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Morto per febbre virale di DENGUE a 14 anni durante un viaggio in Brasile

Matteo è morto a 14 anni al termine di un soggiorno nel paese dei suoi nonni. Il soggiorno in un ambiente familiare e tante giornate felici. Le giornate passate insieme ai cugini e a tanti amici. Poi il malessere, l’aggravento e la morte.

Ora è chiaro per tutti, le febbri emorragiche provocate dall’infezione di uno dei 4 tipi del virus della Dengue possono uccidere anche durante un viaggio organizzato per vacanza. Questo virus, oramai diffuso nella maggior parte dei paesi tropicali ed equatoriali, è trasmesso all’uomo da un tipo di zanzara, l’Aedes, che è diffusa oramai ovunque, anche in Europa, e parliamo della tanto comune e diffusa zanzara tigre.

dal Messaggero Veneto del 30 luglio 23
da Messaggero Veneto         del 30 luglio ’23

 

Matteo, il giovane friulano di 14 anni, finita la scuola era volato con la mamma in Brasile per passare un periodo di vacanza, per incontrare i nonni e gli zii nello stato del Parà, in Brasile. Da metà giugno viveva nel paese e sarebbe dovuto rientrare a fine luglio in Italia. Durante il soggiorno, come tanti, era stato punto da queste fastidiose zanzare, e ad un certo punto, da oltre 10 giorni, aveva cominciato ad accusare un malessere sempre più acuto. Prima era stato costretto a letto, a casa e quindi, peggiorando i sintomi, al ricovero presso una struttura ospedaliera, dove era stato messo sotto terapia. In pochi giorni la situazione è rapidamente peggiorata fino al decesso avvenuto il 29 luglio.

L’evento drammatico purtroppo conferma la pericolosità della malattia e la necessità di fare grande attenzione alla puntura degli insetti, vettori (trasportatori) del virus. Fino ad ora il controllo del territorio e della presenza delle zanzare costituiva la prima ed unica prevenzione nei confronti della malattia. Ora abbiamo a disposizione un vaccino preventivo che funziona sia nel controllare l’esplosione della malattia, che anche modulare la risposta immune secondaria, spesso pericolosa, nei soggetti che già hanno avuto la malattia. Il vaccino è stato approvato dall’FDA americana, a dicembre 22 dall’EMA europea, nel febbraio 23 dall’AIFA in Italia.

Per conoscere le caratteristiche del vaccino clicca qui.
Per sapere dove effettuare il vaccino della Dengue in Italia clicca qui.

AEDES
AEDES

Il virus della dengue, trasmesso attraverso la puntura della zanzara Aedes, nella maggior parte delle volte rimane asintomatico, senza manifestarsi in alcun modo. E questo è ciò che accade nella maggior parte delle persone, sia abitanti dei luoghi sia viaggiatori. Talvolta può manifestarsi con sintomi e forme via via più aggressive fino ad arrivare, in rari casi, al decesso. Le cure sono rivolte a risolvere i sintomi di questa risposta immunitaria ed infiammazione che può essere particolarmente violenta. Talvolta la malattia è caratterizzata da compromissione e crollo delle piastrine nel sangue, con il rischio di gravi emorragie. In questi casi le trasfusioni ed il controllo dei probabili stati di shock diventano essenziali.
In America Latina il primo semestre del 2023 è stato un periodo di crescita esponenziale e non controllata di questa malattia. In tutti gli Stati la presenza e la riproduzione dell’Aedes con la conseguente diffusione del virus, da uomo ad uomo tramite la puntura di questi insetti, è stata sorprendentemente elevata.
Il Brasile ha avuto i maggiori livelli di diffusione di questa malattia da anni, ma anche l’Argentina, il Perù e la Colombia hanno registrato una notevole crescita di casi e purtroppo un aumento importante del tasso di mortalità, in particolare nei primi mesi dell’anno. Comunque, la Dengue con le altre malattie quali Chickungunija e Zika, sono presenti in tutti gli altri paesi dell’America Latina e Centrale ed in tutte le isole caraibiche.

Il dramma di Matteo e della sua famiglia ci riporta in modo crudo alla necessità di informarsi in modo serio e consapevole prima di un viaggio. Di non sottovalutare le indicazioni ed i consigli. Conoscere i rischi reali ed i modi di evitarli. Il nostro organismo è in grado di superare tutto, ma aiutiamolo a rafforzarsi.

 

QDENGA della TAKEDA
  QDENGA della TAKEDA

Per la malattia da Dengue virus ricordo ancora che oramai esiste un vaccino, efficace e sicuro, che vale la pena considerare prima di affrontare viaggi in aree endemiche. PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI CLICCA QUI.

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FEBBRE VIRALE DA DENGUE IN AFRICA: dove si trova e quali sono i rischi nei paesi africani

FEBBRE VIRALE DA DENGUE: dove si trova e quali sono i rischi nei singoli paesi (AFRICA)
Continua la nostra rassegna sulla Dengue. Dove è maggiormente diffusa questa malattia di cui si parla sempre di più e quanto è il rischio nei paesi in Africa?

