FEDERALBERGHI-ROMA CONFERMA LA CONVENZIONE CON IL CESMET PER LA GESTIONE DELLA PANDEMIA COVID-19
IL 12 luglio 2021 il presidente di Federalberghi Roma, Giuseppe Roscioli, ha firmato la nuova convenzione con il Cesmet per la gestione della Pandemia Covid-19 a favore dei propri associati.
In un periodo di rilancio della attività turistica, con non poche difficoltà create dalla variante Delta del virus Sars-CoV-2, la necessità di tutti gli operatori del comparto turistico è quella di garantire ai propri clienti un ambiente “sicuro”, il più possibile controllato, certificato nelle azioni di contrasto al virus da un ente specializzato in malattie infettive e da medici specialisti e conoscitori della materia in questione. Per questo motivo il Cesmet Clinica del Viaggiatore, ente medico da decenni impegnato nella assistenza sanitaria ai turisti, è stato scelto come struttura idonea a fornire i servizi specializzati.
Obiettivo dell’accordo è gestire per gli albergatori i servizi di consulenza, informazione, diagnostica ed assistenza riguardanti il Covid-19 e le sue varianti, per rendere il soggiorno dei propri clienti più sicuro, tranquillo e con la più bassa possibilità di rischio di contagio.
Subito dopo la rielezione a presidente della Federazione romana il presidente Roscioli ha voluto firmare un accordo che favorisse il controllo e la sicurezza degli associati della Federazione attivando, per chi volesse aderire un programma di “Sorveglianza Infettivologica nell’ambito della medicina del lavoro delle strutture alberghiere”. Una consulenza specialistica per supportare e consigliare i datori di lavoro (albergatori o delegati) ed i medici competenti degli alberghi riguardo agli adempimenti particolari da realizzare nel contrasto e nella lotta alla Pandemia Covid-19. Il supporto all’ aggiornamento dei DVR (documento valutazione rischi) rispetto alla evoluzione della epidemia, ed il controllo, diretto e documentale, del personale alberghiero e della struttura contribuiscono a rendere sicuro l’ambiente delle strutture ricettive romane.
A questa consulenza diretta agli albergatori ed alle strutture si aggiungono i servizi medici di diagnostica mediate tamponi molecolari ed antigenici, sia per il personale che per i clienti che necessitano controlli o documentazione per viaggiare; i teleconsulti a distanza, sia con il personale che con i clienti bisognosi di informazione e di essere tranquillizzati (applicazione della telemedicina nella gestione delle persone); le visite mediche infettivologiche, anche a domicilio, nei casi di sospetto di insorgenza di sintomi.
Alle strutture che garantiranno l’applicazione di tutti gli adempimenti, il controllo del personale ed il suo stato di sicurezza, ed i servizi ai propri clienti verrà rilasciato un “BOLLINO VERDE DI GARANZIA E SICUREZZA” nei confronti del Covid che l’albergo potrà esporre a testimonianza della sensibilità nei confronti della salute dei propri clienti.
I servizi di “Sorveglianza Infettivologica” per il rilascio del Bollino Verde comprendono per l’albergo: (1) la valutazione del rischio biologico di Sars-CoV-2; (2) la valutazione della situazione sanitaria del personale; (3) il rilascio al personale di certificazione di buono stato di salute e di adempimenti preventivi svolti nei confronti di Covid-19; (4) la consulenza specialistica infettivologica al datore di lavoro, RSPP e medico competente; (5) ascolto e consulenze per il personale della struttura. Per i clienti vengono realizzati servizi di (1) consulenza in video o in presenza; (2) effettuazione a richiesta di tamponi PCR o antigenici; (3) assistenza clinica specialistica in caso di necessità o sospetti.
Con questa convenzione con il Cesmet Clinica del Viaggiatore la Federalberghi Roma ha voluto fornire ai propri associati un ulteriore servizio per garantire i clienti e soprattutto per favorire, in linea con la sua politica di rilancio delle attività produttive, ambienti sicuri e controllati.
Per una buona diagnosi di malaria accanto all’esame microscopico (striscio e goccia spessa su vetrino) si aggiunge un nuovo metodo in RT – PCR per diagnosticare la malaria e i 5 tipi di malaria umana presenti in tutto il mondo.
Presso il Cesmet – Clinica del viaggiatore, il dr. Paolo Meo, medico tropicalista, malariologo esegue la diagnostica per malaria, sia con l’esame classico microscopico, sia con la metodica RT-PCR per tipizzare i DNA dei singoli tipi malarici. La diagnosi di laboratorio è sempre legata alla situazione clinica della persona. E’ preferibile eseguire il test malarico dopo una visita o una consulenza di medicina tropicale.
La malaria è una malattia infettiva, parassitaria, acuta, che può cronicizzare per la presenza di alcuni tipi di Plasmodio che si possono ripresentano a distanza di anni. La malaria si presenta generalmente con sintomi acuti febbrili, abbondante sudorazione, brividi, cefalea generalmente nucale, malessere generale. I sintomi durano qualche ora o qualche giorno per poi sparire e ripresentarsi dopo ore o giorni, con un malessere generale sempre più forte e debilitante. Ma come in tutte le malattie infettive anche il plasmodio della malaria può infettare i globuli rossi di una persona e presentarsi con sintomi sfumati, senza febbre (malaria algida) o con una sensazione “strana” interna con la tendenza della pelle tumida e bagnaticcia. Una strana sudorazione e una pesantezza della testa e una sensazione di ottundimento mentale (malaria atipica). Insomma attenzione alla malaria A -o Pauci sintomatica che poi esplode tutta insieme. Questa è la situazione più pericolosa.
Il comune denominatore del “rischio malarico” è la presenza della persona, anche per poche ore o per lunghi periodi in aree dove è presente la malattia causata dal parassita malarico. Condizione indispensabile la presenza della zanzara Anopheles e di uomini portatori del Plasmodio. Il contagio avviene per puntura di zanzara femmina ed avviene da uomo a uomo. L’aver soggiornato in aree a rischio malarico è comunque l’elemento indispensabile e che deve destare immediatamente il sospetto.
Basta un malessere anche lieve ed il soggiorno in aree malariche per far scattare immediatamente il sospetto e la richiesta di un test malarico. Ossia l’esame per la ricerca del plasmodio nel sangue e la caratterizzazione del tipo di Plasmodio. Solo occhi molto esperti riescono, con scarsa presenza di parassiti nel sangue (bassa parassitemia), generalmente presente nelle fasi iniziali dell’infezione, o in chi soggiorna per lunghi periodi nelle aree a rischio, a fare diagnosi di malaria attraverso la lettura dello striscio di sangue e la goccia spessa. Ci vuole grande esperienza per differenziare un Plasmodium, specie Falciparum o Vivax. Anche per gli esperti è complicato caratterizzare gli altri tipi, per il resto abbastanza rari.
Il Cesmet Clinica del Viaggiatore, Centro di Medicina Tropicale, con tradizione pluridecennale, ha messo a punto una diagnostica molecolare che riesce ad identificare poche forme presenti nel campione di sangue (bassa parassitemia) e a tipizzare i 5 tipi che caratterizzano la malaria umana.
STRUMENTI PER RT PCR
Con la tecnica di biologia molecolare RT-PCR è possibile rilevare in modo specifico il DNA di Plasmodium Falciparum; di Plasmodium Vivax; di Plasmodium Ovalis; di Plasmodium Malariae e di Plasmodium Knowlesi in campioni di sangue intero di pazienti che hanno soggiornato in aree a rischio e presentano sintomi da molto sfumati o quasi assenti fino a situazioni particolarmente acute ed a rischio.
Questo test molecolare viene utilizzato come supporto del medico tropicalista e malariologo per la diagnosi delle cinque specie di Plasmodium, alcune più frequenti, altre più rare. Sono responsabili di forme acute o della cronicizzazione della malaria in combinazione con fattori di rischio clinici ed epidemiologici. Il DNA viene estratto dal parassita malarico che si trova nei globuli rossi della persona affetta da malaria. Viene quindi estratto dal un campione di sangue della persona, moltiplicato attraverso la tecnica della “amplificazione Real Time (RT)” e messo in evidenza con primer specifici e una sonda con colorante fluorescente che evidenzia P. falciparum; P. vivax; P. ovale; P. malariae e P. knowlesi. Basta la presenza di pochi parassiti, nella fase iniziale dell’infezione, o la resistenza parziale immunologica della persona, per essere evidenziati attraverso il processo di amplificazione.
Come tutte le tecniche di amplificazione del DNA o RNA è possibile stabilire la quantità di parassita presente. L’occhio umano che legge un vetrino difficilmente apprezza un numero di parassiti inferiori ai 15/18.000 per ml di sangue. Una bassa parassitemia difficilmente viene evidenziata. La tecnica molecolare arriva a leggere poche forme di parassita presente. La tecnica di amplificazione è molto sensibile.
Esistono in natura cinque specie in grado di infettare l’uomo: Plasmodium falciparum è il più frequente in Africa Subsahariana ma anche in Asia. E’ la causa più comune di malaria grave, è responsabile della maggior parte delle morti per malaria e può causare molte complicazioni legate alla anemia, ovvero alla rottura dei globuli rossi, ma anche ai problemi di microtrombosi, legata alla adesione delle cellule ematiche. Bambini e donne in gravidanza possono avere gravi problemi con la malaria. Una delle situazioni più frequenti può essere un basso peso alla nascita. Plasmodium vivax, Plasmodium malariae, Plasmodium ovale sono presenti nei diversi continenti e sono causa della malaria cronica. Plasmodium knowlesi, tipico delle infezioni dei primati (scimmie), è stato responsabile di casi di infezione negli esseri umani in Malesia e nel Borneo.
La diversità genetica e la riproduzione dentro le emazie producono varianti genetiche del Plasmodium con la capacità di eludere la risposta immunitaria dell’ospite e produrre varianti resistenti a farmaci e ai vaccini. Questa produzione di continue varianti è in gran parte responsabile del successo della sopravvivenza del parassita nella storia evolutiva, per milioni di anni, così come il fallimento delle misure utilizzate con lo scopo di sradicarlo.
