimostrato avere un quantitativo di virus elevato, che diminuisce con l’avanzata della malattia, e si può mantenere nei casi avanzati e gravi. E’ dimostrato che anche i soggetti asintomatici possono diffondere il virus, ma con quantitativi inferiori. L’unico sistema per eviatre il contagio è il distanziamento fisico. Cioè mantenere quella distanza minima di 1,5/2 metri, che consente il decadimento del virus.

È importante perciò che le persone ammalate applichino misure di igiene quali starnutire o tossire in un fazzoletto o con il gomito flesso e gettare i fazzoletti utilizzati in un cestino chiuso immediatamente dopo l’uso e lavare le mani frequentemente con acqua e sapone o usando soluzioni alcoliche.

PREVENZIONE SARS-CoV2 è un virus nuovo, per il quale l’organismo umano si è trovato sprovisto di qualsiasi difesa, e quindi nella impossibilità di porre qualsiasi freno alla diffusione. Lo sviluppo delle difese immunitarie è il sistema naturale con cui gli organismi si difendono. Ammala nel tempo una gran parte di popolazione, la maggior parte sopravvive ma i più deboli e defedati soccombono. ( il concetto spartano di sopra e sotto lo scudo.) Occorre quindi porre un freno al virus attraverso la produzione di vaccini e di farmaci.

CI sono oltre 50 diversi studi di nuovi vaccini nel mondo, ed alcuni sono piuttosto avanzati, ma il tempo per arrivare alla produzione ed alla distribuzione è ancora lungo.

Molti farmaci mirati sono allo studio ma intanto alcune combinazioni antivirali, alcuni antiparassitari e addirittura alcuni farmaci antidiabetici, già esistenti e diffusi in tutto il mondo sono allo studio.

Per il momento l’unica prevenzione possibile e l’unico freno al diffondere del virus è il distanziamento sociale, cioè rimanere a casa ed evitare i contatti con gli altri, e indossare le mascherine.

IGIENE AMBIENTE

E CASA

Gli studi hanno evidenziato che il virus può sopravvivere alcune ore sulle superfici e dove viene depositato anche con le mani contaminate.

Disinfettanti a base di alcool al 70%, o a base di cloro all’0,1% (candeggina – acido muriatico) sono in grado di eliminare il virus dalle superfici e dagli oggetti possibilmente contaminati. Le superfici calpestabili non sono coinvolte nella trasmissione del virus.

Lavarsi e disinfettare le mani è indispensabile per prevenire l’infezione. Utilizzare acqua e sapone per almeno 60 secondi. Può essere utilizzato un disinfettante a base di alcool (concentrazione di alcool di almeno il 70%).

ALIMENTI La SARS-CoV2 e le altre malattie respiratorie non si trasmettono con gli alimenti, in quanto questo virus non è trasmesso per via digestiva. Il problema può insorgere con la manipolazione degli alimenti e dei piatti ed altre stoviglie. Una buona igiene ed una buona cottura elimina il problema della contaminazione attraverso mani o goccioline di saliva.
Le importazioni di animali e di prodotti di origine animale è notevolmente ridotta, e non solamente dalla Cina, a causa della situazione sanitaria degli animali in varie parti del mondo. Per gli stessi motivi, i pochi viaggiatori in questo periodo non sono autorizzati a trasportare nel bagaglio carne, prodotti a base di carne, latte o prodotti lattiero-caseari. L’acqua del rubinetto è sicura. Le pratiche di depurazione sono efficaci nell’abbattimento dei virus, insieme a condizioni ambientali che compromettono la vitalità dei virus (temperatura, luce solare, livelli di pH elevati) ed alla fase finale di disinfezione.

