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La nuova variante del virus MPOX – nuova emergenza sanitaria pubblica globale.

Dalle foreste pluviali del bacino del Congo e della Guinea superiore e inferiore l’origine del virus per il quale l’OMS ha dichiarato una emergenza sanitaria pubblica globale (estesa a tutto il mondo).

La diffusione della nuova variante del virus MPox.

IL VIRUS MPOX
IL VIRUS MPOX

Il virus MPox (ex malattia del vaiolo delle scimmie) ricomincia a far paura. In RDCongo (Kinshasa) sono oltre 15.000 i casi di malattia ed oltre 600 i morti denunciati ufficialmente in meno di 6 mesi. Ma quanti i casi, sparsi nell’enorme paese, denunciati, e quanti i morti? E poi i primi casi in Europa dichiarati ufficialmente dai primi giorni di agosto 2024. Questi dati ufficiali sono a nostro avviso notevolmente sottostimati e ci fanno pensare ad una diffusione del virus molto elevata, asintomatica, cioè senza sintomi e silente. Non solamente in RDC ed in molti altri paesi africani la nuova variante di virus del vaiolo diffonde ma è sicuramente già presente a livello globale, in molti paesi. E questo in modo ancora silente e non manifesto. Questa diffusione del virus avviene tramite portatori sani o pauci sintomatici provenienti dai paesi infetti. In Africa i serbatoi dei virus sono animali selvatici con cui l’uomo convive. Per questo motivo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), per la seconda volta nella storia recente, nell’agosto 2024, (la prima volta era successo nell’epidemia del 2022, che colpì la maggior parte dei paesi del nord del mondo), ha dichiarato l’ondata di MPox in Africa ed i primi casi in Europa, un’emergenza sanitaria pubblica globale.

Un messaggio di prudenza

Questo è un messaggio di prudenza per tutti, in particolare per i viaggiatori. Ci sono gruppi di persone considerate ad alto rischio, ma il virus MPox può circolare e si trasmette non solo tramite rapporti sessuali ma anche per contatti e materiali infetti, quindi scarsa igiene. Prova ne è che questa nuova ondata di malattia si è manifestata anche in bambini sotto i 10 anni. Chi si reca nei paesi dove l’infezione è evidente faccia maggiore attenzione a comportamenti a contatti, e adotti misure di igiene che diventano essenziali. Chi rientra da viaggi e si accorge di manifestare sintomi, anche sfumati, che possano destare qualche dubbio, faccia riferimento a centri medici specializzati. La vaccinazione, questione che affronteremo in altro articolo, è destinata alle categorie di maggior rischio. Il vaccino del vaiolo, utilizzato fino alla fine degli anni settanta è comuque ancora attivo.

Ma quale è l’origine della malattia MPox?

Non sono le scimmie, come si pensava, i serbatoi primari. Ha perfettamente ragione la virologa Ilaria Capua nell’evidenziare come il nome “vaiolo delle scimmie”, attribuito alla malattia causata da un virus della famiglia degli “orthopoxvirus”, sia errato a tal punto che OMS lo ha modificato in “MPox”. Questo perché, secondo gli studi effettuati in questi ultimi due anni, i principali candidati ad essere considerati “serbatoi primari” del virus Mpox (monkeypox) sono:
Piccoli roditori delle foreste pluviali africane, principalmente scoiattoli del genere Funisciurus, scoiattoli arboricoli, il ratto gigante del Gambia e i ghiri
Altri mammiferi selvatici nelle aree endemiche, ed anche alcuni primati (scimmie) ma non primario

Una questione importante dal punto di vista epidemiologico è considerare i roditori serbatoio primario, sano, non avendo la possibilità di sviluppare la malattia. Questa situazione aumenta il rischio di trasmissione diretta “animale (roditore) – uomo”. E quanto è frequente, soprattutto nei territori e villaggi più remoti, il contatto delle persone locali con questi piccoli mammiferi utilizzati come alimenti, ma anche in riti tribali ed altri usi. Così avviene la prima trasmissione e ne sono coinvolti soggetti di ogni età.
Un recente studio ha ricostruito la “nicchia ecologica del virus Mpox” sequenziando il DNA virale in animali e casi umani e giungendo ad identificare le foreste pluviali del bacino del Congo e della Guinea superiore e inferiore come aree di sovrapposizione ossia trasmissione tra animali e uomo. Tutto questo suggerisce che la trasmissione zoonotica, ossia la trasmissione del virus tra animali, e la diffusione esponenziale di questo al loro interno, in queste regioni forestali africane, sia alla base dell’aumento della circolazione del virus. Una nuova mutazione del MPox lo ha reso più diffusivo e virulento.

Il coinvolgimento degli animali domestici?

Non sembra invece che gli animali domestici, dei diversi tipi, siano colpiti dal virus Mpox. Non è neanche dimostrata la trasmissione diretta dall’ uomo all’ animale. Permane un rischio possibile di trasmissione da persona infetta ad animali sensibili, soprattutto roditori domestici, attraverso il contatto con materiali potenzialmente contaminati (vestiario, utensili, contatti diretti). Tutto questo favorito, nella vita quotidiana dei territori di foresta e savana ma anche nei sobborghi delle città africane, dalla convivenza, l’utilizzo e la dipendenza dagli animali, anche selvatici, aumentando il rischio di diffusione di questa ed altre malattie.

dr. Paolo Meo
specialista in clinica malattie infettive e tropicali
responsabile CESMET – Clinica del Viaggiatore

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Informazioni e comportamenti da seguire da parte dei viaggiatori internazionali

 

Per viaggiare in modo sicuro e tranquillo, segui alcune procedure e consigli. Tutto ciò è importante per la tua salute e la tua serenità. Qui ci sono alcuni passaggi su cui riflettere:
1. Richiedi sempre una consulenza prima di partire e parla e domanda ad un esperto che conosca bene la realtà locale; CLICCA PER RICHIEDERE UNA CONSULENZA ONLINE
Una consulenza medica pre-viaggio con un esperto, come il Dr. Paolo Meo, che ha lavorato in tanti paesi per molti anni, è fondamentale per valutare i rischi e prevenire malattie potenzialmente pericolose. Parla con lui per ricevere informazioni su vaccinazioni, profilassi e prevenzione di malattie tropicali. Ma anche per capire come vivere in pieno il tuo viaggio;

2. Scegli ed acquista la tua Assicurazione Sanitaria viaggio

L’assicurazione sanitaria di viaggio è essenziale per proteggere la tua salute e il tuo budget in caso di necessità medica durante il viaggio. Scegli una copertura adeguata alle tue esigenze e al tuo itinerario;

3. Prepara una “piccola farmacia da viaggio”
Crea un kit di emergenza personalizzato, con farmaci, medicine e materiali necessari e indispensabili per affrontare piccoli problemi di salute, senza esagerare. Il Dr. Paolo Meo ti aiuterà a scegliere le medicine e i materiali giusti per il tuo viaggio.

