La situazione sanitaria ad Aleppo è estremamente critica a causa dell’escalation del conflitto e dell’invasione jihadista in corso.
Ecco un quadro della situazione attuale e delle prospettive per i prossimi giorni:
Stato del sistema sanitario:
– I due dei principali ospedali di Aleppo hanno annunciato di essere quasi al limite della capacità di ricovero e di attività;
– La maggior parte degli ospedali privati ha chiuso a causa degli scontri in corso;
– Molte strutture sanitarie hanno sospeso i servizi, soprattutto nelle aree vicine alle linee del fronte, al di fuori della città;
– L’ospedale di Bab Al-Hawa, uno dei più grandi della Siria nord-occidentale, ha sospeso le visite mediche ambulatoriali e gli interventi chirurgici non urgenti, limitando le operazioni ai casi critici
Malattie infettive e rischi sanitari
– Esiste allo stato attuale un alto rischio di diffusione di malattie infettive a causa della mancanza di servizi igienico-sanitari, dell’approvvigionamento idrico limitato e del sovraffollamento;
– SCABBIA: è una delle infestazioni preoccupanti, specialmente nei campi profughi densamente popolati, sono state segnalati 8.944 casi poco dopo l’inizio del conflitto;
– COLERA: il focolaio di colera è iniziato fin dall’agosto 2022 dalle campagne circostanti Aleppo, e si è poi diffuso in città e nel nord del paese. Attualmente è in ripresa nonostante le condizioni climatiche sfavorevoli; già presente prima del conflitto, si sta diffondendo ulteriormente a causa della mancanza di acqua potabile e servizi igienici adeguati. il colera è uno dei simboli delle difficoltà socio-economiche della Siria determinate dalla guerra, dalla povertà, dalle sanzioni, dagli effetti del cambiamento climatico; tutti fattori che pesano tantissimo sulla popolazione;
– INFEZIONI RESPIRATORIE: sono le più comuni dopo i terremoti, con un’incidenza di 328,5 casi su 100.000 persone, più di 54.000 casi riportati;
– DIARREA: oltre 33.000 casi segnalati, soprattutto tra i bambini sotto i cinque anni[1].
– RISCHIO DI EPIDEMIE è elevato a causa della distruzione delle infrastrutture idriche e sanitarie nella città e nei sobborghi;
Previsioni per i prossimi giorni di dicembre ‘24
1. Aumento dei casi di malattie infettive: Con lo sfollamento di migliaia di persone e il sovraffollamento nelle aree di accoglienza, è probabile un aumento dei casi di malattie trasmissibili tra cui scabbia, colera, infezioni gastrointestinali. I casi di morbillo sono in aumento e potrebbero creare seri problemi;
2. Peggioramento dell’accesso alle cure: La chiusura di molte strutture sanitarie e l’interruzione dei servizi medici porteranno a un ulteriore deterioramento dell’accesso alle cure essenziali;
3. Carenza di medicinali e forniture mediche: Con l’interruzione delle catene di approvvigionamento, si prevede una grave carenza di medicinali e forniture mediche essenziali;
4. Aumento della mortalità per patologie curabili: La mancanza di accesso alle cure può portare a un aumento dei decessi per patologie normalmente curabili come polmoniti, ernie o appendiciti ed altro.
5. Impatto sulla salute mentale: L’escalation del conflitto avrà un grave impatto sulla salute mentale della popolazione, con un aumento dei casi di stress post-traumatico, ansia e depressione;
6. Rischi per gruppi vulnerabili: Bambini, donne incinte e persone con disabilità sono particolarmente a rischio a causa della mancanza di servizi specializzati e campagne di vaccinazione;
– La copertura vaccinale per il morbillo in Siria è crollata dall’80% pre-conflitto al 53%;
– La copertura vaccinale contro la poliomielite è del 65% con una dose e del 52% con tre dosi, aumentando il rischio di focolai;
Per affrontare questa crisi sanitaria, è fondamentale un immediato aumento del sostegno umanitario internazionale, con particolare attenzione alla fornitura di servizi medici d’emergenza, medicinali essenziali, acqua potabile e servizi igienico-sanitari. La comunità internazionale dovrà agire rapidamente per prevenire una catastrofe umanitaria su larga scala.
Deterioramento delle infrastrutture sanitarie
– Il 35% degli ospedali e il 38% dei centri di assistenza sanitaria primaria non sono pienamente operativi, limitando l’accesso alle cure e la disponibilità di medicinali e forniture;
– La mancanza di carburante ha bloccato gli impianti di desalinizzazione e la raccolta dei rifiuti, creando condizioni favorevoli alla diffusione di insetti e roditori vettori di malattie;
Sovraffollamento e condizioni igieniche precarie
– Gli sfollamenti di massa hanno portato a un sovraffollamento nei campi profughi e nei rifugi temporanei, creando condizioni ideali per la trasmissione di malattie infettive;
– La mancanza di accesso all’acqua potabile e servizi igienici adeguati aumenta il rischio di malattie di origine idrica e alimentare;
– Oltre 2 milioni di persone vivono in insediamenti di tende soggetti a inondazioni, affrontando temperature invernali rigide che favoriscono la diffusione di infezioni respiratorie;
In conclusione, le attuali ostilità stanno creando un ambiente estremamente favorevole alla diffusione di malattie infettive, mettendo a dura prova un sistema sanitario già fragile e compromettendo la capacità di prevenzione e risposta alle epidemie.