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Malarone

Malarone: un farmaco preventivo sempre meno efficace.Presso la “Clinica del Viaggiatore Cesmet” prenota consulenze per informazioni sulla prevenzione per la malaria; assistenza durante il viaggio con l’assicurazioneTHCARD; al rientro esami di laboratorio specialistici e visite tropicali. Chiama 0639030481 o scrivi ad ambulatorio@ cesmet.com

 

“Atovaquone-Proguanile” (Malarone): il farmaco è sul mercato da quasi 30 anni. Da oltre un decennio la sua efficacia diminuisce per effetto dell’aumento della resistenza dei plasmodi al farmaco.  I paesi del Sud Est Asiatico sono stati i primi dove si è manifestata ed è cresciuta questo tipo di resistenza. In queste aree da anni è stata data l’indicazione di utilizzare la Doxiciclina 100 mg. L’aumento della resistenza del parassita malarico a queste molecole è stato evidenziato anche in molti paesi Africani e Latino Americani. Questo aumento della resistenza dei parassiti nei confronti di Atovaquone ha imposto di evitare l’utilizzo del farmaco in terapia. Difatti per curare la malaria da anni Malarone è stato sostituito dai farmaci in combinazione, a base di Artemisia, principio ancora particolarmente attivo sui Plasmodi. E se i parassiti sono fortemente resistenti da non poter essere utilizzata questa molecola, anche nella prevenzione spesso si è dimostrata fallace. E questa resistenza si continua a diffondere ed aumentare in molte aree della fascia equatoriale ed intertropicale. E questo è dimostrato dalla pratica clinica. Sempre più casi di malaria si manifestano in corso di assunzione del farmaco in chemio profilassi.
ll farmaco è generalmente ben tollerato anche se diverse persone si lamentano per effetti avversi.  Per questo motivo, al momento della prescrizione del Malarone da utilizzare in profilassi, alcuni viaggiatori si lamentano dei potenziali effetti deleteri di questo farmaco, sul proprio metabolismo ed in particolare sul “povero fegato”. Invece nella prevenzione della malaria è vero il contrario: se un viaggiatore ammala di malaria i problemi per il “povero fegato” saranno reali e seri. Le necrosi puntiformi delle cellule epatiche sono tipiche della malattia. La tossicità sul fegato da Malarone alle dosi preventive e terapeutiche è assente. Il farmaco è stato messo in commercio dopo anni di ricerche sulla sua sicurezza. I disturbi maggiormente accusati dai viaggiatori possono essere: fastidio e pesantezza allo stomaco, vomito, febbre, cefalea, lieve insonnia, tosse, rari i casi di caduta dei capelli.

Controindicazioni

Quando non dev’essere usato Malarone

In caso di allergia all’atovaquone, al proguanile cloridrato o ad uno qualsiasi degli altri componenti di questo medicinale.
In caso di malattia renale grave.
Il malarone è controindicato nei pazienti con intolleranza al farmaco e con insufficienza renale.
Se ne sconsiglia ancora l’uso in gravidanza, anche se dati certi riguardo un’eventuale teratogenicità del feto non sono mai stati forniti. Per quanto riguarda invece l’intervallo di tempo da far intercorrere tra la sospensione del farmaco e il concepimento di un figlio si ritiene, in una stima molto prudenziale, che un mese sia più che sufficiente. Pertanto dopo un viaggio in territorio tropicale sono sufficienti anche alcune settimane dalla fine dell’assunzione di malarone per rimanere incinte senza preoccupazioni. E se si è preso il farmaco, rimanendo incinta durante l’assunzione, non bisogna pensare alpeggio perché i dati ci dicono che non ci sono effetti negativi sul feto in questi casi. E’ bene non assumere il farmaco in corso di allattamento per bambini di peso inferiore ai cinque chilogrammi.

Continua ad essere utilizzato e prescritto, soprattutto per profilassi e meno per cura, ma, essendo fortemente ridotta l’efficacia del farmaco, se dopo un viaggio compaiono sintomi sospetti, malessere, stanchezza, pesantezza di testa, e magari febbre e brividi, non esitate a chiedere immediatamente un test per la malaria ed una visita specialistica.

Come utilizzare Malarone nella profilassi della malaria

Il Malarone va assunto a stomaco pieno, o dopo aver bevuto latte, per facilitarne l’assorbimento, alla dose di una compressa al giorno, da un giorno prima della partenza, per tutta la durata del soggiorno, e fino a sette giorni dal ritorno dalla zona a rischio malarico. Sempre alla stessa ora del giorno.

La dose pediatrica da somministrare ai bambini è rappresentata nella seguente tabella:

Dosaggio Giornaliero
Peso Corporeo Atovaquone (mg) Proguanile (mg) N° di compresse
11-20 62.5 25 1 cpr di Malarone Bambini
21-30 125 50 2 cpr di Malarone Bambini
31-40 187.5 75 3 cpr di Malarone Bambini
> 40 250 100 I soggetti di peso superiore ai 40 kg devono assumere 1 cpr al giorno di Malarone 250/100 mg

Il “Malarone Pediatrico” è costituito da compresse nelle quali l’Atovaquone è contenuto alla dose di

Effetti Indesiderati

Quali sono gli effetti collaterali di Malarone

Come tutti i medicinali anche questo medicinale può causare in alcune persone effetti indesiderati.

Effetti indesiderati molto comuni

Cefalea, vertigini, nausea e vomito, disturbi allo stomaco, diarrea, insonnia, sogni strani, depressione;

Reazioni allergiche anche importanti ma molto rare: eruzione cutanea e prurito; difficoltà respiratoria; gonfiore improvviso palpebrale, viso e labbra; raramente eruzioni cutanee.

Meccanismo d’azione

I costituenti del Malarone, Atovaquone e Proguanil Cloridrato, interferiscono con due diverse vie coinvolte nella biosintesi delle pirimidine, necessarie per la replicazione degli acidi nucleici dei Plasmodi. Tale doppio meccanismo risulta sinergico e particolarmente efficace.
Il meccanismo d`azione dell`Atovaquone si esplica attraverso l`inibizione del trasporto degli elettroni mitocondriali a livello del omplesso del citocromo bc1 e la caduta del potenziale della membrana mitocondriale. Il Proguanil cloridrato inibisce la “diidrofolato reduttasi” una sostanza chiave nella riproduzione dei parassiti della malaria: Queste due molecole hanno costituito per anni l’impianto per una profilassi molto efficace.

Il Malarone ha un meccanismo d’azione diverso dagli altri farmaci, ossia una attività causale: blocca i parassiti della malaria all’interno delle cellule del fegato. Il “proguanil” ha un’attività antimalarica indipendente dalla sua metabolizzazione in “cicloguanil”, e il proguanil, ma non il cicloguanil, è in grado di potenziare la capacità dell`atovaquone di abbattere il potenziale della membrana mitocondriale nei parassiti della malaria. Quest’ultimo meccanismo, potrebbe spiegare la sinergia osservata qualora “l`atovaquone e il proguanil” vengano usati in ssociazione.