Da quando è stata descritta per la prima volta nel 1880, dal medico francese Charles Louis Alphonse Laveran, la diagnosi di questa malattia è stata fatta osservando le diverse forme del parassita attraverso l’esame microscopico di strisci di sangue periferico colorati con vari coloranti. Oggi, questa tecnica è ancora il metodo di riferimento in tutto il mondo. Ma la difficoltà nel formare un buon microscopista ed anche la difficoltà di osservare basse parassitemie (bassa carica parassitaria) ha portato allo sviluppo di nuove tecniche più semplici e più sensibili e specifiche.Diagnosticare la malaria in tempo e soprattutto in presenza di pochi parassiti è vitale per il paziente, poiché la comparsa di complicazioni è strettamente legata al ritardo nell’inizio del trattamento.
Consigliamo di richiedere sempre l’esame emoscopico, ossia lo studio del vetrino con lo striscio di sangue, con la diagnosi molecolare in RT che fornisce anche una precisa diagnosi di specie.
Vaccinazioni COVID-19 in azienda. Il centro di vaccinazioni internazionali del Cesmet Clinica del Viaggiatore a disposizione delle aziende.
VACCINAZIONI IN AZIENDA AVIO
Si è conclusa ieri 11 giugno 2021 la 3 giorni del Cesmet, presso l’azienda Avio di Colleferro, in provincia di Roma, per l’effettuazione della campagna per le vaccinazioni anti COVID-19. Avio è una azienda leader nella propulsione spaziale, con più di 1.000 dipendenti tra Italia, Francia e Guyana Francese. E la buona adesione alla campagna vaccinale lanciata dalla azienda ai propri lavoratori è stata la giusta conclusione di un anno di attenzione e di azioni interne ed esterne alla azienda per contrastare la Pandemia. Un esempio di corretta gestione del rischio biologico riguardante il SARS-CoV-2 e di attenzione alla sorveglianza ed alla tutela dei lavoratori in Italia ed in Missione all’estero.
Dopo oltre un anno di consulenza infettivologica al datore di lavoro ed al medico competente aziendale, concretizzatasi con una attenta opera diagnostica e di screening di controllo sulla circolazione del virus SARD-CoV-2 e sulla risposta immunitaria al contatto con il virus, attuata su circa settecento dipendenti della azienda Avio, il “Centro di Vaccinazione Cesmet” è stato chiamato ad organizzare la campagna di vaccinazione per i dipendenti aziendali che ne facevano richiesta.
Il dr. Paolo Meo, delegato dal medico competente ed incaricato dal datore di lavoro, ha realizzato ed attuato il programma che prevedeva come elemento caratterizzante l’invio di una informativa chiara, sintetica e comprensibile sulla malattia Covid, sui benefici della vaccinazione, sulle caratteristiche ed effetti del vaccino che sarebbe stato somministrato alla popolazione di cantiere. E’ stata realizzata anche una centrale di ascolto del centro medico infettivologico, a disposizione di tutti coloro che avevano bisogno di contattare e parlare con gli addetti ai lavori.
Il servizio di informazione e di ascolto messo a disposizione dei dipendenti dell’azienda, costituisce uno degli elementi fondamentali e un asse portante del programma di vaccinazioni anti SARS-CoV-2.
Un “questionario anamnestico informatizzato” sulla situazione clinica della persona e sulla storia della eventuale malattia Covid, è stato inviato a tutti i vaccinandi ed ha notevolmente velocizzato le operazioni di accettazione ma ha anche incuriosito tutti coloro che si sono avvicinati alla profilassi contro il COVID-19.
Il team sanitario del Cesmet, da sempre specializzato in campagne vaccinali, supportato dai servizi di emergenza del gruppo San Paolo della Croce, che ha messo a disposizione l’ambulanza attrezzata e personale per emergenze, ha condotto la campagna di profilassi contribuendo non solo a vaccinare
il team Cesmet durante le vaccinazioni
le persone, ma a diffondere, per quanto possibile, informazioni corrette ed a infondere tranquillità e sicurezza in ogni persona.
Al termine delle vaccinazioni è rimasta attiva la “centrale di ascolto infettivologica”per tutti coloro che potevano aver bisogno di assistenza ed ulteriori informazioni. Una mail ed un numero telefonico dedicato alla azienda è stato messo a disposizione di tutti coloro che potevano averne bisogno. La lotta contro il virus Sars-Cov-2 del CESMET continua attraverso le campagne vaccinali nelle aziende, attraverso i servizi di diagnostica effettuata con test molecolari ed antigenici, e con i servizi di telemedicina per la consulenza specialistica a distanza. La Clinica del Viaggiatore e la Fondazione Cesmet continuano la lotta contro la Pandemia sostenendo l’opera di assistenza ai Padri Camilliani in India. A Bangalore siamo tutti impegnati nel sostenere il progetto: un centro Covid-19 per i più poveri.Clicca qui per conoscere il progetto.
Questa lotta contro la pandemia in India la vogliamo fare con te. Aspettiamo il tuo aiuto
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subito per la cura dei più deboli a Bangalore in India che continuano a morire a migliaia.
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Contro la variante indiana B1.617 un aiuto goccia dopo goccia. Facciamo insieme un mare di bene.
La variante indiana B1.617 del COVID-19 continua a mietere migliaia di vittime.
Vittime invisibili. Vittime fuori le statistiche ed i numeri ufficiali. Vuoi lottare anche tu contro il SARS-CoV-2 ? Se decidi di aiutare la popolazione indiana più bisognosa ed in particolare i bambini di strada rimasti senza famiglia a causa del COVID-19 in India, aiutaci ad aiutare i padri Camilliani a Bangalore, da sempre in prima linea nella assistenza sanitaria ai più bisognosi.
clicca qui e scrivi i tuoi dati per ricevere da noi informazioni e seguire i nostri progetti.
Se vuoi lasciare subito il tuo primo contributo puoi effettuare un bonifico a Fondazione Cesmet Centro studi di Medicina Tropicale IBAN: IT12W010300327100001266647 OGGETTO: aiutaci ad aiutare nella lotta contro il COVID-19 a Bangalore in India.
Sarai informato costantemente della destinazione della tua donazione. Rinunciare ad un caffè al giorno può salvare una vita.
Se hai deciso di lottare insieme a noi contro il COVID-19 in India dona una goccia, anche una piccolissima goccia, e costruisci con noi una struttura COVID-19 per i più bisognosi. Anche una goccia è una immensità nel periodo della Pandemia COVID-19. In India continua l’ecatombe, soprattutto di chi non ha nulla, vive per la strada e non si può pagare le cure.
Gli ospedali sono al collasso e chi non ha nulla soffre ancora di più. La Fondazione Cesmet e la Clinica del viaggiatore hanno scelto di affiancare i padri Camilliani in prima linea per realizzare e gestire un Centro medico COVID-19 per i senza dimora e i bambini di strada.
AIUTACI AD AIUTARE i padri Camilliani nella lotta contro il COVID-19 nella città di Bangalore.
Sporchiamoci anche noi le mani rinunciando a qualche cosa e aiutiamoli.
Ti rendiconteremo costantemente dell’utilizzo della tua donazione.vai a vedere la nostra pagina facebook
A proposito Green Pass Covid-19. Attestati di avvenuta vaccinazione; Passaporto Vaccinale; referto per anticorpi IgG anti proteina Spike. Tutte espressioni il cui significato riporta ad un documento, legalmente valido che dimostri, in modo veritiero, la posizione della persona nei confronti del SARS-CoV-2.
CERTIFICATO COVID-19 FREE
L’unico documento che ha un valore medico legale di fronte alla legge è il “certificato medico”. Questo è un documento con valore legale redatto da un medico abilitato e iscritto all’Ordine Professionale. Tale certificato fornisce attestazione scritta veritiera di un fatto di natura sanitaria, dello stato di salute e di attestazione di refertazioni o documenti diagnostici. Il valore medico-legale lo rende utilizzabile secondo le indicazioni di legge. Accerta e certifica un atto che fa fede fino a querela di falso.
Presso il Cesmet Clinica del Viaggiatore vengono rilasciati certificati medici Covid-19 Free, assimilabili al Green Pass o alle attestazioni vaccinali dopo verifica della situazione medica, dei test virologici e della ricerca degli anticorpi, e dello studio delle attestazioni di avvenuta vaccinazione. Un colloquio, in ambulatorio o in video consulenza con il medico specialista conclude la pratica di verifica dello stato della persona. Per INFO e PRENOTAZIONI scrivi la tua mail oppure scrivi un whatsapp al numero 3466000899
Dall’inizio della Pandemia presso il centro infettivologico Cesmet i referti dei tamponi, molecolari o antigenici, ed i test sierologici, sono stati accompagnati da certificazione medica con valutazione dello stato sanitario della persona.
In vista delle riaperture In Italia e dei viaggi in territori, regioni o paesi dove verrà richiesta attestazione di guarigione dal Covid-19 o di avvenuta vaccinazione è possibile richiedere un certificato medico Covid-19. Non ci sono ancora indicazioni precise, si parla di Green PASS, di PASS nazionali, ma la certificazione, dopo verifica del professionista è sempre la migliore garanzia per tutti.
Per ottenere il CERTIFICATO COVID-19 CESMET è necessario fornire la documentazione corretta, compilando una autocertificazione con l’assunzione di responsabilità di quanto scritto, e parlando con lo specialista infettivologo. E fofrnire anche i referti e i documenti necessari.
Presso il CESMET Clinica del viaggiatore, centri di malattie infettive e tropicali, il medico infettivologo ti rilascia i seguenti certificati medici, che in questo momento di confusione e di attesa, hanno il loro valore medico legale e sono utilizzabili secondo le indicazioni stabilite dalla legge:
a. Certificato medico “COVID-19 Cesmet PLUS – Covid-19 FREE”, da utilizzare per viaggi internazionali e al rientro nella attività lavorativa o sociale in sicurezza.