4. Scegli qualche “integratore” o prodotto naturale utile per mantenerti in salute ed energia
mantenere una buona salute e un buon livello di energia durante il viaggio è importante. Il Dr. Paolo Meo potrà consigliarti su integratori o prodotti naturali utili per mantenere la tua forma fisica e la tua salute durante il viaggio.

5. Verificare se effettuare qualche vaccino o qualche prevenzione
Alcune malattie possono essere prevenute con la somministrazione di vaccini o di farmaci specifici. Il Dr. Paolo Meo valuterà la necessità di vaccinazioni e prevenzioni in base alla tua destinazione e al tuo stato di salute.

6. Prepara i documenti giusti
Per viaggiare in tranquillità, assicurazioni di disposizione di tutti i documenti necessari, come il passaporto, la carta d’identità e l’assicurazione sanitaria. Verifica le cadenze e la validità dei documenti prima del tuo viaggio.

7. Parti rilassato
Una volta seguiti tutti questi passaggi, potrai partire per il tuo viaggio con serenità e goderti l’esperienza senza preoccupazioni. Il Dr. Paolo Meo sarà a tua disposizione per qualsiasi domanda o consulenza.

Richiedi una consulenza al dr. Paolo Meo

Il Dr. Paolo Meo, specialista in Malattie infettive e tropicali, ti offre una consulenza completa e personalizzata, prendendo in considerazione le tue esigenze specifiche e la tua destinazione di viaggio. Ecco alcuni aspetti che verranno affrontati durante la consulenza:

Valutazione dei rischi
o Il Dr. Paolo Meo valuterà i rischi sanitari legati al tuo viaggio, tenendo conto della destinazione, della durata e delle condizioni igieniche locali. Questa analisi dettagliata ti consentirà di prendere decisioni consapevoli e prevenire eventuali problemi di salute.

o Vaccinazioni e prevenzioni
ti consiglierà sulle vaccinazioni necessarie per la tua destinazione di viaggio, verificando anche se sei già vaccinato o meno. Inoltre, ti prescriverà farmaci profilattici per la prevenzione di malattie tropicali, come la malaria, il colera o la febbre gialla.

o Igiene e sicurezza alimentare
Ti fornisce indicazioni per mantenere una buona igiene personale e per evitare malattie trasmesse da cibo e acqua. Consiglierà su come scegliere cibi sicuri e su come pulire e disinfettare alimenti e oggetti.

o Kit di emergenza
Ti aiuterà a creare un kit di emergenza personalizzato, contenente farmaci, medicinali e materiali utili per affrontare piccoli problemi di salute. Questo kit sarà essenziale durante il tuo viaggio e ti darà la tranquillità di poter affrontare piccole situazioni di emergenza.

In conclusione

la consulenza di viaggio con il Dr. Paolo Meo offre un servizio completo e personalizzato per i viaggiatori internazionali, garantendo un’esperienza di viaggio più serena e sicura. Non aspettare, richiedi la tua consulenza ora e goditi il tuo viaggio con tranquillità.

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“Butantan-DV” il nuovo vaccino per la dengue – in dose singola – efficacia all’80%; studiato in Brasile. In commercio probabilmente dal 2026.

Secondo uno studio clinico, attualmente in fase 3, pubblicato sul The New England Journal of Medicine, il vaccino Butantan-DV in dose singola contro la Dengue ha mostrato un’efficacia dell’80%
I risultati della ricerca dell’istituto Butantan di San Paolo sono risultati molto promettenti! Il fatto che il nuovo vaccino denominato “Butantan-DV”, in dose singola, abbia dimostrato un’efficacia superiore all’80% nello studio pubblicato sul prestigioso The New England Journal of Medicine è certamente una notizia molto positiva, in un momento in cui ovunque in America Latina è stato proclamato lo stato di emergenza.
La possibilità di utilizzare una singola dose offre numerosi vantaggi, tra cui: CONTINUA A LEGGERE

 

 

“Butantan-DV” il nuovo vaccino per la dengue – in dose singola – efficacia all’80%; studiato in Brasile. In commercio probabilmente dal 2026. Leggi tutto »

Effetto di El Niño sulle temperature ed effetti sulla diffusione delle malattie trasmesse da zanzare.

Nel luglio 2023 la temperatura media globale della Terra ha superato, per la prima volta da quando viene registrata, i 17°C.  Il record precedente era 16.9°C, nel 2016. L’anno 2016 ed il 2023 hanno un evento in comune: la presenza di El Niño. Gli effetti si sono sentiti per tutto il 2023 e stanno condizionando le temperature globali sulla terra del 2024.

Ma cosa è El Niño?
El Niño è un evento climatico che comporta un aumento delle temperature globali e l’aggravarsi di eventi meteorologici estremi. Questo fenomeno è causato dalle temperature dell’oceano e dai venti nel Pacifico che oscillano tra il riscaldamento di El Niño e il raffreddamento di La Niña. Nel corso degli anni, si è osservato che El Niño porta a un aumento delle temperature globali e a effetti climatici diversi in varie regioni del mondo.
Durante l’evento di El Niño, le temperature globali aumentano di circa 0,2 gradi Celsius, portando a conseguenze come ondate di calore più intense, stagioni calde prolungate e tempeste più potenti. Questo può causare:

 

 

– condizioni più secche e calde in alcune aree come l’Australia e l’Indonesia, con un aumento del rischio di incendi boschivi,

 

 

– mentre altre regioni come l’Africa orientale potrebbero sperimentare piogge intense e inondazioni.
– Dal secondo semestre del 2023 e nei primi mesi del 2024 l’America latina, ed in particolare Perù, Argentina e Brasile, sono soggetti a ondate di calore mai viste e inondazioni con esiti drammatici.
Questo fenomeno può anche aumentare l’attività degli uragani nel Pacifico, mettendo luoghi come le Hawaii a rischio di cicloni tropicali.
In sintesi, El Niño è un fenomeno naturale che ha profonde implicazioni sul clima globale, portando a cambiamenti significativi nelle temperature, nelle precipitazioni e negli eventi meteorologici estremi in diverse parti del mondo.