INTRODUZIONE SULLA DISTRIBUZIONE DELLA DENGUE
Al termine della pandemia del Covid-19 la voglia di viaggiare in tutti noi è diventata irrefrenabile. I viaggiatori si distribuiscono ovunque nel mondo alla scoperta di mete turistiche sempre nuove e sconosciute. E’ necessario capire dove si trova questa malattia, causata da un virus che, attraverso la puntura di una zanzara, si è diffuso nella maggior parte dei paesi del mondo. L’incidenza della dengue è cresciuta notevolmente negli ultimi decenni. I casi, segnalati all’OMS, sono passati da oltre 600.000 nel 2000 ad oltre 6 milioni nel 2020. La stragrande maggioranza dei casi è asintomatico o paucisintomatico, cioè caratterizzato da sintomi lievi ed autogestiti. Per questo motivo il numero reale di casi di dengue è fortemente sottostimato e la maggior parte dei casi sono erroneamente diagnosticati come altre malattie febbrili, simil influenzali.

QUANTE SONO LE INFEZIONI ED I CASI DI DENGUE

Una stima basata su modelli epidemiologici indica in oltre 400 milioni le infezioni da virus della dengue all’anno. Di queste quasi 100 milioni si manifestano clinicamente, le altre infezioni sono senza o con lievi sintomi. Un altro studio recente sulla prevalenza della dengue stima che oltre 3,9 miliardi di persone siano a rischio di infezione da virus, in particolare nei paesi della fascia tropicale.
La malattia è ora endemica in più di 100 paesi nelle regioni dell’OMS dell’Africa, delle Americhe, del Mediterraneo orientale, del sud-est asiatico e del Pacifico occidentale. Le Americhe, il Sud-est asiatico e le regioni del Pacifico occidentale sono le più colpite, con l’Asia che rappresenta circa il 70% del carico globale della malattia da virus Dengue.
Nei primi mesi del 2023 in alcuni paesi dell’America Latina si sta manifestando una forma di Dengue di tipo 2 particolarmente aggressiva, con un aumenta di decessi. Tra questi Argentina, Perù e Brasile sono i più rappresentati.
Da alcuni anni la dengue si sta diffondendo in nuove aree, compresa l’Europa. La trasmissione locale è stata segnalata per la prima volta in Francia e Croazia nel 2010 e sono stati rilevati casi importati in altri paesi europei, in particolare della fascia mediterranea.
Il numero di casi di dengue è in continuo aumento. La regione americana (Sud, Centro e Caraibi) nel 2019 ha riportato oltre 3,5 milioni di casi, di cui oltre 30.000 classificati come gravi. Un numero elevato di casi è stato segnalato in Bangladesh (101.000), Malesia (131.000), Filippine (420.000), Vietnam (320.000) in Asia nel 2019.
Nel 2023 la febbre virale da dengue è in continuo aumento in quasi tutti i paesi ma vengono segnalati focolai diffusi in Brasile, Colombia, Argentina, Perù, Isole Cook, Fiji, India, Kenya, Paraguay, Perù, Filippine, Isole della Riunione e Vietnam con aumenti esponenziali a partire dal 2021.
Oggi concentriamoci sui paesi del continente africano. Dove ritroviamo nel 2023 la febbre da dengue e con quale valutazione di rischio?
I dati che seguono sono tratti dal CDC e mostrano la presenza della malattia Dengue nelle diverse nazioni, con variazioni stagionali dovute alla presenza di zanzare nell’ambiente. Questa rassegna dei paesi ci permette di valutare dove maggiormente possiamo venire a contatto con il virus e quale livello di rischio troviamo.

Oggi oltre una attenzione particolare alla puntura delle zanzare di tipo Aedes, è possibile effettuare la profilassi mediante vaccinazione con il nuovo vaccino QDENGA. La valutazione va sempre effettuata chiedendo informazioni a medici esperti e specializzati nella materia.
A chi può essere somministrato?
Il vaccino contro la Dengue si somministra a tutti i viaggiatori che per motivi di lavoro o di turismo si recano nelle aree a rischio. Si somministrano 2 dosi a partire dai 4 anni di età a distanza di 3 mesi. Il richiamo dovrebbe essere effettuato dopo 3 – 5 anni, Il vaccino è sicuro ed efficace Quindi viaggiando nei paesi sottocitati, in particolare in quelli segnalati come (frequenti/continui) è bene proteggersi dalla malattia richiedendo la vaccinazione.

Presenza di focolai di DENGUE e livelli di rischio nei paesi africani.