Il medico infettivologo certifica: l’avvenuta vaccinazione; o la malattia pregressa; il referto sierologico (anticorpi totali IgM-IgG, neutralizzanti l’antigene Spike virale; ed il referto del tampone molecolare RT-PCR negativo effettuato non oltre 48 ore dalla data della certificazione; lo stato di buona salute ed esenzione da sintomi specifici della malattia Covid-19, con traduzione in Inglese(PRENOTA da ROMA e da tutta ITALIA)
b. Certificato medico “tampone antigenico” (tampone naso-faringeo rapido) (INFO)
Il medico infettivologo certifica lo stato di salute al momento del test ed il referto del tampone con traduzione in Inglese; da presentare per viaggi internazionali e secondo richieste di legge (PRENOTA da ROMA e da tutta ITALIA)
c. Certificato medico “Tampone Molecolare” (RT-PCR per SARS-CoV-2 Covid-19 Free); (INFO)
Il medico infettivologo certifica lo stato di salute; l’ assenza di sintomi di malattia Covid-19; ed il referto del tampone con traduzione in inglese (PRENOTA da ROMA e da tutta ITALIA)
d. “Certificato medico “vaccinale” di avvenuta vaccinazione o ciclo vaccinale anti Covid-19 (semplice); (INFO) Il medico infettivologo verifica le attestazioni dei vaccini e certifica in video consulenza lo stato vaccinale e l’avvenuta profilassi anti COVID-19. (PRENOTA da ROMA e da tutta ITALIA)
e. “Certificato medico vaccinale COVID-19 Cesmet”di avvenuta vaccinazione o ciclo vaccinale anti Covid-19 con certificazione del referto sierologico (anticorpi totali igM / IgG, neutralizzanti antigene Spike virale indotti (INFO) (certificazione di resistenza al virus) (PRENOTA da ROMA e da tutta ITALIA)
f. “Certificato medico di malattia COVID-19 Cesmet” che certifica la malattia Covid-19 pregressa con certificazione del referto sierologico (anticorpi totali IgM – IgG, naturali neutralizzanti l’antigene Spike virale, (PRENOTA da ROMA e da tutta ITALIA)
Il Certificato medico COVID-19 Cesmet – Covid-19 Free può essere utilizzato per il rientro alle attività lavorative o sociali in Italia.
Per ottenere i diversi certificati medici infettivologico occorre:
(1) prenotarsi presso la segreteria CESMETlasciando il proprio nome e cognome, numero di telefono e mail, e motivo di richiesta del certificato;
(2) ricevere dalla segreteria il documento di autocertificazione medica;
(3) prenotare se necessario il tampone antigenico rapido o il tampone molecolare RT-PCR
(3) effettuare il pagamento via PayPal o bonifico e inviare la ricevuta alla segreteria;
(4) compilare l’autocertificazione epidemiologica e dello stato di salute;
(2) allegare documentazione dei tamponi, test sierologici; eventuali vaccinazioni eseguite;
(3) effettuare consulto con l’infettivologo per una valutazione ed una conferma dello stato sanitario nei confronti del SARS-CoV-2.
Riceverai dopo la consulenza medica infettivologica il certificato medico richiesto
COVID-19, patentino di immunità o certificato vaccinale o Green Pass. tutto si riassume nel certificato medico.
PER INFORMAZIONI ” COVID-19 TUTELE E CONTROLLI SANITARIO“Per viaggiare e per il rientro NELLE AZIENDEFAI LE TUE DOMANDE
Stai organizzando un viaggio all’estero o in Italia? Devi dimostrare di aver già avuto il Covid-19 o di aver effettuato la vaccinazione? Ti richiedono l’effettuazione del tampone con la certificazione medica COVID FREE? Presso la clinica del viaggiatore presentando l’autocertificazione sanitaria e dopo un colloquio o videoconsulenza con un medio ti verrà rilasciato un certificato medicospecialistico. Se hai necessità potrei richiedere di effettuare un TAMPONE antigenico o molecolare per COVID-19
Per i tuoi viaggi Richiedi di effettuare il PROTOCOLLO SANITARIO CESMET che prevede la compilazione di una autocertificazione sanitaria e di eventuale malattia Covid-19 o avvenuta vaccinazione. Dopo verifica, insieme ai referti dei tamponi sulla presenza del virus e certificazione di stato di salute ed immunologico riceverai la il certificato medico che attesta il tuo stato nei confronti di SARS-CoV-2
Ricorda che tutti i test, sia i tampponi molecolari o antigenici sia i test sierologici che quantificano la presenza di anticorpi, sono la risposta di laboratorio, lasciati alla tecnica, alla interpretazione, alla metodica. Non sono una certificazione medica. Il certificato medico è documento medico legale, una assunzione di responsabilità nei confronti dei richiedenti, è la vera valutazione dello stato di salute effettuata dal medico specialista.
INFORMAZIONI e CONSULENZE prima del viaggio. Se prima della pandemia COVID-19 informarsi presso esperti di viaggi internazionali era un optional , oggi è un dovere verso se stessi e verso gli altri. Il rischio di COINFEZIONE tra SARS-CoV-2 ed altri virus, batteri o parassiti è reale e può essere pericoloso. Chiedi quindi ad esperti tropicalisti o infettivologi quali sono i comportamenti preventivi per mantenere un buono stato di salute. Oggi più di prima informati su quali vaccini sono consigliati non solo per i “paesi tropicali” ma per Europa ed USA o Canada. Una attenzione maggiore per garantire la tua salute. Il CESMET Clinica del Viaggiatore è a tua disposizione.
Presso il CESMET il medico infettivologo ti rilascia i seguenti certificati medici, che in questo momento di confusione e di attesa, hanno il loro valore medico legale e sono utilizzabili secondo le indicazioni stabilite dalla legge (clicca qui per approfondire sui certificati medici)
a. Certificato medico “COVID-19 Cesmet PLUS – Covid-19 FREE”, da utilizzare per viaggi internazionali e al rientro nella attività lavorativa o sociale in sicurezza. b. Certificato medico “tampone antigenico” (tampone naso-faringeo rapido) c. Certificato medico “Tampone Molecolare” (RT-PCR per SARS-CoV-2 Covid-19 Free); d. “Certificato medico “vaccinale” di avvenuta vaccinazione o ciclo vaccinale anti Covid-19 (semplice); e. “Certificato medico vaccinale COVID-19 Cesmet” con certificazione del referto sierologico (anticorpi totali IgM / IgG)
f. “Certificato medico di malattia COVID-19 Cesmet” con certificazione del referto sierologico (anticorpi totali IgM – IgG.
Il “certificato medico”
– è l’unico documento che ha un valore medico legale di fronte alla legge.
– è redatto da un medico abilitato e iscritto all’Ordine Professionale.
– fornisce attestazione scritta veritiera di un fatto di natura sanitaria, dello stato di salute e di attestazione di refertazioni o documenti diagnostici.
– ha valore medico-legale che lo rende utilizzabile secondo le indicazioni di legge.
– accerta e certifica un atto che fa fede fino a querela di falso.
Per ottenere i diversi certificati medici infettivologici presso il CESMET INFORMATI QUI’ oppure lascia un messaggia al whatsApp Cesmet 3466000899
#ProntiARipartire. PER AZIENDE è il protocollo specialistico che fornisce alle aziende che hanno deciso di aderire all’accordo per “la VACCINAZIONE AL PERSONALE AZIENDALE” tutto il supporto per infomarsi, comprendere, attivare il programma di vaccinazione e certificarlo, seguendo il personale nelle settimane post vaccinazione.
La NUOVA FASE di ripartenza aziendale e per il mantenimento della attività in sicurezza in questa particolare e delicata fase della pandemia covid-19. prevede la possibilità di organizzare presso l’azienda o presso i centri vaccinali autorizzati, la campagna aziendale di VACCINAZIONI al proprio personale.
In azienda è il momento non solo di continuare a tenere sotto controllo l’ambiente di lavoro ed i comportamenti, ma soprattutto garantire lo stato di salute e la resistenza del personale al virus SARS-CoV-2 dopo oltre un anno di pandemia e circolazione del CORONAVIRUS.
PUOI SCEGLIERE DI FARE RIENTRARE AL LAVORO O DI CONTINUARE A FAR LAVORARE IL PERSONALE AZIENDALE “IN SICUREZZA” SEGUENDO NON SOLO CRITERI DI SICUREZZA AMBIENTALI MA CRITERI DI CONTROLLO DELLA SALUTE per evitare il riaccendersi del contagio.
FACILITA LA VACCINAZIONE DEL TUO PERSONALE
Il medico infettivologo del Cesmet con il suo team, affiancando il medico competente aziendale, se presente, o incaricato direttamente dalle aziende sprovviste di medico del lavoro,
– prepara la ducumentazione informativa sul significato dele vaccinazioni e sulle differenze tra i vaccini;
– informa il personale aziendale sul significato ed i rischi reali delle vaccinazioni;
– predispone i piani per l’effettuazione dei vaccini in azienda o presso Cesmet;
– se richiesto aiuta il datore di lavoro a richiedere le dosi di vaccino presso le ASL di competenza;
– ricevute le dosi effettua la somministrazione dei vaccini a coloro che volontariamente hanno aderito alla campagna vaccinale;
– effettua le pratiche vaccinali sulla piattaforma regionale di registrazione;;
Il personale aziendale dopo aver ricevuto la prima dose di vaccino verrà seguito nei giorni successivi anche con video consulenza a distanza. Al termine del ciclo vaccinale verrà eseguita valutazione sierologica con la ricerca degli anticorpi IgG, neutralizzanti, per verificare il grado di resistenza della personaal virus. Il primo certificato, viene seguito dopo la prima dose di vaccino, successivamente viene rilasciato certificato definitivo di avvenuta vaccinazione e presenza di anticorpi.
INTRODUZIONE
COVID-19 è una malattia respiratoria, virale acuta, diffusasi rapidamente in tutto il mondo e attualmente in fase di nuova espansione a causa di varianti che hanno reso il virus più diffusivo di quello originari. L’unico freno possibile al dilagare del SARS-CoV-2, e quindi la soluzione unica da applicare è proprio l’adesione alle campagne di vaccinazioni che, nei paesi dove le somministrazioni procedono celermente, stanno dimostrando la loro efficacia.
In questa fase è comunque indispensabile continuare a mantenere un comportamento di ciascuno idoneo,le distanze e le regole stabilite negli ambienti di lavoro, il controllo periodico dello stato di salute e della presenza degli anticorpi IgM – IgG nel tempo, l’effettuazione periodica di Tamponi, per il controllo della circolazione del virus.
Questo virus continua ad infettare e spesso a non manifestarsi, a rimanere silente e quindi a colpire altri soggetti. Le persone diventano contagiose per un certo periodo, e possono arrivare a mostrare sintomi non solo respiratori ma colpire la maggior parte degli organi. Dopo oltre un anno di esperienza clinica si è visto che la maggior parte degli organi posso essere colpiti e la malattia può cronicizzare.
