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Video e Infografica: le immagini colorate e in movimento ci aiutano a capire meglio

Video e Infografica Coronavirus: le immagini colorate ed in movimento ci aiutano a capire meglio e di più….

 

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COVID-19 e cambiamenti climatici: una battaglia su più fronti

COVID-19 e cambiamenti climatici: una battaglia su più fronti.

 

Mappa mondiale dell'indice di rischio da cambiamenti climatici (Il Sole 24 ore, da Data.world)
Mappa mondiale dell’indice di rischio da cambiamenti climatici (Il Sole 24 ore, da Data.world)

La celebrazione del 50° anniversario della giornata mondiale della Terra ha coinciso quest’ anno con una delle sfide più grandi che l’uomo si è trovato a dover affrontare negli ultimi tempi: la pandemia di COVID 19.
Un virus che ha colpito all’improvviso l’intera popolazione mondiale, lasciandola quasi inerme, con conseguenze distruttive visibili fin dal primo momento. L’interruzione della produzione a livello globale ha provocato forti effetti negativi sulle economie di tutto il mondo, ma ha regalato alla Natura quel respiro che il pianeta richiedeva ormai da decenni.
Secondo la EEA, il più grande rischio ambientale in Europa risiede nell’inquinamento atmosferico, causato dalle emissioni derivanti dalle attività basate sui combustibili fossili, dai processi industriali, attività agricole e la gestione dei rifiuti. (maggiori dati  su Data.world) Le conseguenze del virus sull’ambiente sono state chiare fin da subito: la Cina ha registrato una diminuzione dei livelli di CO2 del 25% in un periodo di sole 4 settimane (200m tonnellate di CO2), mentre l’Europa ha visto una riduzione di diossido di azoto (NO2) in varie città del continente, con i picchi maggiori in Italia e Spagna (fino a 56% di emissioni in meno rispetto alle settimane precedenti al lockdown forzato).
Incredibilmente vero, ma gli effetti positivi non dureranno senza una ripresa delle economie alimentata da politiche ambientali stabili e da una volontà a livello comunitario e globale di cambiare le carte in tavola. La smania di una crescita economica e sociale basata su ritmi incessanti di produzione e consumo ci ha portato a una realtà che sta gravando sulla nostra stessa sopravvivenza. L’origine naturale dell’epidemia di COVID-19 ci ricorda la necessità di riconsiderare la presenza umana sul pianeta Terra e l’esigenza di proteggere l’ambiente in cui viviamo.
Questo dimostra che, nonostante la tragica situazione delineata dall’esplosione della pandemia, esistono opportunità ambientali che non si possono ignorare. Nuove politiche ambientali a livello globale e locale devono essere accompagnate da un cambio nelle abitudini sociali di consumo.
L’urgenza con cui i governi di tutto il mondo stanno combattendo questo virus non è la stessa con cui stanno considerando il problema dei cambiamenti climatici.
Per analizzare e comprendere le ragioni e le conseguenze (anche nascoste) della pandemia Covid 19 è necessario contestualizzare tale sfida nella realtà di uno sviluppo economico presente ormai da decenni. Il risultato di tale considerazione traccia la necessità di un cambiamento sistemico strutturale a livello politico e individuale.
La celebrazione della giornata della Terra ci ha ricordato che la battaglia contro l’attuale epidemia è la stessa battaglia contro i cambiamenti climatici. (Beatrice Meo-ricercatrice scientifica indipendente).

 

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MALARIA e COVID-19: LA GIORNATA MONDIALE DELLA MALARIA 2020

GIORNATA MONDIALE DELLA MALARIA 2020. MALARIA e COVID-19: sempre i più deboli soffrono e soccombono.

 

mappa di diffusione del COVID-19 nel mondo 2020
mappa di diffusione del COVID-19 nel mondo 2020

Il virus SARS-CoV2 diffonde rapidamente in tutto il mondo, tutti i paesi ne sono coinvolti; gli anziani sono i più sensibili al suo attacco. Oltre 200.000 morti in 4 mesi, in particolare in Europa ed in USA.
Il Plasmodio della Malaria viene trasmesso in una parte dei paesi del mondo, quelli della fascia intertropicale ed in particolare dell’Africa Sub-Sahariana ed in India. I bambini piccoli  sono i più sensibili. L’anno scorso più di 400.000 morti. Comunque un successo rispetto all’oltre un milione e mezzo di morti l’anno registrato negli anni novanta, inizio anni duemila. Un grande successo delle battaglie combattute in particolare con le armi della prevenzione. 
Il mondo occidentale, il mondo economicamente avanzato, tecnologico, perfezionista e poco attento ai guai provocati dalle malattie è stato messo in ginocchio da un virus invisibile il SARS-CoV2. Soprattutto il nostro mondo avanzato ha cominciato a capire cosa vuol dire dipendere e piegarsi sotto il peso delle malattie. 
La malattia COVID19 si dimostra particolarmente aggressiva, aggredisce il sistema respiratorio, ma coinvolge tutti gli organi del corpo. La diffusione rapida di questo virus, ovunque avvenga, ha masso in serie difficoltà l’organizzazione sanitaria e le strutture ospedaliere di qualsiasi paese. I paesi europei e l’America sono in ginocchio sia dal punto di vista sanitario che economico.
Ma cosa succede in continenti come l’Africa dove già i sistemi sanitari sono deboli e hanno difficoltà a reggere il peso delle epidemie esistenti?
Tra le diverse malattie killer,  la malaria è una delle più rappresentative. Guai trascurarle, sospendere l’assistenza ma anche gli sforzi della prevenzione nei confronti di queste epidemie in caso di arrivo e di diffusione di SARS-CoV2.
Nella giornata mondiale della malaria 2020 l’OMS esorta i paesi africani, dove si sviluppa oltre l’80% dei casi di malaria a livello mondiale, a garantire la continuità dei servizi preventivi e curativi per la malaria e le altre malattie infettive nel contesto della pandemia COVID19, anche se questa ancora non ha raggiunto un livello drammatico ipotizzabile. La condizione è che vengano seguite le migliori pratiche per proteggere gli operatori sanitari e le comunità.

