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SARS-Cov-2 Il nuovo nome del Coronavirus. Il video OMS

L’OMS ha dato un nome ufficiale al nuovo virus ed alla malattia respiratoria acuta. Da oggi SARS-Cov-2 e COVID-19           

SARS-Cov-2: il nome del virus

Il nome ufficiale del nuovo coronavirus è: SARS-CoV-2 ossia “CoronaVirus 2 causa della Sindrome Respiratoria Acuta Grave. E’ il virus che causa l’attuale epidemia di coronavirus, confinata per il momento in Cina, con casi sporadici in diverse decine di paesi nel mondo. Lo ha comunicato ufficialmente, l’International Committee on Taxonomy of Viruses (ICTV) che si occupa della designazione e della denominazione dei virus in tutto il mondo. Ossia che assegna ad ogni virus la specie, genere, famiglia, ecc. Il nuovo coronavirus virus è dello stesso tipo di quello che ha provocato la Sars (SARS-CoVs), da qui il nome scelto di SARS-CoV-2.

COVID-19: il nome della malattia
“COVID-19” è la malattia provocata dal nuovo coronavirus. Il significato è “CO” “corona”; “VI” virus; “D” per disease e”19″ indica l’anno in cui si è manifestata. La denominazione giunge direttamente dal Forum straordinario dedicato al virus, dell’Oms dei primi giorni di febbraio 2020.

        Il video della WHO su coronavirus (in inglese)

 

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Brasile: carnevale e preservativi distribuiti

Il CARNEVALE in Brasile richiama ogni anno milioni di turisti pronti a riversarsi nelle strade che diventano teatro di colorate feste a cielo aperto. Durante le celebrazioni, che quest’anno iniziano venerdì 21 febbraio e terminano martedì 25 febbraio, il Ministero della Salute brasiliano ha deciso di distribuire più di 128 milioni di preservativi ai partecipanti.
“Dobbiamo incoraggiare sempre di più l’uso del preservativo durante il Carnevale per prevenire la trasmissione di infezioni sessualmente trasmissibili” sottolinea Gerson Pereira, direttore del Dipartimento di malattie croniche e infezioni sessualmente trasmissibili.
I preservativi sono il mezzo più efficace per prevenire le infezioni sessualmente trasmissibili come l’HIV, la sifilide, la gonorrea e la clamidia.
I dati dell’ultimo bollettino epidemiologico sull’HIV / AIDS mostrano che l’HIV cresce di più tra i giovani brasiliani. La maggior parte dei casi di infezione da HIV nel paese è registrata tra 20 e 34 anni (52,7%).
Le infezioni trasmesse attraverso i rapporti sessuali sono causate da oltre 30 virus e batteri attraverso il contatto, senza l’uso di preservativi, con una persona infetta. Pertanto, il Ministero della Salute, tra sfilate, musica, balli, costumi e carri allegorici, rafforza la necessità di protezione, incoraggiando l’uso del preservativo.

Editor: Erika Villa infermiera Cesmet, esperta in prevenzione e vaccinazioni.

Il commento: Un’ iniziativa che ha il suo motivo d’essere. In tutto il mondo le “malattie a trasmissione sessuale” MTS sono in aumento. Nei paesi delle aree tropicali la sifilide non è mai scomparsa e fa grossi danni. Si riaffaccia periodicamente anche nei paesi europei ed anche in America e Canada, con sempre maggiore frequenza. diagnosticarla non è semplice . HIV, per quanto controllabile con le nuove terapie, piuttosto efficaci, è sempre presente, e in Africa ed anche in America Latina continua a mietere le sue vittime. Incidenza elevata nei giovani eterosessuali. Tra le varie malattie a trasmissione sessuale, l’Epatite B occupa un posto importante ed è la causa prima del tumore del fegato. Questo virus continua a circolare in tutti i continenti ed in tutti i Paesi, ed il tumore miete vittime ovunque. Soprattutto nelle generazioni avanzate perchè la vaccinazione obbligatoria in tutto il mondo ha notevolmente ridotto l’incidenza della temibile malattia.  Tante altre malattie, soprattutto nei giovani, si trasmettono attraverso i rapporti sessuali non protetti. La festa del carnevale diventa motivo di divertamento ed anche di occasione di rapporti spesso non protetti. E quindi la distribuzione del presevativo da parte delle autorità ha lo scopo di far riflettere sui rischi e sulla prevenzione. Divertititevi, ballate, amatevi ma con un occhio alla prevenzione di malattie pericolose. I sistemi preventivi meccanici, ossia con il preservativo,  esistono e vanno attuati in ogni occasione. dr. Paolo Meo infettivologo

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SARS-Cov-2 Il nuovo nome del Coronavirus. Il video OMS

L’OMS ha dato un nome ufficiale al nuovo virus ed alla malattia respiratoria acuta. Da oggi SARS-Cov-2 e COVID-19           

SARS-Cov-2: il nome del virus

Il nome ufficiale del nuovo coronavirus è: SARS-CoV-2 ossia “CoronaVirus 2 causa della Sindrome Respiratoria Acuta Grave. E’ il virus che causa l’attuale epidemia di coronavirus, confinata per il momento in Cina, con casi sporadici in diverse decine di paesi nel mondo. Lo ha comunicato ufficialmente, l’International Committee on Taxonomy of Viruses (ICTV) che si occupa della designazione e della denominazione dei virus in tutto il mondo. Ossia che assegna ad ogni virus la specie, genere, famiglia, ecc. Il nuovo coronavirus virus è dello stesso tipo di quello che ha provocato la Sars (SARS-CoVs), da qui il nome scelto di SARS-CoV-2.

COVID-19: il nome della malattia
“COVID-19” è la malattia provocata dal nuovo coronavirus. Il significato è “CO” “corona”; “VI” virus; “D” per disease e”19″ indica l’anno in cui si è manifestata. La denominazione giunge direttamente dal Forum straordinario dedicato al virus, dell’Oms dei primi giorni di febbraio 2020.

        Il video della WHO su coronavirus (in inglese)

 

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COVID19: le domande più frequenti

COVID19 le tue domande a cui vuoi dare una risposta.

Se hai qualche altro dubbio chiedi una consulenza infettivologica.

