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INFLUENZA AVIARIA. STATO DI EMERGENZA IN CALIFORNIA. RISCHIO DI SALTO DI SPECIE

INFLUENZA AVIARIA. STATO DI EMERGENZA IN CALIFORNIA. RISCHIO DI SALTO DI SPECIE

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L’influenza aviaria sta attualmente destando preoccupazione a livello globale a causa della sua crescente diffusione e del rischio di trasmissione tra diverse specie animali, incluso l’uomo.

La situazione dell’influenza aviaria è in rapida evoluzione e richiede un monitoraggio costante. Mentre gli esperti lavorano per contenere la diffusione del virus e studiarne le possibili mutazioni, è fondamentale mantenere alta l’attenzione e adottare misure preventive, soprattutto nelle aree ad alta densità di allevamenti avicoli. Il virus prima presente solo negli uccelli selvatici si è diffuso negli allevamenti di polli e quindi in mammiferi selvatici ed ora in particolare nei bovini.
La collaborazione internazionale e la sorveglianza continua saranno cruciali per prevenire una potenziale pandemia di origine aviaria nell’uomo.

Cerchiamo di capire meglio cosa sta succedendo.

Cos’è l’influenza aviaria? (secondo WHO)
L’influenza aviaria, nota anche come “influenza degli uccelli”, è una malattia causata da virus influenzali di tipo A che colpiscono principalmente i volatili. Il ceppo più noto e preoccupante è l’H5N1, identificato per la prima volta in Scozia nel 1959.

Diffusione geografica

Il virus dell’influenza aviaria, in particolare il ceppo H5N1 ad alta patogenicità (HPAI), si è diffuso notevolmente a livello globale:

– Inizialmente concentrato in Asia, il virus si è progressivamente espanso in Europa, Africa e America.
– Uno studio dell’Università della California ha identificato la provincia cinese del Guangdong come origine di diversi ceppi virali, tracciando i percorsi di diffusione regionale e internazionale.
L’influenza aviaria si sta diffondendo rapidamente in diverse parti del mondo, colpendo non solo gli uccelli selvatici e il pollame, ma anche i bovini da latte in diversi stati degli USA. Questa ampia diffusione aumenta le possibilità di esposizione umana al virus.

Ampliamento della gamma di ospiti

Negli ultimi anni, il virus ha mostrato una preoccupante capacità di infettare nuove specie:
– Oltre 50 specie diverse di mammiferi sono state trovate infette dai virus HPAI.
– Nel 2024, si è verificata per la prima volta la trasmissione del virus H5N1 dai volatili ai bovini, con focolai segnalati in diversi stati degli USA.

La diffusione tra gli animali

Negli ultimi mesi, si è osservato un aumento significativo dei casi di influenza aviaria:
– Tra gli uccelli selvatici: In Italia e in Europa si registra una crescente circolazione del virus H5N1 nell’avifauna.
– Negli allevamenti avicoli: Il virus si sta diffondendo anche nel pollame domestico, con numerosi focolai segnalati in diversi paesi.
– Nei mammiferi: Sono stati rilevati casi di trasmissione ad altre specie animali, come bovini e visoni.

Il salto di specie

Il “salto di specie” si verifica quando un virus riesce a superare la barriera biologica tra diverse specie animali. Nel caso dell’influenza aviaria, questo fenomeno è particolarmente preoccupante perché:
1. Aumenta il rischio di mutazioni: Ogni volta che il virus infetta una nuova specie, può subire modifiche genetiche che potrebbero renderlo più adatto alla trasmissione tra mammiferi, incluso l’uomo.

2. Amplia la diffusione: La capacità di infettare diverse specie animali aumenta le possibilità di propagazione del virus.

3. Complica il controllo: Diventa più difficile contenere l’epidemia quando coinvolge molteplici specie animali.

 

Questi salti aumentano le opportunità per il virus di mutare e potenzialmente adattarsi meglio alla trasmissione tra esseri umani.

 La trasmissione all’uomo

Sebbene rara, la trasmissione del virus aviario all’uomo è possibile, soprattutto in caso di contatto stretto con animali infetti Recentemente:
– Sono stati segnalati 61 casi umani confermati di influenza aviaria in sette stati degli USA, di cui 34 in California.
– In Louisiana, è stato registrato il primo caso grave di influenza aviaria nell’uomo negli Stati Uniti.

