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DIABETE in viaggio un servizio specialistico al CESMET

Partire e viaggiare con il Diabete

Nel caso di partenze programmate si può avere tutto il tempo di effettuare un chek-up diabetologico completo, diversamente in caso di partenze improvvise tentare almeno di ottimizzare prima, durante e dopo il viaggio lo stato metabolico.


Presso il Centro Medico Cesmet, Clinica del Viaggiatore puoi richiedere una consulenza prima del viaggio per viaggiare in sicurezza adeguando la tua situazione.

Soprattutto in questo periodo di pandemia è bene sapere che nel diabete scompensato i virus, come altri batteri o miceti trovano un pabulum ottimale per moltiplicarsi.
Ricordare di mantenere un range glicemico almeno al di sotto di 140 mg/ml a digiuno e 2 h. dopo i pasti.
La glicemia non deve mai essere al di sotto di 75/70 mg/ml
Assumere immediatamente o un bicchiere di latte o appositi stick di glucosio o acqua e zucchero.
Il chek-up diabetologico di base consiste in:

  • Visita Diabetologica
  • Analisi metaboliche complete
  • Cardiologica con ECG
  • Visita Angiologica con ECDoppler dei vasi epiaortici ed arti inferiori
  • Visita Oculistica completa
  • Eventualmente anche: Vs.ta Neurologica con EMG 4+8 segm.
  • Visita Urologica
  • Visita Nefrologica
  • Visita Ginecologica
  • Visita Andrologica
  • Visita Dermatologica
  • Visita Odontoiatrica
  • Visita Dietologica
  • Visita Psicologica
  • Visita Podologica

Consideriamo che il Diabete sia il tipo I che il tipo II è una malattia endocrina, soggetta quindi ai ritmi circadiani ormonali, inevitabilmente nel caso di viaggi con variazione di fuso orario superiore allle 4/6 ore si crea spesso uno scompenso temporaneo dei ritmi e della sincronia dei feedbach secretori.
In caso di terapia con microinfusore deve essere settato con l’aiuto del diabetologo in base al fuso orario.
E’ quindi auspicabile partire in fase di buon compenso metabolico di base.
Evitare di saltare i pasti o di assumere in continuazione cibo, mantenere altresì un’alimentazione in 5 pasti, riducendo i carboidrati ed escludendo i dolci, adattando progressivamente l’orario di assunzione all’arrivo a destinazione. Assumere sempre abbondante acqua.
All’arrivo modulare le calorie in base al compenso metabolico ed allo sport praticato, evitare la frutta tropicale, mantenere nelle donne una dieta di circa 1200 Kcal. max e nell’ uomo di 1700 Kcal. max, in 5 pasti.
Ricordare che se si parte in stagione invernale e si giunge in zona tropicale non possiamo all’arrivo assumere le stesse calorie di prima della partenza e viceversa.
RICORDARE SEMPRE :
1) Avere sempre con se i medicinali, a portata di mano, sia insulina con penne ed aghi che ipoglcemizzanti orali, evitare di esporli a temperature troppo alte o troppo basse.
2) Avere sempre con se una fonte di Glucosio: vi sono vari prodotti in vendita in farmacia, effettuare comunque sempre i 2 spuntini h. 10,00 ed h. 17,00 circa.
3) Avere con se una dichiarazione del Diabetologo, che attesti la malattia, il numero di un familiare, del medico di base, la terapia e cosa effettuare in caso di emergenza (ipoglicemia), in duplice lingua ( It./Ing.)
4) Se viaggiate in aereo portate con voi un certificato medico, con data non anteriore ai 30 gg, che attesti la patologia, la terapia, la posologia la modalità di assunzione, e somministrazione del farmaco; il foglietto illustrativo ed un’ autocertificazione attestante che il contenitore sia anti-urto ed anti-rovesciamento.
5) Preparare i farmaci in un sacchetto trasparente e richiudibile.
6) Se indossate un microinfusore o un sensore per il monitoraggio glicemico avvisare la sicurezza, si devono evitare gli scanner, eventuale perquisizione manuale.
7) Non mettere mai l’insulina nel bagaglio da spedire, potrebbe risentire dei grandi sbalzi di temperatura e pressione.
8) Fondamentale avere con se una quantità doppia di farmaco !
Al fine di non rischiare in caso di ritardi, code, imprevisti vari. Tutti i tipi di penne da insulina in terapia, le lente e le rapide, aghi in abbondanza, sticks per il glucometro in abbondanza con i pungi dito.
9) Sia in aereo che in treno che per nave cercare di muoversi quando possibile, passeggiare con continuità, si consumano Calorie !

