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Profilassi farmacologica per la malaria

Sempre più ridotta l’efficacia dei farmaci preventivi nei paesi tropicali. Presso la “Clinica del Viaggiatore Cesmet”: consulenze di prevenzione e profilassi per la malaria; assistenza durante il viaggio con ‘assicurazione THCARD; al rientro esami di laboratorio specialistici e visite di medicina tropicale. Chiama 0639030481 o scrivi ad seg.cesmet@gmail.com

 

  • “Doxiciclina 100 mg” (Bassado): sappi che negli anni è diventato il farmaco di “prima scelta” per la protezione dal parassita malarico, non solo in Estremo Oriente e nei paesi asiatici, dove da anni ha sostituito altri farmaci che hanno prodotto resistenza del parassita, ma anche in molti paesi africani e dell’America Latina a Centrale. Le sue caratteristiche farmacologiche lo rendono sicuro ed efficace nei lunghi soggiorni, sia in aree turistiche che in viaggi avventurosi, durante trekking e in zone di elevato rischio malarico.
    Sappi anche che la “Doxiciclina 100 mg” è un farmaco di prima scelta per la prevenzione e la cura di molte malattie infettive. Preveniamo e curiamo infezione cutanee, compreso il temibile “Staphilococcus aureus”; i batteri intestinali particolarmente aggressivi, compreso il Vibrione del Colera, una protezione dalla diarrea del viaggiatore; molte infezioni causate da microbi dell’apparato sessuale, maschile e femminile; preveniamo e curiamo malattie infettive, batteriche, trasmesse dalle zecche infette, dal tifo esantematico, alle Borrelie ed altre infezioni pericolose. Quale necessità in ogni viaggio che affronti ovunque nel mondo. Anche nella vita quotidiana.
    Farmaco idoneo e maneggevole per i soggiorni di mesi ed anche di anni. Come per tutte le medicine ognuno ha la sua reazione, ma nella pratica clinica i medici utilizzano “Doxiciclina 100 mg” per la cura di molte malattie infettive per periodi talvolta di oltre un anno, senza reazioni negative per l’organismo, vedi i trattamenti per l’acne o alcune infezioni ginecologiche. La sua versatilità lo rende fruibile in soggiorni brevissimi o brevi, alcuni giorni o settimane, ma anche nel lungo periodo, cioè per molti mesi. Un farmaco quindi sicuro ed efficace, privo o con scarsi effetti collaterali. Ricorda che alle dosi di 100 mg al giorno, gli effetti di sensibilizzazioni delle tetracicline ai raggi solari, sono praticamente assenti. In ogni caso proteggiti con l’uso di creme solari. Altra caratteristica, farmaco di basso costo. Non è utilizzabile al di sotto dei 9/10 anni; in corso di gravidanza o allattamento; naturalmente in caso di allergia o intolleranza alle tetracicline. Modo di utilizzo: lo assumi tutti i giorni, meglio durante la colazione, dal giorno di entrata in area a rischio, e viste le sue caratteristiche farmacologiche, per 8/10 giorni dalla uscita dall’area di rischio malarico.
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  • “Atovaquone-Proguanile” (Malarone): farmaco sul mercato da quasi 30 anni, ha avuto da oltre 10 anni una flessione della sua efficacia nei paesi asiatici, ed in particolare nell’Estremo Oriente. Qui è stato sostituito dalla Doxiciclina 100 mg. L’aumento della resistenza del parassita malarico a queste molecole è stato evidenziato sia in molti paesi africani che americani. Questo aumento della resistenza dei parassiti ha costretto a non considerarlo più idoneo all’utilizzo in terapia. E’ stato da anni sostituito dai farmaci combinati, a base di Artemisia, principio ancora particolarmente attivo sui Plasmodi. E se i parassiti hanno acquisito una forte resistenza nel trattamento, lo hanno acquisito, purtroppo anche nella prevenzione. Resistenza che si continua a diffondere ed aumentare in molte aree della fascia equatoriale ed intertropicale. Viene comunque ancora utilizzato nei “bambini dagli 11 Kg”, a dosi crescenti proporzionalmente al peso. Utilizzo indicato per periodi non superiori ai 30 giorni, fino a 60 giorni. E quindi per soggiorni brevi e in territori con bassa incidenza parassitaria. Modo di utilizzo: lo assumi tutti i giorni, meglio iniziarlo 2 giorni prima dell’entrata in area a rischio, e viste le sue caratteristiche farmacologiche, per 8/10 giorni dalla uscita dall’area di rischio malarico. Ormai farmaco tipico dell’età pediatrica, con scarsi effetti collaterali in pediatria, con una caratteristica di irritabilità neurologica in soggetti neurodistonici. Non consigliabile nei cardiopatici ed in soggetti con malattie del sistema nervoso centrale e periferico.