 

 

Interazione tra El Niño, Cambiamenti Climatici e Impatti Globali
Il fenomeno di El Niño, un ciclo naturale che si alterna con La Niña, non è in sé anomalo, portando variazioni nelle temperature. Tuttavia, l’interazione con i cambiamenti climatici antropogenici aggiunge una complessità significativa. Il riscaldamento globale, l’aumento del vapore acqueo nell’atmosfera e il ritiro dei ghiacciai amplificano gli effetti di queste oscillazioni cicliche di temperatura.

Questa combinazione, in sinergia con la crisi climatica in corso, rappresenta un doppio stress termico per il nostro pianeta, generando precipitazioni estreme e siccità che si distribuiscono in modo irregolare tra diverse regioni come l’America Latina, gli Stati Uniti, l’Asia meridionale e l’Australia. Gli impatti sul Mediterraneo, seppur indiretti, non sono trascurabili.

Il 2024 è un anno particolarmente significativo in questo contesto, con gli scienziati che lo indicano come potenzialmente il più caldo mai registrato. Questa situazione sottolinea l’importanza di comprendere e affrontare in modo proattivo le interazioni complesse tra i fenomeni naturali come El Niño, i cambiamenti climatici indotti dall’uomo e i loro impatti globali.

Effetto del El Niño sulla diffusione della dengue.

El Niño è un fenomeno climatico ricorrente che si verifica ogni 2-7 anni, caratterizzato da un riscaldamento anomalo delle acque superficiali dell’Oceano Pacifico equatoriale centrale e orientale. Questo riscaldamento influenza il clima a livello globale, alterando i modelli di temperatura e precipitazioni in molte regioni del mondo.
In America Latina, El Niño porta a temperature più elevate e a un aumento dell’umidità, creando condizioni ideali per la proliferazione della zanzara Aedes aegypti, vettore della dengue. Inoltre, le piogge più intense possono fornire più siti di riproduzione per le zanzare, come contenitori d’acqua stagnante.

Uno studio del 2019 ha rilevato che durante gli anni di El Niño, i casi di dengue in America Latina sono aumentati del 50-60% rispetto agli anni normali. La situazione si è aggravata nel 2023 / 2024 ed in questo contesto paesi come Brasile, Colombia, Venezuela e Bolivia sono stati particolarmente colpiti.

Meccanismi di trasmissione

L’aumento delle temperature e dell’umidità durante El Niño accelera il ciclo di vita delle zanzare Aedes aegypti. Le uova si schiudono più rapidamente, le larve si sviluppano più velocemente e gli adulti raggiungono la maturità sessuale prima. Inoltre, le zanzare infette possono trasmettere il virus della dengue ai loro discendenti attraverso le uova, aumentando la diffusione del virus.

Il virus della dengue si replica più rapidamente all’interno delle zanzare a temperature più elevate. Questo porta a una maggiore carica virale nelle zanzare e a un periodo di incubazione più breve, aumentando la probabilità di trasmissione agli esseri umani.

prevenzione e controllo

Per mitigare l’impatto di El Niño sulla diffusione della dengue, sono necessari sforzi coordinati su più fronti:

Sorveglianza epidemiologica per identificare precocemente i focolai e attuare misure di controllo mirate
Campagne di sensibilizzazione per incoraggiare la rimozione di potenziali siti di riproduzione delle zanzare
Applicazione di insetticidi e metodi di controllo biologico per ridurre le popolazioni di zanzare
Sviluppo di vaccini e terapie antivirali per prevenire e trattare la dengue
Rafforzamento dei sistemi sanitari per gestire efficacemente i casi di dengue durante le epidemie

In conclusione
El Niño rappresenta una sfida significativa per il controllo della dengue in America Latina. Comprendere l’impatto di questo fenomeno climatico e adattare le strategie di prevenzione e risposta è essenziale per ridurre il carico della malattia in futuro.
In America Latina, El Niño sta avendo un impatto significativo sulla diffusione della dengue. Le ondate di calore e le temperature medie più elevate con una umidità sempre più elevata creano condizioni più favorevoli per la crescita delle zanzare, lo sviluppo più rapido delle popolazioni di zanzare infette, la virulentazione e la crescita molto più veloce dei virus durante il cicli nelle zanzare.
El Niño influenza la distribuzione delle piogge e la disponibilità di acqua, che aumenta il rischio di epidemie di dengue. Le piogge più intense possono creare condizioni più favorevoli per la crescita delle zanzare e la diffusione del virus.
El Niño influisce anche la diffusione di altre malattie tropicali come Zika e chikungunya, che sono trasmesse dalle stesse zanzare che trasmettono la dengue.
Per contrastare l’effetto di El Niño sulla diffusione della dengue, è necessario implementare strategie di controllo e la sorveglianza epidemiologica, la prevenzione e la gestione dei casi, nonché la lotta contro la zanzara Aedes aegypti attraverso la riduzione della sua popolazione e la prevenzione della sua diffusione.

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Nasce un sito web tutto dedicato all’informazione sulla Dengue

www.dengueonline.com il nuovo sito web dedicato esclusivamente alla informazione ed alla comunicazione sulla Dengue. Un sito che ti consente di collegarti e parlare direttamente con un medico esperto e conoscitore della malattia.

