Paolo Meo - MioDottore.it

Tickers

Mauritius – Scheda Paese – Alert, epidemie, malattie

Visita la scheda paese completa

Malattie prevalenti sul territorio

 Situazione Sanitaria a Mauritius: Analisi delle Malattie Infettive e Rischi per i Turisti

Mauritius, nonostante il suo status di destinazione turistica tropicale, mantiene un profilo sanitario relativamente controllato grazie a programmi di sorveglianza attiva e interventi di sanità pubblica.
Tuttavia, la presenza di vettori come le zanzare *Aedes* e *Culex*, unita alla connettività globale, espone l’arcipelago a rischi infettivi che richiedono attenzione.

Malaria: Assenza di Trasmissione Locale e Casi Importati
La malaria è stata eliminata da Mauritius nel 1998, con nessun caso indigeno registrato da oltre due decenni. Tuttavia, il Paese segnala annualmente tra 12 e 54 casi importati, principalmente da viaggiatori provenienti da aree endemiche africane o asiatiche. Il vettore storico *Anopheles arabiensis* è ancora presente, ma le campagne di controllo, inclusa la distribuzione di zanzariere trattate con insetticidi e il monitoraggio dei focolai larvali, hanno prevenuto la riattivazione della trasmissione locale. I turisti devono adottare precauzioni standard (repellenti, abiti lunghi) solo in contesti rurali, sebbene il rischio sia classificato come “molto basso”.

Dengue: Focolai Ricorrenti e Strategie di Contenimento
La dengue rappresenta una delle principali sfide sanitarie, con un’impennata di casi nel 2024: 3.311 infezioni a Mauritius e 1.363 a Rodrigues, inclusi quattro decessi. L’epidemia, favorita da condizioni climatiche umide, ha coinvolto il sierotipo DENV-2, lo stesso responsabile della riemersione del 2009 dopo 30 anni di assenza. Il vettore principale è *Aedes albopictus*, poiché *Ae. aegypti* fu eradicato negli anni ’50 durante le campagne antimalariche. Le autorità hanno intensificato la disinfestazione con larvicidi (es. *Bacillus thuringiensis*), nebulizzazioni di piretroidi e l’eliminazione di siti di riproduzione come pneumatici e contenitori d’acqua stagnante. I turisti sono esposti a rischio moderato, soprattutto durante la stagione delle piogge (novembre-aprile), con raccomandazioni a utilizzare repellenti a base di DEET e indossare abiti protettivi.

Altre Arbovirosi: Chikungunya e Rischio Zika
Il virus Chikungunya ha colpito Mauritius nel 2005-2006, causando migliaia di casi caratterizzati da febbre alta, artralgie debilitanti ed eruzioni cutanee. La trasmissione, mediata da *Ae. albopictus*, ha evidenziato la vulnerabilità dell’isola alle infezioni importate, come dimostrato da casi italiani contratti durante soggiorni nel 2006].
Per lo Zika, nonostante l’assenza di casi autoctoni, esiste un piano nazionale di preparazione che integra sorveglianza attiva ai punti d’ingresso, controllo vettoriale e monitoraggio di complicanze neurologiche e microcefalia.
La prossimità a Réunion e Madagascar, dove lo Zika è endemico, mantiene alto il rischio di introduzione.

 Encefalite Giapponese: Rischio Teorico e Assenza di Casi Locali
Non sono stati segnalati casi di encefalite giapponese (JE) a Mauritius. Il virus, trasmesso da zanzare *Culex* (specie *Cx. tritaeniorhynchus*), richiede serbatoi animali come suini e uccelli acquatici, assenti o non endemici nell’arcipelago. Tuttavia, la presenza di *Culex quinquefasciatus* e i voli diretti dall’Asia pongono un rischio teorico, sebbene remoto. L’OMS non raccomanda la vaccinazione JE per i viaggiatori diretti a Mauritius, a meno di prolungati soggiorni rurali in aree risicole.

 Malattie a Trasmissione Alimentare e Idrica
Le infezioni gastrointestinali dominano i rischi non vector-borne, con la “diarrea del viaggiatore” che colpisce fino al 30% dei visitatori.
Agenti eziologici comuni includono *Escherichia coli*, *Salmonella* spp., *Giardia lamblia* ed epatite A. Focolai di colera sono rari, ma il consumo di frutti di mare crudi o poco cotti, come le ostriche di Flic-en-Flac, può esporre a *Vibrio cholerae*.
Le raccomandazioni chiave includono:
–   evitare acqua non imbottigliata,
–   gelati artigianali,
–   verdure crude
–    pesce marinato.
Gli hotel a 5 stelle aderiscono a protocolli HACCP, riducendo il rischio per i turisti[4].

Rischi Sanitari per i Turisti: Prevenzione e Accesso alle Cure
I rischi principali si concentrano su dengue e gastroenteriti.

Le strutture sanitarie, come il Sir Seewoosagur Ramgoolam National Hospital a Pamplemousses, offrono standard occidentali, con costi contenuti per visite mediche (50-80 EUR) e analisi di base.
Le farmacie dispongono di farmaci antipiretici e reidratanti, ma è consigliabile portare scorte personali di medicinali specifici.
Le assicurazioni viaggio con copertura sanitaria sono indispensabili per evitare spese impreviste[5].

Conclusioni e Raccomandazioni Strategiche
Mauritius mantiene un equilibrio precario tra sviluppo turistico e controllo sanitario.

L’adozione di un approccio One Health, integrato con partenariati regionali (es. Commissione dell’Oceano Indiano), è cruciale per mitigare l’introduzione di vettori invasivi come *Anopheles stephensi*.

I turisti devono privilegiare vaccinazioni come
–   epatite A
–   anti typhoid,
–   colera (orale),
–  
VACCINAZIONE PER LA DENGUE
oltre a misure anti-zanzare, mentre le autorità dovrebbero potenziare la diagnostica molecolare per arbovirus emergenti. La sostenibilità di questo modello dipenderà dalla capacità di bilanciare vigilanza epidemiologica e promozione turistica.

 

Mauritius – Scheda Paese – Alert, epidemie, malattie Leggi tutto »

diarrea del viaggiatore, guida alla prevenzione per turisti avventurosi. i farmaci giusti

 La Guida Essenziale alla Prevenzione e Gestione della Diarrea del Viaggiatore per Esploratori Avventurosi

 

Per il viaggiatore moderno, l’avventura non risiede solo nella scoperta di paesaggi mozzafiato o culture lontane, ma anche nella capacità di navigare le sfide sanitarie che territori esotici possono presentare. Tra queste, la **diarrea del viaggiatore** emerge come un ostacolo frequente e potenzialmente debilitante, capace di trasformare un’esperienza indimenticabile in un incubo logistico, fisico e mentale. Questo articolo approfondisce strategie pratiche per prevenire e gestire questa condizione, con un focus specifico sull’utilizzo razionale di farmaci protettivi, l’integrazione di pratiche igieniche avanzate e il ruolo innovativo della telemedicina nel supporto ai globetrotter.

L’Impatto della Diarrea del Viaggiatore sull’Esperienza di Esplorazione

Il Rischio Invisibile nelle Destinazioni Esotiche
La diarrea del viaggiatore non è un semplice inconveniente, ma una minaccia sistemica per chi si avventura in regioni con infrastrutture sanitarie fragili. Paesi come l’India, il Vietnam o il Perù, nonostante il loro fascino culturale, presentano tassi di incidenza superiori al 60% tra i visitatori internazionali, con picchi durante la stagione delle piogge o in aree rurali. Gli agenti patogeni responsabili – da *Escherichia coli* enterotossigeno (ETEC) a *Campylobacter* e *Giardia lamblia* – prosperano in ambienti con scarsa igiene idrica, trasformando fonti apparentemente innocue come il ghiaccio nelle bevande o il cibo di strada in vettori di infezione.

Fattori di Rischio Specifici per il Viaggiatore Avventuroso
L’esploratore che opta per trekking remoti, navigazione fluviale o soggiorni in eco-lodge spesso affronta condizioni estreme:
– **Approvvigionamento idrico non controllato**, con fonti dipendenti da fiumi o pozzi superficiali.
– **Carenza di refrigerazione**, che accelera la proliferazione batterica negli alimenti.
– **Esposizione a varianti microbiche non presenti nel microbiota intestinale del viaggiatore**.
Queste variabili richiedono un approccio preventivo più aggressivo rispetto al turista convenzionale, bilanciando l’uso di farmaci con adattamenti comportamentali.

 Strategie di Prevenzione Avanzata per l’Esploratore

La Triade Farmacologica Protettiva
La profilassi farmacologica rappresenta uno scudo critico per chi si spinge oltre i circuiti turistici tradizionali. Tre agenti emergono come cardini:

 1. Doxiciclina (Bassado 100 mg): L’Antibiotico Multifunzione
Agente preferito per:
**Profilassi quotidiana** (1 compressa/die) in aree ad alto rischio batterico.
**Trattamento d’urto** (2 compresse al primo sintomo), efficace su ETEC e *Vibrio cholerae*.
– **Protezione aggiuntiva** contro malaria, leptospirosi e infezioni cutanee da morso di zecca.

2. Rifaximina (Normix 200 mg): Il Disinfettante Intestinale Mirato
Sinergizza con la doxiciclina offrendo:
– **Azione topica** nel lume intestinale senza assorbimento sistemico.
– **Efficacia su ceppi resistenti** grazie al meccanismo d’azione su RNA polimerasi batterica.
– **Riduzione del rischio di disbiosi** post-terapia per il suo spettro ristretto[1].

3. Vaccino ORAVACS (Dukoral ): Immunizzazione Strategica
Il vaccino orale anticolera/ETEC fornisce:
**Protezione crociata** al 67% contro ETEC per 3 mesi.
**Riduzione della gravità** degli episodi anche quando l’infezione supera l’immunità.
**Compatibilità** con chemioprofilassi antimalarica.

Ottimizzazione dell’Igiene in Condizioni Estreme
Oltre ai farmaci, tecniche sul campo minimizzano l’esposizione:
**Purificazione idrica a 3 stadi**: Filtrazione (0.2 μm) → Clorazione (2 ppm) → Ebollizione (1’ a pieno rollio).
– **Disinfezione UV portatile** per alimenti crudi, con esposizione di 90 secondi/cm².
**Protocollo di cottura DIN 10536**: Temperatura interna ≥74°C mantenuta per 15” in carne/pesce.

Gestione Acuta: Dall’Intervento Precoce alla Crisi

L’Algoritmo del Primo Soccorso Farmacologico
Al manifestarsi di ≥3 scariche liquide/24h:
1. **Doxiciclina 200 mg** in dose singola + **Rifaximina 400 mg** ogni 8h per 72h.
2. **Soluzione reidratante WHO-ORS** (1L/die) con aggiunta di 20g di amido resistente per riparazione mucosa.
3. **Monitoraggio biomarkers**: Stick fecale per leucociti, lattoferrina e calprotectina per discriminare eziologia.

Evitare le Trappole Terapeutiche
– **Loperamide (Imodium)**: Utilizzabile solo in combinazione con antibiotici e mai oltre 48h, per il rischio di megacolon tossico.
– **Probiotici**: *Saccharomyces boulardii* CNCM I-745 riduce la durata dei sintomi del 23% se iniziato precocemente.
– **Bimixin**: Obsoleto per resistenze >80% in Asia e Africa, da evitare in protocolli moderni.

 

Il Ruolo della Telemedicina nell’Esplorazione Remota

 Consulenza Pre-Partenza Personalizzata
Piattaforme digitali consentono:
– **Analisi del rischio microbiologico** basata su destinazione, stagione e itinerario.
– **Piano vaccinale/farmacologico adattato**
– **Simulazioni di emergenza** con realtà virtuale per gestione crisi in assenza di rete.