Buon Viaggio,
dr. Francesco Saverio Floridi
diabetologo presso i centri antidiabete ACISMOM
Responsabile servizio diabetologia
del poliambolatorio SMOM

dal SID alcune indicazioni: clicca qui

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COVID-19 e Aziende #ProntiAripartire

COVID-19 e AZIENDE: UN PROTOCOLLO SANITARIO  studiato per tutte le aziende che vogliono ripartire in sicurezza.

La questione è: chi paga in caso di un contagio COVID-19 nelle aziende? E’ fondamentale tutelare non solo l’ambiente con le regole stabilite dalle autorità, ma tenere il personale tutto sotto controllo sanitario. 

 

TUTELA SANITARIA DELLE AZIENDE E DEI LAVORATORI

rientrare negli ambienti di lavoro  tutelando la propria e l’altrui salute

NON PENSARE SOLO ALL’IGIENE CONTROLLA LO STATO DI SALUTE E LO STATO IMMUNOLOGICO  DEL PERSONALE DURANTE LA PANDEMIA

servizio di consulenza infettivologica                                       PER I MEDICI AZIENDALI E GLI RSPP

 

 

 

 

 

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          COVID-19 SICUREZZA  DEI LAVORATORI

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PROTOCOLLO SANITARIO  studiato per tutte le società sportive ed i circoli e club che vogliono ripartire in sicurezza

 

 

 

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CORONAVIRUS: test rapido per anticorpi IgM IgG. Una scelta ragionata

Coronavirus – SARS-CoV-2: perché la scelta di inserire il test sierologico diagnostico ( con metodica immunocromatografica) per la ricerca degli anticorpi IgM – IgG  SARS-COV2, all’interno di un CONSULTO INFETTIVOLOGICO accompagnato da test funzionali organici.

I Certificati per viaggiare durante la pandemia COVID-19.  L’applicazione del protocollo #ProntiARipartire VIAGGI INTERNAZIONALI consente al  medico di certificare sia lo stato di salute della persona, che il suo stato immunitario, ossia la presenza di anticorpi IgM e IgG per COVID-19 e al termine viene rilasciata richiesta per effettuare TAMPONE per COVID-19 in urgenza. (informati qui) 

Presso la Clinica del Viaggiatore CESMET scegli di effettuare il tuo TEST COVID.

 

protocollo COVID-19 #ProntiARipartire          con certificato medico di
            stato salute e stato immunologico             (presso la sede CESMET a ROMA)

 

CERTIFICATO MEDICO STATO DI SALUTE E STATO IMMUNITARIO COVID-19

 

protocollo per la tua salute
protocollo per la tua salute
 

 

 

CLICCA QUI se vuoi INFORMAZIONI o vuoi PRENOTARE oppure telefona al numero di centralino 0639030481

se rimani in attesa al telefono clicca qui ed inserisci i tuoi dati sarai richiamato al più presto 

 

protocollo COVID-19  #ProntiARipartire        con auto dichiarazione dati epidemiologici e clinici e valutazione medica in videoconsulto ( a distanza )

Tutte le questioni di COVID-19
.  La malattia; le risposte sul tuo stato di salute; le questioni riguardanti i test. Il medico specialista in malattie infettive è a tua disposizione per fornirti informazioni, spiegazioni e pareri anche sul tuo stato di salute. (in particolare per chi non risiede a Roma).    Ti verranno fornite tutte le spiegazioni e la modalità di attivazione del VIDEOCONSULTO.

