Paolo Meo - MioDottore.it

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Malaria cerebrale. Imperizia e superficialità di alcuni medici causano ancora troppi morti.

Muore di malaria cerebrale un giovane di 38 anni in missione di lavoro in Camerun a fine dicembre 2023. Questo lavoratore di una importante azienda di Cremona, la OCRIM, si è recato nel paese africano nel mese di novembre 2023, paese ad alto rischio malarico, senza indicazioni per la protezione dalla puntura delle zanzare, nè un comportameno corretto assumemdo  una profilassi farmacologica protettiva adeguata. E’ morto per una violenta forma di malaria cerebrale. L’ennesima morte da malattie esotiche causata dall’imperizia di medici privi di ogni preparazione. Le responsabilità sono sempre prima della partenza, con informazioni confuse ed incerte, ed al rientro con incapacità di gestire l’evento morboso.

 

I fatti
Questo episodio è avvenuto dopo circa un mese dal rientro del lavoratore dal paese africano. Poco prima di Natale, aveva manifestato per circa una settimana sintomi lievi, scambiati per sindrome influenzale (come al solito), da medici superficiali ed incompetenti. Questi sintomi si sono aggravati in pochi giorni, improvvisamente, e sono esitati in “crisi epilettiche” causate da un focolaio cerebrale malarico, e in poche ore in coma irreversibile. Il decesso è avvenuto dopo un giorno alla fine di dicembre ‘23. Questa è la caratteristica della malaria cerebrale, improvvisa, inaspettata, incontrollabile. Tutti i medici ed il personale sanitario dovrebbero oramai conoscere l’origine e l’evoluzione di questa forma tropicale, ma non è così. La diagnosi tardiva di malaria, e la terapia specifica che segue, in emergenza, non è servita a nulla in questo caso, né è utile nei ritardi di diagnosi. Il processo è quasi sempre irreversibile. Il decesso è ineludibile. E’ opinione comune considerare la malaria uno scherzo, una comune malattia da viaggio, si arriva poi a drammi incomprensibili. Deve essere chiaro a tutti che la malaria non è uno scherzo. Di malaria si muore.

La responsabilità professionale
Non si comprende perché, nonostante che il tema “malaria nei viaggiatori” sia affrontato in tutte le salse, alcuni medici curanti di pazienti rientrati dai paesi “a rischio malaria”, con sintomi lievi di tipo simil influenzale, non comincino prima ad escludere la possibile malaria, che può evolvere in pochi giorni in forme gravi, e poi in un secondo momento, ad escludere l’eventuale influenza o altre malattie lievi. Occorre invertire il modo comune di pensare da parte di molti medici e personale sanitario addetto e anche dei pazienti-viaggiatori: “ è solo una influenza; è solo una diarrea; è solo un raffreddamento”; e solo in seguito, quando la malattia è ormai avanzata ci si ricorda che ci sono malattie tipiche dei viaggi che si possono aggravare in poco tempo. La norma da seguire da parte di tutti è la seguente: “prima si esclude l’ipotesi più grave e la possibile insorgenza di malattie tipiche del paese meta del viaggio. Poi, una volta esclusa questa ipotesi, allora si passa a considerare forme più leggere e meno pericolose.

Non tergiversare nel prescrivere la terapia nel dubbio.
Questa è un’altra buona abitudine basata su esperienze di anni di lavoro sul campo, un comportamento medico basato sulla prudenza e sulla consapevolezza del rischio di questa malattia: nell’incertezza di una diagnosi riguardante la “grande ingannatrice, ossia la malaria”, anche in presenza di test di laboratorio negativi, ma con il persistere di sintomi reali e dubbiosi, è meglio sottoporre il paziente che giunge da paesi a forte rischio di malaria da “plasmodio falciparum”, ad una terapia antimalarica “ad iuvantibus”. Ossia sottoporre a terapia antimalarica la persona anche con diagnosi incerta o dubbia, ma con il solo sospetto, allo scopo di evitare peggioramenti pericolosi in caso di presenza del parassita malarico. Meglio attivarsi nell’incertezza che tergiversare dimostrando una incompetenza senza scusanti. Non confidate nelle dignosi di laboratorio ma seguite l’istinto clinico ed il sospetto sui sintomi.

La responsabilità della medicina del lavoro ed i medici aziendali

Descritto il fatto riguardante la morte di un giovane lavoratore che si era recato in un paese a rischio di malaria, vorrei ora affrontare il tema riguardante la “responsabilità medico-legale” dei “medici aziendali”. Responsabilità che riguarda anche il “datore di lavoro”, secondo le leggi vigenti. E’ obbligo di qualsiasi medico aziendale, per evitare danni, malattie infortuni durante una missione all’estero ai lavoratori, ed anche degli RSPP, ossia dei rappresentanti dei lavoratori, per la sicurezza sul lavoro, informare dei rischi reali legati all’ambiente del lavoro e fornire indicazioni preventive corrette. Ossia, il primo dovere del medico aziendale è quello di effettuare una “valutazione dei rischi” del paese, dell’area, dei luoghi e degli ambienti di lavoro, di valutare i reali rischi biologici, ossia delle malattie infettive possibili, e sulla base di queste valutazioni eseguite proporre al lavoratore, in missione all’estero, le corrette pratiche preventive e comportamentali e stilare dei protocolli per evitare i rischi legati alla mansione, al rischio biologico dell’area, ad altri rischi legati alla missione. La “responsabilità dei medici aziendali” riguardante il rischio biologico, ossia il rischio derivato dalla presenza di microbi causa di malattie infettive, presenti nell’area di lavoro, è dettato dal “titolo X della legge 81/08”. E questa è una responsabilità enorme che richiede conoscenza perizia e aggiornamento.

La valutazione reale del rischio, il primo passo per una corretta protezione di chi viaggia.

Il “medico aziendale” ed anche il “personale dei centri di medicina dei viaggi” hanno il dovere di effettuare una valutazione della reale presenza del rischio di malattie nell’ambiente; del loro mutare nel tempo, al variare del clima, della stagione, e della risposta ambientale ai mutamenti climatici. Da queste valutazioni il professionista deve fornire le corrette indicazioni della prevenzione e dei comportamenti da adottare, per evitare l’insorgenza di malattie in corso di missione, di un soggiorno o al rientro da questo.

Medici aziendali

Lo stesso medico aziendale, raccolte le informazioni, anche all’interno della sua azienda, con contatti periodici nei luoghi di riferimento, elabora le indicazioni, compila un protocollo da seguire e fornisce al personale in partenza i giusti consigli delle cose da fare prima del viaggio e dei comportamenti in loco. Il medico aziendale ha anche il dovere di seguire il proprio personale in missione ed essere a conoscenza delle malattie del lavoratore al rientro dalla missione. Tra i suoi compiti quelli di avvisare i medici curanti o le strutture ospedaliere degli eventuali rischi a cui il lavoratore è stato sottoposto.

 

I consulenti specialisti al fianco dei medici aziendali e dei curanti.
Il medico aziendale, come spesso capita, non ha la preparazione specialistica per affrontare un compito così impegnativo. La valutazione dei rischi biologici è materia molto specialistica. Per questo motivo è buona norma rivolgersi ed utilizzare consulenti specialisti ed esperti, per fornire un servizio corretto ed evitare di incorrere in responsabilità anche gravi, a cui è legato anche l’RSPP aziendale ed il datore del lavoro. Le leggi che regolano e tutelano la salute del lavoratore all’estero vanno applicate in toto per evitare casi come quello descritto in precedenza, ed evitare di incorrere in gravi responsabilità anche penali.
Questa situazione di conoscenza delle malattie esotiche che insorgono all’estero durante i viaggi, riguarda anche i medici curanti o i clinici di pronto soccorso o ospedalieri che non sono in grado di capire lo stato di salute di una persona appena rientrata da viaggi in aree a rischio. Queste responsabilità riguardano la gestione preventiva e curativa di tante malattie presenti nei luoghi di lavoro e di soggiorno all’estero, a cui tanti viaggiatori sono soggetti.

Queste considerazioni ed indicazioni sono dettate da una esperienza pluridecennale nei cantieri di grandi aziende cominciata nel 1989 in Etiopia e seguitata in tanti paesi africani, gestendo servizi sanitari aziendali negli ambienti più diversi, per poi proseguire fino ai nostri giorni, lavorando a fianco di medici aziendali, come consulente, proprio per applicare al meglio la tutela di coloro che lavorano all’estero. L’esperienza del lavoro all’estero, in ogni tipo di ambiente e di clima, ci insegna che la tutela della salute del viaggiatore comincia dallo studio degli ambienti di lavoro e di soggiorno; dall’attenzione alla reale situazione climatica, stagionale e dei cambiamenti che mutano l’ambiente di mese in mese, con l’insorgenza o la scomparsa delle malattie presenti nel territorio. Il medico aziendale deve pretendere dalla propria azienda una informazione aggiornata dei luoghi di lavoro, sia nelle città che nei cantieri esterni. Deve informare il proprio consulente e insieme aggiornare i protocolli preventivi da indicare a chi parte. Questi sono i veri principi ed i comportamenti dei medici aziendali e dei medici che operano nei centri di medicina per viaggiatori che vogliono tutelare i propri viaggiatori. Applicando le leggi e le giuste regole ed applicando protocolli corretti, si evitano danni, spesso irreversibili, come quello che è accaduto.