Un po’ di storia

Quando più di venti anni fa la Wellcome lanciò l’Atovaquone per la cura della “Pneumocistosi” nei malati di AIDS forse non pensava che, da una parte, in pochi anni il decorso clinico dei pazienti HIV + sarebbe mutato in modo così radicale, ma anche che la molecola sarebbe diventata importante nella cura di un’altra malattia da parassiti, la malaria. Trattata con Malarone infatti, la pneumocistosi, manifestazione letale secondaria alla temibile infezione virale, diminuì la prevalenza. Le preziose proprietà antiprotozoarie (Antiparassitarie) potevano essere ancora recuperate alla clinica e venne concepita l’associazione tra Atovaquone e Proguanil, un chemioterapico, per trattare una malattia non meno importante: la malaria dal Plasmodio.

Il farmaco derivante venne chiamato Malarone e fu destinato all’uso in profilassi ma anche in terapia della malaria. Attualmente le compresse di Malarone contengono: Atovaquone 250 mg / Proguanile cloridrato 100 mg.

 

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LARIAM- Foglio illustrativo

Meflochina cloridrato

Legga attentamente questo foglio prima di prendere questo medicinale perché contiene importanti informazioni per lei.

  • Conservi questo foglio. Potrebbe aver bisogno di leggerlo di nuovo.
  • Se ha qualsiasi dubbio, si rivolga al medico o al farmacista.
  • Questo medicinale è stato prescritto soltanto per lei. Non lo dia ad altre persone, anche se i sintomi della malattia sono uguali ai suoi, perché potrebbe essere pericoloso.
  • Se si manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, si rivolga al medico o al farmacista. Vedere paragrafo 4.

Contenuto di questo foglio:

  1. Che cos’è Lariam e a che cosa serve
  2. Cosa deve sapere prima di prendere Lariam
  3. Come prendere Lariam
  4. Possibili effetti indesiderati
  5. Come conservare Lariam
  6. Contenuto della confezione e altre informazioni

Elenco capitoli

  1. 1. Che cos’è Lariam e a che cosa serve
  2. 2. Cosa deve sapere prima di prendere Lariam
    1. Non prenda Lariam
    2. Avvertenze e precauzioni
    3. Bambini e adolescenti
    4. Effetti indesiderati
    5. Altri medicinali e Lariam
    6. Lariam con cibi, bevande e alcool
    7. Gravidanza e allattamento
    8. Gravidanza
    9. Allattamento
    10. Guida di veicoli e utilizzo di macchinari
  3. 3. Come prendere Lariam
    1. Uso nei bambini e adolescenti
    2. Se prende più Lariam di quanto deve
    3. Se dimentica di prendere Lariam
    4. Se interrompe il trattamento con Lariam
  4. 4. Possibili effetti indesiderati
    1. Molto comuni (possono interessare più di 1 pazienti su 10)
    2. Comuni (possono interessare fino a 1 paziente su 10):
    3. Non Comuni (possono interessare fino a 1 paziente su 100):
    4. Segnalazione degli effetti indesiderati
  5. 5. Come conservare Lariam
  6. 6. Contenuto della confezione e altre informazioni
    1. Cosa contiene Lariam
    2. Descrizione dell’aspetto di Lariam e contenuto della confezione

1. Che cos’è Lariam e a che cosa serve

Lariam contiene il principio attivo meflochina cloridrato, un medicinale che appartiene ad un gruppo di medicinali chiamati antimalarici.

La malaria è una malattia che si diffonde attraverso la puntura di una zanzara infetta che trasmette il parassita della malaria nel flusso sanguigno.

Lariam è indicato:

  • per la prevenzione e il trattamento della malaria causata da ceppi di P. falciparum che infettano l’uomo, compresi quelli resistenti agli altri antimalarici.
    Nei casi di malaria causati contemporaneamente da ceppi di P. falciparum e P. vivax, dopo la terapia con Lariam, al fine di eliminare anche le forme epatiche di P. vivax, il medico considererà un trattamento con un derivato 8-aminochinolinico come la primachina.
    Il medico nel prescriverle medicinali antimalarici terrà in considerazione le istruzioni emanate dal Ministero della Salute in accordo con quanto previsto dall’O.M.S. (Organizzazione Mondiale di Sanità);

• per l’autotrattamento della malaria

il medico può prescriverle Lariam in caso di viaggi in zone a rischio da assumere come misura d’emergenza nei casi di sospetta malaria, quando non sia disponibile un pronto parere medico.

2. Cosa deve sapere prima di prendere Lariam

Non prenda Lariam

  • se è allergico alla meflochina, a sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico (ad esempio chinina, chinidina) o ad uno qualsiasi degli altri componenti di questo medicinale (elencati al paragrafo 6)
  • a scopo di prevenzione della malaria, se soffre di depressione (o ne ha sofferto in passato), o di altri disturbi e malattie della mente quali ansia generalizzata, psicosi, propositi o tentativi di suicidio, comportamenti lesivi verso se stesso, schizofrenia o altri disturbi psichiatrici
  • se soffre o ha sofferto in passato di crisi caratterizzate da movimenti incontrollati del corpo (convulsioni) di qualsiasi origine (vedere paragrafi “Avvertenze e precauzioni” e “Altri medicinali e Lariam”)
  • se ha sofferto in passato di febbre emoglobinurica, una complicazione della malaria causata da un particolare ceppo di parassiti (Plasmodium falcifarum) caratterizzata da una massiccia rottura dei globuli rossi (emolisi intravascolare) che causa perdita di emoglobina, la proteina che trasporta l’ossigeno nel sangue, attraverso le urine (emoglobinuria)
  • se soffre di gravi malattie del fegato (vedere paragrafi “Avvertenze e precauzioni” e “Possibili effetti indesiderati”)
  • in gravidanza e durante l’allattamento (vedere “Gravidanza e allattamento”).

Un altro medicinale, chiamato alofantrina non deve essere utilizzato durante la prevenzione con

Lariam o durante il trattamento della malaria o entro 15 settimane dall’assunzione dell’ultima dose di Lariam, a causa del rischio di effetti potenzialmente mortali a livello del cuore (ovvero di alterazioni conosciute come prolungamento dell’intervallo QTc) (vedere paragrafi “Avvertenze e precauzioni” e “Altri medicinali e Lariam”).

Avvertenze e precauzioni

Si rivolga al medico o al farmacista prima di prendere Lariam.

Bambini e adolescenti

L’esperienza sull’uso di Lariam in bambini di peso inferiore a 5 kg o di età inferiore ai 3 mesi è limitata.

Il medico farà particolare attenzione, se soffre di:

  • epilessia, perché con questo medicinale può aumentare il rischio di convulsioni (vedere “Possibili effetti indesiderati” e “Altri medicinali e Lariam”). Il medico le prescriverà Lariam solo come terapia (non per l’autotrattamento) e solo in presenza di motivazioni mediche valide all’uso del farmaco;
  • malattie del fegato, perché presenta un rischio maggiore di manifestare effetti indesiderati;
  • malattie dei reni;
  • ipoglicemia iperinsulinemica congenita, una malattia ereditaria che causa bassi livelli di glucosio nel sangue per effetto della produzione elevata di insulina, perché con questo medicinale è a rischio di manifestare ipoglicemia;
  • diabete e assume altri farmaci (anticoagulanti)
  • malattie correlate al sistema emolinfopoietico (insieme di organi e tessuti in cui avviene la produzione degli elementi corpuscolari del sangue: globuli rossi, globuli bianchi e piastrine).