CERTIFICATO MEDICO e IMMUNOLOGICO 

 

 

VIDEOCONSULTO
VIDEOCONSULTO
 

 

 

 

PER APPROFONDIRE COSA FARE IN  VIDEOCONSULTO 

 

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• #ProntiARipartire Speciale Aziende

#ProntiARipartire rappresenta uno strumento agile e sicuro che permette un rientro in azienda rapido e sicuro. L’attenzione del Protocollo è rivolta a tutelare i lavoratori, ossia le persone, messe sotto controllo sanitario, certificando la salute e l’immunità, dei singoli, e continuando a seguire nei mesi il personale.  Questo per rispondere ai nuovi criteri in materia di sicurezza sul lavoro (d.lgs 81/08, Tit X).
A tutela del datore di lavoro, dei lavoratori, dei clienti.

Rivolto agli RSPP ed ai Medici Aziendali.

 

SICUREZZA PERSONALE AZIENDALE
SICUREZZA PERSONALE AZIENDALE
 

 

PER APPROFONDIRE IL PROTOCOLLO AZIENDE

Quale TEST SIEROLOGICO utilizzare e perché !

Perché presso il CESMET Clinica del Viaggiatore si è scelto di utilizzare il test rapido  per identificare gli anticorpi (M e G) di SARS-CoV2, ossia la risposta immunitaria in un         soggetto sano o con pochi sintomi, nel corso della pandemia COVID-19?

Perché abbiamo deciso di utilizzare il “test sierologico rapido” (in immunocromatografia), per fornire a chi è sano o con pochi sintomi, una valutazione, con ottima approssimazione, sulla presenza degli anticorpi contro il virus, ossia il contatto con il virus SARS-CoV-2, in questi 3 mesi di pandemia di COVID-19. PER APPROFONDIRE CLICCA QUI)

il test rapido per coronavirus
il test rapido per coronavirus

Il TEST DIAGNOSTICO per la ricerca di anticorpi IgM / IgG verso SARS- CoV2 è un test rapido immunocromatografico (a flusso laterale), per la rilevazione “qualitativa” degli anticorpi;
SENSIBILITA’ DIAGNOSTICA (media 97,40% = 95,2%-99,2%)
La sensibilità di un esame è la probabilità che un soggetto malato presenti un risultato positivo. ‘ottima sensibilità, allora è basso il rischio di falsi negativi,
SPECIFICITA’ DIAGNOSTICA (media 99,3% = 96,2% – 99,9%)
La specificità di un esame è la probabilità che un soggetto sano presenti un risultato negativo. la capacità di identificare correttamente i soggetti sani, ovvero non affetti dalla malattia. a un’ottima specificità, allora è basso il rischio di falsi positivi,

Il parere del Ministero della Salute

 

 

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Video e Infografica: le immagini colorate e in movimento ci aiutano a capire meglio

Video e Infografica Coronavirus: le immagini colorate ed in movimento ci aiutano a capire meglio e di più….

 

VIDEO

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INFOGRAFICA

INFOGRAFICA

 

Video e Infografica: le immagini colorate e in movimento ci aiutano a capire meglio Leggi tutto »

COVID-19 e cambiamenti climatici: una battaglia su più fronti

COVID-19 e cambiamenti climatici: una battaglia su più fronti.

 

Mappa mondiale dell'indice di rischio da cambiamenti climatici (Il Sole 24 ore, da Data.world)
Mappa mondiale dell’indice di rischio da cambiamenti climatici (Il Sole 24 ore, da Data.world)