Supporto Real-Time Durante l’Esplorazione
– **Teleconsulto con infettivologo** per aggiustamento terapeutico in base all’antibiogramma locale.
– **Mappe interattive** dei focolai attivi aggiornate in crowdsourcing dalla community medica globale.

## Oltre la Prevenzione: Verso un Nuovo Paradigma di Viaggio Sicuro

La diarrea del viaggiatore non deve rappresentare una barriera all’esplorazione, ma piuttosto un’opportunità per adottare tecnologie e protocolli innovativi. Integrando farmaci intelligenti, biosensori indossabili e telemedicina avanzata, il moderno avventuriero può trasformare la propria preparazione sanitaria in un vantaggio competitivo, esplorando confini inaccessibili con una sicurezza impensabile solo un decennio fa. La chiave risiede nell’approccio proattivo: come un esploratore studia mappe e condizioni meteo, così deve padroneggiare il microbiota del destino scelto.

Citations:

Bassado, Normix, Bimixin, Imodium: farmaci per la diarrea del viaggiatore

diarrea del viaggiatore, guida alla prevenzione per turisti avventurosi. i farmaci giusti Leggi tutto »

Madagascar – 07 – Malaria: situazione e prevenzione

  • CHE COSA E’

    La Malaria è una malattia infettiva, (Tutto sulla malaria – CESMET – Clinica del Viaggiatore), acuta, causata da un parassita, il Plasmodio, che entrato nell’organismo attraverso la puntura della zanzara Anopheles, attacca immediatamente le cellule epatiche, creando danni al fegato, e poi parassitando i globuli rossi, con anemia anche grave. Presente nel paese, è una malattia molto legata agli ambienti umidi, alle stagioni piovose ed alle condizioni meteorologiche ed ambientali favorevoli alla riproduzione della zanzara. Il consiglio che ti posso dare è quello di controllare prima di partire l’itinerario del tuo viaggio, le condizioni meteo attuali delle aree dei tuoi soggiorni. Non ti fidare “del sentito dire – non c’è malaria! ” la malaria è presente dove non te lo aspetti e con i cambiamenti climatici la zanzara Anopheles è arrivata a colonizzare anche territori in alta quota, prima non ospitali per l’insetto.
    Ricorda che la Malaria è una malattia potenzialmente grave ed anche fatale. Non sottovalutarla! E’ possibile prevenirla utilizzando, come prima linea difensiva, repellenti efficaci (VEDI NOZETA – OLIO DI NEEM);

    utile anche l’utilizzo degli zampironi da portare sempre con sé;

    come seconda linea di difesa essenziale l’utilizzo di adeguati farmaci per la chemio profilassi, sicuri ed efficaci, da assumere in particolare nelle stagioni di maggior rischio e nelle aree con rischi elevati di incontro con la zanzara Anopheles;

    una terza linea difensiva consiste nel porre attenzione ad un vestiario idoneo che ti copra le parti scoperte al tramonto e la notte, difesa efficace ma spesso difficile a certe latitudini e a certi climi. Anche se dobbiamo ricordarci che più ci si copre meno si soffre il caldo, e meno si bevono bevande ghiacciate e meno si ha sete.  Per approfondire leggi la scheda sulla malaria.

 

  • NEL PAESE
    Situazione della Malaria in Madagascar: Analisi Epidemiologica e Prospettive per il 2024-2025

    Il Madagascar continua a confrontarsi con una complessa situazione epidemiologica legata alla malaria, malattia che rappresenta una delle principali cause di morbilità e mortalità nel paese. Nonostante gli sforzi di controllo, fattori ambientali, socioeconomici e biologici contribuiscono a mantenere elevata la trasmissione, con significative variazioni geografiche e temporali.

    Epidemiologia della Malaria nel 2024
    Nel 2024, il Madagascar ha registrato 2,8 milioni di casi di malaria, con 400 decessi, secondo i dati del Ministero della Salute Pubblica. Questo rappresenta un aumento del 64,7% rispetto al 2022, quando i casi erano 1,7 milioni. L’impennata è attribuibile a molteplici fattori, tra cui eventi climatici estremi, come le inondazioni di febbraio 2024, che hanno danneggiato le infrastrutture sanitarie e aumentato la proliferazione delle zanzare Anopheles.
    Il distretto di **Ikongo**, nel sud-est, è emblematico della crisi: qui, 2.205 bambini sono stati trattati per comorbilità di malaria e malnutrizione tra il 2022 e il marzo 2024,

    La stagionalità rimane un fattore critico: il periodo di massima trasmissione coincide con l’estate australe (**ottobre-marzo**), caratterizzata da temperature elevate e precipitazioni intense.
    Tuttavia, i cambiamenti climatici hanno alterato i pattern tradizionali, con segnalazioni di casi in altopiani oltre i 2.000 metri, aree storicamente a basso rischio.

    Proiezioni per il 2025
    Le previsioni per il 2025 delineano uno scenario preoccupante. L’UNICEF stima che 4,7 milioni di persone necessiteranno di assistenza umanitaria a causa di siccità prolungate, cicloni e epidemie.
    Nelle regioni meridionali e sudorientali, dove la **sicurezza alimentare** è critica (il 36,3% dei bambini sotto i 5 anni soffre di malnutrizione cronica), la sinergia tra denutrizione e malaria amplifica il rischio di mortalità infantile.
    Nelle sei regioni più colpite (Androy, Anosy, Atsimo Andrefana, Atsimo Atsinanana, Fitovinany e Vatovavy), sono attesi 1,2 milioni di casi** nel 2025, con un carico significativo sui servizi sanitari già fragili.

    Modelli climatici prevedono un aumento delle temperature medie e alterazioni nelle precipitazioni, favorendo la riproduzione delle zanzare. Inoltre, la **resistenza agli insetticidi** da parte di *Anopheles gambiae* e *An. arabiensis*, documentata in cinque distretti, minaccia l’efficacia delle zanzariere trattate (ITN),

    Distribuzione Geografica e Aree Critiche
    La malaria è endemica in **tutto il Madagascar**, ma con gradienti di intensità.
    –  Le **aree costiere** – particolarmente quelle orientali e occidentali – registrano la maggiore prevalenza, con tassi superiori al **15%** in villaggi rurali.
    Le città, inclusi centri urbani come **Antananarivo** e **Toamasina**, non sono immuni: il rischio nelle zone periurbane è paragonabile a quello delle foreste.

    Zone ad Alto Rischio
    1. **Costa Orientale**: Il distretto di **Ikongo** e la regione di **Atsinanana** sono tra le più colpite, con elevata umidità e densità di *An. funestus*.
    2. **Costa Occidentale**: Aree come **Menabe** e **Melaky** presentano focolai persistenti, favoriti da paludi e fiumi a flusso lento.
    3. **Sud e Sud-Est**: Le regioni di **Androy** e **Anosy** combinano povertà, insicurezza alimentare e accesso limitato alle cure, con tassi di mortalità infantile del **10-15%**.

    Aree a Rischio Emergente
    Gli **altopiani centrali**, tradizionalmente a bassa endemia, hanno riportato focolai di *P. vivax* in villaggi sopra i **1.500 metri**, legati a cambiamenti nelle temperature.
    L’isola di **Nosy Be**, meta turistica, pur essendo classificata a basso rischio, ha segnalato casi nel 2024.

    Specie di Plasmodium e Caratteristiche Biologiche
    In Madagascar circolano principalmente **due specie** di *Plasmodium*:

    1. *Plasmodium falciparum*
    Responsabile del **95%** delle infezioni, *P. falciparum* domina il panorama malarico. Caratterizzato da **elevata virulenza** e resistenza multifarmacologica, questo parassita mostra:
    **Resistenza alla clorochina e alla sulfadossina-pirimetamina**, documentata in studi farmacologici.
    **Sensibilità all’artemisinina**, che ne fa il cardine delle terapie combinate (ACT)[4].

    2*Plasmodium vivax*
    Pur rappresentando una minoranza dei casi (circa **5%**), *P. vivax* presenta peculiarità uniche:
    – Infezione in individui Duffy-negativi: Il 40% della popolazione malgascia è Duffy-negativa (assenza del recettore DARC), ma studi genetici hanno identificato ceppi di *P. vivax* capaci di invadere eritrociti Duffy-negativi, sfidando il paradigma tradizionale.
    – **Elevata proporzione di infezioni submicroscopiche**: Il **98,5%** delle infezioni da *P. vivax* non è rilevabile tramite microscopia ottica, richiedendo diagnostica molecolare.

    Co-infezioni e Implicazioni Cliniche
    Le **co-infezioni** *P. falciparum/P. vivax* sono frequenti, complicando la gestione terapeutica. Inoltre, la **comorbilità con malnutrizione** riduce l’efficacia dei farmaci antimalarici e aumenta il rischio di forme severe.

    Fattori di Rischio e Determinanti Sociali
    Cambiamenti Climatici
    L’aumento della temperatura media (**+1,5°C** negli ultimi decenni) e la maggiore frequenza di **cicloni** (es. **Batsirai** nel 2022) hanno creato habitat ideali per le zanzare, estendendo le stagioni di trasmissione. Nelle zone umide, il ciclo di vita di *Anopheles* si è accorciato da **14 a 10 giorni**, incrementando il tasso di riproduzione.

    Resistenza agli Insetticidi
    Le zanzare *An. gambiae* e *An. funestus* hanno sviluppato resistenza a **piretroidi** e **DDT** in **11 distretti**, riducendo l’efficacia delle ITN e dello spraying intradomiciliare.

    Prevenzione
    – **Zanzariere trattate (ITN)**: Distribuite a **85%** delle famiglie nel 2024, ma la rapida degradazione degli insetticidi ne limita la durata[16].
    – **Chemioprevenzione stagionale (SMC)**: Somministrazione di **sulfadossina-pirimetamina + amodiachina** a bambini sotto i 5 anni nelle regioni endemiche , nella popolazione locale.

    PROFILASSI

    Doxiciclina 100 mg (BASSADO – MIRACLIN senza lattosio),

    è un ottimo farmaco, che personalmente considero di prima scelta per soggiorni in aree turistiche sicure che in viaggi avventurosi, durante trekking e in caso di utilizzo di tende o residenze poco controllate. Farmaco per soggiorni in residenze protette o aree di lieve rischio, ma anche per soggiorni in aree a rischio elevato. Devi sapere che la “doxiciclina 100 mg” è un farmaco di prima scelta non solo per la “prevenzione della infezione malarica” ma anche per la “prevenzione e la cura delle infezioni batteriche intestinali e cutanee” e verso le “infezioni causate da punture di zecca – il temibile tifo esantematico”.
    Per le sue caratteristiche il farmaco è molto versatile, può essere infatti assunto per soggiorni brevissimi o brevi, alcuni giorni o settimane, ma anche nel lungo periodo, cioè per molti mesi. Ti ricordo a questo proposito che farmaci a base di tetracicline, compresa la doxiciclina, vengono assunti per mesi e mesi, anche oltre un anno, dai ragazzi affetti da acne, cioè infezioni sul volto o tronco. Un farmaco sicuro, efficace, privo o con scarsi effetti collaterali. Ricordiamo che alle dosi di profilassi, 100 mg al giorno, gli effetti di sensibilizzazione ai raggi solari, sono praticamente ridotti al minimo. L’effetto è ponderale ossia direttamente legato al quantitativo di sostanza presente nel farmaco. In ogni caso ricorda sempre l’uso di creme solari protettive. Il farmaco è a basso costo e non è utilizzabile al di sotto dei 10 anni. In gravidanza l’assunzione di doxiciclina 100 mg è possibile nelle primissime settimane di gravidanza, prima della 16ª settimana, difatti da studi e pratica clinica non sembra comportare rischi per il feto. Resta valida la regola che è importante consultare il proprio medico prima di assumere qualsiasi farmaco durante la gravidanza per valutare i potenziali rischi e benefici.