 

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Gli ambulatori del CESMET ed i servizi offerti

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Come i fattori climatici e stagionali possono agire sui virus, ed anche su SARS-CoV2

Come i fattori climatici e stagionali possono agire sui virus, ed anche su SARS-CoV2

 

Possono il clima, le stagioni e particolari condizioni ambientali influenzare o favorire la diffusione e l’adesione del nuovo coronavirus alle mucose respiratorie dell’uomo? E quindi possono influenzare l’infezione e l’inizio della malattia?
Possono i fattori climatici ed ambientali in alcuni continenti, quali l’Africa e l’America Latina e Centrale, o interi paesi, o addirittura nei Paesi specifici territori o aree, frenare fortemente, oppure addirittura facilitare la diffusione del virus, ed il suo livello di aggressività? E quindi, esistono aree geografiche, più o meno vaste, con caratteristiche meteo ed ambientali che favoriscono il diffondersi del virus, oppure che frenino l’attecchimento del microbo alle cellule umane?
La questione si pone e si evidenzia se osserviamo la risposta al diffondersi del virus, ormai in modo pandemico, in Continenti ed in Paesi quali la Cina o l’Europa, o gli USA rispetto ai Pesi presenti a sud dell’equatore. Il diverso modo di diffondere della pandemia sembra variare con le condizioni climatiche ed ambientali delle diverse aree.
Ma tutto questo ha bisogno di una spiegazione scientifica e certa.
Alcuni scienziati dell’Università del Maryland, ed altri gruppi di ricercatori, tutti afferenti al gruppo del Global Virus network, stanno cercando di dimostrare con dati obiettivi la correlazione tra “caratteristiche climatiche” delle aree dove il SARS-CoV2 diffonde in modo esponenziale, valutando anche le caratteristiche della sua diffusione, e le aree dove la diffusione sembra essere frenata.
Sono stati studiati alcuni parametri ossia latitudine, temperatura, umidità e le caratteristiche della diffusione virale. E’ evidente, da questi studi che il Coronavirus diffonde soprattutto tra i 30° e i 50° gradi di latitudine nord. La temperatura tra i 5° e gli 11° centigradi, e l’umidità compresa tra il 47% e 79% sembrano favorire l’adesione alle mucose respiratorie ed anche quindi la diffusione del virus nelle aree con queste caratteristiche.
Queste caratteristiche di temperatura, umidità e localizzazione sono riscontrate per esempio sia in Lombardia sia con la regione di Hubei.
Nel periodo tra gennaio e febbraio 2020, nella fascia di latitudine tra i 30° ed i 50° gradi, la diffusione del virus si è comportata in modo diverso, a seconda le temperature e i livelli di umidità presenti nel territorio.
Sia a Wuhan dove la temperatura media è stata di 6,8°C; a Piacenza di 8-10°C, a Milano 6-9°C e a Seoul di 7-9°C, a Teheran tra 7 e 12°C con una umidità nel range medio sopra il 50%, il virus ha diffuso molto rapidamente, rispetto ad altre città e paesi con caratteristiche climatiche differenti. Secondo il lavoro presentato questo dipenderebbe proprio dal diverso clima e dalle diverse temperature di questi paesi.
Inoltre, lo studio sottolinea che in queste settimane, alcuni paesi vicini alla Cina, ma con temperature più elevate ed umidità sopra l’80% non stanno subendo contagio e quindi diffusione del virus in maniera massiva come sta avvenendo in Lombardia ed oramai in molti paesi europei, che rientrano nelle condizioni climatiche indicate.
Qualche esempio: a Bangkok, in Thailandia, meno di 100 casi. Circa 80 sono quelli in Vietnam, qualche decina in decina in Cambogia. Sono tutti paesi in cui l’igiene, la gestione sanitaria e il distanziamento personale non ricevono quella attenzione e favoriscono anzi la possibilità di diffondere. Ma guarda caso sono proprio quei paesi che in questo periodo hanno temperature oltre i 30 gradi e umidità molto elevata. Tutto questo sembra confermare che il Coronavirus è favorito da livelli di temperatura e di umidità ben precise. Questi studi acquisiscono giornalmente dati in evoluzione continua ed hanno lo scopo di prevedere l’evoluzione della pandemia nello spazio e nel tempo.

Guarda anche la nostra Sezione Ambiente, per altre notizie sull’argomento.

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