1. Che cos’è un coronavirus?
I coronavirus sono una vasta famiglia di virus ad RNA, di media grandezza, che attaccano sia gli animali ma anche l’uomo, noti per causare malattie delle vie respiratorie: dal raffreddore comune, alle faringo laringo tracheiti, bronchiti, fino a gravi polmoniti interstiziali bilaterali. Due le epidemie passate più gravi: la sindrome respiratoria mediorientale (MERS) e la sindrome respiratoria acuta grave (SARS).
2. Che cos’è un nuovo coronavirus?
Un “nuovo coronavirus (COVID19)“ è un nuovo ceppo di virus che non è stato precedentemente mai identificato nell’uomo. Per il quale l’organismo dell’uomo non ha sviluppato alcuna protezione.
3. Gli uomini possono essere infettati da un nuovo coronavirus di origine animale?
Indagini dettagliate hanno scoperto che, in Cina nel 2002, SARS-CoV è stato trasmesso dagli zibetti agli uomini e, in Arabia Saudita nel 2012, MERS-CoV dai dromedari agli uomini. Numerosi coronavirus noti circolano in animali che non hanno ancora infettato esseri umani. Man mano che la sorveglianza migliora in tutto il mondo, è probabile che vengano identificati più coronavirus. Il 2019-nCoV sembra possa essere stato trasmesso dai pipistrelli direttamente o tramite un animale intermediario.
4. Quali sono i sintomi di una persona infetta da un coronavirus?
Dipende dal tipo di coronavirus, ma i sintomi più comuni includono febbre, tosse, difficoltà respiratorie. Nei casi più gravi, l’infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e fino alla morte.
5. I coronavirus possono essere trasmessi da persona a persona?
Sì, alcuni coronavirus possono essere trasmessi da persona a persona, solitamente dopo un contatto stretto con un paziente infetto, ad esempio tra familiari o in ambiente sanitario.
6. Esiste un vaccino per un nuovo coronavirus?
No, non esiste un vaccino specifico essendo una malattia nuova, e per realizzarne uno i tempi possono essere anche relativamente lunghi. Si parla di un periodo di circa 20/22 mesi per arrivare alla commercializzazione del nuovo vaccino. Con la nuova ricerca odierna dell’isolamento del virus da parte dei ricercatori dello Spallanzani di Roma, i tempi potrebbero accorciarsi.
7. Esiste un trattamento per un nuovo coronavirus?
Non esiste un trattamento specifico per la malattia causata da un nuovo coronavirus. Si stanno sperimentando alcuni farmaci antiretrovirali, ma i trial sono ancora in corso. Il trattamento deve essere basato sui sintomi del paziente. La terapia di supporto può essere molto efficace.
8. Cosa posso fare per proteggermi?
Le raccomandazioni per ridurre l’esposizione e la trasmissione di una serie di malattie respiratorie comprendono:
– l’igiene delle mani (lavare spesso le mani con acqua e sapone o con soluzioni alcoliche)
– igiene delle vie respiratorie (starnutire o tossire in un fazzoletto o con il gomito flesso, gettare i fazzoletti utilizzati in un cestino chiuso immediatamente dopo l’uso e lavare le mani),
– pratiche alimentari sicure (evitare carne cruda o poco cotta, frutta o verdura non lavate e le bevande non imbottigliate)
– evitare il contatto ravvicinato, quando possibile, con chiunque mostri sintomi di malattie respiratorie come tosse e starnuti.
9. In particolare, per quanto riguarda il nuovo coronavirus identificato in Cina (2019-nCoV) cosa è raccomandato?
Posticipare viaggi nelle aree colpite non strettamente necessari.
Le aree a rischio della Cina sono consultabili nel sito dell’OMS.
Se ci si reca in Cina, nelle aree a rischio, si raccomanda di vaccinarsi contro l’influenza stagionale almeno due settimane prima del viaggio, ed anche contro il pneumococco (dr. Meo). Le due vaccinazioni non proteggono dal coronavirus ma semplificano la diagnosi e la gestione dei casi sospetti, dati i sintomi simili tra coronavirus e Influenza. Inoltre stimolano il sistema immunitario e riducendo le complicanze derivate dai due microrganismi, in particolare nei soggetti a rischio, diminuiscono l’aggressività del coronavirus dovuta alla coinfezione. È raccomandato, inoltre, di:
evitare di visitare i mercati di prodotti alimentari freschi di origine animale e di animali vivi
evitare il contatto con persone che hanno sintomi respiratori
lavare frequentemente le mani.
Qualora una persona sviluppi sintomi respiratori (tosse, mal di gola, difficoltà respiratorie) mentre si trova nelle aree a rischio, dovrebbe rivolgersi immediatamente a un medico.
Al ritorno, se non si è cittadini che vivono in Italia, per qualsiasi necessità contattare l’Ambasciata o il Consolato del proprio Paese.
Se nelle due settimane successive al ritorno da aree a rischio si dovessero presentare sintomi respiratori (febbre, tosse secca, mal di gola, difficoltà respiratorie) a scopo precauzionale:
contattare il numero telefonico gratuito del Ministero della Salute 1500
• indossare una maschera chirurgica se si è in contatto con altre persone
• utilizzare fazzoletti usa e getta e lavarsi le mani regolarmente.

