Paolo Meo 2

Vaccinazione contro il colera e contro le diarree batteriche. Dukoral un vaccino orale efficace.

Vaccinazione contro il colera e la diarrea del viaggiatore. Il Dukoral è un vaccino orale da assumere in 2 dosi, da ripetere ogni 2 anni.

È reperibile presso il Cesmet Clinica del Viaggiatore. Puoi prenotare la somministrazione del Dukoral qui

La vaccinazione contro il colera è da molti considerata un optional. Operatori sanitari e centri di vaccinazione per viaggiatori la consigliano senza troppa convinzione. Altri professionisti, legati a ricordi passati di vaccini iniettivi poco efficaci, la sconsigliano. Nonostante questo vaccino per il colera abbia oltre un lustro di vita è ancora poco conosciuto e poco consigliato.

DOVE NEL MONDO
Una breve panoramica sulla presenza del colera nel Mondo. Da oltre un decennio il colera si è rafforzato e si è diffuso in molti paesi della fascia equatoriale e tropicale. I focolai, spesso a macchia di leopardo, del Vibrio Cholerae sono in continuo aumento.
Pensiamo a come il colera si è diffuso in tutta la “fascia sub saheliana” a partire dal grande focolaio yemenita. Questo focolaio per anni ha alimentato il colera nel corno d’Africa, in particolare in Somalia. Da qui è passato e si è diffuso in Kenya, anche nei sobborghi di Nairobi. I campi dei profughi somali in terra Keniota, congolesi lungo il lago Tanganica

DIFFUSIONE DEL COLERA
DIFFUSIONE DEL COLERA

al confine con la Tanzania. Da sempre nell’area nord della Tanzania, da Arusha ai grandi parchi al lago Vittoria il colera è presente a macchia di leopardo. I focolai si sono diffusi negli ultimi anni in tutta la fascia subsaheliana, rafforzando i focolai già esistenti. Nei territori di Goma o in altre cittadine e villaggi congolesi casi di colera sono sempre stati presenti ma negli ultimi anni una vera epidemia si è manifestata. Per diffondere nuovamente nel cuore dell’Africa equatoriale e lungo le coste dei paesi del Golfo del Leone, dalla Nigeria al Gambia fino ai villaggi del Senegal e alla stessa Dakar. Piccoli focolai che sono cresciuti ed hanno diffuso in particolare nella stagione delle piogge con il fenomeno della fecalizzazione del terreno.   In Asia, in America Latina, nei Caraibi stessi focolai, stessa diffusione, stessi problemi. Viaggiando nei paesi dell’area equatoriale e tropicale è buona norma proteggersi dal Vibrione del colera assumendo questo vaccino che protegge anche da altri batteri intestinali piuttosto aggressivi e quindi aiuta per la diarrea tipica di questi viaggi.

 

IL DUKORAL
Il Dukoral è un vaccino ormai da tanti anni sul mercato ma ancora non ben conosciuto
Il Dukoral è un vaccino orale caratterizzato da una sospensione e polvere effervescente e contiene in 3 ml:
1,25 x 1011 batteri complessivi, appartenenti ai seguenti ceppi:
*Vibrio cholerae O1 Inaba, biotipo classico (inattivato con il calore) 31,25×109 batteri
* Vibrio cholerae O1 Inaba, biotipo El Tor (inattivato con formalina) 31,25×109 batteri
* Vibrio cholerae O1 Ogawa, biotipo classico (inattivato con il calore) 31,25×109 batteri
* Vibrio cholerae O1 Ogawa, biotipo classico (inattivato con formalina) 31,25×109 batteri
* Subunità B ricombinante della tossina colerica (rCTB) 1 mg (prodotta nel V. cholerae O1 Inaba, ceppo 213 del biotipo classico)
Eccipienti: Sodio fosfato monobasico diidrato 2,0 mg, sodio fosfato dibasico diidrato 9,4 mg, sodio cloruro 26 mg, sodio bicarbonato 3600 mg, sodio carbonato anidro 400 mg, saccarina sodica 30 mg, sodio citrato 6 mg Una dose contiene circa 1,1 g di sodio.
Questo vaccino è indicato: (1) nella prevenzione del colera ma in diversi paesi, tra cui il Canada, è registrato anche nella (2) prevenzione della diarrea del viaggiatore. La ricerca e l’esperienza clinica confermano l’azione (3) stimolante le difese immunitarie intestinali. Una triplice azione che lo rendono uno dei migliori vaccini per la protezione dal Vibrio Cholerae; di grande interesse per la copertura di batteri particolarmente pericolosi, quali Escherichia Coli del tipo enterotossigeno ed enteroemorragico. Questi ed altri batteri sono tra le cause più frequenti delle temibili diarree del viaggiatore.
Il colera, malattia gastro intestinale, dove le tossine prodotte agiscono a livello delle cellule dell’epitelio, l’utilizzo del Dukoral, vaccino orale costituito da batteri uccisi e dalla subunità B ricombinante della stessa tossina da loro prodotta, favorisce la risposta immunitaria locale a livello dell’organo intestinale, anticorpi di mucosa, piuttosto che quella sistemica. Difatti l’immunogenicità di Dukoral valutata in adulti e bambini di età superiore ad un anno, sia residenti in zone endemiche sia residente in aree in assenza del batterio, ha indotto la produzione di IgA di mucosa ed anche di IgG dirette contro gli antigeni batterici che la tossina colerica.

LA MALATTIA DEL COLERA (clicca per approfondire)                    informazioni da OMS
Il colera è un’infezione acuta, spesso senza febbre, dell’intestino, facilitata da condizioni igieniche carenti. Nell’80% dei casi l’infezione è asintomatica o di lieve entità. Malessere generale e digestivo, lieve nausea, qualche lieve scarica di diarrea. In una minoranza di persone provoca “diarrea acquosa profusa” dalle caratteristiche acqua di riso, vomito e crampi muscolari. La perdita di liquidi, se non reintegrata, può portare ad un grave stato di disidratazione fino a collasso e morte. In genere in meno dell’1% dei casi. Il vibrione del colera viene ingerito con acqua contaminata, cibi crudi o poco cotti. Il vibrione secerne una tossina che causa secrezione attiva di acqua dalle cellule del colletto della mucosa intestinale.
L’ attenzione alle norme igieniche e alimentari, il lavaggio delle mani, l’utilizzo di acqua controllata, meglio in bottiglie chiuse, non solo per bere ma anche per lavare i denti, e le verdure, l’evitare alimenti e bevande quali ghiaccio, insalate, frutta fresca o verdura che non può essere sbucciata o sgusciata, cibi cotti da molto tempo, uova crude comprese creme e maionesi, molluschi crudi, formaggi.
Il vecchio vaccino anticolerico iniettabile, disponibile fino a qualche decennio fa, è stato oramai ritirato dal commercio per l’efficacia protettiva modesta, calcolata tra il 40% ed il 50% e per la breve durata di copertura immunitaria, tra i 3 ed i 6 mesi, oltre che per gli effetti indesiderati locali e sistemici frequenti e importanti.

La diarrea del viaggiatore è una condizione clinica, caratterizzata da tre o più emissioni di feci non formate, pastose o liquide, nell’arco delle 24 ore che si manifesta in breve tempo dalla causa dell’evento, alimenti, acqua, contaminazione oro fecale, ma può comparire in qualsiasi momento, e si protrae per 3-4 giorni. E’ accompagnata da dolore addominale, impellente bisogno di defecare, nausea e crampi e, come detto precedentemente, raramente da febbre. Generalmente è di lieve entità e si autolimita per la risposta veloce del sistema immune. Il colera si manifesta come tante altre infezioni causate da batteri più o meno aggressivi. Per la maggior parte delle cause batteriche praticamente impossibile formulare un vaccino specifico. Ma per l’infezione con il Vibrio Cholerae il vaccino Dukoral manifesta una efficacia fino all’95% in molti degli studi effettuati. Gli anticorpi presenti sulle mucose dell’intestino verso il vibrione e verso la sua tossina costituiscono una difesa efficace all’attacco del batterio. Gli stessi anticorpi sono efficaci anche nei confronti di diversi tipi di enterobatteri, tra cui i temibili Escherichia Coli.
La vaccinazione è opportuna non solo quando per viaggiatori con problemi di salute tali da rendere pericoloso e invalidante un eventuale episodio di diarrea ma in tutti i viaggiatori che effettuano un viaggio in paesi a rischio.
La diarrea del viaggiatore non richiede generalmente trattamento medico ma una reidratazione adeguata per mantenere un buon equilibrio idro-elettrolitico. Abbondanti liquidi, una alimentazione semi liquida, qualche granulo di sale grosso, zucchero o bevande zuccherate, possono ridurre gli episodi. Bere molto e mangiare poco, leggero e semi liquido è la prima terapia.
Il farmaco di elezione per la cura del colera e delle diarree da diversi enterobatteri è la doxiciclina 100 mg (bassado 100 mg) che ha una azione antibatterica rapida ed efficace e che piò essere assunto anche in via preventiva in situazioni ed in luoghi a rischio.
La rifaximina (normix), è un antibiotico orale non assorbibile, efficace nelle lievi diarree. Può accompagnare l’utilizzo di Doxiciclina
Tra gli altri farmaci utilizzati un chinolonico quale la ciprofloxacina 500 mg x 2 al dì fino a conclusione dei sintomi, minimo 5 giorni; oppure norfloxacina 400 mg x 2 al dì per 5 giorni). Anche l’azitromicina può costituire una valida alternativa.
L’utilizzo di Dukoral nella diarrea del viaggiatore si fonda sul presupposto che Escherichia coli enterotossigeni producono una tossina termolabile simile strutturalmente, funzionalmente e immunologicamente alla tossina prodotta dal vibrione del colera, con una omologia di aminoacidi di circa l’80%. Dal momento che l’ETEC (Escherichia) rappresenta una buona percentuale dei casi di diarrea del viaggiatore e sono la causa di diarree particolarmente intense, con una efficacia protettiva tra il 70% ed il 90%, questo potrà prevenire in modo efficace una buona parte di diarree di origine batterica. Comunque il vaccino non deve indurre ad un falso senso di sicurezza.

