La vaccinazione è obbligatoria per coloro che provengono da un paese a rischio di trasmissione ed hanno più di 9 mesi di età e per i viaggiatori che sono stati in transito per più di 12 ore in un aeroporto situato in un paese a rischio di trasmissione.
Non è indicata a coloro che provengono dai paesi dove non esiste rischio di trasmissione. Quindi dall’Italia, Europa, Nord America non c’è alcuna incicazione di effettuare il vaccino della febbre gialla.
Vaccinazioni consigliate
DENGUE
per saperne di più
– la vaccinazione è fortemente consigliata vista la presenza della malattia nelle isole maldive. Nel 2023 c’è stato un forte aumento rispetto agli anni precedenti. Il vaccino è considerato un salvavita. Modula la risposta immunitaria in coloro che hanno già avuto la malattia e sviluppa l’immunità in chi non ha avuto il contatto con il virus. Prima di effettuare la vaccinazione è bene chiedere una consulenza con un medico esperto nella malattia per valutare la possibilità di effettuare la vaccinazione senza problemi.
– La vaccinazione per aumentare le difese intestinali nei confronti del vibrione del colera, ma anche nei confronti di alcuni enterobatteri aggressivi non è obbligatoria, ma è fortemente consigliata in tutti coloro che affrontano un viaggio. La decisione è importante soprattutto in base alla situazione epidemiologica del paese al momento del viaggio. La nuova formulazione “orale” delvaccino anticolera protegge ora anche dalle infezioni intestinali provocate da molti agenti enterotossici che provocano la “diarrea del viaggiatore”. Il vaccino è quindi consigliato per affrontare i viaggi in tutti i paesi del mondo.(DUKORAL VACCINO ORALE)
Assicurati di aver effettuato tutte le vaccinazioni previste dal Sistema Sanitario Nazionale. Queste prevedono: tetano, difterite, polio, pertosse, haemophilus B, epatite B, morbillo, parotite, rosolia, varicella.
LA VACCINAZIONE CONTRO LA RABBIA viene effettuata nei seguenti casi:
(1) “PRE ESPOSIZIONE” per prevenire la malattia, prima dell’evento accidentale, che può essere: un morso o un graffio di un animale affetto o portatore di virus delle rabbia;
(2) ” POST ESPOSIZIONE” per evitare l’insorgenza della malattia, dopo l’esposizione accidentale al virus, ossia dopo un morso o graffio di un animale che può essere a rischio di contaggio del virus della rabbia.
Questi sono protocolli differenti
PRESSO IL CESMET CLINICA DEL VIAGGIATORE il dr. Paolo Meo effettua la valutazione di rischio rabbia paese / territorio nel pre esposizione; ed effettua la valutazione dell’evento e l’indicazione alla vaccinazione nel “post esposizione”. E’ possibile effettuare la vaccinazione per la rabbia presso il centro.
La rabbia è una malattia acuta causata da un virus (Rhabdovirus) che si manifesta con sintomi a carico del sistema nervoso centrale. La rabbia viene classificata in due forme epidemiologiche differenti:
(1) la rabbia urbana, diffusa principalmente dal cane e dal gatto domestici non immunizzati;
(2) la rabbia silvestre, propagata da soprattutto da volpi, ma anche tassi, faine, martore donnole, moffette, manguste, procioni e pipistrelli. Anche le scimmie presenti in branchi o singoli esemplari, possono essere portatrici del virus della rabbia.
Questi sono i diversi vaccini per la rabbia in commercio:
– Vaccino a virus inattivato coltivato su cellule Diploidi Umane (HDCV): Sospensione stabilizzata liofilizzata di virus rabbico totalmente inattivato con beta propiolactone. Eccipienti: Albumina, Neomicina.
– Vaccino a virus inattivato purificato allestito su uova embrionate di anatra (PDEV).
Protocolli pre e post evento:
La somministrazione del vaccino deve essere effettuata ai soggetti sopra i 12 mesi di età che possono essere esposti, per lavoro oper viaggio, al rischio di venire a contatto con il virus; oppure a tutti coloro che sono venuti a contatto perchè aggrediti da animali con il sospetto di essere portatori del virus.
La vaccinazione alla rabbia ha il 100%; di efficacia dopo la terza dose.
Durata della copertura del vaccino:
La copertura del vaccino per la malattia della rabbia è mediamente di 5 anni.
Modalità di somministrazione: Il vaccino rabico può essere somministrato in via intramuscolare profonda, preferibilmente sul deltoide o sul quadricipite della coscia. evitare la somministrazione intraglutea o sottocutanea, in quanto l’induzione di una risposta immunitaria adeguata può essere meno affidabile. L’involontaria iniezione intravascolare può portare a reazioni sistemiche, incluso lo shock. Quindi il vaccino non deve essere iniettato per via intravascolare.
Effetti collaterali:
Controindicazioni al vaccino antirabbico:
Allergia in precedenti somministrazioni
Completare l’immunizzazione prima della partenza
Distanziare l’immunizzazione durante assunzione di clorochina e meflochina (questo non vale in caso di immunizzazione dopo esposizione; in questo caso la vaccinazione deve essere comunque fatta)
Reazioni da imunocomplessi in caso di richiami da 2 a 21 giorni dopo la somministrazione in circa il 6% dei casi
Viaggiatori internazionali:
Tutti coloro che si recano in aree dove è possibile la presenza di animali rabidi o addirittura organizzano safari o battute di caccia, devono effettuare il ciclo vaccinale. E’ opportuno consigliare un kit preventivo, da utilizzare un caso di sospetto contagio, formato da una dose di immunoglobuline umane (1500 U.I. per un peso di 75 Kg.) e tre dosi di vaccino post-esposizione.
Schema vaccinazione pre esposizione:si consigliano 3 dosi di vaccino somministrate (schema A – ciclo rapido: inizio; dopo 3 giorni; dopo 7 giorni); (schema B – ciclo standard: inizio; dopo 7 giorni; dopo 21 giorni) le iniezioni da 1 ml vanno somministrate per via sottocutanea profonda, preferibilmente a livello della fossa sottospinata bassa. Si può anche vaccinare a livello della regione deltoidea.
Schema vaccinazione Post-esposizione: (schema a quattro dosi di vaccino nei giorni: inizio tempo 0 due dosi nelle due braccia; 7° giorno; 21° giorno; nella regione deltoidea del braccio. Le Immunoglobuline (20 UI per Kg del peso corporeo) vanno somministrate se il rischio malattia è considerato elevato contemporaneamente alla prima dose di vaccino e se non disponibili al 7° giorno.EFFETTI COLLATERALI RARI
Locali: dolore lieve con rigonfiamento ed eritema; irritazione locale frequente.
Reazioni da imunocomplessi in caso di richiami da 2 a 21 giorni dopo la somministrazione in circa il 6% dei casi
Controindicazioni alla vaccinazione per la rabbia:
– Allergia in precedenti somministrazioni – Completare l’immunizzazione prima della partenza – Distanziare l’immunizzazione durante assunzione di clorochina e meflochina (questo non vale in caso di immunizzazione dopo esposizione; in questo caso la vaccinazione deve essere comunque fatta) – Reazioni da imunocomplessi in caso di richiami da 2 a 21 giorni dopo la somministrazione in circa il 6% dei casi.
Viaggiatori internazionali:
Tutti coloro che si recano in aree dove è possibile la presenza di animali rabidi o addirittura organizzano safari o battute di caccia, devono effettuare il ciclo vaccinale. E’ opportuno consigliare un kit preventivo, da utilizzare un caso di sospetto contagio, formato da una dose di immunoglobuline umane (1500 U.I. per un peso di 75 Kg.) e tre dosi di vaccino post-esposizione.
– E’ sintomatica, ovvero utilizza farmaci ad azione sui sintomi prevalenti.
– Il riposo assoluto a letto è essenziale nella fase febbrile, per evitare aggravamenti nella fase di defervescenza dai sintomi.
– Utilizzati antipiretici ed antidolorifici.
– Fondamentale la somministrazione di liquidi per via orale, o in aggravamenti in via infusiva per prevenire i problemi di ipovolemia e shock ed il reintegro degli elettroliti persi.
– In caso di crollo della concentrazione di piastrine, si discute sulla efficacia della trasfusione.
– L’utilizzo di terapia cortisonica non trova conferme nella pratica clinica.
– Non esistono farmaci antivirali specifici per la cura del virus della dengue.
Approfondimenti sulla terapia
In caso di malattia da virus dengue, l’infezione si presenta, in un 30% dei contaminati, con sintomi che vanno dalla “lieve febbre” “allo shock” e “alla morte”.
Nel corso della malattie questi sono le regole di terapia da adottare secondo la corrente pratica clinica e linee dettate dalla esperienza.
SIGARETTE ELETRONICHE. RISCHI REALI PER LA SALUTE.
Aumentano i lavori scientici che dimostrano gli effetti negativi del fumo e dei vapori riscaldati, generati dalle sigarette elettroniche.
OMS lancia l’allarme in tutto il mondo.
La diffusione delle sigarette elettroniche è sempre più evidente. L’idea e la convinzione della innocuità di questo modo di fumare è sempre più diffusa. In particolare tra i giovani ed i giovanissimi la moda diffonde senza limite. Ma contemporaneamente aumentano i lavori scientifici di molti centri di ricerca specializzati, americani, inglesi e di molti altri paesi, che evidenziano la pericolosità di questo modo di fumare. Nonostante le indicazioni dei ricercatori, da anni esiste una propaganda che pone questo modo di fumare come soluzione alternativa ai danni dalle sigarette “tradizionali”. Non solo la falsa idea di innocuità e di assenza di rischio per la salute ha indotto un numero sempre maggiore di persone a utilizzare questo metodo di fumare, ma l’industria del fumo, basandosi su questi falsi miti, continua a promuovere questo “vizio” nei giovanissimi, facendolo diventare moda e segno di maturità anche nei più piccoli.
Come si pone l’Organizzazione mondiale della Sanità sull’argomento?
