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Vaccinazioni

Tetano e Difterite – Vaccinazione

Composizione:
Il vaccino è costituito dalle anatossine tetanica e difterica purificate ed adsorbite su idrossido di alluminio. Tra gli eccipienti sono presenti: sodio etilmercurio-tiosalicilato, idrossido di alluminio, sodio cloruro. La vaccinazione antidifterica è obbligatoria in Italia dal 1939. Successivamente, dal 1968, è stata resa obbligatoria anche la vaccinazione antitetanica e le due vaccinazioni sono effettuate congiuntamente (DT). Il vaccino TETANO/DIFTERITE (Td) adulti (anche per bambini di età superiore ai 7 anni) è composto dalle due anatossine difterica e tetanica.

Indicazioni:
Limite di età per la somministrazione: 4 settimane.
Modalita’ di somministrazione: tre dosi: 1 fiala da 0,5 ml per via intramuscolare profonda al giorno 0, seconda dose a distanza di 6-8 settimane e terza dose dopo 6-12 mesi dalla 2°. Richiami sono necessari ogni 5 anni nelle persone esposte, altrimenti ogni 10 anni

Efficacia:
99%; Efficacia dopo: dopo la terza dose.

Durata
10 anni.

Effetti collaterali:

– Reazioni in sede di iniezione (rossore, gonfiore, indurimento, dolore) che scompaiono in pochi giorni;
– Raramente febbricola o febbre, di breve durata;
– Reazioni allergiche generalizzate (rare);
– Reazioni tipo-Arthus in caso di ripetuti richiami.

Controindicazioni:

– i rarissimi soggetti che dopo la prima somministrazione del vaccino DT abbiano manifestato effetti collaterali gravi, non dovranno assumere le successive dosi.
– Ipersensibilità o reazioni neurologiche o reazioni locali gravi in occasioni di precedenti somministrazioni

Calendario:
Come vaccinazione delll’infanzia generalmente somministrato nella vaccinazione combinata esavalente (vaccino antidifterico, antitetanico, antiprtussico acellulare, antipolio inattivato, antiepatite B ed anti Haemophilus influenzae di tipo b, coniugato adiuvato): la schedula di vaccinazione primaria, consiste in due o tre dosi da 0,5 ml da somministrare entro il primo anno di vita; l’intervallo tra una dose e la successiva deve essere di almeno un mese (ad es. 2-4-6 mesi oppure 3-5 mesi). Dopo un ciclo di vaccinazione primaria una dose di richiamo deve essere somministrata tra il 12° e il 18° mese di età. Un’ultima dose dev’essere somministrata dopo 3-5 anni (prima dell’ammissione a scuola). Nella vaccinazione primaria dell’adulto vanno somministrate due dosi a distanza di 6-8 settimane, ed una terza dose sei mesi dopo la seconda. Richiamo: ogni 8-10 anni.

N.B.: Per la profilassi immunitaria di emergenza o in caso di ferite sospette, se la vaccinazione primaria o rivaccinazione è stata effettuata da 1 a 5 anni , allora sarà necessaria una rivaccinazione di richiamo. Se la vaccinazione primaria o rivaccinazione è stata effettuata da più di 5 anni, sarà necessaria una vaccinazione di richiamo, oltre ad una iniezione di siero antitetanico oppure di immunoglobuline specifiche antitetaniche

VIAGGIATORI INTERNAZIONALI

Si consiglia ai viaggiatori ed in particolare ai lavoratori che si recano in zone rurali, dove è segnalata la presenza delle malattie, per periodi superiori alle due settimane. In particolare nel periodo delle piogge.

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Vaccino Febbre Gialla obbligatorio

Angola, Benin, Burkina Faso, Burundi,  Camerun, Costa d’Avorio, Guyana francese, Gabon, Ghana, Guinea-Bissau, Mali, Niger, Nigeria, Repubblica Centrafricana, Repubblica del Congo, Repubblica Democratica del Congo, Sierra Leone, Sud Sudan, Togo, Uganda. (Aggiornamento a Aprile 2024)

Il Regolamento Internazionale, cui aderiscono quasi tutti i paesi del mondo, può subire variazioni, anche improvvise, dovute allo scoppio di epidemie o al perdurare di alcune situazioni di crisi. Si consiglia, pertanto, ai viaggiatori in partenza di informarsi sempre prima di affrontare un viaggio.

