Paolo Meo - MioDottore.it

News

West Nile virus, il triste primato dell’Italia

In Europa, nel 2018, si sono registrati ben 410 casi umani di Febbre West Nile, di cui 183 in Italia.
Più precisamente, con l’aumento delle temperature estive, tra il 17 e il 23 agosto di quest’anno, sono stati segnalati 136 casi umani del virus in tutto il territorio europeo.
L’Italia gode di un triste primato, con ben 59 casi. La malattia ha provocato 19 decessi, di cui 7 in Grecia, 5 in Romania, 4 in Serbia e 3 in Italia.
La Febbre West Nile  è una malattia infettiva causata dal virus West Nile. E’  trasmessa attraverso punture di zanzare del genere Culex. I sintomi più comuni della malattia sono febbre moderata, mialgia, artralgia, tosse, linfoadenopatia, dispnea ed eruzioni cutanee. Nei casi più gravi possono manifestarsi complicanze neurologiche.
Si raccomanda l’uso di un efficace repellente per proteggersi dal morso delle zanzare infette, soprattutto durante le stagioni più umide. Consulta la nostra scheda dedicata all’olio di neem.
(redatto dalla Infermiera Beatrice Formenti, esperta di prevenzione vaccinale)
Consulta la nostra scheda dedicata all’olio di neem.In Europa, nel 2018, si sono registrati ben 410 casi umani di Febbre West Nile, di cui 183 in Italia.
Più precisamente, con l’aumento delle temperature estive, tra il 17 e il 23 agosto di quest’anno, sono stati segnalati 136 casi umani del virus in tutto il territorio europeo.
L’Italia gode di un triste primato, con ben 59 casi. La malattia ha provocato 19 decessi, di cui 7 in Grecia, 5 in Romania, 4 in Serbia e 3 in Italia.
La Febbre West Nile  è una malattia infettiva causata dal virus West Nile. E’  trasmessa attraverso punture di zanzare del genere Culex. I sintomi più comuni della malattia sono febbre moderata, mialgia, artralgia, tosse, linfoadenopatia, dispnea ed eruzioni cutanee. Nei casi più gravi possono manifestarsi complicanze neurologiche.
Si raccomanda l’uso di un efficace repellente per proteggersi dal morso delle zanzare infette, soprattutto durante le stagioni più umide.
Consulta la nostra scheda dedicata all’olio di neem.

West Nile virus, il triste primato dell’Italia Leggi tutto »

Nel regno Unito il primo caso di vaiolo delle scimmie

Nel Regno Unito un ufficiale della Marina nigeriana è risultato positivo al virus del vaiolo delle scimmie.
L’uomo ha iniziato ad avere i primi sintomi appena arrivato alla base militare britannica, dopo aver viaggiato su un volo per Londra insieme ad altri 50 passeggieri.
I medici curanti hanno affermato che il virus  “non si diffonde facilmente tra le persone e il rischio di trasmissione al grande pubblico è molto basso. Stiamo utilizzando severe procedure di isolamento in ospedale per proteggere il nostro personale e i pazienti”.
Il vaiolo delle scimmie è una rara malattia virale presente in alcune aree dei paesi tropicali dell’Africa centrale e occidentale. Il virus, della famiglia Poxviridae, colpisce i roditori che possono veicolarlo ai primati e all’uomo attraverso sangue e morsi. La sintomatologia è simile a quella del vaiolo umano, virus ormai eradicato grazie alle campagne mondiali di vaccinazioni, ma ha una letalità inferiore ( dall’1 al 10%). A cura di Beatrice Formenti

Nel regno Unito il primo caso di vaiolo delle scimmie Leggi tutto »

Argentina e Algeria malaria-free

Maggio 2019- Ufficialmente liberi dalla Malaria altri 2 paesi, come annunciato dall’OMS. L’Argentina  è il secondo paese nella regione delle Americhe dell’OMS ad essere certificato in 45 anni, dopo il Paraguay in Giugno 2018 . Mentre l’Algeria è il secondo paese della regione africana, dopo Mauritius, che è stato certificato nel 1973. La certificazione è concessa quando un paese dimostra di aver interrotto la trasmissione indigena della malattia per almeno 3 anni consecutivi.
Ciò non consente comunque di abbassare la guardia nei confronti di un’infezione che nel 2017 ha causato  435.000 morti  e 219 milioni di casi in tutto il mondo. Non esiste ancora un vaccino, ma diverse forme di profilassi che, chi si reca in aree a rischio, dovrebbe non ignorare e non sottovalutare.

Argentina e Algeria malaria-free Leggi tutto »

Il fiuto dei cani, un aiuto nella diagnosi di malaria?

Lo studio condotto dalla London School of Hygiene & Tropical Medicine evidenzia che i bambini positivi al parassita Plasmodium, affetti cioe’ da malaria, producono distintivi odori, che esalati dalla cute, attraggono le zanzare vettore della malattia.
La ricerca ha identificato per la prima volta un’ “impronta chimica” unica, fornendo solide basi per la ricerca diagnostica e di controllo.
La malaria è una malattia infettiva parassitaria, veicolata dalle zanzare del genere Anopheles.
La malattia causa circa mezzo milione di morti ogni anno, soprattutto nell’Africa Sub Sahariana.
La ricerca per il controllo della malaria è attiva, ma ad oggi sono sempre più necessari nuovi metodi, al fine di contrastare e curare una delle più grandi sfide per la salute globale.
Ora, nuovi studi condotti dal National Malaria Control Program Gambia, Unità del Consiglio di ricerca medica Gambia, Università di Durham, London School of Hygiene & Tropical Medicine e l’Università di Dundee hanno dimostrando come cani addestrati riescano a fiutare le caratteristiche esalazioni prodotte da chi è affetto da malaria.
Dai calzini, senza ombra di dubbio, indossati durante la notte dai 175 bambini campione provenienti dalla regione Upper, in Gambia.
Solo nella prima fase dello studio, i cani sono riusciti a identificare correttamente il 70% dei campioni positivi.
I ricercatori si mostrano entusiasti e positivi sulla possibilità di migliorare la specificità e efficacia delle prestazioni. L’obiettivo è quello di utilizzare i cani addestrati per testare intere comunità in un breve lasso di tempo, identificando la malattia anche nella fase asintomatica.
(a cura di Beatrice Formenti)

Il fiuto dei cani, un aiuto nella diagnosi di malaria? Leggi tutto »

error: Il contenuto di questo sito è protetto!
C e s m e t . c o m C l i n i c a d e l V i a g g i a t o r e
C e s m e t . c o m C l i n i c a d e l V i a g g i a t o r e
C e s m e t . c o m C l i n i c a d e l V i a g g i a t o r e