Leggiamo e riportiamo (traduzione automatica) da: medscape.com (Marcia Frellick)
Un ampio studio pubblicato oggi su The Lancet indica che un adulto su otto (12,7%) con diagnosi di COVID-19 sperimenterà probabilmente sintomi a lungo termine.
I ricercatori hanno determinato quella percentuale confrontando i sintomi a lungo termine nelle persone infette da SARS-CoV-2 con sintomi simili nelle persone non infette nello stesso periodo di tempo.
Tra il gruppo di partecipanti allo studio infetti nei Paesi Bassi, il 21,4% aveva almeno un sintomo nuovo o gravemente aumentato 3-5 mesi dopo l’infezione rispetto a prima dell’infezione. Quando quel gruppo del 21,4% è stato confrontato con l’8,7% di persone non infette nello stesso studio, i ricercatori sono stati in grado di calcolare una prevalenza del 12,7% con Long COVID .
“Questa scoperta mostra che la condizione post-COVID-19 è un problema urgente con un numero crescente di persone”, scrivono gli autori dello studio.
Il design della ricerca era nuovo, affermano gli editorialisti in un commento di accompagnamento .
Christopher Brightling, PhD, e Rachael Evans, MBChB, PhD, dell’Institute for Lung Health, University of Leicester, Leicester, Regno Unito, osservano: “Questo è un importante progresso rispetto alle stime di prevalenza di COVID precedenti a lungo in quanto include un gruppo corrispondente non infetto e tiene conto dei sintomi prima dell’infezione da COVID-19”.
Sintomi che persistono
Lo studio Lancet rileva che 3-5 mesi dopo il COVID (rispetto a prima del COVID) e rispetto al gruppo di confronto non COVID, i sintomi che persistono erano dolore toracico, difficoltà respiratorie, dolore durante la respirazione, dolore muscolare, perdita del gusto e/o olfatto, formicolio alle estremità, nodo alla gola, sensazione di caldo e freddo alternati, arti pesanti e stanchezza.
Gli autori notano che sintomi come la nebbia cerebrale sono risultati rilevanti per il lungo periodo di raccolta dei dati per il COVID e non sono stati inclusi in questa ricerca.
La ricercatrice Aranka V. Ballering, dottoranda, ha detto a Medscape Medical News di aver scoperto che la febbre è un sintomo che è chiaramente presente durante la fase acuta della malattia e raggiunge il picco il giorno della diagnosi di COVID-19, ma anche svanisce.
La perdita del gusto e dell’olfatto, tuttavia, aumenta rapidamente di gravità quando viene diagnosticato il COVID-19, ma persiste anche ed è ancora presente 3-5 mesi dopo il COVID-19.
Ballering, del Dipartimento di Psichiatria dell’Università di Groningen nei Paesi Bassi, si è detta sorpresa dalla differenza di sesso resa evidente dalla loro ricerca: “Le donne hanno mostrato sintomi persistenti più gravi rispetto agli uomini”.
(Continua…)