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  • “Meflochina” (Lariam), farmaco utilizzato dall’inizio degli anni ’80. In passato un ottimo farmaco in profilassi, per l’efficacia ma anche per la sua cinetica che consentiva di somministrarlo una volta a settimana. E molto efficace in terapia. Efficace e sicuro in pediatria e nella popolazione adulta; dopo diversi anni di ricerche si dimostrò la sicurezza anche nelle donne in gravidanza. Un farmaco dalle molteplici caratteristiche positive che lo hanno reso di prima scelta per decenni. Poi l’inizio della resistenza dei diversi tipi di parassita malarico a questa molecole che è cresciuta e si è diffusa ovunque nei diversi continenti. A questa situazione si aggiunge la pericolosità dell’assunzione da parte dei cardiopatici, soggetti aritmici, neuro e psicopatici, in chi soffre di insonnia. Sono stati riferiti sempre più spesso sintomi da irritabilità del sistema nervoso periferico e centrale. E’ sempre stato sconsigliato a chi effettuava immersioni, soggiorni in alta quota, voli aerei ripetuti e prolungati. Attualmente l’utilizzo è sconsigliato sia in profilassi ma soprattutto in terapia. Per anni la Meflochina è stata considerata il farmaco di elezione per la cura della malaria. Poi, da metà degli anni ’90, prima in Oriente, poi in tutto il mondo, si è diffusa una resistenza, sempre più elevata, fino a portarlo alla sostituzione con altri farmaci per la sua scarsissima efficacia. Modo di utilizzo: assumi una compressa, una volta a settimana, iniziando da 2 settimane prima dell’entrata in area a rischio, e viste le sue caratteristiche farmacologiche, lo continui per 4 settimane dopo l’uscita dall’area a rischio. Utilizzato sia in pediatria, che nella età adulta. E’ l’unico utilizzabile in corso di gravidanza. Il farmaco non è più consigliabile.
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  •  “Clorochina 250 mg” (Clorochina), Farmaco utilizzato fin dagli anni ’50 sia in prevenzione che per la cura della malaria. Il basso costo e la grande efficacia lo hanno reso disponibile ovunque nel mondo. Utilizzato in età pediatrica, negli adulti e durante la gravidanza. E’ uno dei farmaci utilizzato come prevenzione della malaria in corso di gravidanza. E’ stato utilizzato per la cura e la prevenzione di tutti i tipi di Plasmodi. Dalla metà degli anni ’70, con una crescita esponenziale negli anni ’80 il farmaco si è dimostrato sempre meno efficace. Fino ad essere stato eliminato completamente nella prevenzione dei viaggiatori internazionali. Le popolazioni autoctone asiatiche, africane ed americane lo hanno continuato ad utilizzare negli anni. Ma l’efficacia è calata sempre di piò, in particolare sul temibile e pericoloso tipo di Plasmodio Falciparum. La clorochina ha mantenuto la sua efficacia preventiva ed anche curativa sul Plasmodio di tipo Vivax. Questa efficacia, dimostrata sul tipo Vivax, prevalente in molti paesi dell’America Centrale e Latina, ed in alcuni paesi asiatici, lo rende utilizzabile nei paesi e nelle aree ad alta incidenza di questo plasmodio. Schizonticida ematico mantiene la sua efficacia sui tipi di Pl. Vivax, Pl. Ovale, ed in parte Pl. Malariae. Oramai inefficace ovunque per i ceppi di Pl. Falciparum. La Clorochina ha anche proprietà anti-infiammatorie. Avendo affinità per la melanina si può accumulare nelle pelli scure (in particolare le diverse razze africane) e in chi ha accumulato la molecola con pruriti particolarmente intensi all’assunzione. i tessuti pigmentati (cute, retina), pertanto può dare prurito nei pazienti di pelle nera. Per questo motivo può dare retinopatia. Modo di utilizzo: Nei paesi ad alta incidenza di Pl. Vivaxn fino al 100% di prevalenza, assumi una compressa, una volta a settimana, iniziando da 2 settimane prima dell’entrata in area a rischio, e viste le sue caratteristiche farmacologiche, lo continui per 4 settimane dopo l’uscita dall’area a rischio. Utilizzato sia in pediatria, alle dosi consigliate, secondo peso, e nella età adulta. E’ l’unico farmaco utilizzabile in corso di gravidanza, nelle aree di sensibilità del farmaco. Il farmaco non è più utilizzato da decenni, nei viaggiatori internazionali, sia in Africa che nella maggior parte dei paesi asiatici. Valutabile l’utilizzo in diversi paesi dell’America Centrale.