Paese                                                                                      Livello di rischio
Angola                                                                                  Sporadico/Incerto
Benin                                                                                    Sporadico/Incerto
Burkina Faso                                                          Frequente/Continuo
Burundi                                                                                Sporadico/Incerto
Camerun                                                                              Sporadico/Incerto
Capo Verde                                                                          Sporadico/Incerto
Repubblica Centrafricana                                                Sporadico/Incerto
Chad                                                                                      Sporadico/Incerto
Comore                                                                                 Sporadico/Incerto
Congo                                                                                    Sporadico/Incerto
Congo (Repubblica Democratica del)                            Sporadico/Incerto
Costa d’Avorio                                                                     Sporadico/Incerto
Gibuti                                                                         Frequente/Continuo
Egitto                                                                                      Sporadico/Incerto
Guinea Equatoriale                                                              Sporadico/Incerto
Eritrea                                                                        Frequente/Continuo
Etiopia                                                                        Frequente/Continuo
Gabon                                                                                      Sporadico/Incerto
Gambia                                                                                    Sporadico/Incerto
Ghana                                                                                      Sporadico/Incerto
Guinea                                                                                     Sporadico/Incerto
Guinea Bissau                                                                        Sporadico/Incerto
Kenya                                                                           Frequente/Continuo
Liberia                                                                                      Sporadico/Incerto
Madagascar                                                                             Sporadico/Incerto
Malawi                                                                                      Sporadico/Incerto
Mali                                                                                            Sporadico/Incerto
Mauritius                                                                                  Sporadico/Incerto
Mayotte                                                                                     Sporadico/Incerto
Mozambico                                                                              Sporadico/Incerto
Namibia                                                                                    Sporadico/Incerto
Niger                                                                                          Sporadico/Incerto
Mozambico                                                                               Sporadico/Incerto
Namibia                                                                                     Sporadico/Incerto
Nigeria                                                                                       Sporadico/Incerto
Riunione                                                                                    Sporadico/Incerto
Ruanda                                                                                       Sporadico/Incerto
Sao Tomè e Principe                                                                Sporadico/Incerto
Senegal                                                                                       Sporadico/Incerto
Seychelles                                                                                   Sporadico/Incerto
Sierra Leone                                                                               Sporadico/Incerto
Somalia                                                                           Frequente/Continuo
Sudan del Sud                                                                             Sporadico/Incerto
Sudan                                                                                Frequente/Continuo
Uganda                                                                                          Sporadico/Incerto
Repubblica Unita di Tanzania                                 Frequente/Continuo
Zambia                                                                                            Sporadico/Incerto
Zimbabwe                                                                                      Sporadico/Incerto

 

Aggiornamento marzo 2023
Redazione dottor Paolo Meo.
Il dr. Paolo Meo è a disposizione di chiunque desideri richiedere informazioni o prenotare una consulenza prima di partire o al rientro da un viaggio o richiedere la vaccinazione per la dengue. Si può scrivere all’indirizzo E-mail seg.cesmet@gmail.com o scrivere un messaggio di richiesta su WhatsApp al numero 3466000899

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Nuovo vaccino pediatrico contro la malaria approvato in Ghana

GHANA APRILE 2023: approvato il nuovo vaccino contro la malaria

 

vaccino antimalarico efficace
vaccino antimalarico efficace

dove è distribuito il nuovo vaccino per la malaria?

L’Africa anticipa i tempi per il vaccino contro la malaria per i bambini più piccoli. Il primo passo lo ha fatto il Ghana annunciando di avere dato il via libera a R-21/Matrix-M, il secondo vaccino disponibile contro la malaria per i bambini. Il primo vaccino prodotto era stato RTS-S/AS01,approvato nel 2021, ma con scarsa efficacia e successo.
R-21/Matrix-M, vaccino contro la malaria per i bambini tra i 5 mesi ed i 3 anni, è stato messo a punto da ricercatori del Regno Unito utilizzando la tecnologia di Novavax, la casa farmaceutica che produce un vaccino contro il coronavirus ed è il primo vaccino a superare la soglia del 75 per cento di efficacia prevista dall’OMS.

 

plasmodio della malaria
  plasmodio della malaria

Cosa è R-21/Matrix-M e a chi e come si somministra?
R-21 è il vaccino contro la malaria, Matrix-M è l’adiuvante a base di saponina che migliora la risposta del sistema immunitario, rendendola più efficace e prolungata nel tempo.
Come detto e sottolineato il nuovo vaccino è stato approvato per l’uso nei bambini di età compresa tra 5 mesi ed i 3 anni di età. La fascia di popolazione a più alto rischio di morte per malaria. La somministrazione prevede una serie di tre dosi con una quarta dose a distanza di un anno. Dopo questa somministrazione il vaccino ha mantenuto un’elevata protezione contro la malattia, raggiungendo e superando l’obiettivo fissato dall’Oms, posto a un’efficacia del 75 per cento.

Quale caratteristiche per l’efficacia e la sicurezza di R21/Matrix-M? 
il vaccino mostra alti livelli di efficacia e un buon profilo di sicurezza. Gli studi sono stati condotti nel Regno Unito, in Thailandia e in diversi paesi africani, tra cui uno studio di fase III in Burkina Faso, Kenya, Mali e Tanzania che ha coinvolto 4.800 bambini. Quindi prima del via libera dell’Oms al nuovo vaccino R21/Matrix-M il Ghana, primo tra tutti, ha approvato, dopo 30 anni di ricerca sui vaccini contro la malaria, l’utilizzo del vaccino contro la malaria per i piccoli bambini, ad alta efficacia che può essere prodotto su larga scala a un costo modesto, ipotizzati 3 dollari a dose.
Questo vaccino potrà essere distribuito rapidamente ai paesi che più ne hanno bisogno. Il Serum Institute, la casa produttrice indiana, ha infatti assicurato di poter distribuire oltre 200 milioni di dosi all’anno. Si punta anche ad accordi con aziende locali per una futura produzione direttamente in Ghana e in altri paesi africani.

Perchè è utile questo vaccino in Africa?