Vaccinazione contro il colera e contro le diarree batteriche. Dukoral un vaccino orale efficace. Leggi tutto »

COVID-19 nel mondo. Aggiornamenti e comportamenti in viaggio

Visita la scheda paese completa

Aggiornamento COVID-19 per chi viaggia

 

 

COME E’ CAMBIATO IL COVID-19 NEL MONDO
Il virus SARS-CoV continua a circolare nella maggior parte dei paesi del mondo. Le campagne di vaccinazioni effettuate in ogni singolo paese dal 2021 fino ad oggi, e le ripetute infezioni da COVID-19, anche asintomatiche, a cui tutti gli individui sono stati sottoposti, hanno elevato le difese e le risposte immunitarie, realizzando un sistema difensivo in grado di arginare e neutralizzare in modo adeguato ogni prossimo attacco e modulare le risposte linfocitarie alla presenza del virus.
Il virus continua a mutare e le varianti di SARSCoV-2 derivano dalle continue mutazioni del genoma a cui il virus, nelle varie parti del monto è soggetto. Il continuo evolversi della risposta immunologica, e quindi protettiva nei riguerdi delle popolazioni, deriva dall’infezione del virus che diffonde nelle persone, ed anche dall’azione combinata dei vaccini, potenti stimolanti della risposta immune.
I soggetti deboli, i portatori di malattie croniche, gli anziani è bene che seguitino ad effettuare, nei periodi giusti, i richiami con i vaccini aggiornati. Anche se i richiami stagionali nei confronti del Covid-19 sono indicati a tutti.  
Le indicazioni e le regole disposte dai diversi paesi del mondo nei confronti della pandemia COVID-19 escludono oramai qualsiasi restrizione, e quindi si viaggia senza più alcun problema. 

 

COVID-19 E VIAGGI. LE REGOLE NEI SINGOLI PAESI
Per una informazione aggiornata sulle richieste delle pratiche da effettuare per entrare nel paese meta del viaggio, riguardante tutte le malattie presenti:
1) consulta il sito dell’ambasciata del paese dove ti devi recare
oppure
2) clicca qui per entrare nel sito viaggiare sicuri (ministero esteri italiano)
(entra nella lista dei paesi del mondo; cerca e clicca il paese di tuo interesse; cerca il tasto con campanella in cerchio rosso; clicca e trova gli aggiornamenti del paese riguardanti il Covid-19)

VACCINAZIONI ANTICOVID

Come sopra affermato il consiglio è sempre quello di effettuare le vaccinazioni. Terminato il primo ciclo vaccinale,è opportuno, soprattutto per le categorie considerate a rischio seguire le indicazioni dei nuovi richiami, stagionali, che aggiornano i vaccini con i nuovi antigeni presenti nelle recenti mutazioni.

PRATICHE COMPORTAMENTALI
Comunque, durante un viaggio, per diminuire il rischio di infettarsi, in particolare per gli ultra settantenni, le persone fragili per i portatori di malattie croniche, e per chi non ha ancora effettuato le vaccinazioni contro il covid,
è sempre buona pratica

  • Indossa la mascherina durante il viaggio aereo, ed in ambienti chiusi ed affollati.
  • Evita l’affollamento e gli ambienti chiusi con scarsa ventilazione. In questi casi indossa le mascherine.
  • Lavati di tanto di tanto in tanto le mani con acqua e sapone. Utilizza le soluzioni idroalcoliche con parsimonia per il rischio di alterare i biofilm batterici della pelle. Usali dopo un rischio reale di contatto con il virus.
  • Fai attenzione a ventilare gli ambienti chiusi di stanze d’albergo o residenze;
  • Starnutisci e tossisci in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie.
  • Evita l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, in particolare durante l’attività sportiva.
  • Non toccare occhi, naso e bocca con le mani.
  • Pulire le superfici con acqua e sapone o comuni detergenti neutri per rimuovere lo sporco e poi disinfettarle con soluzioni a base di ipoclorito di sodio (candeggina/varechina) o alcol adeguatamente diluite.
  • Non assumere farmaci antivirali e antibiotici, se non prescritti dal medico.

Tutte queste pratiche. adottate durante il viaggio, comunque sono utili per evitare di contagiarti con microrganismi causa di una serie di malattie.

 

 

 

COVID-19 nel mondo. Aggiornamenti e comportamenti in viaggio Leggi tutto »

Rabbia – Scheda Vaccinazione

LA VACCINAZIONE CONTRO LA RABBIA viene effettuata nei seguenti casi:
(1) “PRE ESPOSIZIONE” per prevenire la malattia, prima dell’evento accidentale, che può essere: un morso o un graffio di un animale affetto o portatore di virus delle rabbia;
(2) ” POST ESPOSIZIONE” per evitare l’insorgenza della malattia, dopo l’esposizione accidentale al virus, ossia dopo un morso o graffio di un animale che può essere a rischio di contaggio del virus della rabbia.
Questi sono protocolli differenti

PRESSO IL CESMET CLINICA DEL VIAGGIATORE il dr. Paolo Meo effettua la valutazione di rischio rabbia paese / territorio nel pre esposizione; ed effettua la valutazione dell’evento e l’indicazione alla vaccinazione nel “post esposizione”. E’ possibile effettuare la vaccinazione per la rabbia presso il centro.

Per informazioni o prenotazioni clicca qui

Cosa è la rabbia?

La rabbia è una malattia acuta causata da un virus (Rhabdovirus) che si manifesta con sintomi a carico del sistema nervoso centrale. La rabbia viene classificata in due forme epidemiologiche differenti:
(1) la rabbia urbana, diffusa principalmente dal cane e dal gatto domestici non immunizzati;
(2) la rabbia silvestre, propagata da soprattutto da volpi, ma anche tassi, faine, martore donnole, moffette, manguste, procioni e pipistrelli. Anche le scimmie presenti in branchi o singoli esemplari, possono essere portatrici del virus della rabbia.

PER APPROFONDIMENTI SULLA MALATTIA CLICCA QUI

Questi sono i diversi vaccini per la rabbia in commercio:

Vaccino a virus inattivato coltivato su cellule Diploidi Umane (HDCV): Sospensione stabilizzata liofilizzata di virus rabbico totalmente inattivato con beta propiolactone. Eccipienti: Albumina, Neomicina.

Vaccino a virus inattivato purificato allestito su uova embrionate di anatra (PDEV).

Protocolli pre e post evento:

La somministrazione del vaccino deve essere effettuata ai soggetti sopra i 12 mesi di età che possono essere esposti, per lavoro oper viaggio, al rischio di venire a contatto con il virus; oppure a tutti coloro che sono venuti a contatto perchè aggrediti da animali con il sospetto di essere portatori del virus.

Per i protocolli PRE e POST ESPOSIZIONE al virus CLICCA QUI:

 

Efficacia:

La vaccinazione alla rabbia ha il 100%; di efficacia dopo la terza dose.

Durata della copertura del vaccino:

La copertura del vaccino per la malattia della rabbia è mediamente di 5 anni.

Modalità di somministrazione:
Il vaccino rabico può essere somministrato in via intramuscolare profonda, preferibilmente sul deltoide o sul quadricipite della coscia. evitare la somministrazione intraglutea o sottocutanea, in quanto l’induzione di una risposta immunitaria adeguata può essere meno affidabile. L’involontaria iniezione intravascolare può portare a reazioni sistemiche, incluso lo shock. Quindi il vaccino non deve essere iniettato per via intravascolare.

Effetti collaterali:

Controindicazioni al vaccino antirabbico:

  • Allergia in precedenti somministrazioni
  • Completare l’immunizzazione prima della partenza
  • Distanziare l’immunizzazione durante assunzione di clorochina e meflochina (questo non vale in caso di immunizzazione dopo esposizione; in questo caso la vaccinazione deve essere comunque fatta)
  • Reazioni da imunocomplessi in caso di richiami da 2 a 21 giorni dopo la somministrazione in circa il 6% dei casi

Viaggiatori internazionali:

Tutti coloro che si recano in aree dove è possibile la presenza di animali rabidi o addirittura organizzano safari o battute di caccia, devono effettuare il ciclo vaccinale. E’ opportuno consigliare un kit preventivo, da utilizzare un caso di sospetto contagio, formato da una dose di immunoglobuline umane (1500 U.I. per un peso di 75 Kg.) e tre dosi di vaccino post-esposizione.