 

L’informazione corretta e una buona formazione abbattono i rischi.
Gli incidenti sul lavoro o i danni in corso di viaggio, applicando le giuste regole ed i protocolli corretti si ridurrebbero o addirittura si eliminerebbero. Tante malattie ed anche i decessi al ritorno da un viaggio, in particolare sul lavoro potrebbero essere evitate con una maggiore attenzione. Imperizia, superficialità ed ignoranza non possono essere più ammessi in una classe medica che ha a sua disposizione dei sistemi di informazione e di comunicazione che prima non esistevano. Le informazioni si trovano rapidamente; i contatti con i consulenti esperti sono molto più semplici di un tempo. Tutti i professionisti e le strutture sanitarie possono essere in contatto tra di loro e possono interloquire in una rete professionale che facilita di trovare soluzioni e supporto al proprio lavoro di clinico e di diagnostica.
Per questo motivo dobbiamo pretendere mai più morti di malaria. Questa è una malattia comune in moltissimi paesi del mondo, prevenibile con pratiche semplici da applicare, e curabile con farmaci efficienti se assunti all’inizio della sua diffusione nell’organismo.

 

Dr. Paolo Meo specialista medicina tropicale
direttore del Cesmet Clinica del Viaggiatore

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Argentina, dichiarata emergenza sanitaria per la Dengue

27 Dicembre 2023- In Argentina nell’anno 2023 sono stati 135.676 i contagi ufficiali diagnosticati clinicamente e confermati con i test di laboratorio; 68 i morti causati dal virus della Dengue; questi i dati al 31 Novembre; ed i casi continuano a crescere nel mese di dicembre. Questi sono i numeri ufficiali forniti dal Ministero della Salute argentino per una epidemia che si è diffusa nella maggior parte delle provincie del paese. Per questo motivo e con questi numeri è stata decretata l’emergenza sanitaria per attuare nei tempi più rapidi tutte le misure necessarie per proteggere popolazione ed ambienti, intervenire con metodi efficaci e rapidi, per evitare la diffusione del virus. Tra Novembre e dicembre 2023 i casi sono in ulteriore aumento.

Fino a metà dell’anno 2023 (maggio/giugno) il virus della dengue circolava soprattutto in 4 regioni argentine, in particolare nella Regione Centrale (Buenos Aires, Città Autonoma di Buenos Aires, Córdoba, Entre Ríos, Santa Fe); nella Regione di Cuyo (San Luis); nella Regione NEA (Corrientes, Formosa, Chaco); e nella Regione NOA (Catamarca,Jujuy, La Rioja, Salta, Santiago del Estero, Tucumán). Nello stesso periodo il Ministero della Salute argentino ha segnalato oltre 1500 casi di Chikungunya, in particolare nelle città di Buenos Aires; CABA; Chaco; Cordova; Correnti; Formosa, Santa Fé e Salta. Da allora l’epidemia di dengue si è estesa alla quasi totalità del territorio del paese. Alcuni casi sono stati registrati anche in Patagonia. Gli studi hanno evidenziato che il 93% dei casi è autoctono, ossia si è manifestato in persone che non avevano viaggiato in paesi endemici. I rapporti si sono modificati in meno di 2 anni. La malattia, causata da uno dei 4 tipi di virus, il più pericoloso il tipo 3, viene trasmessa attraverso dalla puntura della zanzara Aedes aegypti. Il sintomo dominante, insieme alla febbre molto alta, i dolori muscolari e articolari.
Dal 2022 ma in particolare in questo ultimo anno le infezioni ed i casi di dengue si sono manifestati e si sono trasmessi durante tutto l’anno, senza interruzioni durante i mesi più freddi. E questo è l’indice che sia la zanzara che anche il virus al suo interno rimangono attivi ed in grado di diffondere in tutti i mesi dell’anno. Segno di un cambiamento del clima, delle stagioni e dello stesso ambiente. L’Argentina, come i paesi europei, in particolare quelli del Mediterraneo. manifestano il cambiamento del clima e delle stagioni, che favorisce la diffusione di insetti vettori e di malattie a questi collegati.

Oltre all’attenzione alla puntura delle zanzare, in Argentina sta diventando importante l’utilizzo del vaccino contro la dengue che copre sia coloro che hanno avuto la malattia che chi non la ha avuta. (Qdenga vaccino della Takeda)

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DENGUE in Bangladesh: casi e morti per febbre da dengue in aumento. La vaccinazione l’unica prevenzione efficace

Dengue in Bangladesh: aumento esponenziale dei casi nei primi 9 mesi del 2023 rispetto all’anno 2022. I morti per Dengue superano i 900, 2/3 sono a Dhaka. La vaccinazione l’unica prevenzione efficace

21 ottobre 2023: Dengue in Bangladesh assume dimensioni preoccupanti.

3.008 sono i ricoveri per febbre dengue nel mese di settembre 2023.  187.725 il totale dei casi di dengue fino a settembre 2023, una stagione record. In tutto il 2019 furono denunciati poco meno di 100.000 casi della malattia. 909 i decessi registrati per la dengue fino a settembre 2023. Due terzi dei decessi provengono dalla città di Dhaka. Nel 2022 i decessi ufficiali furono 281.
Nell’anno 2023 il 60% dei ricoveri per dengue è registrato in strutture sanitarie fuori Dhaka (101.828). Fino al 2019, nessun distretto e regione al di fuori della città di Dhaka aveva registrato casi di dengue. La malattia si è diffusa in molte regioni del paese grazie alla diffusione di Aedes Albopictus. Questo il ceppo di zanzara è responsabile della trasmissione della dengue nelle aree rurali del paese. L’Aedes aegypti si trova prevalentemente nelle aree urbane, in particolare a Dhaka, mentre l’Aedes albopictus è più attiva nelle aree rurali.
A causa del movimento delle persone dalla città alle zone rurali, il virus della dengue si è diffuso dalla capitale ai villaggi dove la campagna anti-zanzare è molto più debole. La capacità vettoriale dell’Aedes albopictus ossia la capacità di una zanzara di diffondere un agente patogeno tra gli ospiti è molto alta. Aedes Albopictus è la stessa zanzara presente nel bacino del mediterraneo ed anche in Italia.

 

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COSA E’ LA DENGUE?  La dengue è una malattia acuta, virale causata da un virus trasmesso dalla puntura di zanzare infette. Aedes è il tipo di zanzara responsabile della trasmissione. La malattia ha una incubazione da pochi giorni fino a 2 settimane e le manifestazioni della malattia durano generalmente una settimana.
QUALI I SINTOMI? Caratteristica è una febbre particolarmente elevata, accompagnata da mal di testa, dolori dietro gli occhi, congiuntivite dolori muscolari ed una eruzione cutanea persistente. Tra i sintomi anche nausea, vomito, e sanguinamento minore. Una costante la stanchezza che può durare mesi.
COSA SI RISCHIA? La dengue si può aggravare improvvisamente con una diminuzione importante delle piastrine e crisi emorragiche con epistassi anche importanti. Nei casi più gravi il sanguinamento può divenire incontrollato con stato di shock, crollo pressorio, e decesso rapido.

COME EVITARE LA DENGUE?
REPELLENTI: La prima prevenzione da applicare sempre con scrupolo è l’utilizzo di repellenti efficaci per evitare le punture di zanzare infette. Esistono prodotti particolarmente efficaci. Tra questi ricordo un repellente naturale di origine asiatica: l’olio di Neem, ed in particolare il NOZETA, che è il prodotto per l’uomo. Richiedere quindi il NOZETA, il repellete umano molto efficace e indicato anche per neonati, bambini, donne in gravidanza e per chi ha pelle reattiva a prodotti chimici.  ( CLICCA QUI PER INFO)
VACCINO CONTRO LA DENGUE: essenziale effettuare la vaccinazione in caso di viaggio in Bangladesh ed anche negli altri paesi dell’area tropicale ed equatoriale. Richiedi il nuovo vaccino contro la Dengue (QDENDA della casa produttrice TAKEDA). E’ un vaccino sicuro ed efficace, che ha la caratteristica di immunizzare contro i 4 tipi di virus, e di attivare le difese fin dalla prima settimana dopo la somministrazione. La mia esperienza di somministrazione effettuata negli scorsi 5 mesi mi conferma l’efficacia e la sicurezza ma mi induce a consigliare di effettuare questo tipo di vaccinazione sotto controllo medico, valutando a distanza di 5/7 giorni eventuali effetti, noti e non rischiosi, segni di efficacia, Può comparire una lieve febbre, dolenzia leggera agli occhi e qualche dolore, ad una bassa percentuale di persone che hanno effettuato il vaccino. Questo tipo di vaccino è considerato un salva vita ed è destinato alla popolazione tra i 4 ed i 60 anni. Per gli ultra settantenni come per chi ha avuto la malattia è opportuna una valutazione dello specialista.