Dal rapporto OMS SULLA MALARIA nel 2019 si apprende che sono 228 milioni i di casi di malaria in tutto il mondo.

19 paesi dell’Africa sub-sahariana e dell’India hanno sopportato quasi l‘85% del carico globale della malaria.

mappa della malaria nel mondo 2020
mappa della malaria nel mondo 2020

Sei paesi rappresentano oltre la metà di tutti i casi di malaria in tutto il mondo:
Nigeria , Repubblica democratica del Congo , Uganda , Costa d’Avorio, Mozambico e Niger.
Il tasso di incidenza della malaria è diminuito a livello mondiale tra il 2010 e il 2018, e questa diminuzione è stata sensibile nel Sudest Asiatico. Invece in tutte le altre regioni del mondo, Africa, India, America latina e centrale, hanno registrato scarsi progressi o addirittura un aumento del tasso di incidenza. La regione delle Americhe (Latina e Centrale) ha registrato un aumento di incidenza in particolare a causa dell’aumento della trasmissione della malaria da Pl. falciparum e vivax in Venezuela.

Nel 2018, ci sono stati circa 405.000 decessi per malaria a livello mondiale, rispetto a 416.000 decessi stimati nel 2017 e 585.000 nel 2010. Una diminuzione della mortalità che si mantiene sempre a livelli elevatissimi.
I bambini di età inferiore ai 5 anni sono il gruppo più vulnerabile. Nel 2018, hanno rappresentato il 67%  di tutti i decessi per malaria in tutto il mondo.
La Regione Africana, in particolare i paesi sub-sahariani, ed equatoriali, ha rappresentato il 94% di tutti i decessi per malaria. Quindi nei 19 paesi dell’Africa sub-sahariana ed in particolare nei sei paesi a maggior tasso di incidenza, si concentra la morte “da zanzara anopheles.”

Gli 11 milioni di donne in gravidanza esposte a infezioni da malaria, in particolare in Africa, ma anche in India,

malnutrizione nei neonati dovuta a malaria in corso di gravidanza
malnutrizione nei neonati dovuta a malaria in                                  corso di gravidanza

nel 2019 hanno partorito circa 872.000 bambini con un peso alla nascita sotto la soglia di sopravvivenza.

E l’Africa occidentale, in questo panorama, ha la più alta prevalenza di bambini con basso peso alla nascita a causa della malaria in gravidanza.

 


Questi alcuni numeri che dopo il dramma che stiamo vivendo nel nostro mondo  occidentale, avanzato, irraggiungibile, ipertecnologico, ci avvicinano a realtà lontane, estranee, che non abbiamo mai capito appieno nella loro gravità, ma che ora sono diventate realtà a noi vicine nella sofferenza e nella morte. La differenza tra SARS COV2 e Malaria è nell’età dei soggetti sensibili. La malaria se la prende prevalentemente con i piccolissimi e con i bambini, il nuovo Coronavirus con gli anziani. Sempre i più deboli alla fine soffrono e soccombono.

malaria e bambini sotto i 5 anni
malaria e bambini sotto i 5 anni

 

 

I bambini sotto i cinque anni sono il maggior bersaglio del Plasmodio della Malaria.                                 La malnutrizione, malattie intercorrenti, il livello di assitenza e cura spesso assente sono                         fattori che  influenzano la mortalità infantile

 

 

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COVID-19: una aggressione a tutti gli organi

Siamo specializzati in:

Malattie infettive e tropicali Test COVID-19 Vaccinazioni Consulenze  online

COVID-19: una aggressione a tutti gli organi

 

I medici che hanno a che fare tutti i giorni con la COVID-19 parlano di un virus – il SARS-CoV2 che si presenta come una furia feroce che non si ferma, è aggressivo, e non attacca solo i polmoni ma che diffonde attraverso il corpo, dal cervello alle dita dei piedi.
Tre mesi di pratica clinica, casistiche su centinaia di migliaia di casi, non sono stati sufficienti per capire con precisione cosa attacca e come si comporta SARS-CoV2. “Stiamo ancora imparando”, dicono i clinici. “Ogni giorno vediamo casi differenti e risposte di aggressione nei diversi organi.”

il coronavirus attacca i vari distretti dell'organismo in COVID-19
il coronavirus attacca i vari distretti dell’organismo in COVID-19

 

proteina ACE2 chiave di entrata per COVID-19
proteina ACE2 chiave di entrata per COVID-19

Nei casi gravi il SARS-CoV-2 aderisce al tratto respiratorio superiore e discende verso i polmoni. Ma il coronavirus, direttamente o la risposta dell’organismo al suo attacco, ossia la risposta infiammatoria o immunitaria, possono danneggiare molti altri organi. I medici cominciano a capire e a sondare la portata e la natura di questo danno in tutti gli organi aggrediti.
Compromissioni vascolari, compromissioni cardiache, compromissioni renali, compromissioni neurologiche, coinvolgimento del tratto gastrointestinale. Tutti gli organi sembrano essere seriamente coinvolti. La malattia COVID-19 può attaccare quasi tutti gli organi del corpo con conseguenze devastanti. “La ferocia di questo virus e le conseguenze su diversi organi è realmente mozzafiato, talvolta rapidissima, impossibile da risolvere.” Queste le voci di molti medici.
Il fattore comune che lega tutti gli organi del corpo nei confronti del Coronavirus è una proteina, diffusa in quasi tutte le cellule dell’organismo che costituisce la chiave di entrata del virus, ossia la proteine ACE2, un enzima che normalmente regola la pressione del sangue.

