Vaccinazioni

Vaccino pediatrico per la malaria

Il vaccino pediatrico contro la malaria. Un sogno che diventa realtà.

OMS raccomanda caldamente l’utilizzo di questo vaccino per la popolazione pediatrica a rischio.

TRATTAMENTI PER L'EMERGENZA AD AZEMDABO - ETIOPIA
TRATTAMENTI PER L’EMERGENZA                         AZEMDABO – ETIOPIA

Lo aspettavamo da anni questo vaccino. Ho lavorato in Africa quando di morti per malaria se ne contavano oltre 4 milioni l’anno. La maggior parte bambini sotto i 5 anni. Ora sfiorano circa i 500.000, ufficiali denunciati, di cui oltre 300.000 piccoli bambini. La malaria non perdona e si accanisce in particolare con i bambini che ancora non hanno formato difese immunitarie adeguate.
Nella mia esperienza rimpiango di non aver avuto allora un vaccino contro la malaria, ai tempi del mio lavoro in Etiopia. Il lago artificiale formatosi dopo la costruzione della diga “Gibe 1 ” ha causato la morte di centinaia di neonati e piccoli bambini dei villaggi di Azendabo, Unkuri, Nada e Baso. Piccoli agglomerati di capannucce nell’altopiano di Gimma, prima nella bush dell’altopiano di Gimma e poi sulle rive prima di un acquitrinio limaccioso per mesi, e poi di un grande lago visibile in tutte le carte moderne dell’Etiopia. La diga costruita dalla Salini Costruttori nell’altopiano, a

IL LAGO CRESCE
IL LAGO CRESCE

1600 mt slm, ha fornito corrente a gran parte dell’Etiopia. E dopo Gibe 1 hanno continuato Gibe 2 e Gibe 3, una serie di dighe e di grandi bacini che hanno consentito all’Etiopia addirittura di vendere corrente elettrica. Ma a che prezzo. Questi grandi lavori hanno creato le condizioni per la diffusione della malaria perniciosa,  particolarmente violenta.
Estate 2001. Arrivano le prime piogge negli altopiani etiopi; ma nello stesso tempo vengono   definitivamente chiuse le paratie della diga ed il bacino ampio decine di chilometri, come una stella a mille punte, comincia a riempirsi. Prima in modo impercettibile, giorno dopo giorno, settimana dopo settimana. Poi più visibile durante le grandi piogge di agosto. Da tempo noi del team sanitario della Salini Costruttori pensavamo ad un sistema per proteggere le migliaia di bambini, donne e uomini, che vivevano in un altopiano ricco di villaggi, molti dei quali erano destinati ad andare sotto il livello del lago. Avevamo un pensiero fisso nel piccolo ospedale del cantiere. Ma se fosse accaduto come in altri paesi dove sono morti a migliaia. Ci domandavamo se la malaria avesse attecchito nei villaggi dell’altopiano, dove prima non era presente, avrebbe fatto una strage perché le persone ed  in particolare i bambini non sviluppano  difese immuni sufficienti per proteggersi dove la malaria non è presente o è sporadica. Ah! se mai avessimo avuto a disposizione un vaccino per la malaria da somministrare…. Una chimera! Un sogno! continuavamo a ripeterci. E il lago di Gibe cresceva in larghezza e profondità. La malaria, prima sporadica, cominciò a presentarsi nei nostri ambulatori con maggiore frequenza. Sia in cantiere tra i lavoratori locali ma anche tra gli italiani cominciarono a presentarsi casi di malaria. I metodi millenari dell’alto piano di Gimma fornivano piante locali, care alla tradizione medica del corno d’Africa, ma che facevano ahimè, un buco nell’acqua. Non c’era la malaria nell’altopiano prima della formazione del lago. Pochi casi, sporadici, causati da malaria di contiguità o da trasporto, ossia importata con macchine, pulmini , altri trasporti. Ma la malaria non attecchiva ancora a quell’altezza perché non arrivava la zanzara assassina. Poi i cambiamenti climatici hanno contribuito ad elevare la presenza di Anopheles , la zanzara vettrice , ben oltre i 2000 mt.s.l.m.