10. Gli operatori sanitari sono a rischio a causa di un nuovo coronavirus?
Sì, possono esserlo, poiché gli operatori sanitari entrano in contatto con i pazienti più spesso di quanto non faccia la popolazione generale. L’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda che gli operatori sanitari applichino coerentemente adeguate misure di prevenzione e controllo delle infezioni in generale e delle infezioni respiratorie in particolare.
11. Dove si stanno verificando le infezioni da 2019-nCoV?
Il cluster di casi di polmonite ad eziologia da 2019-nCoV è stato segnalato nella città di Wuhan, nella provincia cinese di Hubei, il 31 dicembre 2019. La maggior parte dei casi ha avuto un legame epidemiologico con il mercato di Huanan Seafood, nel sud della Cina, un mercato all’ingrosso di frutti di mare e animali vivi. Il 9 gennaio 2020, è stato identificato un nuovo coronavirus (2019-nCoV) come agente causale ed è stata resa pubblica la sequenza genomica.
Sono stati segnalati casi di 2019-nCoV confermati in Cina e casi importati da altri Paesi del mondo (vedi nel sito OMS: situation report) Tra i casi sono stati segnalati anche decessi. Le autorità sanitarie cinesi hanno confermato la trasmissione da uomo a uomo al di fuori della provincia di Hubei e sono stati segnalati casi confermati anche tra gli operatori sanitari
12. Quali sono i rischi di propagazione in Europa?
La valutazione del rischio da parte dell’OMS è considerata molto alta in Cina, alta a livello regionale e globale.
La probabilità di introduzione del virus nell’UE è considerata moderata da parte del Centro europeo per il controllo delle malattie (ECDC). In questa fase dell’epidemia in corso a Wuhan e nella provincia di Hubei in Cina, si possono verificare alcuni casi importati in Europa e di conseguenza una trasmissione locale (limitata). Un singolo caso rilevato in un Paese europeo non cambia il quadro complessivo della valutazione che resta di moderata probabilità di importazione di casi di 2019-nCoV nei Paesi europei (UE/EEA). Poiché a livello globale vengono segnalati sempre più casi, ciò aumenta anche la probabilità di casi sporadicamente importati anche nei Paesi eurpei (UE/EEA).
13. Come si contrae questo coronavirus?
La trasmissione da uomo a uomo è stata confermata. La fonte dell’infezione non è nota e potrebbe essere ancora attiva. Si pensa sia derivata da un contatto con alcuni tipi di pipistrelli. Pertanto, la probabilità di infezione per i viaggiatori in visita a Wuhan che hanno uno stretto contatto con individui sintomatici è considerata moderata. Il contagio generalmente avviene con il contatto diretto con persone che hanno sviluppato i sintomi della malattia. Ma è possibile, anche se in via di dimostrazione, il contagio con persone asintomatiche o ancora in via di incubazione.
14. Che fare se si è soggiornato di recente nelle aree a rischio?
Se nelle due settimane successive al ritorno da aree a rischio si dovessero presentare sintomi respiratori (febbre, tosse secca, mal di gola, difficoltà respiratorie) a scopo precauzionale:
– contattare il numero telefonico gratuito del Ministero della Salute 1500
– indossare una maschera chirurgica se si è in contatto con altre persone
– utilizzare fazzoletti usa e getta e lavarsi le mani regolarmente.
15. Che fare se si è soggiornato in un ospedale in cui è stata ricoverata una persona malata?
Il rischio di trasmissione esiste solo se si è stati in stretto e prolungato contatto con il paziente. I malati affetti da infezione da nuovo Coronavirus, inoltre, vengono ricoverati in ambienti separati dagli altri degenti. Sinora non è stata segnalata alcuna infezione da nuovo coronavirus contratta in ospedale o altra struttura sanitaria.
16. Quali raccomandazioni dell’OMS per i Paesi?
L’OMS incoraggia tutti i Paesi a rafforzare la sorveglianza delle infezioni respiratorie acute acute (SARI), a rivedere attentamente eventuali casi insoliti di SARI o di polmonite e a comunicare all’OMS qualsiasi caso sospetto o confermato di infezione da nuovo coronavirus.
I paesi sono incoraggiati a continuare a rafforzare la loro preparazione alle emergenze sanitarie in linea con il regolamento sanitario internazionale (2005).
17. Quale dispositivo di monitoraggio è stato introdotto per questo virus a livello nazionale?
In Italia, è attiva una rete di sorveglianza delle gravi infezioni respiratorie acute (SARI) e delle sindromi da distress respiratorio acuto (ARDS).
La situazione è costantemente monitorata dal Ministero, che è in continuo contatto con l’OMS e l’ECDC, e pubblica tempestivamente ogni nuovo aggiornamento sul suo Portale.
18. Quale misura sanitaria specifica per i viaggiatori è stata avviata nel nostro Paese?
Tutti i voli da Wuhan ed anche da e per la Cina sono stati cancellati. Le celebrazioni per il capodanno cinese sono state sospese per evitare il volume dei viaggi da / verso la Cina e all’interno della Cina, aumentando così la probabilità di diffusione dell’epidemia.
Su tutti i voli provenienti dalla Cina vengono effettuati controlli all’arrivo, che comprendono la misurazione della temperatura e la raccolta di informazioni dai cittadini.
Le indagini sull’epidemia sono in corso e poiché si tratta di una situazione emergente e in rapida evoluzione, le informazioni verranno aggiornate ogni volta che vi siano informazioni rilevanti.
Oggi 2 febbraio 2020 la notizia più importante riguarda l’isolamento del coronavirus nei laboratori dello Spallanzani di Roma.
È stato predisposto materiale informativo da affiggere negli aeroporti per informare i viaggiatori internazionali.

Fonte: fonte Ministero Salute rivisitata da dr. Paolo Meo

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02-02-20: Complimenti all’ospedale Lazzaro Spallanzani. Una eccellenza della scienza italiana

Il Coronavirus 2019 n-CoV è stato isolato presso i laboratori dell’ospedale e Centro di Ricerca avanzato Lazzaro Spallanzani di Roma. Una ricerca fondamentale e pietra angolare per sconfiggere questa grave epidemia ed in particolare il suo Coronavirus.
Ci dobbiamo tutti congratulare e ringraziare i ricercatori ed il personale di uno dei centri di ricerca d’eccellenza italiano ed europeo, lo Spallanzani di Roma, ed il suo Direttore Scientifico Giuseppe Ippolito. In pochi giorni i ricercatori sono riusciti, tra i primi nel mondo, ad isolare ed identificare il virus che ha paralizzato la Cina e messo paura in tutto il mondo. Atteggiamento che non trova giustificazione nella attuale situazione della diffusione della epidemia.
Ma proprio dai ricercatori dell’ospedale romano delle malattie infettive giungono le opportunità di poterlo studiare, capire e verificare cosa si può fare per bloccarne la diffusione.

Conferma il prof. Giuseppe Ippolito, direttore scientifico della Istituzione :” i dati della ricerca saranno messi a disposizione della comunità scientifica internazionale. Si aprono spazi per nuovi test di diagnosi e vaccini. Con questo contributo sul Coronavirus l’Italia diventa interlocutore di riferimento per la comunità scientifica internazionale”. Ancora un grazie e tanti complimenti a questa eccellenza scientifica che contribuisce con la sua attività alla protezione della nostra salute. dr. Paolo Meo

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01-02-2020 La malaria uccide ancora ad Agrigento. indagati sette sanitari 

Se vuoi notizie ed aggiornamenti sulla malaria apri il libro sulla malaria in biblioteca.