Tenendo conto della aggressione che il virus esercita su tutto l’organismo è importante effettuare dei controlli mirati di tipo infettivologico che non si limitino al solo controllo con i test sierologici ( anticorpi IgM IgG)  Informati qui

Per approfondire Science.org

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Coronavirus: quali mascherine usare? Consigli e video per saperne di più

Coronavirus: quali mascherine usare? Consigli e video per saperne di più.

Fino a poche settimane evocavano solo situazioni di grande pericolo, scene di disaster- film e , comunque, realtà da noi lontane. Fatte salve le eccezioni riguardanti professioni legate ad ambienti con elevato rischio da contaminazione ambientale.
Ora che siamo tenuti ad indossarle, per dovere e per rispetto reciproco, sono tante le domande che ci poniamo: quando e come indossarle, quale tipo (in molti non sapevamo neanche che ne esistessero diversi tipologie) e soprattutto, se non le troviamo in commercio, possiamo risolvere noi il problema?

In questa pagina raccogliamo alcune informazioni, scelte tra le più affidabile comprensibili.

  • Un video che in maniera semplice spiega le differenze tra le varie tipologie di mascherine e come utilizzarle.
  • Un documento dell’OMS che fornisce consigli sull’uso delle mascherine negli ambienti sanitari, in casa, per strada e in comunità.
  • Un tutorial del CDC che illustra passo passo come realizzare in casa una mascherina, con materiali di semplice reperibilità.
  • Un articolo del New York Times : N95, chirurgiche e fatte in casa.

Una raccomandazione che ci sentiamo di fare ai nostri lettori: una volta usate, gettate le mascherine nei contenitori della raccolta differenziata, e non a terra , come ci raccontano le tante foto scattate in questi giorni lungo le nostre strade e all’esterno di supermercati.  Un atto di civiltà doveroso.

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CORONAVIRUS: un omaggio ai medici deceduti

Ci associamo alla FIMMG ROMA e facciamo nostro l’omaggio ai medici  deceduti a causa del Coronavirus. Naturalmente il nostro pensiero a tutto il personale sanitario deceduto per SARS-Cov2 – Guarda il video

 

 

 

PROTEZIONE CIVILE: E’ stato istituito un fondo per le famiglie degli operatori sanitari che hanno perso la vita nella lotta al Coronavirus
Come donare sul conto corrente dedicato, attivato dal Dipartimento della Protezione Civile

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COVID-19 il test rapido sierologico non basta da solo a dare risposte

 Il test rapido sierologico IgM IgG non basta da solo a fornire una risposta corretta sulla resistenza o sensibilità per COVID-19.

 

Sei resistente o sensibile all’infezione da Coronavirus? I tuoi malesseri negli ultimi mesi sono da ricollegare ad una infezione dal virus SARS-CoV2? Hai sviluppato anticorpi al virus nonostante le tue malattie croniche? Oppure queste sono motivo di aggravamento di una eventuale infezione? Puoi essere nella condizione di diffondere virus a terze persone a te vicine, familiari o colleghi di lavoro? E ci sono comportamenti da adottare nella fase di ripresa lavorativa o di attività personale, per evitare il contagio con il Coronavirus?
Per rispondere a queste e ad altre domande non servono fiumi di parole confuse e poco chiare provenienti da media di tutto il mondo, che non fanno che confondere le acque e le notizie. Per rispondere a queste domandi occorre basarsi su fondamenti scientifici solidi. Le risposte provengono da chi può valutare, con un consulto attento ed approfondito i dati del tuo comportamento, dei tuoi contatti, della tua storia medica recente, dai tre mesi in avanti; della tua storia sanitaria passata di malato cronico. E possa valutare la funzionalità del tuo organismo e i risultati dei test di laboratorio, siano essi da tampone che quelli sierologici per COVID-19. La sintesi di tutti questi dati consente ad un medico possibilmente specialista di risponderti in modo serio ed esaustivo, per quanto possibile a tutti questi quesiti ed altri ancora.

Richiedi informazioni sulle modalità dell’effettuazione del consulto e del test ed i costi applicati presso il CESMET.

Un “test rapido” da solo, ossia la ricerca degli anticorpi fine a sé stessi per COVID-19, non fornisce alcuna risposta utile, se non rapportata alla tua storia sanitaria recente.
La storia naturale della infezione da Coronavirus prevede una serie di fasi che non possono essere interpretate da un solo test. La nostra procedura proposta a chi vuole delle risposte ai propri quesiti e per certificare lo stato di salute prevede:
(1) una attenta raccolta di dati del tuo comportamento e dei sintomi eventuali presentati negli ultimi 3 mesi;
(2) test di funzionalità polmonare, o meglio, di funzionalità dell’alveolo polmonare e della sua capacità di assorbire ossigeno (ossimetria – presenza in% di ossigeno nel sangue); dell’onda sfigmica capillare, ossia lo studio della elasticità dei piccoli vasi e dell’interferenza al diffondere l’onda del flusso sanguigno; di alcuni parametri cardiologici, che risentono della reazione infiammatoria e dei diversi sistemi in presenza di virus particolarmente aggressivi; parametri alterati molto precocemente a causa del danno cellulare ed infiammatorio, con risentimento per tutto l’organismo;
(3) test sierologici qualitativi per la ricerca di anticorpi IgM ed IgG (test rapido) per COVID-19. Costituiscono un parametro supplementare per evidenziare la produzione dei due tipi di anticorpi, risposta di difesa dell’organismo, tardiva rispetto ai sintomi della malattia, che costituiscono la difesa precoce di questo nei confronti del virus.

