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In Siria la città di Aleppo vive una crisi umanitaria senza precedenti

In Siria la città di Aleppo vive una crisi umanitaria senza precedenti

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Marzo 2025 da Aleppo, la storica città siriana, patrimonio dell’UNESCO, giungono notizie drammatiche. La città sta vivendo una grave crisi umanitaria dalla fine di novembre 2024, quando gruppi ribelli islamisti guidati da Hayat Tahrir al-Sham (HTS) hanno lanciato un’offensiva lampo conquistandola. La popolazione è intrappolata in una città sotto assedio, dove i servizi essenziali sono collassati e la violenza continua a imperversare.

 

Solo due ospedali rimangono operativi, mentre il rumore delle mitragliatrici risuona nel centro città.
L’offensiva ribelle ha violato un cessate il fuoco che durava da cinque anni. I gruppi jihadisti, sostenuti dalla Turchia, hanno preso rapidamente il controllo di punti strategici, annunciando di aver conquistato il quartier generale della polizia e l’edificio del governatorato. Le milizie hanno occupato numerosi     quartieri occidentali della città e circa 60 villaggi nel nord-ovest della Siria. L’aviazione russa ha cercato di fermare l’avanzata bombardando i ribelli, dichiarando di aver eliminato circa 200 combattenti, senza riuscire a impedire la caduta della città. L’offensiva ha provocato oltre 300 morti nei primi giorni dell’attacco.
La crisi umanitaria si aggrava giorno dopo giorno. Un attacco jihadista recente ha causato più di 200 morti tra civili e militari. Le forze armate sono a soli 10 chilometri dal centro città. I servizi di base sono paralizzati: la popolazione vive senza elettricità, acqua e cibo sufficiente. I luoghi di lavoro sono deserti e la chiusura dell’autostrada strategica tra Aleppo e Damasco ha ulteriormente complicato l’arrivo di soccorsi.
Circa 25.000 cristiani e migliaia di altre persone sono rimaste intrappolate in città. Come riferisce Marielle Boutros di ACS Internazionale, “la gente è in trappola, nessuno può entrare o uscire dalla città”. Il cibo scarseggia, i prezzi sono saliti alle stelle e si rischia il collasso energetico

Il sistema sanitario è al collasso.

OSPEDALE AL RAJAA
                    OSPEDALE AL RAJAA

Solo due ospedali rimangono operativi per i casi critici, lottando per mantenere i servizi di emergenza in un contesto sempre più precario.  Mancano medicine e attrezzature essenziali, mentre il personale medico opera in condizioni estremamente difficili. Organizzazioni umanitarie come Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) e AVSI hanno lanciato campagne di emergenza, ma queste iniziative non bastano a coprire l’enorme divario tra i bisogni della popolazione e i servizi disponibili.

La vita quotidiana è una lotta per la sopravvivenza. Le scuole non sono operative, le banche hanno smesso di funzionare e il coprifuoco limita la mobilità delle persone. Le famiglie lottano per procurarsi cibo e beni di prima necessità, mentre l’inflazione rende i prezzi inaccessibili. La situazione è particolarmente difficile per bambini, anziani e persone con disabilità. L’impatto psicologico del conflitto prolungato è devastante, con traumi diffusi tra la popolazione.
Nonostante il contesto difficile, diverse organizzazioni umanitarie continuano a operare. ACS ha avviato quattro progetti: “Una Goccia di Latte” per l’alimentazione dei bambini, assistenza agli ospedali, aiuti agli sfollati e soluzioni energetiche alternative. AVSI fornisce supporto psicosociale, assistenza in denaro mensile e inclusione sociale per le persone disabili.
Le sfide future sono immense. La ricostruzione della città richiederà un impegno massiccio e coordinato a livello internazionale. L’instabilità politica della Siria, il recente cambio di regime e le tensioni settarie complicano gli sforzi di stabilizzazione. Aleppo si trova intrappolata tra le rovine di un conflitto che sembra non avere fine, mentre la popolazione lotta quotidianamente per sopravvivere in condizioni estremamente difficili.

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