La malaria uccide ancora ad Agrigento a causa della incompetenza ed incuria dei medici .

Questo scrivevo il giorno 28 gennaio, poche ore dopo la morte di Loredana. L’articolo già pubblicato lo mantengo in questa pagina dove aggiorno alcune notizie. Oggi 31 gennaio la notizia è la seguente: indagati sette tra medici ed infermieri dell’ospedale di Agrigento. Ed anche il medico curante. L’ufficio della Procura, presieduto da Luigi Patronaggio ha iscritto nel registro degli indagati i sanitari. L’ipotesi di reato “omicidio colposo”. Comunque se i fatti raccontati dai parenti saranno confermati, al di là del giudizio della giustizia, i fatti sono scandalosi! DI seguito i fatti accaduti con qualche commento.

Muore a 44 anni di malaria cerebrale dopo un viaggio in Africa a Lagos, in Nigeria.  Dopo qualche giorno dal rientro ad Agrigento ha presentato malessere,  inappetenza, cefalea e febbre alta. Forse influenza? Ma nell’incertezza, conscia di essere stata in Africa, si è recata in ospedale dove, nonostante aver precisato le notizie riguardanti il viaggio, ha atteso più di 9 ore al Pronto Soccorso.  Il suo racconto non ha fatto scattare nessun allarme tra i sanitari. Alla fine, stanca e con un malessere sempre più forte ha firmato le dimissioni ed è tornata a casa. Per 5 giorni, altri sanitari non sono stati in grado di gestire una persona di ritorno dall’Africa. Dubbi, ritardi perplessità come un qualsiasi malato con sindromi simil influenzali. Poi il coma e la corsa in ospedale. Diagnosi di malaria terzana maligna, da Plasmodium falciparum.
I racconti giornalistici seguenti sono agghiaccianti. “ I medici dell’ospedale di Agrigento hanno cercato posto in qualche reparto di Malattie infettive dell’isola. Inutilmente. Da Agrigento sono partiti i contatti per le indispensabili consulenze con Roma e Palermo, Palermo e Roma. Un farmaco specifico è stato recuperato, e portato ad Agrigento, da Messina….

Per i non addetti ai lavori tutto questo può sembrare possibile per una malattia, la malaria, così lontana dalle nostre latitudini e conoscenze. Magari quasi giustificabile. Ma per la classe medica tutto questo non è giustificabile. Questo comportamento che denuncia incompetenza, superficialità ed assenza assoluta di responsabilità professionale è inaccettabile. Nel 2020, con l’informazione che circola ovunque, anche i medici più impreparati e che non hanno mai aperto un libro di malattie infettive sanno che chiunque viene da paesi a rischio va messo sotto controllo, immediato! E’ inconcepibile che un presidio, ospedaliero, un pronto soccorso, un qualsiasi ambulatorio o singolo professionista, di fronte ad una persona con malessere anche senza febbre, di ritorno da Lagos, non faccia immediatamente una valutazione clinica e poi effettui o invii in un laboratorio dove si effettua il test per la malaria. E tutti i medici devono sapere che, se hanno dubbi sulla possibilità dello sviluppo della malattia e si trovano in luoghi dove non possono fare i test necessari o trovare specialisti del settore, e la situazione del paziente peggiora, in ogni caso, prima di qualsiasi altra perdita di tempo si prescrive al paziente la terapia specifica, antimalarica. Il classico trattamento ex adiuvantibus, ossia in aiuto di un sospetto clinico non risolto. E così si salvano le vite di persone che rischiano in modo importante. 

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30-01-2020 CIVITAVECCHIA – LA COSTA SMERALDA bloccata con 7000 persone a bordo

7 mila persone a bordo e mille membri di equipaggio. Sulla Costa Smeralda attualmente sono ancora bloccati per motivi precauzionali i croceristi. In viaggio da Macao (CINA) a Malpensa il 25 gennaio. Da qui a Savona per la crociera nel Mediterraneo. Le vacanze sono iniziate così per una coppia di turisti cinesi. La signora di 54 anni si è rivolta all’ infermeria di bordo per febbre elevata e tosse. La procedura anti-contagio è scattata immediatamente. La signora è stata isolata nella piccola clinica della nave ed i 7000 passeggeri sono stati trattenuti all’interno della nave.  Nel porto centinaia di passeggeri che dovevano imbarcare sono ancora in attesa. Si aspettano i risultati dall’ospedale Spallanzani sul sospetto casi di Coronavirus registrato a bordo

Quindi non si esce e non si sale. Intanto a bordo della nave è salito il personale della Capitaneria di porto, con personale della Sanità Marittima per tutti gli accertamenti del caso. Sono anche intervenuti poi medici dello Spallanzani per eseguire i test di laboratorio e gli accertamenti clinici. Al termine della prima ispezione sanitaria, in accordo con la sanità Marittima la “Capitaneria di porto” dà il via libero allo sbarco dei 1.143 passeggeri, che dovevano lasciare la nave. ma il sindaco, Stefano Tedesco, con la sua autorità si è assolutamente opposto alla discesa dei croceristi, prima di conoscere i risultati definitivi degli esami sul corona Virus.

I primi test eseguiti sembrano negativi e a quanto sembra tutto tornerà nella norma. Per alcuni solamente una grande paura. Ma rimaniamo in attesa della risposta definitiva.

A queste situazioni dovremo abituarci fino a quando l’epidemia non sarà sotto controllo. Queste sono le misure richieste dalle autorità sanitarie internazionali e nazionali per evitare un eventuale diffusione. e queste sono situazioni che si creano all’interno di mezzi di trasporto, sia aereo che navale, che in misura ridotta su strada.

Per questi motivi “chi affronta un viaggio” deve adottare quelle precauzioni e quella attenzione per diminuire la possibilità di contagio. Ricordo che per la grandezza del Coronavirus e la sua diffusione in goccioline del respiro particolarmente pesanti, la distanza di rischio di contagio è considerata di circa un metro. Tra gli accorgimenti da adottare in questi ambienti così chiusi e con una concentrazione umana così elevata, la abitudine a lavarsi spesso le mani, e se considerato necessario dal personale di bordo la possibilità di  “indossare le mascherine”.

Ricordo sempre che in questo periodo di epidemia, chi affronta viaggi in Aereo o in Nave, in particolare verso l’oriente, e non solo, farebbe bene ad effettuare la vaccinazione per influenza e pneumococco (per la spiegazione leggi il seguente documento).

dr. Paolo Meo medico tropicalista, infettivologo direttore Cesmet. 