L’acqua saliva nel bacino idrografico, nei mesi. Passa l’estate. Passano le piogge, arriva il bello , secco e fresco, in certi luoghi freddo. Poi ritornano le piccole piogge marzoline e con queste il lago che s’ingrossa. E con l’acqua i giochi dei bimbi intorno al lago. Ma anche la presenza della temibile Anopheles che cresceva e diffondeva nell’ambiente prima in modo quasi impercettibile, per poi diventare un fiume in piena.
E con le zanzare arrivarono i primi casi, i primi morti. Dal cantiere, 20 minuti di macchina distava la distesa di piccole capanne in terra e sterco dal tetto di paglia . E correvamo senza sosta, il chinino in fiale l’unica arma efficace. Ma potevamo fare poco. Ci fosse un vaccino per la malaria! Le zanzariere erano allora introvabili, e si parlava appena della loro efficacia se trattate. Le medicine poche e inefficaci. E questi corpicini ovunque. I genitori disperati. Ci fosse stato un vaccino per la malaria! Ma da anni si provava a realizzare un vaccino efficace contro la malaria. Negli ambienti specialistici si parlava dei tanti trial, delle ricerche, delle speranze. Dovranno passare altri venti anni, vent’anni in cui i bambini in particolare nell’Africa sub sahariana hanno continuato a morire. Ma oggi primo ottobre 2021 qualche cosa è cambiato,  il sogno si è avverato. Le zanzariere trattate hanno fatto la loro grande parte; l’attenzione all’ambiente e la lotta alla zanzara Anopheles hanno funzionato in molti posti; i farmaci, in particolare i derivati di Artemisia hanno frenato non poco la diffusione della malaria. Ma è dal vaccino che ci aspettiamo la vera svolta. Le centinaia dei bambini morti nei villaggi del lago Gibe non ci dovranno più stare.

Il dr. Tedros Adhanom Ghebreyesus, Etiope, direttore generale dell’Oms, profondo conoscitore delle realtà sanitarie del suo paese e dei problemi della malaria, ha affermato che “il momento è storico”. Il tanto atteso vaccino contro la malaria è stato approvato, ha superato tutte le fasi di ricerca ed ora è in commercio. Per i bambini che rischiano la vita è una svolta. Per la scienza è una svolta. Per la salute dei più piccoli e per il controllo della malaria è la soluzione. Il suo utilizzo, integrato con gli strumenti esistenti per prevenire la malaria, dalla lotta ambientale, alle zanzariere trattate, alla educazione personale, all’utilizzo di farmaci adeguati,  potrebbe salvare decine di migliaia di giovani vite ogni anno”.

Il direttore generale parla sapendo quanto si è atteso questo giorno. Ma tutti noi che abbiamo lavorato per anni con la malaria, e ancora conosciamo l’aggressività del parassita nei piccoli bambini, vediamo questa conquista come uno dei più grandi successi della scienza. E come in tutte le malattie l’avvento del vaccino cambia il quadro della malattia. Una malattia aggressiva e spesso mortale verso chi non ha difese, modifica il suo corso biologico nei soggetti vaccinati. Il vaccino stimola le difese cellulari ed anticorpali e crea un muro verso il microrganismo. Succede con i virus, con i batteri, ed ora anche nei confronti del parassita malarico.
Cominciano a sentirsi polemiche nei confronti di questo vaccino. “È poco efficace, copre poco, supera di poco il 50% di efficacia. Finanziare la ricerca e la distribuzione di un vaccino così poco efficace, non ha senso, perdita di soldi”. I soliti noti, i soliti superficiali  cominciano a farsi sentire.
Vorrei che i soliti noti, polemici, grandi scienziati delle chiacchiere, fossero stati presenti nelle stradine sterrate, sassose e fangose di Azendabo, diUnkuri, di Nada e Baso. Vorrei che i soliti critici, molti colleghi parolai, abituati solo a sterili calcoli percentuali,

capanne a Bule
capanne a Baso

fossero stati presenti, a mani nude, ad estrarre fuori dalle capannucce i corpi senza vita di questi esserini aggrediti dal Plasmodio. Se il vaccino per la malaria salvasse non il 50% ma solamente l’1 % di coloro a cui si somministra, varrebbe la pena utilizzarlo. Solo chi ha visto tanta sofferenza e tanta morte portata dalla malaria, si rende conto del grande giorno in cui siamo. Il vaccino per la malaria funziona ed è finalmente in commercio. Efficacia bassa, supera di poco il 50% di efficacia  ma ci sarà tempo per migliorare questo vaccino della malaria prodotto dalla multinazionale GlaxoSmithKline.