 

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Centro diagnosi, prevenzione e cura Papilloma virus e Herpes zoster

Presso il Servizio di Vaccinazioni internazionali Cesmet è attiva una sezione dedicata alla prevenzione, diagnosi e cura del Papilloma Virus e dell’Herpes zoster virus.

Il  Servizio di Vaccinazioni Cesmet  dispone dell’ultimo vaccino uscito che copre contro i nove tipi più rischiosi per l’induzione del cancro della cervice uterina, ed a copertura anche dei tipi meno aggressivi dei condilomi. Sono anche disponibili il vaccino bivalente e l’esavalente.

La vaccinazione è consigliata per le adolescenti preferibilmente intorno al 12° anno di età (prima dell’inizio dell’attività sessuale), ma anche per il sesso maschile.

I vaccini inducono immunità specifica nei confronti dei virus, particolarmente aggressivi per le mucose, che possono indurre mutazioni cellulari del collo dell’utero che portano, negli anni, allo sviluppo del carcinoma.

Per la diagnosi, oltre quella obiettiva, attuata mediante l’osservazione su cute o mucose di  condilomi, verruche, ed altre forme, talvolta particolarmente sviluppate, si attuano dei  test citologici e colturali che permettono di evidenziare le alterazioni delle cellule o dei tessuti provocate dall’HPV.

Nella diagnostica citologica il test HPV è sicuramente il test di elezione per la diagnostica della presenza del virus. Chiamato anche DNA HPV test, consiste nel prelievo di una piccola quantità di cellule dal collo dell’utero che vengono analizzate per la presenza del virus HPV. Il Pap Test, diventa test complementare ed evidenzia la conformazione cellulare ed eventuali modifiche della normale struttura. Questo doppio screening viene raccomandato ogni 3 anni nelle donne tra i 25 e i 65 anni.

Questo tipo di controllo è in grado di identificare con molto anticipo il rischio di lesione precancerosa rispetto all’utilizzo solo del Pap Test.

Molte lesioni mucose o cutanee, causate dai vari tipi di HPV possono guarire spontaneamente, senza necessità di trattamenti. In questi casi la assenza di lesioni non esclude la presenza del virus latente nell’organismo.

In caso di lesione presente a livello cutaneo o mucoso le terapie possono essere differenti. Dai trattamenti topici diretti, per verruche o condilomi, alla rimozione chirurgica locale con diatermocoagulazione, laser terapia o crioterapia; I trattamenti laser sono indicati per i condilomi genitali e anali. Le lesioni precancerose vengono asportate parzialmente con Laser e, ancora meglio, con “ansa termica” (LEEP). La resezione parziale della cervice consente l’eliminazione delle porzioni di mucosa a rischio ed il mantenimento delle capacità riproduttive.

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Morbillo Parotite Rosolia – Vaccinazione

MPR: Informati su malattie e vaccini; interpretazione dei test; consulenze, vaccinazioni, visite infettivologiche. Bambini, adulti, donne fertili, gravidanza. Chiama 0639030481 o scrivi ad ambulatorio@ cesmet.com
Aggiornato al 20 Agosto 2019 ( dr Paolo Meo)

Il vaccino antimorbilloso, quanto l’antirosolia e l’antiparotite, sono vaccini a base di virus viventi attenuati, cioè di virus che hanno subito modificazioni tali per cui non sono più in grado di provocare la malattia vera e propria ma in grado di indurre una risposta difensiva da parte del sistema immunitario. Attualmente raffinati al punto tale che risultano efficaci ma soprattutto sicuri.

Le prime sperimentazioni della vaccinazione contro morbillo, rosolia e parotite sono state realizzate negli anni ’60 e all’inizio degli anni ’70 è stato sperimentato il primo vaccino costituito dai tre virus. Da allora questo vaccino trivalente è stato oggetto di raccomandazioni.  Dai primi anni ’90 questo vaccino viene utilizzato in Italia per la vaccinazione di nuovi nati e di bambini oltre i 5 anni. Nel 1999 la vaccinazione MPR è stata inclusa nel calendario nazionale delle vaccinazioni obbligatorie e raccomandate, con indicazioni per la somministrazione della prima dose tra il 12° e il 15° mese, anche contemporaneamente alla terza dose dei vaccini previsti nel primo anno di vita. La seconda dose è prevista tra i 5 ed i 6 anni. La somministrazione contemporanea di più vaccini non aumenta in alcun modo il rischio di effetti indesiderati e reazioni avverse. Bambini o giovani adulti non vaccinati dovrebbero eseguire la prima dose del vaccino a cui far seguire la seconda dopo 30/60 giorni.

