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Chiara Talone

India – 05 – Quali sono le malattie presenti nel paese? Quali sono i rischi reali?

Quali sono le malattie presenti in India? Quali sono i rischi reali

Quali le malattie presenti e quali le pratiche preventive e le vaccinazioni da fare per andare in India?

Sia l’OMS “Organizzazione Mondiale della Sanità” che i CDC americani “Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie”  monitorano e segnalano costantemente le diverse malattie presenti in India.

C’è la Malaria in India?: (clicca qui)    Il rischio di infezione esiste tutto l’anno in tutto il Paese, fatta eccezione per le aree ad altitudini >2500 metri. La maggior parte dei casi sono segnalati nelle aree di foresta negli stati di Madhya Pradesh, Maharashtra, Orissa, Gujarat, Rajasthan, Bihar e Karnataka. Le due specie principali in India sono Plasmodium vivax (50%) e P. falciparum (40%); P. malariae è stato riportato nell’India orientale (nello stato di Odisha) mentre P. ovale sembra essere estremamente raro se non del tutto assente.

C’è l’Encefalite Giapponese in India: Dal 2017, nello stato dei Maharashtra, sono stati confermati oltre 30 casi di Encefalite Giapponese. Da allora la tendenza è stata all’espansione dell’area di diffusione del virus e la sua capacità di adattarsi, anche in aree non endemiche. I casi si manifestano sempre di più in aree non endemiche.

Posso soffrire di Diarrea del viaggiatore in India?(clicca qui)
da ceppi ETEC (Enterotoxigenic E. coli). La diarrea del viaggiatore è tra le malattie più comuni durante i soggiorni in Kenya. Circa il 60% dei viaggiatori nel paese soffrono di queste fastidiose forme infettive intestinali. Può essere causata da vari agenti patogeni, tra cui batteri, virus e parassiti. Potrebbe essere opportuno l’utilizzo di alcuni farmaci in prevenzione.

C’è il Colera in India e come mi proteggo?: (clicca qui)
Il colera è una malattia infettiva acuta, presente con diversi focolai in molte parti del paese.  Si è sviluppata attraverso acqua e cibo contaminati.

Esiste l’HIV/AIDS in India in caso di rapporti sessuali non protetti:
L’HIV/AIDS é un grave problema di salute pubblica nel paese.  E’ importante fare attenzione ai rapporti sessuali con diversi partner casuali ed è raccomandata la protezione e l’utilizzo del preservativo.

Le arbovirosi come la Dengue, la Chikungunya o lo Zika sono presenti in India? (clicca qui)

Focolai di febbre dengue si verificano regolarmente in tutto il territorio Indiano, in particolare nel periodo pre monsonico, all’inizio della stagione delle piogge e al termine di queste fino all’arrivo della stagione invernale al nord. Al centro sud la malattia è presente durante tutto l’anno.
In particolar modo sono presenti focolai nelle grandi città dove sono presenti le grandi concentrazioni di popolazione. La dengue è una malattia virale trasmessa dalla puntura delle zanzare del genere Aedes. La malattia è molto diffusa nelle aree urbane.
La prevenzione consiste nel porre attenzione alla puntura degli insetti ed alla protezione con repellenti. Noi consigliamo NOZETA – olio di NEEM, molto efficace e con caratteristiche repellenti e lenitive.

Chikungunya:
Focolai epidemici di questa arbovirosi, simile alla dengue, si verificano in tutto il paese.

Casi di Tubercolosi si ritrovano durante i viaggi in India? (TB):
La TB è un’altra malattia importante in India, sviluppata in particolare nei villaggi e nei sobborghi della grande città. Presenta un alto tasso di mortalità. Secondo l’OMS, India ha la seconda più alta incidenza di TB in Asia.

Ci sono casi di rabbia canina o di altri animali in India?: (clicca qui)
presenti casi diffusi nel paese in particolare in animali selvaggi. Opportuno valutare i rischi per eventuale pratica vaccinale.

E’ presente la filaria, o la schistosomiasi (bilarzia) o oncocerca, la cecità dei fiumi in India?
(NTD)
: (clicca qui)

Le NTD sono un gruppo di malattie trascurate che colpiscono le persone che vivono in povertà e in aree rurali. In India, le NTD includono la filariosi linfatica, l’oncocercosi e la schistosomiasi.

 


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India – 03 – Clima, meteo, salute

Quale è il meteo e le previsioni del tempo a breve in India ?

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Quali sono e come sono caratterizzate le diverse stagioni nel paese e come il clima influenza il diffondersi delle malattie in India?

L’India presenta diverse stagioni nell’arco dell’anno, cambiamenti climatici permettendo. Le principali stagioni, modificate da nord a sud del sub continente indiano, possono dividersi in: stagione invernale; stagione primaverile; stagione estiva; e la stagione monsonica (delle piogge).
Stagione invernale (novembre-febbraio): La stagione invernale in India è caratterizzata da temperature fredde e secche.
            Gli stati settentrionali dell’India manifestano temperature molto basse, spesso sotto lo zero. I cieli sono limpidi e il clima è secco. In alcune regioni, come la valle del fiume Gange, la nebbia è un fenomeno tipico e comune durante l’inverno. Le temperature sono particolarmente rigide nel nord e nella regione pre-Hymalaiana ed Hymalaiana.  Nella capitale New Delhi oscillano tra i 6 °C ed i 21 °C.
            Gli stati centro meridionali dell’India mantengono situazioni di instabilità e temperature più miti ed umide.

            Stagione primaverile (marzo-aprile): La stagione primaverile in India è caratterizzata da temperature piacevoli e clima secco.  Il tempo migliora anche negli stati del sud. È una buona stagione, in genere, per visitare il paese, in quanto il clima generalmente è mite.  La maggior parte dei territori è ancora verde dopo la stagione delle piogge.

           Stagione estiva (maggio-giugno): La cosiddetta stagione estiva in India è caratterizzata dal cambio dei venti che cominciano a spirare dall’oceano verso i contrafforti Hymalaiani.  Le temperature si alzano sempre di più ed il clima diventa caldo ma ancora secco.  In alcune regioni, come lo stato del Rajasthan e le immense pianure del nord, le temperature possono raggiungere i 45°C. La stagione estiva non è favorevole per visitare la maggior parte degli stati indiani, in particolare del nord. Alcune regioni del centro e del sud del paese possono essere visitate durante questo periodo.