Ci sarà tempo ed oggi godiamoci questa conquista. Dopo decenni di studi, prove, sconfitte e speranze è sul mercato una chicca di vaccino. Occorre continuare ad applicare tutte le regole di igiene e di contenimento delle punture e dell’infezione. Ma il vaccino contro la malaria è una realtà e bisogna diffonderlo sempre di più.

Il Cesmet con la sua Fondazione sarà impegnato sul campo per diffondere e promuovere questa vaccinazione a più bambini a rischio possibile.

Per info sulla malaria e per consulenze sulla profilassi e, in caso di bisogno, test e visite telefona al numero +390639030481 o cliccando qui lasciando i tuoi dati.

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Vaccino anti rabbia presso il Cesmet

 

Vaccino antirabbico presso il Cesmet Aumentano le segnalazioni di casi di Rabbia in diversi paesi tropicali. Consigliamo la vaccinazione per chi effettua viaggi che favoriscono il contatto con animali. Attenti ai graffi e morsi di scimmie nei parchi africani e presso i templi in oriente.

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IXIARO, il vaccino contro l’encefalite giapponese

Domande e risposte per conoscere IXIARO, il vaccino utile per la prevenzione dell’encefalite giapponese.

Cos’è IXIARO?

IXIARO è un vaccino indicato nella prevenzione dell’encefalite giapponese, una malattia virale veicolata dalle zanzare del genere Culex, prevalentemente endemica in Asia.

Cos’è l’Encefalite Giapponese?

L’Encefalite Giapponese (JE) è una infezione virale acuta, trasmessa all’uomo da zanzare infette del tipo Culex, ed è responsabile della più comune forma di encefalite in quasi tutta l’Asia e parte del Pacifico occidentale.
la maggior parte delle infezioni da tale virus è asintomatica; meno dell’1% degli individui infetti manifesta segni clinici. Le forme lievi o pauci sintomatiche sono caratterizzate da cefalea, febbre remittente, forte astenia ingravescente, vomito con tendenza a vomito a getto. I casi peggiorano manifestando rigidità del collo, convulsioni, alterazione dello stato di coscienza, disturbi motori, paralisi spastica. Nelle forme cliniche evidenti la malattia si manifesta con una grave encefalite acuta gravata da un tasso di letalità del 25%. Un segno clinico tipico di encefalite giapponese è rappresentato da una sindrome parkinsoniana conseguenza dell’interessamento extrapiramidale. La progressione di questa sindrome evidenzia un peggioramento della malattia. Fino al 50% di coloro che sopravvivono alla malattia può manifestare sequele neurologiche o psichiatriche significative, anche dopo anni dalla malattia acuta.

Ma l’Asia è grande, il rischio è uguale dappertutto?

La malattia è endemica in una vasta fascia dell’Asia che va dal Pakistan per giungere attraverso l’India e Sri Lanka, al Nepal, il Buthan e il Bangladesh fino alle regioni estremo orientali quali Myanmar, Laos, Thailandia, Vietnam, per arrivare al Giappone, alla Corea ed alle Filippine. Coinvolte anche vaste aree della Cina Centro meridionale fino ed alle estreme regioni orientali della Russia. Nelle regioni del Sud, Malesia, Indonesia, Giacarta, Bali, Brunei e la Papua Nuova Guinea sono segnalati casi sporadici.
Generalmente la trasmissione si verifica nelle zone agricole o rurali, spesso associata alla produzione di riso, ma è sempre più presente anche nelle aree urbane.
Nelle zone temperate dell’Asia, la trasmissione è stagionale, e la malattia ha il suo picchio in estate e in autunno. Nelle regioni subtropicali e tropicali, la trasmissione stagionale varia con le piogge monsoniche e le pratiche di irrigazione, potendo così prolungarsi per buona parte dell’anno.
Nelle aree equatoriali,la trasmissione è continua.

Da cosa è costituito il vaccino?

Il vaccino IXIARO è costituito dal virus dell’encefalite giapponese ( inattivato), coltivato su cellule Vero.

Posso vaccinare i miei figli?