Effetti indesiderati

Durante il trattamento con questo medicinale potrebbe manifestare effetti indesiderati che potrebbero richiedere l’interruzione del trattamento (vedere paragrafo 4 “Possibili effetti indesiderati”).

Uso prolungato

Nel caso in cui lei debba essere trattato con Lariam per un periodo prolungato (più di 1 anno), il medico dovrà monitorare attentamente il suo stato di salute e le chiederà di sottoporsi ad esami di laboratorio, compresi test di funzionalità del fegato ed esami agli occhi.

Resistenza geografica ai farmaci

Alcune zone geografiche, specialmente le aree del Sud Est Asiatico, sono maggiormente soggette alla presenza di parassiti resistenti ai farmaci antimalarici. Questo può rendere necessaria una prevenzione antimalarica differente in base alla zona geografica in cui si intende andare.

Per avere informazioni aggiornate sulla resistenza nelle diverse zone geografiche, consulti centri competenti con esperti nazionali.

Inoltre, in alcune zone geografiche possono esserci forme miste di malaria, in questo caso il medico le prescriverà insieme alla terapia preventiva con Lariam anche altri medicinali antimalarici (ad es. primachina).

Altri medicinali e Lariam

Informi il medico o il farmacista se sta assumendo, ha recentemente assunto o potrebbe assumere qualsiasi altro medicinale, in particolare:

  • alofantrina (un altro medicinale antimalarico): l’uso dell’alofantrina durante la terapia con meflochina per la prevenzione o il trattamento della malaria o nelle 15 settimane successive all’ultima dose di Lariam provoca effetti indesiderati a livello del cuore (prolungamento dell’intervallo QTc) (vedere paragrafo “Cosa deve sapere prima di prendere Lariam”)
  • altri farmaci in grado di modificare la conduzione cardiaca (ad es: antiaritmici, beta-bloccanti, calcioantagonisti, antistaminici o H1-antagonisti, antidepressivi triciclici e fenotiazine): l’uso concomitante di questi medicinali può contribuire agli effetti a livello del cuore
  • ketoconazolo (un medicinale antifungino), per il rischio di effetti a livello del cuore (prolungamento dell’intervallo QTc), se è assunto durante la terapia con Lariam o nelle 15 settimane successive all’ultima dose di Lariam (vedere paragrafo “Avvertenze e precauzioni”)
  • anticonvulsivanti e farmaci che abbassano la soglia che genera le crisi epilettiche (ad es. acido valproico, carbamazepina, fenobarbital o fenitoina): l’uso concomitante di Lariam riduce il controllo delle crisi convulsive pertanto in alcuni casi il medico può ritenere necessario una modifica delle dosi dei farmaci antiepilettici.
    La somministrazione concomitante di meflochina e medicinali che agiscono abbassando la soglia che genera crisi epilettiche (come antidepressivi triciclici o inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), bupropione, antipsicotici, tramadolo, clorochina o alcuni antibiotici) può aumentare il rischio di convulsioni (vedere paragrafo “Avvertenze e precauzioni”)
  • vaccini: quando Lariam è assunto contemporaneamente o poco prima dei vaccini orali contro il tifo, è possibile che si verifichi un’attenuazione della risposta immunitaria indotta da tali vaccini.
    Pertanto la vaccinazione contro il tifo deve essere completata almeno 3 giorni prima dell’assunzione della prima dose di Lariam tenendo presente che la prevenzione con Lariam deve iniziare 10 giorni prima di arrivare in una zona malarica
  • altre interazioni/inibitori e induttori del CYP3A4: è improbabile che la meflochina modifichi il metabolismo dei farmaci somministrati in concomitanza. Tuttavia, ci sono alcuni medicinali, chiamati induttori (rifampicina, carbamazepina, fenitoina, efavirenz) o inibitori (ketoconazolo) dell’isoenzima CYP3A4, che possono determinare una diminuzione o un aumento della concentrazione di meflochina nel sangue. Le conseguenze cliniche di questi effetti non sono note e deve essere garantito uno stretto monitoraggio clinico (vedere paragrafo “Precauzioni per l’uso”)
  • anticoagulanti: se assume anticoagulanti deve essere controllato prima della partenza per una zona malarica.

Non prenda Lariam se sta già assumendo chinino o sostanze correlate dal punto di vista chimico (ad es. chinidina, clorochina, chinoloni) che possono causare la comparsa di alterazioni del tracciato elettrocardiografico e aumentare il rischio di convulsioni (vedere “Come prendere Lariam”).

Lariam con cibi, bevande e alcool

Prenda Lariam preferibilmente dopo un pasto (vedere paragrafo 3“Come prendere Lariam”).

Gravidanza e allattamento

Gravidanza

Non usi Lariam durante la gravidanza (vedere paragrafo “Non prenda Lariam”), a meno che il medico non decida che le sue condizioni cliniche rendano necessario il trattamento con meflochina.

In caso di gravidanza inattesa, l’assunzione di Lariam per la chemioprofilassi della malaria non costituisce un’indicazione all’interruzione della gravidanza.

Allattamento

Non usi Lariam durante l’allattamento (vedere paragrafo “Non prenda Lariam”).

Guida di veicoli e utilizzo di macchinari

Alcuni effetti indesiderati come sensazioni di instabilità, alterazioni del senso dell’equilibrio o disturbi a carico del sistema nervoso centrale o periferico, possono diminuire le capacità di concentrazione e di reazione e, quindi, costituire un rischio nel caso in cui guidi veicoli (inclusa la bicicletta), utilizzi macchinari o qualunque altra attività che richieda un buono stato di vigilanza e la coordinazione dell’attività motoria.

In un numero limitato di pazienti è possibile che capogiri o vertigini e perdita di equilibrio possano proseguire per alcuni mesi o più anche dopo l’interruzione della somministrazione del medicinale (vedere paragrafo “Possibili effetti indesiderati”).

Lariam contiene lattosio (lo zucchero del latte)

Se il medico le ha diagnosticato una intolleranza ad alcuni zuccheri, lo contatti prima di prendere questo medicinale.

3. Come prendere Lariam

Prenda questo medicinale seguendo sempre esattamente le istruzioni del medico o del farmacista. Se ha dubbi consulti il medico o il farmacista.

Prenda le compresse di Lariam intere con almeno un bicchiere di liquido e preferibilmente dopo un pasto. Può rompere e/o sciogliere le compresse in un po’ acqua, latte o altra bevanda per la somministrazione ai bambini più piccoli o se ha difficoltà di deglutizione.

  • Terapia della malaria

La dose raccomandata varia in base al peso corporeo e allo stato immunitario (se ha già sviluppato anticorpi contro la malaria).

Il medico può indicarle di suddividere la dose in 2-3 somministrazioni con un intervallo di 6-8 ore per ridurre i possibili effetti indesiderati.

Per peso corporeo inferiore ai 20 Kg:

La suddivisione della dose in 2-3 somministrazioni con un intervallo di 6-8 ore (es: 3+1 oppure 3+2 oppure 3+2+1 compresse) può ridurre la frequenza o la gravità degli effetti indesiderati.

Per peso corporeo superiore ai 60 Kg:

Non ci sono esperienze specifiche con dosi complessive superiori a 6 compresse in pazienti di peso molto elevato.

Se vomita:

  • entro 30 minuti dall’assunzione del medicinale, prenda una seconda dose piena;
  • dopo 30-60 minuti dall’assunzione del medicinale, prenda metà dose.
  • Prevenzione della malaria

La dose raccomandata varia in base al peso corporeo ed è di circa 5 mg/kg da assumere 1 volta alla settimana.