DOVE VACCINARSI: Presso il CESMET CLINICA DEL VIAGGIATORE si effettua la vaccinazione contro la dengue dal mese di aprile 2023. Prima della vaccinazione presso il nostro centro si richiese una consulenza ONLINE, per una valutazione dello stato e risposa del vaccino (SCRIVI A seg.cesmet@gmai.com o invia un messaggio via whatsapp al numero 3466000899). Prenota la tua consulenza e l’effettuazione del vaccino.
RICHIEDI LA CONSULENZA – COMPILA IL MODULO – EFFETTUA LA VACCINAZIONE.
E’ da considerare essenziale per il viaggio nel paese.

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IXCHIQ il nuovo vaccino per la Chikungunya.

“Ixchiq” è il primo vaccino al mondo realizzato per la protezione nei confronti della “febbre virale da Chikungunya”. E’ stato approvato negli Usa dall’FDA (Food and Drug Administration). La notizia è di quelle importanti che farà storia nel campo della medicina. Molte sono le aspettative per questo vaccino. Infatti, OMS ricorda che in 15 anni sono stati denunciati ufficialmente, nel mondo oltre 5 milioni di casi. La malattia è invalidante e talvolta mortale.
Il virus della Chikungunya è considerato sempre da OMS e dalle autorità sanitarie di tutto il mondo “una vera minaccia emergente per la salute globale”. Da sempre presente in America Centrale e del Sud, nei Caraibi ma anche in Africa ed in Asia, il virus, trasmesso dalle zanzare del genere Aedes, si è diffuso in diversi paesi anche del bacino del mediterraneo. In Italia ricordiamo diversi focolai epidemici piccoli e medi, in Romagna ed in Veneto dal 2010 in avanti. E soprattutto ricordiamo l’improvvisa epidemia a Roma, partita dalla pianura pontina, nel 2017, con oltre 100 casi sviluppatisi nel quartiere di San Giovanni. E come l’Italia anche altri paesi Europei hanno sviluppato focolai della malattia, che poi si sono autolimitati.
La prima epidemia nota è stata descritta nel 1952 in Tanzania, anche se già nel 1779 era stata descritta un’epidemia in Indonesia, attribuibile forse allo stesso agente virale.

 

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La Chikungunya è una malattia infettiva virale acuta, trasmessa dalle zanzare del Genere Aedes, sia della specie albopictus che aegypti. Il sintomo caratteristico è costituito da dolori muscolari ed in particolare articolari piuttosto violenti. E proprio questi dolori costringono la persona ad una posizione “quasi strisciante” da cui il nome. La febbre anche elevata è una caratteristica, ma secondaria. La discriminate tra Dengue e Chikungunya sono proprio i caratteristici dolori che bloccano la deambulazione di chi è affetto da Chikungunya. Questo virus può anche attaccare organi interni con un peggioramento importante dello stato di salute ed in alcuni casi il decesso. Gli esiti, dolori generalizzati e forte stanchezza, in alcuni casi possono durare mesi, talvolta anni.
Il virus della Chikungunya sta creando una situazione di allarme nelle Americhe in particolare Centro America dove la malattia sta diffondendo in modo preoccupante. Negli ultimi due mesi, tra Agosto e Settembre sono stati denunciati 115mila casi con 33 decessi.

Il vaccino Ixchiq è stato sviluppato dalla casa Farmaceutica Valneva, azienda tutta europea, ed approvato per le persone di età pari o superiore a 18 anni. Queste sono le persone che corrono un elevato rischio maggiore di esposizione. Ora ci aspettiamo che il via libera a Ixchiq da parte dell’autorità di regolamentazione dei farmaci statunitense favorirà, nel più breve tempo possibile il lancio e la diffusione del vaccino nei Paesi in cui il virus è più diffuso. Quindi questo vaccino rappresenta un importante strumento per la prevenzione della Chikungunya, soprattutto per le persone che vivono nei paesi endemici e per coloro che viaggiano in aree a rischio.
Ixchiq è un vaccino realizzato con virus vivo, per l’immunizzazione attiva e la prevenzione delle malattie causate dal virus chikungunya. E’ costituito da una monodose e a quel che sembra non occorrono richiami. L’obiettivo del vaccino è quello di immunizzare l’organismo nei confronti del virus chikungunya (CHIKV), stretto parente del virus dengue. Viene somministrato in persone di età pari o superiore a 18 anni. Queste per il momento le indicazioni approvata mediante studi effettuati su titoli anticorpali neutralizzanti anti-CHIKV.
Valneva ha riportato i dati finali di fase 3 nel marzo 2022 che mostrano un tasso di sieroconversione, ossia una copertura del 98,9% dopo 28 giorni con una singola vaccinazione. Valneva continuerà a valutare la persistenza degli anticorpi per almeno cinque anni.

video pubblicato dal sole 24 ore  CLICCA QUI PER VISIONARE
a cura di Marcello Frisone 10/11/23

 

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LA DENGUE NEL MONDO al settembre 2023 (OMS)

Novembre 2023
Febbre da virus Dengue: casi in aumento in tutto il mondo. La migliore prevenzione è l’utilizzo del nuovo vaccino Qdenga. Da oggi tutti i viaggiatori possono considerare la pratica vaccinale nei confronti della malattia un “salvavita”. Richiedi una consulenza informativa o prenota la tua vaccinazione scrivendo a seg.cesmet@gmail.com o via whatsapp al 3466000899.

 

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Per effettuare la vaccinazione occorre compilare un “modulo valutativo pre-vaccino” con notizie sanitarie, di eventuaale pregressa malattia dengue, e sulle destinazioni dei viaggi. (richiedi il modulo valutativo prima di effettuare la vaccinazione). Sarai seguito nei giorni dopo la vaccinazione da medici esperti per valutare la tua reattività al vaccino. Al Cesmet il vaccino Qdenga è somministrato dall’aprile 2023.

DENGUE: oltre 4,2 milioni di casi nel mondo nei primi 9 mesi del 2023 con oltre 3.000 decessi correlati alla dengue. 79 i paesi dove è stata segnalata la malattia. Questi i dati ufficiali della Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
I paesi con la maggior incidenza di casi sono il Brasile, il Perù, il Bangladesh, la Bolivia, l’Argentina, il Messico, le Filippine, il Nicaragua, l’India e la Colombia. Nel 2023 picchi di malattia in molti paesi asiatici tra cui si evidenzia lo stato di Singapore ed anche i paesi mediorientali hanno segnalato casi di malattia come l’Arabia Saudita.

In Europa 74 casi autoctoni accertati al 2 ottobre 2023 in persone che non hanno viaggiato in aree endemiche: Italia (42 casi), Francia (31 casi) e Spagna (1 caso) – dati ufficiali.

Antille francesi, Martinica e Guadalupa, molte isole caraibiche, la stessa Cuba stanno registrando un aumento importante di casi ed anche di decessi per la malattia virale. Casi registrati anche nel 2023 nella Repubblica di Reunion e nella Guyana francese con un aumento stagionale di casi osservato nelle ultime settimane di settembre.
In Europa, in particolare nei paesi che si affacciano sul mediterraneo la trasmissione dalla zanzara Aedes Albopictus è stata favorita dalle temperature che per lunghi periodi non sono scese sotto i 25°C, facilitando la riproduzione del virus all’interno delle zanzare e quindi la capacità elevata di trasmissione. Possiamo affermare che diverse Arbovirosi sono divenute malattie stagionali nel Mediterraneo.

CASI DENGUE in Centro e Sud America e Caraibi

Oltre 3,5 milioni di casi, di cui 1,6 confermati, e oltre 1600 decessi segnalati nella regione delle Americhe al 2 ottobre 2023
(Indicatori di Dengue (collegamento con PAHO) . La regione ha segnalato epidemie significative dall’inizio del 2023 ( DATI OMS: Dengue – la regione delle Americhe). Secondo i dati riportati da PAHO – dati epidemie), fino a settembre 2023, la maggior parte dei casi nella regione sono stati segnalati dal Brasile e dal Perù. Il Perù ha vissuto una delle più grandi epidemie di dengue della sua storia. Attualemte secondo il Ministero della Salute del Perù i casi segnalati nel paese mostrano una tendenza alla diminuzione. Tutti e quattro i sierotipi del virus dengue (DENV 1, DENV 2, DENV 3 e DENV 4) circolano attualmente nelle Americhe. Di seguito per ogni nazione, da cliccare, puoi accedere ai dati della epidemia nel corso degli anni (dati uffuciali delle singole nazioni riportate da PAHO)
Un aumento di casi segnalato anche in Bolivia, Costa Rica, Ecuador, Honduras, Messico, Nicaragua, Panama, Paraguay, Venezuela e Colombia.