In questa situazione può importante che ogni dipendente conosca il proprio stato di salute dopo mesi di circolazione del virus e la sua situazione di immunità nei suoi confronti; e che l’azienda conosca la sicurezza del proprio personale, in particolare il livello di resistenza o sensibilità al SARS-CoV-2.
Dall’inizio il protocollo #ProntiARipartire
Distanze di sicurezza, l’uso de mascherine negli ambienti di lavoro chiusi ed affollati, l’attenzione ai contatti a casa o nell’ambiente di lavoro sono comportamenti essenziali da seguire nei prossimi mesi, anche quelli estivi. Durante l’estate non allentare l’attenzione.
Il PROTOCOLLO #ProntiARipartire
Il CESMET Clinica del Viaggiatore, centro medico specializzato in malattie infettive, propone alle aziende, nella fase di riattivazione del lavoro, un protocollo sanitario che permetta un rientro del personale aziendale secondo criteri di sicurezza, e che preveda fasi di controllo del personale, nei mesi di rischio contagio, con aggiornamento della prima certificazione medica.
Il protocollo prevede: certificazione medica secondo criteri epidemiologici, clinici e diagnostici per ciascun dipendente. Obiettivo: fornire una certificazione medica infettivologica che attesti lo stato si salute del dipendente, il livello di resistenza o sensibilità al coronavirus; fornisca le indicazioni comportamentali legate allo stato sanitario del singolo individuo; indichi le pratiche preventive da adottare nell’ambiente di lavoro; fornisca indicazioni chiare, a chi ne ha bisogno, per entrare in stato di quarantena o isolamento e seguire i protocolli necessari; indichi le scadenze dei controlli periodici nel semestre successivo con l’aggiornamento del certificato medico.
ADEMPIMENTI AI DECRETI GOVERNATIVI ED INAIL
Il PROTOCOLLO #ProntiARipartire, nella sua completezza e nel rigore scientifico offre al datore del lavoro ed alla azienda uno strumento per adempiere in modo completo ed esaustivo alle indicazioni del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 26 aprile 2020, che segna l’avvio della FASE 2 per la gestione dell’emergenza sanitaria da SARS-CoV-2. Il PROTOCOLLO propone un metodo di controllo clinico del personale, al fine di coniugare la ripresa delle attività lavorative nelle diverse sedi con la salvaguardia della sicurezza per la salute dei lavoratori, e quindi il loro controllo secondo il protocollo proposto.
Il Protocollo proposto è conforme alle indicazioni degli organi di Governo, istituzioni, enti ed in particolare, alle prescrizioni del “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” del 24 aprile 2020 e del “Protocollo condiviso di regolamentazione per il contenimento della diffusione del COVID-19 nei cantieri” del 24 aprile 2020, e prende spunto dal documento tecnico INAIL online con le misure di contenimento e prevenzione nei luoghi di lavoro( clicca qui )
(Pubblicazione, approvata dal Comitato Tecnico Scientifico istituito presso la Protezione Civile)
I TEST LABORATORIO UTILIZZATI (SPIEGAZIONE) Il test sierologico, rapido, qualitativo, in immunocromatografia, realizzato in modo a sé stante non ha alcun significato sul risultato dello stato immunologico della persona. Il test RT-PCR, ossia la ricerca del virus con il tampone, eseguito solo a livello ospedaliero in strutture autorizzate, e per categorie ben definite, mostra solamente la “fase infettiva” della persona. Questi sono test che mostrano solamente alcune fasi del contagio del virus e della sua storia naturale all’interno dell’organismo. Fotografano di fatti “fasi della storia naturale dell’infezione singole e separate rispetto all’intera storia naturale della risposta dell’individuo al contatto con il coronavirus.
Il test in immunocromatografia utilizzato da CESMET è commercializzato su territorio nazionale ed europeo, è provvisto di conformità CE e FDA (USA), registrato presso il Ministero della Salute (n°: W0105040619 – il 09/04/2020) . Ha mostrato caratteristiche tecniche di sensibilità e specificità che lo rendono idoneo a screening preventivi quali quelli già effettuati con i medesimi test in alcuni ospedali italiani.
L’ottimo livello di percentuale di sensibilità (95.1) e soprattutto l’elevata % di specificità (99.2) rendono questo test paragonabile ai test in ELISA per le indagini di screening sulle persone sane (non sui malati) su cui occorre determinare la presenza o meno di anticorpi.
Questa figura rappresenta la “storia naturale dell’infezione”
Questa figura rappresenta la “storia naturale dell’infezione” in un individuo che ha avuto il contagio con il nuovo coronavirus (SARS-CoV-19. La fase della malattia può essere sintomatica, anche in modo aggressivo, o subclinica – senza o con pochi sintomi.
Questo diagramma mostra le fasi di presenza del virus e lo sviluppo dei due tipi di anticorpi (IgM-IgG)
Questo diagramma mostra le fasi di presenza del virus e lo sviluppo dei due tipi di anticorpi (IgM-IgG) e come si vede è la spiegazione dei tempi di presenza di virus e di formazione delle immunoglobuline. Il diagramma è da rapportare alla storia dell’infezione sopra riportata.
Il PROTOCOLLO #ProntiARipartire proposto alla azienda studia nel suo complesso, per ciascun dipendente, l’eventuale infezione con lo studio delle fasi di risposta dell’organismo e la formazione degli anticorpi. Con l’insieme dei dati il medico infettivologo può certificare i livelli di resistenza o sensibilità ad una nuova infezione e fornire i giusti consigli comportamentali. La certificazione dovrà essere aggiornata nei mesi a venire secondo un calendario stabilito.
PROTOCOLLO #ProntiARipartire, PROPOSTO ALLA AZIENDA
METODO
Nel corso del CONSULTO INFETTIVOLOGICO vengono valutati luoghi, contatti con persone a rischio, comportamenti, rischi al lavoro. Vengono studiati sintomi e risposte dell’organismo dal gennaio 2020.
Viene fatta attenzione ad alcuni parametri che si alterano in presenza del virus (ossigeno, circolazione, cuore). Il test studia la presenza degli anticorpi, che spesso non si formano o non si manifestano.
Questo vuol dire che il test da solo non ha significato, ma ha la sua importanza inserito in un contesto clinico. Il certificato medico fornisce una risposta sullo stato di salute, sulla probabile resistenza o sensibilità al virus, sul comportamento da adottare. Sui vaccini essenziali da utilizzare per evitare danni da co-infezioni in attesa del vaccino specifico.
AGGIORNAMENTO DELLA CERTIFICAZIONE PER 6 MESI SUCCESSIVI.
Per seguire le indicazioni ufficiali riguardanti l’apertura delle aziende della Fase2 e Fase 3 e seguire le norme di sicurezza nell’ambiente di lavoro durante tutto il periodo di emergenza della pandemia COVID-19 è necessario un aggiornamento della certificazione medica mensile per un periodo di 6 mesi.
Il certificato viene aggiornato sulla base di una raccolta dati a distanza autocertificata. Per coloro che manifesteranno sintomi o malattie sospette percovid-19 verrà effettuato un nuovo test sierologico (in ELISA – qualitativo e quantitativo) per la conferma di presenza degli anticorpi, e la possibile contagiosità della persona.
Vaccini Covid-19 ” Pfizer – Moderna – Astra Zeneca”, altri vaccini in giro per il mondo … ma poi vaccini pediatrici … e vaccini per i viaggi internazionali.
Per richiedere i tuoi tamponi molecolari o antigenici in caso di viaggio clicca qui
Vaccini Pfizer, Moderna, Astra Zeneca e Sputnik; campagne di vaccinazioni per Covid-19; in tutto il mondo da qualche mese non si parla d’altro. E per frenare il virus SARS-CoV-2 non potrebbe essere
vaccini contro SARS.CoV.2
altrimenti. In ogni notiziario, talk show televisivo e radiofonico, intervista, articoli di apertura di giornali e di riviste di ogni tipo, non si fa che parlare di vaccini, di politiche vaccinali, di strategie e addirittura di guerre di vaccinazioni tra stati. Ovunque ci troviamo, per strada, al bar o al ristorane, le poche volte che li troviamo aperti per mangiare un boccone, in ogni tavolo, o per bere un caffè le persone che ci stanno vicine, con la loro mascherina, non fanno che parlare di vaccini, e sanno tutto, e sanno molto di più di noi poveri tecnici, che spesso sappiamo di saperne molto poco. Poco si conosce realmente del “Piano Vaccini antiCovid del ministero della salute”
Tutto questo potrebbe essere un’ottima cosa. Una occasione per rilanciare il concetto e la sensibilità delle persone nei confronti delle vaccinazioni in genere. Non è mai accaduto che si parlasse tanto di prevenzione vaccinale, ma … Da decenni lavoro con le vaccinazioni e da decenni aspetto un momento come questo. Un avvenimento più unico che raro, diffondere la cultura della vaccinazione. Ed in effetti questa è la strada giusta per arginare la diffusione inarrestabile del SARS- CoV-2.
Tutto seguirebbe una incredibile strada promozionale e di sensibilizzazione nei confronti della questione vaccinazioni se non si parlasse solo di vaccini anti Covid, e molto spesso a sproposito. Siamo tutti coscienti che vaccinare è l’unica strada per frenare, ripeto frenare la diffusione di SARS-CoV-2 ma questo sta diventando un argomento a senso unico.
Si parla di “Vaccini” … “vaccini Covid”, di Pfizer e di Moderna, poi c’è Astra Zeneca … ed ora prende quota il russo Sputnik e poi quelli cinesi, a noi tanto lontani. Si parla di “Pratiche vaccinali”, di “organizzazione di campagne nazionali contro il Covid .. di politiche vaccinali. Si parla … si parla … E tutto diventa quasi un mantra affidato ai media. Siamo in guerra contro “il virus della Covid-19” e la guerra va combattuta fino in fondo.