La produzione dei diversi tipi di anticorpi costituiscono una delle fasi della difesa nei confronti del virus, ma non le sole. D’altra parte la ricerca del virus con la tecnica del RT-PCR, la ricerca dell’RNA virale, è sempre da considerare il test “gold standard” nella fase di infettività dell’individuo. Il test per COVID-19 si mantiene positivo da alcuni giorni successivi al contagio fino alla manifestazione dei sintomi, e continua anche all’inizio della produzione degli anticorpi IgM. Con la produzione delle IgG, generalmente il tampone si negativizza.

Lo schema sotto riportato spiega bene la progressione dell’infezione, la sua storia naturale, le diverse fasi con i movimenti del virus, degli anticorpi e le fasi della malattia. Qui è chiara l’inutilità di una risposta del solo test rapido. Come la non completa risposta del tampone a chi chiede informazioni complete sullo stato di reattività del suo organismo.

storia naturale dell'infezione
storia naturale dell’infezione

il Protocollo CESMET che prevede la raccolta dei tuoi dati epidemiologici e sanitari; l’effettuazione dei test funzionali, che si alterano nelle primissime fasi dell’infezione, quando il tampone è positivo; la valutazione dei sintomi della malattia; la ricerca degli anticorpi M e G, trova giustificazione nello schema sotto riportato:

Lo schema della “storia naturale della infezione con lo sviluppo della malattia COVID-19” ci evidenzia:

(prima settimana dal primo contatto con il virus (4/7 gg) – incubazione -) il tampone per il virus è positivo e la presenza di RNA virale è in crescita esponenziale; i sintomi della malattia sono assenti. Gli anticorpi M e G sono assenti;
(seconda settimana dal primo contatto con il virus (10/14 gg) – incubazione al termine ) il tampone per il virus è positivo, diminuisce l’RNA virale ed aumenta la presenza di virus maturo che inizia ad indurre la risposta difensiva dell’organismo. Iniziano i primi sintomi molto deboli. L’organismo prova a difendersi. Anticorpi M e G negativi.
(terza settimana dal primo contatto con il virus 14 / 21 gg – sintomi clinici evidenti) il tampone tende a negativizzarsi. il virus, ancora presente è sempre meno attivo, la risposta difensiva generale dell’organismo cresce con l’evidenza dell’aumentare dei sintomi. L’organismo, dopo aver attivato la risposta cellulare immunitaria comincia a produrre anticorpi. (IgM) nelle così dette fasi precoci, che però nella storia naturale della malattia sono da considerarsi abbastanza tardive. Inizia la produzione di Anticorpi IgM, la presenza del virus cala ulteriormente, le IgG ancora non vengono prodotte.
(quarta settimana dal primo contatto con il virus 18/28 gg– diminuzione della sintomatologia)
il tampone è ancora positivo in quanto rileva presenza di bassa carica virale. Il virus è stato quasi neutralizzato ma la persona può ancora diffondere. I sintomi sono quasi del tutto scomparsi. L’organismo ha attivato in pieno la sua risposta difensiva cellulare ed anticorpale. Permangono gli anticorpi recenti IgM ed inizia in modo importante la presenza degli anticorpi IgG. (si possono trovare contemporaneamente.
(quinta settimana dal primo contatto con il virus, oltre28 gg) tampone negativo; assenza del virus; sintomi clinici esauriti, periodo di convalescenza; Gli anticorpi (IgM) tendono a diminuire e poi a scomparire. Crescono in modo esponenziale gli anticorpi IgG che costituiscono il fattore di resistenza alla reinfezione.

incubazione - malattia - anticorpi COVID-19
incubazione – malattia – anticorpi COVID-19

Da questa descrizione si capisce che nessun test sierologico, ma neanche il tampone da solo, per COVID-19 può caratterizzare e descrivere la storia completa dell’infezione e della risposta difensiva dell’organismo. Ogni fase di questa storia dell’incontro del coronavirus con l’uomo viene caratterizzata in modo diverso dal ritrovamento del virus, degli anticorpi, di impercettibili alterazioni della funzionalità interna di diversi sistemi, di sintomi lievi e poi gravi. Una risposta complessa ad una aggressione di un esserino microscopico che ha solo l’obiettivo di riprodursi in milioni o miliardi di copie.

Poi vanno considerati i rari ma possibili fattori aggravanti, e peggiorativi quali l’assenza della risposta immune con il permanere del virus ed il peggiorare dei sintomi. Una risposta abnorme dell’organismo che può portare le persone in terapia intensiva, fino all’aggravamento irreversibile.
Quanto sopra riportato deve essere oggetto di studio e di valutazione esaminando una persona.
A queste valutazioni occorre aggiungere che in medicina non esiste un modello di risposta standard applicabile al 100% e ciascun individuo è diverso dall’altro.
Ma il medico deve essere in gradi di fare la sintesi di tutti i parametri studiati e di fornire le giuste risposte ai quesiti delle persone.
Richiedi informazioni sulle modalità dell’effettuazione del consulto e del test ed i costi applicati presso il CESMET.