 

CASI DENGUE in Asia

Le febbri virali da Dengue sono state segnalate nella maggior parte dei paesi asiatici. di seguito un elenco dei paesi che hanno pubblicato i dati ufficiali, attraverso documenti delle autorità sanitarie:

CASI DENGUE in Africa

Le febbri virali da Dengue sono state segnalate in diversi paesi africani: Di seguito un elenco, parziale, dei paesi che hanno pubblicato i dati ufficiali, attraverso documenti delle autorità sanitarie:

CASI DI DENGUE in AUSTRALIA

La maggior parte delle aree dell’Australia non hanno riportato casi di Febbri da Dengue per mancanza del vettore specifico, ossia la zanzara tipo Aedes. Focolai di malattia sono segnalati nel Queensland settentrionale ogni anno. La trasmissione avviene generalmente da viaggiatori o popolazione immigrata, portatrice sana del virus. La zanzara Aedes può quindi può trasmettere il virus della dengue ad altri soggetti.

 

CASI DI DENGUE in USA (leggi i dati del CDC)

Negli Stati Uniti la segnalazione di casi autoctoni (locali) della febbre virale di dengue è stata segnalata in Florida, Hawaii, Texas e Arizona.  Focolai di dengue si verificano occasionalmente negli Stati Uniti continentali, ovvero in 49 stati degli USAe sono riportati in viaggiatori che provengono da paesi endemici. .
La malattia da dengue è comune nei territori statunitensi delle Samoa Americane, di Porto Rico e delle Isole Vergini Americane e negli Stati liberamente associati, compresi gli Stati Federati di Micronesia, la Repubblica delle Isole Marshall e la Repubblica di Palau.
Poiché i tipi di zanzare che trasmettono il virus la dengue, Aedes Albopictus ed altri, sono comuni in molte aree degli Stati Uniti, la diffusione locale della dengue è possibile.

 

MALATTIA DA VIRUS DENGUE

La malattia da virus Dengue, nei 4 tipi, si sviluppa nelle persone che vivono, soggiornano o transitano  nella maggior parte dei paesi tropicali e subtropicali. Viaggiatori che provengono dalle aree del nord del mondo (Europa, Nord America, Asia settentrionale) possono contagiarsi con il virus attraverso le punture delle zanzare infette.
La prevenzione nei confronti di questa malattia avviene anzitutto attraverso misure di protezione personale nei confronti delle punture di zanzara, utilizzo di repellenti; il metodo di prevenzione più efficace oggi è l’utilizzo della vaccinazione contro la malattia Dengue. Vaccino recentemente messo in commercio in diversi paesi europei, Italia compresa (QDENGA della azienda TAKEDA) .

In Italia ed in Europa la trasmissione del virus dengue è legata all’importazione del virus da parte di viaggiatori “portatori sani del virus” attraverso vettori (insetti) che possono funzionare da riproduttore del virus quali  Aedes albopictus, oramai diffusa in gran parte dell’Europa, e Aedes Egypti presente soprattutto a Cipro, attorno al Mar Nero e nella regione di Madeira.

L’attuale probabilità che si verifichino eventi di trasmissione locale del virus dengue nelle aree in cui i vettori sono presenti è elevata, poiché le condizioni ambientali sono favorevoli all’attività dei vettori e alla replicazione del virus nei vettori. Nel 2023 sono stati segnalati casi di dengue acquisita localmente in Francia e in Italia. I focolai autoctoni di dengue in Europa si sono verificati tra giugno e novembre, periodo oramai favorevole alla trasmissione del virus.

 

 

 

 

 

 

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Filippine – Dengue. Oltre 80.000 casi nei primi 6 mesi del 2023. Necessaria la vaccinazione contro la dengue

I casi di Dengue nel primo semestre del 2023 sono aumentati in tutto il territorio delle Filippine rispetto al 2022. Protezione dalla puntura delle zanzare Aedes o vaccinazione contro la malattia i metodi preventivi da seguire. Il nuovo vaccino Qdenga della casa Takeda considerato un ” salvavita sicuro ed efficace”.

Il Ministero della Salute delle Filippine (DOH) ha riportato 80.318 casi ufficiali di febbre dengue fino a fine giugno 2023 in tutto il paese.

DENGUE IN CRESCITA
                    DENGUE IN CRESCITA

La Dengue è diffusa in tutto il paese. Ben 14 delle 17 regioni dell’arcipelago hanno segnalato nel 2023 un aumento dei casi. In particolare dal mese di maggio la crescita dei casi è stata esponenziale. Sono stati segnalati 299 decessi per dengue. E questi sono solamente i casi ufficiali. La diffusione del virus nella popolazione è considerata molto maggiore.
Dal mese di luglio al mese di Settembre 2023 i casi sono continuati a crescere superando i 100.000, secondo dati ufficiosi dei media nazionali e locali.

 

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ALCUNE NOTE:

La dengue è una malattia acuta, virale causata da virus trasmessi dalla puntura di zanzare infette. Esistono quattro sierotipi del virus strettamente correlati ma antigenicamente diversi che possono causare la dengue (DEN1, DEN 2, DEN 3, DEN 4).
Aedes Aegipty o Albopictus o altre sono i tipi di zanzara responsabili della trasmissione della malattia. La Dengue ha una incubazione che dura da pochi giorni fino a 2 settimane e le manifestazioni della malattia si prolungano generalmente per una settimana.
Sintomi: Caratteristica è una febbre particolarmente elevata accompagnata da mal di testa, dolori dietro gli occhi, congiuntivite, dolori muscolari ed articolari anche forti e spesso una eruzione cutanea persistente. Tra i sintomi anche nausea, vomito, e sanguinamento minore. Una costante la stanchezza può durare mesi.
La dengue si può aggravare improvvisamente con una diminuzione importante delle piastrine e crisi emorragiche con epistassi anche gravi. Nei casi più gravi il sanguinamento può divenire incontrollato con stato di shock, crollo pressorio, e decesso rapido.

REPELLENTI E VACCINO CONTRO LA DENGUE (QDENGA) I METODI PREVENTIVI.

La prima prevenzione da applicare sempre con scrupolo è l’utilizzo di repellenti efficaci per evitare le punture di zanzare infette. Esistono prodotti particolarmente efficaci. Tra questi ricordo un repellente naturale di origine asiatica: l’olio di Neem, ed in particolare il NOZETA, che è il prodotto per l’uomo. Richiedere quindi il NOZETA, il repellete umano molto efficace e indicato anche per neonati, bambini, donne in gravidanza e per chi ha pelle reattiva a prodotti chimici.  ( CLICCA QUI PER INFO E ACQUISTO DEL NEEM)

VACCINO QDENGA CONTRO LA DENGUE
VACCINO QDENGA CONTRO LA DENGUE

VACCINO CONTRO LA DENGUE (CLICCA): IMPORTANTE RICHIEDERE ED EFFETTUARE LA VACCINAZIONE in caso di viaggio nelle Filippine. Richiedi il nuovo vaccino contro la Dengue (QDENDA della casa produttrice TAKEDA). E’ un vaccino sicuro ed efficace, che ha la caratteristica di immunizzare contro i 4 tipi di virus, e di attivare le difese fin dalla prima settimana dopo la somministrazione. L’ esperienza riguardo la somministrazione del vaccino effettuata presso il Cesmet nel corso degli ultimi 5 mesi    conferma l’efficacia e la sicurezza, ma raccomando di effettuare ovunque questo tipo di vaccinazione sotto controllo medico, valutando lo stato della persona al momento dell’inoculo e preavvisando di eventuali lievi sintomi (simil malattia) a distanza di 5/7 giorni. Questi sintomi possibili sono noti e non rischiosi, e manifestano l’efficacia del vaccino. E’ importante sapere che oltre una lieve dolenzia locale può comparire una lieve febbre, leggera pesantezza agli occhi e qualche dolore; tutto questo in una bassa percentuale di persone che hanno effettuato il vaccino. Il QDENGA, vaccino realizzato con virus vivi attenuati, è considerato un “salva vita” ed è destinato alla popolazione tra i 4 ed i 60 anni. Per gli ultra settantenni come per chi ha avuto la malattie anche croniche è opportuna una valutazione dello specialista prima della seduta vaccinale.

