Paolo Meo - MioDottore.it

Paolo Meo 2

PROGETTO IDRICO NELLA CONTEA DI WAJIR

PROGETTO IDRICO NELLA CONTEA DI WAJIR

“POZZI a energia solare e RETE IDRICA per ACQUA nel WAJIR-KENYA”

Ricordiamo che il progetto viene realizzato nell’ NORD EST del KENYA nella CONTEA di WAJIR ed in particolare nel WAJIR WEST.

DONA SUBITO (clicca qui)

CONTESTO DELLA SITUAZIONE IN KENYA
SU CUI SI SVILUPPA IL PROGETTO

 

La Contea di Wajir si trova nella regione “Arida e Semi-Arida (ASALs) nel NORD EST del Kenya. Le “regioni ASAL”, per le loro caratteristiche ambientali e climatiche sono da considerare tra le più povere della nazione keniota. Le infrastrutture sono precarie; l’insicurezza sociale e delle persone è diffusa; una continua siccità e limitate possibilità di sostentamento mantengono la popolazione in condizioni di povertà e vulnerabilità. Questa regione del nord del Kenya è profondamente sottosviluppata e più dell’80% della popolazione ha un accesso limitato ai servizi di base della comunità come: (1) derrate alimentari insufficienti; (2) assistenza sanitaria di base e accesso a strutture sanitarie difficoltoso; (3) acqua potabile poco disponibile e insicura; (3) istruzione e strutture scolastiche non sufficienti; altri servizi sociali si trovano in una situazione critica. I territori ASAL soffrono soprattutto di scarsezza e insicurezza alimentare e di grande carenza di acqua.

Il Kenya è uno dei paesi subsahariani considerati a “grave carenza alimentare” e con importante scarsità di acqua. Si stima esserci oltre 10 milioni di persone sotto alimentate.  Di queste circa 3,5 milioni vivono nelle terre aride e semi-aride. L’incidenza e l’intensità della carenza alimentare e di acqua sono aumentate significativamente negli ultimi decenni a causa dei cambiamenti climatici. Il Kenya da tempo sperimenta gravi siccità ogni decennio con ondate di assenza di precipitazioni ogni tre o quattro anni. La siccità è stata dichiarata disastro nazionale nell’ultimo decennio, in particolare nel 2006, 2011, 2014 e recentemente nel 2021. Dopo un periodo di siccità, normalmente arriva un periodo di inondazioni che degrada ulteriormente il suolo, distrugge le poche culture ed i pascoli, i beni delle famiglie che soffrono sempre di più.

Secondo il “Food Security Index 2013”, il Kenya è rimasto stagnante e fermo nei suoi sforzi per rendere il “cibo di qualità” accessibile a milioni di suoi cittadini. L’indice evidenzia che il paese si è classificato 79° su 107 paesi in termini di “sicurezza e disponibilità alimentare.  Questa situazione è peggiora nelle aree ASAL del paese.

La contea di Wajir, nella regione nord-orientale, è tra i territori più colpiti, anche all’interno delle aree ASAL, a causa delle dure condizioni ambientali per le ondate di calore e per l’assenza di piogge che dura oramai da anni;  L’emarginazione della regione dal resto del paese, i conflitti scoppiati tra le diverse etnie presenti, rendono la situazione particolarmente pesante. La siccità, la scarsità di cibo per il consumo umano ed animale, aggravata dalla guerra in Europa, per carenza di arrivo di aiuti alimentari; la mancanza di acqua creano una situazione di grave emergenza a cui la popolazione non riesce a fornire una risposta idonea.

La scarsità d’acqua è un fenomeno che influisce negativamente sulle terre aride e semi-aride (ASALS) in tutto il mondo, ed in particolare in questi territori del Kenya. i determinanti critici per l’accesso all’acqua includono la distanza dal punto di presenza dell’acqua; presenza di fonti d’acqua inquinate; siccità perenni che riducono le vene d’acqua anche profonde fino a provocare fonti idriche sotterranee esaurite; politiche idriche e igienico-sanitarie mal formulate.

Nonostante il Kenya disponga di grandi bacini idrici, alcune delle sue contee sperimentano la scarsità o addirittura l’assenza d’acqua. La contea di Wajir è una di quelle contee che soffrono da anni di carenza dell’acqua. Attualmente, mentre la contea di Wajir continua a subire gli effetti della siccità, la scarsità d’acqua è stata una delle maggiori sfide. Negli ultimi 2 o 3 anni, non ha piovuto a Wajir. Questo fatto ha portato ad una siccità estrema durante tutto l’anno, che ha lasciato intere popolazioni senza acqua per il consumo sia umano che per il bestiame. La disponibilità d’acqua è sempre più bassa sia per il consumo umano che per il bestiame, che costituisce l’unica fonte di reddito ed anche alimentare dell’intera popolazione. La maggior parte delle persone, in particolare le donne con i loro contenitori per l’acqua, si muovono a lunga distanza e fanno decine di chilometri per trovare un pozzo attivo con acqua. Si possono percorrere distanze anche di oltre 30 km per trovare un po’ di acqua. La maggior parte di quell’acqua viene venduta a KSH20 per tanica da 20 litri. Una cifra impossibile per la maggior parte delle persone. La maggior parte delle persone non è in grado di accedere a quell’acqua sia perché insufficiente sia perché cara.

Il progetto “POZZI a energia solare e RETE IDRICA per ACQUA nel WAJIR-KENYA”, Consentirà alla popolazione locale di Wajir West di avere accesso all’acqua per il consumo umano, il bestiame e per l’irrigazione.

OBIETTIVO DEL PROGETTO

Migliorare il sostentamento e la vita delle persone, e di una intera comunità attraverso una buona accessibilità all’approvvigionamento idrico sia per l’irrigazione e quindi la crescita dell’agricoltura, sia per il consumo umano sia per il consumo zootecnico.

PRODOTTO

Attrezzature per la realizzazione di un sistema idrico attraverso un sistema di trivellazioni ad energia solare, realizzazione di pozzi, serbatoi e rete idrica per il consumo umano, animale ed irriguo  

Il progetto ha come obiettivo di realizzare 2 pozzi per 2 gruppi di aziende agricole ciascuno. L’acqua sarà pompata da una “pompa ad energia solare utilizzando l’energia solare disponibile. Sarà stoccata in serbatoi idonei e sufficientemente capienti e poi distribuita alla popolazione per bere ed alle comunità agricole per irrigare i campi da coltivare. Sono previsti 2 punti d’acqua dove la comunità potrà prendere l’acqua per il consumo umano e per far bere il bestiame.

 

ATTIVITÀ DEL PROGETTO

Questi gli step di avanzamento dei lavori del progetto:

  1. Indagine geofisica;
  2. Acquisizione dei permessi di perforazione;
  3. Foro di perforazione;
  4. Equipaggiamento del pozzo;
  5. Installazione del sistema di pannelli solari;
  6. Costruzione e sistemazione di serbatoi di stoccaggio dell’acqua;
  7. Installazione di un sistema di distribuzione dell’acqua
  8. Installazione del sistema di irrigazione a goccia

 

 

RISULTATO

Al termine il progetto avrà l’obiettivo di rendere accessibile l’acqua potabile e pulita a per il consumo umano e zootecnico. Ne usufruiranno le famiglie della contea, gli animali con un nuovo stimolo alla pastorizia ed un beneficio all’agricoltura che potrà disporre di acqua per l’irrigazione.