    Il farmaco è da evitare in caso di allergia o intolleranza alle tetracicline. In profilassi per la malaria si assume tutti i giorni, durante il pranzo con un grosso bicchiere di acqua, dal momento della entrata in area a rischio, durante il soggiorno e per una settimana dalla uscita dall’area di rischio malarico. (anche se l’emivita del è breve l’evidenza ci indica in una settimana il mantenimento della assunzione del farmaco).

    Atovaquone-Proguanile (MALARONE)

    Farmaco sul mercato da oltre 20 anni. Farmaco fino a qualche anno fa di prima scelta sia in profilassi che in terapia, è stato abbandonato nella pratica clinica, perché sempre meno efficace. In terapia oramai da anni è sostituito dai F a base di Artemisia Annua. Come non funziona più per la cura della malaria il farmaco è sempre meno efficace anche nella profilassi. Difatti negli ultimi anni è sempre più diminuita l’efficacia nei confronti della malaria, seguendo in parte la sorte delle forme resistenti alla clorochina. Sono state descritte da diversi anni forme di resistenza a cominciare dall’oriente, dai paesi del triangolo d’oro (Thailandia, Laos Myanmar) e poi diffusasi in Africa ed anche nelle Americhe. Il farmaco è ancora utile ed efficace nell’ utilizzo pediatrico. Era utilizzato per periodi non superiori ai 30 giorni, ma utilizzabile fino a 60 giorni. Si assume una compressa tutti i giorni da 2/3 giorni prima di partire ad 1 settimana al rientro. Non è farmaco più da consigliare in queste aree se non nell’età pediatrica.

    Meflochina (LARIAM 250)

    Farmaco utilizzato da oltre 40 anni, un tempo efficace in terapia e profilassi, attualmente ha una efficacia molto bassa in profilassi e nulla in terapia. Non è più da utilizzare sia negli adulti che anche in età pediatrica. Anche per il LARIAM vale il ragionamento fatto per il MALARONE. La Meflochina è stata sospesa nella terapia per la malaria perché non più efficace. La forte resistenza è iniziata in estremo oriente per poi estendersi in tutto l’Oriente, il Medio Oriente, l’Africa ed in fine le Americhe. E’ stata dimostrata fin dall’inizio la sicurezza del farmaco nelle donne in gravidanza con le quali eventualmente può ancora essere utilizzato, per quella ancora scarsa efficacia, ma pur sempre presente.
    Il farmaco era utilizzato in soggetti in buone condizioni di salute. Non era da utilizzare nei cardiopatici, soggetti aritmici, neuro e psicopatici, in chi soffre di insonnia. Riferiti sintomi da irritabilità del sistema nervoso periferico e centrale. Da evitare in modo assoluto in chi effettua immersioni, soggiorni in alta quota, voli aerei ripetuti e prolungati. Molto favorevole la modalità di assunzione che prevede una dose settimanale da una settimana prima di partire a 3/4 settimane al rientro. Ma l’esperienza pluriennale ci dice che il farmaco è fortemente inefficace vista l’elevata resistenza dei plasmodi, sviluppata da anni.  Dr. Paolo Meo – medico tropicalista – direttore Cesmet

     

  • AL RIENTRO

    In caso di febbre, di diarrea o comunque di malessere, è indispensabile consultare senza indugio (in caso di febbre, possibilmente entro 24 ore, per la possibilità di aver contratto la malaria, se si è di ritorno da una zona a rischio) un Medico Specialista o esperto in Malattie Tropicali.

Madagascar – 07 – Malaria: situazione e prevenzione Leggi tutto »

Protocollo a due dosi della vaccinazione contro la rabbia: nuove indicazioni

Protocollo a Due Dosi  per la Profilassi Pre-Esposizione (PrEP) contro il virus della Rabbia:
Evidenze e Linee Guida

Introduzione al Nuovo Approccio Vaccinale

Recentemente, studi clinici hanno validato regimi abbreviati a due dosi per la profilassi pre-esposizione (PrEP)  contro il virus della rabbia, rivoluzionando le strategie preventive per viaggiatori e professionisti a rischio. Questo protocollo, proposto da autorevoli organismi internazionali, offre vantaggi logistici ed economici senza compromettere l’efficacia protettiva a breve termine.

Enti Proponenti e Base Scientifica

Advisory Committee on Immunization Practices (ACIP – Stati Uniti)
Nel 2024, l’ACIP ha pubblicato raccomandazioni basate su trial che dimostrano come 2 dosi di vaccino antirabbico (HDCV o PCECV) somministrate ai giorni 0 e 7 siano non inferiori al classico schema a 3 dosi (0, 7, 21/28 giorni).
Su 264 partecipanti, il 100% ha raggiunto titoli anticorpali ≥0,5 UI/mL entro 2-3 settimane dalla seconda dose, pari al gruppo a 3 dosi.

Australian Technical Advisory Group on Immunisation (ATAGI)
L’ATAGI ha approvato nel 2023 l’uso di 2 dosi intramuscolari (IM) o 2 somministrazioni intradermiche (ID) come alternativa, evidenziando una sieroconversione del 98-100% entro 14 giorni. Questo schema è particolarmente indicato per viaggiatori con partenze imminenti o esposizioni temporanee (<3 anni).

Efficacia e Durata della Protezione

Risposta Immunitaria Comparativa

  • Immunogenicità immediata:
    • 2 dosi IM: Titoli anticorpali ≥0,5 UI/mL nel 100% dei casi entro 14 giorni.
    • 2 dosi ID: Risposta simile con 0,1 ml per sito (2 siti al giorno 0 e 7)5.
    • Nessuna differenza significativa rispetto alle 3 dosi nella fase iniziale6.
  • Protezione a lungo termine:
    • Gli anticorpi permangono ≥0,5 UI/mL per 1-3 anni dopo 2 dosi, contro i 3-5 anni delle 3 dosi
    • Per rischi prolungati (>3 anni), è necessario un richiamo a 1 anno o il monitoraggio sierologico.

Popolazioni Speciali

  • Soggetti immunocompromessi: Lo schema a 2 dosi non è raccomandato per via della risposta immunitaria potenzialmente ridotta6.
  • Adulti >50 anni: La via intradermica a 2 dosi mostra tassi di sieroconversione inferiori rispetto ai giovani.

Vantaggi e Limiti del Regime a 2 Dosi

Vantaggi

  1. Riduzione dei costi: Fino al 50% in meno di dosi, cruciale per paesi a risorse limitate.
  2. Migliore aderenza: Minor numero di visite incrementa la compliance, specialmente tra i viaggiatori.
  3. Flessibilità logistica: Ideale per partenze urgenti (minimo 8 giorni tra le due dosi).

Limiti

  • Durata limitata: Richiede richiami più frequenti per esposizioni continuative6.
  • Mancanza di dati a lungo termine: Gli studi attuali coprono principalmente i primi 3 anni3.

Posizione dell’OMS e Adozione Globale

L’OMS, pur non avendo ancora incorporato ufficialmente il regime a 2 dosi nelle linee guida globali, ne riconosce la validità in contesti specifici. Paesi come Australia, Stati Uniti e Svizzera lo hanno già adottato per:

  • Viaggiatori a breve termine: Schema 0-7 giorni.
  • Professionisti a rischio intermittente: Con richiami biennali basati su titoli anticorpali.

Confronto con il Protocollo Tradizionale a 3 Dosi

Parametro 2 Dosi (ACIP/ATAGI) 3 Dosi (OMS Tradizionale)
Tempistica Giorni 0 e 7 Giorni 0, 7, 21/28
Copertura iniziale 100% a 14 giorni3 100% a 28 giorni9
Durata protezione 1-3 anni6 3-5 anni7
Costo Ridotto del 30-50%3 Standard
Indicazioni Esposizioni <3 anni6 Esposizioni croniche7

Raccomandazioni Pratiche

  1. Per viaggiatori:
    • 2 dosi IM o ID, con seconda dose almeno 8 giorni prima della partenza.
    • Richiamo a 1 anno se persistono rischi.
  2. Per veterinari/lavoratori:
    • Monitoraggio sierologico ogni 2 anni o richiami biennali.
  3. In casi di emergenza:
    • Se non è possibile completare 3 dosi, 2 dosi offrono protezione immediata, integrabile con PEP post-esposizione.

Conclusioni

Il protocollo a 2 dosi rappresenta un avanzamento significativo nella prevenzione della rabbia, bilanciando efficacia, praticità e sostenibilità economica. Sebbene non sostituisca completamente lo schema tradizionale per esposizioni croniche, è uno strumento vitale per ottimizzare la copertura vaccinale globale, in linea con l’obiettivo OMS di zero decessi umani entro il 2030. L’implementazione richiede attenzione alla durata della protezione e alle caratteristiche individuali dei vaccinati.

 

autore dr. Paolo Meo

Protocollo a due dosi della vaccinazione contro la rabbia: nuove indicazioni Leggi tutto »

Rabbia – Scheda Vaccinazione

LA VACCINAZIONE CONTRO LA RABBIA viene effettuata nei seguenti casi:
(1) “PRE ESPOSIZIONE” per prevenire la malattia, prima dell’evento accidentale, che può essere: un morso o un graffio di un animale affetto o portatore di virus delle rabbia;
(2) ” POST ESPOSIZIONE” per evitare l’insorgenza della malattia, dopo l’esposizione accidentale al virus, ossia dopo un morso o graffio di un animale che può essere a rischio di contaggio del virus della rabbia.
Questi sono protocolli differenti

PRESSO IL POLO VIAGGI CESMET – ARTEMISIALAB  il dr. Paolo Meo effettua la valutazione di rischio rabbia paese / territorio nel pre esposizione; ed effettua la valutazione dell’evento e l’indicazione alla vaccinazione nel “post esposizione”.
Richiedi una consulenza prima di partire per sapere di più sul vaccino della Rabbia ed il consiglio di effettuarlo per rendere il tuo ciaggio sicuro.

CLICCA QUI PER LA CONSULENZA sulla Rabbia e la Vaccinazione 

E’ possibile richiedere la vaccinazione per la rabbia presso il POLO VIAGGI, anche in situazioni di URGENZA.

Per informazioni o prenotazioni clicca qui

Cosa è la rabbia?

PER APPROFONDIMENTI SULLA MALATTIA CLICCA QUI

 

Viaggiatori internazionali:

Tutti coloro che si recano in aree dove è possibile la presenza di animali rabidi o addirittura organizzano safari o battute di caccia, è opportuno che effettuino il ciclo vaccinale. In caso di evento è opportuno utilizzare il protocollo curativo, da utilizzare un caso di sospetto contagio, formato da una dose di immunoglobuline umane (1500 U.I. per un peso di 75 Kg.) e tre dosi di vaccino post-esposizione.

Vaccinazione Antirabbica: Protocolli Storici, Attuali e Linee Gu

Panoramica Storica ed Evoluzione dei Vaccini
Dai Tessuti Nervosi alle Colture Cellulari

La storia della vaccinazione antirabbica inizia nel 1885 con Louis Pasteur, che sviluppò il primo vaccino utilizzando midollo spinale essiccato di conigli infetti. Questo approccio, sebbene rivoluzionario, presentava gravi effetti collaterali neurologici, tra cui encefaliti e polineuriti, a causa della presenza di mielina nel preparato. Negli anni ’60, l’introduzione di vaccini su colture cellulari (CCV) ha segnato una svolta:
• HDCV (Human Diploid Cell Vaccine): sviluppato su fibroblasti umani, garantisce un’elevata immunogenicità e sicurezza.
• PCECV (Purified Chick Embryo Cell Vaccine): prodotto in embrioni di pollo, riduce i rischi di reazioni avverse.
L’OMS ha ufficialmente sconsigliato i vaccini derivati da tessuto nervoso (NTV) nel 2007, promuovendo l’adozione globale dei CCV.