Il vaccino MPR/MMR può essere somministrato comunque a qualsiasi età, anche a persone che avessero già superato una delle malattie naturali. La vaccinazione in persone già immuni, vuoi per malattia o per vaccinazione, aumenta la protezione immunitaria nei confronti della malattia e non aumenta il rischio di effetti collaterali e reazioni avverse. La vaccinazione antimorbillosa, se eseguita entro 72 ore dall’esposizione ad un soggetto in fase contagiosa può avere una discreta efficacia protettiva. Per questo motivo la vaccinazione può essere utilizzata anche per il controllo di epidemie. Se hai avuto un contatto od anche un sospetto di contatto con un soggetto ammalato di morbillo richiedi subito di effettuare la prima dose del vaccino per evitare possibile sviluppo di malattia. Ancora più se sei un genitore con bambini sotto i 15 mesi, non ancora vaccinati, è opportuno richiedere di effettuare il vaccino, per non mettere a rischio i piccoli.

Anche la somministrazione di anticorpi già formati (immunoglobuline specifiche), se effettuate entro 6 giorni dall’esposizione a un soggetto infettante, può prevenire l’insorgenza del morbillo; l’impiego delle immunoglobuline andrebbe riservato alle situazioni (età tra 6 e 12 mesi, gravidanza) in cui è prevedibile un andamento più grave e una maggiore frequenza di complicazioni della malattia. Per raggiungere l’obiettivo dell’eliminazione del morbillo, cioè l’assenza di casi di malattia, nelle situazioni in cui almeno l’90% dei bambini di età inferiore a 2 anni sia stato vaccinato, è possibile la somministrazione di una seconda dose di vaccino, all’età di 5-6 anni, oppure di 11-12 anni per rafforzare l’efficacia della prima vaccinazione.

Composizione

Attualmente la prevenzione di morbillo, rosolia e parotite è basata sull’uso di vaccini trivalenti. La disponibilità di prodotti monovalenti è molto limitata, in particolare dal 2003 non sono più disponibili vaccini monovalenti contro la rosolia. I prodotti MPR in commercio contengono tutti i ceppi Edmoston 749D o Schwarz per quanto riguarda la componente antimorbillo, Jeryl Lynn e derivati o Urabe AM 9 per la parotite e RA 27/3 per la rosolia. I vaccini antiparotite contenenti il ceppo Rubini non sono più in commercio in Italia dal 2001.

Forma farmaceutica

Il vaccino si presenta in polvere e solvente per sospensione iniettabile in siringa pre-riempita.
Indicazioni
La vaccinazione è raccomandata in tutti i bambini tra il 12° e il 15° mese di vita, negli adolescenti e nei giovani adulti non immuni; la vaccinazione, se eseguita entro 72 ore in persone non immuni venute a contatto con malati di morbillo può prevenire lo sviluppo della malattia; inoltre andrebbero vaccinati i bambini tra i 6 e i 12 mesi se è in corso un’epidemia di morbillo e gli individui con infezione da HIV senza deficit immunitario.

Posologia

Sono previste due dosi: i soggetti di età pari o superiore ai 12 mesi devono ricevere una seconda dose a distanza di almeno 4 settimane dalla somministrazione della prima; nei bambini la seconda dose è attualmente prevista a 5-6 anni, da eseguire contemporaneamente alla dose di richiamo di vaccino DTaP (difterite – tetano – pertosse acellulare).

Modalità di somministrazione

Il vaccino deve essere iniettato per via intra-muscolare o sotto-cutanea, preferibilmente nella regione antero-laterale della coscia nei bambini più piccoli e nella regione deltoidea per i più grandi e per gli adulti; è importante ricordare che nei soggetti affetti da trombocitopenia o altri disturbi della coagulazione la via somministrazione del vaccino deve essere quella sotto-cutanea.