Dose iniziale

Il medico le raccomanderà di prendere la prima dose 10 giorni prima della partenza e la seconda dose 3 giorni prima della partenza.

Dosi successive

Prenda le dosi successive 1volta alla settimana sempre nello stesso giorno.

Se questo non fosse possibile, deve essere somministrata una dose di carico: nel caso di adulti di peso superiore a 45 kg questa corrisponde ad 1 compressa di Lariam al giorno (250 mg di meflochina) per 3 giorni, seguita da 1 compressa settimanale.

Al fine di ridurre il rischio di malaria la prevenzione deve essere continuata per ulteriori 4 settimane dopo la partenza dall’area endemica.

• Autotrattamento della malaria

La dose raccomandata iniziale varia in base al peso corporeo ed è di circa 15 mg/kg (ad es. nei pazienti di peso uguale o superiore a 45 kg, la dose iniziale sarà di 3 compresse di Lariam).

Dosi successive

Se non si ha assistenza medica entro 24 ore o se non si sono manifestati gravi effetti indesiderati, una seconda frazione della dose totale (2 compresse in pazienti di peso uguale o superiore a 45 kg) potrà essere assunta 6-8 ore dopo.

I pazienti di peso superiore ai 60 kg dovranno assumere un’altra compressa 6-8 ore dopo la seconda dose (vedere schema terapeutico raccomandato precedentemente per il trattamento della malaria).

Uso nei bambini e adolescenti

L’esperienza sull’uso di Lariam in bambini di peso inferiore a 5 kg o di età inferiore ai 3 mesi è limitata.

Se prende più Lariam di quanto deve

In caso di ingestione/assunzione accidentale di una dose eccessiva di Lariam avverta immediatamente il medico o si rivolga al più vicino ospedale.

Sintomi

Se prende più Lariam di quanto deve, può verificarsi un’intensificazione degli effetti indesiderati descritti al paragrafo “Possibili effetti indesiderati”.

Trattamento

Il medico stabilirà una terapia adeguata per trattare i sintomi. Non esistono antidoti specifici, per esempio è possibile utilizzare carbone attivo per via orale che riduce l’assorbimento di meflochina.

Se dimentica di prendere Lariam

Non prenda una dose doppia per compensare la dimenticanza della dose.

Se interrompe il trattamento con Lariam

Se si ha qualsiasi dubbio sull’uso di questo medicinale, si rivolga al medico o al farmacista.

4. Possibili effetti indesiderati

Come tutti i medicinali, questo medicinale può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino.

Se durante il trattamento con Lariam lei dovesse manifestare effetti indesiderati, informi immediatamente il medico che valuterà se interrompere il trattamento e prescrivere un medicinale alternativo.

La meflochina può indurre:

• sintomi che interessano lo stato mentale, come sogni anormali, insonnia, ansia, depressione, agitazione, irrequietezza, sbalzi d’umore, attacchi di panico, stato confusionale, allucinazioni, aggressività, alternanza di umore depresso ed euforico (disturbi bipolari), disturbi dello stato mentale (psicotici) di vario tipo, inclusi delirio, depersonalizzazione, manie e schizofrenia/disturbo schizofreniforme, paranoia, disturbi dell’attenzione, suicidio, proposito e tentativo di suicidio, comportamenti lesivi verso se stessi.

Questi effetti indesiderati si verificano specialmente durante l’uso di Lariam a scopo preventivo.

Possono comparire anche dopo la sospensione del medicinale o persistere per mesi o più anche dopo la sospensione del medicinale.

• sintomi di sofferenza del sistema nervoso come vertigini, mal di testa, disturbi dell’equilibrio, disturbi dell’andatura, sonnolenza, sincope, movimenti incontrollati del corpo (convulsioni), mancanza di memoria, perdita di memoria (talvolta di lunga durata anche per più di 3 mesi); malattia del cervello (encefalopatia), disturbi del linguaggio, paralisi dei nervi del cranio.

Questi effetti indesiderati si verificano specialmente durante l’uso di Lariam a scopo preventivo.

Possono comparire anche dopo la sospensione del medicinale o persistere per mesi o più anche dopo la sospensione del medicinale.

• sofferenza dei nervi responsabili della sensibilità periferica (neuropatia), compresi dolore, bruciore, formicolio, intorpidimento e/o debolezza; sofferenza dei nervi responsabili del movimento, comprese alterazione della sensibilità degli arti o di altre parti del corpo (parestesia), tremore e difficoltà nell’eseguire alcuni movimenti (atassia);

• malattie dell’occhio, sofferenza del nervo ottico e disturbi della retina (possono manifestarsi durante o dopo il trattamento con Lariam);

• reazioni allergiche, riportate più frequentemente in soggetti predisposti, che si possono manifestare in vario modo, ad es. reazioni della pelle da lievi a gravi, con rapida comparsa (reazioni anafilattiche e sindrome di Stevens-Johnson);

• sintomi a livello del cuore, come modifiche del ritmo del cuore (tra cui tachicardia o bradicardia) o percezione del battito del proprio cuore (palpitazioni), battito cardiaco irregolare, extrasistoli, perché questi sintomi possono precedere effetti indesiderati, anche gravi, a livello del cuore come disturbi transitori del sistema di conduzione elettrica del cuore, come blocco atrioventricolare;

• sintomi di polmonite, come difficoltà a respirare (dispnea), tosse secca o febbre, perché possono essere segno di una polmonite di possibile origine allergica.

I possibili effetti indesiderati osservati dopo la commercializzazione di Lariam e in uno studio effettuato su un certo numero di pazienti, sono di seguito riportati secondo frequenza:

Molto comuni (possono interessare più di 1 pazienti su 10)

  • sogni anormali, insonnia.

Comuni (possono interessare fino a 1 paziente su 10):

  • indebolimento della capacità visiva (deficit visivo);
  • nausea, vomito. Questi effetti indesiderati si verificano specialmente durante l’uso di Lariam a scopo
  • diarrea, dolore all’addome, lesioni della bocca;
  • prurito;
  • ansia, depressione
  • vertigini, mal di testa.

preventivo. Sono generalmente di lieve intensità e possono diminuire con un uso prolungato del medicinale;

Non Comuni (possono interessare fino a 1 paziente su 100):

  • difficoltà a respirare (dispnea) e sintomi di polmonite;
  • sintomi di sofferenza del sistema nervoso come disturbi dell’equilibrio, disturbi dell’andatura, disturbi del linguaggio, sonnolenza, sincope, movimenti incontrollati del corpo (convulsioni), mancanza di memoria, perdita di memoria (talvolta di lunga durata anche per più di 3 mesi); malattia del cervello (encefalopatia), paralisi dei nervi del cranio;
  • sofferenza dei nervi responsabili della sensibilità periferica (neuropatia), sofferenza dei nervi responsabili del movimento.