Ricordiamo che l’approvazione di questo nuovo vaccino segna una svolta nella lotta contro la malaria. Questa malattia ha ucciso oltre seicentomila persone nel 2021, soprattutto in Africa, con numeri in aumento nel 2022. Nell’area Sub Sahariana si concentrano i numeri più elevati. Quattro paesi contano poco più della metà di tutti i decessi: Nigeria (31%), Repubblica Democratica del Congo (13%), Niger (4%) e Repubblica Unita di Tanzania (4%).

ricercatori ad Oxford
ricercatori ad Oxford

Uno studio sull’efficacia e l’immunogenicità del vaccino R21/Matrix-M contro la malaria (CLICCA)

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Alert sanitari

Alert sanitari

Frutto di una ricerca giornaliera da parte del team di specialisti del CESMET, coordinati dal Responsabile Scientifico, Dott. Paolo Meo, ed effettuata su fonti ufficiali e ufficiose riguardanti notizie sanitarie, epidemie e curiosità del mondo medico provenienti da ogni parte del globo, questa sezione è una vetrina di segnalazioni fornite in modo telegrafico ma completo.
Le segnalazioni servono a fornire elementi utili per affrontare viaggi e fornire consigli di tipo preventivo.
Quando è possibile, l’alert riporta anche valutazioni e consigli a chi si deve recare nella zona interessata dal fenomeno.

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Alert con commento del Cesmet

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Indonesia marzo 2023: epidemia di morbillo in molte isole – Bali – Sumatra e altre

FEBBRAIO 2023: MORBILLO diffonde in molte regioni dell’Indonesia –

Durante l’anno 2022, il numero di casi di morbillo in buona parte dell’Indonesia è cresciuto esponenzialmente. Sono stati denunciati più di 3.341 casi diffusi in 223 reggenze/città in 31 province. Ed il trend nel primo trimestre del 2023 è in crescita. Rispetto al 2021 si è verificato un aumento significativo di circa 32 volte. Il motivo è che per 2 anni consecutivi l’Indonesia non è stata in grado di raggiungere l’obiettivo per i servizi di immunizzazione di routine. Così tanti bambini non sono stati regolarmente immunizzati a causa del COVID-19.
La situazione in Indonesia negli ultimi 2 o quasi 3 anni dall’impatto della pandemia di COVID-19 ha avuto conseguenze negative per la copertura vaccinale. In questi mesi il governo sta rafforzando la sorveglianza su morbillo e rosolia.
Il Morbillo è una malattia infettiva acuta le cui complicanze possono essere generalmente gravi. Se il morbillo colpisce un bambino malnutrito, questo bambino può essere immediatamente accompagnato da complicazioni come grave diarrea, polmonite, polmonite, infiammazione del cervello, infezione del rivestimento dell’occhio che può portare alla cecità.  Il morbillo è causato dal virus del morbillo e si trasmette attraverso goccioline, schizzi di saliva quando si tossisce, si starnutisce, si parla o attraverso le secrezioni nasali. E il morbillo è una malattia molto contagiosa.
I viaggiatori prima di affrontare il viaggi nelle isole del paese verifichino la loro situazione immunitaria e nell’incertezza pensino di effettuare una dose di vaccino.

 

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India marzo 2023 – Covid-19: una nuova variante – XBB.1.16, denominata Arturo.

La nuova variante di Omicron XBB.1.16 denominata Arturo dall’inizio del 2023 circola in oriente. In particolare in India la situazione è divenuta critica nel marzo 2023 dopo un mese di crescita esponenziale.
In tutto il mondo abbiamo assistito nei primi mesi del 2023 ad una diminuzione di casi di Covid, in particolare dei ricoveri in terapia intensiva ed anche dei decessi. Tutti noi abbiamo pensato che non avremo più sentito parlare di nuove varianti e nuove ondate. Ma non è così. L’ultima ondata della nuova variante Omicron arriva dall’India. Si chiama Arturo, dal nome di una delle stelle più luminose del firmamento. E’ del tipo Omicron (XBB.1.16) e ha fatto quadruplicare i contagi rispetto alla variante precedente, addirittura dal mese di febbraio 2023 quando questa ennesima variante di Omicron ha iniziato a circolare. Ora, per necessità, è scattata l’allerta in Europa e negli USA. Secondo OMS negli ultimi 28 giorni sono stati registrati quasi 3,6 milioni di nuovi casi di Covid con oltre 25 mila decessi in India. E i morti sono sempre tanti, nonostante l’aumento delle difese immuni determinate dalla diffusione del virus e dalle campagne di vaccinazioni. Si ritiene che i numeri descritti possano essere sottostimati per l’abbassamento della sorveglianza della pandemia in tutto il mondo. Il trend in ribasso sembra comunque essere confermato anche dai dati sui ricoveri: i report sulla pandemia a livello globale mostrano su un campione di 42 Paesi dal 20 febbraio al 19 marzo 2023 una riduzione del 9% dei nuovi ricoveri e del 5% degli ingressi in Terapia intensiva. Questi dati fotografano una situazione in cui poche persone effettuano i test per il Covid, nonostante sintomi respiratori. L’incidenza dei casi è sicuramente più ampia in chi mostra sintomi, senza recarsi in ospedale. In questo contesto di minore attenzione al Covid-19 giunge Arturo che diventa l’osservato speciale dell’OMS.
Si tratta di una ricombinante di BA.2.10.1 e BA.2.75 e condivide una mutazione (F486P) con XBB.1.5, a cui attualmente sono riconducibili il 45% delle sequenze depositate nel mondo.
Come le altre varianti più recenti di Omicron il virus ha imparato a eludere ancora maggiormente le difese immunitarie manifestando un aumento della trasmissibilità e maggiore patogenicità. Al momento, riferisce l’Oms, Arturo è stata segnalata in 21 Paesi. Ma non ci sono indicazioni di un aumento dei ricoveri, degli accessi in Terapia intensiva o dei decessi.
Per il momento non ci sono evidenze che Arturo possa causare forme d’infezione più gravi. Ma l’allerta e l’invito alla cautela da parte delle autorità sanitarie resta alto in tutto il mondo.
Quali sono i sintomi di Arturo?
Da quando Omicron ha iniziato a circolare, si sono moltiplicate le sue sotto varianti con grande rapidità. I sintomi che si presentano sono simili: le varianti Omicron colpiscono soprattutto le alte vie respiratorie con febbre, tosse e altri sintomi simil influenzali. Mai all’inizio della stagione primaverile si erano manifestati tanti casi di malessere respiratorio, anche se spesso piuttosto blando. Mal di testa, affaticamento, starnuti e mal di gola sono i sintomi dominanti.