  1. Schema vaccinazione pre esposizione: si consigliano 3 dosi di vaccino somministrate (schema A – ciclo rapido: inizio; dopo 3 giorni; dopo 7 giorni); (schema B – ciclo standard:  inizio; dopo 7 giorni; dopo 21 giorni) le iniezioni da 1 ml vanno somministrate per via sottocutanea profonda, preferibilmente a livello della fossa sottospinata bassa. Si può anche vaccinare a livello della regione deltoidea.
  2. Schema vaccinazione Post-esposizione: (schema a quattro dosi di vaccino nei giorni: inizio tempo 0 due dosi nelle due braccia; 7° giorno; 21° giorno; nella regione deltoidea del braccio.  Le Immunoglobuline (20 UI per Kg del peso corporeo) vanno somministrate se il rischio malattia è considerato elevato contemporaneamente alla prima dose di vaccino e se non disponibili al 7° giorno.EFFETTI COLLATERALI RARI
    1. Locali: dolore lieve con rigonfiamento ed eritema; irritazione locale frequente.
    2. Reazioni generalizzate lievi (cefalea, nausea, vertigini
    3. Rare reazioni neurologiche
    4. Reazioni da imunocomplessi in caso di richiami da 2 a 21 giorni dopo la somministrazione in circa il 6% dei casi

Controindicazioni alla vaccinazione per la rabbia:

– Allergia in precedenti somministrazioni – Completare l’immunizzazione prima della partenza – Distanziare l’immunizzazione durante assunzione di clorochina e meflochina (questo non vale in caso di immunizzazione dopo esposizione; in questo caso la vaccinazione deve essere comunque fatta) – Reazioni da imunocomplessi in caso di richiami da 2 a 21 giorni dopo la somministrazione in circa il 6% dei casi.

Viaggiatori internazionali:

Tutti coloro che si recano in aree dove è possibile la presenza di animali rabidi o addirittura organizzano safari o battute di caccia, devono effettuare il ciclo vaccinale. E’ opportuno consigliare un kit preventivo, da utilizzare un caso di sospetto contagio, formato da una dose di immunoglobuline umane (1500 U.I. per un peso di 75 Kg.) e tre dosi di vaccino post-esposizione.

Rabbia – Scheda Vaccinazione Leggi tutto »

Come si cura la Dengue

Come si cura la Dengue

– E’ sintomatica, ovvero utilizza farmaci ad azione sui sintomi prevalenti.
– Il riposo assoluto a letto è essenziale nella fase febbrile, per evitare aggravamenti nella fase di defervescenza dai sintomi.
– Utilizzati antipiretici ed antidolorifici.
– Fondamentale la somministrazione di liquidi per via orale, o in aggravamenti in via infusiva per prevenire i problemi di ipovolemia e shock ed il reintegro degli elettroliti persi.
– In caso di crollo della concentrazione di piastrine, si discute sulla efficacia della trasfusione.
– L’utilizzo di terapia cortisonica non trova conferme nella pratica clinica.
– Non esistono farmaci antivirali specifici per la cura del virus della dengue.

 

Approfondimenti sulla terapia

In caso di malattia da virus dengue,  l’infezione si presenta, in un 30% dei contaminati, con sintomi che vanno dalla “lieve febbre” “allo shock” e “alla morte”.
Nel corso della malattie questi sono le regole di terapia da adottare secondo la corrente pratica clinica e linee dettate dalla esperienza.

Modalità di gestione terapeutica di un caso(per continuare clicca qui)

Come si cura la Dengue Leggi tutto »

SVIZZERA: nel 2023 confermati 261 casi di dengue al rientro dai viaggi.

ZURIGO 10 GENNAIO 2024:  Casi di Dengue decuplicati nel 2023 rispetto all’anno precedente.

In Svizzera aumentano i casi di febbre virale da dengue diagnosticati dall’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). Negli ultimi due anni i casi sono addirittura decuplicati, passando da 26 a 261. Una maggiore attenzione alla malattia? Un aumento dei viaggi in aree endemiche dopo la pausa del Covid? Nel paese i casi sono stati tutti da importazione. Ossia trasmessi dalle zanzare infette durante viaggi all’estero. Al contrario di altri paesi europei come l’Italia, la Francia, la Spagna, dove sono presenti decine di casi autoctoni della malattia, la zanzara Aedes (tigre,) seppur presente in diverse vallate svizzere, ….  per saperne di più CLICCA QUI

SVIZZERA: nel 2023 confermati 261 casi di dengue al rientro dai viaggi. Leggi tutto »

Encefalite Equina Occidentale (WWE) in Argentina

20 dicembre 2023, caso di WEE in Argentina dopo 20 anni di assenza nell’uomo.

Western equine encephalitis virus - WikipediaDopo 20 anni si riaffaccia in Argentina la Encefalite Equina Occidentale, (WWE- Western  Equine Encephalitis) durante i quali questa malattia dei cavalli, molto pericolosa sembrava scomparsa. Le autorità sanitarie argentine hanno denunciato il primo caso umano, confermato dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). il paziente è un lavoratore rurale in un’area in cui erano stati precedentemente identificati equini risultati positivi all’infezione da WEE.
Gli ultimi casi umani in Argentina erano stati denunciati nel 1982/1983 e nel 1996.
La WEE è una rara malattia di natura virale trasmessa dalle zanzare che colpisce gli equini, gli uccelli, ed anche raramente gli esseri umani. In particolare, gli uccelli fungono da serbatoio, una volta infettati, e diventano la causa della trasmissione negli umani, che avviane tramite puntura di zanzara. Il virus può diffondere in altri territori o paesi lontani attraverso la migrazione di uccelli infetti o il movimento di persone e animali portatori del virus.
Le persone a rischio sono coloro che vivono, lavorano o partecipano ad attività all’aperto in aree endemiche o dove si sono manifestati casi negli animali.

I focolai negli animali
In Argentina, tra il 25 novembre e il 27 dicembre 2023, sono stati identificati un totale di 1182 focolai di malattia WEE negli equini in 12 province del paese: Buenos Aires (n = 717), Santa Fe (n = 149), Córdoba ( n = 141), Entre Ríos (n = 69), Corrientes (n = 41), Chaco (n = 19), La Pampa (n = 18), Río Negro (n = 11), Formosa (n = 8), Santiago del Estero (n = 6), San Luis (n = 2) e Salta (n = 1).
Che cosa è la WE
La WEE è una malattia virale, acuta, rara, trasmessa dalle zanzare causata dal virus omonimo, che appartiene al genere Alphavirus della famiglia Togaviridae, a cui appartengono anche i virus EEE e VEE. I principali “ospiti serbatoio” dei virus EEE e WEE, come già detto, sono gli uccelli passeriformi. Negli esseri umani, il virus WEE può causare malattie che vanno da sintomi subclinici o moderati a forme gravi di meningite asettica ed encefalite fino alla morte.

Allerta epidemiologica nazionale per WEE dal 28 novembre 2023Vector-borne Eastern Equine Encephalitis and West Nile Virus Threaten Horses and Other Mammals, Including Humans | College of Veterinary Medicine at MSU
Il Ministero della Salute argentino ha attivato, il 28 novembre 2023, un’allerta epidemiologica a livello nazionale a causa del diffondersi di focolai di malattia negli equini e per rafforzare la sorveglianza epidemiologica di possibili casi umani.
Insetti vettori: le zanzare
La trasmissione del virus WEE avviene attraverso le punture di zanzare infette, che agiscono come vettori. Il vettore principale è Culex tarsalis; ma esistono più vettori che contribuiscono alla trasmissione, tra cui Aedes melanimon, Aedes dorsalis e Aedes campestris . Questi vettori, pungendo gli uccelli selvatici, mantengono la circolazione del virus e fungono da serbatoi primari del virus. L’uomo e gli equini fungono da serbatoi finali del virus, incapaci di trasmetterlo alle zanzare. Sono quindi gli uccelli l’origine della trasmissione e del mantenimento dei focolai attivi.

Diagnosi clinica e di laboratorio di WEE nell’uomo
La diagnosi di infezione da WEE difficile da eseguire clinicamente poiché i sintomi possono essere sfumati o non specifici per la malattia. La richiede conferma è di laboratorio. I metodi di laboratorio includono la ricerca diretta del virus mediante PCR (amplificazione dell’acido nucleico) o colture cellulari del virus oppure metodi sierologici volti a rilevare gli anticorpi prodotti contro il virus.

Sorveglianza
Nelle aree a rischio con epidemie attive segnalate negli animali, si raccomanda di rafforzare la sorveglianza con la ricerca attiva di casi umani per sindromi neurologiche compatibili senza altra diagnosi definita, tenendo conto del periodo di incubazione, dell’area geografica e delle condizioni ambientali.