La Dengue è una malattia tropicale di origine virale piuttosto aggressiva. Diffonde e aumenta in tutto il mondo all’aumentare dei livelli di temperatura ed umidità. In Italia nel 2023 sono stati denunciati 76 casi di Dengue autoctona, ossia malattia comparsa in persone che non avevano viaggiato all’estero. La crescita costante di temperature e umidità favorisce la moltiplicazione ma anche la persistenza delle zanzare nell’ambiente. Anche la replica virale trova un vantaggio dai cambiamenti climatici in corso.

I riflettori accesi su questa malattia ovunque e le fosche previsioni per il futuro hanno indotto il dr. Paolo Meo, direttore del Cesmet Clinica del Viaggiatore, ed i suoi stretti collaboratori a realizzare un nuovo sito web dedicato completamente alla malattia Dengue, alla sua informazione, alla prevenzione e anche alla spiegazione degli aspetti clinici, diagnostici e terapeutici.

Per noi la prima prevenzione consiste nell’“educare alla prevenzione “. La prevenzione efficace viene da una corretta informazione.

Il dr. Paolo Meo ha voluto mettere l’accento sulla prevenzione personalizzando l’informazione. L’invito alla consulenza diretta ed al colloquio tra medico e viaggiatore nasce dalla volontà di voler mettere a disposizione la sua esperienza clinica e la conoscenza della malattia nei territori e nelle strutture sanitarie dei diversi continenti. Un sito che ha l’obiettivo di seguire chi viaggia per turismo o per lavoro, orientandolo sui comportamenti, i prodotti efficaci da portare durante il viaggio, l’attenzione ai sintomi premonitori di malattia.
Le consulenze durante e dopo il viaggio, realizzate attraverso il sito, mettono il viaggiatore nella condizione di avere sempre un consiglio a distanza ed un orientamento al comportamento anche in caso di malattia.
Potrai utilizzare il sito web ogniqualvolta sarai nella necessità di viaggiare in sicurezza. Il sito Dengueonline.com si affianca al più conosciuto sito per viaggiatori www.clinicadelviaggiatore.com

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Guyana Francese – Scheda Paese – Alert, epidemie, malattie

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 Alert Arbovirosi
marzo 2024


EPIDEMIA DI DENGUE IN CRESCITA ESPONZIALE  
in tutto il paese

Dall’inizio del 2023, la Guyana Francese ha registrato un aumento di casi di Dengue su tutto il territorio. La Dengue è una malattia endemica in questa regione, come confermato già dai dati del 2014. La trasmissione avviene tramite la puntura della zanzara femmina del genere Aedes, che di solito pungono durante il giorno.  Nel 2013 la trasmissione prevalente è stata quela silvestre, nell’area amazzonica del paese. I primati contribuivano alla crescita ed alla diffusione del virus fino alla zona costiera. Sempre più nel 2023 la trasmissione è divenuta cittadina da uomo a uomo.
Nel 2024, la situazione della Dengue in Guyana Francese ha visto un’escalation significativa, con quasi 3.000 nuovi casi registrati da gennaio
. Questo aumento rappresenta una preoccupazione crescente per la salute pubblica nella regione. La Guyana Francese, insieme ad altre aree del Sud America, ha registrato un incremento dei casi del 12%, mentre la Martinica ha visto un aumento del 50% rispetto alle quattro settimane epidemiologiche precedenti.

Dal mese di febbraio 2024 i casi settimanali sono passati da 300 ad 800 in tutto il paese. E’ stato dichiarato lo stato di emergenza.
Le ondate di calore con la sempre maggiore umidità nell’area amazzonica ma in particolare sulla costa hanno contribuito all’aumento dei casi di dengue.
È importante adottare tutte le misure di protezione contro gli insetti vettori di malattie, in particolare nelle aree urbane.
Nell’area di Kuru la diffusione delle zanzare e del virus è diventata particolarmente importante.
Nonostante la pandemia di COVID-19 abbia portato a un calo dei casi tra il 2020 e il 2022, l’anno 2023 ha segnato un’inversione di tendenza con un aumento dei casi di Dengue a livello globale. Questo aumento è attribuito alla moderata trasmissione della Dengue in alcune regioni e alla bassa trasmissione in altre durante la pandemia, che ha portato a un accumulo di persone senza immunità a determinati sierotipi del virus Dengue
Nel 2024, la situazione della Dengue ha mostrato un’escalation preoccupante in tutto il territorio del paese, dove si è registrato un aumento dei casi del 157% rispetto al 2023 e del 225% rispetto alla media degli ultimi cinque anni
. Questi dati riflettono una situazione di alta trasmissione che si è prolungata dal 2023 al 2024, evidenziando l’importanza di intensificare gli sforzi e le azioni per il controllo della zanzara Aedes aegypti, principale vettore di trasmissione della malattia
– Sierotipi di dengue presenti in Guyana Francese
                  o In Guyana francese sono stati rilevati tutti e quattro i sierotipi conosciuti del virus della dengue
                 o Negli ultimi mesi sono aumentati i tipi DEN-2 / DEN-3;

La diffusione del sierotipo DEN-3 della dengue in Guyana Francese può avere diverse conseguenze. Prima di tutto, la presenza di più sierotipi del virus della dengue in una regione può aumentare il rischio di epidemie e di forme più gravi della malattia, come la dengue emorragica. Questo perché l’infezione precedente con un sierotipo del virus della dengue non fornisce immunità a lungo termine contro gli altri sierotipi, e una successiva infezione con un sierotipo diverso può aumentare il rischio di sviluppare forme severe di dengue.

La diffusione di sierotipi come il DEN-3 può anche avere un impatto sulla salute pubblica, con un aumento potenziale dei casi di febbre dengue e delle sue complicazioni, che possono portare a ricoveri ospedalieri e, nei casi più gravi, alla morte.

 

 

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Dengue in Brasile. E’ emergenza sanitaria. Quasi un milione di casi nei primi due mesi dell’anno 2024

01 Marzo 2024
Al 27 febbraio, i casi denunciati e confermati della malattia ammontano a 973.347, rappresentando il 58,9% di tutti i casi registrati nell’intero anno precedente, 2023. Nel corso dei primi 2 mesi dell’anno si sono già registrate 195 vittime, superando il totale di 149 morti per l’intero anno precedente.