           Stagione “monsonica” delle piogge (luglio- ottobre): E’ la stagione caratterizzata da forti piogge ed umidità molto elevata. Questa stagione è importante e necessaria per l’agricoltura e la maggior parte delle regioni dell’India diventa verde e lussureggiante. Le piogge possono essere causa di alluvioni e di frane in molte parti del paese.

La presenza di malattie, in particolare quelle trasmesse da insetti quali le zanzare, segue l’azione delle stagioni e della raccolta delle acque in acquitrini, dove la riproduzione degli insetti è condizionata dalla temperatura e dall’umidità.
Le regioni del centro sud mantengono le condizioni di riproduzione degli insetti, ed in particolare delle zanzare durante la maggior parte dei mesi dell’anno. L’area sud-orientale è spesso battuta, negli ultimi anni, da forti cicloni oceanici.

Nel Sub Continente Indiano la presenza di malattie, endemie ed il riaccendersi di focolai epidemici è legato alle diverse stagioni ed anche alla presenza di insetti e di animali, serbatoi di malattia, e ad eventi meteorologici particolarmente forti.
Nella stagione estiva, caratterizzata dal cambio dei venti, da alisei ai monsoni, con periodi di caldo estremo, in particolare al nord ed in diversi altopiani centrali del paese, le malattie più comuni sono caratterizzate da diarrea, inizio della diffusione dei focolai di colera, diffusione di malattie da microrganismi alimentari, quali febbre tifoide ed epatiti, colpi di calore e malattie cardio vascolari da calore, picchi di morbillo e varicella e diffondersi di alcuni tipi di meningite.
La stagione monsonica, in particolare all’inizio del periodo piovoso, è caratterizzata da malattie delle vie aeree superiori, con la crescita di tutte la malattie trasmesse da insetti vettori, ed in particolare dalle zanzare: Anopheles per la malaria. Sono nelle pianure del nord del paese, ma esistono anche focolai nella capitale New Delhi, negli altopiani centrali, nelle zone interne e costiere del sud del paese. I diversi tipi di Aedes vettori di arbovirosi quali Dengue e Chikungunya, sono presenti soprattutto nelle grandi città. Il serbatoio è l’uomo, e il fenomeno é in crescita esponenziale negli ultimi anni; l’insetto Culex per Encefalite Giapponese é presente nelle pianure del nord del paese, ma si é diffuso anche negli altopiani del centro-sud. Grave malattia non solo trasmessa da uccelli selvaggi da passo, ma anche da animali da cortile quali i maiali.
Durante la stagione monsonica sono in netto aumento le malattie da diffusione di microparticelle fecali o residui urinari quali Febbre Tifoide, Colera, Leptospirosi, l’epatite virale A e le infezioni gastrointestinali da enterobatteri o da virus intestinale.
Nella stagione invernale, in particolare al nord del paese, ci sono infezioni respiratorie virali e batteriche e le prime forme di influenza che giungono dalle aree dell’estremo oriente dell’Asia.
È essenziale adottare comportamenti di attenzione, e prepararsi portando farmaci adeguati, consigliati dagli esperti e dopo aver eseguito un giusto protocollo di vaccini a protezione della salute dell’organismo.

Quali conseguenza ha il cambiamento climatico sulle stagioni ed il clima dell’India?

Il cambiamento climatico sta avendo un impatto significativo sulle stagioni e sul clima dell’intero Sub Continente Indiano. Sta influenzando da tempo i cambiamenti delle stagioni con conseguenze sulla produzione agricola e sulla salute umana per l’aumento di malattie infettive, soprattutto a trasmissione da insetti. Secondo una ricerca commissionata dalla Banca Mondiale, l’India sta vivendo un clima sempre più caldo, in particolare nella stagione pre-monsonica,  il che potrebbe portare a ondate di calore senza precedenti. I  modelli di precipitazione ci danno aree di grave siccità con esaurimento delle risorse idriche sotterranee e cambiamenti nel flusso dei fiumi Indus, Gange e Brahmaputra [1], a cui seguono improvvisi uragani con inondazioni e distruzione completa dei raccolti.  Inoltre, l’India è particolarmente vulnerabile all’aumento del livello del mare e agli eventi meteorologici sempre più frequenti e intensi. Il cambiamento climatico può anche aumentare il rischio di malnutrizione e disturbi correlati alla salute, come il nanismo infantile.  La formazione di programmi come “Skill India” potrebbe addestrare 400 milioni di persone in settori tra cui lo sviluppo sostenibile.

Un esempio è l’inquinamento atmosferico a Nuova Delhi e Mumbay.
Nuova Delhi, Mumbay ed altre grandi città indiane stanno attraversando da diversi anni una situazione caratterizzata da livelli “gravi” di inquinamento atmosferico con presenza di inquinanti che hanno raggiunto una situazione di pericolo negli ultimi mesi. I fattori che contribuiscono includono, oltre ad un eccessivo uso di carburanti per i trasporti, alcuni periodi di festa religiosa con l’uso di petardi accesi durante le celebrazioni del Diwali; la “combustione stagionale” (ma spesso vietata) delle stoppie e le condizioni meteorologiche avverse. In risposta all’attuale situazione di pericolo l’Autorità per la prevenzione e il controllo dell’inquinamento ambientale per la regione della capitale nazionale di Delhi (NCR), ha dichiarato un’emergenza sanitaria pubblica per l’NCR. Ma l’inquinamnto rimane elevato in qualsiasi periodo dell’anno. Si consiglia ai viaggiatori che soffrono di malattie respiratorie croniche di prendere precauzioni ragionevoli per ridurre al minimo la loro esposizione a livelli elevati di inquinamento atmosferico.
Oltre a imporre misure che devono essere prese per combattere l’inquinamento a Delhi, le autorità consigliano a tutti , in particolare ai bambini, agli anziani e a coloro che sono altrimenti vulnerabili, di ridurre al minimo l’esposizione agli alti livelli di inquinamento, compresa la limitazione dell’esercizio fisico all’aperto, fino a quando i livelli di inquinamento diminuiscono.

black-and-yellow auto rickshaw on roadConsigli per i viaggiatori
Si consiglia di prendere precauzioni ragionevoli per ridurre al minimo l’esposizione a livelli elevati di inquinamento atmosferico: limitare il tempo trascorso all’aperto; limitare l’esercizio fisico all’aperto.
Public Health England (PHE) consiglia l’utilizzo di mascherine per il viso adeguatamente adattata che può fornire una certa protezione. Le mascherine sono disponibili in India, ma è bene portarsele dai paesi di origine. Sono consigliate mascherine conformi agli standard UE P2 o P3 o agli standard statunitensi N95 o N98.

