Amazzonia e cambiamento climatico: l’epidemia di dengue

Dall’inizio dell’anno 2023 l’Amazzonia sta vivendo la più grave crisi legata ai casi da febbre di dengue degli ultimi anni che può essere direttamente correlata ai cambiamenti climatici. Questa non è più circoscritta alle zone endemiche dove i casi sono stati maggiori rispetto agli anni precedenti ma esiste un’espansione anche verso le zone della costa e le aree pre-andine. In Brasile i casi di Dengue sono aumenti del 46% rispetto all’anno precedente. In Peru è stato dichiarato lo stato di emergenza sanitaria lo scorso 23 febbraio per 120 giorni in 20 regioni e la popolazione inviata ad effettuare test diagnostici e i governi locali ad adottare misure preventive adeguate.

Il peso di malattie come Zika, malaria, dengue, chikungunya, causano milioni di morti ogni anno e una quantità inspiegabile di sofferenza umana nelle aree tropicali e subtropicali del mondo. I paesi più colpiti sono quelli più poveri e i bambini/e sono quelli che soffrono di più sia perché il loro sistema immunitario risulta essere ancora in formazione e quindi più debole, sia perché soffrono per la perdita di un familiare a causa di queste malattie.

 

Dengue e Amazzonia

In Amazzonia, il dengue è una malattia endemica ma il crescente numero di casi è correlato a diversi fattori quali ad esempio l’aumento delle temperature, l’umidità e l’intensità delle precipitazioni associate ai cambiamenti climatici. Un clima più caldo determina in Amazzonia una replica più rapida del virus e a carichi di virus più elevati nelle zanzare, quindi un rischio di infezione più elevato per le persone e in particolare per i bambini. Le temperature più elevate creano anche condizioni più favorevoli per la riproduzione delle zanzare e lo sviluppo più rapido delle larve, con conseguente aumento delle popolazioni di zanzare. L’umidità più elevata può prolungare la durata della vita media delle zanzare e quindi il loro livello di pericolosità.

da: l’Albero della Vita, (progetti d’amore per bambini) maggio 23