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Malaria

I sintomi della malaria

I sintomi della malaria? Un grande enigma!
Come interpretare la reazione dell’organismo all’infezione del Plasmodio della malaria
15 gennaio 2023
dr. Paolo Meo – specialista in clinica delle malattie infettive e tropicali

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INTRODUZIONE

 Zanzara Anopheles al termine di un pasto ematico
Zanzara Anopheles al termine di un pasto

La malaria è una malattia infettiva acuta causata dall’infezione di un parassita, il Plasmodio, trasmesso dalla puntura di una zanzara chiamata Anopheles. Questa è diffusa nella maggior parte dei territori tropicali equatoriali, dove l’ambiente umido, caldo, e la presenza di acque, soprattutto stagnanti, ne favoriscono la riproduzione e la crescita.

Molteplici e diversi sono i sintomi della malaria che si manifestano con gradazioni e livelli crescenti. Dopo la puntura della zanzara infetta la maggior parte degli individui, specialmente coloro che da sempre vivono nelle aree a rischio, rimangono asintomatici, ovvero pur infettati non manifestano alcun sintomo. Altri individui invece manifestano la malattia con un crescendo di sintomi e manifestazioni sempre più forti e gravi. Il ritardo nella diagnosi e nella cura può far peggiorare i sintomi al punto di arrivare al decesso. Questo può essere dovuto alle forme “cerebrali”, ad insufficienza renale, o altri deficit interni. La rapidità nell’affrontare questa malattia può essere vitale. L’attendere e far passare il tempo inutilmente può essere letale, come spesso accade.

MALARIA NEI RESIDENTI DI AREE ENDEMICHE E NEI VIAGGIATORI

Vivere in aree endemiche, dove le Anopheles infette convivono con l’uomo, pungono per alimentarsi del suo sangue e inoculano il Plasmodio frequentemente, vuol dire favorire un meccanismo di sollecitazione della risposta immunitaria cellulare o anticorpale, fattore di protezione nei confronti del parassita. Le infezioni ripetute e senza sintomi sono situazioni tipiche di chi vive nelle aree malariche. Invece in queste aree i neonati ed i piccoli bambini, che ancora non hanno sviluppato una piena immunità contro la malaria, sono soggetti a grave rischio malattia e sono le fasce di età con maggiori decessi.

Nei viaggiatori che provengono da aree dove il parassita malarico è assente, la puntura di una zanzara infetta può causare una infezione che, senza copertura immunitaria, consente al Plasmodio di svilupparsi e di invadere con il “ciclo eritrocitario le emazie”, con una crescita via via esponenziale.
La presenza o meno di sintomi ed il loro “grado” di manifestazione è molto condizionato dalla risposta del sistema immune.

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LA VARIETA’ DEI SINTOMI

Malessere ingravescente; senso di stordimento; mal di testa crescente; stanchezza e dolori ai muscoli; questi possono essere i primi sintomi che si manifestano a distanza di qualche giorno a chi è stato punto da una zanzara infetta. Dopo qualche giorno, può comparire pesantezza e dolenzia alla nuca ed al collo; dolore sordo e grave alla muscolatura di gambe e braccia; iniziale sensazione di pelle umida, particolarmente accennato all’addome ed al dorso. Dopo circa una settimana dalla prima infestazione del Plasmodio può iniziare, non sempre, a presentarsi prima una febbricola, accompagnata da lievi brividi; aumento del sudore e mal di testa fronto-occipitale; questi sintomi nelle ore o giorni seguenti tendono ad aumentare, con una astenia che non permette di muovere braccia e gambe. Lo stordimento aumenta e la febbre può iniziare scomparire ed a ricomparire con una caratteristica ondulante ogni tre / quattro giorni. Nei giorni successivi, se non si interviene, il malato può presentare una urina carica, rossastra, talvolta scura; una sensazione di pesantezza e di gonfiore nella parte alta dell’addome, a livello della milza e del fegato; un peggioramento della confusione mentale fino ad uno stato semi comatoso ed alla fine un coma irreversibile ed il decesso dovuto al blocco della circolazione cerebrale per microtrombosi encefalica.
All’inizio della malattia sono frequenti sintomi irritativi addominali quali diarrea anche acquosa e sensazione di nausea e vomito.

Tutti questi sintomi raramente possono essere presenti contemporaneamente. E’ più frequente che se ne manifestino alcuni, i meno gravi, con un grado di intensità molto variabile. La febbre, considerato sintomo patognomonico, spesso non compare o si presenta tardivamente. Il sintomo tipico e quasi sempre presente la sensazione di malessere generalizzato ed il mal di testa, nella fase iniziale con quel senso di ovattamento della testa.

SINTOMI E IMMUNITA’

La malaria è denominata la “grande ingannatrice” proprio per questa varietà di sintomi così diversi e di gradazioni non prevedibili.
Come detto in precedenza la febbre, lieve o molto elevata, è considerata il sintomo tipico della malaria, accompagnato da brividi e sudorazione. Questo insieme di sintomi derivano dalla risposta dell’organismo alla lisi delle emazie, al rilascio di endotossine, di cataboliti ed alla fuoriuscita dei parassiti nel torrente circolatorio con una reazione difensiva dei sistemi dell’organismo. Ma questo insieme di sintomi, regolarmente preso come unica evidenza clinica della presenza del plasmodio, è da considerare poco affidabile nella diagnostica della malattia perché spesso non è presente. Ovvero l’assenza di questi sintomi non esclude il dubbio diagnostico. Le “malarie algide”, ossia quelle senza febbre, sono molto frequenti, soprattutto nei soggetti che hanno avuto la malaria, in chi vive per lunghi periodi nelle aree a rischio, in chi ha sviluppato una immunità specifica.