EMERGENZA SANITARIA
EMERGENZA SANITARIA

Nei mesi di gennaio e febbraio 2024 in Brasile l’aumento della malattia è stata considerata una emergenza sanitaria, ed il sistema sanitario è in ginocchio per l’enorme richiesta di aiuto e di richiesta di soccorso.
Il Ministero della Salute brasiliano ha lanciato un “D-Day” per il 2 marzo 2024  per sensibilizzare tutta la popolazione del Brasile nella lotta contro ….
(CONTINUA A LEGGERE)

 

INDICAZIONI PER PREVENIRE LA MALATTIA IN QUESTO GRAVE STATO DI EMERGENZA IN BRASILE E IN GENERE IN AMERICA LATINA E CARAIBI

La prima prevenzione è l’attenzione alla puntura di zanzare Aedes aegypti. Puoi utilizzare un buon repellente naturale che funziona anche da Lenitivo dopo le punture. CLICCA QUI PER INFORMAZIONI SU NOZETA

 

La prevenzione fondamentale è l’effettuazione della vaccinazione contro la DENGUE. QDENGA della azienda TAKEDA è l’attuale vaccino da effettuare prima di un viaggio in Brasile o in America Latina e nei CARAIBI.
PER INFO SU VACCINO CLICCA QUI

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DENGUE IN MADAGASCAR

Dicembre 2023- Gennaio 2024  AUMENTANO I CASI DI DENGUE ANCHE IN MADAGASCAR

 

ambiente favorevole alla AEDES aegypti vicino alla costa
ambiente favorevole alla AEDES aegypti                        vicino alla costa

 

Dopo una prolungata  siccità che ha colpito molte parti della “grande isola” durante la prima e la seconda parte dell’anno 2023, nell’ultimo trimestre 2023 e durante il mese di gennaio 2024 si è assistito al periodo di massima diffusione delle zanzare Aedes aegypti, il vettore delle arbovirosi presenti in Madagascar ed in particolare della febbre virale da Dengue. Questo è il periodo di maggiore rischio di contrarre la dengue sull’isola. E’ proprio durante l’estate australe, che va da ottobre a marzo, con il clima sempre più caldo, umido e piovoso, che aumentano le malattie a trasmissione da insetti.
Per quanto riguarda le specifiche aree geografiche… CLICCA QUI PER PROSEGUIRE

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Malaria cerebrale. Imperizia e superficialità di alcuni medici causano ancora troppi morti.

Muore di malaria cerebrale un giovane di 38 anni in missione di lavoro in Camerun a fine dicembre 2023. Questo lavoratore di una importante azienda di Cremona, la OCRIM, si è recato nel paese africano nel mese di novembre 2023, paese ad alto rischio malarico, senza indicazioni per la protezione dalla puntura delle zanzare, nè un comportameno corretto assumemdo  una profilassi farmacologica protettiva adeguata. E’ morto per una violenta forma di malaria cerebrale. L’ennesima morte da malattie esotiche causata dall’imperizia di medici privi di ogni preparazione. Le responsabilità sono sempre prima della partenza, con informazioni confuse ed incerte, ed al rientro con incapacità di gestire l’evento morboso.

 

I fatti
Questo episodio è avvenuto dopo circa un mese dal rientro del lavoratore dal paese africano. Poco prima di Natale, aveva manifestato per circa una settimana sintomi lievi, scambiati per sindrome influenzale (come al solito), da medici superficiali ed incompetenti. Questi sintomi si sono aggravati in pochi giorni, improvvisamente, e sono esitati in “crisi epilettiche” causate da un focolaio cerebrale malarico, e in poche ore in coma irreversibile. Il decesso è avvenuto dopo un giorno alla fine di dicembre ‘23. Questa è la caratteristica della malaria cerebrale, improvvisa, inaspettata, incontrollabile. Tutti i medici ed il personale sanitario dovrebbero oramai conoscere l’origine e l’evoluzione di questa forma tropicale, ma non è così. La diagnosi tardiva di malaria, e la terapia specifica che segue, in emergenza, non è servita a nulla in questo caso, né è utile nei ritardi di diagnosi. Il processo è quasi sempre irreversibile. Il decesso è ineludibile. E’ opinione comune considerare la malaria uno scherzo, una comune malattia da viaggio, si arriva poi a drammi incomprensibili. Deve essere chiaro a tutti che la malaria non è uno scherzo. Di malaria si muore.

La responsabilità professionale
Non si comprende perché, nonostante che il tema “malaria nei viaggiatori” sia affrontato in tutte le salse, alcuni medici curanti di pazienti rientrati dai paesi “a rischio malaria”, con sintomi lievi di tipo simil influenzale, non comincino prima ad escludere la possibile malaria, che può evolvere in pochi giorni in forme gravi, e poi in un secondo momento, ad escludere l’eventuale influenza o altre malattie lievi. Occorre invertire il modo comune di pensare da parte di molti medici e personale sanitario addetto e anche dei pazienti-viaggiatori: “ è solo una influenza; è solo una diarrea; è solo un raffreddamento”; e solo in seguito, quando la malattia è ormai avanzata ci si ricorda che ci sono malattie tipiche dei viaggi che si possono aggravare in poco tempo. La norma da seguire da parte di tutti è la seguente: “prima si esclude l’ipotesi più grave e la possibile insorgenza di malattie tipiche del paese meta del viaggio. Poi, una volta esclusa questa ipotesi, allora si passa a considerare forme più leggere e meno pericolose.

Non tergiversare nel prescrivere la terapia nel dubbio.
Questa è un’altra buona abitudine basata su esperienze di anni di lavoro sul campo, un comportamento medico basato sulla prudenza e sulla consapevolezza del rischio di questa malattia: nell’incertezza di una diagnosi riguardante la “grande ingannatrice, ossia la malaria”, anche in presenza di test di laboratorio negativi, ma con il persistere di sintomi reali e dubbiosi, è meglio sottoporre il paziente che giunge da paesi a forte rischio di malaria da “plasmodio falciparum”, ad una terapia antimalarica “ad iuvantibus”. Ossia sottoporre a terapia antimalarica la persona anche con diagnosi incerta o dubbia, ma con il solo sospetto, allo scopo di evitare peggioramenti pericolosi in caso di presenza del parassita malarico. Meglio attivarsi nell’incertezza che tergiversare dimostrando una incompetenza senza scusanti. Non confidate nelle dignosi di laboratorio ma seguite l’istinto clinico ed il sospetto sui sintomi.