Modalità di somministrazione:

Il vaccino rabbico può essere somministrato in via intramuscolare profonda, preferibilmente sul deltoide o sul quadricipite della coscia. evitare la somministrazione intraglutea o sottocutanea, in quanto l’induzione di una risposta immunitaria adeguata può essere meno affidabile. L’involontaria iniezione intravascolare può portare a reazioni sistemiche, incluso lo shock. Quindi il vaccino non deve essere iniettato per via intravascolare.

 

Protocolli Vaccinali Attuali


Profilassi Pre-Esposizione (PrEP)

Indicata per gruppi ad alto rischio (veterinari, viaggiatori in aree endemiche), prevede:

• Schema convenzionale: 3 dosi intramuscolari (IM) ai giorni 0, 7, 21/28.
• Schema accelerato: 3 dosi IM ai giorni 0, 3, 7 per adulti con necessità di protezione rapida.
• Via intradermica (ID): 0,1 ml in due siti (giorni 0, 7, 28), riducendo i costi del 60-80%. (non eseguita al POLO VIAGGI)

I titoli anticorpali ≥0,5 UI/ml, verificabili con test FAVN o RFFIT, conferiscono protezione per 2-5 anni, richiedendo richiami in base all’esposizione residua.

Profilassi Post-Esposizione (PEP)

Intervento d’emergenza dopo morsi/graffi, articolato in:
1. Lavaggio immediato della ferita: 15 minuti con acqua e sapone o soluzioni virucide (es. iodopovidone), riducendo il rischio del 40%.
2. Immunizzazione attiva:
o Soggetti non vaccinati: 4 dosi IM (giorni 0, 3, 7, 14) o 5 dosi IM (giorni 0, 3, 7, 14, 28).
Via ID: 0,1 ml in 4 siti (giorno 0), 2 siti (giorni 3, 7, 28) per risparmiare dosi.
3. Immunizzazione passiva:
o Immunoglobuline antirabbiche (RIG): 20 UI/kg, infiltrando il 50% nella ferita e il resto IM.
Da somministrare entro 7 giorni dall’inizio della PEP.

 

 

Linee Guida OMS e Strategie Globali

Raccomandazioni Chiave
• Eliminazione della rabbia canina: Vaccinazione del 70% dei cani per interrompere la trasmissione zoonotica.
• Transizione ai CCV: Abbandono globale degli NTV entro il 202513.
• Integrazione con PEP: Accesso universale alle RIG e ai vaccini, specialmente in Asia e Africa13.

Categorie di Esposizione e Intervento

• Categoria I (contatto indiretto):                                            Nessuna PEP.
• Categoria II (graffi/minori morsi):                                Solo vaccino.
• Categoria III (morsi multipli/contatto mucose):     Vaccino + RIG.

 

Gestione Clinica dell’Esposizione

Valutazione del Rischio
• Animali domestici: Osservazione per 10 giorni; se sintomi, eutanasia e test PCR.
• Fauna selvatica: Considerare infetti fino a prova contraria, avviando PEP immediata.

Protocolli per Paesi a Risorse Limitate
• Strategia 2-1-1: 2 dosi IM al giorno 0, 1 al giorno 7, 1 al giorno 21, senza RIG.
• Uso di sieri equini: Alternative alle RIG umane, con dosaggio di 40 UI/kg.

 

Considerazioni Speciali

Popolazioni Vulnerabili
• Bambini: Dosaggio IM uguale agli adulti, somministrato nella coscia anterolaterale.
Donne in gravidanza/allattamento: Nessuna controindicazione; la rabbia ha mortalità del 100%.
• Immunocompromessi: Raddoppiare le dosi e monitorare i titoli anticorpali17.

 

Reazioni Avverse

• Comuni: Reazioni locali (35-45%), febbre, mialgie.
• Gravi: Anafilassi (1:10.000), sindrome di Guillain-Barré (rara).

Sfide Future e Direzioni della Ricerca

Obiettivo “Zero decessi entro il 2030”
L’OMS stima necessari 6 miliardi USD/anno per:
Vaccinazioni di massa canine in 67 paesi endemici.
Piattaforme di produzione locale di CCV in Africa.
Innovazioni in Sperimentazione
• Vaccini a mRNA: Maggiore stabilità termica per aree remote.
• Anticorpi monoclonali: Sostituire le RIG (es. RAB1-MAB).

Abbiamo sintetizzato le raccomandazioni internazionali, integrando dati clinici e strategie di sanità pubblica per contrastare una delle zoonosi più letali. L’aderenza ai protocolli e l’accesso equo agli strumenti preventivi rimangono pilastri fondamentali per l’eradicazione globale.

 edito da  dr. Paolo Meo

AGGIORNAMENTI AI PROTOCOLLI ADOTTATI FINO AL 2018

 

segui gli aggiornamenti al

Protocollo a Due Dosi per la Profilassi Pre-Esposizione (PrEP) della Rabbia: Evidenze e Linee Guida CLICCA QUI

 

 

Rabbia – Scheda Vaccinazione Leggi tutto »

Consulenze online viaggi

Viaggi per lavoro o per turismo e vuoi essere sicuro e informato? Sei una azienda, un ente o una istituzione e invii personale a lavorare all’estero? oltre a leggere le informazioni sulle schede dei paesi meta dei tuoi viaggi è opportuno  parlare direttamente con un medico esperto che ti consigli sulla base della sua esperienza. Rivolgiti al dr. Paolo Meo, medico tropicalista infettivologo, direttore del POLO VIAGGI Artemisia-Cesmet, con 40 anni di esperienza di lavoro in molti paesi tropicali.

Rischio malattie e comportamenti in viaggio; come affontare il viaggio e i suoi imprevisti; prevenzione e modo di evitare lo stress da viaggio e il rischio malattie; valutazione dei rischi sanitari presenti nel paese; prodotti utili per gli insetti, parassiti e questioni legate al sole da portare; profilassi farmacologica ed eventuali vaccinazioni consigliate; integratori opportuni da assumere, assistenza….questo e altro ancora …

con la CONSULENZA e le INFORMAZIONI on line  prima – durante e dopo il viaggio ti informi ovunque sei, in Italia o nel mondo
per informazioni su come richiedere la consulenza: clicca qui e lascia i tuoi dati o quelli della azienda o della istituzione:

Richiedi la consulenza online

Se vuoi puoi richiedere la tua consulenza in presenza, a Roma presso gli ambulatori del POLO VIAGGI Artemisia-Cesmet in via Piave 76.

PRIMA DI PARTIRE per turismo o missioni di lavoro:
Acquista la tua “CONSULENZA ONLINE”, ovunque ti trovi, in Italia o in qualsiasi parte del mondo; il Dott. Paolo Meo sarà a tua disposizione per fornirti informazioni, valutare i rischi del paese, fornirti e spiegarti pratiche preventive, i vaccini indispensabili, quali farmaci ed integratori . Viaggerai sicuro ed in salute.

Se hai dubbi sulla meta dei tuoi viaggi,
Se vuoi sapere come rimanere in salute ed energico durante il viaggio,
Se hai notizie e pareri discordanti su problemi che ti preoccupano riguardanti la tua meta,
Se soffri di qualche malattia e non vuoi rinunciare a un viaggio piacevole e rilassante,
Se hai sentito tante “leggende metropolitane” su eventuali medicine da assumere in prevenzione,
Se hai dubbi sulla destinazione del viaggio solo perché sono necessarie vaccinazioni,
Se hai bambini che viaggiano con te,
Se aspetti un bambino o pensi di averlo presto e vuoi viaggiare sicura,

Per ricevere informazioni e per trovare soluzioni idonee, contatta e dialoga direttamente con il Dott. Paolo Meo.  Compila subito il modulo e acquista la tua consulenza.

PRIMA DEL VIAGGIO: sei un turista o viaggi per lavoro o sei una azienda che deve inviare proprio personale per lavori all’estero: potrai effettuare la tua consulenza dialogando a distanza con lo specialista; in VIDEO WHATSAPP;
La Consulenza ha il costo di € 70,00 (clicca qui per richiederla e prendere appuntamento) oppure scrivi a seg.cesmet@gmail.com; la consulenza vale per una o più persone. (viene effettuata la verifica dello stato di salute, il controllo del libretto vaccinazioni già esistente, la possibile risposta ai vaccini ed farmaci ed altro.) Al termine della consulenza viene inviata la documentazione del paese, la ricetta dei farmaci da acquistare, e l’elenco dei vaccini indicati con la loro spiegazione.

AL RIENTRO: se hai problemi di salute o malesseri legati al viaggio, con sintomi fisici o psicofisici quali “jet lag, alimentazione, stanchezza, ansia, contatto (e talvolta contagio) con malattie”, la visita on line con il medico specialista ha un costo di 100,00 (clicca qui e lascia i tuoi dati per essere contattato e avere l’appuntamento).
Richiedi una consulenza anche se è passato tempo dal tuo ultimo viaggio e non ti senti bene. 

Il dr. Paolo Meo visita presso il POLO VIAGGI Artemisia-Cesmet in via Piave 76 Roma. In presenza potrai effettuare visite infettivologiche e tropicali, controlli e diagnosi per malaria, dengue ed altre malattie dal rientro dei viaggi.

ll dott. Paolo Meo, medico infettivologo e tropicalista ed esperto di realtà sanitarie internazionali ha lavorato e lavora in molteplici realtà tropicali di diversi continenti e soprattutto in Africa. I consigli provengono da esperienze decennali vissute nelle realtà di molti paesi.

Richiedi anche informazioni per le convenzioni con le aziende, enti o istituzioni (clicca qui)

Per ulteriori info contatta la segreteria scrivendo a seg.cesmet@gmail.com

 

Consulenze online viaggi Leggi tutto »

Nuova sede Cesmet e nuovi servizi

🌍 Informiamo i nostri clienti che dal 14 Febbraio 2025 è stata istituita la nuova realtà della medicina dei viaggi a ROMA

POLO VIAGGI ARTEMISIALAB – CESMET
LA CLINICA DEI VIAGGI

la sede del POLO VIAGGI, si trova in Via Piave 76, Roma
è disponibile un parcheggio convenzionato presso Corso d’Italia 45

🩺 Offriamo visite mediche specialistiche per:

Malattie infettive
– Malattie tropicali e parassitologiche
– visite e controlli per malaria, dengue ed altre malattie
– Gastroenterologia infettivologica

🔬 Presso il POLO VIAGGI è possibile effettuare:

– Esami di laboratorio (generali e microbiologici)
– Esami ecografici e visite specialistiche

💉 Servizi di vaccinazione internazionale per viaggiatori, turisti e lavoratori. Disponibili vaccinazioni per:

– tutti i vaccini classici dei viaggi;
– Febbre gialla;
– Dengue;
– Colera;
– Encefalite giapponese;
– Encefalite da zecche;
– Rabbia;

💉 vaccinazioni pediatriche e per donne in gravidanza.

💻 Non puoi venire da noi? Nessun problema! Approfitta delle nostre consulenze mediche online.

👨‍⚕️ A guidare il POLO VIAGGI è il dottor Paolo Meo, un professionista con oltre 40 anni di esperienza nei paesi tropicali. Conosce i luoghi, i problemi e le soluzioni per garantire la tua sicurezza nel mondo.