Presso il CESMET CLINICA DEL VIAGGIATORE si effettua la vaccinazione contro la dengue dal mese di aprile 2023. Prima della vaccinazione presso il nostro centro si richiede consulenza anche ONLINE, per una valutazione dello stato di salute e risposa al vaccino (SCRIVI A seg.cesmet@gmai.com o invia un messaggio via whatsapp al numero 3466000899). Prenota la tua consulenza e l’effettuazione del vaccino. 

dr. Paolo Meo
specialista medicina tropicale
direttore del Cesmet Clinica del Viaggiatore

Filippine – Dengue. Oltre 80.000 casi nei primi 6 mesi del 2023. Necessaria la vaccinazione contro la dengue Leggi tutto »

Filippine: aumentano i casi di dengue a Zamboanga del Norte.

FILIPPINE SETTEMBRE 2023
Durante il 2023 sono aumentati esponenzialmente i casi di febbre di Dengue in tutte le Filippine. La malattia si è manifestata piuttosto aggressiva e con diffusione costante. In particolare, nella provincia di Zamboanga del Norte (PHO), le autorità sanitarie denunciano casi di febbre da virus dengue in aumento, in particolare negli ultimi mesi dall’inizio della stagione delle piogge.

Immagine che contiene testo, mappa, aqua Descrizione generata automaticamente

Secondo le autorità da gennaio a fine agosto 2023 (8 mesi) sono stati 2.413 i casi di Dengue registrati dall’Ufficio provinciale della salute (PDOHO). Si tratta di un aumento notevole rispetto ai 2.386 casi registrati in tutto il 2022. Anche la mortalità è aumentata nella provincia. Il numero di decessi per Dengue è di 13 persone fino ad oggi, rispetto ai 10 decessi registrati in tutto il 2022.
le città di Sindangan e Dipolog City hanno visto il maggior numero di casi nella provincia. Questi dati confermano che la Dengue si sviluppa soprattutto nelle città dove è elevata la concentrazione di persone. Questo è determinato dal fatto che l’uomo è il serbatoio del virus.
L’attenzione delle autorità ma anche dei cittadini si concentra sull’ambiente.
Tutti sono coinvolti nella “ricerca e nella bonifica ” dei luoghi di riproduzione delle zanzare. In particolare, l’acqua stagnante, i contenitori inutilizzati, i recipienti, le bottiglie, i pneumatici; ma anche mucchi di foglie e altri rifiuti accumulati che causano ristagno di acqua, la crescita di zanzare e il diffondersi della malattia.
ALCUNE NOTE:
La Dengue è una malattia acuta, virale causata da un virus trasmesso dalla puntura di zanzare infette. Aedes è il tipo di zanzara responsabile della trasmissione. La malattia ha una incubazione da pochi giorni fino a 2 settimane e le manifestazioni della malattia durano generalmente una settimana. Caratteristica è una febbre particolarmente elevata, accompagnata da mal di testa, dolori dietro gli occhi, congiuntivite dolori muscolari ed una eruzione cutanea persistente. Tra i sintomi anche nausea, vomito, e sanguinamento minore. Una costante la stanchezza che può durare mesi.
La dengue si può aggravare improvvisamente con una diminuzione importante delle piastrine e crisi emorragiche con epistassi anche importanti. Nei casi più gravi il sanguinamento può divenire incontrollato con stato di shock, crollo pressorio, e decesso rapido.

COME EVITARE LA DENGUE
La prima prevenzione da applicare sempre con scrupolo è l’utilizzo di repellenti efficaci per evitare le punture di zanzare infette. Esistono prodotti particolarmente efficaci. Tra questi ricordo un repellente naturale di origine asiatica: l’olio di Neem, ed in particolare il NOZETA, che è il prodotto per l’uomo. Richiedere quindi il NOZETA, il repellete umano molto efficace e indicato anche per neonati, bambini, donne in gravidanza e per chi ha pelle reattiva a prodotti chimici. (clicca qui per info)
VACCINO CONTRO LA DENGUE: essenziale effettuare la vaccinazione in caso di viaggio nelle Filippine. Richiedi il nuovo vaccino contro la Dengue (QDENGA della casa produttrice TAKEDA). E’ un vaccino sicuro ed efficace, che ha la caratteristica di immunizzare contro i 4 tipi di virus, e di attivare le difese fin dalla prima settimana dopo la somministrazione. La mia esperienza di somministrazione effettuata negli scorsi 5 mesi mi conferma l’efficacia e la sicurezza ma mi induce a consigliare di effettuare questo tipo di vaccinazione sotto controllo medico, valutando a distanza di 5/7 giorni eventuali effetti, noti e non rischiosi, segni di efficacia. Può comparire una lieve febbre, dolenzia leggera agli occhi e qualche dolore, ad una bassa percentuale di persone che hanno effettuato il vaccino. Questo tipo di vaccino è considerato un salva vita ed è destinato alla popolazione tra i 4 ed i 60 anni. Per gli ultra settantenni come per chi ha avuto la malattia è opportuna una valutazione dello specialista.
Presso il CESMET CLINICA DEL VIAGGIATORE si effettua la vaccinazione contro la Dengue dal mese di aprile 2023.
Prima della vaccinazione presso il nostro centro è necessario richiedere una consulenza ONLINE, per una valutazione dello stato e risposta del vaccino (SCRIVI A seg.cesmet@gmai.com o invia un messaggio via WhatsApp al numero 3466000899). Prenota la tua consulenza e la somministrazione del vaccino.

 

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Aumentano i casi di colera nel mondo.

Nel 2022 i casi sono più che raddoppiati rispetto all’anno precedente. Sono 44 paesi dove sono stati segnalati focolai di colera.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) riporta quasi 500.000 casi “ufficialmente denunciati”. Raddoppiati rispetto al numero denunciato nel 2021.

Nello specifico nel 2022 sono 472.697 i casi di colera denunciati e diagnosticati in laboratorio. 2349 i decessi ufficiali da Vibrio Cholerae. Nel 2021 i casi denunciati furono 223.370.

Questi i numeri ufficiali. Ma quanto è realmente diffuso il colera nei paesi del Sub Sahel in Africa; nell’Africa Orientale; nei paesi asiatici; nel mar dei Caraibi, alimentato da una navigazione in continuo aumento. I numeri riguardano i casi che finiscono in ospedale e nei laboratori. Ma l’immensa popolazione che non si rivolge alle strutture sanitarie quanto alimenta questo fenomeno?

44 paesi hanno segnalato casi di colera nel 2022, compresi paesi che non avevano segnalato il colera da molti anni, tra cui Libano e Siria. 35 paesi erano i paesi che avevano segnalato casi di colera nel 2021.

Focolai epidemici con più di 10.000 casi, tra confermati e sospetti sono stati segnalati da 7 paesi in 2 continenti. I paesi più coinvolti l’Afghanistan, il Camerun, la Repubblica Democratica del Congo (RDC), il Malawi, la Nigeria, la Somalia, e la Siria.
è una delle tante malattie che nel post Covid-19 sono aumentate esponenzialmente. E questa è una constatazione continua di coloro che lavorano con le malattie dei territori tropicali.
Le guerre e le situazione di conflitto continuo; la mancanza di igiene e di controllo; i cambiamenti climatici con aumenti costanti di temperatura che favorisce il proliferare dei batteri; gli investimenti limitati nello sviluppo di intere nazioni e di realizzazione di infrastrutture per il controllo ambientale; lo spostamento di numeri enormi di popolazione e la tendenza all’inurbamento con la fuga dalle campagne e dalle zone periferiche, tutto questo ha contribuito ad aumentare il numero di epidemie di colera.

BREVI NOTE: il rischio di colera e di enteriti o enterocoliti da batteri è in costante aumento in molti paesi meta di viaggio. L’attenzione agli alimenti e bevande è sempre una indicazione necessaria ma non basta. L’utilizzo di alcuni farmaci in prevenzione ma soprattutto la somministrazione di vaccini per le malattie di origine alimentare è la base per garantirsi un viaggio tranquillo. Richiedi prima del viaggio il vaccino del colera, nella sua formulazione orale. E non dimenticare di richiedere anche gli altri vaccini di base alimentari (Contro l’epatite A ed il tifo-salmonella).

.Filippine: aumentano i casi di dengue a Zamboanga del Norte..

FILIPPINE SETTEMBRE 2023

Durante il 2023 sono aumentati esponenzialmente i casi di febbre di Dengue in tutte le Filippine. La malattia si è manifestata piuttosto aggressiva e con diffusione costante. In particolare, nella provincia di Zamboanga del Norte (PHO), le autorità sanitarie denunciano casi di febbre da virus dengue in aumento, in particolare negli ultimi mesi dall’inizio della stagione delle piogge.