Misure di prevenzione
Le azioni preventive consistono: (1) nella gestione dell’ambiente considerando l’ecologia e la biologia dei principali vettori del virus WEE; (2) il controllo vettoriale; (3) la vaccinazione degli equini; (4) le misure di protezione personale: Uso di indumenti che coprano gambe e braccia; utilizzo di repellenti idonei; utilizzo di zanzariere su porte e finestre; utilizzo di zanzariere trattate.

Encefalite Equina Occidentale (WWE) in Argentina Leggi tutto »

Malaria cerebrale. Imperizia e superficialità di alcuni medici causano ancora troppi morti.

Muore di malaria cerebrale un giovane di 38 anni in missione di lavoro in Camerun a fine dicembre 2023. Questo lavoratore di una importante azienda di Cremona, la OCRIM, si è recato nel paese africano nel mese di novembre 2023, paese ad alto rischio malarico, senza indicazioni per la protezione dalla puntura delle zanzare, nè un comportameno corretto assumemdo  una profilassi farmacologica protettiva adeguata. E’ morto per una violenta forma di malaria cerebrale. L’ennesima morte da malattie esotiche causata dall’imperizia di medici privi di ogni preparazione. Le responsabilità sono sempre prima della partenza, con informazioni confuse ed incerte, ed al rientro con incapacità di gestire l’evento morboso.

 

I fatti
Questo episodio è avvenuto dopo circa un mese dal rientro del lavoratore dal paese africano. Poco prima di Natale, aveva manifestato per circa una settimana sintomi lievi, scambiati per sindrome influenzale (come al solito), da medici superficiali ed incompetenti. Questi sintomi si sono aggravati in pochi giorni, improvvisamente, e sono esitati in “crisi epilettiche” causate da un focolaio cerebrale malarico, e in poche ore in coma irreversibile. Il decesso è avvenuto dopo un giorno alla fine di dicembre ‘23. Questa è la caratteristica della malaria cerebrale, improvvisa, inaspettata, incontrollabile. Tutti i medici ed il personale sanitario dovrebbero oramai conoscere l’origine e l’evoluzione di questa forma tropicale, ma non è così. La diagnosi tardiva di malaria, e la terapia specifica che segue, in emergenza, non è servita a nulla in questo caso, né è utile nei ritardi di diagnosi. Il processo è quasi sempre irreversibile. Il decesso è ineludibile. E’ opinione comune considerare la malaria uno scherzo, una comune malattia da viaggio, si arriva poi a drammi incomprensibili. Deve essere chiaro a tutti che la malaria non è uno scherzo. Di malaria si muore.

La responsabilità professionale
Non si comprende perché, nonostante che il tema “malaria nei viaggiatori” sia affrontato in tutte le salse, alcuni medici curanti di pazienti rientrati dai paesi “a rischio malaria”, con sintomi lievi di tipo simil influenzale, non comincino prima ad escludere la possibile malaria, che può evolvere in pochi giorni in forme gravi, e poi in un secondo momento, ad escludere l’eventuale influenza o altre malattie lievi. Occorre invertire il modo comune di pensare da parte di molti medici e personale sanitario addetto e anche dei pazienti-viaggiatori: “ è solo una influenza; è solo una diarrea; è solo un raffreddamento”; e solo in seguito, quando la malattia è ormai avanzata ci si ricorda che ci sono malattie tipiche dei viaggi che si possono aggravare in poco tempo. La norma da seguire da parte di tutti è la seguente: “prima si esclude l’ipotesi più grave e la possibile insorgenza di malattie tipiche del paese meta del viaggio. Poi, una volta esclusa questa ipotesi, allora si passa a considerare forme più leggere e meno pericolose.

Non tergiversare nel prescrivere la terapia nel dubbio.
Questa è un’altra buona abitudine basata su esperienze di anni di lavoro sul campo, un comportamento medico basato sulla prudenza e sulla consapevolezza del rischio di questa malattia: nell’incertezza di una diagnosi riguardante la “grande ingannatrice, ossia la malaria”, anche in presenza di test di laboratorio negativi, ma con il persistere di sintomi reali e dubbiosi, è meglio sottoporre il paziente che giunge da paesi a forte rischio di malaria da “plasmodio falciparum”, ad una terapia antimalarica “ad iuvantibus”. Ossia sottoporre a terapia antimalarica la persona anche con diagnosi incerta o dubbia, ma con il solo sospetto, allo scopo di evitare peggioramenti pericolosi in caso di presenza del parassita malarico. Meglio attivarsi nell’incertezza che tergiversare dimostrando una incompetenza senza scusanti. Non confidate nelle dignosi di laboratorio ma seguite l’istinto clinico ed il sospetto sui sintomi.

La responsabilità della medicina del lavoro ed i medici aziendali

Descritto il fatto riguardante la morte di un giovane lavoratore che si era recato in un paese a rischio di malaria, vorrei ora affrontare il tema riguardante la “responsabilità medico-legale” dei “medici aziendali”. Responsabilità che riguarda anche il “datore di lavoro”, secondo le leggi vigenti. E’ obbligo di qualsiasi medico aziendale, per evitare danni, malattie infortuni durante una missione all’estero ai lavoratori, ed anche degli RSPP, ossia dei rappresentanti dei lavoratori, per la sicurezza sul lavoro, informare dei rischi reali legati all’ambiente del lavoro e fornire indicazioni preventive corrette. Ossia, il primo dovere del medico aziendale è quello di effettuare una “valutazione dei rischi” del paese, dell’area, dei luoghi e degli ambienti di lavoro, di valutare i reali rischi biologici, ossia delle malattie infettive possibili, e sulla base di queste valutazioni eseguite proporre al lavoratore, in missione all’estero, le corrette pratiche preventive e comportamentali e stilare dei protocolli per evitare i rischi legati alla mansione, al rischio biologico dell’area, ad altri rischi legati alla missione. La “responsabilità dei medici aziendali” riguardante il rischio biologico, ossia il rischio derivato dalla presenza di microbi causa di malattie infettive, presenti nell’area di lavoro, è dettato dal “titolo X della legge 81/08”. E questa è una responsabilità enorme che richiede conoscenza perizia e aggiornamento.

La valutazione reale del rischio, il primo passo per una corretta protezione di chi viaggia.

Il “medico aziendale” ed anche il “personale dei centri di medicina dei viaggi” hanno il dovere di effettuare una valutazione della reale presenza del rischio di malattie nell’ambiente; del loro mutare nel tempo, al variare del clima, della stagione, e della risposta ambientale ai mutamenti climatici. Da queste valutazioni il professionista deve fornire le corrette indicazioni della prevenzione e dei comportamenti da adottare, per evitare l’insorgenza di malattie in corso di missione, di un soggiorno o al rientro da questo.

Medici aziendali

Lo stesso medico aziendale, raccolte le informazioni, anche all’interno della sua azienda, con contatti periodici nei luoghi di riferimento, elabora le indicazioni, compila un protocollo da seguire e fornisce al personale in partenza i giusti consigli delle cose da fare prima del viaggio e dei comportamenti in loco. Il medico aziendale ha anche il dovere di seguire il proprio personale in missione ed essere a conoscenza delle malattie del lavoratore al rientro dalla missione. Tra i suoi compiti quelli di avvisare i medici curanti o le strutture ospedaliere degli eventuali rischi a cui il lavoratore è stato sottoposto.

 

I consulenti specialisti al fianco dei medici aziendali e dei curanti.
Il medico aziendale, come spesso capita, non ha la preparazione specialistica per affrontare un compito così impegnativo. La valutazione dei rischi biologici è materia molto specialistica. Per questo motivo è buona norma rivolgersi ed utilizzare consulenti specialisti ed esperti, per fornire un servizio corretto ed evitare di incorrere in responsabilità anche gravi, a cui è legato anche l’RSPP aziendale ed il datore del lavoro. Le leggi che regolano e tutelano la salute del lavoratore all’estero vanno applicate in toto per evitare casi come quello descritto in precedenza, ed evitare di incorrere in gravi responsabilità anche penali.
Questa situazione di conoscenza delle malattie esotiche che insorgono all’estero durante i viaggi, riguarda anche i medici curanti o i clinici di pronto soccorso o ospedalieri che non sono in grado di capire lo stato di salute di una persona appena rientrata da viaggi in aree a rischio. Queste responsabilità riguardano la gestione preventiva e curativa di tante malattie presenti nei luoghi di lavoro e di soggiorno all’estero, a cui tanti viaggiatori sono soggetti.

Queste considerazioni ed indicazioni sono dettate da una esperienza pluridecennale nei cantieri di grandi aziende cominciata nel 1989 in Etiopia e seguitata in tanti paesi africani, gestendo servizi sanitari aziendali negli ambienti più diversi, per poi proseguire fino ai nostri giorni, lavorando a fianco di medici aziendali, come consulente, proprio per applicare al meglio la tutela di coloro che lavorano all’estero. L’esperienza del lavoro all’estero, in ogni tipo di ambiente e di clima, ci insegna che la tutela della salute del viaggiatore comincia dallo studio degli ambienti di lavoro e di soggiorno; dall’attenzione alla reale situazione climatica, stagionale e dei cambiamenti che mutano l’ambiente di mese in mese, con l’insorgenza o la scomparsa delle malattie presenti nel territorio. Il medico aziendale deve pretendere dalla propria azienda una informazione aggiornata dei luoghi di lavoro, sia nelle città che nei cantieri esterni. Deve informare il proprio consulente e insieme aggiornare i protocolli preventivi da indicare a chi parte. Questi sono i veri principi ed i comportamenti dei medici aziendali e dei medici che operano nei centri di medicina per viaggiatori che vogliono tutelare i propri viaggiatori. Applicando le leggi e le giuste regole ed applicando protocolli corretti, si evitano danni, spesso irreversibili, come quello che è accaduto.