📞 Per maggiori informazioni o per prenotare una visita, contattaci al +39 0639030481.

🔗 Viaggia sicuro con il POLO VIAGGI! Il tuo partner di fiducia per la salute in viaggio. ✈️

Nuova sede Cesmet e nuovi servizi Leggi tutto »

India – 02 – Alert sanitari

Quali sono le epidemie attuali in India?

 

GENNAIO 2025  DENGUE
A gennaio 2025, la situazione della dengue in India mostra un trend di lieve diminuzione dei casi rispetto ai picchi raggiunti nel 2024. Tuttavia, la malattia continua a rappresentare una preoccupazione significativa per la salute pubblica, specialmente in alcune regioni.
Situazione della dengue a gennaio 2025
Casi recenti: Durante la prima settimana di gennaio 2025:
– Kerala ha riportato 119 nuovi casi di dengue;
– Karnataka ha registrato un aumento significativo con 93 nuovi casi nella seconda settimana.
Questo segna un incremento del 389% rispetto alla settimana precedente, ma i numeri complessivi rimangono inferiori ai picchi precedenti.
Mortalità: Fino a gennaio 2025, non sono stati segnalati decessi recenti legati alla dengue in queste regioni, suggerendo che le misure di controllo stanno avendo successo nel contenere la malattia.

Situazione nel 2024    Nel corso del 2024, l’India ha affrontato un numero significativo di casi di dengue:
Casi totali: Fino al 31 ottobre 2024, sono stati riportati 186.567 casi e 160 decessi. Questo rappresenta un aumento rispetto all’anno precedente, quando i casi erano stati circa 160.000 nello stesso periodo;
Distribuzione geografica: Le regioni più colpite sono state Kerala e Karnataka.
In Kerala, sono stati registrati circa 20.550 casi nel 2024,
in Karnataka ha visto circa 32.789 casi nello stesso anno.
Delhi:
Ha riportato più di 4.000 casi durante l’anno, con una mortalità di circa undici decessi.
Entrambe le aree hanno mostrato un trend di diminuzione dei casi verso la fine dell’anno;
Mortalità: La mortalità totale per dengue nel 2024 è stata di circa 160 decessi in India. Questa cifra è relativamente bassa rispetto agli anni precedenti, ma rimane una preoccupazione per le autorità sanitarie.
Stati maggiormente colpiti

DICEMBRE ’24 – GENNAIO ’25   VIRUS NIPHA
 rappresenta una delle principali preoccupazioni sanitarie in India all’inizio del 2025:
– Si sono verificati casi mortali nella regione del Kerala, con due vittime confermate negli ultimi mesi.
– Le autorità hanno imposto misure di contenimento come chiusura di scuole e obbligo di mascherine in alcune zone.
– Il virus ha un’alta mortalità, con tassi tra il 40% e il 75%.
– Si trasmette principalmente dai pipistrelli e maiali agli esseri umani, ma è possibile anche la trasmissione da persona a persona
I casi animali sono stati in aumento in tutto il 2024. Anche i casi umani hanno avuto un aumento nell’ultimo trimestre del 2024. Nel settembre 2024 si è verificato un focolaio nel distretto di Kozhikode, Kerala:
6 casi confermati, 2 decessi, 1288 contatti identificati e messi in quarantena
La trasmissione avviene attraverso diverse vie:
Da animale a uomo: – Contatto diretto con animali infetti, principalmente pipistrelli della frutta (genere Pteropus) e maiali. – Consumo di alimenti contaminati da fluidi corporei di animali infetti, come:
– Frutta contaminata dalla saliva di pipistrelli
– Linfa di palma da dattero cruda
Da uomo a uomo: attraverso il contatto ravvicinato con persone infette o i loro fluidi corporei.
– Trasmissione attraverso goccioline respiratorie.
– Particolarmente comune tra familiari e operatori sanitari che assistono pazienti infetti.

Tra i focolai di malattie infettive diffuse in più stati sia del Nord che del Centro sud:
• Leptospirosi: Ha causato un significativo aumento dei decessi, rappresentando circa un terzo di tutte le morti per malattie infettive nel 2024. In prevenzione e cura utile la doxiciclima.
• Dengue: Come sopra riportato, nonostante una leggera riduzione dei decessi, da 153 nel 2023 a 99 nel 2024, rimane una preoccupazione in molti stati
• Tubercolosi (TB): L’India ha il 25% del carico globale di TB. Il governo mira all’eliminazione entro il 2025, con progressi significativi nella riduzione dell’incidenza e della mortalità
• Malaria: Continua a essere una minaccia significativa, specialmente nelle regioni sub-sahariane ,dell’India5

GENNAIO ’25   ENCEFALITE GIAPPONESE
Nel 2024, l’encefalite giapponese (EJ) in India ha continuato a rappresentare un problema di salute pubblica significativo, con una distribuzione geografica diffusa e caratteristica stagionale spiccata.
Diffusione geografica: L’encefalite giapponese è stata riportata in 24 stati e territori dell’Unione Indiana nel 2024. Gli stati più colpiti includono:
– Assam: Ha registrato il maggior numero di casi, con 925 su un totale di 1.548 casi segnalati in tutto il paese.
– Uttar Pradesh: Storicamente una delle aree più colpite, ha visto un miglioramento significativo, con zero morti per encefalite nel 2024.
– Bihar: Continua ad essere uno degli stati ad alto rischio.
– Altri stati endemici:
Jharkhand,
Madhya Pradesh,
Chhattisgarh,
Andhra Pradesh,
Telangana,
Karnataka,
Tamil Nadu,
West Bengal,
e stati del Nord-Est come Manipur, Meghalaya, Nagaland.
Andamento stagionale
L’encefalite giapponese in India segue un pattern stagionale caratteristico:
– Picco stagionale: La trasmissione aumenta durante la stagione dei monsoni (luglio-agosto) e il periodo post-monsone (ottobre-novembre).
– Periodo di maggior rischio: Le epidemie tipicamente si verificano da luglio a ottobre, con un picco durante la stagione delle piogge.
Questo andamento è legato all’aumento delle popolazioni di zanzare e dei luoghi di riproduzione durante questi periodi.
Dati epidemiologici nel 2024, secondo i dati del Programma Integrato di Sorveglianza delle Malattie (IDSP):
– Totale casi riportati: 1.548 in 24 stati e territori dell’Unione.
– Assam ha registrato il 60% dei casi totali (925 su 1.548).

GENNAIO 2025: CHIKUNGUNYA

Casi della febbre virale emorragica, particolarmente acuta, sono stati segnalati negli altopiani centro meridionali del Sub Continente Indiano. I casi sono continuati durante tutto l’anno dall’ottobre 2022 e si sono mantenuti per il persistere delle piogge durante la stagione invernale del 2022. La lotta alla zanzara, la protezione ambientale, l’utilizzo di repellenti efficaci e l’utilizzo delle zanzariere costituiscono la prima linea efficace di protezione.

GENNAIO 2025: MALARIA

L’innalzamento progressivo delle temperature e dell’umidità, dopo il periodo invernale fresco e con poche zanzare, porta all’aumento della diffusione della Anopheles con il propagarsi di malattie di origine parassitario (Plasmodio). Dopo un progressivo abbassamento di casi di malaria dal 2015 al 2019 e dopo 3 anni di pandemia Covid-19, in modo anomalo si è verificato un aumento di casi di malaria, anche mortali, in aree del paese ad altitudine superiore ai 1800 metri. VEDI LA SEZIONE MALARIA DELLA SCHEDA
Nella regione dell’Asia sudorientale, per l’OMS, tre paesi continuano a rappresentare il 98% del totale dei casi segnalati nella regione. L’India con il 58% di casi rappresenta il primo paese dell’area, seguita dall’ Indonesia, con il 30% ed il Myanmar con il 10%. Secondo il WMR 2019, l’India rappresentava il 3% del carico globale della malaria nel mondo. Nel 2019, nonostante il paese mostrasse il più alto carico di malaria della regione SEA, mostrava anche una importante riduzione dei casi di malaria segnalati del 49% e dei decessi del 50,5% rispetto al 2017. I mancati controlli del territorio ed anche l’attenzione delle persone durante la pandemia ha contribuire a far nuovamente diffondere e crescere i casi di malaria nella maggior parte dei paesi. Sia nelle grandi pianure del nord che nelle grandi città, ma anche lungo gli altopiani centro meridionali ed in tutti i paesi rivieraschi.

Il fenomeno é presente ed è cresciuto nel triennio del Covid-19. Chi si reca in India deve informarsi delle aree di presenza della zanzara Anopheles, difendersi dalla puntura delle zanzare e non esporsi al rischio di puntura.

NOVEMBRE  2024: ADENOVIROSI – malattie respiratorie superiori. Mortalità elevata nei bambini fino a 9 anni.

Si mantiene elevato anche il numero dei casi di morbillo presenti nella maggior parte delle province del paese.

India – 02 – Alert sanitari Leggi tutto »

INFLUENZA AVIARIA. STATO DI EMERGENZA IN CALIFORNIA. RISCHIO DI SALTO DI SPECIE

L’influenza aviaria sta attualmente destando preoccupazione a livello globale a causa della sua crescente diffusione e del rischio di trasmissione tra diverse specie animali, incluso l’uomo.

La situazione dell’influenza aviaria è in rapida evoluzione e richiede un monitoraggio costante. Mentre gli esperti lavorano per contenere la diffusione del virus e studiarne le possibili mutazioni, è fondamentale mantenere alta l’attenzione e adottare misure preventive, soprattutto nelle aree ad alta densità di allevamenti avicoli. Il virus prima presente solo negli uccelli selvatici si è diffuso negli allevamenti di polli e quindi in mammiferi selvatici ed ora in particolare nei bovini.
La collaborazione internazionale e la sorveglianza continua saranno cruciali per prevenire una potenziale pandemia di origine aviaria nell’uomo.

Cerchiamo di capire meglio cosa sta succedendo.

Cos’è l’influenza aviaria? (secondo WHO)
L’influenza aviaria, nota anche come “influenza degli uccelli”, è una malattia causata da virus influenzali di tipo A che colpiscono principalmente i volatili. Il ceppo più noto e preoccupante è l’H5N1, identificato per la prima volta in Scozia nel 1959.

Diffusione geografica

Il virus dell’influenza aviaria, in particolare il ceppo H5N1 ad alta patogenicità (HPAI), si è diffuso notevolmente a livello globale:

– Inizialmente concentrato in Asia, il virus si è progressivamente espanso in Europa, Africa e America.
– Uno studio dell’Università della California ha identificato la provincia cinese del Guangdong come origine di diversi ceppi virali, tracciando i percorsi di diffusione regionale e internazionale.
L’influenza aviaria si sta diffondendo rapidamente in diverse parti del mondo, colpendo non solo gli uccelli selvatici e il pollame, ma anche i bovini da latte in diversi stati degli USA. Questa ampia diffusione aumenta le possibilità di esposizione umana al virus.

Ampliamento della gamma di ospiti

Negli ultimi anni, il virus ha mostrato una preoccupante capacità di infettare nuove specie:
– Oltre 50 specie diverse di mammiferi sono state trovate infette dai virus HPAI.
– Nel 2024, si è verificata per la prima volta la trasmissione del virus H5N1 dai volatili ai bovini, con focolai segnalati in diversi stati degli USA.

La diffusione tra gli animali

Negli ultimi mesi, si è osservato un aumento significativo dei casi di influenza aviaria:
– Tra gli uccelli selvatici: In Italia e in Europa si registra una crescente circolazione del virus H5N1 nell’avifauna.
– Negli allevamenti avicoli: Il virus si sta diffondendo anche nel pollame domestico, con numerosi focolai segnalati in diversi paesi.
– Nei mammiferi: Sono stati rilevati casi di trasmissione ad altre specie animali, come bovini e visoni.