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Descrizione generata automaticamente

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.Secondo le autorità da gennaio a fine agosto 2023 (8 mesi) sono stati 2.413 i casi di dengue registrati dall’Ufficio provinciale della salute (PDOHO). Si tratta di un aumento notevole rispetto ai 2.386 casi registrati in tutto il 2022. Anche la mortalità è aumentata nella provincia. Il numero di decessi per dengue è di 13 persone fino ad oggi, rispetto ai 10 decessi registrati in tutto il 2022.
le città di
Sindangan e Dipolog City hanno visto il maggior numero di casi nella provincia. Questi dati confermano che la dengue si sviluppa soprattutto nelle città dove è elevata la concentrazione di persone. Questo è determinato dal fatto che l’uomo è il serbatoio del virus.
L’attenzione delle autorità ma anche dei cittadini si concentra sull’ambiente.

Tutti sono coinvolti nella “ricerca e nella bonifica ” dei luoghi di riproduzione delle zanzare. In particolare, l’acqua stagnante, i contenitori inutilizzati, i recipienti, le bottiglie, i pneumatici; ma anche mucchi di foglie e altri rifiuti accumulati che causano ristagno di acqua, la crescita di zanzare e il diffondersi della malattia.

ALCUNE NOTE:

La dengue è una malattia acuta, virale causata da un virus trasmesso dalla puntura di zanzare infette. Aedes è il tipo di zanzara responsabile della trasmissione. La malattia ha una incubazione da pochi giorni fino a 2 settimane e le manifestazioni della malattia durano generalmente una settimana. Caratteristica è una febbre particolarmente elevata, accompagnata da mal di testa, dolori dietro gli occhi, congiuntivite dolori muscolari ed una eruzione cutanea persistente. Tra i sintomi anche nausea, vomito, e sanguinamento minore. Una costante la stanchezza che può durare mesi.

La dengue si può aggravare improvvisamente con una diminuzione importante delle piastrine e crisi emorragiche con epistassi anche importanti. Nei casi più gravi il sanguinamento può divenire incontrollato con stato di shock, crollo pressorio, e decesso rapido.

COME EVITARE LA DENGUE

La prima prevenzione da applicare sempre con scrupolo è l’utilizzo di repellenti efficaci per evitare le punture di zanzare infette. Esistono prodotti particolarmente efficaci. Tra questi ricordo un repellente naturale di origine asiatica: l’olio di Neem, ed in particolare il NOZETA, che è il prodotto per l’uomo. Richiedere quindi il NOZETA, il repellete umano molto efficace e indicato anche per neonati, bambini, donne in gravidanza e per chi ha pelle reattiva a prodotti chimici.  ( CLICCA QUI PER INFO)

VACCINO CONTRO LA DENGUE: essenziale effettuare la vaccinazione in caso di viaggio nelle Filippine. Richiedi il nuovo vaccino contro la Dengue (QDENDA della casa produttrice TAKEDA). E’ un vaccino sicuro ed efficace, che ha la caratteristica di immunizzare contro i 4 tipi di virus, e di attivare le difese fin dalla prima settimana dopo la somministrazione. La mia esperienza di somministrazione effettuata negli scorsi 5 mesi mi conferma l’efficacia e la sicurezza ma mi induce a consigliare di effettuare questo tipo di vaccinazione sotto controllo medico, valutando a distanza di 5/7 giorni eventuali effetti, noti e non rischiosi, segni di efficacia, Può comparire una lieve febbre, dolenzia leggera agli occhi e qualche dolore, ad una bassa percentuale di persone che hanno effettuato il vaccino. Questo tipo di vaccino è considerato un salva vita ed è destinato alla popolazione tra i 4 ed i 60 anni. Per gli ultra settantenni come per chi ha avuto la malattia è opportuna una valutazione dello specialista.

Presso il CESMET CLINICA DEL VIAGGIATORE si effettua la vaccinazione contro la dengue dal mese di aprile 2023.

Prima della vaccinazione presso il nostro centro si richiese una consulenza ONLINE, per una valutazione dello stato e risposa del vaccino (SCRIVI A seg.cesmet@gmai.com o invia un messaggio via whatsapp al numero 3466000899). Prenota la tua consulenza e l’effettuazione del vaccino.
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.Il conteggio delle dengue nelle Filippine supera gli 80.000 casi nel 2023 fino ad oggi

di NEWS DESK

31 luglio 2023

AsiaTitoli

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NewsDesk @bactiman63

Il Dipartimento della Salute delle Filippine (DOH) ha riportato 80.318 casi totali di febbre dengue fino al 15 luglio di quest’anno.

Immagine che contiene testo, grafica, aqua, mappa

Descrizione generata automaticamente14 delle 17 regioni del paese stanno segnalando un aumento dei casi nell’ultimo mese.

Inoltre, sono stati segnalati 299 decessi per dengue. Il DOH ha detto che il 39 o il 13% di questi decessi aveva dengue senza segni premonitori.

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La dengue è un’infezione virale trasmessa dal morso di una zanzara infetta. Esistono quattro sierotipi del virus strettamente correlati ma antigenicamente diversi che possono causare la dengue (DEN1, DEN 2, DEN 3, DEN 4).

Febbre dengue (DF) – caratterizzata da un inizio di febbre alta improvvisa, forte mal di testa, dolore dietro gli occhi, e dolore ai muscoli e alle articolazioni. Alcuni possono anche avere un’eruzione cutanea e vari gradi di sanguinamento da varie parti del corpo (tra cui naso, bocca e gengive o lividi della pelle). La dengue ha un ampio spettro di esiti di infezione (da asintomatici a sintomatici). La malattia sintomatica può variare dalla febbre dengue (DF) alla più grave febbre emorragica dengue (DHF).

Febbre emorragica dengue (DHF) – è una forma più grave, visto solo in una piccola percentuale di quelli infetti. La DHF è una malattia stereotipata caratterizzata da 3 fasi; fase febbrile con febbre alta continua che di solito dura meno di 7 giorni; fase critica (perdita di plasma) della durata di 1-2 giorni di solito evidente quando la febbre scende, portando a shock se non rilevato e trattato precocemente; fase di convalescenza della durata di 2-5 giorni con miglioramento dell’appetito, bradicardia (frequenza cardiaca lenta), eruzione cutanea convalescente (macchie bianche su sfondo rosso), spesso accompagnata da prurito generalizzato (più intenso nei palmi delle mani e nelle piante dei piedi) e diuresi (aumento della produzione di urina).

Sindrome da shock dengue (DSS) – La sindrome da shock è una complicanza pericolosa dell’infezione da dengue ed è associata ad alta mortalità. La dengue grave si verifica a seguito di infezione secondaria con un diverso sierotipo virale. L’aumento della permeabilità vascolare, insieme alla disfunzione miocardica e alla disidratazione, contribuiscono allo sviluppo dello shock, con conseguente insufficienza multiorgano..

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Secondo vaccino pediatrico per la malaria presentato dalla OMS. Lotta alla malaria sempre più efficace.

R21/Matrix-M. E’ il nuovo vaccino pediatrico contro la malaria presentato il 2 ottobre 2023 dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ed autorizzato per la lotta contro la malaria nei bambini di 6 mesi / 5 anni.

La malaria è in aumento ovunque nel tropico negli anni del post Covid. Aumentano i casi ma aumenta nuovamente anche la mortalità infantile per malaria, in particolare nell’area del Sub Sahel in Africa. Circa 20 anni fa iniziò in molti paesi africani la sensibilizzazione all’uso delle zanzariere trattate con permetrina per impedire alle zanzare di pungere bambini e adulti nelle ore notturne, durante il sonno. E l’efficacia di questo semplice strumento non tardò a manifestarsi con un ottimo decremento dei casi.

Oggi nell’era dei nuovi vaccini cambiano le prospettive della lotta alla malattia, anche se la strada è ancora lunga.

Due anni fa fu approvato e messo in commercio un primo vaccino contro la malaria, il vaccino RTS-S (Mosquirix) che fu autorizzato dall’OMS e messo in commercio a cominciare dal Ghana. In due anni questo nuovo vaccino, da considerare un vero e proprio salvavita, ha dimostrato un’efficacia superiore al 75 per cento. I primi dati sull’utilizzo del vaccino mostrano che la lunga lotta alla malaria ha fatto un grande passo in avanti. E’ da sottolineare che il vaccino è realizzato e commercializzato per la popolazione pediatrica tra i 6 mesi ed i 5 anni. Un vaccino studiato per incidere in modo significativo sulla mortalità infantile.

Questo vaccino pediatrico è prodotto dalla GlaxoSmithKline Biologicals dal 2021, anno di commercializzazione ed è stato utilizzato in particolare in Burkina Faso, Gabon, Ghana, Kenya, Malawi, Mozambico e Tanzania. Entro il 2025 la casa farmaceutica prevede di produrre e consegnare 18 milioni di dosi destinati a 12 paesi africani.