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30-01-2020 i Coronavirus e il 2019-nCoV cinese

Chi sono
I coronavirus sono sempre stati presenti ed accompagnano la storia dell’uomo. Sono RNA virus, di tipo respiratorio. Molti tipi, animali ed umani, generalmente causano infezioni lievi.

Il genere Coronavirus è stato diviso  in quattro sottogeneri distinti:
•Alphacoronavirus (α-CoV)
•Betacoronavirus (β-CoV)
•Gammacoronavirus (γ-CoV)
•Deltacoronavirus (δ-CoV)

Alcune varianti del Coronavirus hanno causato in passato e causano attualmente “epidemie  respiratorie gravi con elevata mortalità”. In passato i “coronavirus della SARS” ed  della i “Coronavirus MERS” ancora attivi. Sono virus medio grandi, tra gli 80 ed i 160 nm, forniti di capsula e genoma ad RNA. E questo condiziona la diffusione ed il contagio del virus non oltre il metro di distanza tra persone. Si tratta di virus dotati di pericapside con un genoma a filamento singolo ad RNA a senso positivo e con un nucleocapside di simmetria elicoidale. 

Il nome “coronavirus” deriva dal termine latino “corona”, a sua volta derivato dal greco κορώνη (korṓnē, “ghirlanda”), che significa “corona” o “aureola”. Ciò si riferisce all’aspetto caratteristico dei virioni (la forma infettiva del virus,) visibili al microscopio elettronico, che presenta una frangia di grandi proiezioni superficiali bulbose che creano un’immagine che ricorda una corona reale. Questa morfologia è dovuta ai peplomeri virali del picco (S), ossia proteine che popolano la superficie del virus e ne determinano il contatto cellulare nell’ospite.

I Coronavirus più “famosi” ed attivi sull’uomo:
• Alfa coronavirus 229E
• Alfa coronavirus NL63
• Beta coronavirus OC43
• Beta coronavirus HKU1
                                  • SARS coronavirus (SARS Co-V)
                                  • MERS coronavirus (MERS Co-V)
                                  • Novel Coronavirus (2019 nCoV)

Cosa fanno
I coronavirus sono responsabili di malattie:

Negli animali: ed in particolare nei mammiferi e negli uccelli e causano casi di diarrea profusa nelle mucche e nei suini e di malattie respiratorie delle vie superiori nei polli.
Nell’uomo: causano solitamente sintomi simil influenzali “rinorrea” (naso che cola), “mal di gola”, “tosse”, “cefalea” e “febbre”.                                                                                                                                                                                                             Insieme ad altre famiglie di virus molto comuni: rhinovirus, mixo e paramixovirus, adenovirus sono tra i principali responsabili delle sindromi respiratorie, dal “banale raffreddore, alle laringo, tracheo bronchiti, fino alle polmoniti interstiziali gravi”.
Non esistono terapie specifiche contro i coronavirus, ma solo rimedi sintomatici; attualmente non esiste nemmeno un vaccino.

Come si trasmettono
La trasmissione dei coronavirus uomo-uomo avviene principalmente in tre modalità:
–  (diretta) inalazione delle goccioline in sospensione emesse con tosse e starnuti da soggetti infetti;
–  (indiretta) contatto con mani, superfici, oggetti contaminati;                                                                                                                          –  ingestione di cibi contaminati non cotti;

La caratteristica del 2019-nCoV è quella di essere trasmesso per via aerea, con goccioline di saliva, di medie dimensioni con una distanza utile di meno di un metro. Difficile contagio. L’individuo infetto, ma che non ha ancora sviluppato la malattia, può diffondere il virus che si trova nelle goccioline di saliva fin dai primi giorni.

Epidemiologia
Diffusissimi nei mammiferi e negli uccelli, presenti anche nei rettili, sono presenti negli uomini e, salvo casi di modificazione e virulentizzazione come il coronavirus SARS, della MERS o il Novel Coronavirus, si manifestano con sintomi lievi; Secondo un’indagine epidemiologica i coronavirus sarebbero responsabili di circa il 10-15% dei casi di raffreddore rinvenuti nella popolazione generale.
È certo che molti di noi, più volte negli anni, abbiano contratto, una qualche infezione da coronavirus.
Nell’ultimo ventennio i coronavirus si sono imposti alle attenzioni del mondo per tre motivi: l’epidemia di SARS, tra il 2002 e il 2003, l’epidemia di MERS, tra il 2012 e il 2013, e la recente epidemia di Novel coronavirus, iniziata a fine dicembre 2019.
Epidemia di SARS
Nel novembre 2002 (SARS): una particolare variante di Coronavirus, di origine animale – pipistrelli cinesi, diede avvio, in Cina, a un’epidemia di una forma infettiva nuova, respiratoria molto aggressiva, denominata SARS Sindrome Acuta Respiratoria Grave;
L’epidemia di SARS si protrasse nel 2003 inoltrato interessando molti Stati dell’Asia (es: Hong Kong, Taiwan, Vietnam e Singapore); secondo i dati epidemiologici la SARS contagiò più di 8.000 persone e fu responsabile di quasi 800 morti.
Epidemia di MERS
Nel 2013 in Arabia Saudita (MERS):, comincia a diffondere un’altra infezione respiratoria da coronavirus alquanto aggressiva e virulenta; la MERS o sindrome Respiratorie Medio-Orientale.
L’epidemia di MERS ha registrato ad oggi circa 840 casi con poco più di 320 decessi. I casi a distanza di oltre 7 anni continuano in modo molto contenuto. Il coronavirus della MERS è conosciuto MERS-CoV o MERS-Coronavirus.
La trasmissione all’essere umano è derivata da dromedari e cammelli malati.
Epidemia di Novel Coronavirus – 2019 nCoV
Il 31 dicembre 2019 – CINA, viene notificato alla OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) l’informazione di diversi casi in Cina, nella città di Wuhan, di un’infezione respiratoria grave, con polmonite ed anche alcuni decessi. Non si conosce l’agente infettivo responsabile. Il 7 gennaio 2020 viene annunciato che la causa di queste infezioni è un coronavirus con il quale l’uomo non era mai entrato a contatto prima di allora. Questa nuova infezione da coronavirus è detta 2019 nCoV.