 

L’informazione corretta e una buona formazione abbattono i rischi.
Gli incidenti sul lavoro o i danni in corso di viaggio, applicando le giuste regole ed i protocolli corretti si ridurrebbero o addirittura si eliminerebbero. Tante malattie ed anche i decessi al ritorno da un viaggio, in particolare sul lavoro potrebbero essere evitate con una maggiore attenzione. Imperizia, superficialità ed ignoranza non possono essere più ammessi in una classe medica che ha a sua disposizione dei sistemi di informazione e di comunicazione che prima non esistevano. Le informazioni si trovano rapidamente; i contatti con i consulenti esperti sono molto più semplici di un tempo. Tutti i professionisti e le strutture sanitarie possono essere in contatto tra di loro e possono interloquire in una rete professionale che facilita di trovare soluzioni e supporto al proprio lavoro di clinico e di diagnostica.
Per questo motivo dobbiamo pretendere mai più morti di malaria. Questa è una malattia comune in moltissimi paesi del mondo, prevenibile con pratiche semplici da applicare, e curabile con farmaci efficienti se assunti all’inizio della sua diffusione nell’organismo.

 

Dr. Paolo Meo specialista medicina tropicale
direttore del Cesmet Clinica del Viaggiatore

Malaria cerebrale. Imperizia e superficialità di alcuni medici causano ancora troppi morti. Leggi tutto »

SIGARETTE ELETTRONICHE. OMS LANCIA L’ALLARME

SIGARETTE ELETRONICHE. RISCHI REALI PER LA SALUTE.

Aumentano i lavori scientici che dimostrano gli effetti negativi del fumo e dei vapori riscaldati, generati dalle sigarette elettroniche.

OMS lancia l’allarme in tutto il mondo.

La diffusione delle sigarette elettroniche è sempre più evidente. L’idea e la convinzione della innocuità di questo modo di fumare è sempre più diffusa. In particolare tra i giovani ed i giovanissimi la moda diffonde senza limite. Ma contemporaneamente aumentano i lavori scientifici di molti centri di ricerca specializzati, americani, inglesi e di molti altri paesi, che evidenziano la pericolosità di questo modo di fumare. Nonostante le indicazioni dei ricercatori, da anni esiste una propaganda che pone questo modo di fumare come soluzione alternativa ai danni dalle sigarette “tradizionali”. Non solo la falsa idea di innocuità e di assenza di rischio per la salute ha indotto un numero sempre maggiore di persone a utilizzare questo metodo di fumare, ma l’industria del fumo, basandosi su questi falsi miti, continua a promuovere questo “vizio” nei giovanissimi, facendolo diventare moda e segno di maturità anche nei più piccoli.

 

Come si pone l’Organizzazione mondiale della Sanità sull’argomento?
Proprio in questi giorni di dicembre 2023 l’OMS, attraverso una dura presa di posizione del direttore generale, ha in modo perentorio affermato che “le sigarette elettroniche sono dei veri e propri prodotti dannosi e pericolosi”. Il dr. Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS, ha accusato le “industrie del tabacco di svolgere una attività criminosa e di arricchirsi, fomentando un vero e proprio vizio che distrugge la salute delle persone”.
Il messaggio che è stato fatto passare e che continua a circolare, da parte delle industri del tabacco, nelle opinioni pubbliche in tutto in mondo sostiene che: “le sigarette elettroniche non producono alcun effetto negativo sulla salute”. Purtroppo, non è così. Sempre più studi mettono in evidenza che “le sigarette elettroniche, contenenti basse dosi di nicotina, creano una forte dipendenza e sono dannose per la salute”. Ancora occorre valutare che “seppur gli effetti sulla salute a lungo termine non sono pienamente compresi, è certo che questi prodotti generano sostanze tossiche, che hanno dimostrato senza ombra di dubbio, di causare diversi tipi di tumore e di aumentare il rischio di disturbi cardiocircolatori e polmonari”. E questi effetti sono evidenziati soprattutto nei soggetti giovanissimi e nei giovani adulti che hanno una sensibilità maggiore e che utilizzano questo modo di fumare senza limiti.

Cosa chiede l’OMS?
L’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, afferma e chiede a tutti i suoi stati membri “l’introduzione di restrizioni tramite leggi che arginino la diffusione delle e-cig, soprattutto tra i giovani e giovanissimi perché considerati prodotti molto dannosi per la salute.” Questo tipo di sigarette elettroniche in:
– 34 paesi sono vietate;
– in 88 paesi non viene indicata una età minima entro la quale poterle acquistare;
– in 74 paesi non esiste alcuna restrizione all’uso di questo tipo di fumo;

Partendo da questi dati e dai risultati dei lavori dei ricercatori internazionali il dr. Tedros Adhanom Ghebreyesus continua dicendo che “è cosa vergognosa che i bambini, anche sotto gli 8 anni, vengano coinvolti e irretiti sin da tenera età all’utilizzo delle sigarette elettroniche e che questi giovani individui diventino dipendenti dalla nicotina”. E ancora il direttore esorta, come medico e come direttore generale dell’OMS tutti i paesi ad attuare “misure rigorose per impedirne il consumo e proteggere i propri cittadini, in particolare i bambini e i giovani”.
Mentre l’opinione pubblica di tutto il mondo, seguendo una disinformazione pilotata, assolve questo modo di fumare, definendolo sicuro, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), valutati lavori di ricerca in continuo sviluppo, prende una posizione nettissima sulla diffusione di questo tipo di sigarette e accusa l’industria del tabacco, di “trarre profitto contribuendo alla distruzione della salute”.

 

Quali ricerche supportano la presa di posizione dell’OMS?
Esperti ricercatori dell’OMS affermano che “le sigarette elettroniche contenenti anche basse dosi di nicotina creano una forte dipendenza e sono dannose per la salute”. Diverse ricerche in tutto il mondo hanno dimostrato una serie di rischi per la salute derivate dall’utilizzo delle sigarette elettroniche.
(1) Università del Minnesota, in USA, studi dal 2018 hanno dimostrato che “i vapori delle e-cig contengono tre sostanze tossiche che catalizzano reazioni biologiche che aumentano esponenzialmente rischio di sviluppare tumori”. Le sostanze messe sotto accusa sono: la formaldeide, l’acroleina e il metilgliossale. Queste molecole si legano al DNA delle cellule dell’organismo innescando una serie di mutazioni genetiche potenzialmente cancerose. Questi processi avvengono soprattutto nelle cellule del cavo orale.
(2) Università di New York, dopo anni di studio il lavoro  “Exhalation of alternative tobacco product aerosols differs from cigarette smoke—and may lead to alternative health risks”, evidenzia che “il fumo ed i vapori riscaldati, generati dalle sigarette elettroniche, aumentano il rischio di infiammazione delle alte vie respiratorie, favoriscono l’insorgenza del cancro al naso, alla gola e ai seni paranasali”. Queste lesioni vengono provocate dall’esposizione ai vapori caldi esalati ed alle sostanze assorbite in una condizione favorevole all’assorbimento. “L’utilizzo prolungato di questo modo di fumare è considerato peggiore dell’utilizzo delle sigarette classiche.”
(3) diversi studi, in diversi centri di ricerca nel mondo, “evidenziano che le sostanze, descritte in precedenza, emesse dalle sigarette elettroniche, influenzano il normale sviluppo del cervello e inducono disturbi anche gravi dell’apprendimento soprattutto nei giovani”.   (4) gravidanza: evidenziati danni per il feto. Difatti l’esposizione del feto a questi vapori ne può influenzare negativamente lo sviluppo sia della parte neurologica che tissutale.
(5) Università della California Meridionale ha rilevato che “lo svapo” da sigarette elettroniche come “il fumo di sigaretta tradizionale è associato ad una alterazione genica mitocondriale, dentro le cellule, con interferenze sia nei processi immunitari che nella risposta infiammatoria. Quindi una azione negativa sul sistema immunitario ed una facilitazione all’insorgenza dell’infiammazione durante le malattie.
(6) Il “Karolinska Institute di Stoccolma”, centro di ricerca molto autorevole,  ha evidenziato come “lo svapo” da sigaretta elettronica “contenente nicotina, aumenta in breve tempo la formazione di coaguli di sangue oltre ad alterare l’elasticità dei vasi sanguigni, accelerare il battito cardiaco e aumentare la pressione circolatoria”….. “e queste sono condizioni che nel tempo aumentano la probabilità di malattie cardiovascolari, come ictus e infarto del miocardio”.