Proprio in questi giorni di dicembre 2023 l’OMS, attraverso una dura presa di posizione del direttore generale, ha in modo perentorio affermato che “le sigarette elettroniche sono dei veri e propri prodotti dannosi e pericolosi”. Il dr. Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS, ha accusato le “industrie del tabacco di svolgere una attività criminosa e di arricchirsi, fomentando un vero e proprio vizio che distrugge la salute delle persone”.
Il messaggio che è stato fatto passare e che continua a circolare, da parte delle industri del tabacco, nelle opinioni pubbliche in tutto in mondo sostiene che: “le sigarette elettroniche non producono alcun effetto negativo sulla salute”. Purtroppo, non è così. Sempre più studi mettono in evidenza che “le sigarette elettroniche, contenenti basse dosi di nicotina, creano una forte dipendenza e sono dannose per la salute”. Ancora occorre valutare che “seppur gli effetti sulla salute a lungo termine non sono pienamente compresi, è certo che questi prodotti generano sostanze tossiche, che hanno dimostrato senza ombra di dubbio, di causare diversi tipi di tumore e di aumentare il rischio di disturbi cardiocircolatori e polmonari”. E questi effetti sono evidenziati soprattutto nei soggetti giovanissimi e nei giovani adulti che hanno una sensibilità maggiore e che utilizzano questo modo di fumare senza limiti.
Cosa chiede l’OMS?
L’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, afferma e chiede a tutti i suoi stati membri “l’introduzione di restrizioni tramite leggi che arginino la diffusione delle e-cig, soprattutto tra i giovani e giovanissimi perché considerati prodotti molto dannosi per la salute.” Questo tipo di sigarette elettroniche in:
– 34 paesi sono vietate;
– in 88 paesi non viene indicata una età minima entro la quale poterle acquistare;
– in 74 paesi non esiste alcuna restrizione all’uso di questo tipo di fumo;
Partendo da questi dati e dai risultati dei lavori dei ricercatori internazionali il dr. Tedros Adhanom Ghebreyesus continua dicendo che “è cosa vergognosa che i bambini, anche sotto gli 8 anni, vengano coinvolti e irretiti sin da tenera età all’utilizzo delle sigarette elettroniche e che questi giovani individui diventino dipendenti dalla nicotina”. E ancora il direttore esorta, come medico e come direttore generale dell’OMS tutti i paesi ad attuare “misure rigorose per impedirne il consumo e proteggere i propri cittadini, in particolare i bambini e i giovani”.
Mentre l’opinione pubblica di tutto il mondo, seguendo una disinformazione pilotata, assolve questo modo di fumare, definendolo sicuro, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), valutati lavori di ricerca in continuo sviluppo, prende una posizione nettissima sulla diffusione di questo tipo di sigarette e accusa l’industria del tabacco, di “trarre profitto contribuendo alla distruzione della salute”.
Quali ricerche supportano la presa di posizione dell’OMS?
Esperti ricercatori dell’OMS affermano che “le sigarette elettroniche contenenti anche basse dosi di nicotina creano una forte dipendenza e sono dannose per la salute”. Diverse ricerche in tutto il mondo hanno dimostrato una serie di rischi per la salute derivate dall’utilizzo delle sigarette elettroniche.
(1) Università del Minnesota, in USA, studi dal 2018 hanno dimostrato che “i vapori delle e-cig contengono tre sostanze tossiche che catalizzano reazioni biologiche che aumentano esponenzialmente rischio di sviluppare tumori”. Le sostanze messe sotto accusa sono: la formaldeide, l’acroleina e il metilgliossale. Queste molecole si legano al DNA delle cellule dell’organismo innescando una serie di mutazioni genetiche potenzialmente cancerose. Questi processi avvengono soprattutto nelle cellule del cavo orale.
(2) Università di New York, dopo anni di studio il lavoro “Exhalation of alternative tobacco product aerosols differs from cigarette smoke—and may lead to alternative health risks”, evidenzia che “il fumo ed i vapori riscaldati, generati dalle sigarette elettroniche, aumentano il rischio di infiammazione delle alte vie respiratorie, favoriscono l’insorgenza del cancro al naso, alla gola e ai seni paranasali”. Queste lesioni vengono provocate dall’esposizione ai vapori caldi esalati ed alle sostanze assorbite in una condizione favorevole all’assorbimento.“L’utilizzo prolungato di questo modo di fumare è considerato peggiore dell’utilizzo delle sigarette classiche.”
(3) diversi studi, in diversi centri di ricerca nel mondo, “evidenziano che le sostanze, descritte in precedenza, emesse dalle sigarette elettroniche, influenzano il normale sviluppo del cervello e inducono disturbi anche gravi dell’apprendimento soprattutto nei giovani”. (4) gravidanza: evidenziati danni per il feto. Difatti l’esposizione del feto a questi vapori ne può influenzare negativamente lo sviluppo sia della parte neurologica che tissutale.
(5) Università della California Meridionale ha rilevato che “lo svapo” da sigarette elettroniche come “il fumo di sigaretta tradizionale è associato ad una alterazione genica mitocondriale, dentro le cellule, con interferenze sia nei processi immunitari che nella risposta infiammatoria. Quindi una azione negativa sul sistema immunitarioed una facilitazione all’insorgenza dell’infiammazione durante le malattie.
(6) Il “Karolinska Institute di Stoccolma”, centro di ricerca molto autorevole, ha evidenziato come “lo svapo” da sigaretta elettronica “contenente nicotina, aumenta in breve tempo la formazione di coaguli di sangue oltre ad alterare l’elasticità dei vasi sanguigni, accelerare il battito cardiaco e aumentare la pressione circolatoria”….. “e queste sono condizioni che nel tempo aumentano la probabilità di malattie cardiovascolari, come ictus e infarto del miocardio”.
Una domanda; una considerazione;
Questi studi e tanti altri eseguiti nel mondo; le raccomandazioni dell’OMS, al massimo livello; gli sforzi comuni di smitizzare le tante notizie false e tendenziose; tutto questo basterà a sensibilizzare le opinioni pubbliche sulla pericolosità di questo tipo di fumo, assolto in modo sconsiderato dalla sensibilità corrente e dalla moda imperante!? Gli imensi interessi economici superano di gran lunga l’interesse a proteggere la nostra salute. Il problema non sono gli adulti che decidono autonomamente per la propria salute, ma il comportamento di milioni di ragazzi in tutto il mondo che vedono, nella sigaretta elettronica, un modo di crescere più velocemente e di lasciare il “vizio del fumo classico”.
OLIFE un estratto a freddo dalle foglie di olivo di centinaia di molecole attive farmacologicamente.
OLIVUM® è l’ estratto brevettato dalla parte nobile dell’albero di olivo ovvero dalle FOGLIE.
OLIVUM® è composto da 260 molecole farmacologicamente attive. Una azione medicinale, benefica, studiata oramai nei migliori centri di ricerca.
Le 5 principali molecole biochimicamente attive sono: Oleuropeina, Idrossitirosolo, Tirosolo, Acido Elenolico, Rutina.
OLIVUM® è Iscritto al Registro Ufficiale degli Integratori Alimentari Ministero Salute (Codice 51072 51074)
L’infuso derivante dall’estrazione dalle foglie di olivo denominato “OLIFE” è costituito dal: 93% Olivum® e dal 7% di estratto di Calendula Officinalis;
OLIFE prodotto in:
– bottiglia OLIFE da 1 litro; per il supporto alle tue terapie, per il mantenimento del tuo buono stato di salute, per tutti gli
utilizzi indicati dal medico.
– flaconcini OLIFE da 15 ml (portatile); una dose di olife da portare in borsa o in tasca con te, durante la
gionata, ed assumere agll’orario previsto.
– bustine OLIFE da 5 gr. (portatile da viaggio) la dose OLIFE pensata e realizzata per i tuoi viaggi. In viaggio mantieni la tua salute e la tua energia prendendo 1 o 2 bustina a colazione e a cena. – orosolubile bustine da 4,5 gr (portatile) – gel agli agrumi bustine da 35 ml (portatile)
PER ORDINARE I PRODOTTI : chiama il numero 06 39030481, oppure scrivi a prevenzionesalute@clinicadelviaggiatore.com
Il dr. Meo rimane a tua disposizione per qualsiasi quesito, dubbio, informazione sull’utilizzo dei prodotti.
CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO: OLIFE è un prodotto, derivato da estratti a freddo di foglie di olivo ossia “OLIVUM”, le cui molecole attive, i flavinoidi, hanno capacità:
antiossidanti,
immunostimolanti,
energizzanti,
induttrici del metabolismo glicemico e lipidico,
cardiotoniche,
antisettiche batteriche e virali. Queste proprietà sono dimostrate da molti lavori di ricerca ed approvate dal Ministero della salute. TIROSOLO e IDROSSITIROSOLO, RUTINA e OLEUROPEINA, queste le molecole più attive delle oltre 200 molecole presenti.
Questo il supporto ed un aiuto molecolare, biochimico, che fornisce le seguenti azioni:
– Protettivo cellulare dell’organismo ( azione antiossidante contro radicali liberi)
Difende e protegge le cellule di tutti gli organi dall’ossidazione generata dai radicali liberi. Protegge le cellule dall’invecchiamento indotto.
– Stimolatore e riequilibrante immunità (protettivo e curativo malattie)
Difende e protegge e stimola le cellule linfocitarie di tipo T e di tipo B. Facilità la formazione di anticorpi specifici.
– Equilibrante la pressione arteriosa (normalizza la pressione alta)
Agisce sulla muscolatura liscia e sulle terminazioni nervose della microcircolazione inducendo una vasodilatazione e facilitando la diminuzione della pressione arteriosa, e aiutando l’ossigenazione dei tessuti. Questo processo facilita la distruzione dei radicali liberi.
– Aiuta la circolazione e fluidifica il sangue
Agisce direttamente sulle cellule endoteliali del sistema vascolare, aiuta la vasodilatazione con un vantaggio a tutti gli organi irrorati, agisce direttamente sui processi di fluidificazione.