La riuscita del progetto dipende anche da te, da ciascuno di noi. Un tuo piccolo aiuto contribuirà a risolvere il gravissimo problema della assenza di acqua. La siccità è in continuo aumento e l’assenza delle piogge è estesa a tutto il Corno d’Africa.. Se tu ci provi e se ognuno di noi da una goccia, riusciamo a fare un mare. E vi posso assicurare che non sono solo parole.

Se vuoi donare effettua un bonifico a:
FONDAZIONE CAMILLIAN DISASTER SERVICE;
IBAN: IT13T0310403202000000840270
Causale: FONDAZIONE CESMETdonazione per progetto di realizzazione di POZZI a energia solare e RETE IDRICA per ACQUA nel WAJIR-Kenya (padri Camilliani).

 

PROGETTO IDRICO NELLA CONTEA DI WAJIR Leggi tutto »

SICCITA’ e MORTE in KENYA: Creazione di un sistema dinamico di utilizzo di “acqua di pozzo a energia solare” e di reti di distribuzione.

                                                                     PROGETTO DI EMERGENZA PER LA SICCITA’ IN KENYA

La “Fondazione Cesmet” appoggia il “CADIS INTERNATIONAL dei Padri Camilliani” nel loro progetto in
Kenya, contea di Wajir (Wajir East Sub-County), villaggio di Griftu.

 

 

 

La peggiore siccità nel paese e nel Corno d’Africa da 40 anni. Migliaia di persone ed animali morti. Un disastro umanitario e naturale. Popolazioni allo strenuo, animali da pascolo decimati, animali selvaggi a rischio estinzione nell’area.

 

                                                                                                            IL PROGETTO

La Fondazione Cesmet e il Cesmet Clinica del Viaggiatore appoggiano nell’ambito del progetto dei padri Camilliani:

“Per uno sviluppo sostenibile di sicurezza alimentare e di fornitura di acqua” la parte dedicata alla:                                                                                                                                               

 

“Creazione di un sistema dinamico di utilizzo di “acqua di pozzo a energia solare” per il consumo umano ed animale e per l’irrigazione con la realizzazione di strutture di stoccaggio e rete di distribuzione”.

 

Enti realizzatori: CADIS INTERNATIONAL–CADIS KENYA (Padri Camilliani)
Ente di supporto: FONDAZIONE CESMET -– CLINICA DEL VIAGGIATORE – GRUPPO RICERCA CESMET

                                                               PARTECIPA ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO

“POZZI a energia solare e RETE IDRICA per ACQUA nel WAJIR-KENYA”

Chiedo, in questo momento di massima crisi nel Corno D’Africa” un tuo impegno, grande o piccolo che sia, per sostenere questo programma di forte emergenza.
“Troviamo e portiamo l’acqua dove c’è sete”.
La riuscita del progetto dipende anche da te, da ciascuno di noi. Un tuo piccolo aiuto contribuirà a risolvere il gravissimo problema della assenza di acqua. La siccità è in continuo aumento e l’assenza delle piogge è estesa a tutto il Corno d’Africa.. Se tu ci provi e se ognuno di noi da una goccia, riusciamo a fare un mare. E vi posso assicurare che non sono solo parole.

Se vuoi donare effettua un bonifico a:
FONDAZIONE CAMILLIAN DISASTER SERVICE;         IBAN: IT13T0310403202000000840270
Causale: FONDAZIONE CESMETdonazione per progetto di realizzazione di POZZI a energia solare e RETE IDRICA per ACQUA nel WAJIR-Kenya (padri Camilliani).

DOVE: Il progetto viene realizzato in Kenya, nella contea di Wajir (Wajir East Sub-County), nella parte settentrionale del paese; in particolare nella circoscrizione di Wajir Ovest. La località è il villaggio di Griftu.

SITUAZIONE: La peggiore siccità degli ultimi 40 anni ha ucciso branchi di animali selvatici, greggi e animali da pascolo. Ha messo in ginocchio la pastorizia, portando sete e fame nelle popolazioni del nord del Kenya. Coinvolgendo anche l’Etiopia e la Somalia.

Nel mese di settembre ’22 si sono contati otto volte più animali morti, o troppo deboli per stare in piedi, rispetto all’anno precedente.

Raccolti distrutti, pascoli non praticabili, popolazioni allo strenuo. Oltre al ben visibile deterioramento della vegetazione, all’erosione delle terre ed alla salinizzazione, gli effetti della desertificazione possono riscontrarsi nella drammatica perdita di fertilità del suolo e nel suo compattamento ed incrostazione.

Vi terrò informati della evoluzione del  periodicamente in questo Blog della fondazione.


METODO DI LAVORO
: In tutto questo sconvolgimento occorre ripensare il modo di fare agricoltura, di gestire le poche risorse, di utilizzare le gocce d’acqua.
Il programma di aiuti in Wajir è complesso e riguarda molte attività di studio, formative, operative.
L’obiettivo generale del “progetto Wajir – Griftu” è quello di:

  • Sostenere le fasce di popolazione più debole e povera
  • Fornire agli agricoltori locali conoscenze e competenze sulle tecnologie agricole intelligenti per adeguarle alla situazione climatica;
  • Migliorare le condizioni di vita e la sussistenza della popolazione dell’area attraverso una maggiore accessibilità all’acqua per l’irrigazione e per il consumo umano e animale.
  • Sostenere la partecipazione degli agricoltori locali alle attività agricole attraverso la fornitura di materiali e strumenti per far crescere la produzione agricola e la gestione di servizi di divulgazione e formazione agricola in azienda.
  • Fornire una risposta adeguata ai cambiamenti climatici nell’area.

Noi desideriamo fornire un aiuto sul problema acqua individuando nuove falde, scavando pozzi e ristrutturando le reti idriche.

 

                                        BENEFICIARI DEL PROGETTO

I beneficiari del progetto sono le vittime dell’attuale siccità che ha colpito le regioni nordorientali del Kenya. In particolare, nella contea di Wajir, villaggio di Griftu sono circa 3.000 le famiglie che sono coinvolte nella realizzazione del progetto per un totale di oltre 15.000 persone che usufruiranno della realizzazione degli obiettivi.