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Loperamide (IMODIUM) ed altri farmaci

Imodium: attenti a non esagerare in caso di diarrea. Non assumere mai da solo, ma sempre in associazione a farmaci antibatterici. Stai male? Consulenze, visite, esami specialistici presso il Cesmet. Chiama 0639030481 o scrivi ad  seg.cesmet@gmail.com

Come prevenire e come trattare la diarrea in viaggio
Come ci dobbiamo comportare in caso di diarrea in corso di viaggio. Il primo consiglio è quello di “prevenire” questa situazione piuttosto fastidiosa durante i nostri viaggi, talvolta anche pericolosa. La prevenzione evita il contatto con quei microrganismi che mettono a rischio i nostri viaggi. Inseriamo nella nostra piccola “farmacia da viaggio” quei farmaci che possono prima prevenire ed in caso curare gli eventuali attacchi di diarrea: Questa diarrea in alcuni casi più gravi può diventare vera e propria “dissenteria”, ossia diarrea con sangue e muco, accompagnata spesso da febbre anche elevata. Pensate che circa il 60% di tutti i viaggiatori, in tutto il mondo, soffre di problemi di intestino, e del fastidioso sintomo della diarrea. Numeri da capogiro.
Accanto alla nostra  piccola farmacia da viaggio ( approfondisci), dove metteremo alcuni farmaci preventivi ed altri curativi specifici, prima del viaggio dobbiamo considerare la possibilità di “rafforzare le nostre difese nei confronti di queste infezioni alimentari, mani sporche, personale alberghiero o di ristoranti con poco igiene, pensando ai tre vaccini base contro la diarrea da batteri e virus aggressivi utili in tutto il mondo: vaccinazione anti epatite Avaccinazione anti febbre tifoide (salmonella),  vaccinazione anti diarrea del viaggiatore ed anti colera.
Una regola generale durante il viaggio è quella di trattare prontamente ed in modo adeguato i sintomi di diarrea, in fase iniziale ossia appena compaiono, senza aspettare che la situazione peggiori. I problemi intestinali, diarrea in primis, possono rovinare un viaggio, per turismo o per lavoro. Reintegrare liquidi e sali minerali persi è la prima regola per ritardare o controllare il peggioramento dei sintomi. Una dieta semi liquida iniziale e poi un’alimentazione leggera ed adeguata è la condizione per riprendersi da un attacco di diarrea. Le cause della diarrea sono generalmente di origine microbiologica, cioè infettiva. Bisogna quindi curare sempre la causa, pensando poi al sintomo. Tra i farmaci da utilizzare per la cura delle enteriti o enterocoliti acute, in corso di viaggio sono la Doxiciclina 100mg, ottimo farmaco per la prevenzione ed anche la cura di forme particolarmente acute,  ; con l’eventuale aggiunta della Rifaximina 200 mg.