La vita dei diversi tipi di Plasmodio all’interno dell’organismo; la loro presenza e la lunga coabitazione nelle cellule ematiche ed in quelle all’interno degli “acini epatici”, che sono formazioni cellulari che costituiscono la struttura interna del fegato; la presenza all’interno di alcune famiglie di cellule linfatiche; tutti questi eventi che riguardano la presenza del parassita nell’organismo umano è fortemente condizionato dalla risposta immune di ciascun individuo.

I cicli riproduttivi del Plasmodio nel fegato e nelle emazie avvengono con tempi e modi ben scadenzati ma condizionati dalla risposta e dalla modulazione del sistema immunitario che regola anche il manifestarsi dei sintomi.

 

DIFFERENTE RISPOSTA TRA POPOLAZIONI AUTOCTONE E VIAGGIATORI

Le popolazioni autoctone, che vivono in aree densamente popolate dalle Anopheles, a causa delle continue punture di zanzare infette e della presenza costante del parassita malarico nelle cellule ematiche “rosse e bianche” ed anche negli organi linfocitari, rinforzano costantemente la loro capacità difensiva nei confronti del Plasmodio. Questa situazione, tipica dei territori malarici, di “attacco” (Plasmodio) e difesa (immunità), permanente, consente di arrivare ad una convivenza tra i due organismi (parassita ed ospite).
Gli individui convivono quindi in ambienti malarici con le zanzare ed i parassiti in una forma di “commensalismo” (vita pacifica) ma che non va considerato duraturo nel tempo. Basta infatti una diminuzione dei sistemi difensivi dovuta ad altre infezioni, oppure recarsi in zone dove non è presente Anopheles e Plasmodio, per perdere immunità e difesa. Questo è un fenomeno tipico di chi vive nelle aree infette:
(1) soffrire di periodici stati di affaticamento;
(2) accusare malessere generalizzato;
(3) perdere la forza muscolare;
(4) perdere la capacità lavorativa;
(5) rallentare le attività corporee.

In questo periodo di cambiamenti climatici le lunghe fasi di siccità condizionano la presenza di Anopheles nell’ambiente per lunghi periodi. Il clima arido impedisce la vita delle zanzare. Poi improvvise inondazioni, fenomeno frequente dopo lunghi periodi di siccità, inducono nuove ondate riproduttive di insetti. Tutto ciò favorisce  in questi paesi scomparsa e presenza del Plasmodio con infezioni multiple, periodiche che, per la perdita periodica delle difese, producono nella popolazione, soprattutto infantile, malarie gravi e spesso mortali, non previste e prevedibili.

Questo è lo stesso fenomeno che accade alle persone che espatriano per periodi medio-lunghi dai propri paesi e perdono la loro resistenza al Plasmodio. Tornati a casa hanno la stessa probabilità di ammalare, anche con forme gravi di un qualsiasi viaggiatore che proviene da aree prive del Plasmodio della Malaria.

“Il grande inganno della malaria”, con i sintomi più diversi in tipo e gradazione deriva quindi dal rapporto tra sistema immunitario e parassita e spiega l’insorgenza di sintomi differenti, e della progressione della malattia verso situazione sempre più aggressive.

ALCUNE RIFLESSIONI

Da quanto detto è bene riflettere su quanto segue:

  • Chiunque viaggi verso zone malariche, provenendo da paesi da questa malattia, è soggetto ad infezione. La manifestazione della malattia e dei sintomi dipende dalla sua risposta immunitaria;
  • La difesa più importante dalla malaria è sicuramente l’utilizzo di repellenti naturali (Neem) o chimici (DEET) che allontanino il rischio di puntura di zanzara;
  • La profilassi con farmaci idonei ed efficaci aiuta a diminuire l’incidenza della malattia attaccando chimicamente il Plasmodio. Ma è importante sapere che una debole risposta “immune naturale ed innata dell’individuo” aumenta la possibilità di manifestare sintomi dopo l’inoculazione del Plasmodio; (L’esempio del Covid è emblematico. Durante la pandemia la riduzione delle difese immunitarie indotta ha causato un forte aumento dei sintomi di malaria e anche di decessi nelle popolazioni autoctone – statistiche 2022 dell’OMS). Questo a dimostrazione del potere difensivo del sistema immune.per INFO sulla chemioprofilassi con DOXICICLINA – CLICCA QUI
  • Durante il soggiorno ed anche al rientro da un viaggio da aree a rischio di malaria il manifestarsi di malesseri, come quelli descritti precedentemente, anche sfumati, deve accendere il dubbio di essere stati infettati dal Plasmodio. L’evento è da considerare possibile e probabile anche per soggiorni brevi o brevissimi in aree con presenza di Anopheles. Anche poche ore bastano per ricevere punture infette;
  • Tornando da un viaggio da aree a rischio malarico, in caso di malessere, mal di testa, febbre o altri sintomi, prima occorre pensare al rischio malarico ed escludere la malattia, poi si pensa a qualsiasi altra malattia si può essere sviluppata.
  • Non è vera l’affermazione che in presenza di sintomi di sospetto malarico, i test di laboratorio risultano sempre positivi, compresa la sensibilissima PCR.
    “Se il vetrino letto in laboratorio è negativo la malaria non c’è”. Questa affermazione non è vera ed è pericolosa. Una immunità importante presente in un individuo può rendere negativa la presenza del parassita. Una lettura di un vetrino effettuata da occhi inesperti o affrettata può dare una risposta negativa, pur essendo presente il parassita. La diagnosi clinica, derivata da una valutazione dei sintomi, non può essere cancellata da un test negativo, la cui risposta non è sempre veritiera.