Dal Ministero della Salute: Emanata il 3 aprile dal ministero della Salute la circolare che fornisce l’aggiornamento delle indicazioni sui test diagnostici e sui criteri da adottare nella determinazione delle priorità e l’aggiornamento delle indicazioni relative alla diagnosi di laboratorio.

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Il nuovo libro sul Coronavirus

Una biblioteca tutta da leggere
Una biblioteca tutta da leggere

Il nuovo libro sul Coronavirus

 

Online, nella nostra Biblioteca, il nuovo libro sul Coronavirus, con articoli, immagini e video che riportano le informazioni più importanti sul nuovo Virus SARS-COV2 e sulla malattia, COVID-19, che sta colpendo, come pandemia, praticamente tutti i paesi del mondo.
Dalle domande più frequenti- le cosiddette FAQ– alle caratteristiche del virus e della malattia provocata, ai test di laboratorio utilizzati per la diagnosi.
Una sezione riporterà anche alcuni lavori sulle relazioni tra ambiente, inquinamento e diffusione dei virus, in genere, ed il SARS-COV2 in particolare.

Ancora, non mancheranno Decreti e Circolari emessi dalle istituzioni, per regolamentare questo difficile periodo.
Il tutto citando sempre le fonti, tra le più autorevoli, così da facilitare l’approfondimento e la circolazione delle informazioni, dei quale siamo sempre stati fautori, e che in questo momento ci sembrano ancoro più importanti.

Cercheremo, quindi, per quanto possibile, di aggiornare le informazioni, dando ampio risalto a ciò che riguarda il nostro paese e alle decisioni che ci coinvolgono.

La nostra Biblioteca, che vi invitiamo a scoprire, offre spunti di informazione anche su altre patologie, in particolare quelle infettive e tropicali, veicolate da insetti, quali la Malaria, la Dengue, Chikunguya e l’infezione da Zika virus.

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Anticorpi IgM IgG per COVID19. Commenti alla circolare del Ministero della Salute sul loro utilizzo.

Anticorpi IgM IgG per COVID19. Alcuni commenti sulla circolare ministeriale n. 0011715-03/04/2020-DGPRE-DGPRE-P del 4 aprile 2020 riguardante l’utilizzo dei test per gli anticorpi IgM-IgG per COVID19

 

(nota per i lettori: fare attenzione alle interpretazioni giornalistiche e dei media con titoli degli articoli o dei servizi sensazionalistici e con errate interpretazioni del significato scientifico)

Premessa: fin dall’inizio il protocollo sanitario proposto dal Cesmet Clinica del Viaggiatore ed eseguito dal dr. Paolo Meo, alle persone sane o con pochi sintomi, ha previsto il consulto medico infettivologico, accompagnato da test clinici e da test degli anticorpi IgM-IgG, come condizione necessaria per avere una risposta sul possibile contatto e contagio avvenuto con il virus; sullo stato della eventuale infezione ormai avanzata; sulla avvenuta guarigione provocata dalla produzione di anticorpi neutralizzanti il virus; sulla presenza di anticorpi protettivi da successive infezioni; o sul grado di suscettibilità ancora esistente in caso di risposta negativa ( non evidenza di contatto con il virus).
Il consulto medico è accompagnato da un approfondito esame sulla storia dei contatti e dei sintomi presentati negli ultimi 3 mesi, nell’ultima settimana e nel giorno stesso della visita. Ai dati raccolti dalla descrizione del paziente sono stati aggiunti alcuni test sulla funzionalità degli alveoli polmonari (luogo di scambio dell’ossigeno dall’esterno all’interno); test della microcircolazione capillare, che risente della alterazione del circolo a livello sistemico (cioè a partenza anche polmonare); e test pressori e del ritmo cardiaco. L’insieme di tutti i parametri clinici permette al medico specialista infettivologo di effettuare una valutazione clinica che suffragata dai test immunologici per la ricerca degli anticorpi IgM-IgG per COVID19 può consentire una buona valutazione generale della storia della eventuale infezione da SARS-COv2 (nuovo coronavirus).
Dopo uno screening telefonico:
(1) le persone asintomatiche vengono fatte venire presso la struttura per il consulto ed i test e per ricevere il referto con spiegazione dello stato immunitario e del comportamento da adottare.
(2) le persone paucisintomatiche o lievemente sintomatiche vengono gestite da casa mediante questionario clinico ed eventuale visita domiciliare.

Ministero della Salute
Direzione generale della prevenzione sanitaria
Circolare N. 0011715-03/04/2020-DGPRE-DGPRE-P

Ministero: “gli approcci diagnostici al momento tecnicamente più vantaggiosi, attendibili e disponibili rimangono quelli basati sul rilevamento del virus in secrezioni respiratorie attraverso metodi di RT-PCR per amplificazione di geni virali espressi durante l’infezione da SARS-CoV-2”

spiegazione Cesmet: per l’obiettivo di identificare, isolare, e sottoporre ad eventuale trattamento farmacologico il paziente sintomatico, il test che identifica direttamente il virus, test eseguito con il tampone, è l’unico esame di laboratorio attualmente valido ed assolutamente necessario. Non può essere sostituito da qualsivoglia altro test.