Il salto di specie

Il “salto di specie” si verifica quando un virus riesce a superare la barriera biologica tra diverse specie animali. Nel caso dell’influenza aviaria, questo fenomeno è particolarmente preoccupante perché:
1. Aumenta il rischio di mutazioni: Ogni volta che il virus infetta una nuova specie, può subire modifiche genetiche che potrebbero renderlo più adatto alla trasmissione tra mammiferi, incluso l’uomo.

2. Amplia la diffusione: La capacità di infettare diverse specie animali aumenta le possibilità di propagazione del virus.

3. Complica il controllo: Diventa più difficile contenere l’epidemia quando coinvolge molteplici specie animali.

 

Questi salti aumentano le opportunità per il virus di mutare e potenzialmente adattarsi meglio alla trasmissione tra esseri umani.

 La trasmissione all’uomo

Sebbene rara, la trasmissione del virus aviario all’uomo è possibile, soprattutto in caso di contatto stretto con animali infetti Recentemente:
– Sono stati segnalati 61 casi umani confermati di influenza aviaria in sette stati degli USA, di cui 34 in California.
– In Louisiana, è stato registrato il primo caso grave di influenza aviaria nell’uomo negli Stati Uniti.

È importante sottolineare che finora non sono stati rilevati casi di trasmissione da uomo a uomo del virus H5N1[10].

 Lo stato di emergenza in California

Il governatore della California, Gavin Newsom, ha dichiarato lo stato di emergenza per l’influenza aviaria il 18 dicembre 2024. Questa decisione è stata presa per diverse ragioni:
1. Rapida diffusione: Il virus è stato rilevato in 645 aziende lattiero-casearie della California, con metà dei casi emersi solo nell’ultimo mese.
2. Rischio per l’industria lattiero-casearia: L’epidemia sta colpendo duramente i bovini da latte, mettendo a rischio un settore economico importante.
3. Necessità di risorse: Lo stato di emergenza permette di mobilitare rapidamente personale e risorse per contenere l’epidemia.
4. Prevenzione: Sebbene il rischio per la salute pubblica rimanga basso, le autorità vogliono agire preventivamente per evitare una possibile escalation.

L’influenza aviaria è considerata un rischio significativo per l’umanità per diverse ragioni:

Potenziale pandemico
Il virus dell’influenza aviaria H5N1 ha dimostrato una notevole capacità di evolversi e adattarsi a nuovi ospiti, inclusi i mammiferi. Questo potenziale evolutivo aumenta il rischio che il virus possa acquisire la capacità di trasmettersi efficacemente da persona a persona, portando potenzialmente a una pandemia.

Elevata patogenicità
L’H5N1 è noto per la sua elevata patogenicità negli esseri umani. Nei casi di infezione umana registrati finora, il tasso di letalità è stato estremamente alto, circa il 50%[2]. Sebbene le infezioni nell’uomo siano ancora rare, questa elevata virulenza è motivo di grande preoccupazione.

Mutazioni preoccupanti
Recenti studi hanno evidenziato che una singola mutazione genetica potrebbe essere sufficiente per migliorare significativamente la capacità del virus di legarsi ai recettori delle cellule umane. Inoltre, sono state osservate rare mutazioni genetiche in casi umani gravi, come quello recentemente segnalato in Louisiana.

Emergenza di nuove varianti
Sono emerse nuove varianti del virus con caratteristiche preoccupanti:
– La variante Fujian è diventata il ceppo predominante in gran parte dell’Asia.
Alcuni ceppi hanno mostrato una leggera riduzione della suscettibilità all’oseltamivir, un farmaco antivirale comunemente usato.

Rischio di riassortimento genetico
Gli esperti sono particolarmente preoccupati per la possibilità che il virus H5N1 possa infettare i maiali, che possono essere ospiti sia di virus aviari che umani. Questo scenario potrebbe portare a un riassortimento genetico, creando potenzialmente una nuova variante del virus più adatta alla trasmissione umana.

Preparazione e sorveglianza
Sebbene il rischio attuale per la popolazione generale rimanga basso, le autorità sanitarie stanno prendendo sul serio la minaccia. La dichiarazione dello stato di emergenza in California per l’epidemia nei bovini da latte e l’intensificazione della sorveglianza virologica sono esempi di misure preventive fondamentali per evitare ulteriori diffusioni nell’uomo.

Mentre non c’è ancora evidenza di una trasmissione sostenuta da persona a persona, la combinazione di questi fattori rende l’influenza aviaria una minaccia potenziale che richiede un monitoraggio costante e una preparazione proattiva da parte della comunità scientifica e delle autorità sanitarie globali.

Citazioni:
https://www.marionegri.it/magazine/influenza-aviaria-nuova-pandemia

INFLUENZA AVIARIA: NEGLI USA PRIMO CASO UMANO GRAVE DI H5N1, IL RISCHIO RIMANE COMUNQUE BASSO


https://www.epicentro.iss.it/focus/flu_aviaria/mondo
https://www.efsa.europa.eu/it/topics/topic/avian-influenza
https://www.vet33.it/cronaca/2372/influenza-aviaria-stati-uniti-mutazioni-nel-primo-caso-umano-grave.html
dr. Paolo Meo
direttore Cesmet Clinica del Viaggiatore
infettivologo tropicalista

INFLUENZA AVIARIA. STATO DI EMERGENZA IN CALIFORNIA. RISCHIO DI SALTO DI SPECIE Leggi tutto »

Brasile – 10 – Tradizioni, cibi, bevande locali

Quali sono i cibi tradizionali di maggior interesse in Brasile?

 

Feijoada

Ingredienti: Fagioli neri, Carne di maiale (costine, salsiccia, pancetta), Carne secca (carne bovina essiccata al sole), Cipolla, Aglio, Pomodori, Peperoncino, Alloro, Coriandolo, Arancia (per marinare la carne)

Presentazione: La Feijoada è il piatto nazionale del Brasile, un ricco stufato di fagioli neri e carne. Questo piatto è perfetto per chi ama i sapori intensi e speziati. I fagioli neri vengono cotti lentamente con vari tagli di carne di maiale e carne secca, insaporiti con cipolla, aglio, pomodori e spezie. Il risultato è un piatto corposo e saporito, ideale per un pranzo abbondante. Di solito viene servito con riso bianco, farofa (farina di manioca tostata), couve mineira (cavolo verde saltato) e fette di arancia per bilanciare i sapori ricchi.

Moqueca

Ingredienti: Pesce fresco (come il pesce spada o il merluzzo), Latte di cocco, Pomodori, Cipolla, Aglio, Peperoncino, Coriandolo, Olio di palma (dendê), Succo di limone

Presentazione: La Moqueca è uno stufato di pesce cremoso e aromatico, tipico della cucina baiana. Questo piatto è ideale per chi ama i sapori tropicali e delicati. Il pesce viene cotto in una salsa a base di latte di cocco, pomodori, cipolla, aglio e peperoncino, insaporita con olio di palma e succo di limone. Il risultato è un piatto morbido e profumato, perfetto per una cena leggera. Viene tradizionalmente servito con riso bianco e farofa, e guarnito con coriandolo fresco.

Churrasco

Ingredienti: Diversi tagli di carne (bovina, suina, pollo), Sale grosso, Aglio, Olio d’oliva, Limone

Presentazione: Il Churrasco è il famoso barbecue brasiliano, perfetto per gli amanti della carne grigliata. Questo piatto è una vera e propria festa per il palato, con una varietà di tagli di carne cotti alla perfezione sulla brace. La carne viene marinata semplicemente con sale grosso, aglio, olio d’oliva e limone, per esaltarne il sapore naturale. Viene servita direttamente dallo spiedo, tagliata a fette sottili e accompagnata da contorni come insalata di patate, riso, fagioli e farofa.

Pão de Queijo

Ingredienti: Farina di tapioca, Formaggio (tipicamente formaggio Minas), Uova, Latte, Olio, Sale

Presentazione: Il Pão de Queijo è un delizioso panino al formaggio, ideale per una merenda o come accompagnamento ai pasti. Questo piatto è perfetto per chi ama i sapori semplici e confortanti. La farina di tapioca viene mescolata con formaggio grattugiato, uova, latte e olio, per creare un impasto morbido che viene poi cotto al forno fino a diventare dorato e croccante. Il risultato è un panino leggero e filante, con un cuore morbido e un sapore delicato di formaggio.

Açaí

Ingredienti: Polpa di açaí (bacche di açaí congelate), Banana, Mela, Granola, Miele, Guaraná (opzionale, per una versione più energizzante)

Presentazione: L’Açaí è un frullato energetico e rinfrescante, perfetto per chi ama i sapori tropicali e salutari. Questo piatto è ideale per una colazione o uno spuntino nutriente. La polpa di açaí viene frullata con banana e mela, per creare una base cremosa e dolce. Viene poi servita in una ciotola, guarnita con granola croccante, miele e, a volte, una spruzzata di guaraná per un extra boost di energia. Il risultato è un piatto colorato e gustoso, ricco di antiossidanti e vitamine.

Altri piatti tradizionali sono:

Coxinha: una sorta di crocchetta di pollo, farcita con formaggio e altri ingredienti, e fritta
Bacalhau bolinhos: crocchette di baccalà, fritte.
Brigadeiros: dolcetti al cioccolato, fatti con latte condensato, burro e cacao.
Bombocado: un dolce al cocco, fatto con latte condensato, uova e cocco grattugiato.
Salpiçao de frango: un’insalata di pollo, con verdure e altri ingredienti.
Pastel de queijo: un pasticcino ripieno di formaggio, fritto.

Questi piatti sono solo alcuni dei tanti cibi tradizionali del Brasile, che variano a seconda delle regioni e delle influenze culturali.

 

Quali bevande della tradizione possiamo gustare durante il soggiorno in Brasile?

Brasile, un paese ricco di tradizioni e sapori unici, che si riflettono anche nelle sue bevande.
Ecco una descrizione dettagliata delle bevande tipiche brasiliane, perfette per chi giunge nel paese per la prima volta e desidera immergersi nella sua cultura.

Caipirinha

Ingredienti: Cachaça, Limetta, Zucchero di canna raffinato, Ghiaccio

Descrizione: La Caipirinha è il cocktail nazionale del Brasile, famoso in tutto il mondo per il suo sapore fresco e rinfrescante. Preparata con cachaça, limetta, zucchero di canna e ghiaccio, questa bevanda è perfetta per le calde giornate tropicali. Il segreto sta nel pestare bene le limette con lo zucchero per estrarne tutti gli oli essenziali, creando un equilibrio perfetto tra dolce e aspro. Ideale per chi ama i cocktail freschi e aromatici.

Cachaça

Ingredienti: Canna da zucchero

Descrizione: La Cachaça è il distillato brasiliano per eccellenza, ottenuto dalla fermentazione e distillazione del succo di canna da zucchero. Ha un sapore forte e intenso, con note di canna da zucchero e un retrogusto leggermente speziato. Può essere bevuta liscia o utilizzata come base per numerosi cocktail, come la famosa Caipirinha. Per chi ama i distillati robusti e caratteristici, la cachaça è una scelta obbligata.

Guaraná

Ingredienti: Guaranà (pianta), Zucchero, Acqua gassata

Descrizione: Il Guaraná è una bevanda analcolica e frizzante, ottenuta dai semi della pianta di guaranà, originaria dell’Amazzonia. Ha un sapore dolce e leggermente amaro, con una nota fruttata che la rende molto rinfrescante. È ideale per chi cerca una bevanda energizzante e naturale, perfetta per combattere la stanchezza e dissetarsi.