 

  • Un soggetto sintomatico, con sintomi che si aggravano nel tempo e con manifestazioni tipiche, anche con test presunti negativi, va trattato con medicine efficaci.
  • “Intervenire prima possibile salva e non nuoce, attendere può uccidere”

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Malaria – BioNTech mira a sviluppare il primo vaccino basato su mRNA con un nuovo approccio multi-antigene

Leggiamo e riportiamo (traduzione automatica) dal sito web di BioNTech:

BioNTech avvia la sperimentazione clinica di fase 1 per il vaccino contro la malaria BNT165

23 dicembre 2022

BioNTech mira a sviluppare il primo vaccino a base di mRNA per la prevenzione della malaria, basato su un nuovo approccio vaccinale multi-antigene.
Il primo candidato valutato, BNT165b1, esprime alcune parti della proteina del circumsporozoite (CSP).
Il programma BNT165 valuterà altri bersagli vaccinali per identificare il candidato vaccino multi-antigene che procederà nello sviluppo clinico previsto in una fase successiva

MAINZ, Germania, 23 dicembre 2022 – BioNTech SE (Nasdaq: BNTX, “BioNTech”, “la Società”) ha annunciato oggi l’inizio di uno studio di Fase 1 con BNT165b1, il primo candidato del programma BNT165 della Società, per sviluppare un candidato vaccino anti- malaria multi-antigene. BioNTech valuterà inizialmente una serie di antigeni codificati dall’mRNA del parassita Plasmodium falciparum (P. falciparum) che causa la malaria, al fine di selezionare il candidato vaccino multi-antigene da sottoporre a studi successivi. Questo primo studio clinico (NCT05581641) valuterà la sicurezza, la tollerabilità e l’immunogenicità esplorativa del candidato vaccino BNT165b1. BNT165b1 esprime alcune parti della proteina del circumsporozoite (CSP).

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha stimato che nel 20211 ci sono stati oltre 247 milioni di casi di malaria e 619.000 decessi associati. P. falciparum ha causato la maggior parte dei decessi nell’Africa sub-sahariana. Il 95% di tutti i casi si è verificato nella regione africana e i bambini sotto i 5 anni sono la popolazione più vulnerabile, a causa dell’elevato rischio di progressione della malattia e di complicazioni croniche. Finora è stato approvato un vaccino nei bambini per la prevenzione dell’infezione malarica. C’è ancora bisogno di sviluppare e produrre vaccini altamente efficaci che prevengano la malaria causata da P. falciparum per raggiungere l’obiettivo dell’eradicazione della malaria e per ridurre l’onere fisico e socioeconomico della malaria nelle aree altamente endemiche.

Il programma BNT165, di proprietà di BioNTech, fa parte del progetto Malaria dell’azienda annunciato per la prima volta nel luglio 2021 e ha due obiettivi chiave: Il primo è quello di sviluppare un vaccino a mRNA ben tollerato e altamente efficace con un’immunità protettiva duratura per prevenire l’infezione della malaria allo stadio ematico, la malattia clinica e la mortalità associata alla malattia, nonché la riduzione delle trasmissioni secondarie. Il secondo obiettivo è quello di sviluppare soluzioni sostenibili per la produzione e la fornitura di vaccini nel continente africano, compresa la soluzione BioNTainer dell’azienda, che mira a contribuire alla missione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dei Centri africani per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC dell’Africa) di promuovere la salute2 e di rafforzare la capacità della regione di individuare, prevenire, controllare e rispondere in modo rapido ed efficace alle minacce delle malattie3.

Lo studio di Fase 1 di BioNTech, controllato con placebo e in cieco rispetto all’osservatore, prevede l’arruolamento di circa 60 volontari sani, senza precedenti o attuali infezioni da malaria, in diversi siti degli Stati Uniti. BNT165b1 sarà valutato a tre livelli di dose.

“L’avvio della sperimentazione è un’importante pietra miliare nei nostri sforzi per contribuire ad affrontare malattie con un elevato bisogno medico insoddisfatto. Il nostro obiettivo è sviluppare un vaccino che possa aiutare a prevenire la malaria e a ridurne la mortalità. Nei prossimi mesi ci proponiamo di valutare diversi antigeni con rigore scientifico per identificare il candidato ottimale”, ha dichiarato il Prof. Özlem Türeci, M.D., Chief Medical Officer e Co-Fondatore di BioNTech. Parallelamente, stiamo lavorando alla creazione di impianti di produzione nel continente africano e in altre regioni”. I container per il primo BioNTainer per la rete africana sono pronti per il trasporto in Ruanda. Se lo sviluppo e l’approvazione avranno successo, un vaccino contro la malaria a base di mRNA potrebbe essere prodotto lì”.