Non noti (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)

  • riduzione del numero di globuli bianchi nel sangue (leucopenia), in particolare granulociti (agranulocitosi), riduzione della quantità di emoglobina nel sangue causata dall’insufficiente produzione di globuli rossi nel midollo osseo (anemia aplastica), aumento del numero di globuli bianchi nel sangue (leucocitosi), riduzione del numero di piastrine nel sangue (trombocitopenia);
  • diminuzione dell’appetito;
  • visione offuscata, perdita di trasparenza della lente naturale dell’occhio (cataratta). Questi effetti indesiderati possono manifestarsi durante o dopo il trattamento con Lariam;
  • disturbi dell’equilibrio, ronzio alle orecchie (tinnito), sordità parziale (a volte prolungata), problemi di udito;
  • diminuzione (ipotensione) o aumento (ipertensione) della pressione del sangue, vampate di calore;
  • fastidio nella parte alta dell’addome (dispepsia), infiammazione del pancreas (pancreatite);
  • aumento transitorio degli enzimi prodotti dal fegato (transaminasi) evidenziato dagli esami del sangue (ALT, AST, GGT), infiammazione del fegato (epatite), funzionalità del fegato compromessa, colorazione giallastra della pelle (ittero);
  • eruzione della pelle (rash), irritazione della pelle (eritema), comparsa di pomfi rossi o bianchi di varie dimensioni (orticaria);
  • perdita di peli e capelli (alopecia), sudorazione eccessiva (iperidrosi), comparsa di lesioni di colore rosso (eritema multiforme), debolezza dei muscoli, crampi dei muscoli, dolore dei muscoli e delle articolazioni;
  • edema, dolore al torace, mancanza di forza (astenia), malessere, stanchezza, brividi, febbre;
  • aumento della creatinina nel sangue, infiammazione dei reni (nefriti), funzionalità dei reni compromessa (insufficienza renale acuta);
  • sintomi a livello del cuore, come modifiche del ritmo del cuore (tra cui tachicardia o bradicardia) o percezione del battito del proprio cuore (palpitazioni), battito cardiaco irregolare, extrasistoli;
  • sintomi che interessano lo stato mentale, come sogni anormali, insonnia, ansia, depressione, agitazione, irrequietezza, sbalzi d’umore, attacchi di panico, stato confusionale, allucinazioni, aggressività, alternanza di umore depresso ed euforico (disturbi bipolari), disturbi dello stato mentale (psicotici) di vario tipo, inclusi delirio, depersonalizzazione, manie e schizofrenia/disturbo schizofreniforme, paranoia, disturbi dell’attenzione, suicidio, proposito e tentativo di suicidio, comportamenti lesivi verso se stessi.

Segnalazione degli effetti indesiderati

Se manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio si rivolga al medico o al farmacista. Lei può inoltre segnalare gli effetti indesiderati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

Segnalando gli effetti indesiderati lei può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.

5. Come conservare Lariam

Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall’umidità.

Tenere il medicinale fuori dalla vista e dalla portata dei bambini.

Non usi questo medicinale dopo la data di scadenza che è riportata sulla scatola dopo SCAD. La data di scadenza si riferisce all’ultimo giorno di quel mese.

Non getti alcun medicinale nell’acqua di scarico e nei rifiuti domestici. Chieda al farmacista come eliminare i medicinali che non utilizza più. Questo aiuterà a proteggere l’ambiente.

6. Contenuto della confezione e altre informazioni

Cosa contiene Lariam

Una compressa contiene:

  • Il principio attivo è meflochina cloridrato 274,09 mg (pari a meflochina base 250 mg).
  • Gli altri componenti sono cellulosa microcristallina, lattosio (vedere paragrafo “Lariam contiene lattosio”), crospovidone, amido di mais, ammonio-calcio alginato, poloxamer, talco, magnesio stearato.

Descrizione dell’aspetto di Lariam e contenuto della confezione

Lariam si presenta come compresse bianche contenute in blister.

Lariam è disponibile in confezione da 8 compresse da 250 mg.

Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

Roche S.p.A.

Piazza Durante 11 20131 Milano.

Produttore

Roche S.p.A.-Officina di Segrate

Via Morelli 2 20090 Segrate (MI).

LARIAM- Foglio illustrativo Leggi tutto »

Profilassi farmacologica per la malaria

Sempre più ridotta l’efficacia dei farmaci preventivi nei paesi tropicali. Presso la “Clinica del Viaggiatore Cesmet”: consulenze di prevenzione e profilassi per la malaria; assistenza durante il viaggio con ‘assicurazione THCARD; al rientro esami di laboratorio specialistici e visite di medicina tropicale. Chiama 0639030481 o scrivi ad seg.cesmet@gmail.com

 