Ministero: I test sierologici sono molto importanti nella ricerca e nella valutazione epidemiologica della circolazione virale. Diversamente, come attualmente anche l’OMS2 raccomanda, per il loro uso nell’attività diagnostica d’infezione in atto da SARS-CoV-2, necessitano di ulteriori evidenze sulle loro performance e utilità operativa. In particolare, i test rapidi basati sull’identificazione di anticorpi IgM e IgG specifici per la diagnosi di infezione da SARS-CoV-2, secondo il parere espresso dal CTS, non possono, allo stato attuale dell’evoluzione tecnologica, sostituire il test molecolare basato sull’identificazione di RNA virale dai tamponi nasofaringei secondo i protocolli indicati dall’OMS.

spiegazione Cesmet: come il “test del tampone” con la ricerca diretta del virus è l’unico esame che può evidenziare la presenza del virus nell’organismo, così il “test di identificazione degli anticorpi” (IgM ed IgG – test rapido) è l’unico esame in grado di stabilire la storia naturale dell’infezione, ossia se una persona non ha mai contatto il virus, se invece è stata infettata; e se si è infettata con il virus come ha sviluppato le sue difese. Cioè come il suo sistema immunitario ha risposto con le sue difese immunitarie al contatto ed al contagio con il virus.
Note di spiegazione della storia dell’infezione nel nostro organismo:
Venuti a contatto con le goccioline di saliva di una persona infetta, i virus aderiscono alle cellule della mucosa respiratoria e poi entrano dentro le cellule stesse dove trovano il sistema di riprodursi e moltiplicarsi. Passano di cellula in cellula e si prendono alcuni giorni di tempo per moltiplicarsi a milioni di esemplari. (periodo incubazione asintomatica – 3/7 giorni);
• una volta fuoriusciti dalle cellule, nei tessuti e nel sangue, i nuovi virus inducono le risposte di difesa dell’organismo (febbre, tosse, infiammazione) che diventano sempre più forti con il passare dei giorni, (fase sintomatica iniziale e progressiva). Questi sintomi, che noi chiamiamo malattia, rappresentano tutti sintomi difensivi per frenare l’invasione dei virus, ma che ci fanno sentire sempre più male;
• dopo questa reazione che dura qualche giorno (dai 4 ai 7 giorni), e che può andare avanti a lungo in mancanza di difese immunitarie, iniziano ad essere prodotti i primi anticorpi difensivi (IgM – fanteria leggera), e generalmente dopo circa una settimana la seconda categoria di anticorpi di difesa (IgG – carri armati e fanteria motorizzata). (periodo idoneo per l’effettuazione del test per anticorpi).

• In questo periodo di formazione di anticorpi e di schieramento dei sistemi difensivi dell’organismo, i virus iniziano ad essere abbattuti, ossia ad essere distrutti, con meccanismi complessi, ed alla fine, quando gli schieramenti difensivi del sistema immunitario sono completati distrutti definitivamente. L’organismo ha superato la fase infettiva e la malattia.
I pazienti che si aggravano dopo 7/10 giorni dall’inizio dei sintomi, e proseguono con il peggioramento fino a morire ( in bassa percentuale) sono quelle persone che hanno il sistema difensivo immunitario inefficiente. Questo sistema immunitario deficitario non risponde alle sollecitazioni dei virus e la risposta degli altri sintomi quali infiammazione e febbre è tale che si rivolta contro l’organismo stesso.
Tenendo conto quanto esposto sopra:
• I test virali, con il tampone, ci forniscono dati precisi del momento in cui la persona è infettiva e diffonde il virus, fino a quando la produzione degli anticorpi non neutralizza il virus; quindi è l’unico test per identificare, isolare, e sottoporre ad eventuale trattamento farmacologico il paziente sintomatico;
• I test per gli anticorpi IgM IgG per COVID19 (test rapidi) ci dicono se la persona ha avuto il contatto con il virus; se ha una infezione recente, ed ancora in corso; oppure se ha superato la malattia ed è immune; quindi è l’esame che, inserito nella consulenza medica con valutazione specialistica, è in grado di rispondere alla domanda riguardante il contatto (SI/NO) con il virus o se si è in una fase ancora infettiva. A questo punto occorre l’isolamento immediato e possibilmente effettuare il tampone.

Ministero: Il risultato qualitativo ottenuto su un singolo campione di siero non è sufficientemente attendibile per una valutazione diagnostica, in quanto la rilevazione della presenza degli anticorpi mediante l’utilizzo dei test rapidi non è comunque indicativo di un’infezione acuta in atto, e quindi della presenza di virus nel paziente e rischio associato a una sua diffusione nella comunità.
Inoltre, per ragioni di possibile cross-reattività con altri patogeni affini come altri coronavirus umani, il rilevamento degli anticorpi potrebbe non essere specifico della infezione da SARS-CoV2. Infine, l’assenza di rilevamento di anticorpi (non ancora presenti nel sangue di un individuo per il ritardo che fisiologicamente connota una risposta umorale rispetto all’infezione virale) non esclude la possibilità di un’infezione in atto in fase precoce o asintomatica e relativo rischio di contagiosità dell’individuo

spiegazione Cesmet: come precedentemente spiegato l’esecuzione del tampone con la ricerca diretta del virus, diffuso attivamente dalla persona, è l’unico test che identifica il paziente positivo nella prima fase della infezione. I test per gli anticorpi IgM IgG per COVID19 invece sono necessari per capire se una persona non ha mai avuto contatti e non ha sviluppato anticorpi, e quindi è ancora a rischio infezione. Oppure se è stata infettata, a che punto è dell’infezione e se ha sviluppato le difese che impediscono una nuova reinfezione. Questi dati del test anticorpale rapido, sono utilissimi comunque per stabilire i comportamenti da adottare da parte della persona. Studi preliminari hanno dimostrato una elevata specificità, testato su molti virus; ed una elevata sensibilità. I test di validazione, già fatti in diverse parti del mondo ed anche in alcune regioni italiane, sono ancora in corso e per questo motivo devono per il momento integrare la valutazione del medico specialista.