I container per il primo BioNTainer hanno terminato la costruzione in Europa e sono in fase di preparazione per la spedizione a Kigali, in Ruanda, dove dovrebbero arrivare nel primo trimestre del 2023.

(Continua in lingua inglese sul sito https://investors.biontech.de/news-releases/news-release-details/biontech-initiates-phase-1-clinical-trial-malaria-vaccine/)

 

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Malaria? Consulta lo specialista online o in ambulatorio

Hai problemi con la malaria? stai male? vuoi sapere informazioni?

Il dr. Paolo Meo, specialista in clinica delle malattie tropicali, direttore del Cesmet Clinica del Viaggiatore, ha acquisito la sua esperienza nella diagnosi e cura della malaria durante 40 anni di attività in particolare in paesi africani. Si è trovato ad operare negli ambienti più diversi ed ha sempre eseguito in prima persona nei diversi laboratori gli esami della malaria dei suoi pazienti, prendendoli poi in cura sia in ospedale che presso le loro abitazioni. Da piccoli villaggi di savana o di foresta a ospedali delle grandi città africane.

Se torni da un viaggio in aree del mondo considerate a rischio malarico ed hai anche qualche lieve sintomo o fastidio, non aspettare mai di chiedere una opinione ad un esperto.
Il dr. Paolo Meo è a tua disposizione per una visita a distanza  0nline per aiutarti a comprendere l’origine del tuo malessere, al rientro da aree esotiche, tropicali od equatoriali, e per trovare una soluzione. L’esperienza di quasi oltre 40 anni in molti paesi del mondo, ed il lavoro svolto negli ambienti più diversi, consentono al dottore di valutare il tuo stato di salute, l’origine dei tuoi sintomi e di affrontare il problema correttamente. Ti verrà richiesta documentazione ed una relazione sintetica del tuo stato di salute. Al termine, se ritenuto opportuno ti verranno indicati rimedi utili al tuo stato di salute. Ricorda che la “visita online” è una consulenza a distanza dove manca il contatto fisico e l’esame obiettivo sul tuo corpo. Non è mai da considerare una visita medica completa. Se necessario sarai comunque invitato a recarti, se possibile, presso l’ambulatorio Cesmet o altra struttura specializzata in medicina tropicale per ulteriori approfondimenti.

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Ambulatorio – Malaria

Sei rientrato da un paese dell’area tropicale e non ti senti bene?

Hai soggiornato in un’area con rischio malarico anche medio-basso, ma sempre possibile?

Richiedi una visita di malariologia con il dr. Paolo Meo, esperto tropicalista, che dall’inizio degli anni ’80, nei più diversi paesi, soprattutto africani, ha affinato una pratica clinica per la malaria e la sensibilità diagnostica al microscopio.

Non ti fidare dei luoghi comuni, non far passare tempo prezioso, prenota immediatamente una visita con lo specialista e cerca di inquadrare al meglio i tuoi sintomi anche lievi, prima che peggiorino arrivando a situazioni talvolta non rimediabili.

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MOSQUIRIX un vaccino contro la malaria

 

7 ottobre 2021:  MOSQUIRIX – il primo vaccino pediatrico contro il plasmodio della malaria. (le news dal Cesmet – clinica del viaggiatore)

 

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Il primo vaccino per la “malaria pediatrica” è in commercio con il nome MOSQUIRIX, sviluppato dalla ricerca della società farmaceutica GlaxoSmithKline (GSK). E’ stato eseguito dall’inizio dell’anno 2019 uno studio pilota ed il vaccino
 è stato somministrato a più di 800.000 bambini in Ghana, Kenia e Malawi in Africa. La maggior parte dei possibili vaccini sviluppati negli ultimi 20 anni contro la malaria non

MOSQUIRIX il primo vaccino contro la malaria
 MOSQUIRIX il primo vaccino contro la malaria