L’inquinamento atmosferico può colpire tutti, comprese le persone sane. L’esposizione a breve termine (ore o giorni) a livelli elevati di inquinanti atmosferici può provocare il peggioramento o l’aggravamento di malattie respiratorie, cardiache o del sistema circolatorio preesistenti. L’esposizione a lungo termine (anni o tutta la vita) all’inquinamento atmosferico riduce l’aspettativa di vita aumentando i decessi per malattie cardiache o circolatorie e respiratorie e per cancro ai polmoni.
Se hai condizioni preesistenti che potrebbero renderti più vulnerabile agli effetti dell’inquinamento atmosferico e stai viaggiando in aree in cui i livelli di inquinamento atmosferico sono elevati, dovresti discutere i tuoi piani di viaggio con il tuo medico, seguire le precauzioni per ridurre al minimo la tua esposizione e portare con te scorte adeguate delle tue medicine abituali.


 

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Kenya – 04 – Quali sono le caratteristiche dell’ambiente del paese meta del tuo viaggio?

 

Leggi e approfondisci sui diversi ambienti e scegli come organizzare il tuo soggiorno a seconda i tuoi interessi:
Il Kenya è un paese situato nell’Africa Orientale, sotto il Corno d’Africa, attraversato dall’equatore e caratterizzato da una geografia complessa e da climi molto vari. Tra i diversi ambienti presenti nel Kenya possiamo distinguere:

Costa bassa e sabbiosa dell’Oceano Indiano: il territorio del Kenya inizia dalla costa dell’Oceano Indiano, caratterizzata da spiagge sabbiose e un clima caldo e umido.

Regione dei Grandi Laghi africani: questa regione è stata abitata da esseri umani fin dal periodo paleolitico inferiore. È interessata dall’espansione del popolo Bantu, che ha raggiunto la zona dall’Africa occidentale e centro-orientale a partire dal primo millennio d.C.

Zone umide di Ramsar: tra queste aree di importanza internazionale troviamo i laghi Baringo, Bogoria, Elmenteita, Naivasha e Nakuru. Queste zone ospitano molti uccelli e altri animali selvatici, con oltre un migliaio di specie di uccelli, tra i quali alcuni acquatici migratori.

Aree protette: le aree protette del Kenya, i parchi nelle savane e negli altopiani,  ospitano una vasta gamma di fauna selvatica e offrono habitat diversi per gli animali, contribuendo alla conservazione delle specie.

Alte montagne del Kenya: offrono paesaggi spettacolari e diverse opportunità per il trekking e l’esplorazione. La montagna più alta del Kenya è il Monte Kenya, che si trova a circa 160 km a nord-est di Nairobi. È la seconda montagna più alta dell’Africa, dopo il Kilimangiaro, ed è situata poco a sud dell’equatore. Oltre al Monte Kenya, ci sono molte altre montagne nel paese che offrono splendide viste e sono ottime per l’escursionismo, come il Monte Elgon, il Monte Longonot, il Monte Suswa, il Monte Ol Donyo Sabuk, il Monte Kulal e i Monti Ndoto.
La regione del Kenya in cui si trovano queste alte montagne è quella centrale e orientale, attraversata dall’equatore e confinante con Somalia, Uganda, Tanzania, Etiopia e Sud Sudan.

Il paese ha una superficie totale di 586.000 chilometri quadrati e le sue regioni costiere basse sono caratterizzate da barriere coralline e isole.

In sintesi, le alte montagne del Kenya offrono una grande varietà di paesaggi e attività per l’escursionismo e l’avventura, e la regione in cui si trovano è una delle più ricche di biodiversità del continente africano.

In generale, il clima del Kenya varia a seconda delle diverse zone geografiche: pur essendo un paese equatoriale e tropicale, presenta climi che vanno dal caldo e umido lungo la costa, al più fresco e temperato nelle regioni montuose.

Clima ambiente e cambiamento climatico. Come influenza la vita nel paese?
Come già detto il Kenya è un paese dell’Africa orientale che è attraversato dall’ equatore e ha un clima tropicale con due stagioni delle piogge e due stagioni secche.

Tuttavia, il cambiamento climatico sta avendo un impatto significativo sul clima e sulle condizioni meteorologiche del paese, portando a gravi conseguenze per la salute umana.

 

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Kenya – 03 – Clima, meteo, salute

 

Situazione meteo attuale

Quale è  il meteo e le previsioni del tempo a breve in Kenya?: Previsioni Meteo in tempo reale

Quali sono e come sono caratterizzate le diverse stagioni nel paese e come il clima influenza il diffondersi delle malattie?

Il Kenya ha un clima tropicale con temperature medie annuali di circa 26 °C. Il paese ha due stagioni principali: la stagione secca (da dicembre a marzo) e la stagione delle piogge (da aprile a novembre).
La stagione secca è caratterizzata da cieli blu, poche nuvole e temperature elevate.
La stagione delle piogge è divisa in due parti:
Le “piccole piogge” (da aprile a giugno), che sono tipicamente meno intense delle “grandi piogge” e si concentrano soprattutto nelle regioni meridionali e centrali del Kenya.
Le “grandi piogge” (da ottobre a novembre), che, quando presenti, portano una quantità significativa di precipitazioni in tutto il paese, ma sono particolarmente forti lungo la costa del Kenya e nella regione occidentale.
La regione costiera del Kenya ha un clima umido e caldo tutto l’anno, con temperature che raramente scendono sotto i 20°C.
Le regioni di altitudine elevata, gli altopiani, come il Monte Kenya e l’Altopiano Laikipia, hanno un clima più fresco e temperato.
La regione del Rift Valley a nord, al confine con Somalia, Etiopia, ha un clima arido e semiarido, con temperature che possono superare i 40°C durante la stagione secca.