Una domanda; una considerazione;
Questi studi e tanti altri eseguiti nel mondo; le raccomandazioni dell’OMS, al massimo livello; gli sforzi comuni di smitizzare le tante notizie false e tendenziose; tutto questo basterà a sensibilizzare le opinioni pubbliche sulla pericolosità di questo tipo di fumo, assolto in modo sconsiderato dalla sensibilità corrente e dalla moda imperante!? Gli imensi interessi economici superano di gran lunga l’interesse a proteggere la nostra salute. Il problema non sono gli adulti che decidono autonomamente per la propria salute, ma il comportamento di milioni di ragazzi in tutto il mondo che vedono, nella sigaretta elettronica, un modo di crescere più velocemente e di lasciare il “vizio del fumo classico”.

redazione dr. Paolo Meo  15 dicembre 2023

SIGARETTE ELETTRONICHE. OMS LANCIA L’ALLARME Leggi tutto »

OLIFE. Dalle foglie di olivo un aiuto al nostro organismo

OLIFE un estratto a freddo dalle foglie di olivo di centinaia di molecole attive  farmacologicamente.

 

 

OLIVUM® è l’ estratto brevettato dalla parte nobile dell’albero di olivo ovvero dalle FOGLIE.

 

OLIVO L'ALBERO DELLA SALUTE
 OLIVO L’ALBERO DELLA SALUTE

OLIVUM® è composto da 260 molecole farmacologicamente attive. Una azione medicinale, benefica, studiata oramai nei migliori centri di ricerca.

Le 5 principali molecole biochimicamente attive sono: Oleuropeina, Idrossitirosolo, Tirosolo, Acido Elenolico, Rutina.

OLIVUM® è Iscritto al Registro Ufficiale degli Integratori Alimentari Ministero Salute (Codice 51072 51074)

L’infuso derivante dall’estrazione dalle foglie di olivo denominato “OLIFE” è costituito dal: 93% Olivum® e dal 7% di estratto di Calendula Officinalis;

OLIFE prodotto in:

bottiglia OLIFE da 1 litro; per il supporto alle tue terapie, per il mantenimento del tuo buono stato di salute, per tutti gli
utilizzi indicati dal medico.
flaconcini OLIFE da 15 ml (portatile)una dose di olife da portare in borsa o in tasca con te, durante la
gionata, ed assumere agll’orario previsto.

bustine OLIFE da 5 gr. (portatile da viaggio) la dose OLIFE pensata e realizzata per i tuoi viaggi. In viaggio mantieni la tua salute e la tua energia prendendo 1 o 2 bustina a colazione e a cena.
orosolubile bustine da 4,5 gr (portatile)
– gel agli agrumi bustine da 35 ml (portatile)

 

INFORMAZIONI SU OLIFE  per approfondire clicca qui

 

PER ORDINARE I PRODOTTI : chiama il numero 06 39030481, oppure scrivi a prevenzionesalute@clinicadelviaggiatore.com
Il dr. Meo rimane a tua disposizione per qualsiasi quesito, dubbio, informazione sull’utilizzo dei prodotti.

CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO:  OLIFE è un prodotto, derivato da estratti a freddo di foglie di olivo ossia “OLIVUM”, le cui molecole attive, i flavinoidi,  hanno capacità:

  • antiossidanti,
  • immunostimolanti,
  • energizzanti,
  • induttrici del metabolismo glicemico e lipidico,
  • cardiotoniche,
  • antisettiche batteriche e virali.
    Queste proprietà sono dimostrate da molti lavori di ricerca ed approvate dal Ministero della salute. TIROSOLO e IDROSSITIROSOLO, RUTINA e OLEUROPEINA, queste le molecole più attive delle oltre 200 molecole presenti.

Questo il supporto ed un aiuto molecolare, biochimico, che fornisce le seguenti azioni:

Protettivo cellulare dell’organismo ( azione antiossidante contro radicali liberi)
Difende e protegge le cellule di tutti gli organi dall’ossidazione generata dai radicali liberi. Protegge le cellule dall’invecchiamento indotto.
Stimolatore e riequilibrante immunità (protettivo e curativo malattie)
Difende e protegge e stimola le cellule linfocitarie di tipo T e di tipo B. Facilità la formazione di anticorpi specifici.
Equilibrante la pressione arteriosa (normalizza la pressione alta)
Agisce sulla muscolatura liscia e sulle terminazioni nervose della microcircolazione inducendo una vasodilatazione e facilitando la diminuzione della pressione arteriosa, e aiutando l’ossigenazione dei tessuti. Questo processo facilita la distruzione dei radicali liberi.
Aiuta la circolazione e fluidifica il sangue
Agisce direttamente sulle cellule endoteliali del sistema vascolare, aiuta la vasodilatazione con un vantaggio a tutti gli organi irrorati, agisce direttamente sui processi di fluidificazione.
Equilibra il metabolismo zuccheri (anti diabete)
Le molecole presenti in OLIVUM hanno una azione stimolante la formazione insulinica del pancreas, e l’assorbimento degli zuccheri da parte delle cellule epatiche. Agisce direttamente sulle cellule endoteliali del sistema vascolare, aiuta la vasodilatazione con un vantaggio a tutti gli organi irrorati, agisce direttamente sui processi di fluidificazione.
Equilibra il metabolismo colesterolo e grassi (anti trombosi sangue)
Le molecole presenti in OLIVUM hanno una azione sul metabolismo endogeno dei grassi. In particolare colesterolo e trigliceridi.
Aiuta diuresi e stimola reazioni fegato
Con la sua azione sulla microcircolazione capillare e quindi sul glomerulo della corticale del rene agisce direttamente aiutando l’aumento del flusso sanguigno e del conseguente aumento della diuresi.
L’azione vascolare intraepatica e l’aumento della ossigenazione e l’azione diretta delle molecole di tirosina e triiodotironina sulle cellule epatiche, facilita e processi di catabolismo delle sostanze di scarto.
Azione rigenerante e antiinfiammatoria delle fibre nervose
L’azione farmacologica antinfiammatoria ed anche rigenerante delle cellule del sistema nervoso crea un beneficio sui processi nevritici, soè infiammatori della sostanza grigia e degli assoni.
L’azione antisettica e disinfettante
è provata da ricerche condotte in diversi ambienti universitari ma anche dalla pratica quotidiana. Basti pensare che nell’era “pre-chimica” veniva utilizzato negli ospedali militari per sterilizzare i ferri chirurgici.

Questa la sintesi delle azioni di OLIFE. Azione di supporto e non sostituiva delle terapie farmacologiche indicate per le cure delle diverse malattie.


dr. Paolo Meo infettivologo

 

———————————————————————————————————————————————————————

INFO URGENTE PER CHI VIAGGIA:

EMERGENZA DENGUE CLICCA QUI
PRENOTA IL VACCINO PER LA DENGUE

———————————————————————————————————————————————————————

OLIFE. Dalle foglie di olivo un aiuto al nostro organismo Leggi tutto »

Curarsi con le piante – Neem – Olife

Prevenire malattie e stati di malessere del nostro organismo. La maggior parte delle piante ci forniscono principi attivi con cui riusciamo a prevenire malattie, a mantenere un buono stato di salute, e anche a curare molte forme morbose. La attuale farmacologia ha le sue radici e continua ad alimentarsi dallo studio dei principi e delle molecole attivo delle piante, delle muffe, dei funghi. Gli studi su nuovi farmaci e nuove molecole traggono i loro spunti dall’esame di migliaia di molecole naturali ritrovate in natura.

CURARSI CON LE PIANTE
CURARSI CON LE PIANTE

 

Questi prodotti sono stati testati per il loro utilizzo dal dr. Paolo Meo su viaggiatori o su pazienti, integrando le cure specifiche.
Puoi chiedere informazioni per l’utilizzo dei prodotti.    scrivi i tuoi dati e poni la domanda. puoi anche richiedere una video consulenza.


OLIO DI NEEM
(la formulazione per l’uomo: lo spray NOZETA – una formulazione potente e profumata per i tuoi viaggi … e non solo

il principio attivo   AZADIRACHTA INDICA   l’albero indiano preventivo e curativo
REPELLENTE e LENITIVO per le punture delle zanzare;
– ANTISETTICO – DISINFETTANTE contro batteri, virus e miceti;
– ANTIPARASSITARIO per pidocchi, scabbia, e piccoli parassiti cutanei;
– anti USTIONE, anti ERITEMA SOLARE 

INFORMATI: NEEM L’ABERO DELLA SALUTE

Per info e acquisti clicca qui

 

BENESSERE DALLE FOGLIE DI OLIVO (approfondisci)

OLIFE estratto di FOGLIE di OLIVO ricco di principi farmacologicamente attivi

INFORMAZIONI SU OLIFE  clicca qui

 

PER ORDINARE I PRODOTTI :   scrivi a seg.cesmet@gmail.com
Il dr. Meo rimane a tua disposizione per qualsiasi quesito, dubbio, informazione sull’utilizzo dei prodotti.