Ministero: Si ritiene, inoltre, utile far presente che tali test, qualora non marcati CE ai sensi del D. Lgs. 332/00 come dispositivi per test autodiagnostici, non possono essere usati da chi non abbia qualificazione/competenza nel merito e, pertanto, l’eventuale fornitura al pubblico generale sarebbe incoerente con la loro destinazione d’uso.

spiegazione Cesmet: Tutti i test utilizzati devono e sono marcati CE ai sensi del D. Lgs. 332/00, anche quelli utilizzati dal personale sanitario. Il Cesmet utilizza non solo test CE ma anche quelli già indicati e sperimentati da alcuni ospedali specializzati, in particolari del Nord Italia.

CONCLUSIONI:
• I test anticorpali IgM-IgG (test rapidi) prima di essere stati messi sul mercato e di ottenere alcuni primi livelli di autorizzazione, tipo il marchio CE, sono stati testati per sensibilità e specificità che superano per entrambi il dato del 90%. Sono in corso studi per confermare e validare questi test. Per questo motivo sono da considerare complementari al controllo specialistico infettivologico. Sono da considerare un supporto per il medico per esprimere il suo parere e le sue indicazioni;

I test anticorpali IgM-IgG (test rapidi) completano la consulenza medica specialistica eseguita con alcuni test funzionali, e consentono al medico di poter fornire risposte sullo stato immunologico della persona e sulla sua protezione eventualmente acquisita;

Il test per la ricerca del virus, eseguito con il tampone è l’unico test in grado di evidenziare lo stato infetto e di diffusione del virus nell’ambiente, e corrisponde alla fase dell’inizio e della crescita dei sintomi;

L’esecuzione del test immunologico (test rapido per il coronavirus) è in grado di stabilire l’avvenuto contatto con il virus, o l’assenza del contagio. Quindi il grado di suscettibilità all’infezione o la resistenza ad un eventuale contatto futuro;

• La valutazione congiunta, espressa dal medico, di tutti i test e dati acquisiti, è importante per le formulare le corrette indicazioni comportamentali; per evidenziare il rischio ancora presente di infettarsi o la conoscenza della propria resistenza alle infezioni.

Anticorpi IgM IgG per COVID19. Commenti alla circolare del Ministero della Salute sul loro utilizzo. Leggi tutto »

Come prenotare test anticorpi Coronavirus Covid-19

Per prenotare il Test per gli anticorpi contro il Coronavirus COVID-19

Premesso che il test per la ricerca diretta del Coronavirus effettuato con il tampone rino (naso) – faringeo rimane l’esame “gold standard”. Ma per il momento fattibile solo da malati con sintomi importanti;
se desideri effettuare il test e sapere se hai contratto l’infezione del virus SARS-CoV2, producendo anticorpi IgM; oppure se ti sei immunizzato naturalmente producendo  anticorpi IgG, è importante che esegui questo esame inserito in un consulto infettivologico, accompagnato anche da alcuni test funzionali, per valutare insieme il tuo stato di salute.
La “CONSULENZA SPECIALISTICA INFETTIVOLOGICA” accompagnata da:
(1) Test di valutazione della aerazione dei polmoni;
·  raccolta dati sanitari (stato di salute generale);
·  ppO2 (quantitativo di O2 sciolto nel sangue);
·  onda pletismografica (circolazione capillare);
·  pressione arteriosa, e frequenza cardiaca;

(2) Test anticorpi per il Coronavirus
·  Test anticorpi IgG- IgM per COVID-19
Il Test sierologico rileva l’assenza o la presenza dei due tipi di anticorpi (IGm e IgG) che evidenziano l’avvenuto contagio e lo stato dell’infezione.

Per approfondire in cosa consiste la consulenza specialistica leggi qui

Il medico specialista infettivologo valuta la scheda sanitaria anamnestica, la storia clinica degli ultimi tre mesi, i test fisici, il test immunologico per gli anticorpi per COVID-19 e rilascia referto scritto entro le 24 ore, con la spiegazione dello stato immunitario, rapportato alla situazione di ciascuno.
Tutti coloro che eseguono il consulto infettivologico verranno monitorati on line, ogni 3 giorni, nel corso delle due settimane successive, per tenere sotto controllo eventuali sintomi successivi al controllo.

In seguito alla risposta si potrà richiedere una eventuale visita specialistica infettivologica.

Previste tariffe per nuclei familiari (da 2 persone in su).

Per ulteriori informazioni inviare questo  modulo o chiamare 06 39030481 (9,00-13,00; 14,30-17,00).

Come prenotare test anticorpi Coronavirus Covid-19 Leggi tutto »

La follia del”test fai da te” per la ricerca degli anticorpi IgM IgG contro il Coronavirus.

Una follia pura questa corsa agli anticorpi IgM IgG contro in Coronavirus.