Quali conseguenze ha il cambiamento climatico sulle stagioni ed il clima?

sta avendo un impatto significativo sulle stagioni e sul clima del Kenya, con un aumento delle temperature e una riduzione  delle precipitazioni in alcune parti del paese. Ciò sta avendo un impatto importante sulla produzione agricola e sulla disponibilità di acqua potabile.

Tra i problemi climatici e meteorologici più significativi che il Kenya affronta, ci sono:

La Siccità: il Kenya è sempre più spesso colpito da siccità prolungate, che hanno gravi conseguenze per l’agricoltura e la sicurezza alimentare. Inoltre la scarsità di acqua può portare a malattie legate all’acqua contaminata e alla mancanza di igiene.
Le Inondazioni: le forti piogge stagionali possono causare inondazioni che distruggono le infrastrutture e le case, creando problemi di igiene e aumentando il rischio di malattie trasmesse dall’acqua.
Le Aree aride e semi-aride: alcune parti del Kenya sono particolarmente vulnerabili alle condizioni di aridità, che aumentano la diffusione di malattie legate alla mancanza di acqua e alla malnutrizione. In particolare al nord del paese al confine con Etiopia e Somalia.
I cambiamenti del clima  influenzano la presenza di Malattie trasmesse da zanzare: la malaria è una delle malattie più comuni in Kenya, con una trasmissione stagionale che è influenzata dalle condizioni meteorologiche e climatiche. Anche la febbre gialla, la dengue e la chikungunya sono presenti nel paese.
Malattie legate alla carenza di acqua: la carenza di acqua e la scarsa igiene possono portare alla diffusione di malattie come la diarrea, la tifoide, che sono trasmesse attraverso l’acqua contaminata.

In generale, il cambiamento climatico e le condizioni meteorologiche estreme stanno creando problemi significativi per la salute umana in Kenya, soprattutto per le comunità vulnerabili che dipendono dall’agricoltura e dall’acqua per la loro sopravvivenza.


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Kenya – 09 – Popolazione e cultura

 

Quali sono le TRIBU’ più famose del Kenya e quali le loro TRADIZIONI?

I Kikuyu sono la tribù più grande del Kenya, con una popolazione di circa 6,6 milioni di persone. La loro economia tradizionale si basa sull’agricoltura e sulla pastorizia, mentre le loro tradizioni includono le cerimonie di iniziazione per i giovani, la danza e la musica tradizionali e le pratiche religiose e spirituali.
I Luo sono la terza tribù più grande del Kenya, con una popolazione di circa 4,4 milioni di persone. Vivono principalmente nella regione occidentale del paese e si occupano di pesca, agricoltura e artigianato. La loro cultura è nota per la musica tradizionale, i balli e le cerimonie di iniziazione.
I Maasai sono una tribù semi-nomade nota per le loro abilità nella pastorizia e nell’allevamento del bestiame. La loro cultura è caratterizzata dalla danza tradizionale, dal vestiario distintivo e dalle cerimonie di iniziazione per i giovani. I Maasai sono famosi anche per le loro abilità nel canto e nella narrativa.
I Kalenjin sono una tribù nota per le loro abilità nell’atletica leggera. La loro cultura è caratterizzata dalla danza e dalla musica tradizionali, nonché dalle cerimonie di iniziazione per i giovani.
I Luhya sono la seconda tribù più grande del Kenya, con una popolazione di circa 5,3 milioni di persone. Vivono principalmente nella regione occidentale del paese e si occupano di agricoltura e pastorizia. La loro cultura è caratterizzata dalla danza tradizionale, dalla musica e dalle cerimonie di iniziazione per i giovani.
I Turkana sono una tribù nomade nota per le loro abilità nella pastorizia e nell’allevamento del bestiame. La loro cultura è caratterizzata dalla danza e dalla musica tradizionali, nonché dalle cerimonie di iniziazione per i giovani.
I Kamba sono una tribù che vive nella regione orientale del Kenya, nota per le loro abilità nella produzione di cesti e altri oggetti artigianali. La loro cultura è caratterizzata dalla danza e dalla musica tradizionali, nonché dalle cerimonie di iniziazione per i giovani.
I Meru sono una tribù che vive nella regione centrale del Kenya, nota per le loro abilità nell’agricoltura e nell’allevamento del bestiame. La loro cultura è caratterizzata dalla danza e dalla musica tradizionali, nonché dalle cerimonie di iniziazione per i giovani.
Gli Embu sono una tribù che vive nella regione orientale del Kenya, nota per le loro abilità nella lavorazione del legno e nella produzione di strumenti musicali tradizionali. La loro cultura è caratterizzata dalla danza e dalla musica tradizionali, nonché dalle cerimonie di iniziazione per i giovani.

Vuoi sapere altre informazioni sulla popolazione dei Turkana in Kenya?.
I Turkana sono una tribù nomade che vive principalmente nella regione settentrionale del Kenya, lungo il confine con l’Etiopia e il Sudan del Sud. La loro economia si basa principalmente sulla pastorizia, in particolare sull’allevamento di bovini, capre, cammelli e asini. La loro cultura è ricca di tradizioni e usanze distintive.
I Turkana sono noti per il loro abbigliamento tradizionale, che consiste in abiti colorati e decorati con perline e altri ornamenti. Gli uomini indossano spesso una coperta di lana chiamata shuka, mentre le donne indossano abiti lunghe e drappeggiate, spesso accompagnati da un copricapo colorato chiamato ngurunit.
La musica e la danza tradizionali sono importanti nella cultura Turkana. La musica è spesso accompagnata dal suono di strumenti musicali tradizionali, come il litungu (un tipo di liuto a tre corde) e il kalichera (un tamburo a forma di calice).La danza è una parte integrante delle cerimonie e delle celebrazioni, e spesso viene eseguita in coppia o in gruppi.
Le cerimonie di iniziazione per i giovani sono un’altra parte importante della cultura Turkana.
Per i maschi, questo può includere la circoncisione e la preparazione per la vita adulta come pastori e guerrieri.
Per le femmine, l’evento principale è la cerimonia del matrimonio, che coinvolge spesso il pagamento di una dote da parte della famiglia del marito alla famiglia della sposa.
I Turkana sono noti anche per le loro abilità nella lavorazione del legno e nella produzione di oggetti artigianali, come pentole, cesti e oggetti decorativi.
La tribù è anche famosa per le loro abilità nella costruzione di capanne, che vengono realizzate utilizzando materiali naturali come la paglia, le foglie di palma e le pelli di animali.
La religione tradizionale dei Turkana è nota come animismo, che prevede la “presenza di spiriti in tutte le cose viventi e non viventi. La tribù presta anche attenzione alle stelle e ad altri fenomeni naturali, utilizzandoli spesso come riferimenti per il loro stile di vita nomade.
I Turkana sono una tribù nomade che vive nella regione settentrionale del Kenya. La loro economia si basa sulla pastorizia e le loro tradizioni includono la musica e la danza tradizionali, le cerimonie di iniziazione per i giovani e la produzione di oggetti artigianali. La religione tradizionale della tribù prevede l’animismo e la tribù presta attenzione alle stelle e ad altri fenomeni naturali.