  • “Doxiciclina 100 mg” (Bassado): sappi che negli anni è diventato il farmaco di “prima scelta” per la protezione dal parassita malarico, non solo in Estremo Oriente e nei paesi asiatici, dove da anni ha sostituito altri farmaci che hanno prodotto resistenza del parassita, ma anche in molti paesi africani e dell’America Latina a Centrale. Le sue caratteristiche farmacologiche lo rendono sicuro ed efficace nei lunghi soggiorni, sia in aree turistiche che in viaggi avventurosi, durante trekking e in zone di elevato rischio malarico.
    Sappi anche che la “Doxiciclina 100 mg” è un farmaco di prima scelta per la prevenzione e la cura di molte malattie infettive. Preveniamo e curiamo infezione cutanee, compreso il temibile “Staphilococcus aureus”; i batteri intestinali particolarmente aggressivi, compreso il Vibrione del Colera, una protezione dalla diarrea del viaggiatore; molte infezioni causate da microbi dell’apparato sessuale, maschile e femminile; preveniamo e curiamo malattie infettive, batteriche, trasmesse dalle zecche infette, dal tifo esantematico, alle Borrelie ed altre infezioni pericolose. Quale necessità in ogni viaggio che affronti ovunque nel mondo. Anche nella vita quotidiana.
    Farmaco idoneo e maneggevole per i soggiorni di mesi ed anche di anni. Come per tutte le medicine ognuno ha la sua reazione, ma nella pratica clinica i medici utilizzano “Doxiciclina 100 mg” per la cura di molte malattie infettive per periodi talvolta di oltre un anno, senza reazioni negative per l’organismo, vedi i trattamenti per l’acne o alcune infezioni ginecologiche. La sua versatilità lo rende fruibile in soggiorni brevissimi o brevi, alcuni giorni o settimane, ma anche nel lungo periodo, cioè per molti mesi. Un farmaco quindi sicuro ed efficace, privo o con scarsi effetti collaterali. Ricorda che alle dosi di 100 mg al giorno, gli effetti di sensibilizzazioni delle tetracicline ai raggi solari, sono praticamente assenti. In ogni caso proteggiti con l’uso di creme solari. Altra caratteristica, farmaco di basso costo. Non è utilizzabile al di sotto dei 9/10 anni; in corso di gravidanza o allattamento; naturalmente in caso di allergia o intolleranza alle tetracicline. Modo di utilizzo: lo assumi tutti i giorni, meglio durante la colazione, dal giorno di entrata in area a rischio, e viste le sue caratteristiche farmacologiche, per 8/10 giorni dalla uscita dall’area di rischio malarico.
    Per saperne di più
  • “Atovaquone-Proguanile” (Malarone): farmaco sul mercato da quasi 30 anni, ha avuto da oltre 10 anni una flessione della sua efficacia nei paesi asiatici, ed in particolare nell’Estremo Oriente. Qui è stato sostituito dalla Doxiciclina 100 mg. L’aumento della resistenza del parassita malarico a queste molecole è stato evidenziato sia in molti paesi africani che americani. Questo aumento della resistenza dei parassiti ha costretto a non considerarlo più idoneo all’utilizzo in terapia. E’ stato da anni sostituito dai farmaci combinati, a base di Artemisia, principio ancora particolarmente attivo sui Plasmodi. E se i parassiti hanno acquisito una forte resistenza nel trattamento, lo hanno acquisito, purtroppo anche nella prevenzione. Resistenza che si continua a diffondere ed aumentare in molte aree della fascia equatoriale ed intertropicale. Viene comunque ancora utilizzato nei “bambini dagli 11 Kg”, a dosi crescenti proporzionalmente al peso. Utilizzo indicato per periodi non superiori ai 30 giorni, fino a 60 giorni. E quindi per soggiorni brevi e in territori con bassa incidenza parassitaria. Modo di utilizzo: lo assumi tutti i giorni, meglio iniziarlo 2 giorni prima dell’entrata in area a rischio, e viste le sue caratteristiche farmacologiche, per 8/10 giorni dalla uscita dall’area di rischio malarico. Ormai farmaco tipico dell’età pediatrica, con scarsi effetti collaterali in pediatria, con una caratteristica di irritabilità neurologica in soggetti neurodistonici. Non consigliabile nei cardiopatici ed in soggetti con malattie del sistema nervoso centrale e periferico.
    Per saperne di più
  • “Meflochina” (Lariam), farmaco utilizzato dall’inizio degli anni ’80. In passato un ottimo farmaco in profilassi, per l’efficacia ma anche per la sua cinetica che consentiva di somministrarlo una volta a settimana. E molto efficace in terapia. Efficace e sicuro in pediatria e nella popolazione adulta; dopo diversi anni di ricerche si dimostrò la sicurezza anche nelle donne in gravidanza. Un farmaco dalle molteplici caratteristiche positive che lo hanno reso di prima scelta per decenni. Poi l’inizio della resistenza dei diversi tipi di parassita malarico a questa molecole che è cresciuta e si è diffusa ovunque nei diversi continenti. A questa situazione si aggiunge la pericolosità dell’assunzione da parte dei cardiopatici, soggetti aritmici, neuro e psicopatici, in chi soffre di insonnia. Sono stati riferiti sempre più spesso sintomi da irritabilità del sistema nervoso periferico e centrale. E’ sempre stato sconsigliato a chi effettuava immersioni, soggiorni in alta quota, voli aerei ripetuti e prolungati. Attualmente l’utilizzo è sconsigliato sia in profilassi ma soprattutto in terapia. Per anni la Meflochina è stata considerata il farmaco di elezione per la cura della malaria. Poi, da metà degli anni ’90, prima in Oriente, poi in tutto il mondo, si è diffusa una resistenza, sempre più elevata, fino a portarlo alla sostituzione con altri farmaci per la sua scarsissima efficacia. Modo di utilizzo: assumi una compressa, una volta a settimana, iniziando da 2 settimane prima dell’entrata in area a rischio, e viste le sue caratteristiche farmacologiche, lo continui per 4 settimane dopo l’uscita dall’area a rischio. Utilizzato sia in pediatria, che nella età adulta. E’ l’unico utilizzabile in corso di gravidanza. Il farmaco non è più consigliabile.
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  •  “Clorochina 250 mg” (Clorochina), Farmaco utilizzato fin dagli anni ’50 sia in prevenzione che per la cura della malaria. Il basso costo e la grande efficacia lo hanno reso disponibile ovunque nel mondo. Utilizzato in età pediatrica, negli adulti e durante la gravidanza. E’ uno dei farmaci utilizzato come prevenzione della malaria in corso di gravidanza. E’ stato utilizzato per la cura e la prevenzione di tutti i tipi di Plasmodi. Dalla metà degli anni ’70, con una crescita esponenziale negli anni ’80 il farmaco si è dimostrato sempre meno efficace. Fino ad essere stato eliminato completamente nella prevenzione dei viaggiatori internazionali. Le popolazioni autoctone asiatiche, africane ed americane lo hanno continuato ad utilizzare negli anni. Ma l’efficacia è calata sempre di piò, in particolare sul temibile e pericoloso tipo di Plasmodio Falciparum. La clorochina ha mantenuto la sua efficacia preventiva ed anche curativa sul Plasmodio di tipo Vivax. Questa efficacia, dimostrata sul tipo Vivax, prevalente in molti paesi dell’America Centrale e Latina, ed in alcuni paesi asiatici, lo rende utilizzabile nei paesi e nelle aree ad alta incidenza di questo plasmodio. Schizonticida ematico mantiene la sua efficacia sui tipi di Pl. Vivax, Pl. Ovale, ed in parte Pl. Malariae. Oramai inefficace ovunque per i ceppi di Pl. Falciparum. La Clorochina ha anche proprietà anti-infiammatorie. Avendo affinità per la melanina si può accumulare nelle pelli scure (in particolare le diverse razze africane) e in chi ha accumulato la molecola con pruriti particolarmente intensi all’assunzione. i tessuti pigmentati (cute, retina), pertanto può dare prurito nei pazienti di pelle nera. Per questo motivo può dare retinopatia. Modo di utilizzo: Nei paesi ad alta incidenza di Pl. Vivaxn fino al 100% di prevalenza, assumi una compressa, una volta a settimana, iniziando da 2 settimane prima dell’entrata in area a rischio, e viste le sue caratteristiche farmacologiche, lo continui per 4 settimane dopo l’uscita dall’area a rischio. Utilizzato sia in pediatria, alle dosi consigliate, secondo peso, e nella età adulta. E’ l’unico farmaco utilizzabile in corso di gravidanza, nelle aree di sensibilità del farmaco. Il farmaco non è più utilizzato da decenni, nei viaggiatori internazionali, sia in Africa che nella maggior parte dei paesi asiatici. Valutabile l’utilizzo in diversi paesi dell’America Centrale.

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Loperamide (IMODIUM) ed altri farmaci

Imodium: attenti a non esagerare in caso di diarrea. Non assumere mai da solo, ma sempre in associazione a farmaci antibatterici. Stai male? Consulenze, visite, esami specialistici presso il Cesmet. Chiama 0639030481 o scrivi ad  seg.cesmet@gmail.com