Vuoi correre anche tu ad accaparrarti un test delle immunoglobuline IgM ed IgG contro il virus? Vuoi trovare da solo una risposta ai dubbi sul contagio con il virus? Non riesci a capire la difficoltà di valutare le risposte dei test immunologici senza la competenza giusta? Trova le risposte in questo articolo.
E ancora,  farmacie complici della diffusione di questi esami, senza alcun controllo; e la tentazione di alcuni laboratori di eseguire test a tappeto senza prescrizione o indicazione del medico. L’ avvertimento che voglio lanciare è questo. E’ giusto e corretto voler conoscere la propria situazione nei confronti del Coronavirus, ma evitate il “fai da te”, e lasciatevi consigliare e seguire dai vostri medici, ascoltate gli specialisti e soprattutto non cercate risposte su argomenti difficili e ancora poco conosciuti da soli.

Siamo passati dal rifiuto, in un passato anche recente, di qualsiasi indicazione medica, alla ricerca spasmodica al rimedio, fosse anche acqua colorata o al test della diagnosi perfetta.
La ricerca degli anticorpi IgM – IgG è un metodo diagnostico che da decenni aiuta i medici a capire le risposte degli organismi all’aggressione dei microscopici microbi, ad interpretare la storia naturale della infezione nelle persone. Ossia rappresenta uno dei criteri base per lo studio dei sistemi difensivi del nostro organismo. Ascoltate bene e riflettete a lungo!! Questi test aiutano i medici ad interpretare la storia dell’infezione, con altri parametri funzionali e valutazioni dei sintomi. Ascoltate per favore!! Questi esami non aiutano voi a fare da soli, a casa vostra. A dare una risposta con gravi errori di interpretazione. Ma tutto questo molti non lo hanno capito. Appena sono usciti i primi test rapidi, è iniziata la corsa all’accaparramento. E siamo solo ai blocchi di partenza.

Quello che si temeva si sta avverando. Appena si è diffusa la notizia che un piccolo test, rapido, e semplice da eseguire, può rispondere al quesito riguardo all’infezione del virus o alla presenza di anticorpi di protezione, è scattata la corsa all’acquisto del kit diagnostico. Ripeto, cerchiamo l’avvenuto contatto con il coronavirus, la sicurezza di aver prodotto gli anticorpi giusti, mi sembra si chiamino IgG, o forse le immunoglobuline IgM. Purtroppo la confusione regna sovrana, tutti sono diventati infettivologi oppure virologi e danno le loro risposte. Ma riuscite a rendervi conto della situazione demenziale che si sta creando?
Alcune case produttrici di kit diagnostici poco serie stanno facendo test singoli per venderli a tappeto. Qualcuno sta pensando d’acquistare confezioni da 10 o 25 test per farli a tutti i familiari ed amici. Un laboratorio casereccio a casa tra un bicchiere di vino ed una salsiccia. Vi prego di cessare questa follia e di rientrare nei giusti binari. Siamo passati dall’assoluta repulsione nel fare esami consigliati dai medici, alla corsa a voler fare di tutto. Da eseguire test diagnostici senza prescrizione, ad assumere farmaci col rischio di gravi effetti collaterali, alla ricerca spasmodica di qualsiasi rimedio inutile.
Purtroppo è delle ultime ore la notizia che alcune farmacie, in modo ancora sotterraneo, cominciano proporre ai clienti esami “fai da te”. Comportamento criminale di qualche farmacista con pochi scrupoli!! Ed anche i laboratori devono fare attenzione a proporre l’esecuzione dei test fornendo risultati la cui interpretazione può essere complicata anche per gli addetti ai lavori. E’ buona norma in questi casi richiedere al paziente la prescrizione di un medico. Ed è proprio il medico, meglio se specialista, che si prende la responsabilità di interpretare il risultato del test conoscendo anche lo stato di salute del suo assistito. Ed è sempre il medico che deve valutare non solo l’evidenza del risultato, ma anche quelle rare possibilità di risposte non corrette, ossia interpretare eventuali risultati falsi positivi o negativi.
La pandemia dilaga in tutto il mondo ma ha una storia recentissima. Il virus, per quanto studiato ovunque e con risultati inaspettati per i brevi tempi, ancora non è completamente conosciuto. E la produzione di questi anticorpi, le IgM, immunoglobuline recenti e pronte nella risposta, e le IgG più tardive ma persistenti nel tempo, del quando e del come si formano, e dei tempi di persistenza, e di che potenza difensiva sviluppino è ancora tutto sotto studio, molto da dimostrare e da capire.

Questi test, e quelli più approfonditi e sofisticati, che seguiranno in futuro sono preziosi per capire la dinamica della risposta di ciascuno di noi. Ci evidenziano come superiamo l’infezione e che forza protettiva possediamo. Ma quanto è complicato tutto questo. E come si pretende allora di dare delle risposte casalinghe e di capire questioni così complesse di fronte ad una salsiccia e ad un bicchiere di vino con il metodo “fai da te”.
Una preghiera anche ai laboratori. Non lasciate la gente nel panico, non fornite risposte che non siano accompagnate o seguite da un medico, ancora meglio se specialista nella materia. Non fate il test anticorpali tanto per rilanciare la vostra attività. Non date risposte ai vostri clienti magari seguite da una bella spiegazione cartacea o da qualche bel diagramma che pretende di spiegare fenomeni biologici senza conoscere la storia clinica della persona.
Chiedete quindi un consulto al vostro medico o ai medici specialisti in materia. Sulla base degli eventuali sintomi, o solo della storia dei contatti e della vita degli ultimi mesi, o settimane (generalmente reclusi in casa), vi farete prescrivere questi test sierologici, il cui risultato verrà valutato accostandolo a tutti gli altri elementi per arrivare a comprendere la vera storia della risposta immunitaria del vostro organismo.

La follia del”test fai da te” per la ricerca degli anticorpi IgM IgG contro il Coronavirus. Leggi tutto »

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