COVID-19 e cambiamenti climatici: una battaglia su più fronti.
La celebrazione del 50° anniversario della giornata mondiale della Terra ha coinciso quest’ anno con una delle sfide più grandi che l’uomo si è trovato a dover affrontare negli ultimi tempi: la pandemia di COVID 19.
Un virus che ha colpito all’improvviso l’intera popolazione mondiale, lasciandola quasi inerme, con conseguenze distruttive visibili fin dal primo momento. L’interruzione della produzione a livello globale ha provocato forti effetti negativi sulle economie di tutto il mondo, ma ha regalato alla Natura quel respiro che il pianeta richiedeva ormai da decenni.
Secondo la EEA, il più grande rischio ambientale in Europa risiede nell’inquinamento atmosferico, causato dalle emissioni derivanti dalle attività basate sui combustibili fossili, dai processi industriali, attività agricole e la gestione dei rifiuti. (maggiori dati su Data.world) Le conseguenze del virus sull’ambiente sono state chiare fin da subito: la Cina ha registrato una diminuzione dei livelli di CO2 del 25% in un periodo di sole 4 settimane (200m tonnellate di CO2), mentre l’Europa ha visto una riduzione di diossido di azoto (NO2) in varie città del continente, con i picchi maggiori in Italia e Spagna (fino a 56% di emissioni in meno rispetto alle settimane precedenti al lockdown forzato).
Incredibilmente vero, ma gli effetti positivi non dureranno senza una ripresa delle economie alimentata da politiche ambientali stabili e da una volontà a livello comunitario e globale di cambiare le carte in tavola. La smania di una crescita economica e sociale basata su ritmi incessanti di produzione e consumo ci ha portato a una realtà che sta gravando sulla nostra stessa sopravvivenza. L’origine naturale dell’epidemia di COVID-19 ci ricorda la necessità di riconsiderare la presenza umana sul pianeta Terra e l’esigenza di proteggere l’ambiente in cui viviamo.
Questo dimostra che, nonostante la tragica situazione delineata dall’esplosione della pandemia, esistono opportunità ambientali che non si possono ignorare. Nuove politiche ambientali a livello globale e locale devono essere accompagnate da un cambio nelle abitudini sociali di consumo.
L’urgenza con cui i governi di tutto il mondo stanno combattendo questo virus non è la stessa con cui stanno considerando il problema dei cambiamenti climatici.
Per analizzare e comprendere le ragioni e le conseguenze (anche nascoste) della pandemia Covid 19 è necessario contestualizzare tale sfida nella realtà di uno sviluppo economico presente ormai da decenni. Il risultato di tale considerazione traccia la necessità di un cambiamento sistemico strutturale a livello politico e individuale.
La celebrazione della giornata della Terra ci ha ricordato che la battaglia contro l’attuale epidemia è la stessa battaglia contro i cambiamenti climatici. (Beatrice Meo-ricercatrice scientifica indipendente).