La celebrazione del 50° anniversario della giornata mondiale della Terra ha coinciso quest’ anno con una delle sfide più grandi che l’uomo si è trovato a dover affrontare negli ultimi tempi: la pandemia di COVID 19.
Un virus che ha colpito all’improvviso l’intera popolazione mondiale, lasciandola quasi inerme, con conseguenze distruttive visibili fin dal primo momento. L’interruzione della produzione a livello globale ha provocato forti effetti negativi sulle economie di tutto il mondo, ma ha regalato alla Natura quel respiro che il pianeta richiedeva ormai da decenni.
Secondo la EEA, il più grande rischio ambientale in Europa risiede nell’inquinamento atmosferico, causato dalle emissioni derivanti dalle attività basate sui combustibili fossili, dai processi industriali, attività agricole e la gestione dei rifiuti. (maggiori dati  su Data.world) Le conseguenze del virus sull’ambiente sono state chiare fin da subito: la Cina ha registrato una diminuzione dei livelli di CO2 del 25% in un periodo di sole 4 settimane (200m tonnellate di CO2), mentre l’Europa ha visto una riduzione di diossido di azoto (NO2) in varie città del continente, con i picchi maggiori in Italia e Spagna (fino a 56% di emissioni in meno rispetto alle settimane precedenti al lockdown forzato).
Incredibilmente vero, ma gli effetti positivi non dureranno senza una ripresa delle economie alimentata da politiche ambientali stabili e da una volontà a livello comunitario e globale di cambiare le carte in tavola. La smania di una crescita economica e sociale basata su ritmi incessanti di produzione e consumo ci ha portato a una realtà che sta gravando sulla nostra stessa sopravvivenza. L’origine naturale dell’epidemia di COVID-19 ci ricorda la necessità di riconsiderare la presenza umana sul pianeta Terra e l’esigenza di proteggere l’ambiente in cui viviamo.
Questo dimostra che, nonostante la tragica situazione delineata dall’esplosione della pandemia, esistono opportunità ambientali che non si possono ignorare. Nuove politiche ambientali a livello globale e locale devono essere accompagnate da un cambio nelle abitudini sociali di consumo.
L’urgenza con cui i governi di tutto il mondo stanno combattendo questo virus non è la stessa con cui stanno considerando il problema dei cambiamenti climatici.
Per analizzare e comprendere le ragioni e le conseguenze (anche nascoste) della pandemia Covid 19 è necessario contestualizzare tale sfida nella realtà di uno sviluppo economico presente ormai da decenni. Il risultato di tale considerazione traccia la necessità di un cambiamento sistemico strutturale a livello politico e individuale.
La celebrazione della giornata della Terra ci ha ricordato che la battaglia contro l’attuale epidemia è la stessa battaglia contro i cambiamenti climatici. (Beatrice Meo-ricercatrice scientifica indipendente).

 

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MALARIA e COVID-19: LA GIORNATA MONDIALE DELLA MALARIA 2020

GIORNATA MONDIALE DELLA MALARIA 2020. MALARIA e COVID-19: sempre i più deboli soffrono e soccombono.

 

mappa di diffusione del COVID-19 nel mondo 2020
mappa di diffusione del COVID-19 nel mondo 2020

Il virus SARS-CoV2 diffonde rapidamente in tutto il mondo, tutti i paesi ne sono coinvolti; gli anziani sono i più sensibili al suo attacco. Oltre 200.000 morti in 4 mesi, in particolare in Europa ed in USA.
Il Plasmodio della Malaria viene trasmesso in una parte dei paesi del mondo, quelli della fascia intertropicale ed in particolare dell’Africa Sub-Sahariana ed in India. I bambini piccoli  sono i più sensibili. L’anno scorso più di 400.000 morti. Comunque un successo rispetto all’oltre un milione e mezzo di morti l’anno registrato negli anni novanta, inizio anni duemila. Un grande successo delle battaglie combattute in particolare con le armi della prevenzione. 
Il mondo occidentale, il mondo economicamente avanzato, tecnologico, perfezionista e poco attento ai guai provocati dalle malattie è stato messo in ginocchio da un virus invisibile il SARS-CoV2. Soprattutto il nostro mondo avanzato ha cominciato a capire cosa vuol dire dipendere e piegarsi sotto il peso delle malattie. 
La malattia COVID19 si dimostra particolarmente aggressiva, aggredisce il sistema respiratorio, ma coinvolge tutti gli organi del corpo. La diffusione rapida di questo virus, ovunque avvenga, ha masso in serie difficoltà l’organizzazione sanitaria e le strutture ospedaliere di qualsiasi paese. I paesi europei e l’America sono in ginocchio sia dal punto di vista sanitario che economico.
Ma cosa succede in continenti come l’Africa dove già i sistemi sanitari sono deboli e hanno difficoltà a reggere il peso delle epidemie esistenti?
Tra le diverse malattie killer,  la malaria è una delle più rappresentative. Guai trascurarle, sospendere l’assistenza ma anche gli sforzi della prevenzione nei confronti di queste epidemie in caso di arrivo e di diffusione di SARS-CoV2.
Nella giornata mondiale della malaria 2020 l’OMS esorta i paesi africani, dove si sviluppa oltre l’80% dei casi di malaria a livello mondiale, a garantire la continuità dei servizi preventivi e curativi per la malaria e le altre malattie infettive nel contesto della pandemia COVID19, anche se questa ancora non ha raggiunto un livello drammatico ipotizzabile. La condizione è che vengano seguite le migliori pratiche per proteggere gli operatori sanitari e le comunità.