La Loperamide (IMODIUM) costituisce un farmaco sintomatico, ossia il blocco della emissione delle feci liquide. Questo farmaco tende ad eliminare il sintomo (diarrea) ma non agisce sulle cause, sui batteri o virus che sono la causa della malattia intestinale. IMODIUM agisce bloccando le scariche liquide ma non elimina la causa che rimane attiva all’interno dell’intestino. Il meccanismo della loperamide è quello di legarsi ad alcuni recettori della parete intestinale, bloccando il rilascio di alcune molecole interne come acetilcolina e prostaglandine, la cui diminuzione nell’organismo riduce il movimento intestinale (peristalsi propulsiva) e aumenta il tempo di transito intestinale, diminuendo notevolmente la fuoriuscita di liquidi (blocco della diarrea). Questo effetto può favorire il ristagno interno di liquidi con la crescita e talvolta ‘esplosione delle colonie batteriche. In tali casi occorre comunque un accurato esame delle feci, che identifichi la causa della diarrea.
Quindi è fondamentale non utilizzare la Loperamide (Imodium) da solo per risolvere la diarrea ma questa medicina deve essere sempre accompagnata, come già detto, da farmaci antinfettivi, che agiscano eliminando la causa microbiologica della diarrea. IMODIUM non va mai assunto da solo in monoterapia.
Quindi IMODIUM ha la funzione di aiutare a controllare il sintomo, se necessario. Deve essere sempre accompagnato da compresse di farmaci antibatterici. Il rischio di diarrea durante il viaggio, soprattutto nei bambini, in particolare i piccoli, è quello di determinare una riduzione importante di liquidi e di sali minerali all’interno dell’organismo. E’ molto importante assieme ai farmaci antidiarroici l’assunzione di liquidi (acqua, the, succhi) e sali minerali.
IMODIUM 2 mg, compresse effervescenti, contiene anche gli elettroliti utili al reintegro delle perdite di sali. Oltre ad un certo quantitativo di glucosio le compresse contengono: sodio 260 mg, potassio 80 mg, cloruro 234 mg
La presenza di glucosio condiziona l’utilizzo dell’IMODIUM nei soggetti diabetici.
Il farmaco viene facilmente assorbito dall’intestino, quasi completamente estratto dal fegato, dove viene metabolizzato, ed escreto nuovamente nell’intestino per via biliare.
Attenzione ad assumere IMODIUM nelle seguenti situazioni cliniche:
1) in caso di dissenteria acuta, scariche intestinali caratterizzate da presenza di sangue e muco nelle feci accompagnate spesso da febbre alta, l’utilizzo di IMODIUM è sconsigliato come terapia d’attacco, soprattutto in monoterapia.
2) in caso di colite ulcerosa acuta o colite pseudomembranosa dovuta all’uso di antibiotici ad ampio spettro e nei pazienti con enteriti o coliti batteriche causate da microrganismi invasivi quali Salmonella, Shigella o Campylobacter.
3) in caso di ipermotilità intestinale in cui serve intervenire per bloccare la peristalsi a causa del possibile rischio di conseguenze significative quali ileo, megacolon e megacolon tossico.
Qualora con l’utilizzo di IMODIUM si manifesti stipsi improvvisa e distensione addominale importante con presenza di aria da iperfermentazione è necessario interrompere immediatamente il trattamento.
E’ prudente non somministrate IMODIUM nei bambini al di sotto dei 12 anni, nelle donne in gravidanza o durante l’allattamento.
leggi anche Imodium- Foglietto Illustrativo

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Lettera ad una mamma in gravidanza