–Equilibra il metabolismo zuccheri (anti diabete)
Le molecole presenti in OLIVUM hanno una azione stimolante la formazione insulinica del pancreas, e l’assorbimento degli zuccheri da parte delle cellule epatiche. Agisce direttamente sulle cellule endoteliali del sistema vascolare, aiuta la vasodilatazione con un vantaggio a tutti gli organi irrorati, agisce direttamente sui processi di fluidificazione.
–Equilibra il metabolismo colesterolo e grassi (anti trombosi sangue)
Le molecole presenti in OLIVUM hanno una azione sul metabolismo endogeno dei grassi. In particolare colesterolo e trigliceridi.
– Aiuta diuresi e stimola reazioni fegato
Con la sua azione sulla microcircolazione capillare e quindi sul glomerulo della corticale del rene agisce direttamente aiutando l’aumento del flusso sanguigno e del conseguente aumento della diuresi.
L’azione vascolare intraepatica e l’aumento della ossigenazione e l’azione diretta delle molecole di tirosina e triiodotironina sulle cellule epatiche, facilita e processi di catabolismo delle sostanze di scarto.
– Azione rigenerante e antiinfiammatoria delle fibre nervose
L’azione farmacologica antinfiammatoria ed anche rigenerante delle cellule del sistema nervoso crea un beneficio sui processi nevritici, soè infiammatori della sostanza grigia e degli assoni.
– L’azione antisettica e disinfettante
è provata da ricerche condotte in diversi ambienti universitari ma anche dalla pratica quotidiana. Basti pensare che nell’era “pre-chimica” veniva utilizzato negli ospedali militari per sterilizzare i ferri chirurgici.
Questa la sintesi delle azioni di OLIFE. Azione di supporto e non sostituiva delle terapie farmacologiche indicate per le cure delle diverse malattie.
Prevenire malattie e stati di malessere del nostro organismo. La maggior parte delle piante ci forniscono principi attivi con cui riusciamo a prevenire malattie, a mantenere un buono stato di salute, e anche a curare molte forme morbose. La attuale farmacologia ha le sue radici e continua ad alimentarsi dallo studio dei principi e delle molecole attivo delle piante, delle muffe, dei funghi. Gli studi su nuovi farmaci e nuove molecole traggono i loro spunti dall’esame di migliaia di molecole naturali ritrovate in natura.
Questi prodotti sono stati testati per il loro utilizzo dal dr. Paolo Meo su viaggiatori o su pazienti, integrando le cure specifiche. Puoi chiedere informazioni per l’utilizzo dei prodotti. scrivi i tuoi dati e poni la domanda. puoi anche richiedere una video consulenza.
OLIO DI NEEM (la formulazione per l’uomo:lo spray NOZETA – una formulazione potente e profumata per i tuoi viaggi … e non solo
il principio attivo AZADIRACHTA INDICA l’albero indiano preventivo e curativo
– REPELLENTE e LENITIVO per le punture delle zanzare;
– ANTISETTICO – DISINFETTANTE contro batteri, virus e miceti;
– ANTIPARASSITARIO per pidocchi, scabbia, e piccoli parassiti cutanei; – anti USTIONE, anti ERITEMA SOLARE
PER ORDINARE I PRODOTTI : scrivi a seg.cesmet@gmail.com
Il dr. Meo rimane a tua disposizione per qualsiasi quesito, dubbio, informazione sull’utilizzo dei prodotti.
Test tubercolina-Mantoux o IGRA per la diagnosi di tubercolosi. Questi i test di screening per giungere a fare una diagnosi di tubercolosi latente o attiva.
INFORMAZIONI
Il “test alla tubercolina” è conosciuto anche come “ Derivato proteico purificato PPD” o “Test Mantoux” o “Test per l’infezione della tubercolosi latente TST” viene anche indicato come Test di screening per la TBC.
DOVE FARE IL TST TEST O TEST MANTOUX Se hai bisogno di un test per la TBC, ovvero la MANTOUX oppure dell’esame QUANTIFERON o test IGRA puoi effettuare il test TST o mantoux test presso il centro medico specializzato in malattie infettive e tropicali Cesmet-Clinica del Viaggiatore. I referti e le certificazioni attestanti il risultato del test sono quindi riconosciute ufficialmente per concorsi, istituzioni universitarie e altre richieste ufficiali. Puoi richiedere informazioni o prenotare cliccando qui e lasciando i tuoi dati, specificando il motivo della richiesta del test oppure puoi scrivere a seg.cesmet@gmail.
PERCHE’ E QUANDO FARE IL TEST
Se vuoi escludere o verificare la presenza del Mycobacterium tubercolosis nel tuo organismo è necessario effettuare Il test di screening per la TBC attiva o latente.
Il test di screening è richiesto per dimostrare la negatività al batterio in caso di concorsi pubblici; iscrizioni a facoltà di scienze mediche e biologiche; lavori in ambienti con persone deboli o a rischio. E’ utile anche prima e dopo i viaggi internazionali in ambienti e paesi considerati a rischio di Tubercolosi.
Il test di screening è indicato in caso di esposizione alla TBC; in caso di sintomi specifici o in presenza di fattori di rischio per una TBC attiva.
Quindi è utile per le persone a rischio insorgenza di tubercolosi per la loro situazione di salute o che sono a rischio nel caso di contatto con il batterio.
Tra queste persone:
• chi presenta il sistema immunitario compromesso, come coloro che sono positivi o sono affetti conclamati da AIDS, che quindi sono maggiormente aggredibili dalla TBC;
• chi si trova in condizioni abitative ritenute a rischio, come coloro che vivono nei rifugi per senzatetto, campi profughi, case di cura, scuole e istituti penitenziari;
• chi manifesta sintomi sospetti di TBC;
• chi proviene o che comunque abbia abitato per un certo periodo in paesi nei quali la TBC è endemica;
• chi fa uso di droghe da iniezione;
COME EFFETTUARE IL TEST
Per il test cutaneo alla tubercolina viene iniettata sulla parte volare dell’avambraccio (parte flessoria) una minima quantità di un derivato
proteico purificato (PPD) in soluzione (1 ml). Questa viene iniettata in sede sottocutanea e non richiede alcuna preparazione particolare.
CARATTERISTICHE DELL’ESAME
Il test cutaneo della tubercolina, chiamato anche “Mantoux test”, evidenzia e dimostra la presenza del M.Tuberculosis nell’organismo, ma non discrimina tra malattia attiva e forma latente.
Per poter effettuare con certezza una diagnosi di “tubercolosi attiva”, oltre alla positività del test, occorre una valutazione clinica basata su sintomi specifici ed è necessario effettuare ulteriori test diagnostico come la cultura del Mycobacterium e radiografie seriate.
CARATTERISTICHE MICROBIOLOGICHE
Il micobatterio tubercolare venuto a contatto con l’organismo, in particolare con le mucose respiratorie, può causare una infezione inattiva (latente) con il permanere in modo silente all’interno dei linfociti infettati; oppure può causare una infezione attiva e progressiva con il Mycobacterium in riproduzione attiva intracellulare.
La risposta immunitaria cellulare di circa il 90% delle persone infettate dal Mycobatterio controlla la crescita e la riproduzione batterica all’interno dell’organismo e limita l’infezione a poche cellule linfocitarie. I batteri sono sequestrati e inattivati in queste cellule ma rimangono comunque vitali. Pertanto le persone infettate non presentano sintomi della malattie pur essendo portatori di una infezione latente.
L’infezione latente e asintomatica può durare anni, dal primo contatto, senza manifestarsi. In caso di abbassamento delle difese o mal fun
zionamento del sistema immunitario, immunodeficienza, il Mycobacterium può riprendere la sua crescita con la ripresa della malattia attiva e crescita e invasione dei batteri all’interno del sistema istiocitario (linfonodi – linfociti – sistema linfatico).
La “TBC attiva” causa malessere e sintomi sfumati o evidenti nel paziente. In caso di attivazione e rivitalizzazione dei batteri la TBC può essere trasmessa attraverso le secrezioni respiratorie, l’espettorato, l’aerosol rilasciato tossendo, starnutendo, parlando o respirando.
Nel caso in cui esista il rischio che il primo test cutaneo fornisca una reazione falsamente negativa, è possibile eseguire un secondo test cutaneo che stimoli il sistema immunitario ulteriormente fornendo quindi un risultato positivo.
Il test cutaneo della tubercolina non deve essere effettuato nuovamente nel caso in cui una persona abbia già avuto un risultato positivo per tale test. Una volta riscontrato un risultato positivo, il test fornirà sempre lo stesso risultato ma la reazione cutanea alla tubercolina potrebbe diventare maggiormente aggressiva.
METODO DI EFFETTUAZIONE DEL TEST
Non si effettuano prelievi di sangue venoso ma si inietta un ml di soluzione contenente un derivato proteico purificato (PPD) dell’antigene di M. tuberculosis. Si disinfetta l’avambraccio con l’alcol e con una siringa da insulina da 1 ml (ago fine), si inietta una piccola quantità di PPD nel sottocutanea. il liquido iniettato forma una bolla nella sede di iniezione. E ‘ opportuno lasciare il luogo di inoculo scoperto, senza bagnarlo o insaponarlo er 48 o 72 ore. Quindi si verificherà la presenza di una reazione cutanea.
Il test cutaneo, seppur negativo, può provocare un lieve fastidio o dolore nella sede di iniezione.
Non si inietta il batterio vivo magari attenuato, sottocute. Il test cutaneo alla tubercolina o Mantoux test misura la risposta del sistema immunitario ad un antigene / proteina derivato dal batterio tramite una reazione cutanea superficiale.