Mate

Ingredienti: Foglie di yerba mate, Acqua calda

Descrizione: Il Mate è una bevanda tradizionale del Sud America, molto popolare in Brasile. Preparato con foglie di yerba mate e acqua calda, ha un sapore amaro e leggermente erbaceo. Viene tradizionalmente servito in una zucca (cuia) con una cannuccia (bomba) e condiviso tra amici e familiari. È una bevanda sociale e stimolante, perfetta per chi ama i sapori forti e autentici.

Batida

Ingredienti: Latte condensato, Frutta (come cocco, fragola, maracuja), Ghiaccio

Descrizione: La Batida è una bevanda analcolica dolce e cremosa, preparata con latte condensato, frutta e ghiaccio. Ha un sapore ricco e vellutato, con note fruttate che variano a seconda degli ingredienti utilizzati. È ideale per chi ama i dessert liquidi e rinfrescanti, perfetti per una merenda o un dolce dopo pasto.

Quentão

Ingredienti: Cachaça, Zucchero di canna, Cannella, Chiodi di garofano, Acqua calda

Descrizione: Il Quentão è una bevanda calda e confortante, perfetta per le serate fredde. Preparata con cachaça, zucchero di canna, cannella e chiodi di garofano, ha un sapore dolce e speziato che riscalda il corpo e l’anima. È ideale per chi ama le bevande calde e aromatiche, simili al vin brulé.

Cajuína

Ingredienti: Succo di caju, Zucchero, Acqua

Descrizione: La Cajuína è una bevanda analcolica a base di succo di caju, una frutta tipica del Brasile. Ha un sapore dolce e fruttato, con note tropicali che la rendono molto rinfrescante. È ideale per chi ama le bevande naturali e dissetanti, perfette per le calde giornate estive.

Cerveja

Ingredienti: Malto d’orzo, Luppolo, Acqua, Lievito

Descrizione: La Cerveja, o birra brasiliana, è prodotta in diverse varianti e ha un sapore amaro e frizzante. Le birre brasiliane sono famose per la loro leggerezza e rinfrescantezza, ideali per accompagnare i piatti tipici della cucina brasiliana. Perfetta per chi ama una buona birra ghiacciata in compagnia.

Catuaba

Ingredienti: Cachaça, Corteccia di catuaba, Zucchero, Spezie

Descrizione: La Catuaba è una bevanda alcolica a base di cachaça e corteccia di catuaba, una pianta tipica del Brasile. Ha un sapore dolce e leggermente amaro, con note speziate che la rendono unica. È considerata un afrodisiaco naturale e viene spesso utilizzata in preparazioni tradizionali. Ideale per chi vuole provare qualcosa di esotico e stimolante.

Chimarrão

Ingredienti: Foglie di yerba mate, Acqua calda

Descrizione: Il Chimarrão è una variante del mate, molto popolare nel sud del Brasile. Viene servito in una zucca con una cannuccia e ha un sapore amaro e leggermente erbaceo. È una bevanda sociale, spesso condivisa tra amici e familiari, e ha proprietà stimolanti simili al caffè. Perfetta per chi ama i rituali tradizionali e i sapori autentici.

Cachaça com Mel

Ingredienti: Cachaça, Miele

Descrizione: La Cachaça com Mel è una bevanda alcolica dolce e intensa, preparata con cachaça e miele. Ha un sapore ricco e avvolgente, con note di caramello e canna da zucchero. È ideale per chi ama i liquori dolci e corposi, perfetti come digestivo o come base per cocktail.

Caldo de Cana

Ingredienti: Succo di canna da zucchero

Descrizione: Il Caldo de Cana è una bevanda analcolica a base di succo di canna da zucchero fresco. Ha un sapore dolce e fresco, con note erbacee che la rendono molto dissetante. È ideale per chi ama le bevande naturali e rinfrescanti, perfette per le calde giornate tropicali.

Licor de Jenipapo

Ingredienti: Jenipapo (frutta), Alcol, Zucchero

Descrizione: Il Licor de Jenipapo è un liquore a base di jenipapo, una frutta tipica del Brasile. Ha un sapore dolce e fruttato, con note tropicali che lo rendono molto particolare. È ideale per chi ama i liquori fruttati e aromatici, perfetti come digestivo o come base per cocktail esotici.

Licor de Cacao

Ingredienti: Cacao, Alcol, Zucchero

Descrizione: Il Licor de Cacao è un liquore a base di cacao, utilizzato come ingrediente in molti cocktail brasiliani. Ha un sapore dolce e intenso, con note di cioccolato che lo rendono molto goloso. È ideale per chi ama i liquori cremosi e avvolgenti, perfetti per un dopo cena o come base per dessert alcolici.

Cachaça com Limão

Ingredienti: Cachaça, Succo di limone, Zucchero, Ghiaccio

Descrizione: La Cachaça com Limão è una bevanda alcolica fresca e acidula, preparata con cachaça, succo di limone, zucchero e ghiaccio. Ha un sapore vivace e rinfrescante, con note agrumate che la rendono molto dissetante. È ideale per chi ama i cocktail freschi e leggeri, perfetti per le calde giornate estive.

Spero che queste descrizioni ti abbiano fatto venire voglia di provare queste deliziose bevande brasiliane e di immergerti nella ricca tradizione culinaria del paese. Buon viaggio e buon appetito!

IL MASATO TRADIZIONE AMAZZONICA, una bevanda contro la diarrea del viaggiatore

Il Masato è una bevanda tradizionale dell’Amazzonia, fermentata, particolarmente diffusa tra le popolazioni indigene del Perù, come gli Ashaninka e i Shipibo, ma in tutta la regione Amazzonica dei paesi del nord dell’America latina.  Tra le popolazioni locali prende il posto dell’acqua da bere, in particolare dove c’è carenza di acqua o dove le fonti d’acqua sono contaminate. È una bevanda fermentata a base di manioca (nota anche come yuca o cassava), ma può essere preparata anche con altri ingredienti come riso, mais o ananas.

E’ una bevanda tradizionale diffusa in tutto il bacino dell’Amazzonia ed ha un profondo significato culturale e spirituale per le comunità indigene dell’Amazzonia. Viene spesso consumato durante cerimonie importanti come matrimoni, funerali e riunioni comunitarie. Bere masato insieme è considerato un atto sacro che rafforza i legami sociali e spirituali all’interno della comunità

 

BOLLITURA DEL MASATO
BOLLITURA DEL MASATO

Il masato, oltre ad essere una bevanda tradizionale dell’Amazzonia, sembra avere alcune proprietà mediche interessanti, in particolare per quanto riguarda la sua capacità di ridurre la contaminazione batterica dell’acqua. Possiede infatti spiccate proprietà antibatteriche, in particolare per quanto riguarda la riduzione della carica batterica coliforme e la presenza di enterobatteri, tra i quali salmonelle e forme vibrionacee.

Il Masato si prepara iniziando dalla: (1) “Bollitura della manioca” che viene sbucciata e bollita fino a diventare morbida. Quindi una volta cotta si passa alla sua (2) “Masticazione”: questa pasta viene masticata tradizionalmente da donne della comunità e poi sputata in un recipiente. Questo processo è fondamentale perché la saliva contiene enzimi che aiutano a convertire l’amido della manioca in zuccheri fermentabili.
quindi è il momento della (3) “Fermentazione”: Il composto viene lasciato fermentare per alcuni giorni. Tradizionalmente, il recipiente viene coperto con foglie di banana e lasciato riposare per circa tre giorni. Durante questo periodo, gli zuccheri si trasformano in alcol, conferendo alla bevanda il suo    contenuto alcolico che può variare tra il 2% e il 6%.
Il processo di fermentazione del Masato produce alcol e acido lattico, che possono inibire la crescita di organismi patogeni, riducendo così il rischio di malattie batteriche e virali trasmesse dall’acqua e che causano forme importanti di diarrea e vomito.

MASTICAZIONE DEL MASATO
MASTICAZIONE DEL MASATO

Studi condotti nelle comunità indigene dell’Amazzonia, come quella degli Shawi in Perù, hanno dimostrato che il Masato contiene una carica batterica significativamente ridotta rispetto alle fonti d’acqua comunali della stessa area. In uno studio compiuto in diversi dipartimenti amazzonici peruviani, il 100% delle fonti d’acqua comunali erano contaminate da batteri coliformi, mentre solo il 18% dei campioni di Masato presentava tali contaminazioni. La presenza di salmonella e di forme vibrionacee, largamente presenti nelle acque dell’area amazzonica è fortemente ridotta nel Masato.
Il Masato è considerato una fonte di acqua potabile relativamente sicura nelle regioni amazzoniche, specialmente in contesti dove l’acqua potabile è scarsa o contaminata. Questa bevanda fermentata, prende il posto dell’acqua.
Il consumo di acqua contaminata comporta rischi significativi per la salute umana, mentre il masato, grazie al processo di fermentazione, può rappresentare un’alternativa più sicura in alcune comunità amazzoniche.
Bere acqua contaminata espone a diversi agenti patogeni e sostanze chimiche che possono causare importanti problemi di salute:
Le forme gastrointestinali sono le malattie più frequenti nella popolazione locale ed anche nei viaggiatori che soggiornano in Amazonia. L’acqua contaminata da batteri, virus e parassiti può provocare diarrea, vomito, nausea e febbre. Escherichia Coli e Salmonella sono frequenti e causano infezioni gravi, specialmente nei bambini e nelle persone con un sistema immunitario compromesso. Tra i parassiti Giardia ed Ameba causano infezioni prolungate che hanno la tendenza a cronicizzare.
L’acqua contaminata dell’Amazonia contiene metalli pesanti e altri composti chimici nocivi che possono portare a malattie croniche.
Su tutto questo Il Masato offre grandi vantaggi in termini di sicurezza rispetto all’acqua non trattata:

In sintesi, mentre l’acqua contaminata rappresenta un rischio significativo per la salute umana a causa dei vari agenti patogeni e sostanze chimiche che può contenere, il masato, grazie alla fermentazione, offre un’alternativa più sicura in contesti dove l’acqua potabile è limitata. Tuttavia, è importante considerare che il Masato non sostituisce l’acqua potabile trattata in termini di idratazione.

Brasile – 10 – Tradizioni, cibi, bevande locali Leggi tutto »

Brasile – 02 – Alert sanitari

 

 

Novembre 2024: il virus OROPUCHE costituisce un nuovo allarme in tutta l’America Latina e Caraibica.
Nel 2024 sono stati diagnosticati oltre 10.000 casi in diversi paesi.  La stragrande maggioranza si trova in Brasile. Tra il 2015 e il 2022 le denincie di questa malattia sono state in Brasile di 261. Nel 2024 i casi sono aumentati in modo esponenziale. La zanzara Aedes è il vettore del visus.  Ma in uno studio pubblicato sulla rivista del CDC, Emerging Infectious Disease, a ottobre 2024 riporta che il contatto sessuale potrebbe essere un modo per trasmettere il virus.
Oropuche si diffonde con una puntura d’insetto
A propagare il virus vari insetti, oltre le zanzare, tra cui i moscerini ed i rapporti sessuali con persone portatrici del virus. Il virus, della stessa famiglia dello Zica , colpisce i feti.
Il virus è stato identificato per la prima volta nel 1955 e ha preso il nome dal villaggio di Trinidad in cui è stato trovato. La pronuncia: “o-ro-push”.
L’oropouche è ospitato in uccelli, scimmie, roditori e bradipi. È un arbovirus come la dengue, lo Zika e la Chikungunya, il termine si riferisce a qualsiasi malattia causata da punture di insetti.