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Kenya – 10 – Tradizioni, cibi, bevande locali

 

Quali sono alcune curiosità e quali le tradizioni maggiori del Kenya?
Alcune degli argomenti da approfondire legati alle tradizioni più importanti del Kenya:

Tribù e culture: il Kenya ha una ricca varietà di culture tribali, ognuna con le sue tradizioni e usanze distintive.
Alcune delle principali tribù includono i Kikuyu, i Luo, i Maasai e i Kalenjin.
Musica e danza: la musica e la danza sono parti integrali della cultura keniota, con una vasta gamma di stili e generi diversi in tutta la nazione.
Cerimonie di iniziazione: molte tribù keniote hanno cerimonie di iniziazione per i giovani, segnalando il passaggio all’età adulta.
Cucina: la cucina keniota è varia e deliziosa, con una grande varietà di piatti a base di carne, verdure, cereali e spezie.
Religioni: molte religioni hanno una presenza significativa in Kenya, inclusi il cristianesimo, l’islam, il buddismo e il sikhismo.
Feste e celebrazioni: il Kenya ha una vasta gamma di feste e celebrazioni durante tutto l’anno, tra cui il Capodanno, il Natale, l’Eid al-Fitr, il Diwali e la festa nazionale dell’indipendenza.
Abbigliamento: molte tribù keniote hanno costumi tradizionali unici e distintivi, spesso realizzati con tessuti colorati e motivi intricati.
Artigianato: l’artigianato keniota comprende una vasta gamma di oggetti fatti a mano, tra cui tessuti, cesti, sculture e gioielli.
Sport: il Kenya ha una grande tradizione sportiva, in particolare nell’atletica leggera, con molti atleti di livello mondiale originari del paese.
Quali sono i vestiti tradizionali del Kenya?
L’abbigliamento tradizionale keniota varia da tribù a tribù, con ogni gruppo etnico che ha il proprio stile distintivo e le proprie tecniche di tessitura e colorazione dei tessuti.
Il KANGA è un esempio di abbigliamento tradizionale. Un tessuto colorato e decorato con motivi tradizionali che viene indossato dalle donne in tutto il paese. Il kanga viene solitamente avvolto intorno alla vita e al torso e può essere indossato come abito o come gonna.
Il KITENGE, lo SHUKA e il MAASAI sono altri tessuti tradizionali tutti caratterizzati da colori vivaci e motivi intricati.Il costume tradizionale maschile comprende spesso un abito lungo e un cappello decorato, mentre quello femminile include abiti abbottonati, gonne e scialli.
Molti tessuti tradizionali keniota sono realizzati con cotone, lana o seta, tessuti naturali che riflettono l’ambiente naturale del paese. Le donne keniote spesso indossano anche bijoux tradizionali, come collane di perle, braccialetti di metallo e orecchini fatti a mano. I tessuti tradizionali sono spesso utilizzati per creare abiti per occasioni speciali come matrimoni, funerali, cerimonie religiose e altri eventi importanti. La moda keniota tradizionale ha influenzato anche la moda moderna, con designer che utilizzano tessuti tradizionali per creare capi di abbigliamento moderni e alla moda.
L’abbigliamento tradizionale è un modo per mantenere viva la cultura e le tradizioni del Kenya e viene spesso indossato durante le celebrazioni culturali e le feste. Alcuni dei tessuti tradizionali keniota sono diventati popolari a livello internazionale e vengono esportati in tutto il mondo come tessuti pregiati e artigianali di alta qualità.

 

Quali cibi tradizionali trovo in Kenya?

Questi sono dieci dei cibi tradizionali più famosi del Kenya:

Ugali – una pappa di farina di mais bianca cotta in acqua e mangiata con una varietà di salse e spezie. È il piatto nazionale del Kenya.
Nyama Choma – carne alla griglia, generalmente di capra o pecora, spesso servita con ugali e verdure.
Pilau – un piatto di riso speziato con chiodi di garofano, cannella, cumino e coriandolo, spesso servito con carne.
Githeri – un piatto a base di fagioli bianchi e mais, spesso condito con pomodori e cipolle.
Sukuma Wiki – un piatto di verdure cotte, di solito spinaci o cavolo cinese, cotte con cipolle e pomodori.
Chapati – un tipo di pane piatto a base di farina di grano, spesso servito con carne o verdure.
Samosa – triangoli di pasta ripieni di carne o verdure e spezie, generalmente fritti.
Mandazi – simili a frittelle dolci, spesso servite come spuntino o dessert.
Matoke – banane verdi cotte e schiacciate, spesso servite con carne o verdure.
Kenyan Masala Chai – un tè speziato con latte e zucchero, spesso servito come bevanda calda e accompagnato da biscotti o mandazi.

Quali sono le 10 bevande tradizionali del kenya che posso testare durante il soggiorno?