Tutto questo è la conferma che il virus è molto instabile e che riesce a superare continuamente tutte le barriere messe in piedi dall’organismo a sua difesa. Questa caratteristica non si esaurirà in breve tempo, ma permetterà di creare nuove varianti in grado di schivare l’immunità e di mantenere alta la circolazione virale”.

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COVID-19:varianti, sottovarianti e lignaggi. La situazione di fine anno 2022

ULTIME DAL FRONTE COVID-19

05 GENNAIO 2023
redazione e commento dr. Paolo Meo

OSSERVAZIONI
Dalle osservazioni epidemiologiche e cliniche effettuate in tutto il mondo possiamo affermare con una certa sicurezza che le attuali manifestazioni cliniche derivanti dal Covid-19 hanno diminuito la loro aggressività e quindi non ci sono prove di maggiore virulenza dei virus attuali. La mortalità si mantiene costante o è diminuita rispetto a queste varianti attualmente sotto monitoraggio rispetto alle precedenti ‘versioni’ di Omicron”.
L’evidenza attuale mostra la “pandemia ancora attiva”, con fiammate periodiche legate soprattutto all’insorgenza di nuove varianti ma anche una immunità naturale acquisita, in tutto il mondo, attraverso le ripetute infezioni, dovute alla capacità infettante del virus, asintomatiche o manifeste. Ed una immunità acquisita mediante i cicli vaccinali effettuati in tutto il mondo, con la somministrazione di vaccini efficaci che hanno alzato le difese degli organismi abbassando la soglia di quelle reazioni particolarmente violente con manifestazioni che spesso portavano ad un aggravamento ed al decesso dei malati di Covid-19. Ciò comporta un lento equilibrio ed una lieve convivenza tra i diversi tipi di SARS-CoV-2 e l’uomo.
La attuale drammatica situazione cinese dimostra che la diffusione del virus tra le popolazioni in tutto il mondo, che induce crescenti risposte difensive, e la somministrazione di “vaccini efficaci” con una periodicità studiata per stimolare una reazione immunitaria in una popolazione mondiale “vergine”, stanno diminuendo la letalità del virus consentendo lentamente una convivenza tra virus ed organismo umano. Tutto questo fino a che la comparsa di mutazioni di virus pericolose potranno indurre una diffusione di varianti aggressive.
La storia attuale della Cina ci insegna che lasciare la popolazione libera di far circolare il virus, e continuare con le campagne di vaccinazioni, secondo regole studiate e ben precise, sono le uniche strade per arriva a superare questa Pandemia che da 3 anni sta affliggendo l’umanità. 


ULTIMI DATI EPIDEMIOLOGICI

CINA: in questi primi giorni di gennaio 2023 continua a dilagare la variante Omicron BF.7 creando una tempesta perfetta, con un numero di decessi impressionante.
ITALIA: a fine dicembre ‘22 l’Istituto Superiore di Sanità ha comunicato che la variante OMICRON ha raggiunto il 100% dei casi su tutto il territorio nazionale e che la sotto variante BQ.1, la cosiddetta “variante Cerberus”, con tutte le sue derivate, è in “significativo aumento”. Ha raggiunto il 64,1% dei casi, contro il 30,7% della precedente indagine dell’8 novembre, sul totale dei campioni BA.5 (OMICRON).

MONDO:
OMS conferma l’ascesa di “Centaurus”. La variante “BA.2.75 CENTAURUS” è l’evoluzione della già nota sotto variante Omicron 5 del SARS-CoV-2. Questa sotto variante ha preso il nome della costellazione e dell’animale mitologico uomo/cavallo grazie ad un Twitter che l’ha definita così. Questa variante è una ulteriore evoluzione del Covid-19.