D’altra parte assistiamo alle solite polemiche, ascoltiamo le solite leggende metropolitane, e tutti, giornalisti, opinionisti, gente comuni, pochi addetti ai lavori, si sforzano di dire la loro; tutti sono diventati esperti di medicina preventiva e di profilassi vaccinale. Ma … ripeto in questo clima di massima attenzione “al vaccino”, mai come ora nel mondo, sta venendo meno l’attenzione a tutti gli altri vaccini che ci proteggono dalle altre malattie.
scelta di vaccini
Sembra un paradosso ma il Covid ci ha allontanato anche dalle normali e comuni pratiche vaccinali. In Italia le Regioni e le Asl gli ospedali, non tutte per fortuna, ma nella stragrande maggioranza, sono prese in modo esclusivo dalla chiamata alle armi contro il Covid. E in questa situazione lo spazio dedicato ai comuni vaccini contro tante malattie anche gravi, quali ad esempio il “morbillo, la parotite e la rosolia -MMR”, o alle meningiti “B o tetravalenti”, o ad altri vaccini, è sempre più ridotto.Avete più sentito parlare di vaccinazioni per il meningococco, per l’ HPV, per le epatiti?
Da attento osservatore, attraverso il centro di vaccinazioni internazionali – Cesmet, guardando l’adesione delle famiglie ai vaccini per bambini, in particolare gli stranieri, avendo noi del Cesmet molti utenti di paesi da tutto il mondo, sto assistendo alla diminuzione costante della richiesta di vaccini per i piccoli bambini. Dove è finita per esempio l’attenzione anche nella popolazione pediatrica nei confronti del pneumococco. Quanti bambini lo hanno saltato. Ma come? Proprio in questo periodo di attenzione e voglia di vaccinarsi?
E l’adesione delle donne in gravidanza al vaccino per la “pertosse”? Un altro crollo di richieste. Tetano difterite “pertosse”, il vaccino trivalente principe per le donne all’ottavo mese. La protezione fondamentale per i neonati da una delle maggiori cause di morte perinatale, e dei primi due mesi di vita. Prima del Covid di richieste ce n’erano tante. Le donne giungevano al nostro centro, i ginecologi chiedevano informazioni, poi cosa è successo? Ora tutto tace. Ma durante la Pandemia non dovrebbe aumentare l’attenzione alla protezione delle altre malattie? Non abbiamo più volte affermato che le co-infezioni possono essere rischiose? Non ci si muove. Non ci si pensa ..
Proprio mentre scrivo la televisione continua a parlare di vaccinazioni Covid, di crisi di vaccinazioni, di persone che vogliono vaccinarsi. e di “No Vax” da condannare, cosa giusta e sacrosanta!! Ma contemporaneamente non sarebbe giusto, non potrebbero i nostri giornalisti ricordare che sono sempre meno le ragazze, anche adulte che chiedono il vaccino per il papilloma. Prima del “Corona” ci si informava, si chiedeva e e si prenotava il vaccino HPV. Le richieste aumentavano esponenzialmente anche per i ragazzi. Ed ora? tutto tace.
vacciniamoci per i viaggi
Non parliamo dei “viaggiatori internazionali”. Il nostro centro medico di malattie infettive rilascia “certificati medici Covid Free”, in inglese, eseguendo tamponi molecolari e anche antigenici. Tutti i viaggiatori che vanno all’estero chiedono di riceverli prima possibile. La preoccupazione per chi viaggia è quella di fare il tampone. Nessuno si informa più delle profilassi vaccinali da effettuare per il viaggio?, ricevere una risposta, e partire. Nessuno si chiede se durante il viaggio si può incorrere in problemi verso altre malattie, magari aumentati dalla presenza del SARS-CoV-2v
Tutti ci chiedono se facciamo il vaccino per il Covid-19. Tutti ci chiedono se è vero che con il vaccino anti Covid si può viaggiare. Queste sono le domande. Nessuno chiede più come proteggersi per il viaggio. La giusta attenzione per la prevenzione per viaggi, in particolare in aree disagiate o rischiose, dove è finita? Le grande testate giornalistiche o televisive, esperienza personale, mandano inviati in ogni parte del mondo per approfondimenti sulla pandemia, senza minimamente preoccuparsi se il personale va protetto da altre malattie, in alcuni casi particolarmente aggressive. Ma allora di cosa parlano televisioni e giornali, che messaggio vogliono fornire alla pubblica opinione??
Nessun viaggiatore riflette o pensa più ai rischi legati alle co-infezioni SARS-CoV-2 con altri virus o batteri; non si pensa più che in epoca di Covid sono aumentate e di molto le incidenze di alcune malattie, in particolare quelle portate dagli insetti. Sono aumentate anche le malattie da alimenti e bevande in alcune parti del mondo. Non ci si vaccina più per le epatiti, o il tifo, o per tetano difterite polio, non parliamo per meningiti o polmonite batterica. Sono aumentati i focolai di colera in molti paesi dell’area tropicale; l’Encefalite giapponese continua ad essere denunciata in molti paesi asiatici; casi di Febbre Gialla diffondono in Africa ed in America Latina ed aumentano le scimmiette portatrici di questo virus. Ma tutto questo è sempre più sfumato nella mente dei viaggiatori, anzi non viene più considerato. Di malaria non se ne parla quasi più. E se parli di profilassi antimalarica, di protezione dalle punture delle zanzare, di vaccini per infezioni alimentari presenti ed aggressive nei paesi meta dei viaggi, i pochi viaggiatori che si muovono in questo periodo ti dimostrano un senso di fastidio e di resistenza. Molto più di prima.
Dobbiamo modificare il messaggio, dobbiamo avvicinare nuovamente le persone al concetto che vaccinarsi, non solo per il Covid-19, fa bene e protegge da malattie ancora presenti ovunque. Dobbiamo cercare di non allontanare le persone dalle vaccinazioni. Non creiamo polemiche superflue nei messaggi televisivi e dei media in generale. Una informazione errata e confusa e polemica.
Diminuiamo i messaggi e parliamone poco. L’eccesiva informazione è deleteria e crea una reazione contraria nella mente della gente. I risultati negativi di una informazione polemica ed eccessiva li cominciamo a vedere nei nostri centri di vaccinazione. E cosa succederà al termine di tutto? Sfruttiamo il momento e spieghiamo che, in senso generale, vaccinarsi vuol dire aumentare la nostra capacità difensiva. Ma i messaggi vanno dosati e pesati. Vacciniamoci contro il Covid-19 ma pensiamo che esiste anche il resto che non va trascurato.
Per un ordinanza del CDC di Atlanta del 12 gennaio, dal 26 Gennaio diventa obbligatorio, per entrare negli USA, esibire il risultato di un test SARS-COV2 negativo.
Allo stato attuale il test può essere un Tampone molecolare RT-PCR o un Tampone antigenico rapido, effettuati nei 3 giorni precedenti la partenza.
In caso di infezione contratta e superata, viene richiesto un certificato attestante la guarigione e la negatività al momento della partenza.
Il certificato, in lingua inglese e in formato cartaceo o elettronico, è richiesto a tutti i viaggiatori dai 2 anni di età in su. (CDC)
Test antigenico rapido CORONAVIRUS con certificazione di negatività in inglese viene ultimamente richiesto per viaggi in Germania e altri paesi.
Il test è prenotabile chiamando lo 06 39030481 o scrivendo una mail a seg.cesmet@gmail.com .
Il risultato, con certificazione in lingua inglese, si può ritirare dopo una breve attesa, o ricevere via email ed è sempre valutato dal medico infettivologo, sulla base di anamnesi di dati epidemiologici e clinici del viaggiatore.
Per informazioni sul Test Antigenico rapido, e sugli altri test disponibili presso il nostro Centro, leggi l’articolo dedicato.
Iniziamo questo 2021scambiandoci i migliori auguri per un ritorno alla normalità e con un proposito fondamentale, quello di vivere questa pandemia senza ansie o paure. Da sempre abbiamo scritto, dalle pagine di questo sito, che il virus SARS-CoV-2 avrebbe circolato seguendo “regole e leggi naturali” scandite da rapporti millenari tra microrganismi e mondo vegetale o animale, compreso il genere umano.
ONDATE E PERSISTENZA DEL VIRUS
Era prevedibile lo sviluppo della prima ondata di diffusione del virus fin dall’aumento esponenziale dei casi in Cina; era certo l’arrivo della seconda ondata in una umanità priva di difese immunitarie dopo la stagione estiva, da sempre priva di eccessi di malattie infettive respiratorie; è prevedibile e calcolabile l’avvento della terza ondata di un nuovo virus che circola da poco più di un anno e si trova in pieno periodo invernale a contatto con l’uomo “al minimo della sua capacità difensiva immunitaria”. Come è sicuro il declino della presenza del virus dalla primavera inoltrata, nel nostro emisfero, e l’adeguamento in altre parti del mondo legato al periodico ciclo stagionale di rafforzamento dei sistemi difensivi cellulari immunitari. E’ certo il permanere del virus negli anni futuri tra di noi. Tutto questo avviene ed avverrà nonostante la giusta e corretta azione preventiva e protettiva delle mascherine, della debita distanza, della modifica dei i nostri comportamenti e soprattutto dell’avvento dei vaccini contro sars-CoV-2.
STORIA DEL RAPPORTO VIRUS-UOMO La storia millenaria, e soprattutto la storia degli ultimi 50 anni ci ha insegnato che l’umanità, per quanto voglia frenare l’attacco dei microbi, e voglia proteggersi con sistemi preventivi e di profilassi vaccinale, ha comunque bisogno dei tempi giusti, dettati dall’adeguamento dei sistemi biologici, per imparare a difendersi e convivere con nuovi germi improvvisamente mutati e capaci di aggredire i sistemi cellulari della specie umana. Non sono quindi i tempi dei governi, dei commissari straordinari o di una stampa sempre attenta alle notizie sensazionalistiche. Sono i lunghi tempi della natura che ha stabilito azioni e reazioni, attacchi e difese, guerre e fasi diplomatiche tra microbi e cellule degli organismi.
Possiamo frenare il contatto con il virus (distanziamento), diminuirne la quantità (mascherine), velocizzare le risposte del nostro organismo (vaccinazioni), attraverso questi comportamenti virtuosi. L’utilizzo dei vaccini fornisce al nostro corpo strumenti difensivi e soprattutto insegna ai sistemi cellulari (globuli bianchi e non solo) l’arte dell’aggredire e uccidere virus e batteri, aiutando i nostri sistemi immuni a produrre anticorpi, e ad articolare l’azione congiunta delle cellule.