Come prevenire e come trattare la diarrea in viaggio
Come ci dobbiamo comportare in caso di diarrea in corso di viaggio. Il primo consiglio è quello di “prevenire” questa situazione piuttosto fastidiosa durante i nostri viaggi, talvolta anche pericolosa. La prevenzione evita il contatto con quei microrganismi che mettono a rischio i nostri viaggi. Inseriamo nella nostra piccola “farmacia da viaggio” quei farmaci che possono prima prevenire ed in caso curare gli eventuali attacchi di diarrea: Questa diarrea in alcuni casi più gravi può diventare vera e propria “dissenteria”, ossia diarrea con sangue e muco, accompagnata spesso da febbre anche elevata. Pensate che circa il 60% di tutti i viaggiatori, in tutto il mondo, soffre di problemi di intestino, e del fastidioso sintomo della diarrea. Numeri da capogiro.
Accanto alla nostra  piccola farmacia da viaggio ( approfondisci), dove metteremo alcuni farmaci preventivi ed altri curativi specifici, prima del viaggio dobbiamo considerare la possibilità di “rafforzare le nostre difese nei confronti di queste infezioni alimentari, mani sporche, personale alberghiero o di ristoranti con poco igiene, pensando ai tre vaccini base contro la diarrea da batteri e virus aggressivi utili in tutto il mondo: vaccinazione anti epatite Avaccinazione anti febbre tifoide (salmonella),  vaccinazione anti diarrea del viaggiatore ed anti colera.
Una regola generale durante il viaggio è quella di trattare prontamente ed in modo adeguato i sintomi di diarrea, in fase iniziale ossia appena compaiono, senza aspettare che la situazione peggiori. I problemi intestinali, diarrea in primis, possono rovinare un viaggio, per turismo o per lavoro. Reintegrare liquidi e sali minerali persi è la prima regola per ritardare o controllare il peggioramento dei sintomi. Una dieta semi liquida iniziale e poi un’alimentazione leggera ed adeguata è la condizione per riprendersi da un attacco di diarrea. Le cause della diarrea sono generalmente di origine microbiologica, cioè infettiva. Bisogna quindi curare sempre la causa, pensando poi al sintomo. Tra i farmaci da utilizzare per la cura delle enteriti o enterocoliti acute, in corso di viaggio sono la Doxiciclina 100mg, ottimo farmaco per la prevenzione ed anche la cura di forme particolarmente acute,  ; con l’eventuale aggiunta della Rifaximina 200 mg.
La Loperamide (IMODIUM) costituisce un farmaco sintomatico, ossia il blocco della emissione delle feci liquide. Questo farmaco tende ad eliminare il sintomo (diarrea) ma non agisce sulle cause, sui batteri o virus che sono la causa della malattia intestinale. IMODIUM agisce bloccando le scariche liquide ma non elimina la causa che rimane attiva all’interno dell’intestino. Il meccanismo della loperamide è quello di legarsi ad alcuni recettori della parete intestinale, bloccando il rilascio di alcune molecole interne come acetilcolina e prostaglandine, la cui diminuzione nell’organismo riduce il movimento intestinale (peristalsi propulsiva) e aumenta il tempo di transito intestinale, diminuendo notevolmente la fuoriuscita di liquidi (blocco della diarrea). Questo effetto può favorire il ristagno interno di liquidi con la crescita e talvolta ‘esplosione delle colonie batteriche. In tali casi occorre comunque un accurato esame delle feci, che identifichi la causa della diarrea.
Quindi è fondamentale non utilizzare la Loperamide (Imodium) da solo per risolvere la diarrea ma questa medicina deve essere sempre accompagnata, come già detto, da farmaci antinfettivi, che agiscano eliminando la causa microbiologica della diarrea. IMODIUM non va mai assunto da solo in monoterapia.
Quindi IMODIUM ha la funzione di aiutare a controllare il sintomo, se necessario. Deve essere sempre accompagnato da compresse di farmaci antibatterici. Il rischio di diarrea durante il viaggio, soprattutto nei bambini, in particolare i piccoli, è quello di determinare una riduzione importante di liquidi e di sali minerali all’interno dell’organismo. E’ molto importante assieme ai farmaci antidiarroici l’assunzione di liquidi (acqua, the, succhi) e sali minerali.
IMODIUM 2 mg, compresse effervescenti, contiene anche gli elettroliti utili al reintegro delle perdite di sali. Oltre ad un certo quantitativo di glucosio le compresse contengono: sodio 260 mg, potassio 80 mg, cloruro 234 mg
La presenza di glucosio condiziona l’utilizzo dell’IMODIUM nei soggetti diabetici.
Il farmaco viene facilmente assorbito dall’intestino, quasi completamente estratto dal fegato, dove viene metabolizzato, ed escreto nuovamente nell’intestino per via biliare.
Attenzione ad assumere IMODIUM nelle seguenti situazioni cliniche:
1) in caso di dissenteria acuta, scariche intestinali caratterizzate da presenza di sangue e muco nelle feci accompagnate spesso da febbre alta, l’utilizzo di IMODIUM è sconsigliato come terapia d’attacco, soprattutto in monoterapia.
2) in caso di colite ulcerosa acuta o colite pseudomembranosa dovuta all’uso di antibiotici ad ampio spettro e nei pazienti con enteriti o coliti batteriche causate da microrganismi invasivi quali Salmonella, Shigella o Campylobacter.
3) in caso di ipermotilità intestinale in cui serve intervenire per bloccare la peristalsi a causa del possibile rischio di conseguenze significative quali ileo, megacolon e megacolon tossico.
Qualora con l’utilizzo di IMODIUM si manifesti stipsi improvvisa e distensione addominale importante con presenza di aria da iperfermentazione è necessario interrompere immediatamente il trattamento.
E’ prudente non somministrate IMODIUM nei bambini al di sotto dei 12 anni, nelle donne in gravidanza o durante l’allattamento.
leggi anche Imodium- Foglietto Illustrativo

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Lettera ad una mamma in gravidanza

Cara Mamma in dolce attesa di un bimbo, o che stai per decidere di diventarlo,
ti scrive un medico che da sempre si occupa di malattie tropicali ed infettive, responsabile della “Clinica del Viaggiatore Cesmet”,
dove la “prevenzione” è stata fin dall’inizio la prima preoccupazione.
Raccogliendo il pressante appello della “Organizzazione Mondiale della Sanità”, lanciato a tutte le nazioni del mondo, dopo anni di ricerche, e riprendendo la circolare del 21 novembre 2018 del nostro Ministero della Salute, che ha recepito e rilanciato le indicazioni internazionali, ti voglio spiegare come puoi, o potrai in un futuro prossimo, proteggere il tuo bambino, sia durante i mesi
della gravidanza, che soprattutto durante i suoi primi mesi di vita.
Il mondo della scienza, i medici ed i ricercatori, attenti da sempre alla protezione dei soggetti più deboli dalle malattie infettive, in questo caso i neonati da 0 a 3 mesi, ti invitano ad effettuare alcune pratiche preventive a vantaggio tuo, durante la gravidanza e di tuo figlio, appena nato.
Farsi somministrare durante la gravidanza, in particolare all’ottavo mese, alcuni vaccini sicuri ed efficaci, nei confronti di due
malattie particolarmente aggressive, diventa da parte tua una scelta saggia e ragionata.
La prima vaccinazione proposta è la trivalente “TDPa”, vaccino fondamentale per rafforzare le difese nei confronti della
PERTOSSE, malattia particolarmente aggressiva e pericolosa. Ti protegge nell’ultimo trimestre di gravidanza, ma soprattutto
protegge il tuo bambino, nei primi due/tre mesi di vita. Questo periodo è molto rischioso per i neonati prima di effettuare le
vaccinazioni obbligatorie. Infatti la somministrazione di questo vaccino, per ogni gravidanza, tra la 25a e la 35a settimana, aumenta
esponenzialmente la presenza delle difese specifiche contro la pertosse. Queste difese, attraverso la placenta, arrivano
direttamente al tuo bambino e lo proteggono nelle ultime settimane di gestazione, ma soprattutto saranno un “salva vita” nei primi
mesi di vita. Mentre allatterai il tuo bambino, dopo aver fatto il vaccino all’ottavo mese, gli continuerai a passare gli anticorpi, ossia
le difese per questa pericolosa malattia.
La seconda vaccinazione essenziale in corso di gravidanza riguarda il virus antinfluenzale. Questo virus, presente in Italia tra i mesi
di dicembre e di febbraio, crea rischi reali di aborto e di forte malattia per le mamme in gravidanza, con grande rischio per il feto.
Tutto questo a causa della sua aggressività diretta e per gli effetti secondari sull’organismo. Il virus può passare la placenta e creare
problemi nelle ultime settimane di gestazione. Il vaccino antinfluenzale può essere somministrato, con efficacia, in ogni momento
della gravidanza, ma è particolarmente utile in corso del secondo e terzo trimestre. La vaccinazione antinfluenzale, deve essere
effettuata, a tutte le donne che sono in gravidanza nel periodo che va da metà ottobre al mese di febbraio. Questa vaccinazione è
quindi fondamentale per evitare danni del mixovirus, sia diretti sulle mucose respiratorie materne e fetali, sia derivati dalle alte
temperature e dagli altri gravi sintomi del sistema respiratorio. La protezione immunitaria continua anche in corso di allattamento,
nei primi mesi di vita. Ti ricordo anche che la vaccinazione antinfluenzale nel tuo bambino è raccomandata tra il sesto mese ed i tre
anni di vita.
Da medico responsabile del “Centro di Vaccinazioni Cesmet”, e da tanti anni dedito alla pratica preventiva nel campo delle malattie infettive, posso confermarti prima di tutto la sicurezza di questi due vaccini, ed anche la loro efficacia, durante il periodo della gravidanza, sia per te che che per il tuo bambino, nel proteggere te ed il tuo piccolo, nelle ultime settimane di gestazione, e nei primi mesi di vita.
Sono a tua disposizione rispondendo a qualsiasi tuo quesito all’indirizzo mail  seg.cesmet@gmail.com, premettendo che sei una donna in gravidanza.
Puoi prendere un appuntamento sia per una consulenza vaccinale, sia per effettuare direttamente i vaccini  scrivendo a seg.cesmet@gmail.com