La responsabilità della medicina del lavoro ed i medici aziendali

Descritto il fatto riguardante la morte di un giovane lavoratore che si era recato in un paese a rischio di malaria, vorrei ora affrontare il tema riguardante la “responsabilità medico-legale” dei “medici aziendali”. Responsabilità che riguarda anche il “datore di lavoro”, secondo le leggi vigenti. E’ obbligo di qualsiasi medico aziendale, per evitare danni, malattie infortuni durante una missione all’estero ai lavoratori, ed anche degli RSPP, ossia dei rappresentanti dei lavoratori, per la sicurezza sul lavoro, informare dei rischi reali legati all’ambiente del lavoro e fornire indicazioni preventive corrette. Ossia, il primo dovere del medico aziendale è quello di effettuare una “valutazione dei rischi” del paese, dell’area, dei luoghi e degli ambienti di lavoro, di valutare i reali rischi biologici, ossia delle malattie infettive possibili, e sulla base di queste valutazioni eseguite proporre al lavoratore, in missione all’estero, le corrette pratiche preventive e comportamentali e stilare dei protocolli per evitare i rischi legati alla mansione, al rischio biologico dell’area, ad altri rischi legati alla missione. La “responsabilità dei medici aziendali” riguardante il rischio biologico, ossia il rischio derivato dalla presenza di microbi causa di malattie infettive, presenti nell’area di lavoro, è dettato dal “titolo X della legge 81/08”. E questa è una responsabilità enorme che richiede conoscenza perizia e aggiornamento.

La valutazione reale del rischio, il primo passo per una corretta protezione di chi viaggia.

Il “medico aziendale” ed anche il “personale dei centri di medicina dei viaggi” hanno il dovere di effettuare una valutazione della reale presenza del rischio di malattie nell’ambiente; del loro mutare nel tempo, al variare del clima, della stagione, e della risposta ambientale ai mutamenti climatici. Da queste valutazioni il professionista deve fornire le corrette indicazioni della prevenzione e dei comportamenti da adottare, per evitare l’insorgenza di malattie in corso di missione, di un soggiorno o al rientro da questo.

Medici aziendali

Lo stesso medico aziendale, raccolte le informazioni, anche all’interno della sua azienda, con contatti periodici nei luoghi di riferimento, elabora le indicazioni, compila un protocollo da seguire e fornisce al personale in partenza i giusti consigli delle cose da fare prima del viaggio e dei comportamenti in loco. Il medico aziendale ha anche il dovere di seguire il proprio personale in missione ed essere a conoscenza delle malattie del lavoratore al rientro dalla missione. Tra i suoi compiti quelli di avvisare i medici curanti o le strutture ospedaliere degli eventuali rischi a cui il lavoratore è stato sottoposto.

 

I consulenti specialisti al fianco dei medici aziendali e dei curanti.
Il medico aziendale, come spesso capita, non ha la preparazione specialistica per affrontare un compito così impegnativo. La valutazione dei rischi biologici è materia molto specialistica. Per questo motivo è buona norma rivolgersi ed utilizzare consulenti specialisti ed esperti, per fornire un servizio corretto ed evitare di incorrere in responsabilità anche gravi, a cui è legato anche l’RSPP aziendale ed il datore del lavoro. Le leggi che regolano e tutelano la salute del lavoratore all’estero vanno applicate in toto per evitare casi come quello descritto in precedenza, ed evitare di incorrere in gravi responsabilità anche penali.
Questa situazione di conoscenza delle malattie esotiche che insorgono all’estero durante i viaggi, riguarda anche i medici curanti o i clinici di pronto soccorso o ospedalieri che non sono in grado di capire lo stato di salute di una persona appena rientrata da viaggi in aree a rischio. Queste responsabilità riguardano la gestione preventiva e curativa di tante malattie presenti nei luoghi di lavoro e di soggiorno all’estero, a cui tanti viaggiatori sono soggetti.

Queste considerazioni ed indicazioni sono dettate da una esperienza pluridecennale nei cantieri di grandi aziende cominciata nel 1989 in Etiopia e seguitata in tanti paesi africani, gestendo servizi sanitari aziendali negli ambienti più diversi, per poi proseguire fino ai nostri giorni, lavorando a fianco di medici aziendali, come consulente, proprio per applicare al meglio la tutela di coloro che lavorano all’estero. L’esperienza del lavoro all’estero, in ogni tipo di ambiente e di clima, ci insegna che la tutela della salute del viaggiatore comincia dallo studio degli ambienti di lavoro e di soggiorno; dall’attenzione alla reale situazione climatica, stagionale e dei cambiamenti che mutano l’ambiente di mese in mese, con l’insorgenza o la scomparsa delle malattie presenti nel territorio. Il medico aziendale deve pretendere dalla propria azienda una informazione aggiornata dei luoghi di lavoro, sia nelle città che nei cantieri esterni. Deve informare il proprio consulente e insieme aggiornare i protocolli preventivi da indicare a chi parte. Questi sono i veri principi ed i comportamenti dei medici aziendali e dei medici che operano nei centri di medicina per viaggiatori che vogliono tutelare i propri viaggiatori. Applicando le leggi e le giuste regole ed applicando protocolli corretti, si evitano danni, spesso irreversibili, come quello che è accaduto.

 

L’informazione corretta e una buona formazione abbattono i rischi.
Gli incidenti sul lavoro o i danni in corso di viaggio, applicando le giuste regole ed i protocolli corretti si ridurrebbero o addirittura si eliminerebbero. Tante malattie ed anche i decessi al ritorno da un viaggio, in particolare sul lavoro potrebbero essere evitate con una maggiore attenzione. Imperizia, superficialità ed ignoranza non possono essere più ammessi in una classe medica che ha a sua disposizione dei sistemi di informazione e di comunicazione che prima non esistevano. Le informazioni si trovano rapidamente; i contatti con i consulenti esperti sono molto più semplici di un tempo. Tutti i professionisti e le strutture sanitarie possono essere in contatto tra di loro e possono interloquire in una rete professionale che facilita di trovare soluzioni e supporto al proprio lavoro di clinico e di diagnostica.
Per questo motivo dobbiamo pretendere mai più morti di malaria. Questa è una malattia comune in moltissimi paesi del mondo, prevenibile con pratiche semplici da applicare, e curabile con farmaci efficienti se assunti all’inizio della sua diffusione nell’organismo.