Ma quanti decenni ci sono voluti per controllare malattie pericolose in corso di campagne vaccinali. Ci siamo riusciti dando il tempo necessario ed aspettando gli adeguamenti della natura. Parlando di vaccinazione anticovid non pensiamo solo all’organizzazione dell’Italia, della Francia, della Germania o dell’ Europa intera. Non pensiamo solo ai risultati dei paesi tecnologicamente avanzati. La sconfitta del Sars-CoV-2 avverrà con il coinvolgimento globale di tutti i paesi del mondo, anche quelli privi da sempre di una organizzazione sanitaria adeguata. E questo sistema richiederà anni di attenzione, campagne vaccinali, applicazione di regole di igiene e prevenzione. Il virus per essere sconfitto dovrà trovare in tutto il mondo organismi in grado di combatterlo e sconfiggerlo. VACCINAZIONE ANTICOVIDsubito, a tutti, in tutto il mondo, ma non aspettandoci tempi di risoluzione immediata. Impariamo a convivere con il virus e a non temerlo in modo isterico.
COVID E INFORMAZIONE L’anno 2021 deve essere l’anno del ritorno ad una informazione corretta.
Il primo invito è rivolto a miei colleghi medici. Forniamo ai mezzi di informazione poche notizie, ragionate e certe. Numeri e casistiche ponderate e fornite con intervalli ragionevoli. Basta valanghe di numeri quotidiani che salgono e scendono come montagne russe. Le persone sono confuse e non comprendono. I NUMERI e le STATISTICHE si danno ad intervalli che consentano di fornire SINTESI CERTE E COERENTI CON LE SITUAZIONI REALI. L’impressione generale è che l’informazione è forzata e non coerente e scientifica. E’ inutile fornire ora dopo ora, giorno dopo giorno numeri ballerini che sappiamo relativi e privi di senso assoluto.
Il secondo invito è rivolto ai media della carta stampata, radiofonici, televisivi ed informatici. Non buttatevi sulle notizie sensazionalistiche e pilotate politicamente. Pochi numeri, coerenti e con tempistiche corrette. Non illudete o terrorizzate le persone con notizie che forniscono speranze infondate o dubbi eccessivi. Cominciamo a parlare meno del problema virus e più delle notizie quotidiane. I tempi saranno lunghi, non illudiamoci troppo ma anche non esasperiamoci.
questo virus, come tutti gli altri segue i suoi tempi e le sue strade. Noi tecnici conosciamo bene la situazione e le previsioni. Siamo entrati nella fase vaccinale, ma ricordiamo che tutti si devono vaccinare, ma che i tempi di risposta sono lunghi e dipendono anche dalla adesione altrui.
Il 2021 deve essere quindi l’anno della ripresa per una normalità ritrovata e indicata da una informazione corretta. Auguri e buon lavoro a tutti ed in particolare a coloro che continuano a lavorare per arginare la diffusione ed assistere coloro che hanno bisogno.
Il dr. Salvatore Squarcione, Igienista, già direttore Malattie Infettive del Ministero della Salute e già Direttore Sanitario ospedale Spallanzani e Direttore Generale ASL RM4, attuale consulente del centro di malattie infettive, Cesmet- Clinica del Viaggiatore, interviene sull’argomento vaccinazioni fornendoci una chiara spiegazione di cosa sono i vaccini, come sono costituiti e introducendo la questione dei vaccini del COVID-19, ponendo anche domande a cui solo il tempo e l’esperienza consentiranno di rispondere.
Presso il Centro di vaccinazioni internazionali del Cesmet Clinica del viaggiatore si effettuano vaccini per influenza e pneumococco, ancora disponibili. Si effettuano tamponi molecolari RT-PCR e Tamponi antigenici. (info e prenotazioni clicca qui)
Non si effettua il vaccino per COVID-19
La popolazione generale, quando parla di vaccini, quasi mai sa che la parola “vaccino” comprende prodotti tra loro molto differenti.
Facciamo, dunque, una disamina “scolastica” dei vari tipi di vaccino attualmente utilizzati e di quelli che potranno presto essere impiegati, in particolare per proteggerci dall’infezione da SARS-CoV-2 che provoca la sindrome CoViD-19.
Una anticipazione del confronto tra i diversi vaccini per il Covid-19.
commenti e spiegazioni nella sezione dedicata ai vaccini anticovid
Tipologie di vaccini
In sintesi abbiamo: 1.Vaccini contenenti l’intero microrganismo in forma attenuata.
Sono per lo più vaccini già impiegati da molto tempo come ad esempio MPR (anti morbillo-orecchioni-rosolia), anti varicella, anti herpes zoster, anti febbre gialla, anti rotavirus.
Questi vaccini vengono “costruiti” manipolando in laboratorio il relativo virus per renderlo meno aggressivo. Il vantaggio nel loro impiego è che sono particolarmente efficaci perché riproducono l’immunità da infezione naturale innescando una risposta immunitaria forte e duratura tant’è che dopo 1 o 2 dosi, di fatto, non richiedono più richiami. Di converso, però, non devono essere somministrati (a parte qualche eccezione) a persone il cui sistema immunitario è indebolito da alcune malattie o trattamenti farmacologici.
2. Vaccini contenenti l’intero microrganismo in forma inattivata.
Anche questi sono vaccini impiegati generalmente da molto tempo, come quelli contro . Vengono prodotti uccidendo il rispettivo microrganismo che, quindi, è totalmente incapace di moltiplicarsi e non può provocare né infezione nè malattia. I vaccini di questo tipo sono in generale meno efficaci dei vaccini vivi attenuati e spesso richiedono dosi multiple o dosi di richiamo. Il loro maggior vantaggio è che generano pochissimi effetti collaterali e possono essere somministrati anche a persone con un sistema immunitario indebolito.
3.Vaccini purificati contenenti solo uno o più frammenti del microrganismo come, ad esempio, quelli contro difterite, tetano, pertosse, epatite B, HPV, influe
nza. Questi vaccini contengono solo quelle parti del microrganismo che sono necessarie al sistema immunitario per riconoscerlo e per attivare una buona protezione ed hanno il vantaggio di stimolare il sistema immunitario in modo molto mirato. La loro tolleranza è quindi eccellente, ma spesso sono necessari dei richiami.
4. Vaccini coniugati, come quelli contro Hib, pneumococchi, meningococchi. Questi vaccini contengono, in pratica, unicamente i polisaccaridi della capsula del microrganismo adesi ad una proteina di trasporto per essere meglio riconosciuti dal sistema immunitario. Per ottenere un’immunità occorrono diverse iniezioni e l’immunità dura talvolta solo alcuni anni.
5.Vaccini «con vettore». Sono vaccini prodotti prelevando un antigene del microrganismo ed inserendolo in un virus o un batterio che non provocano delle malattie nell’essere umano. Questi “vettori” sono scelti in modo che la loro moltiplicazione sia limitata nel corpo umano, senza causare infezioni, ma capaci comunque di stimolare una risposta immunitaria. Sono vaccini prodotti con una tecnica molto recente, che ha consentito di sviluppare utilmente la vaccinazione contro Ebola e contro alcuni tumori.E’ sulla base di tali risultati che con questa tecnica si sta allestendo uno dei vaccinicontro SARS-CoV-2.
vaccini ad mRNA
6.Vaccini “ad RNA”. E’ la tecnica più recente, comunque nota da circa un decennio, però mai utilizzata sino ad ora per l’allestimento di vaccini umani. La necessità di allestire con grande rapidità un vaccino per combattere l’attuale pandemia ha generato l’allocazione di quegli investimenti che su questa metodica erano mancati in precedenza. Infatti, in questo momento tale metodica viene utilizzata per l’allestimento di un vaccino contro SARS-CoV-2. La vaccinazione consiste nell’iniettare un frammento di RNA del patogeno adeso su una nanoparticella costituita da più lipidi.
Ma quando si parla di “sperimentazione dei vaccini”, a cosa ci riferiamo?
Anche in questo caso la parola “sperimentazione” comprende più momenti, più fasi e ogni fase deve essere favorevolmente superata per poter passare a quella successiva.
Semplificando, e riassumendo scolasticamente, parliamo di test preclinici e di studi clinici.
• I test preclinicivengono effettuati su modelli animali (solitamente roditori e poi primati) al fine di evitare di somministrare all’uomo vaccini inefficaci o troppo reattogeni. I risultati di questi test su modelli animali danno buone indicazioni, ma non è detto che siano necessariamente sovrapponibili all’impiego nell’uomo.
Gli studi clinici coinvolgono persone volontarie e sono condotti in quattro fasi:
• Gli studi di Fase I che di solito coinvolgono qualche dozzina di volontari. Sono progettati per osservare possibili effetti collaterali molto comuni (rispetto a un placebo o a un vaccino noto) ed aiutano a determinare la migliore dose somministrabile misurando gli anticorpi prodotti dai volontari.
•Gli studi di Fase II includono diverse centinaia o migliaia di volontari in diversi centri clinici, monitorati per diversi mesi al fine di seguire l’evolversi del loro movimento anticorpale. Grazie a questo livello sperimentale, oltre a studiare i dettagli della risposta immunitaria, si definisce il numero e le dosi da somministrare e si identificano gli effetti collaterali più frequenti.
• Gli studi di Fase III sono studi su larga scala, essendo condotti su diverse decine, o centinaia, di migliaia di volontari, e non solo consentono di verificare se il vaccino protegge dalla malattia e per quanto tempo e su che tipo di popolazione, ma sono gli unici in grado di far rilevare eventuali rari effetti collaterali. • Gli studi di Fase IV sono condotti dopo la commercializzazione di un vaccino per confermarne l’efficacia anche su tutta la popolazione che potrebbe non essere stata inclusa negli studi di fase II e III, ma soprattutto per verificare l’eventuale comparsa di eventi avversi particolarmente rari, ma gravi.
Insomma, come per ogni qualunque altro farmaco, i vaccini vengono sorvegliati e studiati dal momento del loro concepimento per tutta la durata del loro impiego!
VACCINI ANTI COVID-19 I primi vaccini contro SARS-CoV-2 che stanno per ricevere l’autorizzazione all’impiego umano, e che presto verranno resi disponibili e commercializzati, sono di due tipi diversi:
1. Con meccanismo di funzionamento a mRNA: Pfizer-Biontech e Moderna.
Ambedue funzionano col medesimo meccanismo di azione poiché si somministrano le informazioni genetiche sotto forma di RNA messaggero, cosicchè i ribosomi delle nostre cellule produrranno la proteina spike di SARS-CoV-2, proprio quella proteina attraverso cui il virus si aggancia alle cellule bersaglio e che, una volta in circolo, ci farà produrre anticorpi neutralizzanti e cellule T, proprio come se fossimo stati infettati dal vero virus.