Efficacia

La vaccinazione contro il morbillo effettuata con due dosi ha un’efficacia del 98 – 99 %. Poiché il vaccino contro il morbillo è disponibile solo nella forma trivalente, cioè associata con i vaccini antirosolia e antiparotite, con questa stessa vaccinazione si ottiene anche la protezione permanente contro la rosolia (efficacia 100 %) e contro la parotite (efficacia 95 %).

Durata

L’immunità dura tutta la vita.

Controindicazioni

La vaccinazione va rimandata in caso di malattie acute in atto febbrili ed è controindicata in caso di precedenti reazioni allergiche di tipo anafilattico al vaccino o ad uno dei suoi componenti, in caso di gravidanza della ricevente o di alterazioni del sistema immunitario con immunodeficienza. La vaccinazione è invece raccomandata nelle persone HIV positive che non siano ancora in AIDS conclamato e nei bambini sieropositivi non ancora gravemente immunocompromessi.

False controindicazioni alla vaccinazione MPR

Alcune false controindicazioni sono rappresentate da lievi infezioni del tratto respiratorio superiore, diarrea e malattie febbrili con TC non superiore ai 38°C. L’allergia alimentare alle uova, la dermatite da contatto, l’allergia alla penicillina ed una storia personale di convulsioni così come lo stato di gravidanza o di immunodeficienza in conviventi e in contatti, non sono invece motivi per rimandare o non eseguire la vaccinazione.

Effetti collaterali

Le reazioni indesiderate più frequenti dopo la vaccinazione con vaccino antimorbillo, antiparotite, antirosolia, in forma singola o come MPR, consistono in rossore e gonfiore nel punto in cui è stato inoculato il vaccino. Nel 5-15% dei vaccinati si può avere febbre superiore a 38.5 °C. Questi inconvenienti si verificano in genere da 5 a 12 giorni dopo la vaccinazione e possono durare per qualche giorno. In alcuni casi dopo vaccinazione con MPR (oppure con M o con P o con R) possono manifestarsi alcuni dei sintomi caratteristici delle malattie naturali quali esantema o gonfiore delle ghiandole salivari e linfonodi. I virus vaccinali non si trasmettono da persona a persona come i corrispondenti virus naturali: di conseguenza, le persone vaccinate di recente, anche se dovessero manifestare i sintomi sopra descritti, non sono contagiose per gli altri.

Il vaccino MPR (o M o P o R) può provocare, seppure molto raramente, manifestazioni allergiche.

Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

Dopo vaccinazione MPR o R in una donna in età fertile, non ancora in gravidanza, il rischio di effetti su una prossima gravidanza è praticamente assente. Le donne fertili con incertezza sulla presenza di anticorpi per una delle malattie coperte dal vaccino possono tranquillamente effettuare il vaccino. L’eventuale gravidanza insorta anche dopo l’effettuazione del vaccino è sicura e non è motivo di aborto, come ben segnalato dal ministero della Salute. Il mese richiesto è dovuto alla assenza di ricerche fatte sulle donne in gravidanza. Ma gli studi sulla elaborazione di anticorpi neutralizzanti i virus vivi attenuati ci porta ad essere tranquilli in questo senso. La somministrazione di vaccino MPR o di vaccini monovalenti, non presenti sul mercato, contenenti le componenti morbillosa, parotitica e rubeolica in una donna in cui venga accertato lo stato di gravidanza, non rappresenta un motivo valido per prendere in considerazione l’interruzione della stessa.

Interazioni

La somministrazione contemporanea di più vaccini non aumenta il rischio di effetti indesiderati e reazioni avverse. MPR con aggiunta di Varicella può tranquillamente essere somministrato, in contemporanea con altri vaccini, sia sintetici che realizzati con virus vivi ed attenuati.

Rischi per i viaggiatori

I viaggiatori che si spostano, per turismo o per lavoro, e che viaggiano verso aree endemiche o dove ci sono aumenti di casi, in caso di assenza di copertura immunologica o di dubbio, è opportuno che effettuino la prima dose di vaccino, per poi fare la seconda al rientro del viaggio, oppure effettuare un richiamo per rafforzare il proprio organismo nei confronti delle malattie in questione. Già con la prima dose si acquisisce una copertura immunitaria sufficiente.