Cara Mamma in dolce attesa di un bimbo, o che stai per decidere di diventarlo,
ti scrive un medico che da sempre si occupa di malattie tropicali ed infettive, responsabile della “Clinica del Viaggiatore Cesmet”,
dove la “prevenzione” è stata fin dall’inizio la prima preoccupazione.
Raccogliendo il pressante appello della “Organizzazione Mondiale della Sanità”, lanciato a tutte le nazioni del mondo, dopo anni di ricerche, e riprendendo la circolare del 21 novembre 2018 del nostro Ministero della Salute, che ha recepito e rilanciato le indicazioni internazionali, ti voglio spiegare come puoi, o potrai in un futuro prossimo, proteggere il tuo bambino, sia durante i mesi
della gravidanza, che soprattutto durante i suoi primi mesi di vita.
Il mondo della scienza, i medici ed i ricercatori, attenti da sempre alla protezione dei soggetti più deboli dalle malattie infettive, in questo caso i neonati da 0 a 3 mesi, ti invitano ad effettuare alcune pratiche preventive a vantaggio tuo, durante la gravidanza e di tuo figlio, appena nato.
Farsi somministrare durante la gravidanza, in particolare all’ottavo mese, alcuni vaccini sicuri ed efficaci, nei confronti di due
malattie particolarmente aggressive, diventa da parte tua una scelta saggia e ragionata.
La prima vaccinazione proposta è la trivalente “TDPa”, vaccino fondamentale per rafforzare le difese nei confronti della
PERTOSSE, malattia particolarmente aggressiva e pericolosa. Ti protegge nell’ultimo trimestre di gravidanza, ma soprattutto
protegge il tuo bambino, nei primi due/tre mesi di vita. Questo periodo è molto rischioso per i neonati prima di effettuare le
vaccinazioni obbligatorie. Infatti la somministrazione di questo vaccino, per ogni gravidanza, tra la 25a e la 35a settimana, aumenta
esponenzialmente la presenza delle difese specifiche contro la pertosse. Queste difese, attraverso la placenta, arrivano
direttamente al tuo bambino e lo proteggono nelle ultime settimane di gestazione, ma soprattutto saranno un “salva vita” nei primi
mesi di vita. Mentre allatterai il tuo bambino, dopo aver fatto il vaccino all’ottavo mese, gli continuerai a passare gli anticorpi, ossia
le difese per questa pericolosa malattia.
La seconda vaccinazione essenziale in corso di gravidanza riguarda il virus antinfluenzale. Questo virus, presente in Italia tra i mesi
di dicembre e di febbraio, crea rischi reali di aborto e di forte malattia per le mamme in gravidanza, con grande rischio per il feto.
Tutto questo a causa della sua aggressività diretta e per gli effetti secondari sull’organismo. Il virus può passare la placenta e creare
problemi nelle ultime settimane di gestazione. Il vaccino antinfluenzale può essere somministrato, con efficacia, in ogni momento
della gravidanza, ma è particolarmente utile in corso del secondo e terzo trimestre. La vaccinazione antinfluenzale, deve essere
effettuata, a tutte le donne che sono in gravidanza nel periodo che va da metà ottobre al mese di febbraio. Questa vaccinazione è
quindi fondamentale per evitare danni del mixovirus, sia diretti sulle mucose respiratorie materne e fetali, sia derivati dalle alte
temperature e dagli altri gravi sintomi del sistema respiratorio. La protezione immunitaria continua anche in corso di allattamento,
nei primi mesi di vita. Ti ricordo anche che la vaccinazione antinfluenzale nel tuo bambino è raccomandata tra il sesto mese ed i tre
anni di vita.
Da medico responsabile del “Centro di Vaccinazioni Cesmet”, e da tanti anni dedito alla pratica preventiva nel campo delle malattie infettive, posso confermarti prima di tutto la sicurezza di questi due vaccini, ed anche la loro efficacia, durante il periodo della gravidanza, sia per te che che per il tuo bambino, nel proteggere te ed il tuo piccolo, nelle ultime settimane di gestazione, e nei primi mesi di vita.
Sono a tua disposizione rispondendo a qualsiasi tuo quesito all’indirizzo mail  seg.cesmet@gmail.com, premettendo che sei una donna in gravidanza.
Puoi prendere un appuntamento sia per una consulenza vaccinale, sia per effettuare direttamente i vaccini  scrivendo a seg.cesmet@gmail.com

Dr Paolo Meo

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Congressi ed eventi

In questa sezione abbiamo raccolto e catalogato corsi e congressi, sia nazionali che internazionali, inerenti il tema della prevenzione e della cura delle malattie infettive e tropicali, dell’epidemiologia e della sanità dei viaggi.

 

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Ricerca di Entamoeba histolytica nelle feci: test in immunocromatografia

Si esegue su uno o più campioni di feci, per l’identificazione delle forme patogene e si associa sempre ad una visita medica con lo specialista.