Ambedue i vaccini richiedono una doppia somministrazione: dopo 21 giorni quello Pfizer-Biontech e 28 quello Moderna.
Per il suo stoccaggio, il vaccino Pfizer-Biontech ha bisogno di temperature basse dell’ordine dei -75°C e solo negli ultimi giorni prima dell’iniezione può essere portato ad una temperatura di 4°C, resistendovi per 5 giorni.
Il vaccino di Moderna, invece, può essere conservato a -20°C per un massimo di 6 mesi di stoccaggio e conservato per la somministrazione tra i 2°C e gli 8°C fino a un massimo di 30 giorni (a temperatura ambiente per una ulteriore mezza giornata).
Sul piano della sicurezza, per ambedue i vaccini sono stati segnalati solo blandi effetti collaterali come astenia, dolori, eritema nell’area dell’iniezione, cefalea e altri sintomi minori. Si discute se questi vaccini proteggano solo dallo sviluppo della sindrome Covid-19 o se impediscano l’infezione da SARS-CoV-2, così come si discute se gli anticorpi sviluppati siano permanenti, di lunga o di breve durata.
2. Vaccini a tecnologia proteica “a vettori”:AstraZeneca/Oxford, Sinovac, Janssen, Cansino, Butantan, Novavax ed Elea Phoenix.
Il vaccino sperimentato da Astra- Zeneca/Oxford è quello che appare essere il più “vicino” tra quelli di questa tipologia. Questo vaccino è molto diverso da quello mRNA di Moderna e Pfizer-Biontech basandosi su vettori virali da adenovirus degli scimpanzè, microrganismo innocuo per gli esseri umani e che, una volta iniettato, funziona da «cavallo di Troia» in cui viene inserita la sequenza genetica della proteina spike che il coronavirus utilizza per legarsi alle cellule e replicarsi. La proteina spike viene riconosciuta dal nostro sistema immunitario senza la presenza di tutto il virus e stimola il sistema immunitario. In questo modo, il sistema immunitario si attiva e neutralizza l’infezione da SARS-CoV-2. Anche per questo vaccino si discute intorno alla durata dell’immunità conferita ed alla effettiva copertura: se protegge solo dalla sindrome CoViD-19 o anche dall’infezione stessa.
Le domande ancora senza risposta
Anche quando si passerà alla somministrazione su larga scala di qualunque vaccino contro SARS-CoV-2 alcune domande rimarranno ancora senza risposta per lungo tempo: Per quanto il vaccino garantirà la protezione contro l’infezione da coronavirus? Saranno necessarie delle dosi di richiamo oppure bisognerà vaccinarsi ogni anno? La risposta immunitaria nelle persone anziane vaccinate sarà la stessa dei pazienti giovani? Ci saranno effetti collaterali sul lungo termine?
siti per aggiornamento sugli argomenti:
Salvatore Squarcione Igienista. Già Direttore Generale ASL RM 4 e Direttore Sanitario INMI Spallanzani. Già Direttore Malattie Infettive Ministero Salute www.salvatoresquarcione.it
Questa interessante disamina di cosa sono i vaccini è stato pubblicato su ” Moondo -mondo salute.it”
In natura non esistono leggi e regole assolute ma tutto è relativo. Quanto riportato in questo articolo fornisce alcune spiegazioni alla relatività delle risposte dei test di laboratorio per la ricerca del virus (tamponi molecolari ed antigenici) e dei test anticorpali (sierologici). Le risposte vanno sempre interpretate dal medico alla luce della valutazione della persona
E’ il medico che interpreta i risultati dei test dei tamponi o sierologici spiegandone il significato.
Presso il CESMET – Clinica del Viaggiatore, centro di malattie infettive riconosciuto dalla Regione Lazio, puoi effettuare sia i diversi tipi di tamponi, molecolare che antigenico, che i test sierologici.
Essendo il CESMET un centro specialistico di malattie infettive e medicina tropicale, e non un semplice laboratorio il rilascio delle risposte dei test per COVIDè sempre subordinato alla valutazione della autocertificazione sanitaria perché le risposte del nostro organismo al virus non si possono valutare con i soli test. ( CLICCA QUI per info e prenotazioni)
La relatività della risposta del nostro organismo all’attacco dei virus.
complessità di una risposta al virus
In Natura e quindi anche nel nostro organismo i sistemi biologici, le loro interazioni e le loro variabili sono così complesse e poco conosciute che non esiste il nero e il bianco, ossia non esistono definizioni e modelli validi al 100%. Esistono centinaia di sfumature di grigio. Questo vuol dire che le affermazioni e le spiegazioni riguardo i rapporti tra sistemi biologici e il nostro organismo non sono mai assolute e vere al 100%, ma hanno margini di variabilità ed interpretazione molto ampi.
Accanto la complessità dell’ambiente biologico dove avviene la storia tra virus e organismo.
In particolare, riferendosi alla attuale pandemia, la grande confusione nasce dalle informazioni sul COVID-19 fornite dai media come assolute e reali, su cui si basano risposte e modelli date come validi per tutti, informazioni che poggiano su dati incerti e spesso con poco fondamento scientifico.
Infatti per quanto sia necessario basarsi su regole e modelli assoluti che coinvolgano milioni di persone, bisogna sempre ricordarsi che ogni organismo agisce e risponde secondo le sue caratteristiche biologiche nei confronti del virus, con reazioni e manifestazioni differenti da tutti gli altri individui. Non esiste quindi una regola assoluta. E la storia di questa pandemia e delle sue ondate così poco prevedibili ne è un segno evidente.
Rapporti tra virus ed umani
Virus e organismo: una storia lunga e complessa.
Il rapporto tra SARS-CoV-2 e il nostro organismo è regolato da leggi naturali che si sono consolidate nel corso di centinaia di migliaia di anni. La vita dei virus e vecchia di qualche miliardo di anni, e noi ci siamo ritrovati a fronteggiare esseri viventi adattati da sempre a convivere con i sistemi biologici. La loro capacità di adattamento nel nostro organismo è frutto di esperienze millenarie. Il rapporto del virus con il nostro sistema difensivo – immunitario, percorre una lunga strada per arrivare al termine della contesa tra le due parti. Ossia trovare il modo di convivere e di riprodursi da parte dei virus, e per le cellule del nostro organismo, di difendersi. Una strada molto lunga e tortuosa. Le risposte degli organismi non sono univoche ma gli organismi sesso rispondono in modo diverso gli uni dagli altri,
La produzione degli anticorpi IgM e IgG contro Sars-CoV-2 è da considerare la fase finale di un processo che inizia dal contatto esterno tra il virus e la pelle o le mucose respiratorie e prosegue con una botta e risposta tra il microbo e i nostri sistemi difensivi. Molte volte la risposta dell’organismo nei confronti dell’attacco del virus si ferma alla attivazione di alcune cellule, tra le quali spiccano per importanza strategica alcuni tipi di linfociti T ed anche altre cellule molto attive e intelligenti, cioè le prime cellule difensive. Le difese successive, più specifiche, generate dai linfociti B (plasmacellule) che sono le cellule che producono prima gli anticorpi M (immunoglobuline M) e poi gli anticorpi G (immunoglobuline G) spesso non vengono attivate. La battaglia ed i suoi esiti si è conclusa prima di produrre gli anticorpi. Il virus è vinto e la persona non se ne è accorta. Questo fenomeno avviene nella maggior parte dei casi di contatto con i virus. Altre volte la reazione è diversa e l’organismo manifesta sintomi lievi, un tentativo di difesa per creare un ambiente ostile al virus. Altre volte il malato si aggrava perché i sistemi di difesa sono eccessivi e si rivolgono contro l’organismo. Se questi sistemi difensivi, ossia l’immunità, non funzionano o sono deboli, cosa che avviene in età avanzata, il virus ha campo libero, si riproduce senza sosta, e l’organismo reagisce in modo violento aggredendo anche sé stesso e arrivando all’exitus. (morte)
Come diffonde il virus
La diffusione del virus è descritta nell’informazione comune della stampa o media come regolata da eventi ben precisi e definiti. La distanza da considerare è di 1 o 2 metri; i contatti a rischio sono quelli stretti tra persone; il trasporto del virus avviene attraverso i droplet, ossia le gocce di saliva più grandicelle, e non dall’ aerosol del respiro. Queste sono affermazioni assolute che vengono fornite ma che non corrispondono alla realtà.
Per prima cosa il virus diffonde nell’ambiente da una persona infetta in quantità variabile, cioè proporzionalmente alla carica virale, ossia la quantità di virus presente nell’organismo. Un individuo infettato può avere pochissimi virus, che non arrivano ad avere la forza di infettare. Invece un altro individuo può produrre una quantità (carica) di virus talmente elevata diffonde alte cariche virali che in altri organismi le difese esterne sono da questi sopraffatti. Come accennato e come è noto la diffu
la diffusione di SARS-CoV-2
sione avviene con le goccioline della saliva, la maggior parte delle quali non supera il metro o due dalla bocca o dal naso. Ma quante variabili nella produzione e nel percorso delle goccioline. Dai grossi droplet, all’invisibile aerosol. Una spolverata di microscopiche gocce in grado di percorrere distanze molto lunghe, anche decine e centinaia di metri e più. Che influenza hanno in questo meccanismo le correnti d’aria? I venti che si rafforzano in vere e proprie tempeste? I flussi d’aria che trasportano pulviscolo, residui microscopici e aerosol derivato dalle vie aree umane anche per chilometri? Il virus circola quindi anche a distanze ben oltre il metro. Il virus diffonde a suo modo ed è invisibile.
Come si comporta l’organismo quando viene contattato dal virus
Una volta fuoriuscito dall’organismo, con uno sternuto, un colpo di tosse, con il parlare forte, i virus non possono resistere fuori dall’ambiente cellulare più di tanto. Per sopravvivere e riprodursi hanno bisogno dell’ambiente cellulare di un organismo. Quindi una volta nell’ambiente esterno per sopravvivere devono trovare prima possibile un nuovo ospite. Come il polline di pianta in pianta, il virus di uomo in uomo. Ma la strada è lunga e tortuosa e non semplice per questi microbi.
