Diagnosi
Una diagnosi precoce ed un trattamento mirato sono fondamentali nella prognosi e nella risoluzione del caso. Se un paziente presenta anche alcuni dei sintomi classici è bene effettuare immediatamente alcuni esami generali e mirati e attivare una terapia di copertura ad ampio spettro.
La diagnosi viene effettuata mediante coprocultura del liquido cefalorachidiano, che si prelieva mediante puntura spinale. In questo si identifica il batterio causa della infezione con un antibiogramma necessario per determinare l’antibiotico specifico da somministrare.
Si effettuano esami del sangue per la ricerca dei marcatori di infiammazione quali:proteina C reattiva, VES, mucoproteine, Fibrinogeno, e la formula leucocitaria.
L’esame che occorre eseguire per individuare o escludere la meningite è l’analisi del liquido cerebrospinale. E’ opportuno eseguire nel più breve tempo possibile tomografia computerizzata (TC) o una risonanza magnetica (RM), prima della puntura lombare per escludere condizioni di ipertensione endocranica.
In una seconda fase la TC o la RM servono per valutare le complicazioni della meningite e per escludere la presenza di focolai ascessuali, ventricoliti, ependimiti ed empiemi.
Nelle forme gravi di meningite, il monitoraggio degli elettroliti del sangue può essere importante. Ad esempio, l’iponatriemia è comune in caso di meningite batterica, a causa di una combinazione di fattori, tra cui la disidratazione, l’escrezione inadeguata dell’ormone antidiuretico o per l’eccessiva somministrazione di liquidi per via endovenosa.
Terapia
Una pronta diagnosi ed un trattamento mirato sono essenziali per evitare un peggioramento che può evolvere in coma e exitus del paziente in breve tempo.
Per questo motivo appena subentra un sospetto di probabile iniziale meningite, in attesa di diagnosi certa occorre somministrare antibiotici ad ampio spettro. Durante la fase di attesa diagnostica, con il solo sospetto clinico sarebbe opportuna la somministrazione di benzilpenicillina, anche prima del ricovero in ospedale.
Stati di ipotensione o shock vanno trattati con infusione di liquidi per via endovenosa e somministrazione di corticosteroidi per contenere la crescita dell’infiammazione.
In caso di convulsioni si possono utilizzare farmaci anticonvulsivanti. La scelta è lasciata a seconda la situazione clinica che si presenta.
Per le meningiti batteriche
Per la terapia antibiotica empirica è opportuno utilizzare una cefalosporina di terza generazione come ceftriaxone o cefotaxime; per il rischio di resistenza batterica alle cefalosporine è raccomandata l’aggiunta di vancomicina.
Cloramfenicolo con Ampicillina hanno una buona azione di controllo della crescita batterica.
Una volta che è stata effettuata la cultura con una diagnosi eziologica precisa e il tipo batterico è noto, è possibile modificare la terapia inserendo i migliori antibiotici indicati dall’antibiogramma.
Necessitando per la cultura per i risultati della coltura del liquido cefalorachidiano tempi lunghi, generalmente dalle 24 alle 48 ore è essenziale prescrivere una terapia empirica.
Le caratteristiche di un antibiotico efficace in caso di meningite sono (1) attività antibatterica spiccata; (2) capacità raggiungere le meningi in concentrazioni adeguate.
La meningite tubercolare richiede un trattamento prolungato con antibiotici: mentre la tubercolosi polmonare è solitamente trattata per sei mesi, i casi di meningite tubercolare sono in genere trattati per più di un anno.
E’ opportuno, secondo la pratica clinica, cominciare la somministrazione di corticosteroidi, in particolare desametasone o simili poco prima la prima dose di antibiotico e continuare la terapia per quattro giorni. Questa terapia antinfiammatoria ha mostrato di ridurre l’edema meningeo, aiutare la riduzione della perdita di udito; migliorare i sintomi neurologici. I corticosteroidi sono utili anche nei pazienti con meningite tubercolare.
Meningite virale
La meningite virale generalmente ha la capacità di autolimitarsi. Richiede una terapia di supporto con somministrazione di liquidi in via infusiva. La meningite virale tende ad avere un decorso meno aggressivo rispetto alla meningite batterica.
Aciclovir a dosi piene è la terapia di elezione per le meningiti da Herpesviridae.
I casi lievi di meningite virale possono essere trattati senza ricovero in ospedale e tramite misure conservative, come la somministrazione di fluidi e analgesici e con il riposo a letto.
Meningite fungina
La meningite fungina, come la meningite criptococcica, viene trattata con somministrazioni prolungate di alte dosi di farmaci antimicotici come Flucitosina e amfotericina B
L’aumento della pressione intracranica è comune nel caso di meningite fungina e perciò vengono raccomandati frequenti punture lombari, circa una al giorno, per ridurre la pressione.