 

Dr. Paolo Meo specialista medicina tropicale
direttore del Cesmet Clinica del Viaggiatore

Malaria cerebrale. Imperizia e superficialità di alcuni medici causano ancora troppi morti. Leggi tutto »

Argentina, dichiarata emergenza sanitaria per la Dengue

27 Dicembre 2023- In Argentina nell’anno 2023 sono stati 135.676 i contagi ufficiali diagnosticati clinicamente e confermati con i test di laboratorio; 68 i morti causati dal virus della Dengue; questi i dati al 31 Novembre; ed i casi continuano a crescere nel mese di dicembre. Questi sono i numeri ufficiali forniti dal Ministero della Salute argentino per una epidemia che si è diffusa nella maggior parte delle provincie del paese. Per questo motivo e con questi numeri è stata decretata l’emergenza sanitaria per attuare nei tempi più rapidi tutte le misure necessarie per proteggere popolazione ed ambienti, intervenire con metodi efficaci e rapidi, per evitare la diffusione del virus. Tra Novembre e dicembre 2023 i casi sono in ulteriore aumento.

Fino a metà dell’anno 2023 (maggio/giugno) il virus della dengue circolava soprattutto in 4 regioni argentine, in particolare nella Regione Centrale (Buenos Aires, Città Autonoma di Buenos Aires, Córdoba, Entre Ríos, Santa Fe); nella Regione di Cuyo (San Luis); nella Regione NEA (Corrientes, Formosa, Chaco); e nella Regione NOA (Catamarca,Jujuy, La Rioja, Salta, Santiago del Estero, Tucumán). Nello stesso periodo il Ministero della Salute argentino ha segnalato oltre 1500 casi di Chikungunya, in particolare nelle città di Buenos Aires; CABA; Chaco; Cordova; Correnti; Formosa, Santa Fé e Salta. Da allora l’epidemia di dengue si è estesa alla quasi totalità del territorio del paese. Alcuni casi sono stati registrati anche in Patagonia. Gli studi hanno evidenziato che il 93% dei casi è autoctono, ossia si è manifestato in persone che non avevano viaggiato in paesi endemici. I rapporti si sono modificati in meno di 2 anni. La malattia, causata da uno dei 4 tipi di virus, il più pericoloso il tipo 3, viene trasmessa attraverso dalla puntura della zanzara Aedes aegypti. Il sintomo dominante, insieme alla febbre molto alta, i dolori muscolari e articolari.
Dal 2022 ma in particolare in questo ultimo anno le infezioni ed i casi di dengue si sono manifestati e si sono trasmessi durante tutto l’anno, senza interruzioni durante i mesi più freddi. E questo è l’indice che sia la zanzara che anche il virus al suo interno rimangono attivi ed in grado di diffondere in tutti i mesi dell’anno. Segno di un cambiamento del clima, delle stagioni e dello stesso ambiente. L’Argentina, come i paesi europei, in particolare quelli del Mediterraneo. manifestano il cambiamento del clima e delle stagioni, che favorisce la diffusione di insetti vettori e di malattie a questi collegati.

Oltre all’attenzione alla puntura delle zanzare, in Argentina sta diventando importante l’utilizzo del vaccino contro la dengue che copre sia coloro che hanno avuto la malattia che chi non la ha avuta. (Qdenga vaccino della Takeda)

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SIGARETTE ELETTRONICHE. OMS LANCIA L’ALLARME

SIGARETTE ELETRONICHE. RISCHI REALI PER LA SALUTE.

Aumentano i lavori scientici che dimostrano gli effetti negativi del fumo e dei vapori riscaldati, generati dalle sigarette elettroniche.

OMS lancia l’allarme in tutto il mondo.

La diffusione delle sigarette elettroniche è sempre più evidente. L’idea e la convinzione della innocuità di questo modo di fumare è sempre più diffusa. In particolare tra i giovani ed i giovanissimi la moda diffonde senza limite. Ma contemporaneamente aumentano i lavori scientifici di molti centri di ricerca specializzati, americani, inglesi e di molti altri paesi, che evidenziano la pericolosità di questo modo di fumare. Nonostante le indicazioni dei ricercatori, da anni esiste una propaganda che pone questo modo di fumare come soluzione alternativa ai danni dalle sigarette “tradizionali”. Non solo la falsa idea di innocuità e di assenza di rischio per la salute ha indotto un numero sempre maggiore di persone a utilizzare questo metodo di fumare, ma l’industria del fumo, basandosi su questi falsi miti, continua a promuovere questo “vizio” nei giovanissimi, facendolo diventare moda e segno di maturità anche nei più piccoli.

 

Come si pone l’Organizzazione mondiale della Sanità sull’argomento?
Proprio in questi giorni di dicembre 2023 l’OMS, attraverso una dura presa di posizione del direttore generale, ha in modo perentorio affermato che “le sigarette elettroniche sono dei veri e propri prodotti dannosi e pericolosi”. Il dr. Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS, ha accusato le “industrie del tabacco di svolgere una attività criminosa e di arricchirsi, fomentando un vero e proprio vizio che distrugge la salute delle persone”.
Il messaggio che è stato fatto passare e che continua a circolare, da parte delle industri del tabacco, nelle opinioni pubbliche in tutto in mondo sostiene che: “le sigarette elettroniche non producono alcun effetto negativo sulla salute”. Purtroppo, non è così. Sempre più studi mettono in evidenza che “le sigarette elettroniche, contenenti basse dosi di nicotina, creano una forte dipendenza e sono dannose per la salute”. Ancora occorre valutare che “seppur gli effetti sulla salute a lungo termine non sono pienamente compresi, è certo che questi prodotti generano sostanze tossiche, che hanno dimostrato senza ombra di dubbio, di causare diversi tipi di tumore e di aumentare il rischio di disturbi cardiocircolatori e polmonari”. E questi effetti sono evidenziati soprattutto nei soggetti giovanissimi e nei giovani adulti che hanno una sensibilità maggiore e che utilizzano questo modo di fumare senza limiti.