La frase pronunciata dal Direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, evidenzia il livello di conquista nel campo della prevenzione a cui siamo arrivati: “Come ricercatore sulla malaria, sognavo il giorno in cui avremmo avuto un vaccino sicuro ed efficace contro la malaria. Ora ne abbiamo due”.

Occorre sottolineare che da quando il primo vaccino RTS-S è stato messo in commercio le richieste per ottenere dosi di vaccino superano di gran lunga l’offerta della casa produttrice. L’avvento di un secondo vaccino ha lo scopo di coprire la domanda, indubbiamente enorme e che proviene dalla maggior parte dei paesi dell’area tropicale.

L’ R21/Matrix-M verrà prodotto dalla casa farmaceutica indiana “Serum Institute of India” che è il maggior produttore di vaccini al mondo. La capacità produttiva del nuovo vaccino sarà di 100 milioni di dosi all’anno, che nei prossimi due anni pare sarà aumentata a 200 milioni di dosi l’anno.

I due recenti vaccini contro la malaria sono entrambi destinati alla popolazione pediatrica ed hanno dimostrato la sicurezza e l’efficacia necessaria per la diffusione della pratica vaccinale.

Il nuovo vaccino R21/Matrix-M  ha dimostrato, nei test, di avere un’efficacia  superiore al 75% , se somministrato poco prima della stagione umida e delle piogge. Tre sono le dosi da somministrare per raggiungere il massimo della copertura e la riduzione della mortalità infantile. Il prezzo stabilito per il vaccino R21 /Matrix-M è tra i due e i quattro dollari americani per dose.

 

OMS mappa malaria nel mondo
Mappa della malaria nel mondo (Courtesy OMS-WHO)

Questi i numeri della malaria nel mondo prima del Covid-19.

Nel post Covid questi numeri hanno subito un importante incremento:

– 229 milioni i casi di malaria stimati globalmente nel mondo;
– 87 i Paesi dove la malattia è endemica;
– Oltre 400.000 i morti per malaria;
– 274.000 i bambini sotto i 5 anni morti per malaria il 67 per cento del totale;
– 215 milioni (94 per cento) i bambini colpiti dalla malaria su base globale;
– 95% dei decessi sono avvenuti in 29 Paesi africani.
– 6 gli stati africani che hanno avuto oltre il 50 per cento dei morti di malaria.
– Nigeria il 23%;
– Congo-K (RDC) l’11 per cento;
– Tanzania 5%;
– Mozambico 4%;
– Niger 4%;
– Burkina Faso 4%.

Secondo vaccino pediatrico per la malaria presentato dalla OMS. Lotta alla malaria sempre più efficace. Leggi tutto »

COVID-19, casi in aumento in tutto il mondo. L’Italia tra le nazioni più coinvolte. Si al vaccino.

COVID-19. Casi in aumento in tutto il mondo. Si alla vaccinazione agli ultra settantenni e ai malati cronici.

 

Pubblichiamo volentieri l’intervista effettuata al dr. Paolo Meo sul quotidiano online, politicanews.it  La giornalista Alessandra Broglia ha intervistato lo specialista, consulente per gli argomenti di medicina dei viaggi ed infettivologia dello stesso rotocalco online.
CLICCA QUI PER LEGGERE L’INTERVISTA

Il dr. Paolo Meo affronta in modo sintetico la questione dell’aumento dei casi di Covid in questo scorcio di fine estate.

Allarmismo ed Attenzione

Si sente in continuazione da parte di medici e istituzioni diverse la pressante raccomandazione, riguardo al Covid-19, di non “creare allarmismi”, di non fare terrorismo sull’argomento. Sono sempre stato contrario a questo linguaggio in ambiente sanitario. Se le argomentazioni sono gestite in modo corretto e scientifico, non possono costituire motivo di allarme o peggio di terrore. Al contrario mantenere alta l’attenzione sull’argomento, che è in continua evoluzione e modifica, vuol dire proteggere quelle categorie di persone che, per l’età o il loro stato di salute possono ancora subire danni dalla diffusione del virus. Non è questione di allarme ma di prudenza.
Dopo le molteplici campagne di vaccinazioni in tutto il mondo e le frequenti infezioni con il virus, nelle sue diverse varianti, gli organismi

ATTENZIONE E SENSIBILITA' AL PROBLEMA
ATTENZIONE E SENSIBILITA’ AL PROBLEMA

hanno imparato a rispondere e a difendersi dall’insorgenza di forme gravi della malattia, e quindi, in un certo senso, a convivere. Ma le nuovi varianti di SARS-CoV-2 continuano a diffondere, infettare, e a far male a chi non è in grado di rispondere con le proprie difese immunitarie.
Il ritorno nelle scuole, negli uffici, e alla vita quotidiana sta facilitando il diffondere del virus. E’ un dato di fatto. E lo vediamo giornalmente con l’aumento dei casi di settimana in settimana. Ma anche con un aumento di decessi e di ricoveri in chi non può rispondere alla presenza del virus. Ora la popolazione in generale è in grado di rispondere bene a questa diffusione del virus, ma tutti noi dobbiamo essere coscienti che il contatto stretto con anziani “deboli”, con portatori di malattie croniche, con individui con scarsa risposta del sistema difensivo, può creare problemi nella salute in queste persone. Questo è un dato di fatto. Quindi non è allarmismo ma è sicuramente attenzione da parte di tutti coloro che mantengono uno stato immunitario forte.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

COVID-19, casi in aumento in tutto il mondo. L’Italia tra le nazioni più coinvolte. Si al vaccino. Leggi tutto »

Casi autoctoni di dengue in Italia. Quanti sono e da dove provengono.

Due casi autoctoni, ossia sviluppatisi in persone che non hanno viaggiato fuori l’Italia. Due casi che si aggiungono a decine di altri casi che da alcuni anni si presentano in diverse regioni italiane.
Riportiamo l’intervista del dr. Paolo Meo, infettivologo e tropicalista, direttore del Cesmet Clinica del Viaggiatore uscita nel quotidiano online “politicanews.it” il 24 Agosto 2023.  
CLICCA QUI PER LEGGERE L’INTERVISTA SUI CASI AUTOCTONI DI DENGUE

uomo – zanzara – virus dengue

Ringraziamo l’autrice dalla intervista, le dottoressa Alessandra Broglia di aver autorizzato la pubblicazione dell’articolo nel sito web del Cesmet. Il dr. Paolo Meo da sempre si occupa di clinica delle malattie tropicali e la prima esperienza con la dengue la fece nei suoi mesi passati in India, nel 1983 , nei centri sanitari degli altopiani a nord dell’allora Bombay. I primi casi di dengue nei villaggi intorno a Thalasari nello stato di Maharashtra, al suo secondo ritorno nell’area, dopo qualche mese dal primo viaggio effettuato con la scuola Istituto Massimo di Roma. Ricordo l’episodio perchè il primo viaggio fu realizzato nel periodo natalizio in pieno inverno, secco, freddo senza zanzare e senza casi di malattia. Tornato da solo nel mese di giugno, durante i tre mesi di piogge monsoniche, il quadro era cambiato completamente.
Piogge, caldo, umidità alle stelle, presenza di zanzare (Ades aegypti ed altri tipi tra cui  Albopictus “rara”). La dengue dilagava nei villaggi e vidi diversi piccoli bambini, negli health center locali morire di dengue grave emorragica.
Ricordo questo episodio per sottolineare come le stagioni ed il cambio di parametri meteo cambiano il quadro e la presenza di malattie nel territorio. Da allora capii che i rischi paesi o territoriali non sono sempre uguali e che il meteo “primo parametro” cambia la storia delle malattie. con le caratteristiche dell’ambiente dove queste si sviluppano. Ma anche “secondo parametro” la presenza dell’ìnsetto (zanzara) vettore / trasportatore del virus (in questo caso Dengue virus), che lo riproduce e lo moltiplica al suo interno solamente a certe condizioni climatiche (temperatura oltre i 35° – umidità molto elevata > 90%; acque stagnanti e particolarmente calde). Senza queste situazioni difficilmente il virus viene trasmesso.   Il “terzo parametro” è fondamentale ed è la popolazione “serbatoio del virus”. E questo parametro in India e negli altri paesi a rischio Dengue è sempre presente. Il “portatore sano”, cioè l’individuo che dentro di se porta il virus senza manifestare malattia, è l’origine della malattia. La zanzara Aedes punge l’uomo infetto,malato o portatore, e diffonde il virus ad altri individui che possono ammalare o superare la malattia con le loro difese.