Vaccino anti MORBILLO – PAROTITE – ROSOLIA – VARICELLA

Da qualche anno è disponibile un vaccino tretavalente costituito dalla componente MPR cui si ag-giunge la componente anti-varicella. Tale formulazione è indicata nei bambini di età compresa tra gli 11 mesi e i 12 anni; sono previste due dosi, a distanza di almeno 6 settimane e al massimo di 3 mesi l’una dall’altra.

Il ministero della Salute nel ribadire l’importanza delle vaccinazioni come strumento di prevenzione da gravi patologie infettive in ogni fase della vita, ha emanato la circolare 7 agosto 2018 per la promozione della salute femminile in età fertile, in previsione e durante la gravidanza con l’obiettivo di proteggere la donna e il nascituro da alcune malattie attraverso specifici vaccini.
Vaccinazioni in età fertile
Alcune malattie possono incidere negativamente sulla fertilità o avere conseguenze sull’esito di una gravidanza. Di conseguenza, per le donne in età fertile sono indicate, se non già immuni, le vaccinazioni contro morbillo, parotite, rosolia, varicella e papilloma virus (HPV). Di grande importanza è anche il richiamo decennale della vaccinazione contro difterite, tetano e pertosse.
Vaccinazioni in previsione di una gravidanza
In previsione di una gravidanza, è necessario che le donne siano protette nei confronti di morbillo-parotite-rosolia (MPR) e della varicella, dato l’elevato rischio, per il nascituro, derivanti dall’ infezione materna durante la gravidanza, specie se si verifica nelle prime settimane di gestazione.
Per la varicella contratta nell’immediato periodo pre-parto, il rischio, oltre che per il nascituro, può essere molto grave anche per la madre.
Poiché sia il vaccino MPR che quello della varicella sono sconsigliati in gravidanza, è necessario che, al momento dell’inizio della gravidanza, la donna sia già vaccinata regolarmente con una dose, meglio se con due. La seconda potrà eventualmente essere effettuata al termine della gravidanza.

Vaccinazioni in età fertile
Alcune malattie possono incidere negativamente sulla fertilità o avere conseguenze sull’esito di una gravidanza. Di conseguenza, per le donne in età fertile sono indicate, se non già immuni, le vaccinazioni contro morbillo, parotite, rosolia, varicella e papilloma virus (HPV). Di grande importanza è anche il richiamo decennale della vaccinazione contro difterite, tetano e pertosse.
Vaccinazioni in previsione di una gravidanza
In previsione di una gravidanza, è necessario che le donne siano protette nei confronti di morbillo-parotite-rosolia (MPR) e della varicella, dato l’elevato rischio, per il nascituro, derivanti dall’ infezione materna durante la gravidanza, specie se si verifica nelle prime settimane di gestazione.
Per la varicella contratta nell’immediato periodo pre-parto, il rischio, oltre che per il nascituro, può essere molto grave anche per la madre.
Poiché sia il vaccino MPR che quello della varicella sono sconsigliati in gravidanza, è necessario che, al momento dell’inizio della gravidanza, la donna sia già vaccinata regolarmente con una dose, meglio se con due. La seconda potrà eventualmente essere effettuata al termine della gravidanza.

Vaccinazioni in età fertile

Alcune malattie possono incidere negativamente sulla fertilità o avere conseguenze sull’esito di una gravidanza. Di conseguenza, per le donne in età fertile sono indicate, se non già immuni, le vaccinazioni contro morbillo, parotite, rosolia, varicella e papilloma virus (HPV). Di grande importanza è anche il richiamo decennale della vaccinazione contro difterite, tetano e pertosse.

Vaccinazioni in previsione di una gravidanza

In previsione di una gravidanza, è necessario che le donne siano protette nei confronti di morbillo-parotite-rosolia (MPR) e della varicella, dato l’elevato rischio, per il nascituro, derivanti dall’ infezione materna durante la gravidanza, specie se si verifica nelle prime settimane di gestazione.
Per la varicella contratta nell’immediato periodo pre-parto, il rischio, oltre che per il nascituro, può essere molto grave anche per la madre.
Poiché sia il vaccino MPR che quello della varicella sono sconsigliati in gravidanza, è necessario che, al momento dell’inizio della gravidanza, la donna sia già vaccinata regolarmente con una dose, meglio se con due. La seconda potrà eventualmente essere effettuata al termine della gravidanza.

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