sono riusciti a controllare la malattia. Ma questo ultimo vaccino, solo pediatrico, sembra aver superato le diverse fasi di sperimentazione.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ed in particolare il direttore generale dr. Tedros Adhanom Ghebreyesus, nel corso di una importante conferenza stampa, ha raccomandato l’uso del primo vaccino contro la malaria, in particolare nei paesi di maggior incidenza della malattia.
I primi risultati degli studi eseguiti mostrano un’efficacia limitata del vaccino che si aggira intorno al 40% del totale dei casi di malaria. Ed una efficacia di circa il 30% nel prevenire casi di malaria grave, cerebrale. Lo studio condotto dalla London School of Hygiene & Tropical Medicine (LSHTM) ha indicato che la somministrazione su pazienti pediatrici, tra 0-5 anni, contestuale di vaccino RTS-S (MOSQUIRIZ) e di farmaci antimalarici a base di derivati di “artemisia annua” si registra una riduzione di oltre il 70% dei ricoveri ospedalieri o dei decessi.
Occorre ora iniziare campagne di somministrazione di migliaia di dosi del vaccino, a livello territoriale periferico, in particolare nei paesi a maggior incidenza di malaria. La maggior parte dei casi pediatrici e oltre la metà dei morti per malaria si contano in 6 paesi dell’Africa Sub Sahariana. Nigeria, con il 25% dei casi, Congo, Tanzania, Burkina Faso, Mozambico e Niger. Degli oltre duecentocinquatamilioni di casi, ufficiali, con circa 500.000 decessi La metà viene dai paesi sopracitati. Il numero dei casi e delle vittime, in circa 15 anni si è più che dimezzato con il controllo e le bonifiche ambientali, e con l’uso delle zanzariere trattate.
Il professor Sir Brian Greenwood dell’LSHTM ha dichiarato che: “Il vaccino RTS-S contro il Plasmodium Falciparum non fornisce una protezione completa e l’efficacia è piuttosto ridotta, ma questa conquista scientifica dimostra il nuovo impulso e la visione della comunità sanitaria globale di trovare vie nuove da seguire nel prevenire la malattia. Come parte di un approccio più completo ha un grande potenziale per ridurre la morte e le malattie nelle aree ad alta incidenza, specialmente se la vaccinazione è combinata con altri interventi come la chemioprevenzione stagionale della malaria, con farmaci appropriati, le zanzariere, ed il controllo ambientale.
Il vaccino RTS,S/AS01 contribuirà a proteggere i bambini nelle aree del mondo più a rischio, ma dovrà essere accompagnato da una serie di attenzione e pratiche preventive. La stessa attenzione da porre pre altri vaccini come per esempi quelli attuali per il SARS-CoV-2. Il vaccino si somministra in 4 dosi a partire dai 5 mesi di età.

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Vaccino pediatrico per la malaria

Il vaccino pediatrico contro la malaria. Un sogno che diventa realtà.

OMS raccomanda caldamente l’utilizzo di questo vaccino per la popolazione pediatrica a rischio.

TRATTAMENTI PER L'EMERGENZA AD AZEMDABO - ETIOPIA
TRATTAMENTI PER L’EMERGENZA                         AZEMDABO – ETIOPIA

Lo aspettavamo da anni questo vaccino. Ho lavorato in Africa quando di morti per malaria se ne contavano oltre 4 milioni l’anno. La maggior parte bambini sotto i 5 anni. Ora sfiorano circa i 500.000, ufficiali denunciati, di cui oltre 300.000 piccoli bambini. La malaria non perdona e si accanisce in particolare con i bambini che ancora non hanno formato difese immunitarie adeguate.
Nella mia esperienza rimpiango di non aver avuto allora un vaccino contro la malaria, ai tempi del mio lavoro in Etiopia. Il lago artificiale formatosi dopo la costruzione della diga “Gibe 1 ” ha causato la morte di centinaia di neonati e piccoli bambini dei villaggi di Azendabo, Unkuri, Nada e Baso. Piccoli agglomerati di capannucce nell’altopiano di Gimma, prima nella bush dell’altopiano di Gimma e poi sulle rive prima di un acquitrinio limaccioso per mesi, e poi di un grande lago visibile in tutte le carte moderne dell’Etiopia. La diga costruita dalla Salini Costruttori nell’altopiano, a

IL LAGO CRESCE
IL LAGO CRESCE

1600 mt slm, ha fornito corrente a gran parte dell’Etiopia. E dopo Gibe 1 hanno continuato Gibe 2 e Gibe 3, una serie di dighe e di grandi bacini che hanno consentito all’Etiopia addirittura di vendere corrente elettrica. Ma a che prezzo. Questi grandi lavori hanno creato le condizioni per la diffusione della malaria perniciosa,  particolarmente violenta.
Estate 2001. Arrivano le prime piogge negli altopiani etiopi; ma nello stesso tempo vengono   definitivamente chiuse le paratie della diga ed il bacino ampio decine di chilometri, come una stella a mille punte, comincia a riempirsi. Prima in modo impercettibile, giorno dopo giorno, settimana dopo settimana. Poi più visibile durante le grandi piogge di agosto. Da tempo noi del team sanitario della Salini Costruttori pensavamo ad un sistema per proteggere le migliaia di bambini, donne e uomini, che vivevano in un altopiano ricco di villaggi, molti dei quali erano destinati ad andare sotto il livello del lago. Avevamo un pensiero fisso nel piccolo ospedale del cantiere. Ma se fosse accaduto come in altri paesi dove sono morti a migliaia. Ci domandavamo se la malaria avesse attecchito nei villaggi dell’altopiano, dove prima non era presente, avrebbe fatto una strage perché le persone ed  in particolare i bambini non sviluppano  difese immuni sufficienti per proteggersi dove la malaria non è presente o è sporadica. Ah! se mai avessimo avuto a disposizione un vaccino per la malaria da somministrare…. Una chimera! Un sogno! continuavamo a ripeterci. E il lago di Gibe cresceva in larghezza e profondità. La malaria, prima sporadica, cominciò a presentarsi nei nostri ambulatori con maggiore frequenza. Sia in cantiere tra i lavoratori locali ma anche tra gli italiani cominciarono a presentarsi casi di malaria. I metodi millenari dell’alto piano di Gimma fornivano piante locali, care alla tradizione medica del corno d’Africa, ma che facevano ahimè, un buco nell’acqua. Non c’era la malaria nell’altopiano prima della formazione del lago. Pochi casi, sporadici, causati da malaria di contiguità o da trasporto, ossia importata con macchine, pulmini , altri trasporti. Ma la malaria non attecchiva ancora a quell’altezza perché non arrivava la zanzara assassina. Poi i cambiamenti climatici hanno contribuito ad elevare la presenza di Anopheles , la zanzara vettrice , ben oltre i 2000 mt.s.l.m.