IXIARO può essere somministrato ad adulti, adolescenti, bambini e neonati a partire dai 2 mesi di età.

Posso essere vaccinata se sono incinta o se sto allattando?

Esistono solo informazioni limitate relative all’uso di IXIARO in donne in gravidanza o in allattamento. Il suo utilizzo, deve pertanto essere sottoposto a giudizio di un medico.

Come si somministra il vaccino?

IXIARO viene somministrato da un medico o un infermiere tramite iniezione intramuscolare.
La dose raccomandata per adulti, adolescenti e bambini è un totale di 2 iniezioni:
1. una prima dose il Giorno 0
2. una seconda dose 28 giorni dopo la prima iniezione (Giorno 28).
A discrezione, esiste uno schema “accorciato”, che prevede:
1. una prima dose il Giorno 0
2. una seconda iniezione 7 giorni dopo la prima dose (Giorno 7).
La copertura vaccinale è ottenuta al compimento del protocollo.

Ci sono effetti collaterali?

Come tutti i medicinali, IXIARO può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino.
Tali reazioni si verificano solitamente entro i primi tre giorni dalla somministrazione del vaccino, generalmente sono di grado lieve e scompaiono entro qualche ora/giorno.Più comunemente si può riscontrare: mal di testa, mialgia, dolore nel sito di iniezione, affaticamento,nausea, malattia simil-influenzale, febbre, arrossamento/gonfiore nel sito di iniezione.

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Tetano e Difterite – Vaccinazione

Composizione:
Il vaccino è costituito dalle anatossine tetanica e difterica purificate ed adsorbite su idrossido di alluminio. Tra gli eccipienti sono presenti: sodio etilmercurio-tiosalicilato, idrossido di alluminio, sodio cloruro. La vaccinazione antidifterica è obbligatoria in Italia dal 1939. Successivamente, dal 1968, è stata resa obbligatoria anche la vaccinazione antitetanica e le due vaccinazioni sono effettuate congiuntamente (DT). Il vaccino TETANO/DIFTERITE (Td) adulti (anche per bambini di età superiore ai 7 anni) è composto dalle due anatossine difterica e tetanica.

Indicazioni:
Limite di età per la somministrazione: 4 settimane.
Modalita’ di somministrazione: tre dosi: 1 fiala da 0,5 ml per via intramuscolare profonda al giorno 0, seconda dose a distanza di 6-8 settimane e terza dose dopo 6-12 mesi dalla 2°. Richiami sono necessari ogni 5 anni nelle persone esposte, altrimenti ogni 10 anni

Efficacia:
99%; Efficacia dopo: dopo la terza dose.

Durata
10 anni.

Effetti collaterali:

– Reazioni in sede di iniezione (rossore, gonfiore, indurimento, dolore) che scompaiono in pochi giorni;
– Raramente febbricola o febbre, di breve durata;
– Reazioni allergiche generalizzate (rare);
– Reazioni tipo-Arthus in caso di ripetuti richiami.

Controindicazioni:

– i rarissimi soggetti che dopo la prima somministrazione del vaccino DT abbiano manifestato effetti collaterali gravi, non dovranno assumere le successive dosi.
– Ipersensibilità o reazioni neurologiche o reazioni locali gravi in occasioni di precedenti somministrazioni

Calendario:
Come vaccinazione delll’infanzia generalmente somministrato nella vaccinazione combinata esavalente (vaccino antidifterico, antitetanico, antiprtussico acellulare, antipolio inattivato, antiepatite B ed anti Haemophilus influenzae di tipo b, coniugato adiuvato): la schedula di vaccinazione primaria, consiste in due o tre dosi da 0,5 ml da somministrare entro il primo anno di vita; l’intervallo tra una dose e la successiva deve essere di almeno un mese (ad es. 2-4-6 mesi oppure 3-5 mesi). Dopo un ciclo di vaccinazione primaria una dose di richiamo deve essere somministrata tra il 12° e il 18° mese di età. Un’ultima dose dev’essere somministrata dopo 3-5 anni (prima dell’ammissione a scuola). Nella vaccinazione primaria dell’adulto vanno somministrate due dosi a distanza di 6-8 settimane, ed una terza dose sei mesi dopo la seconda. Richiamo: ogni 8-10 anni.

