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Influenza Stagione 2025-2026: Il Sottoclade K dell’A(H3N2)

Influenza Stagione 2025-2026: Il Sottoclade K dell’A(H3N2)

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Influenza Stagione 2025-2026: Il Sottoclade K dell’A(H3N2)
Considerazioni sulla malattia e strategie preventive secondo il Dr. Paolo Meo

 

La Situazione Attuale in Italia

Secondo i dati del sistema di sorveglianza “RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità”, la stagione influenzale 2025-2026 si sta sviluppando con un’intensità notevole. Tra il 1° e il 7 dicembre 2025, l’incidenza delle infezioni respiratorie acute ha raggiunto 12,4 casi ogni 1.000 assistiti, con un incremento significativo rispetto alla settimana precedente. Dal mese di ottobre, si contano già oltre 4 milioni di casi, di cui circa 695 mila tra 1-7 dicembre. Il tasso di positività per influenza nella comunità ha raggiunto il 25,3%, mentre nella popolazione ospedaliera è arrivato al 28,8%.
 Il Dr. Paolo Meo, infettivologo e tropicalista, direttore del POLO VIAGGI CESMET – ARTEMISIA di Roma, sottolinea come in questa stagione la circolazione del virus A(H3N2) è predominante, ed in particolare la sua variante denominata sottoclade K, merita una speciale attenzione dal punto di vista epidemiologico ed anche clinico.

 

Cosa è il Sottoclade K del virus A(H3N2)?

Il sottoclade K del virus A(H3N2) rappresenta un’evoluzione significativa nel panorama dei virus influenzali circolanti. Questa variante presenta sette mutazioni aggiuntive a livello della proteina emoagglutinina (K2N, S144N, N158D, I160K e Q173R) rispetto ai precedenti selezionati per la formulazione vaccinale della stagione 2025-2026. Ad Agosto ’25  è stato rilevato per la prima volta questo “nuovo ceppo ” nell’emisfero australe, in particolare in Australia e Nuova Zelanda, dove ha prolungato la stagione influenzale fino a ottobre e novembre, cosa insolita rispetto ai normali tempi di circolazione virale.

Secondo i dati “dell’European Centre for Disease Prevention and Control” (ECDC), il “sottoclade K” rappresenta circa la metà delle sequenze virali registrate globalmente tra maggio e novembre 2025, con percentuali ancora più elevate in specifiche regioni: in Australia ha rappresentato il 50% circa dei virus, mentre in Nuova Zelanda ha superato i due terzi dei ceppi in circolazione. Questo dimostra l’elevata capacità diffusiva di questo sotto ceppo influenzale.​

 

L’impatto sulla trasmissibilità

Un elemento importante riguarda l’aumento della trasmissibilità di questo sottoclade. Secondo i dati “dell’UK Health Security Agency (UKHSA)”, il “numero R” indice di riproduzione del sottoclade K (ovvero il “numero medio di persone a cui ogni persona infetta trasmette il virus) si attesta a circa 1,4, rispetto a circa 1,2 riscontrato negli anni precedenti.
Cosa vuol dire questo? Che 100 persone infettate dal sottoclade K possono trasmettere il virus a 140 persone, anziché alle 110 di altre stagioni influenzali.
La capacità di contagio e quindi di diffusione è sicuramente maggiore, questo non corrisponde a una maggiore gravità dei sintomi, come ha tenuto a confermare l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nei suoi ultimi bollettini.   ​

 

Perché il sottoclade K circola così facilmente in questa stagione?

Il Dr. Paolo Meo del CESMET evidenzia un fattore epidemiologico fondamentale:

la suscettibilità aumentata della popolazione generale. Difatti il virus A(H3N2) ha circolato in modo molto limitato negli anni e nelle stagioni precedenti (2023-2025), durante le quali il ceppo predominante è stato l’A(H1N1).

Questo significa che una quota molto significativa della popolazione italiana, in particolare i bambini, non possiede un’immunità sufficiente derivante da infezioni o vaccinazioni precedenti contro questo virus. ​

Il Professor Giovanni Rezza, epidemiologo dell’Università Vita-Salute San Raffaele, sottolinea che questa situazione si traduce nella pratica
in una maggiore suscettibilità all’infezione e nel fatto che la popolazione abbia minore protezione crociata rispetto ai tipi degli anni precedenti.

Tale condizione ha contribuito all’inizio anticipato della stagione influenzale in Italia, che si è manifestato con tre settimane di anticipo rispetto alla stagione 2024-2025.