L’acqua saliva nel bacino idrografico, nei mesi. Passa l’estate. Passano le piogge, arriva il bello , secco e fresco, in certi luoghi freddo. Poi ritornano le piccole piogge marzoline e con queste il lago che s’ingrossa. E con l’acqua i giochi dei bimbi intorno al lago. Ma anche la presenza della temibile Anopheles che cresceva e diffondeva nell’ambiente prima in modo quasi impercettibile, per poi diventare un fiume in piena.
E con le zanzare arrivarono i primi casi, i primi morti. Dal cantiere, 20 minuti di macchina distava la distesa di piccole capanne in terra e sterco dal tetto di paglia . E correvamo senza sosta, il chinino in fiale l’unica arma efficace. Ma potevamo fare poco. Ci fosse un vaccino per la malaria! Le zanzariere erano allora introvabili, e si parlava appena della loro efficacia se trattate. Le medicine poche e inefficaci. E questi corpicini ovunque. I genitori disperati. Ci fosse stato un vaccino per la malaria! Ma da anni si provava a realizzare un vaccino efficace contro la malaria. Negli ambienti specialistici si parlava dei tanti trial, delle ricerche, delle speranze. Dovranno passare altri venti anni, vent’anni in cui i bambini in particolare nell’Africa sub sahariana hanno continuato a morire. Ma oggi primo ottobre 2021 qualche cosa è cambiato,  il sogno si è avverato. Le zanzariere trattate hanno fatto la loro grande parte; l’attenzione all’ambiente e la lotta alla zanzara Anopheles hanno funzionato in molti posti; i farmaci, in particolare i derivati di Artemisia hanno frenato non poco la diffusione della malaria. Ma è dal vaccino che ci aspettiamo la vera svolta. Le centinaia dei bambini morti nei villaggi del lago Gibe non ci dovranno più stare.

Il dr. Tedros Adhanom Ghebreyesus, Etiope, direttore generale dell’Oms, profondo conoscitore delle realtà sanitarie del suo paese e dei problemi della malaria, ha affermato che “il momento è storico”. Il tanto atteso vaccino contro la malaria è stato approvato, ha superato tutte le fasi di ricerca ed ora è in commercio. Per i bambini che rischiano la vita è una svolta. Per la scienza è una svolta. Per la salute dei più piccoli e per il controllo della malaria è la soluzione. Il suo utilizzo, integrato con gli strumenti esistenti per prevenire la malaria, dalla lotta ambientale, alle zanzariere trattate, alla educazione personale, all’utilizzo di farmaci adeguati,  potrebbe salvare decine di migliaia di giovani vite ogni anno”.

Il direttore generale parla sapendo quanto si è atteso questo giorno. Ma tutti noi che abbiamo lavorato per anni con la malaria, e ancora conosciamo l’aggressività del parassita nei piccoli bambini, vediamo questa conquista come uno dei più grandi successi della scienza. E come in tutte le malattie l’avvento del vaccino cambia il quadro della malattia. Una malattia aggressiva e spesso mortale verso chi non ha difese, modifica il suo corso biologico nei soggetti vaccinati. Il vaccino stimola le difese cellulari ed anticorpali e crea un muro verso il microrganismo. Succede con i virus, con i batteri, ed ora anche nei confronti del parassita malarico.
Cominciano a sentirsi polemiche nei confronti di questo vaccino. “È poco efficace, copre poco, supera di poco il 50% di efficacia. Finanziare la ricerca e la distribuzione di un vaccino così poco efficace, non ha senso, perdita di soldi”. I soliti noti, i soliti superficiali  cominciano a farsi sentire.
Vorrei che i soliti noti, polemici, grandi scienziati delle chiacchiere, fossero stati presenti nelle stradine sterrate, sassose e fangose di Azendabo, diUnkuri, di Nada e Baso. Vorrei che i soliti critici, molti colleghi parolai, abituati solo a sterili calcoli percentuali,

capanne a Bule
capanne a Baso

fossero stati presenti, a mani nude, ad estrarre fuori dalle capannucce i corpi senza vita di questi esserini aggrediti dal Plasmodio. Se il vaccino per la malaria salvasse non il 50% ma solamente l’1 % di coloro a cui si somministra, varrebbe la pena utilizzarlo. Solo chi ha visto tanta sofferenza e tanta morte portata dalla malaria, si rende conto del grande giorno in cui siamo. Il vaccino per la malaria funziona ed è finalmente in commercio. Efficacia bassa, supera di poco il 50% di efficacia  ma ci sarà tempo per migliorare questo vaccino della malaria prodotto dalla multinazionale GlaxoSmithKline.

Ci sarà tempo ed oggi godiamoci questa conquista. Dopo decenni di studi, prove, sconfitte e speranze è sul mercato una chicca di vaccino. Occorre continuare ad applicare tutte le regole di igiene e di contenimento delle punture e dell’infezione. Ma il vaccino contro la malaria è una realtà e bisogna diffonderlo sempre di più.