Periodo di Incubazione
L’incubazione, ossia il tempo che intercorre tra l’esposizione al virus e la comparsa dei primi sintomi può variare dai 3 ai 14 giorni; con una media di 6 giorni.
È stato dimostrato che durante il periodo di incubazione, diversi coronavirus, tra cui il coronavirus SARS e il recente 2019 nCoV, sono contagiosi; in termini pratici, una persona infetta e non sintomatica può trasmettere l’infezione ad altre persone

Fattori di rischio

• In generale, le infezioni da coronavirus sono più probabili durante la stagione autunnale o in inverno e sono legate alle questioni ambientali e climatiche. Resta l’evidenza che il contagio può avvenire in qualsiasi stagione. Da qui un comportamento ed una prevenzione adeguata;

• Una coinfezione con altri microrganismi, ed in particolare il virus dell’influenza ed il pneumococco, possono facilitare il manifestarsi e l’aggressione del coronavirus. Da qui l’invito alla vaccinazione;

• La stretta vicinanza con un individuo contaminato costituisce alto rischio di contagio. Da qui l’utilizzo di mascherine

• L’età avanzata e le malattie croniche, cardiache, polmonari, renali, immunologiche, costituiscono importante fattore di rischio.

• Il grado di virulenza e le modificazioni genetiche del coronavirus costituiscono motivo di maggior rischio anche in persone in buono stato di salute.

Diagnosi
Sono stati messi a punto diversi metodi sierologici e molecolari in grado di diagnosticare con precisione il virus in questione. I test di laboratorio si effettuano su sangue e sui tamponi naso-faringei.

Come si Curano
Non esistono trattamenti specifici, ossia eziologici, contro i coronavirus e le infezioni che quest’ultimi provocano. Sono in corso studi su alcuni antivirali, utilizzati per la cura dei retrovirus che stanno fornendo risposte positive, ma ancora non si è definito un protocollo terapeutico;
Un paziente in buona salute, con una infezione respiratoria da coronavirus, deve:
Osservare un riposo assoluto fino al scomparsa della sintomatologia.
Assumere molti liquidi (reidratazione) contro una pericolosa disidratazione, con alterazione degli equilibri acido/base;
Assumere farmaci antinfiammatori contro l’infiammazione e e la febbre. Paracetamolo ed ibuprofene i farmaci di maggior utilizzo.

Come Prevenire
Non esiste ancora alcun vaccino diretto e specifico contro i coronavirus. Sono in corso ricerche piuttosto avanzate per la produzione di un vaccino efficace, che richiederà comunque molti mesi od oltre per la messa in commercio.

Come precedentemente riferito effettuare un protocollo preventivo per evitare il contatto con il virus antinfluenzale e contro il pneumococco, diminuisce la possibilità di una coinfezione potenzialmente pericolosa.

Altri metodi di prevenzione:
• Lavare le mani con sapone o soluzioni a base di alcool;
• Coprire la narici e la bocca in caso di starnuti o tosse;
• Evitare il contatto con persone che manifestano sintomi respiratori.

30-01-2020 i Coronavirus e il 2019-nCoV cinese Leggi tutto »

27-01-2020 Indicazioni  OMS per il traffico internazionale in relazione alla epidemia da coronavirus 2019-nCoV

Sintomi, trasmissione

Finora, i principali sintomi clinici riportati nel focolaio da 2019-nCoV comprendono: febbre, difficoltà respiratoria, tosse; Rx torace con infiltrati polmonari bilaterali.Dal 27 gennaio 2020 la trasmissione da uomo a uomo è stata confermata nella città di Wuhan, ma anche in altre città in Cina e a livello  internazionale.

Viaggiatori internazionali: pratiche preventive

I coronavirus sono una vasta famiglia di virus respiratori che possono causare malattie che vanno dal comune raffreddore alla sindrome respiratoria medio-orientale (MERS) e alla sindrome respiratoria acuta grave (SARS). In caso di sintomi indicativi di “malattia respiratoria acuta prima, durante o dopo il viaggio”, i viaggiatori sono incoraggiati a rivolgersi al medico specialista e a riferire la storia dei propri viaggi.

L’informazione come mezzo di prevenzione

Le autorità e gli operatori sanitari diffondono ai viaggiatori informazioni per “ridurre il rischio generale di infezioni respiratorie acute”.
I consigli per il pubblico sui Coronavirus (2019-nCoV) pubblicati sul sito Web dell’OMS contengono raccomandazioni per la popolazione per ridurre l’esposizione e la trasmissione di una serie di malattie, per proteggere se stessi e gli altri dall’ammalarsi, per rimanere in salute durante il viaggio.

Ragioni della diffusione della malattia

L’attuale epidemia ha avuto origine nella città di Wuhan, che è un importante centro di trasporto nazionale e internazionale,  a causa dei grandi spostamenti della popolazione all’interno della Cina e fuori il Paese, sia nell’area dell’Asia Orientale che in tutto il mondo.  A causa della trasmissione del virus osservata da uomo a uomo c’è da aspettarsi una diffusione rapida di nuovi casi in altre aree della Cina e in sempre maggiori paesi.Con le informazioni attualmente disponibili per il nuovo coronavirus, l’OMS consiglia di attuare misure per limitare il rischio di esportazione o importazione della malattia, senza inutili restrizioni al traffico internazionale.

Consigli per attuare un controllo sanitario alle uscite dei paesi o aree dove è in atto la trasmissione del nuovo coronavirus 2019-nCoV (attualmente Repubblica popolare cinese)

Effettuare il “controllo sanitario” in uscita negli aeroporti e porti internazionali nelle aree interessate, con l’obiettivo di individuare tempestivamente i viaggiatori sintomatici per un’ulteriore valutazione dello stato di salute ed eventuale trattamento. Scopo è quello di evitare l’esportazione della malattia.

Il “controllo sanitario” in uscita include:  il controllo dei sintomi di una malattia respiratoria acuta: febbre superiore a 38 °, tosse;  il questionario ai passeggeri che escono dalle aree interessate alla infezione con ricerca di sintomi di infezione respiratoria, ricerca della potenziale esposizione a contatti ad alto rischio o alla presunta fonte animale; l’indirizzare i viaggiatori sintomatici verso ulteriori controlli medici con l’esecuzione del test sierologico per 2019-nCoV e  invio dei casi confermati in isolamento e trattamento.