RISULTATI DEL TEST
L’ infezione provocata sviluppa una “reazione cutanea” caratterizzata da un ponfo rosso e gonfio di diverse dimensioni e con diversi gradi di fastidio, prurito o dolore. La reazione è data dalla sensibilità del sistema alla azione della proteina tubercolare. La reazione delle cellule linfocitarie sensibilizzate, in presenza di batterio, provoca l’attivazione della risposta infiammatoria, con produzione di Istamina, attivazione della cascata del complemento e rilascio di una serie di citochine che provocano la reazione tubercolare. L’assenza di risposta dimostra l’assenza del Mycobacterium dall’organismo.
Per l’interpretazione del test cutaneo della tubercolina, occorre valutare la reazione infiammatorio nell’area dell’iniezione dopo 48 / 72 ore. Nel caso in cui vi sia una reazione infiammatoria più o meno evidente, (test positivo), si valuta la dimensione del ponfo rosso, evidenza della reazione infiammatoria, in corrispondenza della sede dell’iniezione la cui misura (diametro) quantifica la risposta e quindi il contatto con il micobatterio della tubercolosi. La misura del ponfo, la sensibilità all’infiammazione e la caratteristica della lesione determinata dalla proteina iniettata, varia in base allo stato di presenza del batterio, lo stato di salute e all’età del soggetto al quale viene effettuato l’esame.
E’ da considerare che, nonostante un’infezione tubercolare in atto, nei bambini, nelle persone anziane e nei soggetti immunocompromessi, la reazione può essere minore del normale o addirittura assente.
QUALI E QUANTI TIPI di screening alla Tubercolosi esistono?
Lo screening della TBC può essere effettuato:
(1) con il test cutaneo della tubercolina
(2) con il test di rilascio dell’interferone gamma (IGRA)
(Clicca qui per approfondimenti)
TEST IGRA o QUANTIFERON
Oltre al test cutaneo Mantoux è possibile effettuare Il test IGRA. Questo test misura nel sangue venoso il rilascio della proteina “interferon gamma” da parte dei linfociti presenti in un campione di sangue al quale viene aggiunto uno specifico antigene tubercolare. (Per approfondire clicca qui)
Se vuoi informazioni o prenotare il test IGRA telefona al numero della segreteria+390639030481 oppure lascia i tuoi dati cliccando qui.
Cosa significa il risultato del test?
Se i test cutanei o quelli IGRA forniscono un risultato positivo è verosimile che la persona sia entrata in contatto con il M. tuberculosis che ha infettato l’individuo e questa infezione può essere latente o attiva. Se il medico sospetta una infezione attiva, allora occorre effettuare una radiografia toracica e ad un test colturale per confermare il sospetto diagnostico.
Se il risultato del test è negativo è verosimile che il paziente non abbia la TBC, anche se questa non può mai essere esclusa definitivamente. Il sistema immunitario cellulare linfocitario del paziente potrebbe non rispondere all’antigene o potrebbe ancora non aver completamente risposto agli stimoli batterici. Sono infatti necessarie circa 6 settimane dal primo contatto con il micobatterio perché il test fornisca risultati positivi. Nel caso in cui i test di screening forniscano risultati negativi ma il sospetto clinico rimanga, il medico può richiedere l’esecuzione di un nuovo test cutaneo o IGRA dopo un tempo di attesa congruo.
Talvolta i pazienti infettati con altre specie di micobatteri, come il Mycobatterium kansasii, possono fornire risultati falsamente positivi. Pertanto, i test positivi devono essere sempre seguiti da ulteriori esami di conferma, come la radiografia toracica, per ricercare segni di TBC attiva. Possono essere eseguiti anche test per la diagnosi microbiologica della TBC, inclusi gli strisci, gli esami colturali e i test di sensibilità, al fine di confermare la diagnosi e verificare la sensibilità ai farmaci del M. tuberculosis responsabile dell’infezione.
RISPOSTA DEL TEST DOPO LA VACCINAZIONE
Le persone che sono state vaccinate con il vaccino antitubercolare BCG (bacillo di Calmette e Guérin) generalmente forniscono risultati positivi al test cutaneo. Il test IGRA invece non è influenzato dal vaccino.
RISPOSTE DEL TEST A SITUAZIONI PARTICOLARI
Inoltre una persona può non rispondere correttamente al test cutaneo (nonostante abbia avuto un’esposizione alla TBC) nel caso in cui abbia avuto un’infezione virale recente, gli sia stato somministrato un vaccino vivo-attenuato (come quello del morbillo, parotite, varicella o influenza), abbia un’altra infezione batterica sopprimente la TBC o stia assumendo farmaci immunosoppressivi come i corticosteroidi.
In genere, dopo aver ricevuto un vaccino con virus attenuati, è necessario aspettare circa 4 settimane prima di sottoporsi al test di cutaneo.
TEST DI SCREENING E GRAVIDANZA
E’ possibile effettuare il test di screening in gravidanza previa valutazione medica. La TBC può essere trasmessa dalla madre al feto pertanto, nel caso in cui la madre sia a rischio, può essere richiesto di effettuare un test cutaneo o IGRA. Entrambi i test sono infatti considerati sicuri durante la gravidanza.
Diarrea del viaggiatore, mettiamo a confronto i farmaci più utilizzati. Tra i diversi farmaci Bassado, Normix, Bimixin e Imodium – il Bassado ed il Normix costituiscono una accoppiata vincente.
Come posso informarmi sui problemi e sulle soluzioni riguardanti la diarrea e la diarrea del viaggiatore, prima di affrontare un viaggio?
Per approfondire ulteriormente il concetto della diarrea del viaggiatore e l’utilizzo dei servizi di Telemedicina per affrontare questa problematica, possiamo considerare i seguenti punti:
Diarrea del viaggiatore, l’impatto sull’esperienza di viaggio in paesi bellissimi ma a rischio
La diarrea del viaggiatore, un fastidioso inconveniente che affligge migliaia di turisti ogni anno, rappresenta uno degli ostacoli principali per chi desidera esplorare paesi affascinanti ma con scarse infrastrutture sanitarie e scarsa igiene. Si tratta di una condizione che può compromettere seriamente l’esperienza di viaggio, trasformando quella che avrebbe dovuto essere un’avventura memorabile in una spiacevole situazione fisica ed emotiva. la questione va affrontata seriamente.
Diarrea del viaggiatore: una minaccia silenziosa
La diarrea del viaggiatore è definita come un “disturbo gastrointestinale” che colpisce soprattutto chi si reca in regioni del mondo con standard igienico-sanitari diversi da quelli a cui si è abituati. Ma possiamo essere affetti ovunque, anche nei paesi delle nostre latitudini. I paesi in via di sviluppo o quelli con carenze nel trattamento dell’acqua e nella gestione degli alimenti sono considerati le destinazioni a più alto rischio. Tra le aree più frequentemente menzionate troviamo il Sud-est asiatico, l’Africa, l’America Latina e alcune regioni del Medio Oriente.
Le cause principali della diarrea del viaggiatore sono batteri, virus o parassiti presenti nell’acqua contaminata, nel ghiaccio, negli alimenti o trasmessi attraverso il contatto diretto con superfici infette. Escherichia coli, Salmonella, Campylobacter, e Shigella sono i batteri più comunemente associati a questa condizione, mentre il virus Norovirus e il parassita Giardia lamblia rappresentano altrettante minacce da non sottovalutare.
Fattori di rischio legati alla destinazione
Paesi dal fascino esotico come l’India, il Vietnam, il Perù o il Marocco e molti altri paesi sono mete molto amate dai viaggiatori avventurosi e dagli appassionati di culture lontane. Tuttavia, l’esotismo di questi luoghi è spesso accompagnato da un rischio maggiore di infezioni gastrointestinali. In particolare, il consumo di “cibo di strada”, “acqua non potabile” o “prodotti lattiero-caseari non pastorizzati” può facilmente diventare la causa scatenante di una spiacevole diarrea, talvolta irrefrenabile.
La mancanza di adeguati sistemi di refrigerazione o condizioni igieniche inadeguate durante la preparazione del cibo sono spesso le cause principali della contaminazione degli alimenti. Molti turisti, attratti dall’idea di immergersi completamente nella cultura locale, possono sottovalutare l’importanza di prestare attenzione a cosa e dove mangiano, ignorando precauzioni fondamentali.
Sintomi e impatto fisico
I sintomi della diarrea del viaggiatore si manifestano solitamente entro i primi giorni di soggiorno, con un tempo di incubazione variabile tra le 6 ore e i 10 giorni dopo l’esposizione a un agente patogeno. Tra i sintomi più comuni troviamo:
Crampi addominali
Scariche di diarrea liquide o semiliquide
Nausea e vomito
Febbre lieve
Sensazione di malessere generale
In alcuni casi più gravi, possono verificarsi anche disidratazione per grave perdita di liquidi,, vertigini e affaticamento estremo. La disidratazione è uno dei pericoli più gravi associati alla diarrea del viaggiatore, specialmente quando ci si trova in paesi caldi e umidi dove la perdita di liquidi può essere rapida e severa. Senza un intervento tempestivo e corretto, la disidratazione può causare complicazioni potenzialmente letali, soprattutto per anziani, bambini e persone con patologie preesistenti.
L’impatto sull’esperienza di viaggio
Dal punto di vista emotivo e psicologico, la diarrea del viaggiatore può avere un impatto profondo sull’esperienza complessiva del viaggio. Quando si visita un paese lontano, il desiderio di esplorare paesaggi mozzafiato, partecipare a eventi culturali e provare la cucina locale rappresenta una parte centrale dell’avventura. Tuttavia, la comparsa improvvisa dei sintomi della diarrea può ridurre significativamente la mobilità del viaggiatore, obbligandolo a rimanere confinato in hotel o a limitare drasticamente le attività.
Visitare siti storici, fare escursioni in montagna o semplicemente godersi una passeggiata in una città affollata diventa un compito arduo quando si devono fare continue soste per trovare servizi igienici. Inoltre, il disagio fisico e la preoccupazione per la propria salute possono generare ansia e frustrazione, facendo perdere gran parte del piacere del viaggio. Nei casi più severi, i sintomi possono essere così debilitanti da costringere il viaggiatore a interrompere prematuramente il soggiorno e tornare a casa.