Dr Paolo Meo

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Congressi ed eventi

In questa sezione abbiamo raccolto e catalogato corsi e congressi, sia nazionali che internazionali, inerenti il tema della prevenzione e della cura delle malattie infettive e tropicali, dell’epidemiologia e della sanità dei viaggi.

 

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Ricerca di Entamoeba histolytica nelle feci: test in immunocromatografia

Si esegue su uno o più campioni di feci, per l’identificazione delle forme patogene e si associa sempre ad una visita medica con lo specialista.

Sono molti i protozoi del genere Entamoeba a colonizzare l’intestino dell’uomo, ma non tutti sono patogeni ma è fondamentale riconoscerli per una diagnosi differenziale da quelli patogeni come, ad esempio, la Entamoeba histolytica, che può causare infezioni intestinali ed extraintestinali.

Il test in immunocromatografia specifico per la E. histolytica, a differenza dell’esame microscopico, è in grado di fare diagnosi differenziale.
Spesso l’infezione decorre asintomatica; in altri casi è accompagnata da diarrea e dolori addominali.
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Ricerca di Helycobacter pylori nelle feci: test in immunocromatografia

Il test viene eseguito su campioni di feci e consente di diagnosticare, monitorare e confermare l’infezione da Helicobacter pylori.

Si raccomanda, nelle 2 settimane prima dell’esecuzione del test, la sospensione di terapie antibiotiche e l’assunzione di antiacidi (inibitori pompa protonica; bismuto), che interferiscono pesantemente con il risultato.
Il test, rapido e non invasivo, è in grado di diagnosticare l’infezione con  sensibilità e specificità superiori al 90% nonché di monitorare l’efficacia della terapia, le eventuali ricadute e l’eradicazione del batterio.
Il risultato del test va sempre considerato nell’ambito della condizione clinica del paziente ed eventualmente associato ad altri test diagnostici.

L’helicobacter pylori- attualmente considerato come uno dei più diffusi patogeni nel mondo, infettando approssimativamente i 2/3 della popolazione mondiale- è ufficialmente riconosciuto agente eziologico delle gastriti croniche e dell’ulcera peptica ed è stato associato  con adenocarcinoma gastrico e  linfoma MALT (Tessuto Linfoide Associato alle Mucose).

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Ricerca di antigeni del virus Dengue: test in immunocromatografia

Il test si esegue su siero o su sangue, anche dal poslpastrello, ed identifica la presenza dell’antigene NS1 del virus della Dengue.
La ricerca dell’antigene NS1 è una procedura importante in quanto permette di individuare l’infezione prima che avvenga la sieroconversione e può essere rilevato nel siero prima delle IgM.
La diagnosi precoce della malattia consente una terapia mirata e immediata e il suo monitoraggio, riducendo il rischio di insorgenza di complicanze.
Per maggiori informazioni sulla infezione da Dengue e sulla sua distribuzione nel mondo leggi la nostra scheda

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Ricerca acidi nucleici del Plasmodio

Esame biologico molecolare

Grazie alle tecniche di biologia molecolare (reazione di amplificazione genica a catena mediante polimerasi – PCR) è possibile identificare il DNA di tutte e 4 le specie dei parassiti della malaria, con una sensibilità 10 volte superiore alle tecniche di micropscopia.

Si rivela quindi un test fondamentale, soprattutto nei viaggiatori di ritorno da una zona a rischio, in caso di parassitemia molto bassa e quindi difficilmente diagnosticabili con i test microscopici.

Se sei di ritorno da una zona a rischio di parassitosi intestinali, hai diarrea, dolori addominali o altri malesseri, non trascurare l’ipotesi di un test diagnostico. Rivolgiti sempre a centri specializzati per una diagnosi rapida e mirata.

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Striscio e goccia spessa per malaria

Dove trovo informazioni o dove posso fare i test per la malaria?
Presso la “Clinica del Viaggiatore Cesmet” a Roma puoi richiedere consulenze per la prevenzione e la profilassi per la malaria; al rientro esami di laboratorio specialistici e visite tropicali.

 

Striscio e goccia spessa

Ad un accurato esame clinico, effettuato da uno specialista in Malattie Tropicali, si affiancano diversi esami di laboratorio, alcuni dei quali più rapidi ed altri più complessi.

Striscio e goccia spessa:

E’ il metodo Gold standard – cioè ottimale – per la diagnosi di malaria.

Plasmodium Vivax

Si effettua su una goccia di sangue da polpastrello, strisciato in film sottile e in goccia spessa, opportunamente colorato e letto al microscopio. Questo test evidenzia la presenza del parassita malarico all’interno dei globuli rossi, durante la fase del suo ciclo cosiddetto eritrocitario e permette una diagnosi qualitativa (parassiti presenti/assenti, e di quale specie) e quantitativa (indice di parassitemia).

Si effettua comunemente durante il rialzo febbrile portato dall’infezione malarica, ma non bisogna dimenticare che i plasmodi possono essere trovati – se c’è infezione – in qualsiasi momento. La gravità dell’attacco malarico è legata al numero di emazie parassitate.

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«L’interessato ha il diritto di opporsi in qualsiasi momento, per motivi connessi alla sua situazione particolare, al trattamento dei dati personali che lo riguardano ai sensi dell’articolo 6, paragrafo 1, lettere e) o f), compresa la profilazione sulla base di tali disposizioni» (per una maggiore comprensione si rimanda all’art.21 del RUE 2016/679);
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