Il Cesmet con la sua Fondazione sarà impegnato sul campo per diffondere e promuovere questa vaccinazione a più bambini a rischio possibile.

Per info sulla malaria e per consulenze sulla profilassi e, in caso di bisogno, test e visite telefona al numero +390639030481 o cliccando qui lasciando i tuoi dati.

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Eurartesim®, un farmaco salvavita per curare la malaria

Artemisinina

L’associazione di diidroartemisinina e piperachina, cioè Eurartesim®, nuovo farmaco studiato e messo in commercio dalla SIGMA TAU è indicato nel trattamento di prima linea della malaria da P.falciparum non complicata e consigliato, per i motivi sotto esposti, dal team dei medici tropicalisti del MET.

La malaria è una malattia infettiva, causata da parassiti, presente in numerosi Paesi della fascia tropicale ed equatoriale, che provoca ancora, nonostante i progressi della medicina, circa due milioni di morti all’anno in tutto il mondo. Continuano inoltre ad emergere dei ceppi di Plasmodia, che sono i microrganismi responsabili della malattia, resistenti ai farmaci comunemente usati. Cioè questi parassiti sono così furbi che per ogni farmaco utilizzato trovano dei sistemi di eludere il pericolo.

Utilizzo dei farmaci a base di Arteminisinina annua nel trattamento antimalarico

Bisogna risalire alle parole di Nick White, uno dei principali malariologi del mondo, che circa dieci anni fa, precorrendo i tempi, affermava sul Lancet che: ”….. (MDR). Le combinazioni a base di artemisinina, che forniscono reciproca protezione contro la resistenza, e sono caratterizzate da elevata efficacia, eccellente tollerabilità, e ridotta trasmissibilità sono giudicate la strategia più efficace per fornire un trattamento altamente efficace che in futuro non determinerà resistenza. Le combinazioni a base di artemisinina riducono inoltre la trasmissibilità della malaria, impedendo lo sviluppo dei gametociti.. (forme di riproduzione del parassita).

La Sigma Tau, azienda italiana all’avanguardia nello studio e nella produzione di farmaci, a dieci anni di distanza da queste parole autorevoli, propone un nuovo prodotto di cura della malaria: Eurartesim®è un farmaco basato sul principio, suggerito da White, della combinazione di due farmaci, che a giudicare dai risultati che emergono dagli studi effettuati, garantisce una buona efficacia, costituendo un’utile novità terapeutica. Eurartesim® è il farmaco contro la malaria che è costituito da due principi: la diidroartemisinina e la piperachina tetrafosfato, entrambi agenti antimalarici attivi su Plasmodium falciparum.

La diidroartemisinina:  è un derivato dell’artemisinina, è tratto dalla pianta Artemisia annua, impiegata da millenni nella medicina tradizionale cinese, nella cui lingua è chiamata qinghaosou. L’artemisinina è uno schizonticida ematico (farmaco che uccide i parassiti all’interno dei globuli rossi), molto potente e rapido, la cui struttura chimica è diversa da qualsiasi altro farmaco anti-malarico. (Per una breve informazione su artemisia annua visita il sito http://www.missioni-africane.org)

Probabilmente il meccanismo d’azione di questa classe di farmaci si espleta nella distruzione della membrana del parassita. La piperachina tetrafosfato: è un inibitore della CYP3A4 ed è una bischinolina. Cioè, pur non conoscendo l’esatto meccanismo d’azione della piperachina, è probabile che questa sostenza rispecchi quello della clorochina, una sorta di blocco della alimentazione del parassita che alla lunga muore. La clorochina infatti si lega alla struttura della emoglobina del paziente, impedendo la soppravvivenza del parassita. Ma l’uso fatto per decenni di questo vecchio farmaco ha indotto una resistenza del parassita al farmaco stesso. Il parassita ha trovato il modo di superare l’ostacolo e la clorochina è diventata inefficace.  La piperachina ha mostrato una buona attività antimalarica nei confronti dei ceppi di Plasmodium della malaria che erano diventati resistenti alla clorochina. Il nuovo farmaco agisce bloccando una fase del metabolismo del parassita, quella della alimentazione, necessaria per la sua sopravvivenza, provocandone velocemente la morte.

Le caratteristiche di Eurartesim ®

La combinazione delle due sostanze ( diidroartemisinina e piperachina tetrafosfato) che costituiscono EURARTESIM® , si basa sul sinergismo determinato dalla possibilità di associare artemisina, con la sua caratteristica di uccidere velocemente i parassiti, riducendone subito drasticamente il numero nel paziente, alla  piperachina che agisce sui parassiti già ridotti numericamente, nei quali è altamente improbabile che si verifichi il fenomeno della resistenza. Quindi con la prima sostanza si eliminano rapidamente un numero significativo di parassiti, fra i quali i parassiti resistenti e con la seconda, la cui azione è più prolungata nel tempo, si elimina la debole parassitemia superstite.   Il successo del farmaco nella lotta alla malaria è dimostrato. Studi clinici infatti, effettuati in paesi africani ed asiatici dal gruppo italiano Sigma Tau, dietro la direzione del dr. Marco Corsi, hanno dimostrato che Eurartesim® garantisce un’alta percentuale di guarigione, superiore al 95%, ed una protezione migliore e di più lunga durata nei confronti delle recidive dei trattamenti effettuati con altre terapie combinate con artemisina e derivati (artemisin combined treatment: ACT),per le caratteristiche di EURARTESIM ed alcune note della SIGMA TAU clicca: http://www.sigma-tau.it