 

CARATTERISTICHE DEL PROGETTO


Il progetto è suddiviso in 5 sezioni che sono interdipendenti l’una dall’altra ma che vengono gestite in modo autonomo. Di seguito una breve descrizione delle sottosezioni.
La sottosezione “ACQUA” è sostenuta da: (1) dalla “Fondazione Cesmet” con le sue iniziative (2) dal “Cesmet Clinica del Viaggiatore; (3) dai partecipanti al “gruppo ricerca Cesmet”;

 

SEZIONE DEL PROGETTO SOSTENUTA DA CESMET

progetto di realizzazione di

POZZI a energia solare e RETE IDRICA per ACQUA

nel WAJIR-Kenya:

 

Creazione di un sistema dinamico di utilizzo di “acqua di pozzo a energia solare” per il consumo umano ed animale e per l’irrigazione;
STEP DEL PROGETTO:

1 Indagine geofisica;

2 Acquisizione dei permessi;

3 Trivellazione dei pozzi;

4 Equipaggiamento dei pozzi;

5 Acquisto e Installazione del sistema di pannelli solari;

6 Costruzione di serbatoi di stoccaggio dell’acqua;

7 Installazione del sistema di distribuzione dell’acqua uso umano e animale;

8 Installazione di un sistema di irrigazione a goccia per l’agricoltura;

IL NOSTRO IMPEGNO (Fondazione Cesmet – Gruppo Ricerca Cesmet – Clinica del Viaggiatore):                            recuperare € 25.000  destinati a realizzare il programma di FORNITURA DELL’ACQUA:
– “individuazione area – trivellazioni – costruzione ed equipaggiamento di 2/3 pozzi”;
– “sistema di pompaggio”
ad energia solare;
“sistema di stoccaggio dell’acqua” con vari serbatoi dislocati in diverse aree del villaggio;
“sistema di condutture” per l’acqua per la distribuzione sia per (1) le esigenze della popolazione che per (2) l’agricoltura.

SICCITA’ e MORTE in KENYA: Creazione di un sistema dinamico di utilizzo di “acqua di pozzo a energia solare” e di reti di distribuzione. Leggi tutto »

COVID-19: previsioni di nuova crescita, prospettive, varianti, l’attenzione e la prevenzione

 

COVID-19: previsioni di nuova crescita, le prospettive della malattia, le varianti e le loro caratteristiche, l’attenzione al virus e la prevenzione.

L’argomento COVID-19 non ci abbandona mai ed è giusto alle porte dell’inverno rinfrescare concetti masticati per 3 anni. Siamo alle porte dell’inverno 2022/2023 e la “variante Omicron”, che non ci ha mai lasciato, non ha alcuna voglia di abbandonarci. Tutte le previsioni degli infettivologi ed anche la mia impressione sono per una nuova crescita di casi di Covid-19, nelle prossime settimane.
Il continuo circolare del virus sta comunque potenziando le nostre difese immunitarie interne sia cellulari (linfocitarie e non solo) che anticorpali. E questa per tutto il genere umano è una buona notizia. Bisogna però continuare a guardare questo virus con grande prudenza perché comunque i “danni occulti” sui tessuti generali, inducendo infiammazione che cronicizza a lungo, i danni sul sistema immunitario, favorendo l’insorgenza e l’aggravamento di altre malattie infettive, i danni sul sistema nervoso, con meccanismi che rivedremo in altri articoli, e molti altri danni inapparenti, ci indeboliscono nel tempo il nostro organismo. La prudenza è quindi la virtù che ancora ci deve accompagnare.
Desidero in questo articolo fare nuovamente una sintesi ed una spiegazione sulla differenza tra “variante di interesse” e “variante di preoccupazione” del SARS-CoV-2.

Mutazioni del genoma e varianti del virus

In questi 3 anni di pandemia Covid-19 abbiamo imparato ed evidenziato un fenomeno che da sempre è stato presente in tutti i microrganismi in tutto il mondo. Il fenomeno è quello della mutazione del genoma, ed in particolare dei geni, le particelle che formano i cromosomi. E’ quindi normale che anche i virus modifichino il loro genoma, in modo puntiforme, (la modifica di alcuni geni), per evolversi man mano che diffondono tra le persone ed avere un vantaggio nella loro riproduzione. Quando il virus modifica il suo corredo genetico in modo significativo, cambiando alcune proteine di superfice, e alcune caratteristiche funzionali, quali la “capacità di diffusione”, differenziandosi dal virus originale, questa mutazione è nota come “variante”. E la “variante” è un vero e proprio nuovo virus.
Per identificare le varianti i ricercatori mappano il materiale genetico dei virus (sequenziamento) cercando le differenze tra i virus originari ed i virus mutati.
Per il virus SARS-CoV-2, il virus che causa il COVID-19, fin dall’inizio sono emerse mutazioni genetiche e quindi varianti che sono state identificate in molti paesi del mondo. E per ogni mutazione si è creato un virus poco o molto diverso da quelli precedenti.

VARIANTE DI INTERESSE: Viene denominata “variante di interesse” quel tipo di virus che presenta mutazioni che causano cambiamenti nel genoma significativi, variazioni che facilitano una circolazione ampia. Mi riferisco a virus che diffondono in molte popolazioni o trovata in molti paesi. OMS identifica queste varianti , classificandole di interesse, e continua a monitorarle per valutare le loro caratteristiche ed inserirle in caso in “varianti preoccupanti”.
VARIANTE DI PREOCCUPAZIONE: La “variante di preoccupazione”, ossia un virus mutato rispetto al virus originale, ha delle caratteristiche diverse e peggiorative, nei nostri confronti, come la caratteristica di una maggiore diffusione e la capacità di infettare più facilmente; può causare malattie più gravi ed una risposta dell’organismo infiammatoria sproporzionata; può sfuggire alla risposta immunitaria sia cellulare che anticorpale che l’organismo aveva nei confronti del virus originale, indotta anche dalle vaccinazioni; può diminuire l’efficacia degli strumenti preventivi messi in atto come misure di sanità pubblica, diagnostica, trattamenti ed anche le stesse vaccinazioni.

Il nome delle nuove varianti
Per identificare le varianti di SARS-CoV-2, OMS ha istituito una classificazione utilizzando  le lettere dell’alfabeto greco dal maggio 2021. Si è preferita questa denominazione all’iniziale identificazione del paese di origine (inglese, indiana, Sud Africana ed altre) per evitare di creare confusione visto che le varianti possono emergere ovunque e in qualsiasi momento.

Notizie sulla variante Omicron, la più diffusa ai giorni d’oggi.
Omicron
è’ una delle più recenti varianti di SARS-CoV-2, manifestatasi negli anni 2021/22, che si è diffusa velocemente in tutto il mondo ed ha avuto origine dal Sud Africa. E’ stata denominata variante B.1.1.529 ed è stata segnalata per la prima volta all’OMS il 24 novembre 2021. Classificata come “variante di preoccupazione”, per la sua capacità di diffusione, molto superiore alla altre esistenti precedentemente, il 26 novembre 2021. I ricercatori del Sudafrica, ed in seguito di tutto il mondo hanno individuato in questa variante un gran numero di mutazioni genetiche puntiformi che hanno causato un cambiamento delle proteine di superficie del virus favorendo la caratteristica diffusiva ed infettiva del virus, modificando nuovamente la caratteristica epidemiologica del virus del COVID-19. In pochi mesi Omicron con le sue sotto varianti si è diffuso in tutto il mondo.

Ogni variante, e quindi ogni serie di mutazioni di singoli o coppie di geni, è diversa dalle altre per caratteristiche infettive e di virulenza. La variante Omicron ha la caratteristica di avere un gran numero di mutazioni, rispetto al virus madre, SARS-CoV-e e gli altri virus mutati, che rendono il “nuovo virus” diverso da tutte altre varianti precedenti ed in circolazione.