Kenyan tea – il Kenya è uno dei maggiori produttori di tè al mondo, e il tè è una bevanda popolare in tutto il paese. Il tè kenyano è spesso servito con latte e zucchero.
Tusker Beer – una birra nazionale del Kenya, prodotta dal 1922. È una lager leggera e rinfrescante, spesso servita fredda.
Krest Soda – una bevanda analcolica a base di limone e lime, spesso servita con ghiaccio.
Stoney Tangawizi – una bibita gassata a base di zenzero, piccante e rinfrescante.
Dawa – una bevanda a base di vodka, limone e miele, spesso utilizzata come rimedio contro il raffreddore o la tosse.
Busaa – una bevanda alcolica tradizionale a base di mais fermentato, spesso fatta in casa.
Chang’aa – una bevanda alcolica forte e illegale a base di mais fermentato, spesso prodotta in modo non regolamentato e venduta in strada.
Mnazi – un vino di palma fatto dalla linfa delle palme da cocco, spesso bevuto fresco e giovane.
Mursik – una bevanda a base di latte fermentato e speziato, tradizionale della comunità dei Kalenjin in Kenya.
Uji – una pappa di farina di mais cotta in acqua e latte, spesso aromatizzata con zenzero, cannella e cardamomo, e servita come bevanda calda.

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Kenya – 13 – In valigia

Preparare il proprio bagaglio con attenzione è un passo fondamentale per garantire un viaggio sereno e senza intoppi. Prenditi il tempo necessario per riflettere sulle tue esigenze personali e su quelle della tua destinazione. Ricorda che ogni oggetto che decidi di portare con te può influenzare la qualità della tua esperienza.
Montagna o mare, safari e avventura o vacanza di tutto riposo, caldo o freddo: devi preparare il tuo bagaglio con cura, attenzione, senza esagerare e soprattutto prevedendo ……l’imprevedibile. Abbigliamento appropriato al clima e non dimenticando mai una piccola farmacia da viaggio.
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Kenya – 12 – Alcune informazioni sanitarie utili per mantenere la salute in viaggio

 

Quali sono le regole principali e come mi devo preparare per affrontare il viaggio?

Dai tempo al tuo organismo di ambientarsi al nuovo clima ed al nuovo ambiente. Prima del viaggio, se possibile, dedica alcune ore alla attività fisica, e abitua il tuo organismo ai nuovi ritmi durante il viaggio …leggi tutto

Chi si deve vaccinare per la febbre gialla? Ed il vaccino è obbligatorio? E dove?

La vaccinazione contro la Febbre Gialla o Vaccino Antiamarillico, malattia virale acuta, che si trasmette tramite puntura di zanzara, è l’unica pratica preventiva che può essere richiesta obbligatoriamente dalle autorità sanitarie di un Paese per poter entrare attraverso i valichi di frontiera  …. leggi tutto

Come mi devo proteggere dalla puntura delle zanzare e di altri insetti?

Zanzare & co. – Come proteggersi :  le zanzare che trasmettono malattie diverse dalla malaria sono attive durante il giorno ed ovunque vi sia una raccolta di acqua dolce: indossare abiti di colore chiaro, lunghi e con maniche larghe, pantaloni lunghi e larghi, di colore chiaro, magliette o camicie con maniche lunghe e larghe e di colore chiaro da infilare nella cintura dei pantaloni ……leggi tutto

Ma è proprio pericoloso fare il bagno in alcuni laghi o fiumi dei paesi tropicali? E perché?

Per prevenire l’eventuale trasmissione di malattie infettive, è opportuno nuotare esclusivamente in piscine con acqua clorata. L’acqua del mare è sicura.
Fare il bagno in acque contaminate può essere pericoloso per la pelle, gli occhi, le orecchie, le mucose della bocca, specialmente se  … leggi tutto

Come devo fare ad evitare il mal di montagna?

E’ un insieme di sintomi che si può manifestare quando l’organismo umano, superati i 2500 metri di altitudine, non si è ancora adeguato alla nuova situazione ambientale. Possiamo definire l’alta quota come segue … leggi tutto

Come viaggiare in sicurezza? Chi devo avvisare prima di partire per un viaggio, soprattutto in paesi lontani, poco sicuri?

Sicurezza: www.viaggiaresicuri.it www.dovesiamonelmondo.it

Kenya – 12 – Alcune informazioni sanitarie utili per mantenere la salute in viaggio Leggi tutto »

Kenya – 11 – Quali le info generali che mi sono utili durante il viaggio?

 

Capitale: Nairobi
Lingua: inglese (lingua ufficiale), swahili (lingua ufficiale), lingue indigene
Moneta: Scellino del Kenia
Fuso orario: GMT +3
USA Ambasciata: United Nations Avenue NairobiP. O. Box 606 Village Market00621 Nairobi, KenyaTelephone 3636000Servizi Consolari: Telephone 3753700 CANADA Ambasciata: Limuru Road, GigiriP.O. Box 101300621-Nairobi, Kenya Tel. :(254-20) 366 3000
Storia,Economia,Cultura: http://www.britannica.com https://www.cia.gov

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Kenya – 08 – Cosa devo fare se rientro con dei problemi di salute dal viaggio?

 

In caso di febbre, di diarrea o comunque di malessere, è indispensabile consultare senza indugio (in caso di febbre, possibilmente entro 24 ore, per la possibilità di aver contratto la malaria, se si è di ritorno da una zona a rischio) un Medico Specialista o esperto in Malattie Tropicali. leggi tutto…

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Kenya – 07 – Malaria: situazione e prevenzione

C’è la malaria in Kenya e cosa bisogna fare per non ammalarsi?

Che cosa é la malaria?

Che cosa é?