La paura di essere colpiti dalla diarrea del viaggiatore può anche spingere le persone a evitare certe destinazioni, privandosi di esperienze culturali e paesaggistiche uniche. Viaggiare è spesso visto come un’occasione per ampliare i propri orizzonti, ma l’idea di dover affrontare problemi di salute può far desistere anche i turisti più intraprendenti.
Prevenzione: una chiave fondamentale
Per fortuna, esistono numerose precauzioni che i viaggiatori possono prendere per ridurre al minimo il rischio di contrarre la diarrea. La prevenzione inizia con una pianificazione accurata del viaggio e un’attenzione particolare all’igiene personale e alimentare.
Igiene delle mani: Lavarsi le mani frequentemente con acqua e sapone,senza esagerare, soprattutto prima di mangiare o dopo essere stati in luoghi pubblici, è una delle misure più efficaci per prevenire la trasmissione di agenti patogeni. Se l’acqua e il sapone non sono disponibili, l’uso di disinfettanti a base di alcol è un’alternativa pratica e ugualmente efficace.
Acqua potabile: Bere solo acqua in bottiglia o acqua che è stata trattata adeguatamente (bollita o disinfettata con compresse di cloro o iodio). Evitare di bere bevande con ghiaccio, poiché il ghiaccio potrebbe essere stato preparato con acqua contaminata.
Alimenti sicuri: Mangiare solo cibi ben cotti e serviti caldi. Evitare frutta e verdura crude, a meno che non siano state sbucciate personalmente o trattate in modo adeguato. Prestare particolare attenzione al consumo di pesce e frutti di mare, poiché possono facilmente deteriorarsi in climi caldi e diventare fonti di infezioni.
Vaccinazioni e farmaci preventivi: In alcune aree del mondo, i viaggiatori potrebbero essere esposti a malattie prevenibili con vaccini specifici e con l’aiuto dell’assunzione di farmaci in prevenzione o in cura. . Il tema verrà affrontato nel corso di questo artico. Continua a leggere.
Cibo di strada: Sebbene il cibo di strada possa essere uno degli aspetti più interessanti di un viaggio in un paese esotico, è anche una delle principali cause di infezioni gastrointestinali. Mangiare solo da venditori che seguono evidenti pratiche igieniche o che sono stati raccomandati da fonti affidabili può ridurre significativamente i rischi.
Trattamento della diarrea del viaggiatore
Nonostante le misure preventive, è possibile che i viaggiatori possano comunque contrarre la diarrea. In questo caso, è essenziale sapere come gestire i sintomi per evitare complicazioni più gravi.
Reidratazione: La priorità assoluta è mantenere il corpo idratato. Le soluzioni reidratanti orali, disponibili in farmacia, sono formulate per reintegrare rapidamente i liquidi e gli elettroliti persi a causa della diarrea. Bere frequentemente piccole quantità di acqua può anche essere utile.
Riposo: Il riposo è fondamentale per permettere al corpo di recuperare le energie. Ridurre l’attività fisica e cercare di evitare l’esposizione al sole e al caldo può prevenire l’aggravarsi della disidratazione.
Antibiotici e antidiarroici: sia in prevenzione che in cura vengono indicati farmaci utili per prevenire o curare questa patologia frequente e fastidiosa. L’argomento è affrontato di seguito.
Cercare assistenza medica: Se i sintomi peggiorano o non migliorano dopo pochi giorni, o se si verificano segni di disidratazione grave (secchezza delle fauci, urine scure, debolezza), è importante cercare immediatamente assistenza medica utilizzando anche il sistema delle consulenze online a distanza.
Ruolo della Telemedicina
La Telemedicina offre un’opportunità innovativa per accedere a consulenze mediche specializzate da remoto, consentendo ai viaggiatori di ricevere assistenza e consigli personalizzati prima e durante il viaggio. Questo approccio permette una gestione preventiva e proattiva della salute intestinale, riducendo il rischio di contrarre la diarrea del viaggiatore e fornendo indicazioni specifiche per affrontare eventuali problemi durante il viaggio.
Benefici della consulenza specialistica
Richiedere una consulenza con uno specialista prima di partire per un viaggio può fornire informazioni cruciali sulla prevenzione della diarrea del viaggiatore. Attraverso una valutazione personalizzata, è possibile identificare i fattori di rischio individuali e adottare misure preventive mirate, come consigli dietetici, farmaci profilattici o indicazioni sull’igiene alimentare e dell’acqua. Approccio integrato alla salute durante i viaggi
Integrare la consulenza specialistica con le pratiche di igiene corrette, la scelta oculata degli alimenti e delle bevande consumati e l’uso di integratori specifici può contribuire in modo significativo a ridurre l’incidenza della diarrea del viaggiatore e garantire un viaggio più sicuro e piacevole. Conclusioni
In conclusione, la diarrea del viaggiatore rappresenta una sfida comune per i viaggiatori, soprattutto per coloro con problemi intestinali preesistenti. Sfruttare i servizi di Telemedicina e consultare uno specialistaprima e durante il viaggio può essere fondamentale per prevenire e gestire efficacemente questa condizione, consentendo di godere appieno dell’esperienza di viaggio in modo sicuro e confortevole.
Scrivi una mail a seg.cesmet@gmail.com oppure scrivi un messaggio su whatsapp 3466000899. Ti risponderemo immediatamente per attivare:
– Consulenze online prima dei viaggi: per prepararti e prevenire la diarrea, soprattutto se hai un intestino debole ;
– Consulenze su problemi di diarree infettive: se soffri di problemi intestinali come prevenirle, come curarle, come comportarsi;
Ci sono altre consulenze da poter richiedere online riguardanti altri argomenti utili per i viaggi?
ALTRE CONSULENZE ONLINE UTILI PER I VIAGGI
– sulla Chemioprofilassi per la MALARIA
– sull’utilizzo del vaccino contro la DENGUE
– sui VACCINI da fare prima di affrontare un viaggio
– sulle Malattie Infettive e Tropicali
Se mi sento male durante il viaggio?
CONSULENZE DURANTE IL VIAGGIO
Se ti senti male e hai problemi intestinali durante il tuo viaggio chiama subito il medico specialista e chiedi un CONSULTO IN CORSO DI VIAGGIO
Esistono diversi tipi di diarrea? Se si come sono classificati? Esistono diversi tipi di diarrea, sia cronici che non sono legati al viaggio, che possono peggiorare in corso di viaggio, sia acuti ed improvvisi che si manifestano durante i viaggi. Tra le forme più rilevanti si includono diverse tipologie di diarrea: – Diarrea cronica: una condizione persistente nel tempo con origini organiche, funzionali e microbiche. Pur non essendo direttamente legata ai viaggi, può essere influenzata negativamente durante un viaggio, sottolineando l’importanza di interventi preventivi tempestivi. – Diarrea del Viaggiatore:una forma di diarrea, generalmente acuta, che si manifesta durante un viaggio, spesso di origine microbica. È consigliabile prevenirla poiché una volta insorta durante il viaggio può essere difficile da gestire. Le persone con problemi intestinali preesistenti possono sperimentare un peggioramento improvviso e talvolta grave. – Dissenteria: una forma grave di diarrea caratterizzata dalla presenza di muco e sangue, indicativa di un’irritazione, infiammazione e lesione della mucosa intestinale. Non va confusa con una diarrea comune, poiché rappresenta una condizione complicata e più seria. Differenze tra le forme intestinali
Le diverse forme di diarrea si distinguono per le loro origini, caratteristiche e livello di pericolosità. È fondamentale riconoscere le differenze tra diarrea cronica, diarrea del viaggiatore e dissenteria per adottare approcci di gestione adeguati e mirati a ciascuna condizione.
Interventi preventivi e gestione:
Per affrontare efficacemente queste forme di diarrea, è essenziale adottare misure preventive adeguate, come l’igiene alimentare, l’assunzione di acqua potabile sicura, l’utilizzo di fermenti lattici o di farmaci preventivi e, quando necessario, consultare uno specialista per una valutazione personalizzata e consigli specifici. La prevenzione gioca un ruolo chiave nel mantenere la salute intestinale durante i viaggi e nel gestire eventuali complicazioni in modo tempestivo.
Conclusioni
Riconoscere le diverse forme di diarrea e comprendere le loro caratteristiche distintive è cruciale per adottare un approccio preventivo e curativo mirato. Con una corretta informazione e consulenza specialistica, è possibile affrontare in modo efficace le problematiche legate alla salute intestinale durante i viaggi, garantendo un’esperienza più sicura e piacevole.
Cosa devo fare quando iniziano i primi sintomi di diarrea?
Ai primi sintomi di malessere intestinale, gonfiore, amaro in bocca è meglio non lasciare proseguire il peggioramento della situazione intestinale ma è opportuno intervenire con farmaci utili contro gli attacchi batterici. Bassado 100 mg (doxiciclina) e Normix 200 (rifaximina) costituiscono le molecole principali da utilizzare. Dal classico mal di pancia con tanta aria dentro, fino alle coliche insopportabili con febbre altissima non lasciare evolvere l’infezione intestinale che può anche provocare danni gravi. Questi farmaci antibatterici sono da considerare di prima scelta anche in prevenzione delle forme infettive. Il Bimixin è un farmaco oramai di seconda scelta perché poco attivo. L’Imodium è un puro sintomatico che blocca l’emissione di diarrea, costituisce una sorta di tappo, crea un ristagno interno ricco di batteri con conseguenze anche pericolose. Bisogna fare attenzione al suo utilizzo. Mai da solo ma sempre accompagnato da un antibatterico.
Cosa è la diarrea del viaggiatore?
Diarrea del viaggiatore: più del 60% del totale dei viaggiatori in tutto il mondo è affetto da questo problema. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ci fornisce dati e descrizioni precise di quanto accade in tutto il mondo. I paesi maggiormente colpiti; gli ambienti e le condizioni favorevoli; i comportamenti a rischio. La diarrea del viaggiatore può colpire ognuno di noi, ovunque, in qualsiasi città o paese. Dobbiamo prima di tutto pensare a prevenire ed eventualmente a stroncare i sintomi fin dall’inizio.