Gli studi su Omicron e le sue sotto varianti hanno evidenziato la facilità nel diffondere ed infettare gli esseri umani. E’ considerato uno dei virus più diffusivi esistenti attualmente, anche più del virus del morbillo. Ha dimostrato di superare le difese immunitarie indotte dalla malattia, infezioni precedenti e soprattutto dalle vaccinazioni (anche con le 3 dosi). Non ha dimostrato di indurre sintomi più gravi e pericolosi nei confronti dei suoi virus predecessori. Ha come bersagli le cellule delle vie aeree superiori, meno quelle inferiori, ad anche le cellule dell’orletto intestinale, in modo più limitato anche cellule di altri organi. La serratura di entrata è sempre il complesso proteico ACE-2, porta di entrata del virus nella cellula. Il ciclo vaccinale completo (e dosi di vaccino), come già affermato impedisce l’avanzata dei fenomeni infiammatori, con il sopraggiungere della malattia grave, e invece non impedisce l’entrata del virus nelle cellule e quindi le ripetute infezioni a cui una persona può essere soggetta.

La prevenzione da sempre ha le stesse indicazioni

Alle porte dell’inverno e nella probabile crescita esponenziale dei casi di Omicron, o nuove varianti vale la pena ricordarci alcuni metodi di comportamento e protezione, anche perché il problema di questo virus è il trovarsi con altri microbi e quindi le Co-infezioni.

La coscienza di ciascuno, in modo libero e senza costrizioni, ci spinge a mantenere il buono stato di salute e ci sprona a comportarci in modo saggio e ancora prudente. Il virus circola e la pandemia non è finita e quindi:

  • L’abitudine di mantenere la distanza di almeno 1 metro dagli altri, negli ambienti chiusi, ci evita problemi di contaminazione con microrganismi aggressivi (oltre il Covid-19 anche l’influenza, le polmoniti da meningococco, da virus sinciziale, tutti virus tipici invernali).
  • L’abitudine in ambienti piccoli, affollati, con poco ricircolo di aria di portare con noi la mascherina ed indossarla quando lo ritieniamo necessario. Non obbligo ma saggia abitudine;
  • Aprire di tanto in tanto le finestre per favorire un ricircolo di aria. Ricordate gli ambienti areati e soleggiati per evitare il contagio della tubercolosi. La storia si ripete;
  • Evitare quanto tossiamo o starnutiamo di diffondere “goccioline di respiro infette” Tossisci sul gomito o su un fazzoletto.
  • Da sempre nella storia dell’uomo il lavaggio delle mani è stato un mezzo per evitare la diffusione delle malattie. Ritorniamo ai consigli dei medici greci e latini che avevano capito che toccare e toccarsi con le mani sporche era motivo di diffusione del morbo.
  • Da sempre, da quando i vaccini sono stati scoperti, le campagne vaccinali hanno ridotto le malattie specifiche. Le grandi decimazioni dei secoli passati non ci sono più state da quando la scienza ci ha messo a disposizione armi come vaccini e farmaci. Chiediamo sempre consiglio al notro medico, cerchiamo un conoscitore della materia ma non allontaniamoci dalla buona abitudine di effettuare i primi cicli di vaccinazione ed i richiami successivi indicati dalla ricerca immunologica.

I soliti piccoli accorgimenti, comportamenti prudenziali che in questo periodo ci possono proteggere.

dr. Paolo Meo
medico infettivologo

COVID-19: previsioni di nuova crescita, prospettive, varianti, l’attenzione e la prevenzione Leggi tutto »

COP27 La Conferenza Internazionale sul clima: addio agli 1,5 gradi di crescita delle temperature?

COP27 La Conferenza Internazionale sul clima: addio agli1,5 gradi di crescita delle temperature?

COP27 La Conferenza Internazionale sul clima. Dobbiamo dire addio agli 1,5 gradi, obiettivo e impegno preso da anni da quasi tutte le nazioni della terra? Stiamo veramente facendo un passo indietro?

1.5 gradi di aumento di temperature?
1.5 gradi di aumento di temperature?

Pubblichiamo un podcast sulla Conferenza Internazionale del Cario con una interessante sintesi giornalistica ed interviste su quanto accaduto ieri martedì 15 Novembre. CLICCA QUI

Bisogna rinunciare all’obiettivo di mantenere nel futuro l’aumento della temperatura sulla terra a 1,5 gradi? Ed il rapporto finale non citerà più questo impegno pregresso come passo principale da cui non ci si può allontanare? Ascoltiamo in questa registrazione le proteste delle minoranze etniche per la lotta alla mancanza di acqua; le richieste delle popolazioni africane di fermare le trivellazioni dei giacimenti anche sottomarini di gas. La dr.ssa Chiara Di Mambro, intervistata, ci spiega cosa sta succedendo alla COP27 ed i rischi dei risultati deludenti che potrebbero esserci al termine della COP27. Ricordiamoci che siamo tutti coinvolti. Sono molto colpito dal clima di oggi a Roma. Mentre scrivo questa sintesi fuori fa un caldo primaverile, e siamo solamente al 16 di Novembre, freddo mese autunnale. Ripeto siamo tutti coinvolti in questo sconvolgimento climatico e naturale. Potete leggere su questo podcast giornalmente le sintesi, le interviste e le voci dalla Conferenza. Noi continueremo ad informarvi.

Dr. Paolo Meo

COP27 La Conferenza Internazionale sul clima: addio agli 1,5 gradi di crescita delle temperature? Leggi tutto »

COP27 Conferenza Internazionale del Clima. Aspettative e delusioni

COP27 Conferenza Internazionale del Clima. Aspettative e delusioni.   

 

Tante sono le aspettative riposte in questa COP27, la Conferenza Internazionale sul Clima, delle Parti delle Nazioni Unite dell’anno 2022.  Nonostante gli impegni annunciati dai paesi membri a Glasgow, di cui pochi realmente implementati, gli obiettivi climatici sembrano ancora irragiungibili.

Secondo un nuovo rapporto dell’Organizzazione Metereologica Mondiale (OMM), le temperature in Europa negli ultimi 30 anni sono aumentate più del doppio rispetto alla media globale. Cifre da capogiro, ma forse ancora difficili da comprendere.

“Siamo su un’autostrada diretti verso l’inferno climatico con il piede sull’acceleratore” commenta Antonio Guterres, il segretario generale dell’ONU, durante il discorso di apertura della COP 27.

Gli forzi per ridurre le emissioni in questo decennio, in linea con l’obiettivo di 1,5 gradi, devono essere reali, e le parole trasformarsi in azioni. La “transizione verso un futuro sostenibile ed equo” richiede un cambio di rotta profondo e generale, con una netta trasformazione degli stili di vita di ciascuno di noi, delle comunità, dei governi e delle nazioni. Una trasformazione degli stili di vita ad alto impatto ambientale e sociale.

Eppure, l’apertura di questa COP27 sembra già dimostrare il contrario.

Centinaia di leader politici sono atterrati la scorsa domenica a Sharm El Sheikh con i loro jet privati, un abitudine che sembra non cambiare neanche di una virgola (il numero stimato dei jet privati in arrivo in Scozia alla COP26 lo scorso anno, 2021, ammonta ad oltre 400).

Tra loro, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è arrivata in Egitto per partecipare all’assemblea di apertura della conferenza, dopo aver autorizzato l’aumento delle estrazioni di gas nel mar Adriatico.