Cosa chiede l’OMS?
L’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, afferma e chiede a tutti i suoi stati membri “l’introduzione di restrizioni tramite leggi che arginino la diffusione delle e-cig, soprattutto tra i giovani e giovanissimi perché considerati prodotti molto dannosi per la salute.” Questo tipo di sigarette elettroniche in:
– 34 paesi sono vietate;
– in 88 paesi non viene indicata una età minima entro la quale poterle acquistare;
– in 74 paesi non esiste alcuna restrizione all’uso di questo tipo di fumo;

Partendo da questi dati e dai risultati dei lavori dei ricercatori internazionali il dr. Tedros Adhanom Ghebreyesus continua dicendo che “è cosa vergognosa che i bambini, anche sotto gli 8 anni, vengano coinvolti e irretiti sin da tenera età all’utilizzo delle sigarette elettroniche e che questi giovani individui diventino dipendenti dalla nicotina”. E ancora il direttore esorta, come medico e come direttore generale dell’OMS tutti i paesi ad attuare “misure rigorose per impedirne il consumo e proteggere i propri cittadini, in particolare i bambini e i giovani”.
Mentre l’opinione pubblica di tutto il mondo, seguendo una disinformazione pilotata, assolve questo modo di fumare, definendolo sicuro, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), valutati lavori di ricerca in continuo sviluppo, prende una posizione nettissima sulla diffusione di questo tipo di sigarette e accusa l’industria del tabacco, di “trarre profitto contribuendo alla distruzione della salute”.

 

Quali ricerche supportano la presa di posizione dell’OMS?
Esperti ricercatori dell’OMS affermano che “le sigarette elettroniche contenenti anche basse dosi di nicotina creano una forte dipendenza e sono dannose per la salute”. Diverse ricerche in tutto il mondo hanno dimostrato una serie di rischi per la salute derivate dall’utilizzo delle sigarette elettroniche.
(1) Università del Minnesota, in USA, studi dal 2018 hanno dimostrato che “i vapori delle e-cig contengono tre sostanze tossiche che catalizzano reazioni biologiche che aumentano esponenzialmente rischio di sviluppare tumori”. Le sostanze messe sotto accusa sono: la formaldeide, l’acroleina e il metilgliossale. Queste molecole si legano al DNA delle cellule dell’organismo innescando una serie di mutazioni genetiche potenzialmente cancerose. Questi processi avvengono soprattutto nelle cellule del cavo orale.
(2) Università di New York, dopo anni di studio il lavoro  “Exhalation of alternative tobacco product aerosols differs from cigarette smoke—and may lead to alternative health risks”, evidenzia che “il fumo ed i vapori riscaldati, generati dalle sigarette elettroniche, aumentano il rischio di infiammazione delle alte vie respiratorie, favoriscono l’insorgenza del cancro al naso, alla gola e ai seni paranasali”. Queste lesioni vengono provocate dall’esposizione ai vapori caldi esalati ed alle sostanze assorbite in una condizione favorevole all’assorbimento. “L’utilizzo prolungato di questo modo di fumare è considerato peggiore dell’utilizzo delle sigarette classiche.”
(3) diversi studi, in diversi centri di ricerca nel mondo, “evidenziano che le sostanze, descritte in precedenza, emesse dalle sigarette elettroniche, influenzano il normale sviluppo del cervello e inducono disturbi anche gravi dell’apprendimento soprattutto nei giovani”.   (4) gravidanza: evidenziati danni per il feto. Difatti l’esposizione del feto a questi vapori ne può influenzare negativamente lo sviluppo sia della parte neurologica che tissutale.
(5) Università della California Meridionale ha rilevato che “lo svapo” da sigarette elettroniche come “il fumo di sigaretta tradizionale è associato ad una alterazione genica mitocondriale, dentro le cellule, con interferenze sia nei processi immunitari che nella risposta infiammatoria. Quindi una azione negativa sul sistema immunitario ed una facilitazione all’insorgenza dell’infiammazione durante le malattie.
(6) Il “Karolinska Institute di Stoccolma”, centro di ricerca molto autorevole,  ha evidenziato come “lo svapo” da sigaretta elettronica “contenente nicotina, aumenta in breve tempo la formazione di coaguli di sangue oltre ad alterare l’elasticità dei vasi sanguigni, accelerare il battito cardiaco e aumentare la pressione circolatoria”….. “e queste sono condizioni che nel tempo aumentano la probabilità di malattie cardiovascolari, come ictus e infarto del miocardio”.

Una domanda; una considerazione;
Questi studi e tanti altri eseguiti nel mondo; le raccomandazioni dell’OMS, al massimo livello; gli sforzi comuni di smitizzare le tante notizie false e tendenziose; tutto questo basterà a sensibilizzare le opinioni pubbliche sulla pericolosità di questo tipo di fumo, assolto in modo sconsiderato dalla sensibilità corrente e dalla moda imperante!? Gli imensi interessi economici superano di gran lunga l’interesse a proteggere la nostra salute. Il problema non sono gli adulti che decidono autonomamente per la propria salute, ma il comportamento di milioni di ragazzi in tutto il mondo che vedono, nella sigaretta elettronica, un modo di crescere più velocemente e di lasciare il “vizio del fumo classico”.

redazione dr. Paolo Meo  15 dicembre 2023

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Prevenire malattie e stati di malessere del nostro organismo. La maggior parte delle piante ci forniscono principi attivi con cui riusciamo a prevenire malattie, a mantenere un buono stato di salute, e anche a curare molte forme morbose. La attuale farmacologia ha le sue radici e continua ad alimentarsi dallo studio dei principi e delle molecole attivo delle piante, delle muffe, dei funghi. Gli studi su nuovi farmaci e nuove molecole traggono i loro spunti dall’esame di migliaia di molecole naturali ritrovate in natura.

CURARSI CON LE PIANTE
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