Dal rapporto OMS SULLA MALARIA nel 2019 si apprende che sono 228 milioni i di casi di malaria in tutto il mondo.

19 paesi dell’Africa sub-sahariana e dell’India hanno sopportato quasi l‘85% del carico globale della malaria.

mappa della malaria nel mondo 2020
mappa della malaria nel mondo 2020

Sei paesi rappresentano oltre la metà di tutti i casi di malaria in tutto il mondo:
Nigeria , Repubblica democratica del Congo , Uganda , Costa d’Avorio, Mozambico e Niger.
Il tasso di incidenza della malaria è diminuito a livello mondiale tra il 2010 e il 2018, e questa diminuzione è stata sensibile nel Sudest Asiatico. Invece in tutte le altre regioni del mondo, Africa, India, America latina e centrale, hanno registrato scarsi progressi o addirittura un aumento del tasso di incidenza. La regione delle Americhe (Latina e Centrale) ha registrato un aumento di incidenza in particolare a causa dell’aumento della trasmissione della malaria da Pl. falciparum e vivax in Venezuela.

Nel 2018, ci sono stati circa 405.000 decessi per malaria a livello mondiale, rispetto a 416.000 decessi stimati nel 2017 e 585.000 nel 2010. Una diminuzione della mortalità che si mantiene sempre a livelli elevatissimi.
I bambini di età inferiore ai 5 anni sono il gruppo più vulnerabile. Nel 2018, hanno rappresentato il 67%  di tutti i decessi per malaria in tutto il mondo.
La Regione Africana, in particolare i paesi sub-sahariani, ed equatoriali, ha rappresentato il 94% di tutti i decessi per malaria. Quindi nei 19 paesi dell’Africa sub-sahariana ed in particolare nei sei paesi a maggior tasso di incidenza, si concentra la morte “da zanzara anopheles.”

Gli 11 milioni di donne in gravidanza esposte a infezioni da malaria, in particolare in Africa, ma anche in India,

malnutrizione nei neonati dovuta a malaria in corso di gravidanza
malnutrizione nei neonati dovuta a malaria in                                  corso di gravidanza

nel 2019 hanno partorito circa 872.000 bambini con un peso alla nascita sotto la soglia di sopravvivenza.

E l’Africa occidentale, in questo panorama, ha la più alta prevalenza di bambini con basso peso alla nascita a causa della malaria in gravidanza.

 


Questi alcuni numeri che dopo il dramma che stiamo vivendo nel nostro mondo  occidentale, avanzato, irraggiungibile, ipertecnologico, ci avvicinano a realtà lontane, estranee, che non abbiamo mai capito appieno nella loro gravità, ma che ora sono diventate realtà a noi vicine nella sofferenza e nella morte. La differenza tra SARS COV2 e Malaria è nell’età dei soggetti sensibili. La malaria se la prende prevalentemente con i piccolissimi e con i bambini, il nuovo Coronavirus con gli anziani. Sempre i più deboli alla fine soffrono e soccombono.

malaria e bambini sotto i 5 anni
malaria e bambini sotto i 5 anni

 

 

I bambini sotto i cinque anni sono il maggior bersaglio del Plasmodio della Malaria.                                 La malnutrizione, malattie intercorrenti, il livello di assitenza e cura spesso assente sono                         fattori che  influenzano la mortalità infantile

 

 

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COVID-19: una aggressione a tutti gli organi

Siamo specializzati in:

Malattie infettive e tropicali Test COVID-19 Vaccinazioni Consulenze  online

COVID-19: una aggressione a tutti gli organi

 

I medici che hanno a che fare tutti i giorni con la COVID-19 parlano di un virus – il SARS-CoV2 che si presenta come una furia feroce che non si ferma, è aggressivo, e non attacca solo i polmoni ma che diffonde attraverso il corpo, dal cervello alle dita dei piedi.
Tre mesi di pratica clinica, casistiche su centinaia di migliaia di casi, non sono stati sufficienti per capire con precisione cosa attacca e come si comporta SARS-CoV2. “Stiamo ancora imparando”, dicono i clinici. “Ogni giorno vediamo casi differenti e risposte di aggressione nei diversi organi.”