Al settembre 2024, la situazione della dengue in Brasile riferita dalle autorità sanitarie è critica.

Oltre 9 milioni di casi sono stati segnalati ufficialmente dall’inizio dell’anno.

I casi non denunciati sono un numero molte volte maggiore.

Questo rappresenta un aumento significativo rispetto al 2023 e rende il Brasile il paese con il maggior numero di casi di dengue nella regione delle Americhe.

Per maggiori informazioni consulta il sito web: www.dengueonline.it

Brasile, ancora in aumento i casi di Dengue- 12 Aprile 2024

 

Al 10 aprile sono più di 3 milioni i casi di Dengue denunciati in Brasile dall’inizio dell’anno, superando in pochi mesi il totale dei casi dell’intero 2023. I decessi confermati sono 1256, mentre per altri 1857 sono in corso esami di conferma.
Gli stati che denunciano un aumento di casi sono…….Leggi tutto

MAGGIO 2024: FEBBRE GIALLA
Casi della malattia sono stati denunciati nello stato di Minas Gerais, Anche nei primi mesi del 2023 ci sono alcuni casi sospetti della malattia. I pazienti hanno presentato febbre, ittero, dolori muscolari e dolori febbrili. Sono state individuate diverse scimmie portatrici sane del virus. Le scimmie costituiscono il serbatoio e la causa dei nuovi casi anche se sporadici. Importante la copertura vaccinale.

GIUGNO 2024: CHIKUNGUNYA Fino al MESE DI APRILE l’aumento dei casi della malattia è stato del 120%, da 16.971 a 35.569 casi probabili. Le più alte percentuali di aumento sono state osservate nella regione del sud-est, con enfasi sugli stati di Minas Gerais e Espírito Santo. Altri in aumento sono Tocantins, Mato Grosso do Sul, Bahia e Sergipe.
Essenziale l’attenzione alla puntura delle zanzare con l’utilizzo di repellenti efficaci.

 

Dengue: dichiarato a Rio de Janeiro lo stato di emergenza- 7 febbraio 2024

 

Nel solo mese di Gennaio i casi hanno superato i 10.000, quasi quanto la metà dell’intero anno precedente. La diffusione e la gravità della situazione hanno spinto le autorità locali a dichiarare lo stato di emergenza, anche in vista dell’approssimarsi del carnevale che radunerà in piazza e nelle strade milioni di persone.  Ai viaggiatori diretti in zone a rischio è raccomandato il vaccino e grande attenzione a evitare le punture di zanzara. Approfondimenti sulla Dengue qui.

La Dengue in Brasile: la situazione si aggrava  – 3 febbraio 2024

 

L’epidemia di “febbre virale da Dengue in Brasile” si aggrava nel mese di gennaio 2024. I casi sono cresciuti nelle prime 3 settimane del 2024 di oltre 500% rispetto allo stesso mese del 2023. Nello stato brasiliano di Rio de Janeiro il numero dei casi certi è aumentato del 587% nelle prime 3 settimane di gennaio. I casi denunciati sono oltre 10.000; i casi presunti sono 10 volte superiori. Gli ospedali e le cliniche private a Rio de Janeiro e nello Stato hanno registrato un aumento di casi medio del 778 %. I dati provengono dal ministero della Salute.

Come all’epoca del Covid-19 le autorità sanitarie stanno pensando di convertire alcune strutture sanitaria esclusivamente alla gestione del problema della febbre virale di Dengue per aumentare la capacità di assistenza per i casi gravi ed avanzati della malattia. Siamo in una reale situazione di emergenza.

Un altro pilastro della strategia……………..continua  a leggere qui

 

 

 

30 LUGLIO 2023: TURISTA ITALIANO MUORE DI DENGUE. AVEVA 14 ANNI
L’evento drammatico purtroppo conferma la pericolosità della malattia e la necessità di un’attenta prevenzione. Leggi tutto

MAGGIO 2023: DENGUE a Rio de Janeiro:
I casi in città sono aumentati del 600% rispetto agli anni precedenti. Nel 2023 in tutto il Paese i contagi sono aumentati del 46% Nelle grandi città ed in particolare a Rio c’è stato un esponenziale aumento dei casi di dengue. L’epidemia di Dengue raramente si è manifestata così diffusa. Le zanzare Aedes Aegypti mantengono la trasmissione con un aumento del 600% del numero di diagnosi confermate dall’inizio dell’anno 2023.
Vista la gravità della situazione, l’amministrazione comunale di Rio ha riferito di stare “monitorando” diverse aree della metropoli, soprattutto nella zona ovest, dove si è registrato il maggior numero di contagiati. L’Organizzazione panamericana della sanità ha riferito che in tutto il Brasile i casi di dengue hanno registrato un aumento del 46% nei primi due mesi del 2023, quando sono stati rilevati 158.310 contagiati. Tra gennaio e febbraio c’è stato un aumento della presenza della zanzara Aedes aegypti. I sintomi manifestati sono stati febbre, eruzioni cutanee e dolori muscolari e articolari.
Lo stato di Espirito Santo sta vivendo nel 2023 la più seria epidemia con 29mila contagi e nove morti.
A Minas Gerais i casi sono stati 7mila con sei morti.
A Rondonia, solo a gennaio sono stati confermati più di mille pazienti, il 40 per cento in più rispetto a tutto il 2022.
I decessi causati da patologie riconducibili al contagio sono stati 987, in aumento del 301 per cento in un anno.

.

MARZO 2023: Approvazione in Brasile del nuovo vaccino contro la Dengue: il Q-DENGA della casa Takeda.
Il 2 marzo l’Agenzia nazionale di sorveglianza sanitaria del Brasile (Anvisa) ha approvato la registrazione del nuovo vaccino contro la dengue, il Qdenga,

MARZO 2024 Morbillo
Da alcuni mesi è in atto una epidemia di morbillo. il numero dei casi si mantiene elevato ed è in crescita. I casi di morbillo sono presenti nella maggior parte delle province del paese.

ANNO 2024: MALARIA

L’innalzamento delle temperature e dell’umidità, le piogge portano all’aumento della diffusione di diversi tipi di zanzare (Aedes e Anopheles), con il propagarsi di malattie di origine virale e parassitario. E’ ciò che si è verificato in modo anomalo, con l’aumento di casi di malaria, anche mortali, in aree del paese anche ad altitudine superiore ai 1800 metri. Ciò conferma la necessità di una informazione corretta ed aggiornata sulle reali situazioni epidemiologiche sul paese, al fine di attuare il miglior protocollo preventivo e la profilassi più adeguata.

.

Brasile – 02 – Alert sanitari Leggi tutto »

Brasile – 06 – Vaccinazioni

Quale vaccinazione è obbligatoria per il Brasile e come bisogna comportarsi?

FEBBRE GIALLA se…..

Il certificato di vaccinazione contro la Febbre Gialla è richiesto a tutti i viaggiatori di età superiore a un anno provenienti da aree dove è presente il rischio di trasmissione della malattia. Il certificato internazionale valido in tutto il mondo è rilasciato solamente dai centri di vaccinazione autorizzati da OMS e dagli stati di appartenenza.
(Aggiornamento Luglio 2023)

Quali vaccinazioni sono consigliate per il Brasile  e come bisogna comportarsi?

VACCINAZIONI CONSIGLIATE

FEBBRE GIALLA (clicca qui)
La vaccinazione è fortemente raccomandata ai viaggiatori al di sopra di 1 anno di vita che si recano nel centro del paese, nelle aree amazzoniche, nel centro del paese e nei territori a sud della regine di San Paolo. La vaccinazione è consigliata indipendentemente dalla normativa internazionale o locale in vigore per l’ingresso nel paese. Prima della partenza informarsi presso centri specializzati sulle aree del paese a maggior rischio.

VACCINAZIONI PER MALATTIE TRASMESSE DA PUNTURA DA INSETTI

• DENGUE -la malattia
E’ consigliata la vaccinazione contro la DENGUE per entrare nel paese?
Vista la presenza di focolai diffusi nel paese, in aumento continuo aumento, in particolare durante la stagione delle piogge, ma presente in modo endemico durante tutto l’anno, è consigliato effettuare il vaccino per la DENGUE del tipo QDENGA.
La prima prevenzione consiste nella attenzione alla puntura degli insetti ed alla protezione con repellenti. Noi consigliamo NOZETA – olio di NEEM, molto efficace e con caratteristiche repellenti e lenitive.
Importante valutare l’inoculazione del nuovo vaccino per la Dengue, denominato QDENGA
Il sito web dedicato alla dengue ed alla sua prevenzione (CLICCA QUI)
Per informazioni e prenotazioni del vaccino della DENGUE (CLICCA QUI)

VACCINAZIONI CONTRO MALATTIE PORTATE DA CIBI E BEVANDE CONTAMINATE

Oppure

Il rischio per il colera è piuttosto basso ed assente nella maggior parte del territorio ma cibi conservati in modo non adeguato o trasportati da aree anche lontane possono presentare rischi.

– La vaccinazione per COLERA e DIARREA non è obbligatoria, ma va presa in considerazione a seconda il tipo di viaggio e di permanenza, ma soprattutto in base alla situazione epidemiologica del paese al momento del viaggio. La nuova formulazione “orale” del vaccino anticolera protegge ora anche dalle infezioni intestinali provocate da molti agenti enterotossici che provocano la “diarrea del viaggiatore”. Il vaccino è quindi consigliato per i viaggi in molti paesi del mondo.

in prevenzione e in cura per la DIARREA DEL VIAGGIATORE: CLICCA QUI E LEGGI ATTENTAMENTE

VACCINAZIONI CONTRO MALATTIE TRASMESSE DA SANGUE CONTAMINATO.

  • EPATITE B notizie sulla malattia
    l’epatite B è una aggressione a livello del fegato che può indurre alterazioni cellulari ed aprire la porta al carcinoma epatico. I rischi, oltre che da siringhe infette e rapporti sessuali non protetti possono venire anche da medicazioni effettuate in strutture sanitarie dove la sterilizzazione dei ferri è poco curata. Quindi è importante essere protetti quando si affrontano viaggi in posti ad alta endemia del virus B
    per saperne di più…. sulla vaccinazione

VACCINAZIONI CONTRO MALATTIE A TRASMISSIONE AEREA

Per saperne di più … sulla vaccinazione

 

  • POLMONITE E INFEZIONI DA PNEUMOCOCCO
    pneumococco è la principale causa di polmoniti, otiti, meningiti e sepsi. Il vaccino è molto efficace e sicuro la vaccinazione è consigliata a coloro che hanno avuto e soffrono di problemi polmonari e durante il viaggio possono avere un contatto ed un attavvo da parte di uno dei tipi del batterio streptococco pneumoniae o pneumococco

VACCINAZIONI CONTRO MALATTIE DA MORSO DI ANIMALI

  • RABBIA notizie sulla malattia
    Se si prevedono escursioni in zone extraurbane, dove può essere più facile il contatto con animali selvatici; in ocasione di safari o battute di caccia, nonché per motivi professionali (veterinari, agronomi, ecc…).
    Vedi scheda vaccinazione

 

  • VACCINAZIONI DI ROUTINE
    Assicurati di aver effettuato tutte le vaccinazioni previste dal Sistema Sanitario Nazionale. Queste prevedono: tetano, difterite, polio, pertosse, haemophilus B, epatite B, morbillo, parotite, rosolia, varicella.

 

Brasile – 06 – Vaccinazioni Leggi tutto »

error: Il contenuto di questo sito è protetto!
C e s m e t . c o m C l i n i c a d e l V i a g g i a t o r e
C e s m e t . c o m C l i n i c a d e l V i a g g i a t o r e
C e s m e t . c o m C l i n i c a d e l V i a g g i a t o r e