———————————————————————————————————————————————————————

INFO URGENTE PER CHI VIAGGIA:

EMERGENZA DENGUE CLICCA QUI
PRENOTA IL VACCINO PER LA DENGUE

———————————————————————————————————————————————————————

 

Curarsi con le piante – Neem – Olife Leggi tutto »

Test tubercolina – Mantoux – IGRA per la diagnosi di tubercolosi

Test tubercolina-Mantoux o IGRA per la diagnosi di tubercolosi. Questi i test di screening per giungere a fare una diagnosi di tubercolosi latente o attiva.

INFORMAZIONI
Il “test alla tubercolina” è conosciuto anche come “ Derivato proteico purificato PPD” o “Test Mantoux” o “Test per l’infezione della tubercolosi latente TST” viene anche indicato come Test di screening per la TBC.

DOVE FARE IL TST TEST O TEST MANTOUX
Se hai bisogno di un test per la TBC, ovvero la MANTOUX oppure dell’esame QUANTIFERON o test IGRA puoi effettuare il test TST o mantoux test presso il centro medico specializzato in malattie infettive e tropicali Cesmet-Clinica del Viaggiatore. I referti e le certificazioni attestanti il risultato del test sono quindi riconosciute ufficialmente per concorsi, istituzioni universitarie e altre richieste ufficiali. Puoi richiedere informazioni o prenotare cliccando qui e lasciando i tuoi dati, specificando il motivo della richiesta del test oppure puoi  scrivere a seg.cesmet@gmail.

———————————————————————————————————————————————————————

INFO URGENTE PER CHI VIAGGIA:

EMERGENZA DENGUE CLICCA QUI
PRENOTA IL VACCINO PER LA DENGUE

———————————————————————————————————————————————————————

PERCHE’ E QUANDO FARE IL TEST
Se vuoi escludere o verificare la presenza del Mycobacterium tubercolosis nel tuo organismo è necessario effettuare Il test di screening per la TBC attiva o latente.

Il test di screening è richiesto per dimostrare la negatività al batterio in caso di concorsi pubblici; iscrizioni a facoltà di scienze mediche e biologiche; lavori in ambienti con persone deboli o a rischio. E’ utile anche prima e dopo i viaggi internazionali in ambienti e paesi considerati a rischio di Tubercolosi.
Il test di screening è indicato in caso di esposizione alla TBC; in caso di sintomi specifici o in presenza di fattori di rischio per una TBC attiva.

Quindi è utile per le persone a rischio insorgenza di tubercolosi per la loro situazione di salute o che sono a rischio nel caso di contatto con il batterio.
Tra queste persone:
• chi presenta il sistema immunitario compromesso, come coloro che sono positivi o sono affetti conclamati da AIDS, che quindi sono maggiormente aggredibili dalla TBC;
• chi si trova in condizioni abitative ritenute a rischio, come coloro che vivono nei rifugi per senzatetto, campi profughi, case di cura, scuole e istituti penitenziari;
• chi manifesta sintomi sospetti di TBC;
• chi proviene o che comunque abbia abitato per un certo periodo in paesi nei quali la TBC è endemica;
• chi fa uso di droghe da iniezione;

COME EFFETTUARE IL TEST
Per il test cutaneo alla tubercolina viene iniettata sulla parte volare dell’avambraccio (parte flessoria) una minima quantità di un derivato

 TEST CUTANEO ALLA TUBERCOLINA
TEST CUTANEO ALLA TUBERCOLINA

proteico purificato (PPD) in soluzione (1 ml). Questa viene iniettata in sede sottocutanea e non richiede alcuna preparazione particolare.

CARATTERISTICHE DELL’ESAME
Il test cutaneo della tubercolina, chiamato anche “Mantoux test”, evidenzia e dimostra la presenza del M.Tuberculosis nell’organismo, ma non discrimina tra malattia attiva e forma latente.
Per poter effettuare con certezza una diagnosi di “tubercolosi attiva”, oltre alla positività del test, occorre una valutazione clinica basata su sintomi specifici ed è necessario effettuare ulteriori test diagnostico come la cultura del Mycobacterium e radiografie seriate.

CARATTERISTICHE MICROBIOLOGICHE
Il micobatterio tubercolare venuto a contatto con l’organismo, in particolare con le mucose respiratorie, può causare una infezione inattiva (latente) con il permanere in modo silente all’interno dei linfociti infettati; oppure può causare una infezione attiva e progressiva con il Mycobacterium in riproduzione attiva intracellulare.
La risposta immunitaria cellulare di circa il 90% delle persone infettate dal Mycobatterio controlla la crescita e la riproduzione batterica all’interno dell’organismo e limita l’infezione a poche cellule linfocitarie. I batteri sono sequestrati e inattivati in queste cellule ma rimangono comunque vitali. Pertanto le persone infettate non presentano sintomi della malattie pur essendo portatori di una infezione latente.
L’infezione latente e asintomatica può durare anni, dal primo contatto, senza manifestarsi. In caso di abbassamento delle difese o mal fun

REAZIONE LINFOCITARIA
REAZIONE LINFOCITARIA

zionamento del sistema immunitario, immunodeficienza, il Mycobacterium può riprendere la sua crescita con la ripresa della malattia attiva e crescita e invasione dei batteri all’interno del sistema istiocitario (linfonodi – linfociti – sistema linfatico).
La “TBC attiva” causa malessere e sintomi sfumati o evidenti nel paziente. In caso di attivazione e rivitalizzazione dei batteri la TBC può essere trasmessa attraverso le secrezioni respiratorie, l’espettorato, l’aerosol rilasciato tossendo, starnutendo, parlando o respirando.

 

 

24 marzo 2023: giornata mondiale della tubercolosi  per saperne di più clicca qui

 

Per approfondire le tue conoscenze sulla TBC clicca qui.

Riferimenti istituzionali ed internazionali: OMS;   Ministero salute;  ISS;

Nel caso in cui esista il rischio che il primo test cutaneo fornisca una reazione falsamente negativa, è possibile eseguire un secondo test cutaneo che stimoli il sistema immunitario ulteriormente fornendo quindi un risultato positivo.

Il test cutaneo della tubercolina non deve essere effettuato nuovamente nel caso in cui una persona abbia già avuto un risultato positivo per tale test. Una volta riscontrato un risultato positivo, il test fornirà sempre lo stesso risultato ma la reazione cutanea alla tubercolina potrebbe diventare maggiormente aggressiva.

METODO DI EFFETTUAZIONE DEL TEST
Non si effettuano prelievi di sangue venoso ma si inietta un ml di soluzione contenente un derivato proteico purificato (PPD) dell’antigene di M. tuberculosis. Si disinfetta l’avambraccio con l’alcol e con una siringa da insulina da 1 ml (ago fine), si inietta una piccola quantità di PPD nel sottocutanea. il liquido iniettato forma una bolla nella sede di iniezione. E ‘ opportuno lasciare il luogo di inoculo scoperto, senza bagnarlo o insaponarlo er 48 o 72 ore. Quindi si verificherà la presenza di una reazione cutanea.
Il test cutaneo, seppur negativo, può provocare un lieve fastidio o dolore nella sede di iniezione.
Non si inietta il batterio vivo magari attenuato, sottocute. Il test cutaneo alla tubercolina o Mantoux test misura la risposta del sistema immunitario ad un antigene / proteina derivato dal batterio tramite una reazione cutanea superficiale.

REAZIONE INFIAMMATORIA
REAZIONE INFIAMMATORIA

RISULTATI DEL TEST
L’ infezione provocata sviluppa una “reazione cutanea” caratterizzata da un ponfo rosso e gonfio di diverse dimensioni e con diversi gradi di fastidio, prurito o dolore. La reazione è data dalla sensibilità del sistema alla azione della proteina tubercolare. La reazione delle cellule linfocitarie sensibilizzate, in presenza di batterio, provoca l’attivazione della risposta infiammatoria, con produzione di Istamina, attivazione della cascata del complemento e rilascio di una serie di citochine che provocano la reazione tubercolare. L’assenza di risposta dimostra l’assenza del Mycobacterium dall’organismo.

Per l’interpretazione del test cutaneo della tubercolina, occorre valutare la reazione infiammatorio nell’area dell’iniezione dopo 48 / 72 ore. Nel caso in cui vi sia una reazione infiammatoria più o meno evidente, (test positivo), si valuta la dimensione del ponfo rosso, evidenza della reazione infiammatoria, in corrispondenza della sede dell’iniezione la cui misura (diametro) quantifica la risposta e quindi il contatto con il micobatterio della tubercolosi. La misura del ponfo, la sensibilità all’infiammazione e la caratteristica della lesione determinata dalla proteina iniettata, varia in base allo stato di presenza del batterio, lo stato di salute e all’età del soggetto al quale viene effettuato l’esame.
E’ da considerare che, nonostante un’infezione tubercolare in atto, nei bambini, nelle persone anziane e nei soggetti immunocompromessi, la reazione può essere minore del normale o addirittura assente.

QUALI E QUANTI TIPI di screening alla Tubercolosi esistono?

Lo screening della TBC può essere effettuato:
(1) con il test cutaneo della tubercolina
(2) con il test di rilascio dell’interferone gamma (IGRA)
(Clicca qui per approfondimenti)

TEST IGRA o QUANTIFERON
Oltre al test cutaneo Mantoux è possibile effettuare Il test IGRA. Questo test misura nel sangue venoso il rilascio della proteina “interferon gamma” da parte dei linfociti presenti in un campione di sangue al quale viene aggiunto uno specifico antigene tubercolare. (Per approfondire clicca qui)

Se vuoi informazioni o prenotare il test IGRA telefona al numero della segreteria+390639030481 oppure lascia i tuoi dati cliccando qui.