Ma le critiche non si fermano alle contraddizioni tra i proclami e le politiche attive dei paesi. Infatti, un altro oggetto di polemiche è il        paese ospitante, l’ Egitto, che con approcci ben poco democratici e talvolta violenti, sta fortemente limitando il diritto di espressione degli attivisti, giovani, comunità indigene, associazioni, molti dei quali hanno partecipato alle conferenze precedenti come osservatori, ed hanno sempre manifestato senza problemi il loro dissenso.

Inoltre, il paese ospitante ha negato a un gran numero di giovani ONGs la richiesta di partecipazione attiva alla conferenza.

Per non parlare del malcontento dovuto alla scelta degli sponsor dell’evento di quest’anno. E’ stata scelta l’azienda più inquinante al mondo per produzione di plastica, la Coca Cola è tra i major sponsor della COP27.

La grande indignazione per le ragioni sopra descritte sta smuovendo migliaia di attivisti in tutto il mondo, a richiedere di non partecipare alla Conferenza delle Parti di quest’anno, ed a manifestare il proprio dissenso nei propri Paesi. Non si è presentata alla Conferenza neanche Greta Thunberg, simbolo della protesta giovanile per il clima, la quale, come tanti, si è rifiutata di partecipare ad una coferenza sul clima dove le élite al potere parlano e sciorinano i loro programmi a difesa del clima e poi fanno i propri interessi di parte, anziché quelli globali, a difesa della natura e di tutti noi.

 

 

Per rimanere aggiornati sugli sviluppi della COP27 consigliamo il Podcast di LifeGate, Copcast (clicca qui).

La REDAZIONE DEL CESMET.

COP27 Conferenza Internazionale del Clima. Aspettative e delusioni Leggi tutto »

UNEP e CLIMA: Il rapporto sul divario di emissioni 2022

Questo è il Rapporto sul divario di emissioni 2022 dell’UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente) CLICCA QUI

“Emissions Gap Report 2022”,
è il nuovo rapporto dell’UNEP che evidenzia in modo drammatico “il divario delle emissioni” diffuse nell’atmosfera rispetto a quelle che sarebbero necessarie per mantenere il riscaldamento globale entro i limiti fissati dall’Accordo di Parigi. Questo rapporto rileva che anche con gli impegni nuovi e aggiornati (NDCs) il mondo si sta dirigendo verso un aumento della temperatura globale tra i 2,4-2,6°C in questo secolo, ben al di sopra degli obiettivi dell’Accordo di Parigi.

CLIMA: TEMPERATURE IN DRAMMATICO AUMENTO
      CLIMA: TEMPERATURE IN DRAMMATICO AUMENTO

Il rapporto mostra che siamo lontani dall’obiettivo dell’Accordo di Parigi di limitare il riscaldamento globale a ben meno di 2°C, preferibilmente 1,5°C. Le politiche attualmente in vigore prevedono un aumento della temperatura di 2,8°C entro la fine del secolo. L’attuazione degli impegni attuali ridurrà tale aumento solo a 2,4-2,6°C entro la fine del secolo, rispettivamente per gli impegni condizionati e non condizionati.

Il rapporto evidenzia che solo “un’urgente trasformazione del sistema” può garantire gli enormi tagli necessari per limitare le emissioni di gas serra entro il 2030: il 45% rispetto alle proiezioni basate sulle politiche attualmente in vigore per raggiungere 1,5°C e il 30% per 2°C. Questo rapporto fornisce un’esplorazione approfondita e azioni concrete di come realizzare questa trasformazione, esaminando le azioni necessarie nei settori della fornitura di energia elettrica, dell’industria, dei trasporti e degli edifici, nonché nei sistemi alimentare e finanziario.

Redazione Beatrice Meo

Ogni frazione di grado di temperatura ha la sua importanza e incide sulla nostra vita (clicca per il filmato)

L’Accordo di Parigi vs. il Protocollo di Kyoto vs. l’UNFCCC ||
Analisi dettagliata da parte di un consulente aziendale (clicca per il filmato)

UNEP e CLIMA: Il rapporto sul divario di emissioni 2022 Leggi tutto »

IRLANDA: MENINGITE B crescono i casi

IRLANDA: MENINGITE B denunciati 4 casi in una settimana

IRLANDA: L’Health Protection Surveillance Centre ha confermato 4 casi recenti di meningite/setticemia meningococcica segnalati nell’ultima settimana di ottobre nel Paese.
3 casi sono già stati confermati e uno è in fase di accertamento. I tre casi confermati sono tutti causati dal meningococco sierogruppo B. I casi sono stati segnalati da diverse regioni del Paese e non hanno legami noti tra loro. Tre dei casi riguardano giovani adulti tra i 12 e i 18 anni e un caso ha meno di dieci anni. Le autorità di salute pubblica hanno identificato i contatti stretti, che saranno posti sotto stretta sorveglianza e in terapia antibiotica preventiva.  Le ultime informazioni danno 2 decessi dei casi evidenziati.

La meningite

La meningite meningococcica e la setticemia sono causate da vari sierogruppi di Neisseria meningitidis (meningococco), un batterio aerobio incapsulato Gram-negativo. Esistono almeno 12 sierotipi di meningococco, di cui i gruppi A, B e C rappresentano circa il 90% della malattia meningococcica, insieme ai ceppi Y e W135.
TRASMISSIONE: Il meningococco si trasmette per aerosol o per contatto diretto con le secrezioni respiratorie di persone infette e portatori sani. La malattia si verifica principalmente nei bambini, negli adolescenti e nelle persone con fattori di rischio.
INCUBAZIONE: Il periodo di incubazione è diverso per ogni organismo e può variare da due a dieci giorni per la meningite batterica.
SINTOMI: Generalmente, segni e sintomi possono includere: forte mal di testa, collo rigido o dolorante, febbre alta, fotosensibilità, confusione, convulsioni, eruzione cutanea, dolori articolari, vomito.
Nei bambini, i segni possono includere: alimentazione difficoltosa, eccessiva stanchezza, stato irritabile, difficoltà a respirare, febbre, rigidità del collo, convulsioni, vomito, eruzione cutanea, pelle pallida o macchiata.
PREVENZIONE:
La vaccinazione è, sicuramente, lo strumento più efficace per la prevenzione della meningite batterica.

Anche in Italia sono disponibili diversi tipi di vaccino anti-meningococco:

  • il vaccino coniugato contro il meningococco di sierogruppo C (MenC): è il più frequentemente utilizzato e protegge solo dal sierogruppo C
  • il vaccino coniugato tetravalente: protegge dai sierogruppi A, C, W e Y
  • il vaccino contro il meningococco di sierogruppo B: protegge esclusivamente contro questo sierogruppo.

La scheda vaccinale attualmente in vigore prevede la vaccinazione anti-meningococco C oppure ACWY nei bambini che abbiano compiuto un anno di età, mentre è consigliato un richiamo con vaccino tetravalente A, C, W, Y per gli adolescenti. Il vaccino tetravalente è consigliato anche agli adulti con fattori di rischio e a chi si reca in Paesi endemici per questi sierogruppi.

Il vaccino contro la meningite da meningococco B è consigliato soprattutto al bambino entro il primo anno di età.
La malattia da meningococco B è prevenuta dalla vaccinazione.
Il vaccino MenB è stato introdotto per tutti i bambini nati a partire dal 1 ottobre 2016 perché i bambini di età inferiore a un anno sono a più alto rischio di malattia meningococcica B. A tutti i bambini viene offerto il vaccino MenB a 2 e 4 mesi di età con una dose di richiamo del vaccino MenB somministrato a 12 mesi. 

