Protocollo a Due Dosi per la Profilassi Pre-Esposizione (PrEP) contro il virus della Rabbia:
Evidenze e Linee Guida
Introduzione al Nuovo Approccio Vaccinale
Recentemente, studi clinici hanno validato regimi abbreviati a due dosi per la profilassi pre-esposizione (PrEP) contro il virus della rabbia, rivoluzionando le strategie preventive per viaggiatori e professionisti a rischio. Questo protocollo, proposto da autorevoli organismi internazionali, offre vantaggi logistici ed economici senza compromettere l’efficacia protettiva a breve termine.
Enti Proponenti e Base Scientifica
Advisory Committee on Immunization Practices (ACIP – Stati Uniti)
Nel 2024, l’ACIP ha pubblicato raccomandazioni basate su trial che dimostrano come 2 dosi di vaccino antirabbico (HDCV o PCECV) somministrate ai giorni 0 e 7 siano non inferiori al classico schema a 3 dosi (0, 7, 21/28 giorni).
Su 264 partecipanti, il 100% ha raggiunto titoli anticorpali ≥0,5 UI/mL entro 2-3 settimane dalla seconda dose, pari al gruppo a 3 dosi.
Australian Technical Advisory Group on Immunisation (ATAGI)
L’ATAGI ha approvato nel 2023 l’uso di 2 dosi intramuscolari (IM) o 2 somministrazioni intradermiche (ID) come alternativa, evidenziando una sieroconversione del 98-100% entro 14 giorni. Questo schema è particolarmente indicato per viaggiatori con partenze imminenti o esposizioni temporanee (<3 anni).
Efficacia e Durata della Protezione
Risposta Immunitaria Comparativa
- Immunogenicità immediata:
- Protezione a lungo termine:
- Gli anticorpi permangono ≥0,5 UI/mL per 1-3 anni dopo 2 dosi, contro i 3-5 anni delle 3 dosi
- Per rischi prolungati (>3 anni), è necessario un richiamo a 1 anno o il monitoraggio sierologico.
Popolazioni Speciali
- Soggetti immunocompromessi: Lo schema a 2 dosi non è raccomandato per via della risposta immunitaria potenzialmente ridotta6.
- Adulti >50 anni: La via intradermica a 2 dosi mostra tassi di sieroconversione inferiori rispetto ai giovani.
Vantaggi e Limiti del Regime a 2 Dosi
Vantaggi
- Riduzione dei costi: Fino al 50% in meno di dosi, cruciale per paesi a risorse limitate.
- Migliore aderenza: Minor numero di visite incrementa la compliance, specialmente tra i viaggiatori.
- Flessibilità logistica: Ideale per partenze urgenti (minimo 8 giorni tra le due dosi).
Limiti
- Durata limitata: Richiede richiami più frequenti per esposizioni continuative6.
- Mancanza di dati a lungo termine: Gli studi attuali coprono principalmente i primi 3 anni3.
Posizione dell’OMS e Adozione Globale
L’OMS, pur non avendo ancora incorporato ufficialmente il regime a 2 dosi nelle linee guida globali, ne riconosce la validità in contesti specifici. Paesi come Australia, Stati Uniti e Svizzera lo hanno già adottato per:
- Viaggiatori a breve termine: Schema 0-7 giorni.
- Professionisti a rischio intermittente: Con richiami biennali basati su titoli anticorpali.
Confronto con il Protocollo Tradizionale a 3 Dosi
Parametro | 2 Dosi (ACIP/ATAGI) | 3 Dosi (OMS Tradizionale) |
Tempistica | Giorni 0 e 7 | Giorni 0, 7, 21/28 |
Copertura iniziale | 100% a 14 giorni3 | 100% a 28 giorni9 |
Durata protezione | 1-3 anni6 | 3-5 anni7 |
Costo | Ridotto del 30-50%3 | Standard |
Indicazioni | Esposizioni <3 anni6 | Esposizioni croniche7 |
Raccomandazioni Pratiche
- Per viaggiatori:
- 2 dosi IM o ID, con seconda dose almeno 8 giorni prima della partenza.
- Richiamo a 1 anno se persistono rischi.
- Per veterinari/lavoratori:
- Monitoraggio sierologico ogni 2 anni o richiami biennali.
- In casi di emergenza:
- Se non è possibile completare 3 dosi, 2 dosi offrono protezione immediata, integrabile con PEP post-esposizione.
Conclusioni
Il protocollo a 2 dosi rappresenta un avanzamento significativo nella prevenzione della rabbia, bilanciando efficacia, praticità e sostenibilità economica. Sebbene non sostituisca completamente lo schema tradizionale per esposizioni croniche, è uno strumento vitale per ottimizzare la copertura vaccinale globale, in linea con l’obiettivo OMS di zero decessi umani entro il 2030. L’implementazione richiede attenzione alla durata della protezione e alle caratteristiche individuali dei vaccinati.
autore dr. Paolo Meo