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Scheda malattia Meningite- Agente infettivo e ciclo vitale

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Meningiti batteriche

I batteri che sono la causa più frequente di meningite batterica, invasivi, a liquor torbido sono:
– Neisseria meningitidis (meningococco): suddiviso in diversi sierogruppi, è un diplococco gram negativo, asporigeno, assai labile in ambiente esterno, con reservoir unicamente umano. Il batterio risente fortemente delle variazioni di

Meningite

temperatura e dell’essiccamento. Questo è il motivo della sua difficoltà di sopravvivenza esterna solo per pochi minuti. Esistono 13 diversi sierogruppi di meningococco, ma solo sei sono patogni e causano meningite e altre malattie gravi: I tipi più frequenti A, B, C, W e Y e, molto più raramente, soprattutto in Africa, il tipo X. In Italia e in Europa, i sierogruppi B e C sono la causa più frequente di malattia invasiva e grave. La globalizzazione, i flussi miratori, i viaggi globali hanno diffuso i diversi tipi in aree dove prima non erano presenti. Il tipo A ha creato focolai epidemici importanti nel Regno Unito.

– Streptococcus pneumoniae (pneumococco) è l’agente causale più comune di meningite, di sepsi, ed in particolare di polmonite o infezioni delle prime vie respiratorie. Si trasmette per via respiratoria e sono comuni i portatori sani del batterio, circa il 5-70% della popolazione adulta. Esistono più di 90 tipi diversi di pneumococco. Le meningiti e le sepsi da pneumococco si presentano in forma sporadica, frequente la polmonite da pneumococco.

– Haemophilus influenzae b (emofilo o HIB) fino alla fine degli anni ‘90 è stato considerato la causa più comune di meningite, in particolare nei bambini tra i 0 e 5 anni. Introdotto nel vaccino esavalente, e reso obbligatorio, i casi di meningite da HIB si sono ridotti moltissimo. In caso di meningite da Haemophilus influenzae, è indicata profilassi antibiotica dei contatti stretti.

Una suddivisione della meningite batterica è per fascia di età dei pazienti:
Neonati e prematuri fino a tre mesi di età vengono frequentemente infettati da streptococchi di gruppo B. Questi si trovano preferibilmente nella vagina. Il contagio avviene durante il parto, e la malattia esplode durante la prima settimana di vita.
I bambini tra i 6 mesi e i 5 anni sono colpiti generalmente da Neisseria meningitidis (o meningococco), da Streptococcus pneumoniae (pneumococco, sierotipi 6, 9, 14, 18 e 23) e da Haemophilus influenzae di tipo B. Nei bambini tra il 5% ed il 30% risultano essere portatori sani e asintomatici di diversi tipi di meningococchi presenti nel naso e nella gola. Lo pneumococco, provoca meningite, ma può causare polmoniti, infezioni delle prime vie respiratorie e otiti.
Gli adulti sono contagiati da Neisseria meningitidis e da Streptococcus pneumoniae causa dell’ 80% dei casi di meningite batterica. Esiste negli ultracinquantenni la possibilità reale di coinfezione con Listeria monocytogenes.
Le infezioni da “Stafilococcus Aureus”, da “Pseudomonas Aeruginosa” e da altri batteri Gram-negativi. sono facilitate da traumi cranici, da shunt cerebrali, drenaggi extraventricolari. Nei soggetti immunocompromessi queste infezioni hanno una facilità di attecchire.

Il Mycobacterium tuberculosis, è la causa di meningite tubercolare. Presente maggiormente nei pazienti provenienti da paesi iperendemici per la malattia ma anche negli HIV positivi.

Meningiti virali

I virus causano frequentemente infezioni del sistema nervoso centrale (SNC) e causano meningiti chiamate “meningite asettica”. I virus che causano con maggiore frequenza meningiti sono:
– Herpesvirus;
– Enterovirus;
– Adenovirus;
– HIV;
– Paramixovirus dell’influenza;
– Flavivirus
– Arbovirus (Toscana virus)

Meningiti fungine

Le meningiti di origine fungina si manifesta in persone con deficit immunologico.
Tra i fattori facilitanti questo tipo di meningiti
– l’uso di immunosoppressori dopo il trapianto di organi;
– l’AIDS;
– i deficit del sistema immunitario associati all’invecchiamento.
La forma più frequente di meningite fungina è quella da Cryptococcus neoformans.
In Africa è la forma più comune rappresentando il 20-25% delle morti correlate all’AIDS. Altri funghi causa di meningiti “Histoplasma capsulatum”, “Coccidioides immitis”, “Blastomyces dermatitidis” e varie specie di Candida.

Meningiti parassitarie

Diversi parassiti possono passare la barriera ematoencefalica e causare meningo-encefaliti anche gravi. In questi casi nel liquido cerebrospinale si riscontra un elevato numero di eosinofili che percentualmente molto elevati rispetto alle altre famiglie di globuli bianchi.
Tra i parassiti che si ritrovano con maggior frequenza nelle meningo encefaliti parassitarie:

– Toxoplasma gondii;
– Gnathostoma spinigerum,
– Schistosoma Mansoni e Japonicum;
– Naegleria fowleri,
– Trypanosoma brucei
– Toxocara Canis;
– Paragonimus
– Taenia solium
– Angiostrongylus cantonensis – meningite eosinofila comune in Estremo Oriente, Nuova Guinea e in alcune isole del Pacifico.

Ciclo vitale

La Neisseria meningitidis risiede nella mucosa del tratto naso-faringeo che è il suo habitat naturale. Circa il 5-15% della popolazione umana è portatrice sana di questo batterio nella sua forma non patogena.
Un primo meccanismo di infezione è costituito dalla colonizzazione della mucosa nasale e faringea attraverso cui il batterio attraversa le cellule epiteliali mediante endocitosi penetrando in questo modo nel microcircolo dermico. A questo punto il batterio prolifera adattandosi al nuovo ambiente.
La risposta clinica alla infezione può variare da una forma benigna asintomatica o paucisintomatica fino ad una forma grave e fatale (meningococciemia – forma setticemica da meningococco). Nella forma più severa dell’infezione si hanno cariche assai elevate di batteri nel sangue. Questi batteri sono in grado di superare la barriera ematomeningea-encefalica. Questo fenomeno induce una infiammazione progressiva delle stesse meningi, con produzione anche di materiale purulento. I soggetti immuno-depressi (es. per trauma cervicale, HIV etc.) tendono a manifestare questi tipi di meningiti batteriche. Altri individui si contagiano ed ammalano per contatto  diretto con portatori primari. I soggetti portatori di Neisseria nasofaringea possono sviluppare una immunità naturale da stimolazione immunogena cronica ed essere protetti dalla malattia.

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