il coronavirus attacca i vari distretti dell'organismo in COVID-19
il coronavirus attacca i vari distretti dell’organismo in COVID-19

 

proteina ACE2 chiave di entrata per COVID-19
proteina ACE2 chiave di entrata per COVID-19

Nei casi gravi il SARS-CoV-2 aderisce al tratto respiratorio superiore e discende verso i polmoni. Ma il coronavirus, direttamente o la risposta dell’organismo al suo attacco, ossia la risposta infiammatoria o immunitaria, possono danneggiare molti altri organi. I medici cominciano a capire e a sondare la portata e la natura di questo danno in tutti gli organi aggrediti.
Compromissioni vascolari, compromissioni cardiache, compromissioni renali, compromissioni neurologiche, coinvolgimento del tratto gastrointestinale. Tutti gli organi sembrano essere seriamente coinvolti. La malattia COVID-19 può attaccare quasi tutti gli organi del corpo con conseguenze devastanti. “La ferocia di questo virus e le conseguenze su diversi organi è realmente mozzafiato, talvolta rapidissima, impossibile da risolvere.” Queste le voci di molti medici.
Il fattore comune che lega tutti gli organi del corpo nei confronti del Coronavirus è una proteina, diffusa in quasi tutte le cellule dell’organismo che costituisce la chiave di entrata del virus, ossia la proteine ACE2, un enzima che normalmente regola la pressione del sangue.

Tenendo conto della aggressione che il virus esercita su tutto l’organismo è importante effettuare dei controlli mirati di tipo infettivologico che non si limitino al solo controllo con i test sierologici ( anticorpi IgM IgG)  Informati qui

Per approfondire Science.org

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Coronavirus: quali mascherine usare? Consigli e video per saperne di più

Coronavirus: quali mascherine usare? Consigli e video per saperne di più.

Fino a poche settimane evocavano solo situazioni di grande pericolo, scene di disaster- film e , comunque, realtà da noi lontane. Fatte salve le eccezioni riguardanti professioni legate ad ambienti con elevato rischio da contaminazione ambientale.
Ora che siamo tenuti ad indossarle, per dovere e per rispetto reciproco, sono tante le domande che ci poniamo: quando e come indossarle, quale tipo (in molti non sapevamo neanche che ne esistessero diversi tipologie) e soprattutto, se non le troviamo in commercio, possiamo risolvere noi il problema?

In questa pagina raccogliamo alcune informazioni, scelte tra le più affidabile comprensibili.

  • Un video che in maniera semplice spiega le differenze tra le varie tipologie di mascherine e come utilizzarle.
  • Un documento dell’OMS che fornisce consigli sull’uso delle mascherine negli ambienti sanitari, in casa, per strada e in comunità.
  • Un tutorial del CDC che illustra passo passo come realizzare in casa una mascherina, con materiali di semplice reperibilità.
  • Un articolo del New York Times : N95, chirurgiche e fatte in casa.

Una raccomandazione che ci sentiamo di fare ai nostri lettori: una volta usate, gettate le mascherine nei contenitori della raccolta differenziata, e non a terra , come ci raccontano le tante foto scattate in questi giorni lungo le nostre strade e all’esterno di supermercati.  Un atto di civiltà doveroso.

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CORONAVIRUS: un omaggio ai medici deceduti

Ci associamo alla FIMMG ROMA e facciamo nostro l’omaggio ai medici  deceduti a causa del Coronavirus. Naturalmente il nostro pensiero a tutto il personale sanitario deceduto per SARS-Cov2 – Guarda il video

 

 

 

PROTEZIONE CIVILE: E’ stato istituito un fondo per le famiglie degli operatori sanitari che hanno perso la vita nella lotta al Coronavirus
Come donare sul conto corrente dedicato, attivato dal Dipartimento della Protezione Civile

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COVID-19 il test rapido sierologico non basta da solo a dare risposte

 Il test rapido sierologico IgM IgG non basta da solo a fornire una risposta corretta sulla resistenza o sensibilità per COVID-19.