N.B.: Per la profilassi immunitaria di emergenza o in caso di ferite sospette, se la vaccinazione primaria o rivaccinazione è stata effettuata da 1 a 5 anni , allora sarà necessaria una rivaccinazione di richiamo. Se la vaccinazione primaria o rivaccinazione è stata effettuata da più di 5 anni, sarà necessaria una vaccinazione di richiamo, oltre ad una iniezione di siero antitetanico oppure di immunoglobuline specifiche antitetaniche

VIAGGIATORI INTERNAZIONALI

Si consiglia ai viaggiatori ed in particolare ai lavoratori che si recano in zone rurali, dove è segnalata la presenza delle malattie, per periodi superiori alle due settimane. In particolare nel periodo delle piogge.

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Vaccino Febbre Gialla obbligatorio

Angola, Benin, Burkina Faso, Burundi,  Camerun, Costa d’Avorio, Guyana francese, Gabon, Ghana, Guinea-Bissau, Mali, Niger, Nigeria, Repubblica Centrafricana, Repubblica del Congo, Repubblica Democratica del Congo, Sierra Leone, Sud Sudan, Togo, Uganda. (Aggiornamento a Aprile 2024)

Il Regolamento Internazionale, cui aderiscono quasi tutti i paesi del mondo, può subire variazioni, anche improvvise, dovute allo scoppio di epidemie o al perdurare di alcune situazioni di crisi. Si consiglia, pertanto, ai viaggiatori in partenza di informarsi sempre prima di affrontare un viaggio.

 

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Centro diagnosi, prevenzione e cura Papilloma virus e Herpes zoster

Presso il Servizio di Vaccinazioni internazionali Cesmet è attiva una sezione dedicata alla prevenzione, diagnosi e cura del Papilloma Virus e dell’Herpes zoster virus.

Il  Servizio di Vaccinazioni Cesmet  dispone dell’ultimo vaccino uscito che copre contro i nove tipi più rischiosi per l’induzione del cancro della cervice uterina, ed a copertura anche dei tipi meno aggressivi dei condilomi. Sono anche disponibili il vaccino bivalente e l’esavalente.

La vaccinazione è consigliata per le adolescenti preferibilmente intorno al 12° anno di età (prima dell’inizio dell’attività sessuale), ma anche per il sesso maschile.

I vaccini inducono immunità specifica nei confronti dei virus, particolarmente aggressivi per le mucose, che possono indurre mutazioni cellulari del collo dell’utero che portano, negli anni, allo sviluppo del carcinoma.

Per la diagnosi, oltre quella obiettiva, attuata mediante l’osservazione su cute o mucose di  condilomi, verruche, ed altre forme, talvolta particolarmente sviluppate, si attuano dei  test citologici e colturali che permettono di evidenziare le alterazioni delle cellule o dei tessuti provocate dall’HPV.

Nella diagnostica citologica il test HPV è sicuramente il test di elezione per la diagnostica della presenza del virus. Chiamato anche DNA HPV test, consiste nel prelievo di una piccola quantità di cellule dal collo dell’utero che vengono analizzate per la presenza del virus HPV. Il Pap Test, diventa test complementare ed evidenzia la conformazione cellulare ed eventuali modifiche della normale struttura. Questo doppio screening viene raccomandato ogni 3 anni nelle donne tra i 25 e i 65 anni.

Questo tipo di controllo è in grado di identificare con molto anticipo il rischio di lesione precancerosa rispetto all’utilizzo solo del Pap Test.

Molte lesioni mucose o cutanee, causate dai vari tipi di HPV possono guarire spontaneamente, senza necessità di trattamenti. In questi casi la assenza di lesioni non esclude la presenza del virus latente nell’organismo.

In caso di lesione presente a livello cutaneo o mucoso le terapie possono essere differenti. Dai trattamenti topici diretti, per verruche o condilomi, alla rimozione chirurgica locale con diatermocoagulazione, laser terapia o crioterapia; I trattamenti laser sono indicati per i condilomi genitali e anali. Le lesioni precancerose vengono asportate parzialmente con Laser e, ancora meglio, con “ansa termica” (LEEP). La resezione parziale della cervice consente l’eliminazione delle porzioni di mucosa a rischio ed il mantenimento delle capacità riproduttive.

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