In Cina, nelle aree di epidemia è opportuno istituire luoghi di “controllo sanitario” negli aeroporti nazionali, nelle stazioni ferroviarie e nelle stazioni degli autobus a lunga percorrenza, per contenere e bloccare la diffusione della epidemia.
I viaggiatori che hanno avuto contatti con casi confermati o esposizione diretta a potenziali fonti di infezione devono essere sottoposti a osservazione medica. I contatti ad alto rischio dovrebbero evitare i viaggi per la durata del periodo di incubazione (fino a 14 giorni).

Consigli per attuare un controllo sanitario all’ ingresso in paesi / aree senza trasmissione del nuovo coronavirus 2019-nCoV

Le esperienze passate sul controllo delle epidemie dimostrano che l’efficacia dello screening effettuato alle dogane di ingresso è spesso poco efficace, ma può essere molto utile per la strategia di comunicazione del rischio fornendo informazioni ai viaggiatori provenienti da paesi infetti, riguardo a come comportarsi in caso di sintomi di malattia.

Controlli e contenimento della diffusione della malattia

Durante l’attuale epidemia da coronavirus 2019-nCoV, sono stati identificati numerosi casi esportati attraverso lo screening effettuato alle dogane di accesso. I casi sintomatici possono essere identificati mediante screening della temperatura presso il punto di ingresso. Su questi individui sintomatici saranno condotti esami medici e test di laboratorio per la conferma del caso. Presso i punti di screening della temperatura non tutti i casi sono identificati. Molti portatori del virus stanno incubando la malattia o nascondono la febbre durante il viaggio.

Attualmente l’emisfero settentrionale (compresa la Cina) è nel pieno della stagione invernale quando si manifestano l’influenza e altre infezioni respiratorie. I controlli sanitari d’ingresso, devono prendere in considerazione che i viaggiatori possono manifestare sintomi di infezione respiratoria derivata da malattie respiratorie diverse dal 2019-nCoV

Comportamenti in caso di sintomi

E’ importante ricordare a tutti i viaggiatori internazionali provenienti da aree della epidemia, o che hanno avuto contatti con persone che provengono da queste aree che, in caso di febbre, tosse e difficoltà respiratoria, è importante recarsi da un medico o struttura santaria specializzata, per escludere l’insorgenza di malattia respiratoria da Corona Virus.
Le autorità sanitarie devono rafforzare la collaborazione con gli operatori aerei per la gestione dei casi a bordo di un aeromobile e la segnalazione, qualora venga rilevato un viaggiatore con sintomi di malattie respiratorie, conformemente alla guida IATA dell’equipaggio di cabina per gestire la sospetta malattia trasmissibile a bordo di un aeromobile.

Pratica vaccinale antinfluenzale ed antipneumococcica

Da diverse fonti specialistiche e di ricerca viene raccomandato, a chi affronta un viaggio verso la Cina ed i parsi asiatici, l’effettuazione della vaccinazione antinfluenzale e contro il Pneumococco. Malattie tipiche della stagione invernale, la cui presenza può facilitare il contatto e l’aggressione del Coronavirus, anche per un deficit di risposte immune, secondaria. Da qui l’efficacia della pratica vaccinale preventiva con effetti indiretti sul Coronavirus.

L’OMS sconsiglia l’applicazione di restrizioni al traffico internazionale, aereo, navale e terrestre in base alle informazioni attualmente disponibili su questo evento epidemico.

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01-02-2020 La malaria uccide ancora ad Agrigento. indagati sette sanitari 

Se vuoi notizie ed aggiornamenti sulla malaria apri il libro sulla malaria in biblioteca.

La malaria uccide ancora ad Agrigento a causa della incompetenza ed incuria dei medici .

Questo scrivevo il giorno 28 gennaio, poche ore dopo la morte di Loredana. L’articolo già pubblicato lo mantengo in questa pagina dove aggiorno alcune notizie.                          Oggi 31 gennaio la notizia è la seguente: indagati sette tra medici ed infermieri dell’ospedale di Agrigento. Ed anche il medico curante. L’ufficio della Procura, presieduto da Luigi Patronaggio ha iscritto nel registro degli indagati i sanitari. L’ipotesi di reato “omicidio colposo”. Comunque se i fatti raccontati dai parenti saranno confermati, al di là del giudizio della giustizia, i fatti sono scandalosi! DI seguito i fatti accaduti con qualche commento.

Muore a 44 anni di malaria cerebrale dopo un viaggio in Africa a Lagos, in Nigeria.  Dopo qualche giorno dal rientro ad Agrigento ha presentato malessere,  inappetenza, cefalea e febbre alta. Forse influenza? Ma nell’incertezza, conscia di essere stata in Africa, si è recata in ospedale dove, nonostante aver precisato le notizie riguardanti il viaggio, ha atteso più di 9 ore al Pronto Soccorso.  Il suo racconto non ha fatto scattare nessun allarme tra i sanitari. Alla fine, stanca e con un malessere sempre più forte ha firmato le dimissioni ed è tornata a casa. Per 5 giorni, altri sanitari non sono stati in grado di gestire una persona di ritorno dall’Africa. Dubbi, ritardi perplessità come un qualsiasi malato con sindromi simil influenzali. Poi il coma e la corsa in ospedale. Diagnosi di malaria terzana maligna, da Plasmodium falciparum.
I racconti giornalistici seguenti sono agghiaccianti. “ I medici dell’ospedale di Agrigento hanno cercato posto in qualche reparto di Malattie infettive dell’isola. Inutilmente. Da Agrigento sono partiti i contatti per le indispensabili consulenze con Roma e Palermo, Palermo e Roma. Un farmaco specifico è stato recuperato, e portato ad Agrigento, da Messina….