 

 La Triade Sintomatologica Caratteristica dell’Influenza H3N2

Secondo il Dr. Paolo Meo, direttore del POLO VIAGGI CESMET, i pazienti affetti da influenza A(H3N2) presentano caratteristicamente una triade sintomatologica ben riconoscibile:

  1. Febbre Alta ad Esordio Improvviso
    La febbre rappresenta il sintomo iniziale più caratteristico e insorge in modo brusco, non graduale. Nella maggior parte dei casi, la temperatura corporea supera i 38-38,5°C, con picchi anche superiori a 39-40°C, soprattutto nei bambini. La febbre si presenta tipicamente accompagnata da brividi intensi e rappresenta il segno clinico più evidente della vera infezione influenzale, distinguendola dalle forme di semplice raffreddamento.
  2. Sintomi Respiratori Importanti
    Accanto alla febbre compaiono manifestazioni respiratorie significative: tosse secca e stizzosa (in genere non catarrale), mal di gola, congestione nasale e starnutazioni. La tosse tende a persistere più a lungo rispetto ai sintomi febbrili, talvolta per 1-2 settimane. In alcuni pazienti si osserva anche naso che cola o congestione nasale marcata.
  3. Dolori Muscolari e Malessere Generale Importante
    Il Dr. Paolo Meo sottolinea come i dolori muscolari (mialgie) e articolari (artralgie) rappresentino un’altra caratteristica distintiva dell’influenza A(H3N2). Questi dolori sono diffusi su tutto il corpo (“come se si sentissero le ossa”) e si associano a cefalea intensa, grave malessere generale, astenia marcata e senso di profonda spossatezza. Tale sintomatologia sistemica distingue la vera influenza da forme parainfluenzali o da comuni raffreddori virali.

L’insieme di questi sintomi (febbre alta, sintomi respiratori, dolori sistemici) deve essere presente contemporaneamente per poter parlare di vera sindrome influenzale.
I sintomi di solito compaiono 1-2 giorni dopo il contatto con il virus e la risoluzione spontanea si verifica generalmente entro 7-10 giorni, sebbene la tosse possa persistere per 2-3 settimane.​

Efficacia Vaccinale: Rassicurazioni Dai Dati Inglesi

Una questione che preoccupa è la possibile ridotta efficacia del vaccino 2025-2026 di fronte al sottoclade K, poiché questa variante non era stata ancora individuata quando i vaccini sono stati formulati. Il Dr. Paolo Meo del POLO VIAGGI CESMET ribadisce, tuttavia, l’importanza di interpretare correttamente i dati emergenti da diverse parti del mondo.

I dati del Regno Unito, dove il sottoclade K è già diventato dominante, forniscono indicazioni rassicuranti:
il vaccino stagionale 2025-2026 mantiene:

  • un’efficacia del 70-75% nel prevenire il ricovero ospedaliero nei bambini (fascia 2-17 anni);
  • Una efficacia del 30-40% negli adulti;

Una meta-analisi pubblicata sul New England Journal of Medicine nel 2025 conferma che l’efficacia complessiva del vaccino contro il ricovero si attesta al 67% nei bambini e al 48% negli adulti della fascia 18-64 anni, con dati ancora migliori nei soggetti vaccini in precedenti stagioni.​

Sebbene il vaccino possa presentare una minore efficacia nel prevenire l’infezione con il sottoclade K, rimane altamente efficace nel prevenire le forme gravi della malattia e soprattutto i ricoveri ospedalieri.
Il vaccino continua inoltre a mantenere la sua piena efficacia nei confronti degli altri virus influenzali circolanti (A/H1N1 e B).

 

Le Misure Preventive Non Farmacologiche

Secondo le raccomandazioni del Dr. Paolo Meo del CESMET nei confronti dei  pazienti e dei viaggiatori, in particolare a coloro che richiedono consulenze preventive presso il POLO VIAGGI CESMET – ARTEMISIA, la prevenzione dell’influenza si basa su semplici ma efficaci misure igieniche:


Igiene delle Mani
Lavare regolarmente le mani con acqua e sapone, soprattutto dopo aver toccato superfici e suppellettili, prima di portarsi le mani al viso, e prima di mangiare. L’uso di igienizzanti per le mani con alcol (almeno 60%) rappresenta un’alternativa valida quando l’acqua non è disponibile. ​

Igiene Respiratoria
Coprire la bocca e il naso quando si tossisce o starnutisce, preferibilmente utilizzando un fazzoletto monouso (che deve essere subito gettato) o, in sua assenza, la piega del gomito.

Isolamento delle persone Malati
Restare a casa quando si presentano sintomi attribuibili a malattie respiratorie febbrili, soprattutto nella fase iniziale della malattia. Il periodo di contagiosità inizia uno o due giorni prima della comparsa dei sintomi e termina circa una settimana dopo l’esordio; nei bambini e nei soggetti immunocompromessi questa durata può essere più lunga.

