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Un concetto molto diffuso nella medicina asiatica e quello della malattia causata da uno squilibrio dietetico. Vi sono cioè dei cibi che, contenuti in eccesso o in difetto nella razione alimentare giornaliera, possono provocare dei disturbi; ma ve ne sono altri che, inseriti opportunamente nella dieta, possono ristabilire l’equilibrio perduto. E’ molto comune in questa zona la suddivisione dei cibi in caldi e freddi segno della forte influenza della cosiddetta Medicina Umorale: cereali, riso e cavolfiori, ad esempio, sono alcuni tra i cibi freddi responsabili dei malesseri da alimentazione non corretta; lo zenzero e l’aglio sono invece cibi caldi, spesso usati in via preventiva.
Il guaritore locale conosce alla perfezione la teoria degli opposti perché molto spesso è in questi termini che il paziente presenta i propri sintomi: palpitazioni, vertigini, dolori addominali sono denunciati come effetti collaterali di sostanze calde.
La terapia dietetica viene spesso affiancata anche dalla fitoterapia e dall’uso in genere di sostanze presenti in natura sia di origine animale che minerale, seguendo prescrizioni che si rifanno sia alla medicina ayurvedica indiana che alle antiche tradizioni arabe.
– Alcuni cibi definiti “caldi” secondo i principi ayurvedici:
Cipolle, pepe nero, aglio, zenzero fresco e cibi piccanti
Patate, broccoli, spinaci e fagioli
Ortaggi a radice come carote, ravanelli o rape
Mele, arance e mango
Spezie come ajwain, senape e hing (asafetida)
Erbe come basilico, timo e origano
– …..e i cibi freddi:
Cereali
Lattuga, cetrioli, zucchine, prezzemolo, germogli, ravanelli, sedano
frutta, come fico, mango, melone, prugna, anguria, ananas e fragole mature
Legumi, come soia (tofu, latte di soia e altri derivati), piselli, lenticchie rosse
Formaggi freschi, non stagionati
Olio e condimenti: olio di oliva, di cocco, di soia
Spezie, come coriandolo, foglie di curry, finocchio, cardamomo, cumino, foglie di Neem, vaniglia e curcuma, zenzero in polvere, origano