Sono molti i protozoi del genere Entamoeba a colonizzare l’intestino dell’uomo, ma non tutti sono patogeni ma è fondamentale riconoscerli per una diagnosi differenziale da quelli patogeni come, ad esempio, la Entamoeba histolytica, che può causare infezioni intestinali ed extraintestinali.

Il test in immunocromatografia specifico per la E. histolytica, a differenza dell’esame microscopico, è in grado di fare diagnosi differenziale.
Spesso l’infezione decorre asintomatica; in altri casi è accompagnata da diarrea e dolori addominali.
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Ricerca di Helycobacter pylori nelle feci: test in immunocromatografia

Il test viene eseguito su campioni di feci e consente di diagnosticare, monitorare e confermare l’infezione da Helicobacter pylori.

Si raccomanda, nelle 2 settimane prima dell’esecuzione del test, la sospensione di terapie antibiotiche e l’assunzione di antiacidi (inibitori pompa protonica; bismuto), che interferiscono pesantemente con il risultato.
Il test, rapido e non invasivo, è in grado di diagnosticare l’infezione con  sensibilità e specificità superiori al 90% nonché di monitorare l’efficacia della terapia, le eventuali ricadute e l’eradicazione del batterio.
Il risultato del test va sempre considerato nell’ambito della condizione clinica del paziente ed eventualmente associato ad altri test diagnostici.

L’helicobacter pylori- attualmente considerato come uno dei più diffusi patogeni nel mondo, infettando approssimativamente i 2/3 della popolazione mondiale- è ufficialmente riconosciuto agente eziologico delle gastriti croniche e dell’ulcera peptica ed è stato associato  con adenocarcinoma gastrico e  linfoma MALT (Tessuto Linfoide Associato alle Mucose).

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Ricerca di antigeni del virus Dengue: test in immunocromatografia

Il test si esegue su siero o su sangue, anche dal poslpastrello, ed identifica la presenza dell’antigene NS1 del virus della Dengue.
La ricerca dell’antigene NS1 è una procedura importante in quanto permette di individuare l’infezione prima che avvenga la sieroconversione e può essere rilevato nel siero prima delle IgM.
La diagnosi precoce della malattia consente una terapia mirata e immediata e il suo monitoraggio, riducendo il rischio di insorgenza di complicanze.
Per maggiori informazioni sulla infezione da Dengue e sulla sua distribuzione nel mondo leggi la nostra scheda

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Ricerca acidi nucleici del Plasmodio

Esame biologico molecolare

Grazie alle tecniche di biologia molecolare (reazione di amplificazione genica a catena mediante polimerasi – PCR) è possibile identificare il DNA di tutte e 4 le specie dei parassiti della malaria, con una sensibilità 10 volte superiore alle tecniche di micropscopia.

Si rivela quindi un test fondamentale, soprattutto nei viaggiatori di ritorno da una zona a rischio, in caso di parassitemia molto bassa e quindi difficilmente diagnosticabili con i test microscopici.

Se sei di ritorno da una zona a rischio di parassitosi intestinali, hai diarrea, dolori addominali o altri malesseri, non trascurare l’ipotesi di un test diagnostico. Rivolgiti sempre a centri specializzati per una diagnosi rapida e mirata.

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Striscio e goccia spessa per malaria

Dove trovo informazioni o dove posso fare i test per la malaria?
Presso la “Clinica del Viaggiatore Cesmet” a Roma puoi richiedere consulenze per la prevenzione e la profilassi per la malaria; al rientro esami di laboratorio specialistici e visite tropicali.

 

Striscio e goccia spessa

Ad un accurato esame clinico, effettuato da uno specialista in Malattie Tropicali, si affiancano diversi esami di laboratorio, alcuni dei quali più rapidi ed altri più complessi.

Striscio e goccia spessa:

E’ il metodo Gold standard – cioè ottimale – per la diagnosi di malaria.

Plasmodium Vivax

Si effettua su una goccia di sangue da polpastrello, strisciato in film sottile e in goccia spessa, opportunamente colorato e letto al microscopio. Questo test evidenzia la presenza del parassita malarico all’interno dei globuli rossi, durante la fase del suo ciclo cosiddetto eritrocitario e permette una diagnosi qualitativa (parassiti presenti/assenti, e di quale specie) e quantitativa (indice di parassitemia).