È importante sottolineare che finora non sono stati rilevati casi di trasmissione da uomo a uomo del virus H5N1[10].

 Lo stato di emergenza in California

Il governatore della California, Gavin Newsom, ha dichiarato lo stato di emergenza per l’influenza aviaria il 18 dicembre 2024. Questa decisione è stata presa per diverse ragioni:
1. Rapida diffusione: Il virus è stato rilevato in 645 aziende lattiero-casearie della California, con metà dei casi emersi solo nell’ultimo mese.
2. Rischio per l’industria lattiero-casearia: L’epidemia sta colpendo duramente i bovini da latte, mettendo a rischio un settore economico importante.
3. Necessità di risorse: Lo stato di emergenza permette di mobilitare rapidamente personale e risorse per contenere l’epidemia.
4. Prevenzione: Sebbene il rischio per la salute pubblica rimanga basso, le autorità vogliono agire preventivamente per evitare una possibile escalation.

L’influenza aviaria è considerata un rischio significativo per l’umanità per diverse ragioni:

Potenziale pandemico
Il virus dell’influenza aviaria H5N1 ha dimostrato una notevole capacità di evolversi e adattarsi a nuovi ospiti, inclusi i mammiferi. Questo potenziale evolutivo aumenta il rischio che il virus possa acquisire la capacità di trasmettersi efficacemente da persona a persona, portando potenzialmente a una pandemia.

Elevata patogenicità
L’H5N1 è noto per la sua elevata patogenicità negli esseri umani. Nei casi di infezione umana registrati finora, il tasso di letalità è stato estremamente alto, circa il 50%[2]. Sebbene le infezioni nell’uomo siano ancora rare, questa elevata virulenza è motivo di grande preoccupazione.

Mutazioni preoccupanti
Recenti studi hanno evidenziato che una singola mutazione genetica potrebbe essere sufficiente per migliorare significativamente la capacità del virus di legarsi ai recettori delle cellule umane. Inoltre, sono state osservate rare mutazioni genetiche in casi umani gravi, come quello recentemente segnalato in Louisiana.

Emergenza di nuove varianti
Sono emerse nuove varianti del virus con caratteristiche preoccupanti:
– La variante Fujian è diventata il ceppo predominante in gran parte dell’Asia.
Alcuni ceppi hanno mostrato una leggera riduzione della suscettibilità all’oseltamivir, un farmaco antivirale comunemente usato.

Rischio di riassortimento genetico
Gli esperti sono particolarmente preoccupati per la possibilità che il virus H5N1 possa infettare i maiali, che possono essere ospiti sia di virus aviari che umani. Questo scenario potrebbe portare a un riassortimento genetico, creando potenzialmente una nuova variante del virus più adatta alla trasmissione umana.

Preparazione e sorveglianza
Sebbene il rischio attuale per la popolazione generale rimanga basso, le autorità sanitarie stanno prendendo sul serio la minaccia. La dichiarazione dello stato di emergenza in California per l’epidemia nei bovini da latte e l’intensificazione della sorveglianza virologica sono esempi di misure preventive fondamentali per evitare ulteriori diffusioni nell’uomo.

Mentre non c’è ancora evidenza di una trasmissione sostenuta da persona a persona, la combinazione di questi fattori rende l’influenza aviaria una minaccia potenziale che richiede un monitoraggio costante e una preparazione proattiva da parte della comunità scientifica e delle autorità sanitarie globali.

Citazioni:
https://www.marionegri.it/magazine/influenza-aviaria-nuova-pandemia

INFLUENZA AVIARIA: NEGLI USA PRIMO CASO UMANO GRAVE DI H5N1, IL RISCHIO RIMANE COMUNQUE BASSO


https://www.epicentro.iss.it/focus/flu_aviaria/mondo
https://www.efsa.europa.eu/it/topics/topic/avian-influenza
https://www.vet33.it/cronaca/2372/influenza-aviaria-stati-uniti-mutazioni-nel-primo-caso-umano-grave.html
dr. Paolo Meo
direttore Cesmet Clinica del Viaggiatore
infettivologo tropicalista

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