Altri dati per sapere con chi conviviamo in questo periodo in Italia:
(1) OMICRON BA.5 rimane ampiamente predominante, con una prevalenza a livello nazionale pari a 90,6%;
(2) BA.4, la precedente sotto variante continua il suo decremento, da una prevalenza pari a 1.95% a 0,3%
Una fotografia sullo stato attuale eseguita da ISS con la partecipazione di tutte le Regioni e la Sanità Militare, ci mostra questa prevalenze:
– 100% dei casi attribuiti alla variante Omicron;
di questi:
– BA.2 riguarda il 6,2% dei casi (range: 0% -12,8%); nelle diverse regioni.
– BA 4 riguarda il 0,3% dei casi (range: 0% -14,3%);
– BA 5 riguarda il 90,6% (range: 77,3% – 100,0%).
Omicron/omicron il 3,0% dei casi (range 0%-10,6%)

Quindi il quadro in Italia dei “sotto-lignaggi della variante BA.5” è sovrapponibile ad altri paesi europei e mostra:
– BQ.1.n, la cosiddetta “Cerberus” in forte ascesa pari al 64,1;
– BF.7.n cresce al 9,6% delle sequenze analizzate.
– XBB, una ricombinante dei sotto-lignaggi omicron BJ.1 e BM.1.1.1, è segnalata in alcuni casi ed è da considerare tra le varianti altamente trasmissibili e con mutazioni associabili a capacità di “immune evasione”, ossia di evitare l’attacco delle difese immunitarie.
– BA.2: di questa variante sono stati identificati 25 sotto-lignaggi;
– BA.2.75 corrisponde alla cosiddetta ‘Centaurus’ e relativi sotto-lignaggi e manifesta elevata capacità diffusiva e capacità di eludere le difese da vaccini o malattie pregresse.

Il “bollettino epidemiologico settimanale” dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nell’ultima edizione di fine anno che il 99,7% dei casi COVID-19 sono stati rappresentati da Omicron.

Nell’ universo della variante Omicron in tutto il mondo:
– BA.5 continua a diminuire ma rappresenta ancora il 68,4%;
– BA.2 sale al 12,6% dei casi per la crescita della sua sottovariante BA.2.75 la così detta “Centaurus”.
A fine anno 2022 6 varianti sono sotto monitoraggio per la possibile pericolosità sia diffusiva che aggressiva. Queste rappresentano il 72,9% degli ultimi casi e hanno sostituito i precedenti lignaggi discendenti da BA.5.
– BQ.1, variante “Cerberus”, rappresenta il 42,5%;
– BA.5 con una o più mutazioni rappresenta il 13,4%;
– BA.2.75, variante Centaurus rappresenta il 9,8% dei casi, caratterizzata dalla capacità di diffondere;
– XBB variante Gryphon rappresenta il 6,1%;
– BA.4.6 rappresenta l’1% dei casi;
– BA.2.30.2 rappresenta lo 0,1% dei casi.

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India, Dengue in aumento in alcuni stati del Nord

In sensibile crescita il numero dei casi di infezione da Dengue in molte aree del Nord del paese.

Nel Rajasthan, anche a causa dell’arrivo dei monsoni, si contano ogni giorno più di 150 casi ufficiali, mentre nell’Uttar Pradesh sono molti i distretti colpiti e i casi dell’anno in corso ammontano a 18.000. Sono invece più di 40.000 quelli registrati nell’ultima stagione nel West Bengala

Non esiste ancora un vaccino che prevenga l’infezione e la raccomandazione è quella di evitare la puntura di zanzare, adottando abbigliamento coprente e repellenti efficaci.

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Panama: i casi di malaria del 2022 arrivano a 4000

Il Ministero della Salute di Panama (Minsa) ha riferito che, a livello nazionale, sono stati registrati un totale di 4.076 casi di malaria, denunciati nel corso del 2022, secondo l’ultimo rapporto emesso dal Dipartimento di Epidemiologia.
Di questo totale, si nota che:

– 1.513 denunciati nella regione di Guna Yala,
– 904 denunciati nella regione di Panama Est,
– 824 denunciati nella regione di Darién,
– 510 denunciati nella regione di Ngäbe Buglé,
– 160 denunciati nella regione di Panama Nord,
– 66 denunciati nella regione di Panama Metro,
– 41 denunciati nella regione di Panama Ovest,
– 20 denunciati nella regione di Bocas del Toro,
– 20 denunciati nella regione di Chiriquí,
– 7 denunciati nella regione di San Miguelito,
– 7 denunciati nella regione di Veraguas,
– 3 denunciati nella regione di Los Santos,
– 1 denunciato nella regione di Cocle.
Il Minsa ha rafforzato per diverse settimane le attività di prevenzione, controllo del territorio e promozione della salute alla popolazione per contenere o ancora meglio eliminare la malaria, soprattutto nelle regioni con il maggior numero di casi. Grande sforzo ed attenzione è stata posta nell’individuare i casi attivi di malaria.
Allo stesso tempo, è stata mantenuta la strategia per una corretta diagnosi, trattamento, indagine e risposta sul terreno (DTIR) in modo che i pazienti possano essere trattati tempestivamente.
La malaria è una malattia parassitaria, del sangue, causata dal parassita del genere Plasmodium, che viene trasmesso dalla puntura di una zanzara femmina, infetta, del genere Anopheles.