IRLANDA: MENINGITE B crescono i casi Leggi tutto »

COP27: il Presidente Giorgia Meloni rappresenta l’Italia

COP27: L’Italia è rappresentata alla Conferenza Internazionale sul Clima dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni il 7 e l’8 novembre sarà presente  al vertice dei Capi di Stato e di Governo Cop27 a Sharm El Sheich. L’impegno dell’Italia sarà pieno e fattivo secondo la Presidente Giorgia Meloni.

Le questioni sul campo discusse alla conferenza

COP 27 a Sharm El-Shaike
     COP 27 a Sharm El-Shaike

La Cop27 è la 27ª Conferenza annuale dell’Onu sul clima, iniziate a Berlino nel 1995. Si terrà in Egitto dal 6 al 18 novembre. E’ prevista la partecipazione di oltre 100 leader tra capi di Stato e di Governo del mondo. Questo a testimonianza della delicatezza e del coinvolgimento globale su un tema cruciale per il mantenimento degli equilibri naturali del pianeta, e per la stessa sopravvivenza dell’uomo.

clima e carbone
clima e carbone

La Conferenza COP 27 avrà al centro dei dibattiti, conferenze, tavole di studio le linee direttive per contrastare i cambiamenti climatici con efficacia. Glasgow 2021 segna il punto di partenza. Durante la COP 26 di Glasgow furono segnate scelte politiche e molte azioni concrete da intraprendere. La partenza della Conferenza di Sharm è l’occasione di un bilancio rispetto agli impegni presi alla Cop26 di Glasgow. Il primo impegno è stato quello di mantenere il riscaldamento globale entro 1,5° C. Obiettivo quasi impossibile da raggiungere allo sato dei fatti in quanto le temperature medie globali sono già salite di 1°C e le emissioni globali di        gas serra non sono e non stanno scendendo. Anzi la tendenza è quella di un aumento delle emissioni.
Rispetto al 2021, un anno fa, lo scenario è addirittura peggiorato e sono emerse questioni gravi, che rischiano di pregiudicare le azioni  di contrasto al cambiamento climatico a breve e lungo termine. Tra gli eventi che hanno frenato lo sforzo comune di contrastare le emissioni nocive è stata  La guerra in Ucraina, con la susseguente recessione economica; la crisi energetica con forti investimenti ed azioni sui combustibili fossili come il gas, il carbone. Tutti fattori che contribuiscono a produrre gas serra.

L’ UNFCCC agenzia dell’Onu per il clima  e la Presidenza egiziana della conferenza hanno preparato una agenda dei lavori molto ampia per trattare, discutere e trovare soluzioni concrete alla maggior parte degli argomenti.
Dal 6 al 18 Novembre a ciascuna giornata è dedicato un argomento:           (1) finanza; (2) agricoltura; (3) acqua; (4) decarbonizzazione; (5) biodiversità; (6) energia.

Il rapporto dell’UNFCCC che verrà presentato a COP 27, realizzato da decine di gruppi di ricerca di specialisti in materia, mostra che gli impegni presi dai 193 paesi firmatari dell’Accordo di Parigi sul clima, quasi tutti i paesi del mondo, porteranno nel 2100 ad un prevedibile aumento delle temperature medie globali di 2,5° C, rispetto ai livelli preindustriali. L’Accordo dovrebbe prevedere invece che il riscaldamento globale sia tenuto sotto i 2°C, possibilmente entro 1,5°. Eppure, nonostante l’aumento costante delle temperature che hanno raggiunto il massimo livello nel 2022, la tendenza mostrata dalle emissioni globali è in ulteriore crescita rispetto a quella rapida decrescita che la scienza ritiene necessaria in questo decennio. L’aumento degli impegni di decarbonizzazione dei singoli paesi, tanto auspicata non sembra più una priorità degli stati in questa contingenza ma rimarrà uno dei temi centrali della Cop27.

COP27: il Presidente Giorgia Meloni rappresenta l’Italia Leggi tutto »

COP27: LA 27a CONFERENZA INTERNAZIONALE SUL CLIMA

COP27 è la 27a CONFERENZA INTERNAZIONALE SUL CLIMA organizzata a SHARM EL SHAKE IN EGITTO

COP 27
COP 27

CHE COSA E’ COP27 (guarda il video)

Da RIO 1992 e Berlino 1995 a Glasgow 2021. Le 26 Conferenze sul Clima e sulla Salute del NOSTRO “pianeta terra” organizzate dalle Nazioni Unite.  Decenni di riflessioni, di studi, di osservazioni, di sforzi comuni per mitigare quelli che sono gli effetti dei cambiamenti climatici. I cambiamenti climatici sono ormai una realtà sotto gli occhi di tutti. In particolare nel 2022 la terra si è mostrata rovente e con una drammatica carenza di acqua.
E nell’anno 2022, ancora con l’Europa in una morsa di calore, in Egitto a Sharm el Shake si cerca di giungere a nuovi risultati, più inclusivi, più concreti, basati su regole certe; a indirizzi concreti da seguire da parte di tutti gli stati partecipanti. Risultati commisurati alla sfida, basati sulla ricerca scientifica, sulla parola e sui lavori dei ricercatori, e guidati da azioni basate su “accordi, promesse ed impegni”. Accordi promesse ed impegni che hanno segnato le precedenti Conferenze con crescente interesse ma con poche azioni concrete.

L’ITALIA E’ PRESENTE CON IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO GIORGIA MELONI

Obiettivi e visione dalla Conferenza in Egitto:

Da parte di tutti i partecipanti esiste oramai la coscienza di dove siamo, dei disastri ambientali, dello stravolgimento del tempo e delle stagioni, e la consapevolezza che solo una accelerazione su una azione globale e comune per il clima, attraverso (1) una riduzione delle emissioni del carbonio, (2) un aumento degli sforzi di adattamento e (3) il potenziamento dei flussi di finanziamenti adeguati verso energie rinnovabili, verdi e meno inquinanti, possano portare ad un cambiamento di rotta. Il riconoscimento che la “giusta transizione” rimane una priorità per tutti i paesi, da quelli avanzati ai Paesi in via di sviluppo.

Le parole chiavi della Conferenza COP 27:  Mitigazione; Adattamento; Finanziamento; Collaborazione;

La Presidenza della COP27 (egiziana) ha come obiettivo determinante il rafforzamento e la facilitazione di un accordo nei negoziati tra gli stati e le rappresentanze per raggiungere risultati tangibili in modo equilibrato. Lo sforzo di creare partenariati e collaborazioni tra Stati contribuirà a realizzare i quattro obiettivi sopra citati e a garantire che il mondo adotti un modello economico più resiliente e sostenibile, in cui la sopravvivenza degli esseri umani siano al centro dei negoziati sul clima.

Poiché questi negoziati voluti dalle Nazioni Unite sono basati sul consenso e il raggiungimento di un accordo tra tutte le parti in campo, questo richiederà la partecipazione inclusiva e attiva di tutti questi soggetti interessati.