Il Bassado 100 mg può essere utilizzato in prevenzione (1 compressa) o come trattamento (2 compresse); Il normix 200 può essere aggiunto in caso di sintomi per rafforzare l’azione antimicrobica. Il Bimixin è utilizzato sempre meno per la sua efficacia ridotta. L’Imodium, se utilizzato mai da solo ma sempre con un antibiotico. Per ciascun farmaco abbiamo messo i bugiardini. Ma la realtà si sperimenta sul campo e l’utilizzo dei farmaci nasce da anni di esperienza.
Quali sono le regole da osservare prima del viaggio a tutela della nostra salute?
Pensa ad una informazione giusta e corretta. Conosci i rischi delle malattie intestinali; le caratteristiche dell’ambiente dove viaggi; la situazione meteorologica, la stagione in corso e l’insorgere di malattie ad essi correlate; il comportamento da adottare riguardo a cibi, bevande, utilizzo di acqua per lavarti, tutti fattori di rischio intestinale, per mantenere un buono stato di salute. Puoi richiedere una consulenza specializzata e diretta che risponda ai tuoi dubbi e quesiti, per prevenire malesseri di intestino.
Recati presso un centro di vaccinazione internazionale e richiedi, e richiedi le 3 vaccinazioni di base per proteggere il tuo intestino da infezioni anche gravi: Vaccinati per l’Epatite A, virus ubiquitario e aggressivo per il fegato e la tua salute; Vaccinati per la Febbre Tifoide, ossia per la Salmonellosi, batterio onnipresente, pericoloso e particolarmente resistente alle medicine; Vaccinati contro la diarrea del viaggiatore, ossia contro quei batteri nemici del nostro intestino: dal Vibrione del Colera all’ Escherichia Coli patogeno, ossia il (Dukoral), vaccino orale, particolarmente efficace ed utile a tutte le età, dai 2 anni in avanti.
Prepara la tua “Farmacia da Viaggio”inserendo alcuni “farmaci per prevenire o per curare” la diarrea, ed il suo peggioramento fino alla presenza di sangue e muco (dissenteria) con febbri e sintomi particolarmente graviQuali sono i farmaci di elezione per la prevenzione e la cura della diarrea?
La Doxiciclina 100 mg, una vecchia tetraciclica, molto utilizzata nella prevenzione e nella cura di molte forme di origine batterica per la cute, l’intestino, le malattie ginecolegiche, le punture di zecca, ed altre forme. In particolare puoi prevenire e curare le aggressioni intestinali da enterobatteri; Il farmaco viene anche utilizzato nella cura di forme particolarmente aggressive, utilizzato anche per curare il Colera. Lo trovi in farmacia con il nome commerciale Bassado 200 mg o Miraclin
Il Normix 200 mg, è un farmaco fortemente antisettico a livello intestinale e quindi utilizzato come antidiarroico. Lo puoi utilizzare per una prevenzione dagli attacchi batterici, ed anche come cura della diarrea lieve. Meglio se in unione con la Doxiciclina. Lo trovi in farmacia con il nome commerciale Normix; La Rifaximina possiede un ampio spettro d’azione su specie gram-positive e gram-negative sia aerobie che anaerobie. E’ scarsamente assorbito nell’organismo e quindi svolge l’attività battericida esclusivamente a carico del canale intestinale, evitando problematiche tossiche nell’organismo, derivanti dall’assorbimento.
Ritengo che la Doxiciclina sia da preferire a Rifaximina, durante i viaggi, per le sue molteplici coperture; dall’efficacia sulle infezione cutanee, alla prevenzione e cura per le infezioni da punture di zecca e molte altre infezioni. Tra i farmaci più efficaci come chemioprofilassi per la malaria.
La Neomicina e Bacitracina, antibiotici in associazione, il Bimixin, è divenuto desueto da quando i batteri intestinali non rispondono più all’azione della Neomicina; è ancora molto richiesto e prescritto, ma è realmente divenuto poco efficace, secondo la quotidiana esperienza clinica; in passato il farmaco aveva un ampio spettro d’azione, attualmente molto diminuito.
La Loperamide, è il principio attivo del famoso Imodium, farmaco presente nella maggior parte delle valigie dei viaggiatori. Viene frequentemente utilizzato alla prima scarica diarroica. Nulla di più negativo e rischioso. Imodium non va assunto mai da solo, ma sempre in combinazione con farmaci antibatterici, ossia antibiotici. Diminuisce la motilità della muscolatura liscia intestinale. Quindi rallenta il transito di cibi e di acqua e liquidi, facilita l’assorbimento a livello dei villi e diminuisce la frequenza delle scariche. Diminuisce anche i movimenti del colon riducendo il riflesso gastrocolico e quindi lo stimolo ad evacuare. Ma tutto questo facilita il ristagno dei liquidi e quindi dei batteri che si riproducono e aumentano in quantità, fino a peggiorare l’infezione. Il rischio di enteriti ed enterocoliti a distanza di qualche giorno è elevato.
Cosa faccio quando viaggio?
Quando viaggi, ovunque sia in Italia che in qualsiasi paese del mondo, evita di trovarti sguarnito di farmaci per la diarrea e porta nella tua “piccola farmacia da viaggio” una confezione di Doxiciclina 100 mg, farmaco utile per molte forme infettive, ma utilizzabile in corso di viaggio sia in prevenzione che in cura della diarrea. Integra l’efficacia di questo farmaco con Normix (Rifaximina) molecola utile ad aumentare l’efficacia nella cura della diarrea. Prima del viaggio puoi pensare di rafforzare la presenza batterica mediante l’assunzione di flora batterica, che potrai portare anche durante il viaggio.
Il Bimixin non lo consiglio più per la sua ridotta efficacia. Consiglio di non utilizzare mai l’Imodium da solo, per trattare le diarree di tipo infettivo poiché può avere l’effetto indesiderato di rafforzare i batteri enteropatogeni causando un peggioramento della già delicata situazione intestinale. Se è proprio necessario, e la cosa è rara, aggiungilo a Doxiciclina o Rifaximina.
redazione dr. Paolo Meo
tropicalista e infettivologo
Vuoi informarti dei singoli farmaci di cui abbiamo parlato?
R21/Matrix-M. E’ il nuovo vaccino pediatrico contro la malaria presentato il 2 ottobre 2023 dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ed autorizzato per la lotta contro la malaria nei bambini di 6 mesi / 5 anni.
La malaria è in aumento ovunque nel tropico negli anni del post Covid. Aumentano i casi ma aumenta nuovamente anche la mortalità infantile per malaria, in particolare nell’area del Sub Sahel in Africa. Circa 20 anni fa iniziò in molti paesi africani la sensibilizzazione all’uso delle zanzariere trattate con permetrina per impedire alle zanzare di pungere bambini e adulti nelle ore notturne, durante il sonno. E l’efficacia di questo semplice strumento non tardò a manifestarsi con un ottimo decremento dei casi.
Oggi nell’era dei nuovi vaccini cambiano le prospettive della lotta alla malattia, anche se la strada è ancora lunga.
Due anni fa fu approvato e messo in commercio un primo vaccino contro la malaria, il vaccino RTS-S (Mosquirix) che fu autorizzato dall’OMS e messo in commercio a cominciare dal Ghana. In due anni questo nuovo vaccino, da considerare un vero e proprio salvavita, ha dimostrato un’efficacia superiore al 75 per cento. I primi dati sull’utilizzo del vaccino mostrano che la lunga lotta alla malaria ha fatto un grande passo in avanti. E’ da sottolineare che il vaccino è realizzato e commercializzato per la popolazione pediatrica tra i 6 mesi ed i 5 anni. Un vaccino studiato per incidere in modo significativo sulla mortalità infantile.
Questo vaccino pediatrico è prodotto dalla GlaxoSmithKline Biologicals dal 2021, anno di commercializzazione ed è stato utilizzato in particolare in Burkina Faso, Gabon, Ghana, Kenya, Malawi, Mozambico e Tanzania. Entro il 2025 la casa farmaceutica prevede di produrre e consegnare 18 milioni di dosi destinati a 12 paesi africani.
La frase pronunciata dal Direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, evidenzia il livello di conquista nel campo della prevenzione a cui siamo arrivati: “Come ricercatore sulla malaria, sognavo il giorno in cui avremmo avuto un vaccino sicuro ed efficace contro la malaria. Ora ne abbiamo due”.
Occorre sottolineare che da quando il primo vaccino RTS-S è stato messo in commercio le richieste per ottenere dosi di vaccino superano di gran lunga l’offerta della casa produttrice. L’avvento di un secondo vaccino ha lo scopo di coprire la domanda, indubbiamente enorme e che proviene dalla maggior parte dei paesi dell’area tropicale.
L’ R21/Matrix-M verrà prodotto dalla casa farmaceutica indiana “Serum Institute of India” che è il maggior produttore di vaccini al mondo. La capacità produttiva del nuovo vaccino sarà di 100 milioni di dosi all’anno, che nei prossimi due anni pare sarà aumentata a 200 milioni di dosi l’anno.
I due recenti vaccini contro la malaria sono entrambi destinati alla popolazione pediatrica ed hanno dimostrato la sicurezza e l’efficacia necessaria per la diffusione della pratica vaccinale.
Il nuovo vaccino R21/Matrix-M ha dimostrato, nei test, di avere un’efficacia superiore al 75% , se somministrato poco prima della stagione umida e delle piogge. Tre sono le dosi da somministrare per raggiungere il massimo della copertura e la riduzione della mortalità infantile. Il prezzo stabilito per il vaccino R21 /Matrix-M è tra i due e i quattro dollari americani per dose.
Continua il caldo estivo nel nostro paese. Questa lunga estate sembra proprio non voler cedere il passo all’autunno. Ma l’arrivo dei virus respiratori, tra i quali il famoso “paramixovirus dell’influenza” non verrà ritardato da questo clima.