Si effettua comunemente durante il rialzo febbrile portato dall’infezione malarica, ma non bisogna dimenticare che i plasmodi possono essere trovati – se c’è infezione – in qualsiasi momento. La gravità dell’attacco malarico è legata al numero di emazie parassitate.

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La medicina internazionale per le esigenze aziendali

D.Lgs 81/2008, TITOLO X: “Rischi biologici ed ambientali in corso di viaggio”, per le aziende che inviano personale all’estero.

Tutte le aziende:

  • si devono adeguare alla legge sulla sicurezza sul lavoro;
  • devono tutelare il “datore di lavoro” – ossia l’A.D. aziendale – da qualsiasi responsabilità legale derivante dalle disposizioni di legge in materia sanitaria per il personale aziendale in missione in ogni area del mondo;
  • hanno l’obbligo di tutelare il proprio personale in missione:
    • effettuando una valutazione dei rischi biologici ed ambientali;
    • informando e formando sui rischi e sul giusto comportamento da adottare;
    • proponendo protocolli preventivi per la tutela della salute.
  • richiedono ai propri medici competenti:
    • di valutare obiettivamente le situazioni di rischio biologico, nelle aree di missione, fornendo una valutazione reale de rischio collegato alle variazioni ambientali e meteorologiche;
    • di informare correttamente sulla reale presenza di malattie e situazioni di rischio che possono compromettere la salute e adeguate norme comportamentali per evitare il contagio o lo stato di malattia;
    • di effettuare consulenze che informino e formino il personale in missione sui rischi e sui comportamenti;
    • di gestire la documentazione clinica specifica pre-viaggio, le problematiche sanitarie in loco, i controlli e la gestione dei casi al rientro.

Per facilitare il lavoro del medico aziendale e adeguare agli standard internazionali le aziende all’estero si propone a favore delle “Aziende”:

  • una attività di consulenza riguardante “servizi sanitari di medicina internazionale”;
  • una assistenza alla azienda per la gestione del personale – prima – durante e dopo – i viaggi;
  • un programma di prevenzione e copertura vaccinale per il personale in partenza.

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Batteri e Funghi

In questa sezione parleremo della possibilità di contatto e di contagio, ma anche di azioni preventive nei confronti di batteri o di funghi durante viaggi in qualsiasi parte del mondo. La loro presenza è ovunque, negli ambienti più diversi, nelle suppellettili, in oggetti e nelle persone che si incontrano durante i viaggi. Una sezione sarà dedicata a dove e come venamo in contatto con questi microrganismi.

Come prevenire il contagio e l’insorgenza delle diverse malattie derivate da batteri e funghi? Una sezione essenziale per avere ben chiaro il comportamento da adottare per prevenire o contenere l’aggressione di questi microrganismi.

Per avere una idea di cosa sono i batteri cercheremo di darne una spiegazione semplice e chiara. Lo stesso per avere un’idea di cosa sono i funghi e di come possono aggredire le persone.

Ma questi batteri e funghi dove risiedono normalmente nel nostro organismo, e quali sono le loro funzioni benefiche? E se si virulentano o arrivano microbi aggressivi, come reagisce il nostro organismo,  e come soccombe? Questa è una sezione che speriamo essere esplicativa e comprensiva.
Alimenti, bevande, suppellettili, ma anche mani sporche, e contatti non protetti, e l’aria che respiriamo … per cui batteri e funghi si propagano per contatto. Cerchiamo di capire meglio come funziona tutto questo.

Un capitolo tutto a sé riguarda le nostre difese. Siamo una macchina da guerra e siamo in grado di superare qualsiasi attacco. Ma qualche volta anche i nostri sistemi si inceppano. Vale la pena aiutare le nostre difese. Vediamo come.

Prevenzione, profilassi, vaccinazioni, integratori idonei a stimolare difese ed energia. Tutto questo nella sezione “come sconfiggere batteri e funghi”.
A breve cominceremo a darvi le informazioni che attendete.

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