Outbreaknewstoday.com

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Repubblica Ceca: Encefalite da zecca e malattia di Lyme

Secondo le informazioni dell’Istituto Sanitario Statale (SZÚ), alla fine di agosto sono stati registrati più casi di malattie trasmesse dalle zecche quest’anno [2022] rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso [2021].
I medici hanno segnalato 441 casi di encefalite da zecca e 2035 casi di malattia di Lyme quest’anno [2022], mentre i numeri dell’anno scorso [2021] erano inferiori di circa un quarto per la malattia di Lyme e di circa il 13% per l’encefalite. E’ noto che circa un terzo delle persone si infetta ogni anno in autunno, quindi si aspetta in questi mesi un aumento dei casi denunciati delle due malattie causate dalla puntura di zecca.
Le zecche si trovano di solito nella vegetazione erbosa e frondosa fino a quando le temperature diurne o notturne non scendono stabilmente sotto i 5 gradi Celsius. A causa del riscaldamento globale, nella Repubblica Ceca si trovano anche a novembre e ad altitudini più elevate rispetto a quanto accadeva negli anni passati.
I medici hanno segnalato 589 casi di encefalite da zecche alla fine di agosto 2020, il numero più alto dal 2013. Un totale di 2429 persone sono state infettate dalla malattia di Lyme nello stesso periodo, mentre ce ne sono state di più nel 2016 e nel 2018. Mentre per altre malattie infettive il numero di casi è diminuito nel primo anno della pandemia COVID-19, la situazione è stata opposta per le malattie trasmesse dalle zecche. All’epoca, gli esperti affermarono che un numero maggiore di persone si recava nella natura in un momento in cui altre opportunità di svago, sia sportive che culturali, erano chiuse.
Al ritorno dal bosco, ma anche dai giardini o dai parchi, le persone dovrebbero quindi guardarsi sempre intorno. Nell’encefalite da zecca, il virus viene trasmesso dal morso di una zecca in poche decine di minuti. La malattia, contro la quale è possibile vaccinarsi, non può essere fermata. O controllata da medicine. I medici possono solo agire sui sintomi, come mal di testa, febbre alta, vomito e fotofobia, ma anche l’ingrossamento del volume del cervello per edema, poiché il virus attacca il cervello e il midollo spinale.
“Vediamo conseguenze a lungo termine e permanenti in molti pazienti. Mal di testa frequenti, disturbi della memoria e della concentrazione, deterioramento o perdita dell’udito, ma anche paralisi grave e spesso permanente degli arti. Diversi pazienti affetti da encefalite da zecche muoiono ogni anno”, ha dichiarato in un comunicato stampa la dottoressa del Dipartimento di Malattie Infettive della II Facoltà di Medicina dell’Università Carlo e dell’Ospedale della Facoltà di Bulovka Dita Smíšková.
La malattia di Lyme, contro la quale non sono ancora disponibili vaccini, ma è attiva una cura con antibiotici, è circa 5 volte più comune rispetto all’encefalite. Tuttavia, la Borrelia, batterio causa della malattia, viene trasmesso all’uomo solo 24 ore dopo il morso della zecca. La malattia di Lyme viene quindi trattata il più delle volte con antibiotici.

Quest’anno (2022) le compagnie di assicurazione sanitaria hanno deciso di coprire le spese del vaccino contro l’encefalite da zecca per le persone di età superiore ai 50 anni [2022]. Secondo i dati precedenti della SZÚ, le persone di età compresa tra i 60 e i 64 anni sono quelle più frequentemente infettate. Per i giovani, la compagnia di assicurazione sanitaria rimborsa parte del costo della vaccinazione dal fondo di prevenzione dopo il pagamento presso lo studio medico o il centro di vaccinazione.

Incidenza delle malattie trasmesse dalle zecche dal 2013 al 2022 (da gennaio ad agosto):
Anno / Encefalite da zecca / Malattia di Lyme
2013 / 350 / 2392
2014 / 233 / 2255
2015/ 231 / 1803
2016 / 435 / 2702
2017 / 390 / 2167
2018 / 480 / 2808
2019 / 432 / 2311
2020 / 589 / 2429
2021 / 384 / 1533
2022 /al 2 giugno 441 / 2035
(Fonte: Istituto Superiore di Sanità)
Questi i casi ufficiali denunciati. Si stima che i casi reali siano per lo meno 8/10 volte superiori.
Un rapporto del 2 giugno 2022 indicava un rischio significativo di infezioni da virus dell’encefalite da zecche e della borreliosi di Lyme quest’anno, ma senza fornire i numeri dei casi in quel momento. Il rapporto di cui sopra indica che quest’anno (2022) ci sono stati finora 441 casi di TBE e 2035 casi di malattia di Lyme. Entrambi gli agenti patogeni sono trasmessi all’uomo attraverso il morso di zecche _ixodes_ infette e sono endemici nella Repubblica Ceca. Come già osservato in precedenza, sebbene i Paesi dell’Europa centrale e orientale siano endemici per il sottotipo europeo del virus TBE e vi si verifichino casi ogni anno, i casi sono diminuiti in modo significativo in Austria e rimangono bassi in Germania, Polonia e Slovacchia, mentre sono rimasti alti negli ultimi anni nella Repubblica Ceca.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che “ogni anno vengono segnalati circa 10.000-12.000 casi clinici di encefalite da zecche, ma si ritiene che questa cifra sia significativamente inferiore al totale effettivo (circa 10 volte superiore)”.