La presidenza egiziana di COP 27 sta lavorando da masi per garantire un’adeguata rappresentanza e partecipazione di tutte le parti interessate alla COP27, in particolare delle comunità vulnerabili e dei rappresentanti dei Paesi della regione africana che sono sempre più colpiti dagli impatti del cambiamento climatico. Occorre trasformare i risultati teorici di Glasgow in azioni concrete e iniziare ad attuarli.

In questa Conferenza è volontà degli organizzatori che gli esseri umani siano al centro dei colloqui sul clima.

Obiettivo di COP 27 è che i governi presenti, le grandi aziende ed il settore privato e la società civile devono lavorare insieme per trasformare il modo in cui tutti noi interagiamo con il nostro pianeta. Occorre ricercare ed introdurre nuove soluzioni e innovazioni, nella nostra vita di tutti i giorni. Innovazioni e soluzioni che contribuiscano ad alleviare gli impatti negativi del cambiamento climatico. E’ prioritario replicare e diffondere rapidamente tutte le soluzioni rispettose del clima per implementarle anche e soprattutto nei Paesi in via di sviluppo.

 

 

 

Anche L’Italia sarà presente alla Conferenza internazionale sul clima con il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che si recherà a Sharm El Shake il 7 e l’8 novembre. (CLICCA QUI – Giorgia Meloni a Sharm El Shake)

dr. Paolo Meo

COP27: LA 27a CONFERENZA INTERNAZIONALE SUL CLIMA Leggi tutto »

Kenya: per caldo e siccità muoiono zebre ed elefanti

Mentre il Paese soffre la peggiore siccità dell’ultimo mezzo secolo, le creature a strisce stanno morendo di sete e di fame. Nella savana arida dei siti di ecoturismo del Kenya, decine di zebre striate sono morte, tra cui le zebre di Grevy, la specie più rara al mondo.  Un periodo prolungato di clima caldo e secco ha portato a una diminuzione dei pascoli, che ha fatto morire di fame questi animali. Il numero di zebre è diminuito anche a causa del bracconaggio, della perdita di habitat e dell’invasione umana nel loro territorio naturale. Di conseguenza, molte zebre si sono ritrovate con poco o nessun accesso alle fonti d’acqua nei periodi di caldo estremo e siccità. Dimezzato, in un anno, anche il numero degli elefanti.
Per evitare tutto ciò basterebbe rifornire le pozze d’acqua a loro disposizione, quantomeno quelle all’interno dei parchi faunistici. Sembra difficile fare questo, quando manca l’acqua anche per dissetare interi villaggi e irrigare le loro terre.

Kenya: per caldo e siccità muoiono zebre ed elefanti Leggi tutto »

Epidemia vaiolo delle scimmie. I numeri dell’ISID (international society for infectious disease)

Published Date: 2022-07-30 17:20:02 CEST
Subject: PRO/AH/EDR> Monkeypox update (41)
Archive Number: 20220730.8704763

MONKEYPOX UPDATE (41)                                      Total / 22 485
*********************
A ProMED-mail post
http://www.promedmail.org
ProMED-mail is a program of the
International Society for Infectious Diseases
http://www.isid.orgIn this update:
[1] Cases around the world
[2] USA: cases by state******
[1] Cases around the world
Date: Fri 29 Jul 2022 17:00 EDT
Source: CDC [edited]
https://www.cdc.gov/poxvirus/monkeypox/response/2022/world-map.htmlCountry / Cases
—————
Andorra / 3
Argentina / 20
Australia / 45
Austria / 124
Bahamas / 1
Barbados / 1
Belgium / 393
Benin / 3
Bermuda / 1
Bosnia and Herzegovina / 1
Brazil / 978
Bulgaria / 4
Cameroon / 7
Canada / 803
Central African Republic / 8
Chile / 45
Colombia / 12
Costa Rica / 3
Croatia / 12
Czechia / 19
Democratic Republic of Congo / 163
Denmark / 81
Dominican Republic / 3
Ecuador / 3
Estonia / 6
Finland / 17
France / 1955
Georgia / 1
Germany / 2595
Ghana / 30
Gibraltar / 5
Greece / 32
Hungary / 37
Iceland / 9
India / 4
Ireland / 85
Israel / 133
Italy / 479
Jamaica / 2
Japan / 2
Latvia / 3
Lebanon / 4
Liberia / 1
Luxembourg / 28
Malta / 17
Martinique / 1
Mexico / 59
Morocco / 1
Netherlands / 879
New Caledonia / 1
New Zealand / 2
Nigeria / 133
Norway / 51
Panama / 1
Peru / 269
Philippines / 1
Poland / 59
Portugal / 633
Qatar / 2
Republic of the Congo / 2
Romania / 21
Russia / 1
Saudi Arabia / 3
Serbia / 10
Singapore / 11
Slovakia / 6
Slovenia / 33
South Africa / 3
South Korea / 1
Spain / 4298
Sweden / 88
Switzerland / 264
Taiwan / 2
Thailand / 2
Turkey / 1
United Arab Emirates / 16
United Kingdom / 2546
United States / 4906
Venezuela / 1
————-
Total / 22 485
[2] USA: cases by state
Date: Fri 29 Jul 2022 14:00 EDT
Source: Centers for Disease Control and Prevention (CDC) [edited]
https://www.cdc.gov/poxvirus/monkeypox/response/2022/us-map.htmlThe US CDC reports cases in the following states:State / Number of cases
———————–
Alabama / 16
Alaska / 1
Arizona / 50
Arkansas / 4
California / 799
Colorado / 53
Connecticut / 33
Delaware / 4
District of Columbia / 218
Florida / 373
Georgia / 331
Hawaii / 10
Idaho / 4
Illinois / 419
Indiana / 49
Iowa / 10
Kansas / 1
Kentucky / 8
Louisiana / 38
Maine / 1
Maryland / 117
Massachusetts / 116
Michigan / 28
Minnesota / 33
Mississippi / 3
Missouri / 9
Nebraska / 10
Nevada / 14
New Hampshire / 9
New Jersey / 118
New Mexico / 7
New York / 1345
North Carolina / 53
North Dakota / 1
Ohio / 23
Oklahoma / 9
Oregon / 58
Pennsylvania / 125
Puerto Rico / 14
Rhode Island / 19
South Carolina / 16
South Dakota / 1
Tennessee / 26
Texas / 351
Utah / 27
Virginia / 76
Washington / 120
West Virginia / 3
Wisconsin / 13Total confirmed monkeypox/orthopoxvirus cases:                              5189

Epidemia vaiolo delle scimmie. I numeri dell’ISID (international society for infectious disease) Leggi tutto »

OMICRON 5, UNA FERRARI DA FORMULA 1

Omicron 5, la variante di SARS-CoV-2 più veloce di sempre, si è comportato e si comporta da vera Ferrari da “Formula 1”.