Come utilizzare Eurartesim ®

Portate Eurartesim® sempre con voi, sia che decidete di fare o di non fare profilassi per la malaria. In caso di malessere, durante il viaggio o al vostro rientro, sia che vi venga fatta diagnosi clinica o di laboratorio, oppure in presenza di sintomi derivanti probabilmente da un attacco malarico, avere il farmaco con voi sarà la vostra sicurezza. Non sappiamo mai se troviamo o meno questo tipo di medicina e quindi è il caso di essere prudenti e di portarlo con voi.  Eurartesim® è disponibile in forma di compresse.  L’indicazione è per il trattamento della forma non complicata della malaria provocata dal Plasmodium falciparum, in teoria il più pericoloso fra i cinque che provocano la malattia nella specie umana. Questo nuovo farmaco è ritenuto sicuramente fra le combinazioni più attive. Eurartesim® deve essere assunto su prescrizione medica, e  può essere prescritto anche ai bambini di oltre 6 mesi e che pesino almeno 5 kg.
Eurartesim® viene assunto una volta al giorno per tre giorni consecutivi, ogni giorno alla stessa ora, secondo un dosaggio basato sul peso corporeo del paziente, come indicato nella Tab.1. Le compresse devono essere ingerite con acqua e a digiuno, per non alterare l’assorbimento, almeno tre ore dopo  aver mangiato, restando senza mangiare dopo l’assunzione per altre tre ore prima del pasto successivo. Se necessario, è anche possibile frantumarle e scioglierle in acqua. Questo facilita l’assunzione da parte dei bambini.

 

Chili di peso PQP/DHA n. di comp. e conc.
Da 5>7 80/10 ½ x 160/20 mg
Da 7>13 160/20 1 x 160/20 mg
Da 13>24 320/40 1 x 320/40 mg
Da 24>36 640/80 2 x 320/40 mg
Da 36>75 960/120 3 x 320/40 mg
Da >75 1280/160 4 x 320/40 mg

Eventi avversi

Attualmente Eurartesim® non è prescrivibile in corso di gravidanza, ulteriori studi dovranno infatti convalidare l’efficacia e la sicurezza della combinazione nelle donne in attesa http://aac.asm.org.
Come per altri antimalarici chinino, meflochina, lumefantrina, atovaquone, si può verificare un allungamento del QT nell’ECG e quindi dato con prudenza e sotto controllo per coloro che presentano aritmie cardiache.

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Diagnosi di Malaria- Test di Laboratorio

Presso la “Clinica del Viaggiatore Cesmet”: consulenze di prevenzione e profilassi per la malaria; assistenza durante il viaggio con THCARD; al rientro esami di laboratorio specialistici e visite tropicali.

Striscio e goccia spessa per malaria
Ricerca antigeni del Plasmodio della malaria : test in immunocromatografia per la ricerca di antigeni dei       Plasmodi
Ricerca acidi nucleici parassiti malarici (Biologia Molecolare)

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Striscio e goccia spessa per malaria

Dove trovo informazioni o dove posso fare i test per la malaria?
Presso la “Clinica del Viaggiatore Cesmet” a Roma puoi richiedere consulenze per la prevenzione e la profilassi per la malaria; al rientro esami di laboratorio specialistici e visite tropicali.

 

Striscio e goccia spessa

Ad un accurato esame clinico, effettuato da uno specialista in Malattie Tropicali, si affiancano diversi esami di laboratorio, alcuni dei quali più rapidi ed altri più complessi.

Striscio e goccia spessa:

E’ il metodo Gold standard – cioè ottimale – per la diagnosi di malaria.

Plasmodium Vivax

Si effettua su una goccia di sangue da polpastrello, strisciato in film sottile e in goccia spessa, opportunamente colorato e letto al microscopio. Questo test evidenzia la presenza del parassita malarico all’interno dei globuli rossi, durante la fase del suo ciclo cosiddetto eritrocitario e permette una diagnosi qualitativa (parassiti presenti/assenti, e di quale specie) e quantitativa (indice di parassitemia).

Si effettua comunemente durante il rialzo febbrile portato dall’infezione malarica, ma non bisogna dimenticare che i plasmodi possono essere trovati – se c’è infezione – in qualsiasi momento. La gravità dell’attacco malarico è legata al numero di emazie parassitate.

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Ricerca antigeni del Plasmodio della malaria: test in immunocromatografia

Si esegue su sangue intero, prelevato anche dal polpastrello e, in pochi minuti, identifica la presenza di Antigeni dei Plasmodi della malaria.
A seconda del tipo di test utilizzato, si può fare diagnosi differenziale tra una infezione da P falciparum e P vivax, oppure altre forme di Plasmodio non falciparum.

Il test  di per sé non fa diagnosi, e il suo risultato va sempre inquadrato in un discorso clinico e letto alla luce degli altri test diagnostici (striscio e goccia spessa; ricerca acidi nucleici)

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