Scheda malattia- Epatite A- Distribuzione geografica
Aree iperendemiche si ritrovano in quasi tutti i continenti. In particolare nelle aree subsaheliane dell’Africa, nel sud-est asiatico, in America del Sud, nel bacino del mediterraneo e l’est europeo.
Tradizionalmente vengono descritte 3 categorie geografiche di endemicità correlate alla prevalenza di HAV e categorie di rischio comportamentale:
- aree ad alta endemicità (paesi a basso e medio reddito), con scarse condizioni igienico-sanitarie. Le infezioni si manifestano soprattutto nei bambini sotto i 10 anni e sono spesso asintomatiche. In queste zone solitamente non si manifestano epidemie di HAV poiché adolescenti e adulti sono immuni dalla loro infanzia e costituiscono, con le loro difese immunitarie, una barriera alla diffusione dell’infezione;
- aree ad endemicità intermedia, (Paesi a medio reddito) con condizioni igienico-sanitarie variabili. In queste zone l’infezione si manifesta soprattutto negli adulti e si possono verificare anche importanti epidemie;
- aree a bassa endemicità, (Paesi industrializzati) con buone condizioni igienico-sanitarie che frenano la diffusione del virus. In questi Paesi l’infezione colpisce maggiormente gli adolescenti e gli adulti. I principali fattori di rischio sono rappresentati dai viaggi internazionali in zone endemiche e dal consumo di alimenti (soprattutto frutti di mare) o acqua contaminati.
- soggetti appartenenti a gruppi a rischio, come chi fa uso di droghe per via endovenosa e omosessuali (“Man who have Sex with Men” – MSM), soggetti con quadri di immunodepressione. Aree ad alta prevalenza di HIV
Secondo i dati statistici di eCDC in Europa l’incidenza dell’infezione varia ciclicamente con picchi di malattia ogni 10-15 anni. ECDC nel 2018 riporta 15.677 casi confermati di epatite A nell’Unione Europea, con predominanza di casi tra la popolazione maschile (57,2% uomini vs 42,8% donne). La fascia d’età più colpita continua ad essere quella compresa tra i 5 ed i 14 anni.
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celebrazione avvenne come raccolta fondi per aiutare i bisognosi. Molte panetterie distribuiscono ciambelle gratuitamente in occasione di questa giornata.
Non dimentichiamo però che curare il male è solo uno degli aspetti del ruolo dei guaritori. I loro rituali diagnostici e terapeutici costituiscono anche un veicolo di approvazione o disapprovazione divina delle vicende politiche sociali e familiari delle comunità. Il tipico guaritore thai possiede numerosi, testi sia stampati che scritti a mano, questi ultimi magari avuti in eredità dal proprio maestro. Essi contengono istruzioni sull’uso delle erbe e di altre sostanze naturali e talora includono anche le formule da recitare durante la preparazione dei rimedi. Oltre a questi testi, il medico ne consulta altri, scritti dai monaci guaritori e conservati nei templi fino al giorno della loro morte. Ma, qualunque sia la fonte ispiratrice una cosa e certa, comunque: presso questi popoli la medicina considerata più efficace è quella che elimina più velocemente il dolore. Spesso l’effetto tardivo viene attribuito dal guaritore ad errori di interpretazione dei testi sacri, ma anche ad elementi esterni, quali la posizione degli astri, le perturbazioni meteorologiche o un particolare stato d’animo del malato.
grande del mondo, si troverebbe nella confluenza di un forte flusso di energia positiva.