Sars-CoV-2, come la maggior parte dei microrganismi, entra in contatto con il corpo umano. Ma 70 persone su 100 (ossia circa il 70% degli individui) contattate dal virus, si oppongono alla sua entrata con la forza dei sistemi di difesa esterna. 70 persone su 100 in tutto il mondo uccidono il virus prima che questo riesca ad entrare all’interno del corpo e li infetti. La pelle, le mucose nasali ed aeree; i liquidi organici, micidiali per i microbi quali la saliva, la ptialina, le lacrime; per non parlare della acidità prodotta dallo stomaco e la insuperabile barriera batterica che colonizza e protegge le nostre mucose, tutto questo ed altro ci protegge e ci salva dagli attacchi di nemici invisibili.
Sars-Cov-2 ci attacca e noi di regola lo respingiamo. Infatti, una percentuale altissima della popolazione globale, attaccata da infiniti virus, batteri, funghi respinge ogni forma invisibile di vita.
Rimangono circa 30 individui sui 100 che sono stati attaccati da SARS-CoV-2 che si infettano, ossia non riescono a difendersi e cedono il passo all’entrata del virus all’interno del proprio organismo. In effetti questi individui sono una minoranza sul totale della popolazione globale. Un numero relativamente piccolo sulla totalità delle persone.
In questi individui (mediamente il 30%) i virus penetrano sconfiggendo le prime difese esterne e magari un po’ malconci dopo questa prima battaglia, dopo 12/24 ore entrano e colonizzano le prime cellule della mucosa nasale e del sistema respiratorio più interno cominciando a riprodursi. SARS-CoV-2, utilizzando una sorta di chiave (spike), penetra all’interno della cellula attraverso dei canali che si sono aperti e comincia a riprodursi e a generare migliaia, anzi milioni di altri virus fratelli. Le cellule si trovano spiazzate e mettono a disposizione del virus dei piccoli organuli interni che servono a riprodurre parti dello stesso. Questo meccanismo di utilizzo e sfruttamento dei sistemi cellulari da parte dei virus per riprodurre sé stessi (parassitismo o commensalismo) può anche avere talvolta una reciproca utilità, ma la maggior parte delle volte sfocia in un disastro. La produzione di milioni di nuovi virus che colonizzano e distruggono le stesse cellule che hanno fatto da incubatrice.
Intervengono i sistemi difesivi
Piano piano gli organismi vengono invasi da questi microscopici esserini, i virus. E negli organismi con sistemi difensivi assenti o deboli, vedi gli anziani, il virus irrompe e attacca causando danni ingenti. Al contrario, nei soggetti sani, diversi tipi di cellule, con diverse funzioni, ma tutte rivolte alla difesa, presenti tra la cute, il derma, il sottocutaneo e la sottomucosa, nei piccoli vasi della rete capillare, nelle cellule endoteliali, cominciano ad allarmarsi ed a segnalare questa anomalia, ossia la presenza di entità estranee microscopiche (i virus) in forte riproduzione ed aumento all’interno dell’organismo. Le prime difese meccaniche sono vere e proprie trincee, i sistemi cellulari sono veri e propri battaglioni di fanteria, pronti a scatenare una guerra di sfiancamento nei confronti dei virus.
Se i virus sono entrati nell’organismo, da qualche pertugio o con qualche furberia, in quantità ridotta (bassa carica) e sono scoperti e evidenziati dalle nostre difese nella fase iniziale della loro riproduzione, vengono neutralizzati e uccisi definitivamente. Questo fenomeno avviene nella maggior parte dei soggetti infetti.
Se invece i virus sono trasmessi in grande quantità, ad alta carica, i nostri sistemi difensivi vengono sopraffatti, le cellule vengono invase ed anche distrutte. L’infezione e la malattia avanzano. Tutto questo avviene all’interno del nostro organismo, a nostra insaputa senza che noi ce ne accorgiamo.
I sintomi di malattia da sistemi difensivi a meccanismi pericolosi
Dalla assenza di sintomi, situazione che avviene nella maggior parte dei casi di attacco o di infezione virale, si passa all’insorgere di qualche colpo di tosse, qualche linea di febbre, stanchezza, un po’ di mal di testa. Sistemi di difesa messi in essere dall’organismo per creare un ambiente sfavorevole alla crescita e riproduzione del virus. Ma possiamo assistere anche ad una salita repentina della febbre con tosse forte e profonda, malessere, difficoltà di respirazione. Non ci sono regole evidenti che regolano questi fenomeni. Ogni persona risponde secondo una sua organizzazione interna e la capacità del proprio sistema immunitario e di rilascio di sostanze interne prodotte da alcune cellule. Possiamo solo dire che le persone in buona salute superano l’attacco e la malattia senza neanche accorgersene. Chi non ha i sistemi in equilibrio paga lo scotto del suo disequilibrio interno e soffre.
Dall’infezione all’incubazione alle manifestazioni di malattia.
Nella fase di INCUBAZIONE, dall’entrata alle prime manifestazioni di malattia, i test eseguiti con i tamponi sia molecolari che antigenici sono per definizione NEGATIVI. Gli anticorpi evidenziati dai test sierologici ancora non esistono.
I virus, particolarmente attivi, continuano dalle prime ore di infezione la loro corsa a moltiplicarsi ed a colonizzare riproducendosi dentro le cellule. Non verranno evidenziati fino al 4°- 7° giorno per poi fuoriuscire dalle cellule indisturbati. Ora si manifestano in modo evidente, iniziano a diffondere ed i tamponi si positivizzano.
In questa fase si attivano la maggior parte dei tipi delle cellule immunitarie, e i gruppi cellulari, come tanti battaglioni a formare un regimento, si portano in gran numero dove sono presenti i virus. Contemporaneamente inizia la produzione di sostanze velenose per i virus, ossia molti tipi di sostanze infiammatorie.
In questa fase di INFEZIONE i tamponi molecolari risultano POSITIVI anche a basse cariche. Basta la presenza di un virus o di parte di questo per essere rilevato. Anche il tampone antigenico risulta POSITIVO, se la diffusione del virus è medio elevata, e questo vuol dire che il soggetto è infettante.
(situazione 1) Negli organismi in cui i sistemi difensivi, durante l’infezione, in fase iniziale contengono la riproduzione del virus all’interno delle cellule, questa si arresta in pochi giorni e la malattia non prosegue. Questa fase può durare 4/7 giorni senza manifestare sintomi e la battaglia è vinta. Alcuni linfociti, del gruppo dei globuli bianchi, le nostre cellule difensive, hanno ricevuto l’informazione della presenza del virus e ne manterranno il ricordo nel tempo.
(situazione 2) Negli organismi in cui il virus ha il sopravvento sui primi sistemi difensivi il soggetto infettato chiama a raccolta altri tipi di cellule che iniziano a produrre sostanze irritanti e mortali per i virus ma aggressive anche per sé stesso. Queste sono le molecole dell’infiammazione, molecole di molti tipi, alcune pericolose come le citochine. Questa è la fase dell’inizio di sintomi, dalla febbre, alla tosse, al catarro. Sintomi che si possono arrestare in pochi giorni, o possono evolvere in problemi respiratori, anche gravi. La febbre può crescere e la persona stare male. Il soggetto diventa SINTOMATICO. I virus sono al massimo della loro crescita, ma tra attacchi dei linfociti ed altri tipi di cellule, di sostanze infiammatorie ed altre proteine inizia una battaglia fortissima. I virus cominciano a soccombere, ritirarsi e sparire. I sintomi della malattia hanno quindi una funzione difensiva. I sintomi possono durare dai 2 ai 10 giorni, e l’obiettivo è quello di sconfiggere il virus. I tamponi molecolari ed antigenici sono positivi in questa fase. Gli anticorpi ancora non sono prodotti.
La battaglia è in corso, e se il virus viene eliminato si conclude la battaglia senza formazione di anticorpi M, prima e G in seguito. Quindi possiamo assistere alla fine della malattia senza la formazione evidente di anticorpi.
Altrimenti se il virus continua a guerreggiare e a mantenersi attivo si attivano i linfociti B con la formazione delle immunoglobuline, ossia degli anticorpi. Questi sono i sistemi difensivi più potenti che intervengono dove la fanteria (cellulare) non ha avuto successo.
Questo vuol dire che non è vero che tutti coloro che sono stati infettati dal virus, e sono risultati positivi ad un tampone antigenico o molecolare, producono matematicamente anticorpi. Anzi i soggetti con immunità ben equilibrata e funzionante molto spesso non arrivano alla produzione di anticorpi.
La produzione di anticorpi dipende anche dalla carica infettante, ossia quanto virus ha aggredito l’organismo. Cariche elevate, ossia presenza di molto virus arriva quasi certamente a far produrre i sistemi difensivi anticorpali. Ma basse cariche di virus vengono bloccate dai sistemi difensivi innati e cellulari senza far produrre anticorpi.
Da queste considerazioni si capisce anche perché gli anziani ed i soggetti portatori di altre malattie, che hanno difese immunitarie insufficienti o quasi assenti si trovano nella impossibilità di rispondere con le cellule delle difese e con le immunoglobuline agli attacchi del virus. In questo caso l’unica difesa consiste nel produrre molecole infiammatorie, che crescono in modo esponenziale, generando il famoso tsunami delle citochine, mettendo a rischio la vita delle persone. “Muoiono i più deboli” vuol dire proprio che soccombono coloro che hanno un sistema immunitario poco efficiente.
Consigli di prevenzione per il sistema immune
Una sana alimentazione con molta frutta e verdura, in particolare aranci e limoni, kiwi ed altri cibi ricchi in vitamine e coenzimi. Estratti vegetali, olio di oliva (nell’ambiente mediterraneo), estratti di foglie di olivo, zenzero ed altre essenze sono fortissimi antiossidanti ed energetici dei sistemi cellulari protettivi. Una vita condotta in modo sano e sportivo, con movimento anche leggero ma costante, serve a mantenere un buono stato di salute, vuol dire tenere il nostro sistema immunitario attivo ed efficace.
Con questo racconto ho voluto spiegare come i sistemi sono diversi e più complessi da come vengono spiegati. Ho voluto fornire risposte a tanti quesiti tra cui perché in coloro che sono risultati positivi al test molecolare o antigenico, a distanza di tempo non si sono sviluppati gli anticorpi. Oppure per quale motivo nonostante le distannze e le tante precauzioni il virus continua a circolare. Grande parte nella spiegazione dei fenomeni della circolazioni del virus risiede nell’influenza stagionale dei nostri sistemi di difesa.