La Malaria è una malattia infettiva, (Tutto sulla malaria – CESMET – Clinica del Viaggiatore), acuta, causata da un parassita, il Plasmodio, che entrato nell’organismo attraverso la puntura della zanzara Anopheles, attacca immediatamente le cellule epatiche, creando danni al fegato, e poi parassitando i globuli rossi, con anemia anche grave. Presente nel paese, è una malattia molto legata agli ambienti umidi, alle stagioni piovose ed alle condizioni meteorologiche ed ambientali favorevoli alla riproduzione della zanzara. Il consiglio che ti posso dare è quello di controllare prima di partire l’itinerario del tuo viaggio, le condizioni meteo attuali delle aree dei tuoi soggiorni. Non ti fidare “del sentito dire – non c’è malaria! ” la malaria è presente dove non te lo aspetti e con i cambiamenti climatici la zanzara Anopheles è arrivata a colonizzare anche territori in alta quota, prima non ospitali per l’insetto.
Ricorda che la Malaria è una malattia potenzialmente grave ed anche fatale. Non sottovalutarla! E’ possibile prevenirla utilizzando, come prima linea difensiva, repellenti efficaci (VEDI NOZETA – OLIO DI NEEM);

utile anche l’utilizzo degli zampironi da portare sempre con sé;

come seconda linea di difesa essenziale l’utilizzo di adeguati farmaci per la chemio profilassi, sicuri ed efficaci, da assumere in particolare nelle stagioni di maggior rischio e nelle aree con rischi elevati di incontro con la zanzara Anopheles;

una terza linea difensiva consiste nel porre attenzione ad un vestiario idoneo che ti copra le parti scoperte al tramonto e la notte, difesa efficace ma spesso difficile a certe latitudini e a certi climi. Anche se dobbiamo ricordarci che più ci si copre meno si soffre il caldo, e meno si bevono bevande ghiacciate e meno si ha sete.  Per approfondire leggi la scheda sulla malaria.

Quale è la situazione della malaria in Kenya?

Il rischio di infezione malarica, principalmente da Plasmodium falciparum, ma anche da vivax ed altre forme, possibili infezioni da forme miste (prevalenza falciparum e vivax), esiste tutto l’anno in tutto il paese, inclusa la città di Nairobi. In particolare esiste un maggiore rischio durante la stagione piovosa e umida e nelle aree del paese dove acquitrini, paludi, fiumi e laghi favoriscono la presenza di zanzare anopheles, attive al tramonto e durante la notte.
Le aree di savana secca, le aree scarsamente abitate ed i periodi di ridotta presenza di insetti ed in particolare di zanzare costituiscono motivo di riduzione di rischio.
Le cittadine e le grandi città presentano un rischio di infezione talvolta uguale se non maggiore alle zone periferiche e selvagge. La trasmissione, attraverso la puntura della zanzara Anopheles avviene da uomo ad uomo.
Notificata resistenza alla clorochina ma anche alla meflochina ed in parte ad atovaquone. Ridotta resistenza a Doxiciclina.

(Aggiornato a Luglio 2024)

  Profilassi

Doxiciclina 100 mg (BASSADO – MIRACLIN senza lattosio),

è un ottimo farmaco, che personalmente considero di prima scelta per soggiorni in aree turistiche sicure che in viaggi avventurosi, durante trekking e in caso di utilizzo di tende o residenze poco controllate. Farmaco per soggiorni in residenze protette o aree di lieve rischio, ma anche per soggiorni in aree a rischio elevato. Devi sapere che la “doxiciclina 100 mg” è un farmaco di prima scelta non solo per la “prevenzione della infezione malarica” ma anche per la “prevenzione e la cura delle infezioni batteriche intestinali e cutanee” e verso le “infezioni causate da punture di zecca – il temibile tifo esantematico”.
Per le sue caratteristiche il farmaco è molto versatile, può essere infatti assunto per soggiorni brevissimi o brevi, alcuni giorni o settimane, ma anche nel lungo periodo, cioè per molti mesi. Ti ricordo a questo proposito che farmaci a base di tetracicline, compresa la doxiciclina, vengono assunti per mesi e mesi, anche oltre un anno, dai ragazzi affetti da acne, cioè infezioni sul volto o tronco. Un farmaco sicuro, efficace, privo o con scarsi effetti collaterali. Ricordiamo che alle dosi di profilassi, 100 mg al giorno, gli effetti di sensibilizzazione ai raggi solari, sono praticamente ridotti al minimo. L’effetto è ponderale ossia direttamente legato al quantitativo di sostanza presente nel farmaco. In ogni caso ricorda sempre l’uso di creme solari protettive. Il farmaco è a basso costo e non è utilizzabile al di sotto dei 10 anni. In gravidanza l’assunzione di doxiciclina 100 mg è possibile nelle primissime settimane di gravidanza, prima della 16ª settimana, difatti da studi e pratica clinica non sembra comportare rischi per il feto. Resta valida la regola che è importante consultare il proprio medico prima di assumere qualsiasi farmaco durante la gravidanza per valutare i potenziali rischi e benefici.

Il farmaco è da evitare in caso di allergia o intolleranza alle tetracicline. In profilassi per la malaria si assume tutti i giorni, durante il pranzo con un grosso bicchiere di acqua, dal momento della entrata in area a rischio, durante il soggiorno e per una settimana dalla uscita dall’area di rischio malarico. (anche se l’emivita del è breve l’evidenza ci indica in una settimana il mantenimento della assunzione del farmaco).

 

Atovaquone-Proguanile (MALARONE)

Farmaco sul mercato da oltre 20 anni. Farmaco fino a qualche anno fa di prima scelta sia in profilassi che in terapia, è stato abbandonato nella pratica clinica, perché sempre meno efficace. In terapia oramai da anni è sostituito dai F a base di Artemisia Annua. Come non funziona più per la cura della malaria il farmaco è sempre meno efficace anche nella profilassi. Difatti negli ultimi anni è sempre più diminuita l’efficacia nei confronti della malaria, seguendo in parte la sorte delle forme resistenti alla clorochina. Sono state descritte da diversi anni forme di resistenza a cominciare dall’oriente, dai paesi del triangolo d’oro (Thailandia, Laos Myanmar) e poi diffusasi in Africa ed anche nelle Americhe. Il farmaco è ancora utile ed efficace nell’ utilizzo pediatrico. Era utilizzato per periodi non superiori ai 30 giorni, ma utilizzabile fino a 60 giorni. Si assume una compressa tutti i giorni da 2/3 giorni prima di partire ad 1 settimana al rientro. Non è farmaco più da consigliare in queste aree se non nell’età pediatrica.