Questo è il meccanismo con il quale il virus diffonde sempre più. I cambiamenti climatici con l’aumento delle temperature, dell’umidità, del calore delle acque non di mare, hanno facilitato non solo il diffondere della zanzara, ma anche le condizioni di crescita del virus, e la globalizzazione ha favorito la diffusione dei portatori. Il mediterraneo è diventato terreno fertile per la diffusione dei virus e batteri a trasmissione da insetti.

dr. Paolo Meo

Ricordiamo anche che l’utilizzo del nuovo vaccino per la dengue, QDENGA, è un ottima protezione all’insorgenza delle forme acute di malattie. Per informazioni sul vaccino anti DENGUE scrivi a: seg.cesmet@gmail.com o lascia un messaggio whatsapp al numero 3466000899

 

 

 

 

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Malarone

Malarone: un farmaco preventivo sempre meno efficace.
Presso la “Clinica del Viaggiatore Cesmet” prenota consulenze per informazioni sulla prevenzione per la malaria; assistenza durante il viaggio con l’assicurazioneTHCARD; al rientro esami di laboratorio specialistici e visite tropicali. Chiama 0639030481 o scrivi ad ambulatorio@ cesmet.com

“Atovaquone-Proguanile” (Malarone): il farmaco è sul mercato da oltre 30 anni. Da oltre un decennio la sua efficacia continua a diminuire per effetto dell’aumento della resistenza dei plasmodi al farmaco.  I paesi del Sud Est Asiatico e del così detto “triangolo d’oro – Thailandya, Laos, Mianmar” sono stati i primi dove si è manifestata ed è cresciuta questo tipo di resistenza. In queste aree da anni è stata data l’indicazione di utilizzare la Doxiciclina 100 mg. L’aumento della resistenza del parassita malarico a queste molecole è stato evidenziato anche in molti paesi Africani e Latino Americani. Questo aumento della resistenza dei parassiti nei confronti di Atovaquone ha imposto di evitare l’utilizzo del farmaco in terapia. Difatti per curare la malaria da anni Malarone è stato sostituito dai farmaci in combinazione, a base di Artemisia, principio ancora particolarmente attivo sui Plasmodi. E se i parassiti sono fortemente resistenti da non poter essere utilizzata questa molecola, anche nella prevenzione spesso si è dimostrata fallace. E questa resistenza si continua a diffondere ed aumentare in molte aree della fascia equatoriale ed intertropicale. E questo è dimostrato dalla pratica clinica. Sempre più casi di malaria si manifestano in corso di assunzione del farmaco in chemio profilassi.
ll farmaco è generalmente ben tollerato anche se diverse persone si lamentano per effetti avversi.  Per questo motivo, al momento della prescrizione del Malarone da utilizzare in profilassi, alcuni viaggiatori si lamentano dei potenziali effetti deleteri di questo farmaco, sul proprio metabolismo ed in particolare sul “povero fegato”. Invece nella prevenzione della malaria è vero il contrario: se un viaggiatore ammala di malaria i problemi per il “povero fegato” saranno reali e seri. Le necrosi puntiformi delle cellule epatiche sono tipiche della malattia. La tossicità sul fegato da Malarone alle dosi preventive e terapeutiche è assente. Il farmaco è stato messo in commercio dopo anni di ricerche sulla sua sicurezza. I disturbi maggiormente accusati dai viaggiatori possono essere: fastidio e pesantezza allo stomaco, vomito, febbre, cefalea, lieve insonnia, tosse, rari i casi di caduta dei capelli.

Controindicazioni

Quando non dev’essere usato Malarone

Intanto possiamo affermare che il malarone è sempre meno attivo e quindi è bene non utilizzarlo per questo motivo.
In caso di allergia all’atovaquone, al proguanile cloridrato o ad uno qualsiasi degli altri componenti di questo medicinale.
In caso di malattia renale ed epatica grave.
Il malarone è controindicato nei pazienti con intolleranza al farmaco e con insufficienza renale.
Se ne sconsiglia ancora l’uso in gravidanza, anche se dati certi riguardo un’eventuale teratogenicità del feto non sono mai stati forniti. Per quanto riguarda invece l’intervallo di tempo da far intercorrere tra la sospensione del farmaco e il concepimento di un figlio si ritiene, in una stima molto prudenziale, che un mese sia più che sufficiente. Pertanto dopo un viaggio in territorio tropicale sono sufficienti anche alcune settimane dalla fine dell’assunzione di malarone per rimanere incinte senza preoccupazioni. E se si è preso il farmaco, rimanendo incinta durante l’assunzione, non bisogna pensare al peggio perché i dati ci dicono che non  ci sono effetti negativi sul feto in questi casi. E’ bene non assumere il farmaco in corso di allattamento per bambini di peso inferiore ai cinque chilogrammi.

Continua ad essere utilizzato e prescritto, soprattutto per profilassi e meno per cura, ma, essendo fortemente ridotta l’efficacia del farmaco, se dopo un viaggio compaiono sintomi sospetti, malessere, stanchezza, pesantezza di testa, e magari febbre e brividi, non esitate a chiedere immediatamente un test per la malaria ed una visita specialistica.

Come utilizzare Malarone nella profilassi della malaria

Se utilizzato il Malarone va assunto a stomaco pieno, o dopo aver bevuto latte, per facilitarne l’assorbimento, alla dose di una compressa al giorno, da un giorno prima della partenza, per tutta la durata del soggiorno, e fino a sette giorni dal ritorno dalla zona a rischio malarico. Sempre alla stessa ora del giorno.

La dose pediatrica da somministrare ai bambini è rappresentata nella seguente tabella:

Dosaggio Giornaliero
Peso Corporeo Atovaquone (mg) Proguanile (mg) N° di compresse
11-20 62.5 25 1 cpr di Malarone Bambini
21-30 125 50 2 cpr di Malarone Bambini
31-40 187.5 75 3 cpr di Malarone Bambini
> 40 250 100 I soggetti di peso superiore ai 40 kg devono assumere 1 cpr al giorno di Malarone 250/100 mg

Il “Malarone Pediatrico” è costituito da compresse nelle quali l’Atovaquone è contenuto alla dose di

Effetti Indesiderati

Quali sono gli effetti collaterali di Malarone

Come tutti i medicinali anche questo medicinale può causare in alcune persone effetti indesiderati.

Effetti indesiderati molto comuni

Cefalea, vertigini, nausea e vomito, disturbi allo stomaco, diarrea, insonnia, sogni strani, depressione;

Reazioni allergiche anche importanti ma molto rare: eruzione cutanea e prurito; difficoltà respiratoria; gonfiore improvviso palpebrale, viso e labbra; raramente eruzioni cutanee.

Meccanismo d’azione

I costituenti del Malarone, Atovaquone e Proguanil Cloridrato, interferiscono con due diverse vie coinvolte nella biosintesi delle pirimidine, necessarie per la replicazione degli acidi nucleici dei Plasmodi. Tale doppio meccanismo risulta sinergico e particolarmente efficace.
Il meccanismo d`azione dell`Atovaquone si esplica attraverso l`inibizione del trasporto degli elettroni mitocondriali a livello del omplesso del citocromo bc1 e la caduta del potenziale della membrana mitocondriale. Il Proguanil cloridrato inibisce la “diidrofolato reduttasi” una sostanza chiave nella riproduzione dei parassiti della malaria: Queste due molecole hanno costituito per anni l’impianto per una profilassi molto efficace.

Il Malarone ha un meccanismo d’azione diverso dagli altri farmaci, ossia una attività causale: blocca i parassiti della malaria all’interno delle cellule del fegato. Il “proguanil” ha un’attività antimalarica indipendente dalla sua metabolizzazione in “cicloguanil”, e il proguanil, ma non il cicloguanil, è in grado di potenziare la capacità dell`atovaquone di abbattere il potenziale della membrana mitocondriale nei parassiti della malaria. Quest’ultimo meccanismo, potrebbe spiegare la sinergia osservata qualora l`atovaquone e il proguanil vengano usati in associazione.

Un po’ di storia

Quando più di trenta anni fa la Wellcome lanciò l’Atovaquone per la cura della “Pneumocistosi” nei malati di AIDS forse non pensava che, da una parte, in pochi anni il decorso clinico dei pazienti HIV + sarebbe mutato in modo così radicale, ma anche che la molecola sarebbe diventata importante nella cura di un’altra malattia da parassiti, la malaria. Trattata con Malarone infatti, la pneumocistosi, manifestazione letale secondaria alla temibile infezione virale, diminuì la prevalenza. Le preziose proprietà antiprotozoarie (Antiparassitarie) potevano essere ancora recuperate alla clinica e venne concepita l’associazione tra Atovaquone e Proguanil, un chemioterapico, per trattare una malattia non meno importante: la malaria dal Plasmodio.

Il farmaco derivante venne chiamato Malarone e fu destinato all’uso in profilassi ma anche in terapia della malaria. Attualmente le compresse di Malarone contengono: Atovaquone 250 mg / Proguanile cloridrato 100 mg.

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