 

Sei resistente o sensibile all’infezione da Coronavirus? I tuoi malesseri negli ultimi mesi sono da ricollegare ad una infezione dal virus SARS-CoV2? Hai sviluppato anticorpi al virus nonostante le tue malattie croniche? Oppure queste sono motivo di aggravamento di una eventuale infezione? Puoi essere nella condizione di diffondere virus a terze persone a te vicine, familiari o colleghi di lavoro? E ci sono comportamenti da adottare nella fase di ripresa lavorativa o di attività personale, per evitare il contagio con il Coronavirus?
Per rispondere a queste e ad altre domande non servono fiumi di parole confuse e poco chiare provenienti da media di tutto il mondo, che non fanno che confondere le acque e le notizie. Per rispondere a queste domandi occorre basarsi su fondamenti scientifici solidi. Le risposte provengono da chi può valutare, con un consulto attento ed approfondito i dati del tuo comportamento, dei tuoi contatti, della tua storia medica recente, dai tre mesi in avanti; della tua storia sanitaria passata di malato cronico. E possa valutare la funzionalità del tuo organismo e i risultati dei test di laboratorio, siano essi da tampone che quelli sierologici per COVID-19. La sintesi di tutti questi dati consente ad un medico possibilmente specialista di risponderti in modo serio ed esaustivo, per quanto possibile a tutti questi quesiti ed altri ancora.

Richiedi informazioni sulle modalità dell’effettuazione del consulto e del test ed i costi applicati presso il CESMET.

Un “test rapido” da solo, ossia la ricerca degli anticorpi fine a sé stessi per COVID-19, non fornisce alcuna risposta utile, se non rapportata alla tua storia sanitaria recente.
La storia naturale della infezione da Coronavirus prevede una serie di fasi che non possono essere interpretate da un solo test. La nostra procedura proposta a chi vuole delle risposte ai propri quesiti e per certificare lo stato di salute prevede:
(1) una attenta raccolta di dati del tuo comportamento e dei sintomi eventuali presentati negli ultimi 3 mesi;
(2) test di funzionalità polmonare, o meglio, di funzionalità dell’alveolo polmonare e della sua capacità di assorbire ossigeno (ossimetria – presenza in% di ossigeno nel sangue); dell’onda sfigmica capillare, ossia lo studio della elasticità dei piccoli vasi e dell’interferenza al diffondere l’onda del flusso sanguigno; di alcuni parametri cardiologici, che risentono della reazione infiammatoria e dei diversi sistemi in presenza di virus particolarmente aggressivi; parametri alterati molto precocemente a causa del danno cellulare ed infiammatorio, con risentimento per tutto l’organismo;
(3) test sierologici qualitativi per la ricerca di anticorpi IgM ed IgG (test rapido) per COVID-19. Costituiscono un parametro supplementare per evidenziare la produzione dei due tipi di anticorpi, risposta di difesa dell’organismo, tardiva rispetto ai sintomi della malattia, che costituiscono la difesa precoce di questo nei confronti del virus.

La produzione dei diversi tipi di anticorpi costituiscono una delle fasi della difesa nei confronti del virus, ma non le sole. D’altra parte la ricerca del virus con la tecnica del RT-PCR, la ricerca dell’RNA virale, è sempre da considerare il test “gold standard” nella fase di infettività dell’individuo. Il test per COVID-19 si mantiene positivo da alcuni giorni successivi al contagio fino alla manifestazione dei sintomi, e continua anche all’inizio della produzione degli anticorpi IgM. Con la produzione delle IgG, generalmente il tampone si negativizza.

Lo schema sotto riportato spiega bene la progressione dell’infezione, la sua storia naturale, le diverse fasi con i movimenti del virus, degli anticorpi e le fasi della malattia. Qui è chiara l’inutilità di una risposta del solo test rapido. Come la non completa risposta del tampone a chi chiede informazioni complete sullo stato di reattività del suo organismo.

storia naturale dell'infezione
storia naturale dell’infezione

il Protocollo CESMET che prevede la raccolta dei tuoi dati epidemiologici e sanitari; l’effettuazione dei test funzionali, che si alterano nelle primissime fasi dell’infezione, quando il tampone è positivo; la valutazione dei sintomi della malattia; la ricerca degli anticorpi M e G, trova giustificazione nello schema sotto riportato:

Lo schema della “storia naturale della infezione con lo sviluppo della malattia COVID-19” ci evidenzia:

(prima settimana dal primo contatto con il virus (4/7 gg) – incubazione -) il tampone per il virus è positivo e la presenza di RNA virale è in crescita esponenziale; i sintomi della malattia sono assenti. Gli anticorpi M e G sono assenti;
(seconda settimana dal primo contatto con il virus (10/14 gg) – incubazione al termine ) il tampone per il virus è positivo, diminuisce l’RNA virale ed aumenta la presenza di virus maturo che inizia ad indurre la risposta difensiva dell’organismo. Iniziano i primi sintomi molto deboli. L’organismo prova a difendersi. Anticorpi M e G negativi.
(terza settimana dal primo contatto con il virus 14 / 21 gg – sintomi clinici evidenti) il tampone tende a negativizzarsi. il virus, ancora presente è sempre meno attivo, la risposta difensiva generale dell’organismo cresce con l’evidenza dell’aumentare dei sintomi. L’organismo, dopo aver attivato la risposta cellulare immunitaria comincia a produrre anticorpi. (IgM) nelle così dette fasi precoci, che però nella storia naturale della malattia sono da considerarsi abbastanza tardive. Inizia la produzione di Anticorpi IgM, la presenza del virus cala ulteriormente, le IgG ancora non vengono prodotte.
(quarta settimana dal primo contatto con il virus 18/28 gg– diminuzione della sintomatologia)
il tampone è ancora positivo in quanto rileva presenza di bassa carica virale. Il virus è stato quasi neutralizzato ma la persona può ancora diffondere. I sintomi sono quasi del tutto scomparsi. L’organismo ha attivato in pieno la sua risposta difensiva cellulare ed anticorpale. Permangono gli anticorpi recenti IgM ed inizia in modo importante la presenza degli anticorpi IgG. (si possono trovare contemporaneamente.
(quinta settimana dal primo contatto con il virus, oltre28 gg) tampone negativo; assenza del virus; sintomi clinici esauriti, periodo di convalescenza; Gli anticorpi (IgM) tendono a diminuire e poi a scomparire. Crescono in modo esponenziale gli anticorpi IgG che costituiscono il fattore di resistenza alla reinfezione.

incubazione - malattia - anticorpi COVID-19
incubazione – malattia – anticorpi COVID-19

Da questa descrizione si capisce che nessun test sierologico, ma neanche il tampone da solo, per COVID-19 può caratterizzare e descrivere la storia completa dell’infezione e della risposta difensiva dell’organismo. Ogni fase di questa storia dell’incontro del coronavirus con l’uomo viene caratterizzata in modo diverso dal ritrovamento del virus, degli anticorpi, di impercettibili alterazioni della funzionalità interna di diversi sistemi, di sintomi lievi e poi gravi. Una risposta complessa ad una aggressione di un esserino microscopico che ha solo l’obiettivo di riprodursi in milioni o miliardi di copie.

Poi vanno considerati i rari ma possibili fattori aggravanti, e peggiorativi quali l’assenza della risposta immune con il permanere del virus ed il peggiorare dei sintomi. Una risposta abnorme dell’organismo che può portare le persone in terapia intensiva, fino all’aggravamento irreversibile.
Quanto sopra riportato deve essere oggetto di studio e di valutazione esaminando una persona.
A queste valutazioni occorre aggiungere che in medicina non esiste un modello di risposta standard applicabile al 100% e ciascun individuo è diverso dall’altro.
Ma il medico deve essere in gradi di fare la sintesi di tutti i parametri studiati e di fornire le giuste risposte ai quesiti delle persone.
Richiedi informazioni sulle modalità dell’effettuazione del consulto e del test ed i costi applicati presso il CESMET.

Dal Ministero della Salute: Emanata il 3 aprile dal ministero della Salute la circolare che fornisce l’aggiornamento delle indicazioni sui test diagnostici e sui criteri da adottare nella determinazione delle priorità e l’aggiornamento delle indicazioni relative alla diagnosi di laboratorio.

COVID-19 il test rapido sierologico non basta da solo a dare risposte Leggi tutto »

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