I primi casi di influenza già sono stati segnalati nel nord Italia, ed anche in Europa il virus è arrivato da alcune settimane, manifestandosi ancora con casi sporadici. Anche quest’anno le malattie respiratorie caratterizzeranno il periodo autunno-inverno. Anzi è meglio identificare il periodo a rischio virosi tra i mesi di ottobre 2023 ed il mese di aprile 2024, visto che parlare di stagioni è sempre più relativo, ahimè!
Una brutta situazione climatica che mina anche la nostra reattività alle infezioni. Dobbiamo essere consapevoli che queste alterazioni climatiche condizioneranno sempre di più il nostro stato di risposta alle malattie. E i primi segnali li abbiamo già avuti in tutto il mondo.
Con l’influenza stagionale i virologi hanno identificato l’arrivo di 262 tipi di virus respiratori diversi. E non dimentichiamo il Covid-19, sempre presente ed anche in crescita. Covid che comunque, con le sue varianti, ha imparato a convivere con il nostro organismo e le nostre difese, grazie alle passate campagne vaccinali.
Esistono questioni legate alle coinfezioni con altri virus. Il tema delle vaccinazioni diventa prioritario per controllare lo sviluppo della malattia.; chi deve e come farle; e ancora tutte le questioni legate alle sindromi respiratorie, con uno sguardo sempre attento alla situazione del Covid-19.
Le cronache nazionali ed internazionali confermano che siamo in presenza di una circolazione in aumento del Covid-19 in tutto il mondo, con le sue varianti più recenti ed anche nuove. Questi casi si sono diffusi anche in Italia e sono aumentati con l’inizio delle attività produttive e commerciali post estive e con l’apertura delle scuole.
L’attenzione di tutti noi, addetti ai lavori, è anche presa da un esordio precoce di casi della nuova influenza, che crescerà tra ottobre e novembre per poi avere un picco tra dicembre e febbraio 2024. In questo periodo il vero problema saranno i casi di coinfezione tra i due virus nei soggetti anziani, più deboli e portatori di malattie debilitanti.
Da quando è comparso il virus Sars-CoV-2 ci siamo resi conto di come le coinfezioni influenza/Covid si manifestino in modo aggressivo e mettano a rischio i gruppi di popolazione precedentemente menzionati. La malattia influenzale diventa più grave con la presenza di un Covid che diventa ancora più aggressivo. Questi gruppi di popolazione dovrebbero seguire il consiglio di effettuare entrambe le vaccinazioni. Ne parleremo in modo approfondito in un altro articolo ma intanto possiamo dire che nella stessa seduta è possibile farsi inoculare il vaccino dell’influenza ed il vaccino del Covid. E ora iniziamo ad approfondire il tema riguardante l’influenza nei suoi aspetti caratterizzanti.
L’influenza è una malattia respiratoria, infettiva, acuta, causata da un virus della famiglia degli Orthomyxovirus (virus influenzali) che infetta le cellule superficiali della mucosa delle vie aeree superiori del nostro organismo, ossia del naso, del faringe, della laringe (gola) provocando una reazione infiammatoria importante spesso anche dolorosa.
L’infezione può coinvolgere la mucosa della trachea arrivando ad infettare anche le mucose delle vie aree inferiori coinvolgendo i bronchi, ed anche le cellule degli alveoli polmonari (una storia conosciuta da tutti con il Covid).
Questa aggressione del virus provoca una reazione delle cellule immuni locali, sotto la mucosa superficiale dell’apparato respiratorio, che innesca l’attivazione del sistema infiammatorio. Questo processo ha l’obiettivo di difendere le mucose respiratorie e l’organismo tutto dall’attacco dei virus.
Il risultato è una infiammazione crescente, un rialzo febbrile, una dilatazione dei vasi locali con edema e gonfiore. Questa reazione del nostro organismo ha l’obiettivo di difenderci ma il risultato è la comparsa dei sintomi che crescono di ora in ora. Siamo nel pieno dei sintomi dell’influenza. Ma anche di altri virus meno aggressivi.
Ormai conosciamo questo meccanismo difensivo (ma anche offensivo) che caratterizza anche la risposta al Coronavirus, vedi le risposte al Covid-19, e a tanti altri microrganismi. I sintomi tipici influenzali derivano quindi dalla risposta infiammatoria dell’organismo nei confronti del virus, e questo causa il malessere e il grande stato di prostrazione. Molti virus e batteri generano questo tipo di risposta che viene etichettata come “influenza”, ma che, nella maggior parte dei casi non deriva dal “virus dell’influenza sensu strictu”.
Sono stati censiti oltre 200 virus simil influenzali che attaccano il nostro sistema respiratorio, e non solo, e si manifestano con sintomi più limitati creando problemi di saluti ridotti rispetto a quelli provocati dal “vero virus influenzale”. Da ciò si capisce perché quasi sempre chi ha effettuato il vaccino antinfluenzale si ammala lo stesso. Con il vaccino dell’influenza ci proteggiamo dal virus stagionale più aggressivo. Le cosiddette “influenze” invernali sono nella maggior parte dei casi provocate da tutti gli altri virus con cui, in inverno, veniamo in contatto.
Ci proteggiamo contro il virus più aggressivo, quello dell’influenza stagionale da Orthomyxovirus. Di fatto quando circola il virus influenzale, in Italia, nel periodo autunno-inverno, circolano contemporaneamente molti altri virus e batteri che provocano sintomi del tutto simili a quelli provocati dall’influenza, ma meno gravi e meno diffusivi. Tra i virus più frequenti gli Adenovirus, i Rhinovirus, i Coronavirus ed anche il virus sinciziale respiratorio, particolarmente aggressivo nei bambini.
I virus dell’Influenza A e C hanno la caratteristica di infettare diverse specie animali, tra cui l’uomo e possono essere trasmessi tra le varie specie. I virus dell’Influenza B infettano praticamente esclusivamente l’uomo.
I virus influenzali del tipo A e B presentano nella loro superficie 2 molecole (glicoproteine) che li caratterizzano e mutano in continuazione (le famose mutazioni annuali per cui cambia costantemente il vaccino).
Queste le glicoproteine presenti nella parte esterna del virus:
• L’Emoagglutinina molecola contrassegnata con la lettera H e costituisce la porzione virale che si lega alle cellule della mucosa respiratoria.
• La Neuraminidasi molecola contrassegnata con la lettera N ed ha la funzione di facilitare la fuoriuscita del virus dalle cellule una volta che questo si è riprodotto.
Le emoagglutinine (H) e le neuroaminidasi (N) sono glicoproteine con caratteristiche antigeniche, ossia molecole riconosciute dalle cellule del sistema immunitario che attiva le funzioni di difesa dell’organismo. I Virus influenzali sono riconosciuti dal nostro sistema difensivo attraverso queste molecole presenti sulla superficie dei virus influenzali.
L’emoagglutinina, che si trova nella capsula esterna del virus, si comporta da chiave per entrare nelle cellule respiratorie. Infatti, l’emoagglutinina del virus si lega alla superficie della cellula della mucosa respiratoria e consente l’entrata del DNA virale nella cellula medesima. All’interno della cellula respiratoria il virus si riproduce in milioni di copie (virus figli).
La neuraminidasi invece entra in gioco quando il virus influenzale, che si è riprodotto migliaia e migliaia di volte, deve abbandonare la cellula infettata per infettarne di nuove ed iniziare un nuovo ciclo riproduttivo. E l’infezione diffonde nella mucosa respiratoria. La neuroaminidasi è una molecola addetta a liberare il virus dalla superficie della cellula stessa, a cui è adeso, in modo da liberarlo e farlo uscire dalla cellula, infettare altre cellule respiratorie, e consentire la riproduzione dei virus che cresce esponenzialmente. In questo modo crescono esponenzialmente anche i sintomi. Questo è il meccanismo, espresso in modo semplificato, di come agisce il virus dentro di noi.
L’influenza è una malattia caratterizzata da una serie di sintomi derivanti dalla risposta dell’organismo alla invasione ed alla riproduzione del virus all’interno delle nostre cellule respiratorie. La reazione del sistema difensivo immunitario provoca l’insorgenza improvvisa di febbre, anche alta, accompagnata da tosse, dolori muscolari. Anche una cefalea particolarmente fastidiosa caratterizza la crescita dei sintomi. A questi si aggiungono brividi, inappetenza, grande sensazione di affaticamento e infiammazione e dolenzia delle via aeree superiori.
Tra i sintomi anche la nausea, il vomito e la diarrea caratterizzano l’influenza in particolare nei bambini. I sintomi generalmente si esauriscono in una settimana, o dieci giorni, il tempo di risposta del sistema immune per neutralizzare il virus e la sua riproduzione. Ma negli ultra sessantacinquenni, nei piccoli bambini, in particolare sotto l’anno di età e nei portatori di malattie croniche i sintomi possono essere più gravi, persistenti, con maggior rischio di complicanze più gravi o peggioramento della condizione di base.
L’influenza si trasmette per via aerea, attraverso le goccioline della nostra saliva. Quindi in ambienti esterni, ancora più quelli chiusi e poco areati. Può essere una trasmissione diretta attraverso la tosse, gli starnuti, o i contatti molto ravvicinati di persone che hanno il virus. Oppure una trasmissione indiretta contaminandosi con il virus presente su oggetti o superfici contaminate dallo stesso.
Per diminuire il rischio di contagio è opportuno (1) evitare luoghi affollati e non arieggiati; (2) lavarsi le mani con acqua e sapone per evitare la contaminazione da virus diffuso su superfici di ogni tipo, meglio sapone che disinfettanti come detergenti a base di alcol o salviettine disinfettanti che rovinano la flora batterica difensiva sulla nostra pelle; (3) non toccare occhi, naso e bocca con le proprie mani contaminate; se tossisci o starnuti copri il tuo naso o bocca con un fazzoletto di carta; (4) è importantissimo tenere gli ambienti areati ed assolati, se possibile.