“L’immunizzazione offre la protezione più efficace contro l’encefalite da zecche. Attualmente esistono 4 vaccini ampiamente utilizzati e di qualità garantita:
– FSME-Immun
– Encepur,
prodotti rispettivamente in Austria e Germania [e basati su ceppi europei del virus],
– TBE-Mosca
– EnceVir,
prodotti nella Federazione Russa [e basati su ceppi dell’Estremo Oriente].
I 4 vaccini sono considerati sicuri ed efficaci”. (https://www.who.int/news/item/19-02-2020-immunization-is-the-best-protection-against-tick-borne-encephalitis)
TBE e BORRELIOSI di LYME la malattia.
La TBE è un’infezione virale causata da uno dei 3 sottotipi di virus TBE appartenenti alla famiglia Flaviviridae: Centrale Europea, Siberiana ed Estremo Orientale (precedentemente nota come encefalite russa primaverile-estiva).
La borreliosi di Lyme (malattia di Lyme o LD) è la più comune malattia infettiva umana trasmessa dalle zecche nell’emisfero settentrionale, che si verifica prevalentemente nelle regioni temperate del Nord America, dell’Europa e dell’Asia.
Delle oltre 20 genospecie del complesso _Borrelia burgdorferi_ sensu lato (Bbsl), solo alcune (per esempio, _B. afzelii_, _B. garinii_ e _B. burgdorferi_ sensu stricto) sono patogeni per l’uomo: _B. burgdorferi_ sensu stricto (Bbss) è la causa predominante di LD in Nord America; Bbss è presente anche in Europa, ma è meno diffusa di _B. garinii_ o _B. afzelii_, le due principali genospecie patogene europee.
I vettori della Bbsl, che si nutrono sia di esseri umani che di specie serbatoio, sono 4 specie di zecche _Ixodes_ a corpo duro: _I. scapularis_ è il principale vettore della Bbsl per l’uomo nella metà orientale degli Stati Uniti; _I. pacificus_, nell’estremo ovest degli Stati Uniti; _I. ricinus_, in Europa; e _I. persulcatus_, in Asia.
La regione dell’Europa centrale (Austria, Repubblica Ceca, Germania meridionale, Svizzera, Slovacchia e Slovenia) è stata segnalata per avere i più alti tassi di infezione da _Borrelia_ nelle zecche di _I. ricinus_ (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1287732/); in Svizzera, dal 13,6 al 49% delle zecche erano infette. Nella regione Austria/Svizzera, il 25% delle zecche positive era infetto da _B. afzelii_, il 44% da _B. garinii_ e il 25% da Bbss. Il tasso di infezione nelle zecche adulte (18,6%) era superiore a quello delle ninfe (10,1%).
MANIFESTAZIONI CLINICHE
Le manifestazioni cliniche della LD variano anche in base alla posizione geografica. Ad esempio: l’acrodermatite cronica atrofica e la neuroborreliosi sono più comuni in Europa, mentre l’artrite sembra essere prevalente negli Stati Uniti.
La neuroborreliosi di Lyme è multiforme e provoca sintomi dovuti al coinvolgimento del sistema nervoso centrale e/o periferico;
la LD può causare meningite, neurite cranica, radicoloneurite, neuropatia periferica e/o encefalopatia.
Singole zecche ixodes a corpo duro possono essere infettate da più di una genospecie del complesso Bbsl, oltre che da molteplici altri agenti patogeni, tra cui _Anaplasma phagocytophilum_, causa dell’anaplasmosi (nota anche come anaplasmosi granulocitica umana o HGA), Babesia microti_, causa della babesiosi, Borrelia miyamotoi_, causa di una malattia simile alla febbre recidivante, e il virus dell’encefalite da zecche o TBEV, causa dell’encefalite da zecche (TBE).

FONTE: ProMED-mail ; Società Internazionale per le Malattie Infettive;  Ceske Noviny  .

 

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Zimbabwe: epidemia di morbillo. Più di 700 i morti

Zimbabwe – Epidemia di morbillo. Più di 700 morti; la campagna di vaccinazione ha raggiunto il 27% della popolazione target
10 settembre 2022

A seguito dell’epidemia di morbillo concentrata nella parte orientale dello Zimbabwe, il Ministero della Salute ha riferito di altre sei morti sospette di morbillo da Masvingo, portando il bilancio delle vittime a 704 dall’aprile di quest’anno (2022).
Al 6 settembre, lo Zimbabwe ha riportato 6.551 casi di morbillo denunciati in questo periodo, quasi la metà dei quali provenienti dal Manicaland.
Una campagna di vaccinazione lampo è iniziata il 29 agosto si è conclusa a metà settembre. L’obiettivo era di vaccinare 2,3 milioni di bambini di età compresa tra i sei mesi e i 5 anni di età. E’ stato raggiunto il 26,9% dell’obiettivo, ovvero sono stati vaccinati 623.810 bambini.
Il morbillo è un virus altamente contagioso che si diffonde attraverso l’aria per contatto diretto con le goccioline del respiro infette, o per via aerea quando una persona infetta respira, tossisce o starnutisce. Il virus del morbillo può vivere fino a due ore in uno spazio aereo dopo che una persona infetta ha lasciato un’area e l’ha contaminata.
Le persone “infette” possono diffondere il virus del morbillo fino a quattro giorni prima e quattro giorni dopo l’eruzione cutanea.
I segni e i sintomi del morbillo comprendono una eruzione cutanea maculopapulare, febbre alta, tosse, rinite, occhi rossi e lacrimosi.
Il morbillo può essere grave in tutte le fasce d’età e può portare a gravi complicazioni come polmonite (infezione dei polmoni) fino al decesso. Diversi gruppi hanno maggiori probabilità di soffrire di complicazioni da morbillo, tra cui i bambini di età inferiore ai cinque anni, gli adulti di età superiore ai 20 anni, le donne in gravidanza e le persone con un sistema immunitario compromesso, ad esempio a causa della leucemia o dell’infezione da HIV.

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