Per i non addetti ai lavori tutto questo può sembrare possibile per una malattia, la malaria, così lontana dalle nostre latitudini e conoscenze. Magari quasi giustificabile. Ma per la classe medica tutto questo non è giustificabile. Questo comportamento che denuncia incompetenza, superficialità ed assenza assoluta di responsabilità professionale è inaccettabile. Nel 2020, con l’informazione che circola ovunque, anche i medici più impreparati e che non hanno mai aperto un libro di malattie infettive sanno che chiunque viene da paesi a rischio va messo sotto controllo, immediato! E’ inconcepibile che un presidio, ospedaliero, un pronto soccorso, un qualsiasi ambulatorio o singolo professionista, di fronte ad una persona con malessere anche senza febbre, di ritorno da Lagos, non faccia immediatamente una valutazione clinica e poi effettui o invii in un laboratorio dove si effettua il test per la malaria. E tutti i medici devono sapere che, se hanno dubbi sulla possibilità dello sviluppo della malattia e si trovano in luoghi dove non possono fare i test necessari o trovare specialisti del settore, e la situazione del paziente peggiora, in ogni caso, prima di qualsiasi altra perdita di tempo si prescrive al paziente la terapia specifica, antimalarica. Il classico trattamento ex adiuvantibus, ossia in aiuto di un sospetto clinico non risolto. E così si salvano le vite di persone che rischiano in modo importante. 

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28 gennaio 2020 Corona Virus 2019-nCoV. Un servizio di informazione per chi viaggia.

Nel sito del Cesmet, www.clinicadelviaggiatore.com troverai indicazioni, dati e notizie provenienti sempre da fonti Ufficiali Internazionali e Scientifiche per non alimentare ulteriore confusione e paure.

I nostri servizi sanitari e informativi da sempre sono dedicati ai viaggiatori che si recano in tutte le parti del mondo. Se hai necessità di informazioni e risposte ai tuoi dubbi prima di affrontare un viaggio potrai acquistare una consulenza personalizzata, dedicata alle tue esigenze, per problemi e chiarimenti e per porre i quesiti formulando le tue domande.  

Fai attenzione alle fonti ed alla provenienza delle notizie.

«Ci appare che la capacità di diffusione del virus si stia rafforzando … ».

«Il periodo di incubazione può variare tra 1 e 14 giorni … ».

«Questo coronavirus si trasmette anche durante l’incubazione, diversamente da quello della Sars ..». «La conoscenza che abbiamo al momento del coronavirus è limitata».

Corona Virus 2019-nCoV: le notizie che si rincorrono di minuto in minuto sono in costante modifica. Ed il peggio sembra essere sempre dietro l’angolo. Tutta la stampa ed i media mondiali scrivono e commentano sul fenomeno di questa epidemia di Coronavirus, oramai da considerarsi pandemia per le sue caratteristiche di contagio, diffusione e coinvolgimento di diverse nazioni soprattutto in Estremo Oriente. Presto questa situazione potrebbe assumere una diffusione globale.

I social media sono letteralmente invasi di “gruppi” e di “singoli individui” che scrivono di tutto e sfornano notizie spesso poco controllabili. In questa situazione, che porta alla confusione, incomprensione e poi al panico di molti individui, è saggio attenersi ed ascoltare le fonti ufficiali di OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e di CDC di Atlanta USA, l’organo ufficiale del controllo delle malattie infettive americano. Ed anche ascoltare le fonti scientifiche ufficiali dei centri di ricerca che in questo periodo cercano di fare chiarezza. Molte delle notizie che girano sono da considerare “leggende metropolitane” e quindi da prendere con le molle.

 La storia millenaria dell’uomo è ricca di ….

Epidemie, Pandemie, malattie sconosciute, ci sono sempre state nella storia della umanità. Di danni e catastrofi le malattie infettive ne hanno provocati sempre. Nei secoli o millenni passati l’equilibrio delle popolazioni erano mantenute proprio dal diffondersi di epidemie globali.

 Oggi la ricerca e la scienza sono la via maestra per la risoluzione anche dei peggiori problemi…

Infatti quanto detto precedentemente non c’è più ed è inconcepibile. Posso assicurarti che mai come in questa occasione “i centri scientifici di tutto il mondo” ed anche “gli scienziati” hanno potuto ricevere in tempo reale le notizie di ricerche fatte sia dai ricercatori cinesi, direttamente sul focolaio della epidemia, sia in altri centri di ricerca sparsi nel mondo e riuniti in un network con scambi costanti di informazioni. Se si riuscirà a controllare ed a risolvere questa situazione attualmente piuttosto grave, lo si dovrà a questo sforzo comune di molti centri di ricerca che in questo momento stanno lavorando in sinergia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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24-01-2020 Coronavirus: i decessi in Cina negli anziani e malati cronici

I dati clinici dei pazienti ricoverati per il Coronavirus che cominciano ad affluire dagli ospedali cinesi, ci confermano, se mai avessimo avuto bisogno di conferme, che la maggior parte dei 600 casi manifestatesi fino ad oggi, con forme respiratorie gravi, e soprattutto i decessi,  si sono manifestati nella popolazione anziana, ultra ottantenne, affetta da malattie croniche cardiologiche, respiratorie o in diabetici avanzati. Pochi i settantenni e sessantenni generalmente malati cronici. Solamente una donna di 45 anni è deceduta. Diabete, cirrosi epatica, malattie cardiocircolatorie ed ipertensione le malattie presenti nelle persone decedute per questa forma di Coronavirus.

I casi accertati si mantengono ad oggi, 24 gennaio 2020, poco oltre i 600 individui, la cui età, la maggior parte anziani, ed i precedenti clinici, confermano le normali risposte ed i normali quadri che si manifestano durante epidemie virali di diversi tipi. Si conferma che l’attenzione della sanità deve essere sempre riposta negli anziani, persone defedate ed affette da malattie croniche.

Ricordiamo che la tanto banale “Influenza da mixovirus”, tanto poco considerata nel nostro paese, da sola ha fatto la scorsa stagione (’18/’19) oltre 200 vittime, in particolare nella popolazione anziana.

La risposta della sanità mondiale è stata messa in atto per arginare la diffusione di un virus che da zoonotico, ossia caratteristico degli animali, è diventato a contagio diretto uomo – uomo. Questa risposta è stata attuata per il timore che questo nuovo virus, come successo in altre occasioni, potesse avere una diffusione pandemica, ossia rapida, e globale, oltre che rischiosa. D’altra parte in Cina è stata particolarmente forte e con decisioni draconiane. Decine di milioni di persone sono state bloccate in tutte le loro attività e spostamenti. Una domanda comunque si impone? Perché in passato non sono state prese misure così drastiche per altre situazioni epidemiche? Perché epidemie come la MERS nei paesi Arabi, con oltre un migliaio di decessi, non hanno trovato attenzione come questa epidemia? Seguiremo l’evoluzione della epidemia e dei fatti per poter dare una risposta anche a questi quesiti.

 

 

 

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