Uso della Mascherina in Caso di Malattia
Nei soggetti infetti, l’indossare di una mascherina chirurgica contribuisce a ridurre la trasmissione del virus, soprattutto in ambienti affollati e nei contatti ravvicinati.

Distanziamento da Persone Malate
Evitare il contatto stretto con persone che presentano sintomatologia influenzale, mantenendo una distanza di almeno un metro durante le fasi di tosse o starnutazione.

Pulizia e Ventilazione degli Ambienti
Mantenere gli spazi frequentati ben ventilati e pulire regolarmente le superfici di contatto frequente (maniglie, banchi, telefoni, etc.).

Vaccinazione: Timing e Categorie Prioritarie

Il momento ottimale per sottoporsi a vaccinazione antinfluenzale è tra metà ottobre e metà dicembre, poiché la protezione diventa attiva dopo 5/6 giorni per la prima “attivazione linfocitaria e monocitaria”, e completamente efficace dopo circa 2 settimane dopo la somministrazione. Il picco influenzale è atteso tra dicembre 2025 e gennaio 2026, tuttavia, non è mai troppo tardi per vaccinarsi e quindi nel mese di gennaio è possibile coprirsi nei confronti del virus. Lo stesso Ministero della Salute raccomanda di effettuare la vaccinazione anche tra dicembre e gennaio.

Queste le categorie prioritarie per la vaccinazione, per la stagione 2025-2026:

  • Persone di età pari o superiore a 60 anni
  • Bambini da 6 mesi a 6 anni
  • Donne in gravidanza
  • Persone con patologie croniche (malattie cardiache, respiratorie, diabete, immunodeficienze, etc.)
  • Personale sanitario e sociosanitario
  • Familiari e conviventi di persone ad alto rischio
  • Persone residenti in strutture di lungodegenza o assistenziali

I soggetti ad alto rischio dovrebbero vaccinarsi già dal mese di ottobre, al fine di garantire la massima protezione possibile durante l’intera stagione.

Quando Rivolgersi al Medico: Segnali di Allarme

Il Dr. Paolo Meo del POLO VIAGGI CESMET sottolinea l’importanza di riconoscere i sintomi che richiedono un intervento medico urgente. Si consiglia di contattare il medico curante nel caso in cui:

  • I sintomi influenzali sembrino inizialmente migliorare, ma poi si ripresentino accompagnati da febbre elevata e peggioramento della tosse
  • La febbre non scenda nonostante l’assunzione di farmaci antipiretici

È necessario recarsi immediatamente al pronto soccorso in caso di:

  • Difficoltà respiratoria o fiato corto
  • Dolore o sensazione di pressione a livello del torace o dell’addome
  • Vertigini improvvise o capogiri
  • Stato confusionale
  • Vomito prolungato o grave
  • Febbre molto alta che non risponde ai farmaci antipiretici
  • Nei bambini: colorito bluastro della pelle, respiro accelerato, sonnolenza anomala, irritabilità, o movimento ridotto

Conclusioni e Raccomandazioni del Dr. Paolo Meo

Il Dr. Paolo Meo, direttore del POLO VIAGGI CESMET – ARTEMISIA, sintetizza le raccomandazioni per affrontare al meglio la stagione influenzale 2025-2026:

La situazione epidemiologica attuale deve generare attenzione per la prorpia e l’altrui salute.
Sebbene il sottoclade K del virus A(H3N2) mostri una maggiore contagiosità e abbia allungato la stagione influenzale nell’emisfero australe, non costituisce un nuovo virus e non provoca necessariamente forme più gravi di malattia.

La vaccinazione rimane lo strumento più efficace per ridurre il rischio di contrarre l’influenza e soprattutto per prevenire le complicanze e i ricoveri ospedalieri.

Anche se l’efficacia è sicuramente leggermente ridotta nei confronti del sottoclade K, il vaccino mantiene comunque un’efficacia significativa nel proteggere dalle forme severe.

L’associazione tra vaccinazione e misure igieniche fondamentali ossia: igiene delle mani, igiene respiratoria, isolamento quando malati, ventilazione degli ambienti – rappresenta l’approccio più razionale e scientifico per ridurre la diffusione virale e proteggere sia se stessi che i soggetti più vulnerabili della comunità.

Per coloro che necessitano di consulenze specializzate sulla prevenzione influenzale, sulle strategie vaccinali personalizzate in base al profilo di rischio individuale, o che desiderano sottoporsi a vaccinazione antinfluenzale presso una struttura specializzata in medicina preventiva e del viaggio, il POLO VIAGGI CESMET – ARTEMISIA rimane a disposizione con consulenze mediche sia in ambulatorio che online, grazie al coordinamento del Dr. Paolo Meo e del suo staff di assistenti.

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