Meflochina (LARIAM 250)

Farmaco utilizzato da oltre 40 anni, un tempo efficace in terapia e profilassi, attualmente ha una efficacia molto bassa in profilassi e nulla in terapia. Non è più da utilizzare sia negli adulti che anche in età pediatrica. Anche per il LARIAM vale il ragionamento fatto per il MALARONE. La Meflochina è stata sospesa nella terapia per la malaria perché non più efficace. La forte resistenza è iniziata in estremo oriente per poi estendersi in tutto l’Oriente, il Medio Oriente, l’Africa ed in fine le Americhe. E’ stata dimostrata fin dall’inizio la sicurezza del farmaco nelle donne in gravidanza con le quali eventualmente può ancora essere utilizzato, per quella ancora scarsa efficacia, ma pur sempre presente.
Il farmaco era utilizzato in soggetti in buone condizioni di salute. Non era da utilizzare nei cardiopatici, soggetti aritmici, neuro e psicopatici, in chi soffre di insonnia. Riferiti sintomi da irritabilità del sistema nervoso periferico e centrale. Da evitare in modo assoluto in chi effettua immersioni, soggiorni in alta quota, voli aerei ripetuti e prolungati. Molto favorevole la modalità di assunzione che prevede una dose settimanale da una settimana prima di partire a 3/4 settimane al rientro. Ma l’esperienza pluriennale ci dice che il farmaco è fortemente inefficace vista l’elevata resistenza dei plasmodi, sviluppata da anni.  Dr. Paolo Meo – medico tropicalista – direttore Cesmet

 

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Kenya – 06 – Vaccinazioni

Quale vaccinazione è obbligatoria per il Kenya  e come bisogna comportarsi?

FEBBRE GIALLA se…..  Il certificato di vaccinazione contro la Febbre Gialla è richiesto a tutti i viaggiatori di età superiore a un anno provenienti da aree dove è presente il rischio di trasmissione della malattia. Il certificato internazionale valido in tutto il mondo è rilasciato solamente dai centri di vaccinazione autorizzati da OMS e dagli stati di appartenenza.  (Aggiornamento Agosto 2024)

Quali vaccinazioni sono consigliate per il Kenya,  e come bisogna comportarsi?

Vaccinazioni consigliate:
devo fare la vaccinazione per la febbre gialla?
FEBBRE GIALLA (clicca qui). La vaccinazione è raccomandata ai viaggiatori al di sopra di 1 anno di vita, indipendentemente dalla normativa internazionale o locale in vigore per l’ingresso nel  paese. Prima della partenza informarsi presso centri specializzati sulle aree del paese a maggior rischio. Generalmente non è raccomandata se la permanenza è limitata alle seguenti zone:  la prov. del Nord-est; gli stati di Kilifi, Kwale, Lamu, Malindi, e Tanariver; le città di Mombasa e Nairobi. Per esperienza sanitaria diretta consiglio sempre di effettuare il vaccino per una sicurezza nei confronti di una malattia che può essere anche grave.

Altre vaccinazioni consigliate:

E’ consigliata la vaccinazione per la DENGUE ?. 
Vista la presenza di focolai diffusi nel paese è consigliato valutare la possibilità di effettuare il nuovo vaccino per la DENGUE.

La prevenzione consiste nella attenzione alla puntura degli insetti ed alla protezione con repellenti. Noi consigliamo NOZETA – olio di NEEM, molto efficace e con caratteristiche repellenti e lenitive. Importante valutare l’inoculazione del nuovo vaccino per la Dengue, denominato QDENGA

Per informazioni e prenotazioni del vaccino della DENGUE (CLICCA QUI)

E’ consigliata la vaccinazione per EPATITE A

E’ consigliata la vaccinazione per FEBBRE TIFOIDEper saperne di più….

SINDROMI DIARROICHE E COLERIFORMI    
E’ consigliata la vaccinazione per il colera? La vaccinazione è essenziale per la protezione efficace dal “Vibrione del Colera” e da altri batteri patogeni intestinali anche aggressivi causa della “diarrea del viaggiatore”. Dovrebbe essere sempre considerata come protettivo dell’intestino. Può essere presa in considerazione a seconda del tipo di viaggio e di permanenza. La formulazione “orale” del vaccino anticolera protegge anche dalle infezioni intestinali provocate da molti agenti enterotossici. Il vaccino è quindi consigliato per i viaggi in molti paesi del mondo.

Questi sono vaccini essenziali per la protezione dalle infezioni “alimentari” ossia trasmesse da “cibi e bevande contaminate”; “mani sporche”; stoviglie, piatti, bicchieri contaminati: (valide ovunque, in Italia e nella maggior parte dei paesi del mondo)

E’ consigliata la vaccinazione per EPATITE B ? per saperne di più….
Protezione da contatto con sangue infetto: in caso di medicazione per incidente durante il viaggio (in ambulatori o PS locali) per infezioni da ferri medicazione; siringhe in strutture sanitarie con scarsa igiene; trasmissione sessuale rapporti sessuali non protetti; altri contatti con sangue; (valide ovunque, in Italia e nella maggior parte dei paesi del mondo)
E’ consigliata la vaccinazione per MENINGITE MENINGOCOCCICA? per saperne di più…
Protezione da infezioni trasmesse da goccioline della saliva, respirazione e tosse, attraverso l’aria, in aeroplano, luoghi affollati, bus e treni, uffici e scuole, ambienti poco areati; (Per una sua protezione personale e per una protezione delle persone che le stanno vicino (famiglia – lavoro) – possibilità di diventare portatore sano del batterio della meningite.) (valide ovunque, in Italia e nella maggior parte dei paesi del mondo)
E’ consigliata la vaccinazione per TETANO?    per saperne di più…
E’ consigliata la vaccinazione per POLIOMIELITE?
In seguito agli ultimi dati epidemiologici e relative raccomandazioni emanate dall’OMS, ai viaggiatori è raccomandato un  richiamo del vaccino (IPV-iniettivo) meglio da effettuare insieme a (tetano-difterite-pertosse- vaccino quadrivalente) da richiamare ogni 10 anni. L’efficacia del vaccino, essendo un richiamo a vaccinazioni fatte nel passato è immediata.
Protezione da infezioni trasmesse da micro-particelle fecali presenti nel terreno, contatti ed ingestione; (valide ovunque, in Italia e nella maggior parte dei paesi del mondo)
VACCINAZIONI DI ROUTINE
Assicurati di aver effettuato tutte le vaccinazioni previste dal Sistema Sanitario Nazionale. Queste prevedono: tetano, difterite, polio, pertosse, haemophilus B, epatite B, morbillo, parotite, rosolia, varicella.


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