Se vuoi evitare di diffondere il virus ad altre persone, ed in particolare ai più anziani e deboli, utilizza la mascherina in caso di sintomi influenzali.
Il periodo di incubazione dell’influenza stagionale solitamente va dai 4 ai 5 giorni. Generalmente le persone adulte cominciano a diffondere i virus da uno due giorni prima dell’inizio dei sintomi, e questa capacità diffusiva rimane fino a 5 giorni dall’inizio dei sintomi. Nei bambini e nelle persone più fragili e con sistema immune poco attivo il contagio può durare più a lungo, fino a 8/10 giorni.
“Da anni si manifestano rari casi autoctoni in cittadini italiani che non hanno viaggiato. Quest’anno sono stati segnalati alcuni casi in più, ma il fenomeno è determinato dalla situazione meteo ed ambientale così particolare. I casi, o ancora meglio la sensibilità dei medici, è aumentata nei confronti ti dei viaggiatori internazionali. Il Covid è in crescita esponenziale, la trasmissione della dengue, anche per i casi italiani, oramai in netta diminuzione. Ma non nei viaggiatori e nelle popolazioni che giungono dai paesi a rischio.”
UTILIZZO DELLA DOXICICLINA PER LA PREVENZIONE DELLA MALARIA … e non solo
Il dr. Paolo Meo, medico infettivologo, tropicalista, esperto in malariologia, mette a tua disposizione la sua esperienza maturata in anni di lavoro in Africa ed in altri paesi dell’area tropicale, online per fornirti informazioni e consigli e suggerirti i migliori comportamenti da adottare per preparare il tuo viaggio. Servizi INFORMATIVI ONLINE sono attivi tutti i giorni richiedendo: – Consulenze online prima dei viaggi; – INFO sulla Chemioprofilassi per la malaria; – Consulenze online per INFO su COVID19 e LONG COVID; – Consulenze online Malattie Infettive e tropicali.
Richiedi la tua consulenza (ClICCANDO QUI) oppure scrivendo una richiesta a seg.cesmet@gmail.com , o inviando un messaggio WhatsApp al 346 6000899.
Il Bassado (doxiciclina 100 mg) è una vecchio antibiotico degli anni ’70 della famiglia delle tetracicline. attualmente è indicato come uno dei farmaci più efficaci per la chemioprofilassi della malaria. (farmaco efficace e con nulli o scarsi effetti collaterali). Le tetracicline a basso dosaggio (100 mg) generalmente non sensibilizzano ai raggi solari. Utilizzabili dai 10 nni in avanti.
E’ un antibiotico normalmente utilizzato per la cura di importanti infezioni batteriche: Infezioni cutanee (cura dell’ACNE), prevenzione e cura delle “infezioni intestinali” – essenziale nella protezione della diarrea del viaggiatore; “Borrelliosi – Lyme disease; farmaco di prima scelta per la cura del “Tifo Esantematico da Rickettsia”, trasmesso dalla puntura di zacca; broncopolmoniti; tonsilliti; otiti e sinusiti; nefriti; cistiti; uretriti; infezioni ginecologiche (Chlamydia ed altro); infezioni sessualmente trasmesse: gonorrea da gonococco. infezioni a trasmissione da insetti.
E’ un farmaco sempre utile e indispensabile in corso di viaggio per la sua efficacia in quanto: 1) utilizzato per prevenire e curare infezioni cutanee (in corso di elevata sudorazione o contaminazione della pelle) Se ne fa grande applicazione anche in infezioni quali foruncolosi, ascessi, ferite infette. Ricordo l’uso nella cura dell’ACNE per i giovani.
2) utilizzato per prevenire e soprattutto per curare le infezioni da puntura di zecca degli animali (tifo esantematico da Rickettsia) per questo è di grande utilità durante un viaggio. “Farmaco di prima scelta” 3) utilizzato per prevenire e curare diarree anche forti da enterobatteri (enteriti, entero-coliti ) Quindi farmaco di grande interesse in corso dei viaggi per combattere e controllare la “diarrea del viaggiatore” .E’ il farmaco utilizzato nella cura di forti enteriti batteriche acute ed è il farmaco di eccellenza addirittura per la cura del colera. La doxiciclina è quindi un grande farmaco, adatto per molteplici usi.
Per la “prevenzione della malaria” la scelta del CESMET Clinica del Viaggiatore, dopo decenni di esperienza, verifiche, studi, e dopo aver utilizzato tutti i possibili antimalarici sulla piazza, specialmente in Africa, ma anche in Asia e nel Continente Americano, si è indirizzata proprio sulle compresse di Bassado 100 mg. Per la ottima risposta del Plasmodio, per l’attività antibatterica ad ampio spettro, per la maneggevolezza del farmaco, per la sua efficacia e sicurezza per i suoi scarsi effetti collaterali. Tutte caratteristiche che, visto anche il basso costo lo fanno preferire ad altre molecole sempre meno attive nei confronti del Plasmodio.
Ma perché consigliare il Bassado?(vedi CDC) Durante il viaggio è possibile venire a contatto con i microrganismi più diversi. Il nostro organismo è forte e le difese sono potenti ma l’obiettivo primo è trovare una medicina, sicura con scarsi effetti collaterali che ci protegga nei confronti del maggior numero delle malattie.
Ricordo nuovamente a tutti i viaggiatori e malati l’utilizzo di questo antibiotico per la prevenzione e la cura di tante malattie infettive della pelle, dell’intestino, di tanti apparati e sistemi, dell’endotelio vascolare e del sangue, causate da batteri. Trattiamo difatti tanti giovani che hanno l’acne e la foruncolosi, somministrando la doxiciclina anche per 8/10 mesi, tutti i giorni, senza creare problemi di sorta. Ne ricordo l’utilizzo per la prevenzione e la cura di tante malattie infettive e addirittura per la cura del colera e della leptospirosi. Desidero sottolineare la grande efficacia della doxiciclina nella prevenzione della malaria. Ottimo farmaco antimalarico maneggevole, sicuro, efficace, di pronto uso, da iniziare il giorno prima di partire. Il farmaco è utile ed efficace per periodi brevi ma anche per lunghe somministrazioni, nei casi limite di luoghi con malaria stabile e continua.
Queste affermazioni oltre che dalle linee guida internazionali sono frutto di una pratica clinica e preventiva durata anni, nelle condizioni più diverse. Abbiamo superato tranquillamente il migliaio di prescrizioni per la chemioprofilassi antimalarica con una protezione elevatissima. Anche gli effetti collaterali (pesantezza di stomaco alla assunzione, comparsa di piccole e limitate macchie cutanee, lieve astenia nei primi giorni di assunzione) si sono manifestati in pochi individui, su un utilizzo elevatissimo. E soprattutto non ho mai avuto reazioni di tipo psichico, neurologico riferite per altri farmaci antimalarici.
Quindi cosa devi fare per prevenire la malaria?
Caro viaggiatore, la tua salute è preziosa e non deve essere messa a rischio durante le tue avventure. Ecco come puoi proteggerti efficacemente dalla malaria, una malattia seria ma prevenibile:
1. Preparazione IntelligentePrima di partire, valuta attentamente il rischio malarico della tua destinazione. Considera il paese, l’ambiente specifico, la stagione e le condizioni meteorologiche. Non lasciare nulla al caso: la tua salute merita un approccio proattivo e informato.
2. Protezione Personale: La Tua Prima Linea di DifesaLa prevenzione inizia con te:
Usa repellenti efficaci sulla pelle esposta
Indossa vestiti adeguati, coprendo braccia e gambe
Presta particolare attenzione al tramonto e durante la notte
Dormi sotto zanzariere trattate con insetticida
Opta per ambienti con aria condizionata quando possibile
Questi accorgimenti sono fondamentali per ridurre drasticamente il rischio di punture di zanzara.
3. Chemioprofilassi: La Tua Armatura FarmacologicaPer una protezione completa, il Bassado 100 mg (doxiciclina) è altamente raccomandato:
Assumi una compressa al giorno durante il pranzo
Inizia la profilassi all’arrivo nell’area a rischio
Continua per 7 giorni dopo aver lasciato la zona malarica
Questo farmaco è ancora molto efficace e ha mostrato scarsa resistenza, offrendoti una protezione affidabile.
4. Protezione MultiplaLa doxiciclina non solo ti protegge dalla malaria, ma anche da altre infezioni parassitarie e batteriche. Che tu stia esplorando foreste, savane, altopiani o spiagge tropicali, alloggiando in grandi alberghi o in tenda, questo farmaco offre una protezione a 360 gradi.
5. Attenzione alle ControindicazioniCome ogni farmaco, ci sono alcune precauzioni da considerare:
Non adatto a bambini sotto i 10 anni
Da evitare per donne in gravidanza dopo la 16ª settimana
In caso di allergia alle tetracicline, esistono alternative come malarone o lariam, anche se meno efficaci
Conclusione: Non Rinunciare ai Tuoi SogniNon lasciare che la paura della malaria ti impedisca di esplorare il mondo. Con queste misure preventive, puoi affrontare il tuo viaggio con sicurezza e tranquillità. Ricorda: la prevenzione è la chiave per un’esperienza di viaggio indimenticabile e sicura.
E per la sensibilizzazione della pelle ai raggi del sole? Desidero fornire una risposta scientifica ma anche derivante dalla mia esperienza diretta dopo anni di utilizzo: 100 mg di tetraciclina (bassa dose) non sensibilizzano la nostra pelle mediterranea già ricca di melanina. Non siamo Finlandesi o Scozzesi. Noi mediterranei abbiamo una protezione naturale al sole. Quindi sfatiamo la leggenda metropolitana del rischio solare (FINO A PROVA CONTRARIA – NATURALMENTE). In ogni caso è buona norma proteggersi sempre dai raggi dell’amico sole con protezioni idonee. Non ultimo motivo di scelta riguarda il costo. Meno di 4 € a confezione il che non guasta. Leggi anche Bassado- Foglietto illustrativo