Ha acquisito la capacità di diffondere e di infettare come mai avevo visto in oltre 40 anni di esperienze mediche in tante parti del mondo e con malattie infettive, le più diverse e aggressive. In poco più di un mese l’ultima variante, da pochi casi sporadici, 2/3 % del totale dei casi, è entrato in quasi tutte le famiglie ed ha superato il 70% delle presenze. Ha sbugiardato tutti gli esperti telegenici e radioamatori e complice anche il “libera tutti” dato dal governo e dai decreti del ministero della salute, emessi nel mese di giugno seguendo l’esempio di tanti paesi europei, si è impossessato soprattutto dei soggetti più giovani che, dediti ad incontri ravvicinati, post scuola ed esami, con ritmi di balli sempre più sfrenati (come ai nostri bei tempi) e cori di canzoni dal vivo, hanno favorito con le loro goccioline aereo disperse e droplet diffuso come nebbia, tra una canzone a squarciagola ed un ballo sfrenato, tutti appiccicati, uno con l’altro stretti, il passaggio del virus da persona a persona.

concerto all'auditorium Roma rischio omicron 5
     Concerto all’auditorium Roma, rischio omicron 5

Se penso all’ultimo concerto di Santa Cecilia dove noi abbonati, un pò canuti, eravamo all’interno della sala “Santa Cecilia”, con mascherina e posti alternati, un po’ boccheggianti. E nella Cavea migliaia di giovani, con le loro fiammelle, abbracciati a cantare e strillare. Gli stessi ragazzi che dopo due o tre giorni hanno avuto un pranzo di famiglia con nonni, genitori e zii. Quanti dei prudenti abbonati si sono ritrovati infettati dai chiassosi ragazzi (buon per loro!!). Un bel pranzo o cena di inizio estate. Tutto assolutamente senza mascherina. Come abbiamo fatto tutti.

L’imposizione di indossare questo cilicio, caduto con una serie di decreti governativi, con gioia di tanti politici e sottosegretari, ha favorito la diffusione del virus più diffusivo che esita in questo momento al mondo. Ogni famiglia oggi ha qualche caso. E l’epidemia Omicron 5 si allarga a macchia d’olio. SARS-CoV-2 (iniziale) ha mutato migliaia di volte, si è perfezionato nella sua capacità di entrare nelle cellule umane e di infettarle, dopo il salto di specie dagli animali all’uomo.

Palio di Siena 2022. Omicron 5 circola?
Palio di Siena 2022. Omicron circola?

Il Palio di Siena di oggi ha fatto ritornare la città ai vecchi fasti. Decine di migliaia di persone accalcate e senza mascherina. E da oggi le feste delle contrade giorno e notte. Ed i turisti che da Siena si sposteranno ovunque. E l’epidemia dilaga. Ma qualcuno doveva pensare che in queste occasioni le mascherine possono essere utili. O no?

 

Molto aggressivo, troppo aggressivo inizialmente per non destare una reazione immediata dell’intera umanità, e continuamente attaccato dalle armi di distruzione di massa virale (farmaci, sieri iperimmuni, vaccini), il virus per sopravvivere doveva mutare diventando sempre meno aggressivo e sempre più diffusivo. Eludere le difese del corpo umano, senza far troppo male all’ospite. Solo in questo modo manteneva la possibilità di utilizzare l’uomo come una culla riproduttiva. E di variante in variante siamo arrivati ad una quasi perfezione. Una perfezione che è anche capace di diminuire la capacità difensiva del sistema immunitario, agendo soprattutto sulle cellule linfocitarie, e abbassando le difese. Ma questo virus fa tanti altri danni, compreso favorire l’aumento degli zuccheri e l’insorgenza del diabete. Un animaletto furbo che si è mascherato da cappuccetto rosso, ma che sotto sotto rimane lupo.

Un “virus – animaletto microscopico” che si diffonde con poche goccioline. Un aerosol di saliva, impercettibile, carico di virus, che si diffonde mentre cantiamo, strilliamo, chiamiamo a raccolta altri amici. Un bacio, una carezza e il virus arriva nelle prime mucose della bocca e del naso e comincia la sua opera di entrata e di riproduzione. Si moltiplica, in coloro che non lo hanno ucciso o neutralizzato prima, iniziando ad infiammare il naso, la faringe (la gola), la laringe (voce roca e profonda) e poi tende a scendere verso la trachea ed i bronchi, favorendo soprattutto le coinfezioni batteriche che sono quelle che possono far danno e peggiorare grandemente il quadro clinico. I giovani superano rapidamente la malattia, e non pensano alla cronicizzazione, ma lo trasmettono rapidamente a persone di età maggiore. E qui possono sorgere i problemi.

Ed è qui che noi clinici dobbiamo intervenire ragionando quando è il momento delle diverse azioni terapeutiche da compiere. Dall’utilizzo di un essenziale antiinfiammatorio, e antidolorifico, fino alla essenziale protezione antibiotica sulle infezioni secondarie, Quando necessaria, ragionata ma sacrosanta, con antibiotici che abbiano la maggior copertura ed il maggior spettro di azione. Se seguiamo l’evoluzione, dalla fontanella nasale, un vero flusso inarrestabile di liquidi dal naso, ad un friccichino alla gola, che poi diventa dolore, con abbassamento della voce, e ad alcune persone la comparsa di febbre, ad altre no. Mal di testa, meningi che bruciano, piuttosto frequentemente. E poi grande stanchezza e confusione. Virus e batteri a braccetto scendono e se non li blocchiamo all’inizio, conoscendo l’evoluzione, arrivano ai bronchi e poi ai polmoni. E quando la malattia avanza e si aggrava non dobbiamo temere l’utilizzo del cortisone.

Il trattamento non può essere dettato da linee guida valide per tutti allo stesso modo, scritte per chi di pratica clinica ne conosce molto poco, ma che deve essere adeguato alle singole persone, all’età, ai sintomi presentati e così via. Come sanno tutti i colleghi che mi leggono ed avranno il piacere di dare il loro parere dobbiamo adeguare le terapie alla persona.

Quindi questa macchina perfetta, Omicron 5, corre sulla pista ed è inarrestabile. Chi sa di avere il virus deve sapere che mettendo la mascherina (fissa) evita di contagiare gli altri, ed anche di diffondere il virus nell’ambiente. Chi è positivo, utilizzi quindi la mascherina e eviti di girare amplificando una infezione che continua a fare 70/100 morti al giorno. Se possibile utilizzi un suo bagno oppure disinfetti ogni volta che lo utilizza. Mangi in piatti e bicchieri usa e getta e poi … spremute di arancio e limone, con zenzero (forte antisettico ed immunostimolante), insieme alla nostra migliore frutta. Estratti di foglie di olivo, ed una alimentazione sana basata su frutta e verdura in abbondanza. Controllare gli zuccheri a fine malattia, ed anche dopo una certa età un controllo cardiologico.

E soprattutto chi ha Omicron 5 non segua i consigli di qualche politico alla ricerca di facili voti, ma pensi alla sua salute e si riguardi quei 4/5 giorni per ritornare a stare bene, senza conseguenze future. E non abbandoniamo l’uso della mascherina in certe condizioni. Noi italiani in questo siamo di esempio alla maggior parte dei turisti stranieri che si comportano veramente da incoscienti.

Ma cosa sono queste varianti del virus del COVID-19. da ISS 

dr.Paolo Meo infettivologo tropicalista

 

 

OMICRON 5, UNA FERRARI DA FORMULA 1 Leggi tutto »

error: Il contenuto di questo sito è protetto!
C e s m e t . c o m C l i n i c a d e l V i a g g i a t o r e
C e s m e t . c o m C l i n i c a d e l V i a g g i a t o r e
C e s m e t . c o m C l i n i c a d e l V i a g g i a t o r e