Cosa significa il risultato del test?
Se i test cutanei o quelli IGRA forniscono un risultato positivo è verosimile che la persona sia entrata in contatto con il M. tuberculosis che ha infettato l’individuo e questa infezione può essere latente o attiva. Se il medico sospetta una infezione attiva, allora occorre effettuare una radiografia toracica e ad un test colturale per confermare il sospetto diagnostico.
Se il risultato del test è negativo è verosimile che il paziente non abbia la TBC, anche se questa non può mai essere esclusa definitivamente. Il sistema immunitario cellulare linfocitario del paziente potrebbe non rispondere all’antigene o potrebbe ancora non aver completamente risposto agli stimoli batterici. Sono infatti necessarie circa 6 settimane dal primo contatto con il micobatterio perché il test fornisca risultati positivi. Nel caso in cui i test di screening forniscano risultati negativi ma il sospetto clinico rimanga, il medico può richiedere l’esecuzione di un nuovo test cutaneo o IGRA dopo un tempo di attesa congruo.
Talvolta i pazienti infettati con altre specie di micobatteri, come il Mycobatterium kansasii, possono fornire risultati falsamente positivi. Pertanto, i test positivi devono essere sempre seguiti da ulteriori esami di conferma, come la radiografia toracica, per ricercare segni di TBC attiva. Possono essere eseguiti anche test per la diagnosi microbiologica della TBC, inclusi gli strisci, gli esami colturali e i test di sensibilità, al fine di confermare la diagnosi e verificare la sensibilità ai farmaci del M. tuberculosis responsabile dell’infezione.

RISPOSTA DEL TEST DOPO LA VACCINAZIONE
Le persone che sono state vaccinate con il vaccino antitubercolare BCG (bacillo di Calmette e Guérin) generalmente forniscono risultati positivi al test cutaneo. Il test IGRA invece non è influenzato dal vaccino.

RISPOSTE DEL TEST A SITUAZIONI PARTICOLARI
Inoltre una persona può non rispondere correttamente al test cutaneo (nonostante abbia avuto un’esposizione alla TBC) nel caso in cui abbia avuto un’infezione virale recente, gli sia stato somministrato un vaccino vivo-attenuato (come quello del morbillo, parotite, varicella o influenza), abbia un’altra infezione batterica sopprimente la TBC o stia assumendo farmaci immunosoppressivi come i corticosteroidi.
In genere, dopo aver ricevuto un vaccino con virus attenuati, è necessario aspettare circa 4 settimane prima di sottoporsi al test di cutaneo.

 TEST DI SCREENING E GRAVIDANZA
E’ possibile effettuare il test di screening in gravidanza previa valutazione medica. La TBC può essere trasmessa dalla madre al feto pertanto, nel caso in cui la madre sia a rischio, può essere richiesto di effettuare un test cutaneo o IGRA. Entrambi i test sono infatti considerati sicuri durante la gravidanza.

Test tubercolina – Mantoux – IGRA per la diagnosi di tubercolosi Leggi tutto »

DENGUE in Bangladesh: casi e morti per febbre da dengue in aumento. La vaccinazione l’unica prevenzione efficace

Dengue in Bangladesh: aumento esponenziale dei casi nei primi 9 mesi del 2023 rispetto all’anno 2022. I morti per Dengue superano i 900, 2/3 sono a Dhaka. La vaccinazione l’unica prevenzione efficace

21 ottobre 2023: Dengue in Bangladesh assume dimensioni preoccupanti.

3.008 sono i ricoveri per febbre dengue nel mese di settembre 2023.  187.725 il totale dei casi di dengue fino a settembre 2023, una stagione record. In tutto il 2019 furono denunciati poco meno di 100.000 casi della malattia. 909 i decessi registrati per la dengue fino a settembre 2023. Due terzi dei decessi provengono dalla città di Dhaka. Nel 2022 i decessi ufficiali furono 281.
Nell’anno 2023 il 60% dei ricoveri per dengue è registrato in strutture sanitarie fuori Dhaka (101.828). Fino al 2019, nessun distretto e regione al di fuori della città di Dhaka aveva registrato casi di dengue. La malattia si è diffusa in molte regioni del paese grazie alla diffusione di Aedes Albopictus. Questo il ceppo di zanzara è responsabile della trasmissione della dengue nelle aree rurali del paese. L’Aedes aegypti si trova prevalentemente nelle aree urbane, in particolare a Dhaka, mentre l’Aedes albopictus è più attiva nelle aree rurali.
A causa del movimento delle persone dalla città alle zone rurali, il virus della dengue si è diffuso dalla capitale ai villaggi dove la campagna anti-zanzare è molto più debole. La capacità vettoriale dell’Aedes albopictus ossia la capacità di una zanzara di diffondere un agente patogeno tra gli ospiti è molto alta. Aedes Albopictus è la stessa zanzara presente nel bacino del mediterraneo ed anche in Italia.

 

———————————————————————————————————————————————————————

INFO URGENTE:

EMERGENZA DENGUE CLICCA QUI
PRENOTA IL VACCINO PER LA DENGUE

———————————————————————————————————————————————————————

 

COSA E’ LA DENGUE?  La dengue è una malattia acuta, virale causata da un virus trasmesso dalla puntura di zanzare infette. Aedes è il tipo di zanzara responsabile della trasmissione. La malattia ha una incubazione da pochi giorni fino a 2 settimane e le manifestazioni della malattia durano generalmente una settimana.
QUALI I SINTOMI? Caratteristica è una febbre particolarmente elevata, accompagnata da mal di testa, dolori dietro gli occhi, congiuntivite dolori muscolari ed una eruzione cutanea persistente. Tra i sintomi anche nausea, vomito, e sanguinamento minore. Una costante la stanchezza che può durare mesi.
COSA SI RISCHIA? La dengue si può aggravare improvvisamente con una diminuzione importante delle piastrine e crisi emorragiche con epistassi anche importanti. Nei casi più gravi il sanguinamento può divenire incontrollato con stato di shock, crollo pressorio, e decesso rapido.

COME EVITARE LA DENGUE?
REPELLENTI: La prima prevenzione da applicare sempre con scrupolo è l’utilizzo di repellenti efficaci per evitare le punture di zanzare infette. Esistono prodotti particolarmente efficaci. Tra questi ricordo un repellente naturale di origine asiatica: l’olio di Neem, ed in particolare il NOZETA, che è il prodotto per l’uomo. Richiedere quindi il NOZETA, il repellete umano molto efficace e indicato anche per neonati, bambini, donne in gravidanza e per chi ha pelle reattiva a prodotti chimici.  ( CLICCA QUI PER INFO)
VACCINO CONTRO LA DENGUE: essenziale effettuare la vaccinazione in caso di viaggio in Bangladesh ed anche negli altri paesi dell’area tropicale ed equatoriale. Richiedi il nuovo vaccino contro la Dengue (QDENDA della casa produttrice TAKEDA). E’ un vaccino sicuro ed efficace, che ha la caratteristica di immunizzare contro i 4 tipi di virus, e di attivare le difese fin dalla prima settimana dopo la somministrazione. La mia esperienza di somministrazione effettuata negli scorsi 5 mesi mi conferma l’efficacia e la sicurezza ma mi induce a consigliare di effettuare questo tipo di vaccinazione sotto controllo medico, valutando a distanza di 5/7 giorni eventuali effetti, noti e non rischiosi, segni di efficacia, Può comparire una lieve febbre, dolenzia leggera agli occhi e qualche dolore, ad una bassa percentuale di persone che hanno effettuato il vaccino. Questo tipo di vaccino è considerato un salva vita ed è destinato alla popolazione tra i 4 ed i 60 anni. Per gli ultra settantenni come per chi ha avuto la malattia è opportuna una valutazione dello specialista.

DOVE VACCINARSI: Presso il CESMET CLINICA DEL VIAGGIATORE si effettua la vaccinazione contro la dengue dal mese di aprile 2023. Prima della vaccinazione presso il nostro centro si richiese una consulenza ONLINE, per una valutazione dello stato e risposa del vaccino (SCRIVI A seg.cesmet@gmai.com o invia un messaggio via whatsapp al numero 3466000899). Prenota la tua consulenza e l’effettuazione del vaccino.
RICHIEDI LA CONSULENZA – COMPILA IL MODULO – EFFETTUA LA VACCINAZIONE.
E’ da considerare essenziale per il viaggio nel paese.

DENGUE in Bangladesh: casi e morti per febbre da dengue in aumento. La vaccinazione l’unica prevenzione efficace Leggi tutto »

error: Il contenuto di questo sito è protetto!
C e s m e t . c o m C l i n i c a d e l V i a g g i a t o r e
C e s m e t . c o m C l i n i c a d e l V i a g g i a t o r e
C e s m e t . c o m C l i n i c a d e l V i a g g i a t o r e